Perché si crede alle grandi teorie di complotto? Se ne parla stamattina alla radio svizzera

Il tema dei 50 minuti circa di discussione è la lettura in chiave sociologica e psicologica dei cospirazionismi: dunque non tanto un'analisi delle presunte prove delle varie teorie di complotto (dall'assassinio di John Fitzgerald Kennedy allo sbarco sulla Luna all'11 settembre alla morte di Elvis e Marilyn Monroe), quanto un'esplorazione dei processi mentali che si manifestano sistematicamente in ciascuna di queste grandi teorie.
La credenza nelle teorie di complotto è, in altre parole, uno strumento utile per capire meglio come funziona la nostra mente e come evitare che i suoi processi distorti possano portarci a decisioni insensate e pericolose. Per questo è importante studiare il complottismo, a prescindere dalla veridicità o meno delle asserzioni su cui si basa la singola teoria, che magari non dice nulla di sensato sul mondo reale che ci circonda, ma sicuramente mette in luce le trappole mentali in cui tutti siamo portati, per natura, a cadere. Conoscerle è un modo per evitarle.
La trasmissione è ricevibile ovunque in diretta grazie allo streaming (formato Real) qui. Sarà poi reso disponibile il podcast presso la sezione podcast della RSI.