Una lettrice, alim*, mi ha segnalato la presenza sul sito della NASA di un asteroide, denominato 2015 PU228, che ha un rischio d'impatto di livello 1 nell'anno 2081.
Considerato che si tratta di un oggetto con un diametro di circa 300 metri, che in condizioni medie produrrebbe un cratere di circa sei chilometri di diametro, è comprensibile che la cosa crei una certa inquietudine sulla catastrofe che sembrerebbe incombere sui nostri figli o nipoti. Ma prima di farsi prendere dal panico e invocare l'intervento di Bruce Willis in stile Armageddon è meglio conoscere bene il significato dei dati pubblicati dalla NASA, non solo per questo asteroide ma anche più in generale per tutti gli allarmi asteroidali che periodicamente vengono diffusi da giornalisti e internauti sconsiderati.
Prima di tutto, il livello 1 della Scala Torino nelle informazioni della NASA sull'asteroide 2015 PU228 non è il più alto, come verrebbe facile pensare, ma è il penultimo (Wikipedia; NASA) ed è definito come “scoperta abituale, nella quale è previsto un passaggio nelle vicinanze della Terra che non crea alcun livello insolito di pericolo. I calcoli attuali indicano che la probabilità di collisione è estremamente bassa e non vi è motivo di preoccupazione o attenzione del pubblico. Nuove osservazioni telescopiche molto probabilmente condurranno a una riassegnazione al livello 0.”
Per il valore -1.95 della Scala Palermo, indicato attualmente dalla NASA per questo asteroide, va notato che in questa scala “valori fra -2 e 0 indicano situazioni che meritano un monitoraggio attento” (Wikipedia; NASA), ma serve un valore positivo per passare da “monitoraggio” a “preoccupazione”.
Nel caso specifico dell'asteroide 2015 PU228, inoltre, le previsioni si basano al momento su 115 osservazioni che coprono circa 34 giorni: un campione decisamente modesto, che crea forte incertezza sui calcoli a lungo termine. In pratica, c'è almeno una soluzione di questi calcoli che includono un impatto con la Terra, ma ce ne sono moltissime altre che non lo includono: lo sapremo con minore incertezza man mano che aumentano le osservazioni che permettono di definire con maggiore precisione la traiettoria dell'asteroide (che comunque può essere leggermente alterata da vari fenomeni, come la pressione della luce solare). È un processo spiegato bene da questa pagina di FAQ della NASA, dalla quale traduco questo paragrafo che chiarisce il motivo per cui spesso la NASA inizialmente assegna rischi d'impatto relativamente alti e poi man mano li riduce:
Dato che le orbite derivanti da una serie molto limitata di osservazioni sono più incerte, è più probabile che tali orbite “consentano” degli impatti futuri. Tuttavia spesso queste previsioni iniziali possono essere scartate man mano che includiamo un maggior numero di osservazioni e riduciamo le incertezze sull'orbita dell'oggetto. Di solito il rischio associato a un oggetto specifico diminuirà man mano che si rendono disponibili ulteriori osservazioni e quindi capita che degli oggetti vengano inclusi e poi rimossi nella nostra pagina dedicata ai rischi d'impatto
[...] Per contro, nel caso improbabile che un dato evento potenziale d'impatto persista fino a quando l'orbita è piuttosto ben delimitata, la probabilità d'impatto e il rischio associato tenderanno ad aumentare man mano che si aggiungono osservazioni. Questo non è paradossale: se davvero un asteroide sta per passare molto vicino alla Terra, allora inizialmente non si può escludere una collisione. La probabilità d'impatto tenderà ad aumentare man mano che viene affinata l'orbita e vengono scartate le traiettorie alternative e sicure. Prima o poi la probabilità d'impatto scenderà a zero (di solito piuttosto di colpo) oppure, se l'asteroide è davvero in traiettoria di collisione, continuerà ad aumentare fino a raggiungere il 100%.
In altre parole, se vedete che dalle pagine della NASA sparisce una segnalazione di un certo asteroide, non è una forma di censura per nascondere l'impatto imminente.
Fra l'altro, i passaggi “ravvicinati” di asteroidi non sono affatto rari. Tutto dipende da cosa s'intende per ravvicinato: l'attuale tabella apposita della NASA, infatti, include persino oggetti che passeranno a settantacinque volte la distanza fra la Terra e la Luna. Con criteri di questo genere, soltanto negli ultimi sei giorni la Terra è stata “sfiorata” (in termini cosmici) da un asteroide ben dieci volte. Niente panico, insomma.
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