Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2013/11/15
Antibufala: dal Giappone l’isola di detriti grande come il Texas
Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 15/11/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.
Secondo numerose testate giornalistiche (Repubblica, AGI, Daily Mail, The Independent), dal Giappone sarebbe in arrivo sulla costa occidentale degli Stati Uniti una vera e propria “isola galleggiante di detriti”, un residuo dello tsunami che colpì il Giappone nel 2011. Quest'isola sarebbe “compatta e grande come il Texas”.
La fonte originale della notizia sarebbe, secondo queste testate, l'ente statunitense NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration, non Association come hanno scritto alcuni), che però ha smentito categoricamente. Alcuni giornali hanno infatti travisato il grafico dell'ente, che non parla affatto di un'isola “compatta” ma semplicemente delinea un'area in cui i detriti sono meno dispersi che nel resto del'oceano: “non c'è nessuna massa solida di detriti”, spiega il NOAA, aggiungendo che anche nell'area delineata i detriti “sono così dispersi che potreste sorvolare l'Oceano Pacifico senza mai vederne”. Si tratta, oltretutto, di simulazioni, non di dati reali osservati.
Vale anche stavolta, come sempre, la regola d'oro: più una notizia è sensazionale, più va verificata prima di pubblicarla o diffonderla. Bufale come questa dimostrano che purtroppo molti se la dimenticano.
Secondo numerose testate giornalistiche (Repubblica, AGI, Daily Mail, The Independent), dal Giappone sarebbe in arrivo sulla costa occidentale degli Stati Uniti una vera e propria “isola galleggiante di detriti”, un residuo dello tsunami che colpì il Giappone nel 2011. Quest'isola sarebbe “compatta e grande come il Texas”.
La fonte originale della notizia sarebbe, secondo queste testate, l'ente statunitense NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration, non Association come hanno scritto alcuni), che però ha smentito categoricamente. Alcuni giornali hanno infatti travisato il grafico dell'ente, che non parla affatto di un'isola “compatta” ma semplicemente delinea un'area in cui i detriti sono meno dispersi che nel resto del'oceano: “non c'è nessuna massa solida di detriti”, spiega il NOAA, aggiungendo che anche nell'area delineata i detriti “sono così dispersi che potreste sorvolare l'Oceano Pacifico senza mai vederne”. Si tratta, oltretutto, di simulazioni, non di dati reali osservati.
Vale anche stavolta, come sempre, la regola d'oro: più una notizia è sensazionale, più va verificata prima di pubblicarla o diffonderla. Bufale come questa dimostrano che purtroppo molti se la dimenticano.
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