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Il Disinformatico: 11/9

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2023/09/15

Il Delirio del Giorno: “Spero che quei 2500 angeli che sono morti, un giorno morderanno il suo culaccio mentre dorme”

Antefatto: il signor S.F. mi ha scritto una lunga mail il 12 settembre scorso e non gli ho risposto subito. La sua mail era questa:

Buonasera dottore.

Ho seguito con molta attenzione gli eventi inerenti le torri gemelle, memorizzando ogni particolare ed eventi verificatosi in quei giorni.

Questa sera, ho ritenuto rispondere con stupore e sdegno, alle affermazioni di un professore che pubblica video su YouTube, precisamente sul canale denominato Geopop.

Non le nascondo, la mia rabbia per il fatto che tutti i filmati e testimonianze su l'11 settembre, sono sparite dalla rete.

Decine di testimonianze autorevoli si sono volatilizzate nel nulla, ad oggi sono presenti solo video menzionieri "finti" che parlano di tutt'altro.

Non le nascondo, che quando sento parlare attraverso le reti nazionali e attraverso altre forme di comunicazione, giornalisti TV, o come in questo caso professori e altri soggetti più o meno qualificati, ho un senso di riggetto e non mi capacito come tutto questo possa avvenire.

Sembra che chi la pensa in modo diverso, possa rischiare come minimo forti e invisibili pressioni, tali da fare desistere chiunque.

Ho notato, che anche le sue testimonianze e video che lei ha pubblicato sono irreperibili.

Sono veramente addolorato e sconcertato da queste cose.

Non riesco dopo tanti anni, ad accettare affermazioni fumose e vomitevoli da personaggi che approfittano mediante i social, cambiando come se niente fosse le carte in tavola.

So tutto quello che è accaduto in quel giorno maledetto, ho nella mia mente memorizzato eventi e particolari inconfutabili.

Sebbene non sono stato colpito direttamente, non ho perso uno dei miei cari in quella tragedia, soffro al pensiero di tutti quegli innocenti che non ci sono più, e non le nascondo che ho tanta rabbia.....

Ho svolto la mia professione presso la Polizia di Stato, precisamente alla D.I.G.O.S, da tempo in pensione.

Può verificare attraverso YouTube sul canale Geopop, la mia risposta nei confronti di questo personaggio, che farneticando, espone il NULLA!

[nome e cognome]

[numero di telefonino]

La saluto cordialmente.

Oggi (15 settembre), tre giorni dopo la sua prima mail, S.F. mi ha inviato questa:

Buongiorno.

 Non avendo ricevuto una sua risposta, devo dedurre che oltre la fulminea sparizione dei video sulle torri gemelle, anche lei, che per altro ne ha fatti diversi, è stato "imbavagliato"

Mi domando: 

lei è un giornalista che a suo tempo ha denunciato e spiattellato fatti concreti mostrando prove documentate.

Dunque lei è sparito insieme ai video, COMPLIMENTI!

Mi scusi se l'ho disturbata.....

W l'Italia!!!!!

Oggi gli ho risposto:

Buongiorno Sig. [omissis],

non le ho risposto semplicemente perché non rispondo subito a tutta la posta che ricevo e la sua mail meritava una risposta dettagliata.

Non sono "sparito": continuo tuttora a denunciare i complottismi (proprio pochi giorni fa qui, per esempio https://www.cdt.ch/news/l11-settembre-e-quellombra-lunga-22-anni-di-cospirazioni-327111).

Inoltre i video sono ancora perfettamente disponibili, insieme a gigabyte di dati processuali. Un esempio:

https://www.vaed.uscourts.gov/101cr00455-trial-exhibits

Infine trova centinaia di pagine di informazione presso Undicisettembre.info. Buona lettura, e la invito a non saltare a conclusioni offensive quando qualcuno non le risponde immediatamente.


Cordiali saluti

La sua risposta di poco fa:

Buonasera, stavo rivedendo dopo tanti anni un video:

 "11 settembre come Pearl Harbor"

Ho il vomito per quello che lei ha affermato!

Spero che quei 2500 angeli che sono morti, un giorno morderanno il suo culaccio mentre dorme.

Lei è veramente una persona inqualificabile!

Non ha nessun rimorso per quello che ha affermato nei suoi video inguardabili?

Pensare che un essere umano, possa ignorare la realtà ben documentata attraverso ore ed ore di video, con una volgare superficialità!

Spero in una giustizia divina!

Lei è il NULLA!

2023/09/11

11 settembre, 22 anni dopo: intervista per il Corriere del Ticino; intervista a ex agente FBI

Il Corriere del Ticino mi ha intervistato in video per la ricorrenza degli attentati dell’11 settembre 2001. Trovate l’articolo e il video qui; il video è anche su YouTube ed embeddato qui sotto.

Intanto continua la pubblicazione, su Undicisettembre.info, delle interviste realizzate da Leonardo Salvaggio a chi quel giorno non era rintanato dietro un monitor a sentenziare e teorizzare, ma era sul posto, ha visto e sa come sono andate realmente le cose. Per la ricorrenza è stata pubblicata l’intervista all'ex agente dell'FBI Matthew Hoke, che intervenne sulla scena dello schianto del volo United 93 a Shanksville.

2023/06/05

Jet privato fuori controllo si schianta in USA. Echi dell’11 settembre

Ieri sei caccia F-16 della difesa statunitense hanno intercettato un jet privato che non rispondeva alle chiamate del controllo del traffico aereo e stava sorvolando Washington, D.C. Gli aerei militari sono intervenuti volando a velocità supersonica, producendo un boato che è stato udito in tutta la regione della capitale. Il jet privato, un Cessna Citation Bravo (N611VG), si è schiantato fra le montagne della Virginia sud-occidentale. Non ci sono sopravvissuti.

L’aereo era partito da Elizabethton, nel Tennessee, con destinazione New York, ma ha virato sopra Long Island e ha iniziato a volare direttamente verso Washington, attivando gli allarmi antiterrorismo e creando momenti di panico nella zona di Capitol Hill. I caccia del NORAD (North American Aerospace Defense Command) sono partiti dalla base militare Andrews nel Maryland (dove, per coincidenza, si trovava il presidente Biden), hanno intercettato il jet privato intorno alle 15.20 e hanno visto che il pilota non rispondeva ed era svenuto. I militari hanno seguito il jet fino a che si è schiantato circa mezz’ora dopo.

Il jet privato apparteneva a un’azienda intestata a John e Barbara Rumpel. I due non erano sull’aereo: a bordo, oltre al pilota, c‘erano una loro figlia, una nipotina di due anni e la sua tata.

L’incidente richiama subito alla memoria un episodio analogo avvenuto nel 1999, quando il jet privato sul quale si trovava il giocatore di golf Payne Stewart insieme ad altre quattro persone volò per migliaia di chilometri mentre tutti a bordo erano incoscienti a causa della depressurizzazione della cabina, che fece perdere i sensi al pilota e ai passeggeri, e si schiantò infine nel South Dakota.

Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, quell’incidente e la sua intercettazione da parte dei caccia statunitensi furono presentati dai sostenitori delle tesi di complotto come una prova che sarebbero bastati pochi minuti per intercettare i quattro aerei di linea dirottati dai terroristi l’11 settembre, e che siccome invece l’intercettazione era fallita era evidente che ci fosse stato un complotto interno agli Stati Uniti.

Un allora noto complottista, conteso dai programmi televisivi italiani, si inventò l’asserzione che “il tempo medio fra l'allarme e il decollo dei caccia è di circa sei minuti” e che “i caccia, viaggiando a velocità supersonica, possono raggiungere in pochi minuti l'aereo che non risponde più alle chiamate da terra” citando proprio l’incidente di Payne Stewart.

In realtà il Learjet 35 di Stewart fu intercettato solo dopo un’ora e venti minuti che l’aereo aveva smesso di rispondere alle comunicazioni radio, ma il noto complottista si dimostrò ancora una volta incapace di controllare persino i dati di base delle sue teorie, dimenticandosi dell’esistenza dei fusi orari (nei rapporti sull'incidente, l'orario di perdita dei contatti radio è espresso in EDT, ora legale della costa est, mentre l'orario di intercettazione è espresso in CDT, ora legale della fascia centrale degli Stati Uniti). Da allora si è disinvoltamente riciclato tentando di rifilare ai suoi seguaci altre corbellerie sfruttando le tragedie altrui.

 

Fonti: NORAD, FlightAware, NPR, ANSA, Reuters, Associated Press, The Daily Beast, TLspotting, Aviation-safety.net.

2022/12/28

Il Delirio del Giorno: “penso che tu abbia dei seri problemi cognitivi”

Mail del 27 dicembre 2022:

Buonasera Paolo, avrei solo una domanda (molto personale) da farti riguardo alle tue ricerche, soprattutto sull 11 Settembre:

Ma tu, credi veramente in quello che dici? o sai di dire delle falsità ma le divulghi lo stesso solo per portare i soldi a casa per pagare il mutuo e il pane come il protagonista di Thank you for smoking che parlava bene delle sigarette?

Perché in caso tu sia in buona fede, penso che tu abbia dei seri problemi cognitivi.

In caso contrario spero che quando lascerai questo mondo, gli "dei" siano clementi con te.. perché non so cosa possa capitare alla tua anima dopo una vita passata a divulgare falsità in una posizione importante come la tua

(Non so se hai presente il finale di Ghost😉)

Grazie in anticipo per la futura risposta

La mia risposta:

Buongiorno [nome rimosso],

se hai questa opinione di me, non crederai a qualunque cosa ti risponda.

Quindi nonostante i miei "seri problemi cognitivi" arrivo a capire che risponderti nel merito è inutile. Mi dispiace che tu non sia arrivato a capire che la tua domanda lo è ancora di più.

In quanto alla mia anima, sono ateo e sto bene così, grazie.

Paolo Attivissimo

P.S. Ghost è un film, non un documentario.

2022/08/31

Alberto Contri, ex direttore di Pubblicità Progresso, docente IULM, annuncia uno “studio” sui debunker, manifesta complottismi a pioggia. Poi cancella (quasi) tutto

Il 29 agosto scorso Alberto Contri, docente IULM al Dipartimento di Comunicazione, arti e media ed ex direttore di Pubblicità Progresso, ha scritto questo tweet:

“Quando uscirà lo studio che ho fatto sui debunker a livello internazionale con un gruppo di masterizzandi svegli, resterete di merda. Anche se Henry Miller aveva detto che "il segreto del successo è mai vergognarsi".”, linkando un tweet del collega David Puente.

Gli ho risposto pubblicamente: Grazie, mi avvisi quando esce, così finalmente scoprirò chi mi paga e gli potrò mandare il sollecito, qui non arriva un soldo.

Si è avviata una discussione pubblica, della quale Contri ha successivamente cancellato o nascosto buona parte dei suoi tweet, rendendo impossibile comprendere la conversazione. Li ho salvati e li ripubblico qui, dato che le opinioni e i metodi comunicativi di un docente che tiene un corso di laurea in comunicazione d’impresa e relazioni pubbliche sono di ampio interesse. Specialmente se poi vengono cancellati.

Gli ho chiesto (15:48): Sbaglio o lei era al tavolo della stampa con me e gli altri rappresentanti della stampa durante gli incontri "Bastabufale" organizzati da Laura Boldrini? Mi spiace che lei sia sceso a questi toni.

Io (15:51): Fra l'altro, dovrebbe decidere quale sia la sua tesi. O i "debunker a livello internazionale" sono pericolosi tanto da meritare rivelazioni, oppure non contano niente.

Io (15:52): "Anche se Henry Miller aveva detto che "il segreto del successo è mai vergognarsi"." Allora dormo tranquillo.

Contri (19:40): Non, non ero io. Quali toni?

In effetti, per amor di precisione, Contri non era al tavolo, ma era intervenuto durante una sessione a Montecitorio alla quale ero intervenuto anch’io, nel 2017. Contri aveva parlato in favore dell’iniziativa Bastabufale. Come si cambia.

Io (19:42): Allora ricordo male. Quali toni? Questi: "Quando uscirà lo studio che ho fatto sui debunker a livello internazionale con un gruppo di masterizzandi svegli, resterete di merda."

Contri (19:42): Dal punto di vista della comunicazione fanno danni. Generalmente sono eterodiretti e finanziati per uno scopo.

Contri (19:58): Mi scuso. Dovevo scrivere di m….È che hanno scassato talmente i cabbasisi (cit. Camilleri, si puó?) che si resterà sorpresi nelli scorire che non sono esattamente dei benefattori dell’umanità.

Io (19:59): "Sui debunker"? A tappeto? TUTTI i debunker "non sono esattamente dei benefattori dell’umanità"? Accusa piuttosto generica e pesante. Io sono un debunker.

Contri (20:07): Interessante. Non credo di aver detto "tutti". Nello studio ci sono i più noti. Curiosità: Lo fa per divertimento? Volontario? Altrimenti, come si finanzia? [allega immagine di pagina doppia de La Verità]


Ingrandimento della doppia pagina citata da Contri.

Io (20:12): Beh, "sui debunker" presuppone "tutti". Altrimenti avrebbe precisato "alcuni". Ma ho chiesto proprio per chiarire. E quali sono "i più noti"? Lo faccio per divertimento e per lavoro. Quasi sempre volontariato, a volte su richiesta di radio o TV. Mi mantengo facendo altro.

Io (20:14): Ora le faccio io una domanda per curiosità: a che titolo ospita e fa parlare un incompetente documentato come Massimo Mazzucco? Uno che sostiene che la Terra sia cava e noi viviamo al suo interno? 

Contri (20:15): Quindi con committenti che hanno uno scopo.

Io (20:18): Certo che c'è uno scopo, sarebbero stupidi a chiedermelo se non ci fosse: le redazioni vogliono sapere se una certa notizia/foto è vera o falsa e io offro gli strumenti per farlo. RadioTV svizzera, Rai, Mediaset, SkyTG24, Nove, eccetera.

Io (20:24): A volte, invece, faccio le indagini perché l'argomento mi interessa. Tipo questo articolo di ciarlataneria pseudoscientifica. Un'intera pagina dedicata a uno che dice di viaggiare nel tempo [immagine di pagina de La Verità].

Io (20:29): Per chiarezza: "altro* significa che faccio il giornalista come collaboratore della RSI e di altre testate, e in più scrivo e traduco testi e libri tecnici e faccio consulenze informatiche.

Contri (20:42): E1 un personaggio interessante, con le sue idee, che però fa dei video molto ben documentati. Stando alla fisica quantistica, la storia della terra potrebbe pure essere. Potrebbe. Le sue teorie su 11 sett. non sono campate in aria. V. perizia dei pompieri uscita 18 anni dopo.

Io: (20:46): Mi scusi ma *video ben documentati" riferito a Mazzucco fa sorridere. L'elenco delle castronerie tecniche nei suoi video è infinito ed è l'unica cosa ben documentata. "Stando alla fisica quantistica"? Ha provato a chiederlo a un fisico invece che a un ex regista? :-)

Io (20:51): Scusi se insisto, ma è lei l'Alberto Contri citato in questo video? Io vedo un Alberto Contri a Bastabufale. Me lo ricordo da qui: https://t.co/LiSLBThikK [il link più specifico è https://attivissimo.blogspot.com/2017/05/bastabufale-il-testo-del-mio-intervento.html]


Contri (20:51): Tipica risposta. il cherry picking è la principale attività dei debunker. Comunque basterebbe la relazione dei pompieri sopravvissuti, pubblicata 18 anni dopo : "Scappando per le scale, abbiamo sentito le esplosioni cadenzate piano per piano". È un doc ufficiale

Io (20:55): "il cherry picking è la principale attività dei debunker." Mi scusi ma è esattamente il contrario. Il debunker fornisce le fonti integrali e precise. Lei ha una fonte per la "relazione" di cui lei parla? Qual è di preciso questo "doc ufficiale"?

Io (21:01): Tenga presente che io e altri colleghi abbiamo intervistato direttamente i vigili del fuoco di NY. Nessuno, ma proprio nessuno, sostiene la teoria delle esplosioni. Che oltretutto è assurda per ragioni fisiche: delle esplosioni in grado di distruggere un edificio... /
(21:04) ...avrebbero creato un'onda di pressione tale da spaccare _tutti_ i vetri degli edifici adiacenti e rendere permanentemente sordi i presenti, cosa che non è successa. Lo abbiamo chiesto a demolitori professionisti. /
(21:05) Dan Potter, FDNY:"[le teorie di esplosivi sono] False, semplicemente false. Non hanno alcun valore e tutti noi che eravamo lì conosciamo la verità. I Capitani dei Pompieri hanno visto il primo e il secondo aereo colpire i palazzi. Semplicemente false." (link) /

(21:09) Frank Papalia, FDNY: "I was there and I saw things happening. I was standing in the building next to 7 and the whole bottom was gouged out from being hit by the other building. The whole building was on fire, the windows were popping out.... " /

(21:09) "...Buildings aren't made to be on fire like that, because if there's a fire they are designed to have sprinklers system that is supposed to put it out, so they are not meant to burn indefinitely. If they do steel softens. Steel softens at about 950 F. " (link) /

(21:12) Larry Monachelli, FDNY: "I didn't notice any explosions. And it wasn't fast as I expected it to be. We could here all the floors coming down, each one on the next, and we had time to run." (link) /

" So there were no explosions but only the noise of each floor coming down on the other," dice Monachelli. Queste testimonianze Mazzucco stranamente non le cita. Cherry picking, appunto. /
(21:15) John Picarello: "... si poteva proprio sentire che ogni piano crollava sul successivo. Era come “pa-pa-pa-pa-pa”. Ho sentito che alcuni miei amici lo descrissero come delle esplosioni ma credo che sia normale durante un crollo con la pressione e il fumo che vengono spinti fuori." /
(21:16) Intervista integrale: https://undicisettembre.blogspot.com/2012/09/world-trade-center-intervista-con-il.html Questa Mazzucco gliel'ha raccontata? /

Contri (21:08): I pompieri? Quali? Quanti? Un tempo la relazione l'ho letta, forse in rete si trova. E allora mi spiega come ha potuto collassare cosí l'edificio vicino? I pareri dei demolitori...ah! E allora il parere dell'associazione degli ingegneri e degli architetti con tutti i loro dubbi?

Contri (21:10): Non è vero per niente. Le esplosioni sono programmate per avere efficacia limitata a dove sono posti gli esplosivi.

Contri (21:12): Adesso però non ho tempo. Un'alyra volta mi spieghi il piccolo buco nel Pentagono. I resti dell'aereo dove sono? Tutte le telecamere spente? Da qui e altro si vede che i debunker indagano solo in un senso...

Io (21:17): "I pompieri? Quali? Quanti?" Glieli sto elencando. Li legga, credo che saranno illuminanti. "la relazione l'ho letta, forse in rete si trova" In altre parole, non ha la minima idea della fonte di quello che cita. Non è un buon metodo giornalistico.

Io (21:17): "mi spiega come ha potuto collassare cosí l'edificio vicino?" Sì, ma glielo faccio spiegare direttamente dai vigili di NY, di cui le ho già citato le parole.

Io (21:20): "il parere dell'associazione degli ingegneri e degli architetti" ... associazione che "dimostra" le proprie tesi usando scatole di cartone. Serissimi. Questo è il loro capo, Richard Gage. [foto di Gage che brandisce due scatole di cartone per simulare le Torri Gemelle]

Io (21:23): Ma parliamo di questa associazione. Sa che una volta hanno accettato l'iscrizione di uno che si chiama "Massimo dell'Affidabilità"? Ero io. Controlli ZERO. [screenshot dell’iscrizione]

Io (21:24): Sa cosa dicono alcuni membri di questa associazione? Paul Robert Kenyon dice che è possibile che si sia trattato di raggi laser o "radiazioni ad alta frequenza" /
(21:25) Charles Pegelow, presentato come ingegnere strutturista, sostiene che le Torri Gemelle furono distrutte mediante bombe atomiche che fecero evaporare 100.000 tonnellate d'acciaio /
(21:28) Come si può vedere, una volta che si va alle fonti dirette si scopre come stanno realmente le cose. Questo è quello che fanno i debunker. Lei, per contro, mi parla di un Mazzucco ex regista e di un "rapporto" di cui non sa dare dettagli.

Io (21:30): Potremmo anche parlare di Mazzucco che rimonta le parole dei testimoni al Pentagono per manipolarle. [link al video che lo documenta]

Io (21:32): Potremmo parlare anche di Mazzucco che nega gli allunaggi. Lei è d'accordo con queste sue tesi?

Io (21:36): Mi scusi ma le suggerisco di parlare con un esplosivista. Danilo Coppe, dell'IRE, per esempio. Le spiegherà come funziona realmente una demolizione. Un concetto semplice: le esplosioni fanno boati PRIMA del crollo. Al WTC non accadde. /
(21:36) Un altro concetto semplice: gli esplosivi devono essere piazzati. Come farlo in un palazzo abitato, senza che se ne accorgesse nessuno, piano per piano, colonna per colonna? /

Io (21:39): "Un'alyra volta mi spieghi il piccolo buco nel Pentagono" La breccia era larga 35 metri. Documentata dalle foto pre-crollo della facciata. Mi perdoni, ma lei si abbevera solo a fonti complottiste? Il Pentagon Building Performance Report l'ha mai letto? Questa foto la conosce? [Foto della breccia d’impatto al Pentagono]

Io (21:40): Ma poi scusi, ragioniamo un attimo: chi sarebbe così cretino da organizzare un complotto che lasciasse un buco troppo piccolo per poi dire che ci è passato un aereo di linea? :-)

Io (21:41): I resti dell'aereo erano dentro il Pentagono. È quello che succede quando un aereo penetra in un edificio. /

Io (21:43): "Tutte le telecamere spente?" No, le telecamere erano accese e i video sono pubblici. Mi sembra proprio che lei non si sia documentato sui fatti tecnici. E con o senza telecamere, ci sono oltre 50 testimoni oculari. /

Io (21:44): "Adesso però non ho tempo. " Questa, sinceramente, è la cosa più triste di tutte. Lei lancia accuse, formula teorie infamanti, e poi quando qualcuno le chiede le prove risponde "non ho tempo". Direi che è una bella illustrazione del suo approccio alla realtà /

Io (21:46): E meno male che saremmo noi debunker quelli che "indagano solo in un senso." Noi portiamo le prove, le fonti, i dati. Diamo pieno accesso a tutto. Lei ha portato solo chiacchiere e dicerie, ma accusa noi. E poi fugge alla richiesta di prove. Direi che questo dice tutto.

Contri (22:26): Ah davvero? Cosa ci dicono del resto dell'aereo?

Io (22:28): Ci dicono che hanno visto l'aereo, l'hanno riconosciuto come aereo di linea della American Airlines, e l'hanno visto schiantarsi dentro la facciata. I soccorritori hanno trovato i resti dei passeggeri, le loro valigie, i pezzi dell'aereo. Le posso indicare nomi e fonti, ma... /

Io (22:30): ... visto che lei dice di non avere tempo e di non poter dare la fonte delle sue citazioni sul presunto "rapporto" dei VdF di NY, non le sembra di chiedere senza dare?

Contri (22:27): Ahahahahahah con tutte le ali vero? 40 metri di ali sono entrate tutte in un foro di pochi metri senza lasciare un detrito?

Contri (22:31): Io vedo solo una cosa: voi avete in testa un obiettivo da raggiungere, quello che interessa alla vostra committenza. Sull'11 settembre ci sono montagne di documenti, prove, film, testimonianze, che suscitano seri dubbi. Per voi è tutto chiaro, avete una risposta per tutto.

Io (22:33): Signor Contri, lei sta sghignazzando della morte di quasi duecento persone. Abbia un po' di rispetto. E sì, i detriti li hanno lasciati. Sono ampiamente documentati. />

Io (22:34): "Per voi è tutto chiaro, avete una risposta per tutto." No. Semplicemente abbiamo verificato le tesi dei complottisti e sono risultate false. Tutto qui. Lei, putroppo, non sembra aver fatto nessun lavoro di verifica e pare credere a ogni fantasia dei complottisti. Pecccato.

Io (22:37): "voi avete in testa un obiettivo da raggiungere, quello che interessa alla vostra committenza." Quando non si riesce a controbattere con i fatti, si ricorre al classico "chi ti paga". Davvero triste e basso da parte sua cercare di infangare me, i miei colleghi e i VdF di NY.

Io (22:39): Per chiarezza: quando io e i miei colleghi abbiamo rilevato lacune ed errori nei rapporti tecnici 11/9, li abbiamo segnalati pubblicamente. Non abbiamo "committenti", ma capisco che per lei possa essere difficile credere che qualcuno abbia l'integrità di essere indipendente.

Io (22:43): Qualora lei volesse informarsi sui fatti puramente tecnici e scoprire quante fandonie le hanno raccontato i complottisti, può sfogliare Undicisettembre.info, dove troverà nomi e cognomi, testimonianze, fonti tecniche, immagini, documenti e interviste. /

Io (22:46): Se poi volesse informarsi anche sulle falsità tecniche dichiarate sugli allunaggi dal signor Mazzucco e colleghi, potrà partire da questa sintesi: Luna1969.info È gratis. Scritto per passione, non per committenza. [immagine della copertina di Luna? Sì, ci siamo andati!]

2021/09/11

Vent’anni dagli attentati dell’11 settembre 2001

Sono ormai trascorsi due decenni dagli attentati dell’11 settembre 2001: vuol dire che c’è una generazione di persone che oggi sono maggiorenni e non hanno il benché minimo ricordo diretto degli eventi che scossero il mondo quel giorno.

Per queste giovani generazioni, le Torri Gemelle sono solo dei pixel su uno schermo. Non ne possono aver vissuto la fisicità in modo tangibile, non possono aver sentito le Torri toccandone le strutture e salendo fino ai loro piani più alti, come ho fatto io insieme a milioni di persone per decenni, e questo rende tutto astratto e impalpabile.

Questa progressiva nebbia del ricordo facilita l’attecchimento di miti e di tesi di complotto, che nei primi anni dopo gli attentati ebbero una fortissima diffusione e che oggi sono passate in secondo piano, sopite ma mai realmente abbandonate, sostituite da tesi di complotto su altri drammi, come la pandemia, per riaffiorare soltanto in occasione degli anniversari. Anche il complottismo ha le proprie mode, e già questo dà un’idea della scarsa serietà dei suoi sostenitori.

Il complottismo sull’11 settembre oggi è cambiato rispetto a quegli anni: non porta più nuove tesi da molto tempo, ma è diventato parte della cultura contemporanea, come le tesi di complotto sull’assassino del presidente Kennedy o sugli allunaggi. Rischia quindi di sedimentarsi nell’opinione pubblica come una visione legittima degli eventi. Ma non lo è. Lo dimostrano i fatti tecnici, non le veline di governo. Per contro, altri eventi, come il crollo della torre Plasco a Teheran nel 2017, hanno tragicamente dimostrato che purtroppo i grandi edifici, se incendiati, possono crollare improvvisamente e catastroficamente, contrariamente a quanto invece asserito dai sostenitori delle tesi di demolizione controllata delle Torri Gemelle.

Se vi interessa saperne di più su questi fatti tecnici e sui miti nati intorno a questi attentati e sentire le testimonianze dirette di chi era lì in carne e ossa, invece di blaterare chinato sullo schermo del computer, e se volete leggere le esperienze dei vigili del fuoco di New York e di Arlington, dei soccorritori in Pennsylvania e di tanti altri esperti che accorsero per aiutare, invece dei deliri degli YouTuber incompetenti in cerca di visibilità, posso proporvi due risorse in italiano. 

La prima è il blog Undicisettembre, che ho l’onore di coordinare insieme ad altri ricercatori che hanno raccolto i documenti delle otto inchieste governative, le perizie dei tecnici e i dati scientifici e hanno intervistato molti dei protagonisti diretti, come Malcolm Nance, soccorritore al Pentagono (vi consiglio di cominciare dalle FAQ raccolte nella colonna di destra); la seconda è il libro 11/9 La cospirazione impossibile, scaricabile gratuitamente in formato PDF, disponibile anche in versione aggiornata e realizzato dal Cicap per esplorare la disinformazione mediatica che ha circondato gli eventi di quel giorno e degli anni successivi.

Per quel che mi riguarda, non ho nulla da aggiungere sull’argomento rispetto a quanto ho già scritto: la vera zona grigia degli attentati, ossia il coinvolgimento saudita (governativo o di singoli individui) nel facilitarli e finanziarli, rimane ancora irrisolta e non sembra esserci alcun vero intento di fare chiarezza da parte del governo statunitense. Il resto è solo aria fritta alla quale non intendo regalare visibilità.

Per cui, cari complottisti in patetica cerca di attenzioni, non perdete tempo a inviare commenti a favore di presunte “prove” di complotto. Avete avuto vent’anni di tempo e non avete concluso nulla. Fatevene una ragione e trovate qualcosa di più costruttivo da fare della vostra vita.


Fonte per l’immagine: Jeffmock/Wikipedia.

2020/09/11

Il complottismo sull’11 settembre, 19 anni dopo

Il 10 settembre scorso sono stato ospite della Rete Uno della radio svizzera nel programma Millevoci, condotto da Nicola Colotti, per un'oretta di discussione sui cospirazionismi e in particolare sugli attentati dell’11 settembre 2001. Al telefono è stata ospite Marina Montesano, professoressa ordinaria* di Storia Medievale al Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina e autrice del libro Mistero americano dedicato alle tesi di complotto intorno a questi attentati che hanno cambiato la storia.

A distanza di tanti anni, si comincia a perdere il ricordo di come erano realmente le cose negli Stati Uniti prima di quell’11 settembre, e quindi prosperano dubbi e teorie basate su come stanno le cose oggi. Soprattutto, il tempo consente di fare pacatamente il punto: ci sono novità delle tesi alternative? Spoiler: no. E ce ne sono nella ricostruzione tecnica dei fatti? Spoiler: sì, e anche in quella politica (esempio). Ci sono tre terabyte di dati che pochissimi conoscono.

Se vi interessa, c’è lo streaming video della trasmissione qui (inframmezzata da radiogiornale e allerte traffico):

Se vi interessa saperne di più, il blog Undicisettembre.info è a vostra disposizione. Vi consiglio di leggerne almeno le risposte alle domande più frequenti prima di chiedere qualcosa nei commenti.

Per i complottisti assatanati che si scateneranno come sempre nei commenti: lasciate perdere, verrete cestinati. Non ho tempo per i vostri deliri. I fatti tecnici sono ormai accertati. Se preferite credere a un video visto su YouTube, è vostro diritto. Come è mio diritto non perdere tempo con voi. Fatevi una vita.

*Per chi è perplesso sul mio uso di “professoressa ordinaria”: mi attengo alle linee guida per il linguaggio di genere pubblicate presso Unive.it. 


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2018/09/11

Undicisettembre.info: intervista all’ex detective di New York Michael Greene, soccorritore al World Trade Center

Su Undicisettembre, il blog/sito dedicato a smontare i miti e i complottismi riguardanti i dirottamenti e gli attentati dell’11 settembre 2001, trovate un’intervista all'ex detective di New York Michael Greene, che intervenne sulla scena del World Trade Center dopo i due schianti e visse da vicino i crolli delle due torri.

Il suo resoconto contiene alcune descrizioni piuttosto impressionanti e non è consigliato alle persone sensibili, ma rappresenta la durissima realtà di quel giorno. L’originale inglese è qui.

Il complottismo, dopo tutti questi anni, è solo un trastullo penoso per ciarlatani e ottusi. Chi c’era sa come andarono le cose.

2018/05/17

Il Delirio del Giorno: punteggiatura, questa sconosciuta

Ultimo aggiornamento: 2018/05/17 15:00. 

Riporto integralmente, senza punteggiatura aggiunta, un commento arrivato il 15 maggio scorso:

stati uniti d'America si sono sempre vantati di essere il paese che ha investito miliardi di dollari per la sicurezza nazionale è tu con queste foto mi vuoi far credere che al pentagono sia caduto un aereo con foto che provano solo di un foro di diametro 5 metri con dimesioni di un aereo altezza piu' apertura alare maggiori ,inoltre voglio vedere chi possa essere cosi un bravo pilota a sorvolare a raso terra a quelle velocità con ripida discesa e rapida virata per non parlare poi delle torri gemelle studiare un pò di fisica sarebbe meglio vai a vedere di altri incidenti aerei che sono caduti su edifici confronta ciò che è rimasto poi ne trai le conclusioni eviva la sicurezza falle nella sicurezza telecamere sequestrate per non far vedere nulla e nascondere la verità STUDIare effetto venturi capire cosa succede a pochi metri dal suolo alla velocita di 700-800 KM-ORARI un aereo la verità di quel famoso 11 settembre era nei nostri occhi ma si voleva credere solo cio che dicevano i mas media e il governo americano convincerci che erano dei martiri io questo lo chiamo INGANNO GLOBALE è gli americani in queste cose sono molto bravi come attori ripercorrendo la storia di ciò che hanno fatto non c'è da stupirsi per capire ciò che è successo bisogna conoscere bene la fisica gli effetti del fuoco il potere di calore che ha il cherosene ,non fonde putrelle d'acciaio è sopratutto in brevissimo tempo mi fermo qui tanto questo non cambiera la vostra idea ma nemmeno io questa è la mia linea di fatti che i miei occhi hanno potuto vedere con la conoscenza sia nel mondo aeronautico che nella fisica poi ognuno è libero di credere ciò che vuole almeno in questo c'è ancora la libertà

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2017/11/02

L’archivio CIA su Osama bin Laden

Ultimo aggiornamento: 2017/11/03 11:40.

L’1/11 la CIA ha messo online circa 321 gigabyte di dati che dichiara di aver recuperato dalla residenza di Osama bin Laden ad Abbottabad, in Pakistan, nell’incursione del 2 maggio 2011 che portò all’uccisione di bin Laden stesso. Non è il primo rilascio di materiale di questo genere: un primo lotto era stato reso pubblico nel 2015.

L’archivio di circa 470.000 file è scaricabile qui ed è filtrato per togliere materiali protetti da copyright, malware, pornografia, doppioni e informazioni ritenute tuttora sensibili. C’è anche il diario di bin Laden (ANSA parla di “giornale”, ignorando che journal in inglese significa diario). Maggiori dettagli sul contenuto dell’archivio sono nel comunicato stampa della CIA.

È decisamente presto per poter fare qualunque valutazione approfondita sul contenuto di questo enorme dossier di materiale eterogeneo: per ora emergono soltanto alcune considerazioni secondarie, come il fatto che tra i film trovati sui vari dispositivi elettronici nella residenza c’erano alcuni documentari su bin Laden e che alcuni video sotto copyright sono sfuggiti al filtro della CIA.

L’elenco dei video include anche quello che dal nome sembrerebbe essere il documentario complottista Loose Change 2, che sosteneva che bin Laden non era l’artefice dei catastrofici attentati dell’11 settembre 2001. C'è anche chi nota una collezione di videogiochi erotici vintage. Questo non vuol dire che Osama bin Laden fosse cultore di alcunché: i file erano a disposizione dei residenti nel compound.

Va detto, inoltre, che la provenienza e l’autenticità di tutto questo materiale non sono verificabili. Tuttavia gli esperti possono ora consultarlo per valutarne la coerenza interna.


2017/11/03 11:40. L’archivio è stato rimosso: restano solo il comunicato stampa e il PDF del diario di bin Laden, che però è in un formato corrotto. Visitando la pagina che ospitava i link per lo scaricamento compare solo la dicitura “The Abbottabad files are temporarily unavailable pending resolution of a technical issue. We are working to make the material available again as soon as possible." Staremo a vedere. Intanto c'è chi ha iniziato a pubblicare su Twitter le immagini presenti nell’archivio.

2017/09/11

Sedici anni di 11 settembre

L’articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2021/09/17 19:45.

Ci sono maggiorenni che non hanno nessun ricordo di com’era il mondo prima dell’11 settembre 2001. Io le Torri Gemelle, quelle distrutte quel giorno dagli attacchi terroristici in diretta TV mondiale, le ricordo bene: in momenti sereni le avevo visitate e ammirate nella loro squadrata, ardita, elegante potenza.

Come tutti quelli che hanno qualche decennio in più sulle spalle, le ricordo come luoghi, non come icone: luoghi pieni di vita, di gente indaffarata, simboli di innumerevoli film: bastava una breve inquadratura di quei due parallelepipedi senza eguali e sapevi già dov’era ambientata la storia. Erano la Torre Eiffel d’America. Chi è giovane oggi, invece, le conosce solo per il loro giorno maledetto, in cui sono morte tremila persone ed è cambiata per sempre la nostra idea di sicurezza.

Man mano che passa il tempo la cronaca diventa storia e il ricordo diretto si affievolisce, aprendo la strada a dicerie, fantasie, mitomanie e deliri di ogni sorta, compreso il complottismo undicisettembrino. Per chi volesse un ripasso tecnicamente rigoroso ma discorsivo di quegli eventi, ricordo che è sempre disponibile il libro 11/9 - La cospirazione impossibile, scaricabile gratis nella versione PDF e per 1,99 euro nella versione EPUB, curato da vari autori, me compreso.

Sul fronte del cospirazionismo tutto tace: gli anni passano senza che arrivino le tanto sbandierate prove imminenti delle tesi più bislacche, e persino le colossali fughe di notizie riservate offerte da WikiLeaks e da Edward Snowden non portano a galla nulla di quanto promesso dai vari guru del cospirazionismo ai loro creduli seguaci. Molti di questi guru hanno fatto fortuna con la paccottiglia del complottismo e si sono riciclati verso nuovi complotti altrettanto remunerativi.

Io e i colleghi del Gruppo Undicisettembre abbiamo praticamente smesso di fare debunking vero e proprio semplicemente perché manca qualunque novità sul fronte delle tesi di complotto: in sedici anni, i sostenitori delle tesi alternative non sono riusciti a farsi validare neanche un solo articolo tecnico su una rivista scientifica di settore. Noi proseguiamo invece onorando il ricordo di tutti i caduti dell’11/9 attraverso le parole di chi non si è chinato su Youtube negli anni successivi per disseminare i propri viaggi mentali, ma quel giorno era già tra le macerie a New York e al Pentagono per tentare un soccorso disperato.

Ieri abbiamo pubblicato l’intervista al capitano della Guardia Nazionale Christopher Daniels, che rende molto chiaramente la confusione e l’angoscia di quel giorno agghiacciante. Su Undicisettembre.info ne trovate molte altre. So che leggere tante parole è fuori moda, ma provateci: capirete molto più di quanto possano spiegare gli Youtuber in cerca di clic e consensi.


Complottismo di nuovo in TV stasera su La7

Stasera va in onda su La7 una puntata di Bersaglio Mobile, il programma di Enrico Mentana, dedicata al confronto fra tesi di complotto e debunking. Il gruppo Undicisettembre ha partecipato fornendo esclusivamente una consulenza tecnica sui testi in risposta alle tesi di un complottista (il link porta alla copia su Archive.is); il montaggio è a cura della redazione. Abbiamo scelto di non partecipare personalmente in video (salvo eventuale materiale di repertorio) per non trasformare l’11/9 in uno scontro individuale fra complottisti e debunker.

Personalmente credo che questo genere di faccia a faccia finisca, nonostante le buone intenzioni, per dare alle tesi di complotto una visibilità e una dignità che non meritano rispetto alla vastità e alla precisione della ricostruzione tecnica (non della “versione ufficiale”), e che sia profondamente sbagliato parlare di “opposte verità”, perché la verità è sempre una sola e il resto è fuffa: ma l’alternativa era lasciare che parlassero soltanto le tesi di complotto.

2017/09/12 18:15. La puntata di Bersaglio mobile è disponibile online e dura un’ora e 17 minuti.

2017/09/13 00:25. Ho aggiornato la guida L’11 settembre in cifre (PDF) con i dati tecnici essenziali.

2021/09/17 19:45. Mi è stato segnalato da un lettore che la puntata è ora disponibile su YouTube. La incorporo qui sotto.

2017/04/01

Le foto “inedite” del Pentagono non sono inedite: sono di almeno sei anni fa


Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete farne una anche voi per incoraggiarmi a scrivere ancora. Pubblicazione iniziale: 2017/04/01 10:58. Ultimo aggiornamento: 2017/04/03 13:15.

Lo so, oggi è il primo d’aprile e quindi tutte le notizie vanno guardate con sospetto. Ma in un’epoca in cui le notizie false e la disinformazione stanno facendo disastri, credo che sia ora di piantarla con una tradizione ormai stantia. Tutto quello che leggete qui oggi, insomma, non è un pesce d’aprile.

Nei giorni scorsi c’è stato un notevole fermento nei media per delle foto, dichiarate “inedite”, che mostrano i danni al Pentagono in seguito agli attentati dell’11 settembre 2001. Ne parlano in questi termini La Stampa, Internazionale, Il Secolo XIX, TG1, Il Secolo d’Italia, Il Tempo, Wired, Il Giornale. Ancora oggi, poco fa, ANSA ha tweetato “#Fbi diffonde FOTO inedite attacco 11/9 al #Pentagono”. Ma è falso: sono in circolazione da almeno sei anni.

Le foto in questione, infatti, sono state rilanciate dai media statunitensi citando come fonte questa pagina dell’FBI. In effetti a prima vista sembra che l’FBI le descriva come immagini appena rilasciate, visto che accanto a ciascuna di esse c’è la data del 23 marzo in formato americano.



Ma se si clicca su “9/11 Attacks Investigation and Related Materials” (appena sopra il titolo) si arriva a questa pagina, che linka le stesse foto con la data del 14 settembre 2011:



A riprova di questa datazione, una copia delle foto è archiviata da Archive.org con la data del 23 settembre 2011:



Le foto erano già state pubblicate (oltretutto in versioni a maggiore risoluzione) presso Cryptome.org e dal blog Undicisettembre (che ho l’onore di curare insieme ai colleghi del Gruppo Undicisettembre) il 20 settembre 2011. Non solo: una delle foto, quella mostrata qui sotto, era già stata pubblicata nel libro Pentagon 9/11, datato 2007.





Ringrazio Marco per avermi ricordato che Undicisettembre le aveva già pubblicate e che Metabunk ha ricostruito l’origine dell’equivoco dei principali media generalisti.


2017/04/03 13:15. La Stampa mi segnala che l’articolo è stato corretto.

2017/03/27

11/9, perché i dirottatori non furono fermati negli Stati Uniti? La spiegazione sferzante di un ex agente FBI

Nella cortina fumogena delle tesi di complotto strampalate intorno agli attentati dell’11 settembre si perde spesso di vista il fatto che esistono davvero degli aspetti poco chiari degli eventi.

Per esempio, non c’è bisogno di essere sostenitori di improbabili demolizioni controllate o di aerei fantasma al Pentagono per notare la stranezza che almeno due dei dirottatori, cittadini sauditi, soggiornarono a lungo negli Stati Uniti ed erano attivamente sorvegliati dalla CIA e dall’NSA. Le due agenzie, inoltre, sapevano dei loro legami al terrorismo internazionale.

Questa non è una fantasia complottista: è quanto risulta agli atti pubblici delle inchieste effettuate dopo l’11/9.

Questo vuol dire che la CIA e l’NSA hanno lasciato che l’11/9 accadesse? Non proprio: la realtà raramente è così netta e chiara come nei film. Per fare chiarezza, Hammer, uno degli autori del gruppo Undicisettembre, ha intervistato in proposito un testimone d’eccezione: l’ex agente dell'FBI Mark Rossini, direttamente coinvolto nelle indagini sull’11/9. Rossini ha scritto un lungo testo su come sarebbe stato possibile evitare l’11/9 e sulle pressioni politiche, dettate dalla volontà di non creare tensioni tra gli USA e l'Arabia Saudita, che bloccarono lo scambio di informazioni tra CIA ed FBI e agevolarono i dirottamenti di quattro aerei di linea, tre dei quali si schiantarono contro i propri obiettivi (le Torri Gemelle di New York e il Pentagono), mentre il quarto precipitò in Pennsylvania in seguito alla reazione dei passeggeri.

La sua ricostruzione degli eventi che permisero l’11 settembre non risparmia nessuno ed è meticolosa e dettagliata: preparatevi dunque a una lettura lunga e paziente che rivela uno scenario intricato e tristemente politicizzato. Undicisettembre vi propone sia l’originale in inglese, sia la traduzione in italiano.


Avvertenza: eventuali commenti a sostegno di deliri complottisti (Torri Gemelle demolite, aerei inesistenti al Pentagono, passeggeri finti, ecc.) verranno cestinati. Prima di fare domande, consiglio di leggere attentamente le FAQ di Undicisettembre (colonna di destra del blog), che contengono già le risposte tecniche a queste fantasie e alla maggior parte degli aspetti poco chiari degli attentati. Sono invece benvenuti dubbi, riflessioni e domande sulla ricostruzione fatta da Mark Rossini.

2017/01/21

11/9, complottisti giurano che un palazzo non può crollare per incendio. Poi un incendio fa crollare un palazzo

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete farne una anche voi per incoraggiarmi a scrivere ancora. Ultimo aggiornamento: 2017/01/22 01:10.






Il sito dell’associazione è www.ae911truth.org. Questo è uno screenshot della sua pagina iniziale, che vanta ben 2772 architetti e ingegneri firmatari:





A parte i crolli delle Torri Gemelle e del WTC7 (un grattacielo adiacente, relativamente più piccolo) l’11 settembre 2001, in effetti nessun grattacielo è mai crollato in seguito a un incendio (anche se ci sono stati casi analoghi), per cui molti complottisti hanno usato questo fatto a sostegno delle proprie teorie di demolizione controllata. Fino all’altroieri, 19 gennaio 2017, quando a Teheran è crollato, a causa di un incendio, il Plasco Building, un edificio di 17 piani, alto circa 50 metri (BBC; NBC).



Il crollo richiama quello delle Torri Gemelle in molti aspetti: è stato improvviso, rapido, completo e sostanzialmente verticale; è stato innescato da un incendio situato ai piani superiori, ed è stato preceduto da una serie di sbuffi di fumo sulle fiancate (prodotti dalla fuoriuscita dell’aria interna, satura di fumo e compressa dai collassi interni).










Di fronte a questa dimostrazione tragica del fatto che le strutture, se incendiate, possono crollare, potreste aspettarvi che architetti e ingegneri, che in teoria dovrebbero capire qualcosa di scienza delle costruzioni, non abbiano più dubbi. Ma quest’associazione ha una logica tutta sua.






Questo è l’inizio del loro comunicato stampa:




Come si possano spendere 1850 dollari per diffondere un comunicato stampa non è chiaro, ma è quello che c’è scritto sul sito di AE911:






I membri firmatari dichiarati da AE911truth sono, come dicevo, 2772.








Fonti aggiuntive: Metabunk, ABC.net.eu.

2016/09/24

Per quelli che dicono che il debunking è fatica sprecata

Vorrei fare un doveroso ringraziamento a tutti i creatori di questo blog. All'inizio anch'io ero un complottista. Vidi per la prima volta un video su YouTube intitolato "Inganno Globale". Dopo averlo visto ero già un complottista accanito. Come è semplice diventarlo, mi è bastato vedere 2 o 3 immagini ingannevoli con un po' di musica inquietante di sottofondo per convertirmi al cospirazionismo undicisettembrino. Poi ho conosciuto questo blog, e li ho davvero aperto gli occhi. Questa frase viene solitamente usata dai complottisti per far capire alla gente comune che è tutta una macchinazione americana, ma quando trovai le vere risposte ai dubbi sollevati da Inganno Globale, capii che aprire gli occhi significava informarsi da se e credere alle cose giuste, con fonti attendibili. Questo è un grande blog. Grazie a esso da allora mi resi conto che il cospirazionismo era un totale inganno. Quindi, da un ex complottista, grazie. Grazie di cuore per tutto quello che fate. Un saluto.

Commento di Sebastiano, inviato al blog Undicisettembre il 17 settembre 2016.

2016/09/11

11 settembre quindici anni dopo: l’utile cortina di fumo del complottismo

Sono passati quindici anni dagli attentati dell’11 settembre 2001 e i soliti complottisti ed esperti della domenica non hanno ancora presentato una singola prova tecnica concreta delle loro tesi di demolizioni controllate segrete, aerei di linea fantasma, passeggeri immaginari, dirottatori ancora vivi, ologrammi e microonde dallo spazio.

In compenso, però, sono riusciti a intascare parecchi soldi per sé: cito, giusto per fare qualche esempio, gli incassi milionari del francese Thierry Meyssan, quelli di Alex Jones di Prisonplanet, e i cinquecentomila euro raccolti da Giulietto Chiesa e spariti chissà dove. Anche organizzazioni che a prima vista parrebbero rispettabili, come la spesso citata associazione di architetti e ingegneri AE911 che dice di lottare per la verità sull’11 settembre, si sono rivelate delle macchine arraffasoldi alle quali interessa solo creare polemica in modo da attirare donazioni (ho visto la loro contabilità, che è pubblica per legge: è inequivocabile). Ma di concreto, per fare chiarezza sugli eventi di quel giorno, non hanno concluso nulla. O quasi.

In realtà, infatti, i teorici delle cospirazioni un risultato l’hanno ottenuto: hanno fatto un enorme favore proprio a quel governo americano di cui dicono di essere così fieri oppositori. Hanno creato una cortina fumogena di deliri, fantasie, complotti nei complotti che ha reso difficile, se non impossibile, parlare seriamente delle questioni irrisolte dell’11 settembre. Non appena si prova a fare domande intorno agli eventi poco chiari di quel giorno e dei mesi e anni successivi di “guerra al terrore”, si viene relegati fra i matti, i complottisti e gli antiamericani. E così i dubbi reali vengono insabbiati.

I complottisti sono i nuovi dirottatori dell’11 settembre: hanno mentito, distorto, depistato, confuso e seminato false piste più di quanto potesse sperare di fare qualunque organizzazione governativa che volesse nascondere i fatti scottanti. Convinti di essere supremi disvelatori di verità, non si rendono conto di essere soltanto gli utili idioti della situazione.

C’è chi si è impegnato comunque, in questi anni, a cercare di diradare il fumo dei complottismi: giornalisti, tecnici, vigili del fuoco e persino agenti dell’FBI. Sì: ce n’è uno, in particolare, che si chiama Mark Rossini e ha cose molto schiette da dire sulle pressioni politiche che hanno bloccato le indagini sull'11/9 per quanto riguarda le complicità di cittadini sauditi che hanno assistito i terroristi dell’11 settembre negli Stati Uniti. Questi fiancheggiatori resteranno impuniti perché gli interessi in gioco fra Stati Uniti e Arabia Saudita sono troppo importanti.

Questo è il vero complotto dell’11 settembre, ma non lo sentirete discutere dai complottisti ed esporre su Youtube dagli esperti in poltrona a caccia di clic, perché non è sexy: non c’è niente da mostrare, nessun video da analizzare, nessuna esplosione spettacolare. Non si presta alla caciara e alla monetizzazione. Offre solo tanta, tanta carta da leggere per mettere insieme i pezzi del rompicapo e vedere che Rossini non parla a vanvera ma ha un impianto accusatorio solido e dettagliato; cita date e luoghi, fa nomi e cognomi. Se le sue scoperte vi interessano, trovate i dettagli su Undicisettembre, nelle sue riflessioni sulle 28 pagine di documenti recentemente desegretate e in questa intervista.

In questo anniversario, però, l’attenzione va tenuta sul ricordo, sulla memoria degli eventi inequivocabili di quel terribile 11 settembre 2001, perché gli anni passano e ormai ci sono maggiorenni che non hanno alcuna esperienza diretta di come fosse il mondo prima di quella data. Per loro le Torri Gemelle non sono mai esistite in modo tangibile; non sono mai state il simbolo stesso di New York e dell’America; non sono mai state un luogo reale, visitabile, come lo sono state per chi, come me, ha qualche anno in più sulle spalle. E in questo limbo di memoria le fantasie possono trovare facilmente dimora: per esempio, si sta diffondendo in Rete la tesi oscena che le vittime intrappolate nelle Torri Gemelle fossero simulate (per decenza non cito la fonte). Per questo Undicisettembre pubblica periodicamente le testimonianze dei sopravvissuti e dei vigili del fuoco di New York e del Pentagono, e lo fa anche oggi con le parole di Krista Salvatore, che quel giorno era al sessantunesimo piano del World Trade Center 2. Gente reale, con nomi e cognomi, che parla perché era lì, non perché ha visto qualche video sgranato su Youtube.


NOTA: Per tutti i dubbi e le risposte alle tesi alternative sull’11 settembre consiglio di leggere le apposite FAQ su Undicisettembre.info. Qualunque commento su tesi di complotto che risollevi per l'ennesima volta questioni già spiegate dettagliatamente in quelle FAQ verrà cestinato. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2016/09/11 19:50.

2016/07/15

11/9, 28 pagine segretate non sono più segretate

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Torno a parlare di 11 settembre, dopo una lunga pausa dovuta al fatto che non c’era nessuna novità significativa, per segnalare che poco fa sono state finalmente rese pubbliche 28 pagine finora segretate del Joint Inquiry, una delle prime indagini sull’11 settembre, antecedente il Rapporto della Commissione 11/9. Buona parte del Senato USA, e anche il governo saudita, ne chiedevano la pubblicazione sin dal 2003.

Il buon Giulietto Chiesa non ne azzecca una: proprio pochi giorni fa aveva scritto sul Fatto Quotidiano [Archive.is] che la pubblicazione di queste pagine “da sola potrà demolire l’intera indagine ufficiale in cui quasi tutti ancora credono”. Non posso che inchinarmi di fronte al suo mirabile corto circuito mentale, che posso umilmente tentare di riassumere così: “La versione ufficiale è tutta falsa! E ve lo dimostro con un documento tratto dalla versione ufficiale!”.

Per chi volesse approfondire la questione, su Undicisettembre ho pubblicato un articolo in merito e una mia trascrizione completa delle 28 pagine.

2016/03/07

11/9, tre TERABYTE di dati tecnici, foto, filmati, rapporti scaricabili

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Avevo detto che non mi sarei più occupato delle tesi di complotto intorno agli attentati dell’11 settembre 2001 salvo novità significative: ormai queste tesi sono sostanzialmente scomparse dai media di massa e sono sostenute soltanto da un pugno di bertucce rumorose, incapaci di portare uno straccio di prova in quasi quindici anni, e da chi in buona fede incappa nei berciamenti dei complottisti e ne rimane sedotto per pigrizia o mancanza di conoscenza della materia. Per i primi non c'è speranza: per i secondi c'è Undicisettembre.info.

Ma le novità significative sono arrivate, sotto forma di oltre tre terabyte di dati, foto, video, schemi tecnici, rapporti, documenti, analisi tecniche provenienti dall’immenso lavoro d’indagine degli inquirenti e degli esperti di settore. No, non tre gigabyte: tre terabyte.

Questa massa colossale di dati ha iniziato ad accumularsi a partire dal 2011 presso il 9/11 Dataset Project, un progetto imparziale mirato a “garantire la disponibilità delle informazioni raccolte dalla Comunità di Ricerca sull’11/9”. Ho terminato di scaricare tutti i file con Bittorrent pochi giorni fa e sto iniziando a catalogarli: sono una miniera immensa di dati, resoconti di prima mano e di spiegazioni tecniche altrimenti difficili da reperire.

Chi pensa ancora che le indagini degli inquirenti sull’11/9 siano costituite soltanto dal rapporto della Commissione 11/9, ed è ancora convinto che la cosiddetta “versione ufficiale” si basi esclusivamente sulle pagine di quel rapporto, ha preso insomma un granchio colossale. Lo si sapeva già, ma quando ci sono tre tera di dati aggiuntivi il concetto diventa un po’ più chiaro anche per gli ottusi e i superficiali. Perché a questo punto chi sostiene che le indagini ufficiali mentono dovrebbe chiedersi come sarebbe stato possibile falsificare così tante informazioni e farlo in modo perfettamente coerente e senza lasciarsi sfuggire nulla.

Complottismi a parte, il 9/11 Dataset Project è uno sforzo straordinario e assolutamente encomiabile di condivisione e di trasparenza.Comunque la si pensi sullo svolgimento degli eventi, questa raccolta di dati è un punto di partenza essenziale per chiunque si voglia occupare seriamente dell’argomento e voglia capire l’11 settembre.

Per chi volesse scaricare i file, va notato che il sito 911datasets.org che ospita il progetto non è sempre disponibile, per cui a volte è necessario ricorrere alla copia cache di Google o alla copia archiviata su Archive.org. La copia scaricata da Undicisettembre è comunque a disposizione di chiunque voglia duplicarla fornendo un proprio disco rigido: per conoscere le modalità di duplicazione basta scrivere a undicisettembre@gmail.com.

Tutti i dettagli e la catalogazione preliminare sono a vostra disposizione qui su Undicisettembre.info. Forza, complottisti, mettetevi a studiare.

2015/11/26

11 settembre, anche Pino Scaccia inciampa nel “dossier di architetti e ingegneri”

L’articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale del 2015/11/26. Ultimo aggiornamento: 2018/05/09 23:00.

Pino Scaccia, firma celebre del giornalismo italiano, ha segnalato su Facebook* un “dossier di architetti e ingegneri” che ha realizzato una “sconvolgente contro-inchiesta sull’11 settembre”. Scaccia dice che “non è complottismo, ma solo analisi tecniche” e aggiunge che “già il governo americano aveva ammesso la presenza di dinamite sotto le Torri Gemelle crollate”.

*2015/11/26 16:10. Il post di Scaccia è stato rimosso. Ne rimane lo screenshot mostrato qui accanto.


Vista così, sembra una storia interessante e credibile. Ma basta fare qualche verifica per capire che Pino Scaccia si è fatto sedurre da una fregatura elegantemente confezionata.

Prima di tutto, Scaccia afferma che il governo USA avrebbe “ammesso la presenza di dinamite sotto le Torri gemelle”, ma è una bufala. Nessuno dei governi che si sono succeduti in questi quattordici anni dagli attentati dell'11 settembre 2001 ha mai dichiarato una cosa del genere: se Scaccia è in grado di presentare le fonti di questa presunta dichiarazione, lo faccia. L'onere della prova è suo, come sempre quando si fa un'affermazione straordinaria, e l'ho contattato privatamente per chiedergli di documentare quello che dice.* **

*2015/11/26 16:10. Scaccia mi ha risposto cordialmente e ha detto che sta cercando le fonti e me le fornirà.

 **2018/05/09 23:00. Per completezza, segnalo che le fonti promesse non mi sono mai arrivate. L’ultimo messaggio di Scaccia è del 26/11/2015 e dice che purtroppo non è ancora riuscito a trovarle.
 

La presunta ammissione governativa citata da Scaccia è una bufala anche per una ragione molto pratica: il crollo delle Torri Gemelle iniziò dall’alto, specificamente dai piani colpiti dagli aerei dirottati, per cui mettere la dinamite sotto le Torri sarebbe stata una cazzata monumentale.

In quanto al “dossier di architetti e ingegneri”, me lo sono procurato (dettagli qui sotto) e me lo sono letto: è un documento ben confezionato, dall'aria seria e credibile e con l’apparente garanzia di un gruppo di esperti tecnici. Copertina seria, titolo non sensazionalista. Ma non è un documento tecnico.

Una vera “analisi tecnica” verrebbe sottoposta al vaglio di esperti esterni, come si fa con ogni pubblicazione scientifica. Se questi architetti e ingegneri avessero davvero qualcosa di tecnicamente credibile in mano, lo pubblicherebbero su una rivista scientifica, come hanno fatto in questi anni i loro colleghi (che però confermano in massa la ricostruzione non complottista). Invece il loro “dossier” è un libretto patinato di 50 pagine, messo in vendita a 11 dollari e 99 cent. Come mai?

E come mai il sito di questi serissimi “architetti e ingegneri” vende tazze, magliette e gadget vari legati all'11 settembre? Non pare l'atteggiamento di gente seria e professionale.


E infine siamo sicuri che questi siano davvero architetti e ingegneri? Mi ci ero iscritto anch’io e mi avevano accettato senza chiedermi alcuna conferma delle credenziali.

Non è così che si fa scienza. Non è vendendo magliette, cappellini e tazzine dedicate a una tragedia con tremila morti che si trova la verità. Confido che Pino Scaccia saprà andare oltre le patinate apparenze iniziali e farà piazza pulita di questi ciarlatani.

E giusto per chiarire perché non uso con leggerezza il termine ciarlatani: questo è il modo in cui Richard Gage, fondatore e direttore dell'associazione, dimostra “scientificamente” le proprie tesi: con due scatole di cartone. Credibilissimo.


Non so voi, ma io prima di dare per buono quello che dice un tipo del genere ci penserei un attimo. Se volete, le ricerche del gruppo Undicisettembre su questi architetti e ingegneri e sulle loro tesi sono a vostra disposizione. Date loro un’occhiata e poi fatevi un’idea.


2018/05/09 23:00 - Come mi sono procurato il libretto senza dare soldi ai ciarlatani


Aggiorno questo articolo a tre anni di distanza perché vorrei tenere traccia di come sono riuscito a trovare il libretto nonostante la mancanza di aiuto da Pino Scaccia e senza dare soldi ai complottisti.

Per prima cosa ho fatto il punto degli indizi che avevo a disposizione per reperire questo libretto. Scaccia parlava di un dossier fatto da “architetti e ingegneri” e ne dava il titolo come “Oltre la disinformazione”. Avendo studiato le tesi di complotto sull’11/9, sapevo dell’esistenza negli Stati Uniti di un’associazione complottista formata da alcuni architetti e ingegneri (“ingegneri” nel senso anglosassone del termine engineer, che non implica una laurea in ingegneria) e ho ipotizzato che il libretto fosse opera loro.

Così ho provato a immaginare quale potesse essere il suo titolo originale: Beyond Misinformation?

Ho fatto una ricerca in Google ed è emersa una pagina del sito dell’associazione che ospitava e vendeva proprio un libretto con questo titolo:


Il libretto, però, era disponibile soltanto a pagamento, e l’idea di dare soldi a dei ciarlatani non mi entusiasmava. Anche se avessi voluto pagare, avrei dovuto attendere la spedizione postale della pubblicazione. I tempi sarebbero stati lunghi, mentre a me serviva sapere il più presto possibile cosa c’era scritto nel libretto.

Così ho fatto una ricerca mirata in Google per vedere se per caso c’era da qualche parte una copia digitale in formato PDF, con la sintassi “beyond misinformation” filetype:pdf. Bingo!


Il primo risultato era un link a un PDF scaricabile:



L’ho scaricato, l’ho letto, ho capito che era la solita incoerente compilation di teorie complottiste senza alcun elemento nuovo, e ho scritto l’articolo che trovate qui sopra. Ho risparmiato una dozzina di dollari e ho chiuso subito il caso.

A fine dicembre 2015 il libretto è stato reso scaricabile gratuitamente anche dal sito dell’associazione (link intenzionalmente alterato), come testimonia questa copia archiviata presso Archive.is.
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