Newsday riferisce che lo statunitense Jay Levy ha comperato un iPhone per sé, per la moglie e per la figlia (c'è sempre qualcuno più fissato di voi nella gadgetmania) ed è andato in crociera nel Mediterraneo. Al suo ritorno si è trovato con una bolletta di 54 pagine, per un valore di 4800 dollari, perché il simpatico aggeggio ha continuato a usare i servizi di trasmissione dati per scaricare l'e-mail.
Nel contratto telefonico che si fa con l'iPhone è incluso il traffico dati illimitato, ma soltanto nel territorio USA: appena si esce, scattano tariffe di roaming salatissime, che non hanno alcun nesso con quelle per le comunicazioni in voce.
Il problema riguarda ovviamente non soltanto gli utenti iPhone, che sono un caso limite, ma chiunque usi le funzioni di trasmissione dati del proprio cellulare.
Il miliardario Steve Fossett è disperso in Nevada, troviamolo con Google Earth
Da lunedì scorso il miliardario americano Steve Fossett, detentore di circa cento record mondiali nel campo dell'aeronautica e primo uomo a fare il giro del mondo in aereo senza scalo e senza rifornimento, è disperso da qualche parte nel Nevada, dove è caduto con il proprio aereo Bellanca Citabria Super Decathlon.
Poiché l'area dove potrebbe trovarsi è vastissima (circa 44000 chilometri quadrati), i normali metodi di perlustrazione sono in crisi, per cui è stata proposta una tecnica innovativa: Google ha acquisito immagini recentissime dell'area e le ha messe a disposizione come componente (.kmz) di Google Earth, per cui chiunque può partecipare alle ricerche. La partecipazione è gestita tramite il servizio Mechanical Turk di Amazon.
I primi risultati ci sono già stati: sono stati trovati sei relitti d'aereo dei quali s'ignorava l'esistenza.
Appello-bufala compilation, in cerca di dispersi con Google Earth, il pericolo di Storm e qualche infochicca
Nella puntata di oggi del Disinformatico (Radio Svizzera di lingua italiana, Rete Tre, ore 11, podcast e streaming) non si parlerà della ricorrenza di oggi. Anche se vedo che in televisione ci sono personaggi che sparano teorie senza capo né coda che insultano i morti accusandoli di essere complici di una delirante cospirazione, non mi sembra opportuno, in un giorno come l'11 settembre, né dare dignità a queste teorie parlandone né affrontare il tema fra una canzone e l'altra. Ci saranno e ci sono luoghi e momenti più adatti per queste cose.
Per cui i temi di oggi sono strettamente informatici nonostante la ricorrenza:
Il miliardario Steve Fossett è dato per disperso nel Nevada dopo un volo con un aereo privato: chiunque può partecipare alle ricerche esplorando l'immensa area tramite le immagini aggiornatissime di Google Earth.
Attenti alle bollette di roaming per la trasmissione dati: una bolletta da quasi cinquemila dollari, spessa 54 pagine, colpisce un utente americano dell'iPhone.
Le sette meraviglie informatiche del mondo: quale computer è attivo ininterrottamente da trent'anni e ci mette 28 ore a rispondere a ogni comando?
La minaccia di Storm: una botnet, una rete di computer infettati al comando di ignoti criminali, ha una potenza di calcolo superiore a quella dei principali supercomputer. E sta cominciando ad attaccare e a difendersi da chi cerca di contrastarla.
Sta circolando un curioso appello-bufala che raduna in un singolo messaggio ben tre allarmi differenti: niente panico, sono tutti fasulli.
Matrix stasera torna sul tema dell'11 settembre, Twitteriamone e parliamone a Milano
Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Se vi interessa il tema del cospirazionismo undicisettembrino e dei misteri (veri e fittizi) che circondano quella tragedia e volete un po' di risposte alle domande e ai dubbi più frequenti, date un'occhiata a Matrix questa sera (Canale 5, ore 23.30 circa). Ho preparato per la redazione un po' di materiale che spero troverete interessante, e so che alcuni complottisti hanno fatto altrettanto.
Io seguirò la puntata in diretta commentandola via Twitter: per seguirla insieme, guardate la colonna di destra di questo blog, nella sezione Situazione, oppure usate questo link. A fine trasmissione troverete nel blog Undicisettembre un articolo di commento alla puntata, che conterrà anche le versioni Youtube di alcuni brani del documentario 11/9: Misteri da vendere che sto realizzando. Il documentario sarà disponibile soltanto via Internet e gratuitamente.
Appuntamento a Milano
Il 10 settembre, alle 21, sarò alla redazione della rivista Altreconomia, in via Calatafimi 10 a Milano, per un incontro pubblico sul tema, nel quale verrà presentato formalmente 11 settembre, i miti da smontare, la traduzione italiana dell'indagine giornalistica sul cospirazionismo della rivista Popular Mechanics, preparata insieme agli esperti del gruppo Undicisettembre.
Ho collaborato anche a un libro degli amici del CICAP sull'argomento, 11/9 La Cospirazione Impossibile, scrivendone un capitolo: è il primo libro tutto italiano sul tema, e non mi sfugge l'ironia del fatto che è pubblicato dalla stessa casa editrice che pubblica il libro cospirazionista Zero di Giulietto Chiesa.
Con questo lavoro si chiude, spero, la lunga parentesi di sbufalamento delle teorie complottiste riguardanti gli attentati di cui si commemora la ricorrenza martedì prossimo. Spero di poter tornare a occuparmi a tempo pieno degli argomenti per i quali mi avete seguito così piacevolmente in questi anni di blog e newsletter, e mi scuso per la mia latitanza. Ma questa cosa andava fatta, magari da qualcuno più autorevole e attrezzato di me, per evitare di infangare la memoria dei morti dell'11 settembre.
Il blog Undicisettembre proseguirà, ma avrà un taglio meno orientato al controllo delle dicerie cospirazioniste e più mirato all'indagine tecnica. Ora che il complottismo made in USA è allo sbando per via del ritiro di alcuni suoi leader e le liti interne fra quelli rimasti, c'è spazio finalmente per le ricerche sulle zone grigie di quel giorno.
Grazie a tutti della sopportazione.
Aggiornamento
I video di Misteri da vendere sono a vostra disposizione qui sotto. Queste sono le versioni originali, leggermente differenti e aggiornate rispetto a quelle trasmesse da Matrix. La playlist include anche due brevi videoclip sperimentali che non fanno parte del materiale da trasmettere: considerateli dei trailer.
Il materiale preparato per Matrix include anche una parte dedicata alle reticenze e omissioni dei militari e degli enti civili, che però la redazione di Matrix ha scelto di non trasmettere in questa puntata per rispettare la par condicio sul minutaggio. La puntata integrale di Matrix, compreso il filmato preparato dai complottisti, è disponibile qui.
Note tecniche
Per realizzare i video ho usato semplicemente il software di editing preinstallato su ogni Mac, iMovie, con l'aggiunta di alcuni plug-in di Geethree per la titolazione e gli effetti. Ho dovuto tirarlo un po' per il collo, perché iMovie ha forti limitazioni sulla gestione delle tracce audio multiple (ne ha solo due) ed è installato su un Mac Mini, ma credo che i risultati siano stati dignitosi, come debutto. Ho già acquistato Final Cut Express HD, che ha una curva di apprendimento micidiale, e sto iniziando a studiarlo per i prossimi progetti video (che probabilmente toccheranno anche altri temi, compresi quelli più strettamente informatici).
Foto e filmati provengono da libri e DVD che ho acquistato di tasca mia, come quello di Steve Spak, dagli archivi pubblicamente disponibili su Internet e da Youtube (catturati grazie al sito Keepvid.com e convertiti in MPEG4 con iSquint). L'estrazione dei filmati dai DVD è stata realizzata con Mac The Ripper e gli spezzoni sono stati isolati mediante MPEG Streamclip. E' stato necessario acquistare i convertitori MPEG-2 di Apple purtroppo non inclusi in OS X e il convertitore per formati WMV Flip4Mac. Le carrellate e zoomate sulle foto (effetti Ken Burns e simili) sono state realizzate con Photo to Movie. Il montaggio audio è stato realizzato con Audacity.
Grandi poteri, grandi responsabilità
L'esperienza dei video è stata molto educativa: anche se i tempi di realizzazione sono enormi rispetto alla scrittura di un articolo, in certi casi l'investimento di tempo molto più alto è compensato dalla maggiore efficacia dei risultati.
Ma a parte lo specifico argomento, credo che la lezione più importante sia che il potere mediatico del singolo cittadino è diventato enorme, grazie a Internet e all'informatica. Matrix non ha fornito supporto tecnico (a parte l'aggiunta di uno speaker in una parte sottotitolata): è stato fatto tutto in casa, su un semplice personal computer. Lo speaker (che ha offerto la voce gratuitamente) ha mandato i file audio via Internet e si è coordinato con me via Skype, e lo stesso è avvenuto per la musica; la diffusione è assicurata da Youtube. Cose impensabili fino a pochi anni fa.
Ora che abbiamo questo potere, dobbiamo imparare sia ad usarlo, per evitare di diffondere panzane o danneggiare le persone, sia a non farcene irretire, imparando a riconoscerne i trucchi e le manipolazioni. Non c'è come provare a fare un video per rendersi conto di quanto si rischia di essere distorsivi se non si usano standard etici rigorosi e per accorgersi di quanto siano diffuse queste manipolazioni (specialmente nei video dei complottisti di ogni genere). Vale anche per i video prodotti da gente molto meglio attrezzata di me, dai realizzatori di spot ai telegiornali passando per Michael Moore.
A quanto pare, spetta a uno smanettone sudafricano di nome Marco il merito della scoperta del simulatore di volo annidato nell'ultima versione di Google Earth.
Si tratta di un simulatore molto semplice, con due soli aerei da scegliere, ma è un'opzione di divertimento in più per un programma che già fornisce ore di fascino nell'esplorare il mondo grazie al suo collage di foto aeree e satellitari dell'intero pianeta.
Per attivare questo simulatore, digitate Ctrl-Alt-A (Comando-Opzione-A sul Mac). Funzionano anche i joystick. Ecco tutti i comandi disponibili, pubblicati proprio da Google (che quindi non sembra aver avuto grandi speranze di tenerlo nascosto).
Sony e Olympus presentano fotocamere con riconoscimento automatico del sorriso
Godetevi questo video della nuova fotocamera Sony Cybershot T200, che include un originale sistema di riconoscimento facciale che rileva il momento esatto in cui il soggetto sorride e scatta automaticamente la foto. Funzionerà anche al di fuori dell'ambiente controllato dello stand fieristico? Bella domanda. Di certo lo schermo grandissimo farà gola. Ma c'è anche la Olympus che offre un sistema analogo, con la FE-280.
La lotta allo spam è una continua innovazione tecnologica: gli spammer si dannano per eludere i filtri antispam sempre più sofisticati che tengono questa pubblicità-spazzatura fuori dalle nostre caselle di posta.
Da qualche tempo gli spammer hanno iniziato a usare immagini grafiche contenenti il testo pubblicitario disegnato, ma i filtri antispam se ne sono accorti e si sono adattati. Così gli spammer hanno iniziato a usare lettere distorte ma leggibili, per confondere i sistemi di lettura automatica adoperati dai filtri.
Ma i filtri si sono adattati ancora, bloccando anche questa tecnica. Il passo successivo degli spammer è stato l'uso della terza dimensione: come racconta F-Secure, i messaggi pubblicitari ora vengono generati come immagini deformate in prospettiva tridimensionale, sempre per confondere i filtri.
La chicca, però, è che l'elusione dei filtri lavora anche su un altro livello: gli spammer generano i messaggi singolarmente per ogni destinatario o per piccoli gruppi di destinatari, in modo che i filtri non possano riconoscerli perché già visti e segnalati, e lo fanno utilizzando la potenza di calcolo dei computer di altri utenti, infettati appositamente dagli spammer.
E' insomma chiaro che la lotta allo spam sarebbe molto più facile, e vista la disperazione delle attuali tecniche spammatorie sarebbe forse già vinta, se gli utenti non fossero così incauti da farsi infettare in massa e non accorgersi del fatto che i loro computer vengono sfruttati dai venditori di spazzatura.
Come ormai sanno tutti gli appassionati di gadget, l'iPhone, il desideratissimo ma lucchettatissimo cellulare di Apple, funziona soltanto negli Stati Uniti e soltanto con uno specifico operatore telefonico. Questo, perlomeno, nelle intenzioni del produttore: ma gli smanettoni non si sono fatti pregare e hanno ben presto scardinato le protezioni dell'iPhone, come già raccontato in una puntata precedente del Disinformatico.
Il problema di queste tecniche di sblocco, però, è che richiedono di mettere mano al saldatore e di sventrare l'iPhone. Questo non solo rende ovviamente nulla la garanzia, ma rischia anche di avere serie conseguenze sul telefonino (che non è proprio a buon mercato) in caso di smanettamenti maldestri. Qui, per esempio, trovate il resoconto di un utente iPhone che si è trovato con il cellulare dapprima fumante e poi fuso. Grazie a lorenzo per la segnalazione.
Ma stanno arrivando sul mercato anche tecniche non intrusive per sbloccare l'iPhone: ne parla CNN, che cita il sito iPhoneSIMfree.com. Saranno soluzioni a pagamento, e ovviamente comporteranno problemi di garanzia non trascurabili, ma siccome è possibile acquistare negli Stati Uniti l'iPhone senza contratto, sembra proprio fattibile l'idea di usare l'iPhone anche per gli utenti che abitano al di fuori degli USA.
Un video circolante su Internet asserisce di dimostrare come si fabbrica con pochi soldi un microfono laser degno del miglior 007: uno di quegli aggeggi che spara un raggio laser contro una finestra e ne capta le vibrazioni, prodotte dalle conversazioni in corso all'interno del locale al quale appartiene la finestra.
Gli ingredienti dichiarati sono molto semplici: un puntatore laser, una fotocellula al solfuro di cadmio, un cavetto microfonico e un comune laptop dotato di ingresso audio. Si posiziona il puntatore in modo che il suo raggio colpisca la finestra del locale da "sorvegliare" e ne venga riflesso; poi si piazza la fotocellula, collegata al cavetto, in modo che il riflesso del laser vi cada sopra. Secondo il video, le vibrazioni della finestra fanno variare l'illuminazione della fotocellula, che emette un segnale analogico corrispondente alle vibrazioni. In altre parole, funge da microfono.
Il video mostra non solo la semplicissima tecnica di fabbricazione, ma anche un campione di audio registrato con questo sistema.
Troppo bello per essere vero? Decidiamolo insieme: se siete esperti di elettronica, scrivete il vostro parere nei commenti, e se siete non solo esperti ma anche smanettoni e siete convinti che le istruzioni siano giuste, fabbricate uno di questi microfoni e mandatemi una dimostrazione: la trasmetteremo nelle prossime puntate del Disinformatico.
Spam tridimensionale, foto con sorriso garantito, ancora Iphone craccati (col botto), lo Smanetton Challenge
Ecco qualche anticipazione sui temi che toccherò oggi nella puntata del Disinformatico radiofonico in onda dalle 11 sulla Rete Tre della Radio Svizzera di lingua italiana, ascoltabile come consueto in diretta anche in streaming e in differita come podcast.
Nuove frontiere dello spam: arriva la versione "tridimensionale" che elude i filtri. Gli spammer generano ormai uno spam personalizzato per ogni utente. Come fanno? Sfruttano la potenza di calcolo dei computer degli utenti infettati.
Una fotocamera "intelligente" che scatta quando il soggetto sorride (con demo).
L'iPhone è stato liberato dai suoi lucchetti digitali, stavolta senza saldatore. E meno male, perché c'è chi ha fuso il proprio cellulare nel tentativo di sbloccarlo. Occhio alle ustioni e al portafogli.
Nasce lo Smanetton Challenge, la sfida amichevole per i lettori e gli ascoltatori appassionati e virtuosi della tecnologia informatica: date un'occhiata a questo video che spiega come costruire per pochi soldi un microfono laser degno di una spia della CIA. Bufala o realtà? Date il vostro parere e, se siete all'altezza, costruitene uno da presentare alla radio!
Mi scuso se ultimamente aggiorno poco questo blog, ma c'è una buona ragione (anzi, più di una). Passata la bufera della ricorrenza dell'11 settembre, riprenderanno i ritmi abituali. Sopportatemi, ma questo tormentone squallido deve finire e vorrei fare l'ultimo sforzo per metterci una pietra sopra. Restate sintonizzati.