Fonte: Julia Reda (il refuso “Digitial” non è suo) |
La direttiva europea per l’aggiornamento delle norme sul copyright è stata bocciata dal Parlamento Europeo, come racconta in dettaglio Il Post, e verrà ridiscussa a settembre.
La questione è complicata e controversa, ma la contesa riguardava principalmente due articoli di questa direttiva: uno (l’articolo 11) rischiava di creare ostacoli insormontabili nel linkare opere vincolate dal diritto d’autore, in particolare le notizie dei giornali; il secondo (l’articolo 13) avrebbe regolamentato le citazioni di opere vincolate dal diritto d’autore in un modo che secondo i critici avrebbe reso praticamente impossibile mettere online anche un minuscolo frammento di un articolo di giornale, del testo di un libro, o un fotogramma tratto da un film e avrebbe comportato il rischio di incappare negli errori grossolani dei filtri automatici che si renderebbero necessari per pattugliare la Rete, come ho raccontato qui.
A favore della direttiva si sono schierati gli editori di giornali e molti musicisti, compresi David Guetta, Annie Lennox, Placido Domingo e Paul McCartney, che vogliono comprensibilmente vedere riconosciuto il proprio lavoro quando viene usato da terzi. Contro questa regolamentazione si sono levate invece le voci di Jimmy Wales (con l’auto-oscuramento di Wikipedia in italiano) e di padri di Internet come Vint Cerf, Brewster Kahle, Bruce Schneier, Mitch Kapor, Tim Berners-Lee e decine di altri, che hanno riassunto la propria posizione in una lettera aperta al presidente del Parlamento Europeo per dirgli, in sintesi, che una regolamentazione aggiornata del settore è necessaria e benvenuta, ma non è così che va fatta.
La BBC ha riassunto bene la vicenda in questo articolo e in quest’altro; una spiegazione molto dettagliata è stata pubblicata dalla parlamentare europea Julia Reda.
Se ne riparlerà di nuovo a settembre, con eventuali modifiche al testo; se passerà, dovrà essere sottoposto al Consiglio Europeo e, se approvata anche dal Consiglio, dovrà essere recepita in ogni singolo paese dell’Unione. Staremo a vedere.
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