Dell rimborsa Windows inutilizzato? In Inghilterra e Svizzera sì, in Italia anche, ma con fatica
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Se comperate un computer Dell con Windows preinstallato e quel Windows non vi serve (per esempio perché avete già una licenza migrabile di Windows o perché volete spianare Windows e sostituirlo con Linux),
Dell rispetta le clausole della licenza e rimborsa.Linuxworld riferisce di Dave Mitchell, un cliente Dell inglese, che ha da poco ricevuto un rimborso complessivo di 55 sterline (circa 80 euro) per il Windows XP Home SP2 inutilizzato che gli è stato imposto al momento dell'acquisto di un laptop Dell Inspiron 640m.
"Imposto" può sembrare una parola forte, ma provateci voi a trovare un laptop venduto senza Windows.
Mitchell ha semplicemente rifiutato la licenza di Windows alla prima accensione del laptop, ha documentato il tutto fotograficamente, e ha scritto una
lettera cartacea a Dell l'1/11. A seguito di una verifica telefonica, Dell gli ha inviato il rimborso, sotto forma di buono acquisto, dieci giorni dopo l'invio della lettera. Dell non gli ha neanche chiesto di rimuovere o restituire l'adesivo che fa da "certificato di autenticità" e surrogato di licenza di Windows. Il laptop è venduto senza CD di ripristino di Windows, per cui Dave non deve neppure restituire il software.
Linuxworld ha pubblicato anche un'
intervista a una rappresentante di Dell su questo caso, che ha chiarito che non si tratta di una nuova politica generalizzata dell'azienda, ma di una
"risposta unica a un cliente, fatta sulla base delle circostanze individuali dell'esperienza e della richiesta del cliente". Sta di fatto che l'episodio costituisce un precedente prezioso per chi vuole cimentarsi nel far rispettare un
diritto previsto esplicitamente dalla licenza, come spiegato in dettaglio nella mia
pagina sul rimborso di Windows.
Non è l'unico precedente che riguarda Dell. Punto Informatico ha pubblicato di recente
il caso di un utente svizzero che si è fatto rimborsare, sempre da Dell, 150 franchi (circa 94 euro) direttamente sul proprio conto corrente, per un Windows XP preinstallato non utilizzato.
"Il tutto si è risolto con una gentilezza inverosimile e senza alcuna difficoltà", dice l'utente.
Per quanto riguarda Dell in Italia, ho la
segnalazione di un utente Linux che è riuscito a farsi scontare 120 euro dal prezzo d'acquisto, oltretutto senza perdere la licenza di Windows, sia pure con difficoltà nettamente superiori a quelle descritte in Inghilterra e in Svizzera.
I precedenti, insomma, ci sono, e non soltanto all'estero. Anche se per ora è Dell che fornisce uno sconto pur di non perdere il cliente, senza chiedere a sua volta a Microsoft il rimborso per la licenza invenduta, è chiaro che
il diritto al rimborso esiste e non è ammissibile che si continui a calpestarlo come fanno molte altre aziende produttrici di computer.
Paradossalmente,
Dell potrebbe trarre un vantaggio da questi rimborsi, sotto forma di pubblicità favorevole fra i linuxiani e anche fra coloro che più semplicemente hanno già una licenza migrabile di Windows (o una
site license) e desiderano utilizzarla e soprattutto non sprecare denaro comperando un prodotto per loro inutile e indesiderato. Però è ora di finirla con le procedure "uniche" e "individuali" e fornire un metodo semplice e diretto per far valere un diritto del consumatore.