Confesso che anni fa, quando ho visto i primi esemplari della Starship, messi insieme con la lamiera vagamente spianata e saldati alla bell’e meglio, ho pensato che fosse uno scherzo o un delirio di Elon Musk. Ma sembra che questo veicolo spaziale stia man mano raggiungendo gli obiettivi ambiziosissimi che erano stati annunciati: un razzo più potente di un Saturn V o di un N-1 e per di più infinitamente meno costoso e soprattutto interamente riutilizzabile. Se funzionerà, sarà una rivoluzione per i trasporti spaziali.
Ieri è stata raggiunta con successo una nuova tappa nel complesso percorso che porta al volo vero e proprio: uno static fire del primo stadio, ossia un’accensione dei motori principali mentre il vettore è vincolato alla base di lancio, per collaudare le procedure di decollo e verificare i motori e i sistemi di pompaggio del propellente. Il test è stato un successo quasi completo, con 31 dei 33 motori che hanno operato correttamente (uno è stato disattivato preventivamente dai controllori del test e uno è stato disattivato dai sistemi automatici di bordo, lasciando comunque potenza sufficiente per raggiungere l’orbita terrestre, stando a Elon Musk).
Se i motori hanno raggiunto la loro piena potenza [aggiornamento: no, circa la metà], questo è lo static fire più potente mai realizzato. Di sicuro è l’accensione, di decollo o di collaudo, con il maggior numero di motori accesi contemporaneamente (l’N-1 sovietico ne aveva 30 nel primo stadio). Il video qui sotto è già posizionato sull’inizio del conto alla rovescia.
La vista dal drone è ancora più spettacolare:
Views from drone of Booster 7's static fire test pic.twitter.com/KN4sk1nohf
— SpaceX (@SpaceX) February 9, 2023
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