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1. Rendersi conto di avere la patta aperta dopo che hai iniziato la presentazione;
2. Veder partire lo screensaver con le tue foto intime;
3. Assistere impotenti all’avvio degli aggiornamenti del sistema operativo, magari con tanto di riavvio obbligato e inarrestabile. Ti fermi troppo a lungo a spiegare una slide, il PC pensa che tu non stia lavorando e fa partire gli aggiornamenti.
Se, come me, frequentate convegni, avrete assistito a questi disastri e magari ne sarete anche stati protagonisti.
Il prossimo aggiornamento di Windows 10, dice Ars Technica, userà tecniche di machine learning per rendere meno irritanti i riavvii necessari per installare gli aggiornamenti. Queste tecniche tenteranno di capire quando vi assentate dal computer solo per una pausa caffé o state appunto facendo una presentazione e quindi non è il momento di lanciare aggiornamenti.
Questa misura si è resa necessaria perché molti utenti rinviavano gli aggiornamenti di sicurezza così a lungo che restavano vulnerabili per mesi. Windows 10 ha cercato di compensare questa disattenzione riavviandosi automaticamente quando è disponibile un aggiornamento. Con il nuovo sistema, Windows non si limiterà a rilevare l’inattività di mouse e tastiera oppure la riproduzione di un video e tenterà di distinguere fra pause brevi e lunghe. Speriamo in bene.
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