“I terroristi in azione a Parigi hanno comunicato con i vertici dell’Isis attraverso la chat della Playstation 4”: lo afferma categoricamente
Leggo.it, citando il tabloid britannico
Mirror, che a sua volta cita il ministro dell’interno belga Jan Jambon. Lo afferma altrettanto risolutamente
Repubblica insieme a
tante altre
testate in tutto il mondo.
Ma non correte a togliere dalle mani dei vostri figli (o coniugi) la celeberrima
console di gioco per paura che vengano scambiati per fiancheggiatori del terrorismo internazionale. La notizia è una panzana fabbricata dall’entusiasmo di molti giornalisti per i titoli sensazionali.
La bufala è nata da una dichiarazione effettivamente fatta dal ministro dell'interno belga Jambon e riportata erroneamente da un giornalista, Paul Tassi, su
Forbes.com. Ma la
dichiarazione di Jambon era stata fatta
tre giorni prima degli attentati ed era semplicemente una sua considerazione sulla difficoltà generale di intercettare le chat fatte dagli utenti di Playstation (
“The most difficult communication between these terrorists is the Playstation 4. It's very, very difficult for our services – not only for our Belgian services but all the international services – to decrypt the communication that's done via Playstation 4”).
Forbes ha poi rettificato, ma la rettifica non si è propagata. Tutto qui.
Fra l’altro, nessuno ha presentato, finora, prove che i terroristi di Parigi abbiano usato davvero le chat delle Playstation 4 per comunicare. Più in generale, dovrebbe essere evidente che
qualunque dispositivo che consenta a due persone di scambiarsi messaggi in qualunque forma (scritta, disegnata, video o altro ancora)
potrebbe essere usata per comunicazioni terroristiche.
Graham Cluley, esperto di sicurezza informatica, ha fatto notare che persino un’innocua app per giocare a scacchi potrebbe essere usata per comunicare istruzioni di attentati: basta che i terroristi si mettano d’accordo sul significato delle mosse fatte dai giocatori. Ma un’app scacchistica non è demonizzabile quanto una
console di gioco e non consente titoloni ad effetto.
In compenso, questo genere di paranoia generalizzata è
esattamente quello che il terrorismo cerca di creare. E come al solito ci sono alcuni governanti che usano questa paranoia per giustificare una
costosissima e inutile sorveglianza di massa, che è l’antitesi di una sorveglianza mirata (anche in termini di efficacia). Non è tecnicamente possibile sorvegliare e decifrare
tutte le comunicazioni su
tutti i canali: prima si accetta questo fatto e prima si smetterà di fare teatrino della sicurezza per sembrare operosi agli occhi degli elettori.
Fonti aggiuntive: Vice.com, The Telegraph.