Scavalcare la crittografia end-to-end di WhatsApp e leggere tutti i messaggi di un altro utente è facile. Così facile che può capitare addirittura per caso: basta avere il numero di telefono di quell’utente (in altre parole, è sufficiente essere un end di quell’end-to-end).
The Register e Gizmodo hanno pubblicato il racconto della disavventura capitata a un utente europeo che ha involontariamente avuto accesso a tutti i messaggi privati e ai gruppi WhatsApp di un’altra persona.
L’utente diventato intruso per caso si chiama Ugo e per molto tempo ha avuto un account WhatsApp legato al suo numero di telefono cellulare svizzero. A ottobre scorso si è trasferito in Francia per lavoro e si è procurato un numero di telefono cellulare francese, con relativa SIM nuova. Durante tutto questo periodo ha continuato a usare WhatsApp senza problemi, ricevendo e mandando messaggi come al solito.
Alla fine del mese di ottobre 2022 ha cambiato il proprio numero nell’app di WhatsApp, dando quello francese. A quel punto il suo telefono è stato inondato da tutti i gruppi e i messaggi personali e di lavoro di qualcun altro, quasi tutti in italiano, e la sua foto di profilo è diventata quella di quella persona (una donna). Ugo ha cercato di spiegare ai suoi interlocutori che lui non era la persona con la quale credevano di parlare, ma senza molto successo.
In pratica, senza volerlo Ugo aveva preso il pieno controllo dell’account
WhatsApp di un’altra persona a lui sconosciuta.
Il padre di Ugo, che per lavoro ha esperienza nel settore e che ho contattato direttamente via mail, mi ha spiegato che ha usato l’apposita pagina di segnalazione di Meta per avvisare del possibile bug di sicurezza: la risposta di Meta è stata che non è un difetto di WhatsApp, ma è un problema degli operatori telefonici, che riutilizzano i numeri di telefono.
Fra l’altro, si tratta di un problema noto e addirittura documentato nelle FAQ di WhatsApp:
Tutti gli account WhatsApp sono collegati a un numero di cellulare. Dal momento che riutilizzare i numeri di telefono è una prassi piuttosto comune per gli operatori di telefonia mobile, è possibile che il precedente proprietario del tuo numero di telefono usasse WhatsApp.
Se la persona che usava il numero prima di te non ha eliminato il suo account WhatsApp, sia tu che i tuoi contatti potreste vedere il numero su WhatsApp prima dell'attivazione del tuo nuovo account. Potresti anche vedere che il tuo numero di telefono è associato alla foto del profilo e alla sezione Info di qualcun altro.
Non devi preoccuparti. Questo significa solo che l'account precedente non è stato eliminato e nel sistema sono ancora presenti le vecchie informazioni. Il precedente proprietario del tuo numero non avrà alcun tipo di accesso all'account WhatsApp che attiverai con il tuo nuovo numero di telefono. Le tue conversazioni e gli altri dati WhatsApp sono protetti.
Monitoriamo l'inattività degli account per evitare eventuali confusioni provocate dal riutilizzo dei numeri di telefono. Se un account non viene utilizzato per 45 giorni e quindi viene attivato nuovamente su un dispositivo mobile differente, presumiamo che il numero sia stato riutilizzato. Quando si verificano queste situazioni, eliminiamo i dati del vecchio account collegati al numero di telefono, come ad esempio la foto del profilo e la sezione Info.
In pratica, qualche tempo prima la donna di cui Ugo stava leggendo i messaggi WhatsApp aveva chiuso il numero di telefonino che usava per WhatsApp. Quel numero era tornato disponibile e l’operatore telefonico lo aveva riutilizzato, assegnandolo a Ugo.
Questa possibilità di accedere ai messaggi WhatsApp di un altro utente è una falla di privacy considerevole, e il bello è che è nota almeno da tre anni. Se qualcuno ha modo di farsi dare dall’operatore telefonico una SIM che ha il numero della persona presa di mira, può leggerne tutti i messaggi. È una tecnica chiamata SIM swap: i criminali informatici la usano contattando gli operatori telefonici e spacciandosi per la vittima, chiedendo una SIM nuova perché, dicono, quella corrente non funziona più o è stata smarrita. Nei paesi nei quali gli operatori non verificano attentamente l’identità degli utenti, la SIM nuova finisce nelle mani del criminale, che a quel punto può ricevere tutti gli SMS di autenticazione dei vari servizi online della vittima e prendere il controllo in particolare delle sue piattaforme social.
Nel caso di Ugo non c’è stata alcuna intenzione criminosa, ma la sua vicenda dimostra che la riservatezza dei messaggi online non è robusta come molti pensano.
Per contenere questo problema dei numeri riciclati, normalmente gli operatori hanno un periodo piuttosto lungo di cosiddetta “quarantena”, durante il quale il numero non viene riassegnato a nessuno, e WhatsApp dichiara che se si accorge che un account non viene usato per un mese e mezzo e poi ricomincia a essere usato su un dispositivo nuovo, eliminerà i dati del vecchio account. Ma a Ugo e alla donna che è diventata sua vittima non intenzionale non è andata così, perché l’account della donna non era inattivo. La donna aveva cambiato numero di telefono e aveva continuato a usare WhatsApp sul nuovo numero, ma senza cambiare il numero nell’app.
Infatti se non si avvisa WhatsApp del cambio di numero, WhatsApp continua a credere che l’account sia associato ancora al numero vecchio, come dimostra il padre di Ugo con un video dettagliatissimo, in cui usa due numeri di telefono svizzeri e fa vedere che scambiando le SIM i due utenti, chiamiamoli Andrea e Beatrice, continuano a ricevere i messaggi dei rispettivi account WhatsApp come se niente fosse, nonostante lo scambio di SIM nei loro telefoni.
Ma se Andrea avvisa WhatsApp del cambio di numero, il suo telefono comincia a ricevere i messaggi WhatsApp di Beatrice, perché il telefono di Andrea contiene la SIM che prima era nel telefono di Beatrice.
Normalmente WhatsApp protegge il cambio di numero contro gli abusi inviando al numero vecchio un SMS contenente un codice di sicurezza. Ma in questo caso il vecchio numero di Beatrice ora ce l’ha Andrea, che quindi riceve il codice e ha tutto il necessario per prendere il controllo dell’account WhatsApp di Beatrice.
Va chiarito che questa tecnica non consente accesso ai messaggi passati di WhatsApp: permette di leggere soltanto i messaggi che sono stati inviati al proprietario precedente del numero dopo che il nuovo proprietario ha usato quel numero per WhatsApp. Ma già così, ricevere le comunicazioni e le foto destinate a un’altra persona e poterla impersonare online, senza che quella persona lo sappia, è parecchio invadente e preoccupante.
Va anche sottolineato che questa situazione offre un canale di sorveglianza molto semplice alle forze di polizia: è sufficiente che chiedano all’operatore telefonico di generare una seconda SIM con lo stesso numero e avranno accesso ai messaggi WhatsApp inviati alla persona sorvegliata. Nel caso di altri sistemi di messaggistica, come Telegram, che conservano i messaggi sui propri server, questa tecnica probabilmente consente anche di recuperare tutti i messaggi passati.
Noi utenti possiamo ridurre il rischio di violazioni della privacy come questa con due passi piuttosto semplici. Il primo è attivare l’autenticazione a due fattori su WhatsApp, sotto Impostazioni - Account - Verifica in due passaggi. Il secondo è avvisare WhatsApp se cambiamo numero, andando in Impostazioni - Account - Cambia numero. Andrebbe fatto comunque, perché altrimenti in caso di qualunque problema con il vostro account, WhatsApp non potrà validarvi tramite il numero di telefono. Se infine decidete di smettere di usare WhatsApp per qualunque motivo, ricordatevi prima di tutto di eliminare l’account andando sempre in Impostazioni - Account - Elimina account.
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