Nessuno ha il diritto di vivere senza essere scioccato. Nessuno ha il diritto di passare la propria vita senza essere offeso. Nessuno è obbligato a leggere questo libro. Nessuno è costretto a prenderlo in mano. Nessuno è tenuto ad aprirlo. E se lo aprono e lo leggono, non sono tenuti a farselo piacere. E se lo leggete e non vi piace, non siete obbligati a tacere in proposito. Potete scrivermi, potete lamentarvi, potete scrivere all'editore, potete mandare lettere ai giornali, potete scrivere un vostro libro. Potete fare tutte queste cose, ma i vostri diritti si esauriscono lì. Nessuno ha il diritto di impedirmi di scrivere questo libro. Nessuno ha il diritto di impedire che sia pubblicato o venduto o comprato o letto. Non ho altro da dire in proposito.
Un bel promemoria di alcuni valori di libertà che certi regimi lontani spesso soffocano nella violenza e altri governi vicini, dietro il belletto della democrazia e del politically correct, cercano invidiosamente di imitare sottobanco (Versetti Satanici e vignette su Maometto, giusto per fare un esempio). Le parole sono di Philip Pullman, scrittore (fra gli altri, La Bussola d'Oro), a proposito del suo nuovo libro The Good Man Jesus and the Scoundrel Christ. Ce n'è per tutti. Anche per noi internettari e per chi ci vuole imbavagliare.
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