Il trattato TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è un controverso accordo commerciale fra Europa e Stati Uniti (se ne parla qui su TvSvizzera.it). Piccolo problema: il suo testo è segreto (ci sono solo dei vaghi sunti pubblici) e può essere letto dagli europarlamentari soltanto in una stanza nella quale è vietato portare qualunque dispositivo elettronico. Sono ammessi soltanto carta e matita e si viene sorvegliati a vista durante la lettura.
L’europarlamentare Luke Flanagan ha documentato in video come funziona quello che qualcuno in Europarlamento considera un processo di scelta democratico, aperto e trasparente. Risultato: il personale dell’Europarlamento gli ha intimato di rimuovere il video. Lui ha rifiutato.
Ecco il video: sono cinque minuti totalmente kafkiani che sembrano presi di peso dagli archivi polverosi di un regime fantoccio di stampo sovietico e invece sono stati ripresi pochi giorni fa a Bruxelles.
Perché ne parlo in un blog dedicato all’informatica e alla tecnologia? Perché senza l’informatica e la tecnologia non avremmo accesso a questo video e la censura di Bruxelles funzionerebbe. Questo è il potere della tecnologia e di Internet, ed è per questo che i politici di tutti gli schieramenti lo temono e lo vogliono imbrigliare con leggi arcaiche.
Just been contacted by staff from within the Euro Parliament and told I must remove this video. I won't be. #TTIPhttps://t.co/JkVLDyxMdQ— Luke 'Ming' Flanagan (@lukeming) 4 maggio 2016
Traduco in sintesi quello che dice e fa Flanagan: si dirige alla TTIP Reading Room, la stanza nella quale è concesso leggere il trattato nella forma dei suoi consolidated texts, o testi unici, già approvati dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Gli viene data una biro, gli viene fornita della carta. Con quelli deve prendere appunti: niente fotocopie, niente fotocamere, niente dittafono.
Flanagan incontra il suo assistente, che gli spiega che deve lasciare il suo telefonino in un armadietto che verrà chiuso a chiave, e che l’assistente resterà con lui per tutta la durata della consultazione del trattato. Poi all’europarlamentare viene chiesto di firmare una serie di fogli contenenti il “briefing di sicurezza”. Flanagan racconta all’assistente che gli è stato detto da altri europarlamentari che se non firma questi fogli nessun europarlamentare vedrà mai più il trattato e nota che gli sembrano comportamenti da mafiosi o da gangster: “firma qui o non rivedrai mai più i tuoi figli”.
Flanagan prosegue, rivolgendosi alla telecamera: “Sto ora firmando che non racconterò alle persone che mi hanno eletto i dettagli di quello che c’è in questa stanza”.
Arrivati davanti alla porta della stanza che custodisce il trattato TTIP, l’assistente dice a Flanagan di entrare rapidamente, altrimenti scatta l’allarme. Flanagan le chiede cosa succede se suona l’allarme: “arriva la sicurezza”. E quando arriva la sicurezza? “Vorranno sapere perché è suonato l’allarme”, risponde diplomaticamente l’assistente. Flanagan e l’assistente entrano.
Meno di quindici minuti dopo sono già fuori: Flanagan si è infatti trovato davanti un ulteriore documento da firmare. Stando a come lo descrive l’europarlamentare, il documento gli dice che se trascrive testualmente brani del trattato e poi rende noti testualmente questi brani, c’è il rischio che nessun altro membro del Parlamento Europeo potrà mai leggere il trattato.
Flanagan ha chiesto chiarimenti, perché aveva capito che nonostante il divieto di fotocopie o registrazioni avrebbe potuto prendere appunti trascrivendo i brani salienti del trattato, ma adesso gli è stato spiegato che non può “trascrivere fedelmente”. “Come europarlamentare, mi viene chiesto di trascrivere maldestramente... mi è stato detto che posso anche raccontarlo con parole mie, ma se scelgo che le mie parole siano identiche a queste [del trattato], ho violato un’imprecisata legge. Benvenuti nell’Unione Europea, benvenuti nel cuore d’Europa”.
Flanagan viene messo in contatto con l’europarlamentare Bernd Lange, che gli risponde via mail come segue: “Il fatto che questi documenti riservati possano essere consultati presso la sede del Parlamento Europeo è stato un grande risultato per quest’istituzione e ha consentito a noi membri del Parlamento Europeo di esercitare meglio il nostro ruolo di monitoraggio parlamentare di questi negoziati.”
Conclude Flanagan: “Il fatto che la persona principale che si occupa di TTIP dall’Europarlamento considera questa cortina fumogena di democrazia un ‘grande risultato’ la dice lunga. In che modo ‘consentire’ agli europarlamentari eletti di vedere dei documenti su questioni già decise costituisce un ‘monitoraggio’ dei negoziati?”
Ho già fatto una copia del video di Flanagan per ogni eventualità. E non posso fare a meno di chiedermi: ma che cosa c’è, in quel trattato, di così pericoloso da doverlo tenere sotto chiave in modo così paranoico?
E se vi siete mai chiesti qual è il ruolo di organizzazioni come Wikileaks in una democrazia, ora avete la risposta.
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