Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2017/12/08
Su Le Scienze smonto la bufala del “manuale USAF delle scie chimiche”
Nel numero 592 de Le Scienze affronto una storia che sta a metà fra il debunking delle “scie chimiche” e la cronopareidolia: gli sciachimisti hanno scoperto con grande clamore che esiste un manuale delle forze armate statunitensi che si chiama Chemtrails. Sì, proprio così, nero su bianco, senza segreti. Il manuale è pubblicamente in vendita ed è addirittura lettura consigliata per chi frequenta le accademie militari.
Come è possibile? Non voglio fare spoiler: trovate tutti i dettagli nella rivista. La cosa importante è che se qualche sciachimista o simpatizzante vi propina questa tesi, sapete già che è una bufala e sapete dove trovarne la spiegazione.
Come è possibile? Non voglio fare spoiler: trovate tutti i dettagli nella rivista. La cosa importante è che se qualche sciachimista o simpatizzante vi propina questa tesi, sapete già che è una bufala e sapete dove trovarne la spiegazione.
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2016/05/20
Antibufala: smartphone avvistato nel video di un incontro di boxe del 1995!
Ha già più di cinque milioni di visualizzazioni il video che mostra uno spezzone di un incontro di pugilato del 1995 (Mike Tyson contro Peter McNeeley) nel quale si scorge, fra il pubblico, quello che sembra essere un oggetto impossibile: uno smartphone come quelli di oggi, che a quell’epoca non esistevano e che quindi dimostrerebbe la presenza di un viaggiatore nel tempo.
La storia è stata ripresa da molte testate giornalistiche (Repubblica; Gazzetta) e sbufalata piuttosto rapidamente da vari siti (Gizmodo, Snopes, Butac) facendo notare a chi non si ricorda il 1995 che a quell’epoca è vero che non c’erano gli smartphone ma c’erano le prime fotocamere digitali a buon mercato, che avevano un aspetto che corrisponde all’oggetto che si vede confusamente nel video e si impugnavano tenendole verticalmente.
Fra l’altro, osservando bene il video si nota che il diametro del cerchio nero che viene interpretato come un obiettivo è molto più grande di quello di uno smartphone odierno e corrisponde invece alle dimensioni degli obiettivi delle prime fotocamere digitali.
L’unico mistero, in tutta la faccenda, è perché qualcuno debba andare a pensare a una spiegazione ridicolmente improbabile come quella di un maldestro viaggiatore del tempo. Ma anche per questo enigma c'è una probabile soluzione: fabbricare notizie come queste attira tanti visitatori con pochissima fatica e quindi piace agli inserzionisti pubblicitari. Non a caso una delle prime testate a pubblicare questa storiella è il Daily Mail (il 13 maggio scorso), nota fucina di pseudonotizie attiraclic, usatissima come fonte dalle testate italofone.
La storia è stata ripresa da molte testate giornalistiche (Repubblica; Gazzetta) e sbufalata piuttosto rapidamente da vari siti (Gizmodo, Snopes, Butac) facendo notare a chi non si ricorda il 1995 che a quell’epoca è vero che non c’erano gli smartphone ma c’erano le prime fotocamere digitali a buon mercato, che avevano un aspetto che corrisponde all’oggetto che si vede confusamente nel video e si impugnavano tenendole verticalmente.
Fra l’altro, osservando bene il video si nota che il diametro del cerchio nero che viene interpretato come un obiettivo è molto più grande di quello di uno smartphone odierno e corrisponde invece alle dimensioni degli obiettivi delle prime fotocamere digitali.
L’unico mistero, in tutta la faccenda, è perché qualcuno debba andare a pensare a una spiegazione ridicolmente improbabile come quella di un maldestro viaggiatore del tempo. Ma anche per questo enigma c'è una probabile soluzione: fabbricare notizie come queste attira tanti visitatori con pochissima fatica e quindi piace agli inserzionisti pubblicitari. Non a caso una delle prime testate a pubblicare questa storiella è il Daily Mail (il 13 maggio scorso), nota fucina di pseudonotizie attiraclic, usatissima come fonte dalle testate italofone.
2015/10/02
Antibufala: un incredibile articolo del 1962 previde Internet!
Rispondo a una richiesta di @XyCanisMaioris che mi segnala un'immagine (quella qui accanto) che sembra mostrare un articolo del 1962, pubblicato dal settimanale siciliano Trapani Nuova, che a prima vista profetizza con incredibile precisione l'avvento di Internet con oltre trent'anni d'anticipo.
“Nel 2000 i telefoni faranno tutto loro”, titola l'articolo. “Leggeremo i giornali attraverso la rete telefonica e potremo anche servircene per le operazioni di banca”. Sembra la descrizione di una pagina Web e di una sessione di e-banking via Internet. L'anticipazione è così dettagliata che molti internauti hanno sospettato che si trattasse di un articolo finto, fabbricato in tempi recenti.
Ma secondo un'indagine de Il Mattino svolta nel 2013, quando questo ritaglio di giornale ha iniziato a spopolare in Rete, la testata Trapani Nuova è davvero esistita e lo stile dell'articolo è assolutamente quello dell'epoca, sia nel lessico sia nelle soluzioni tipografiche usate per evitare degli “a capo” sgradevoli e per adattare la lunghezza del testo allo spazio disponibile: tutti trucchi che oggi non si usano più.
Non solo: il blog Nonleggerlo ha scovato e pubblicato un'immagine della pagina intera. Falsificarla in modo così preciso sarebbe stato davvero impegnativo. E infatti il sito Plurale.net ha infine recuperato una scansione completa di Trapani Nuova del 26 giugno 1962 che riporta proprio l'articolo in questione a pagina 3.
Ma allora come è stata possibile una visione così precisa del futuro? Semplice: siamo noi che la facciamo sembrare precisa interpretandola con gli occhi di oggi. Infatti l'articolo dice che “i giornali del mattino saranno diffusi direttamente in facsimile attravero la rete telefonica”: si tratta insomma di un fax, non di una pagina Web. La descrizione prosegue parlando di “apparecchi televisivi a circuito chiuso allacciato con la rete telefonica” che “diffonderanno nelle case lezioni scolastiche, conferenze con proiezioni e visite ai musei” e descrivendo la possibilità di “chiamare qualsiasi utente in qualunque parte del mondo mediante la teleselezione”. Un sistema, insomma, nettamente di tipo telefonico e ben diverso da Internet.
“Nel 2000 i telefoni faranno tutto loro”, titola l'articolo. “Leggeremo i giornali attraverso la rete telefonica e potremo anche servircene per le operazioni di banca”. Sembra la descrizione di una pagina Web e di una sessione di e-banking via Internet. L'anticipazione è così dettagliata che molti internauti hanno sospettato che si trattasse di un articolo finto, fabbricato in tempi recenti.
Ma secondo un'indagine de Il Mattino svolta nel 2013, quando questo ritaglio di giornale ha iniziato a spopolare in Rete, la testata Trapani Nuova è davvero esistita e lo stile dell'articolo è assolutamente quello dell'epoca, sia nel lessico sia nelle soluzioni tipografiche usate per evitare degli “a capo” sgradevoli e per adattare la lunghezza del testo allo spazio disponibile: tutti trucchi che oggi non si usano più.
Non solo: il blog Nonleggerlo ha scovato e pubblicato un'immagine della pagina intera. Falsificarla in modo così preciso sarebbe stato davvero impegnativo. E infatti il sito Plurale.net ha infine recuperato una scansione completa di Trapani Nuova del 26 giugno 1962 che riporta proprio l'articolo in questione a pagina 3.
Ma allora come è stata possibile una visione così precisa del futuro? Semplice: siamo noi che la facciamo sembrare precisa interpretandola con gli occhi di oggi. Infatti l'articolo dice che “i giornali del mattino saranno diffusi direttamente in facsimile attravero la rete telefonica”: si tratta insomma di un fax, non di una pagina Web. La descrizione prosegue parlando di “apparecchi televisivi a circuito chiuso allacciato con la rete telefonica” che “diffonderanno nelle case lezioni scolastiche, conferenze con proiezioni e visite ai musei” e descrivendo la possibilità di “chiamare qualsiasi utente in qualunque parte del mondo mediante la teleselezione”. Un sistema, insomma, nettamente di tipo telefonico e ben diverso da Internet.
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2015/01/16
Antibufala mini: la foto del primo telefono portatile degli anni ’20
Da tempo circola in Rete un'immagine, quella mostrata qui accanto, che viene presentata (per esempio da Mattino.it) come la dimostrazione dell'“invenzione del primo telefono cellulare nel 1922”.
Secondo il testo che solitamente accompagna l'immagine, si tratta di un fotogramma tratto da un cortometraggio muto della casa di produzione cinematografica britannica British Pathé datato 1922 e intitolato “Eve's Wireless”.
In effetti nel filmato si vedono le due signore che passeggiano per strada, collegano a un idrante, tramite un filo, una scatola piuttosto ingombrante e portano all'orecchio un auricolare. Si vede poi che all'altro capo del collegamento c'è una donna che parla, seguita da una canzone riprodotta su un giradischi. Come se non bastasse, la didascalia dice molto chiaramente che si tratta di un wireless ’phone: un telefono senza fili, insomma. Ecco il filmato:
Ma allora come mai i libri di storia della tecnologia dicono che i primi telefoni cellulari risalgono a parecchi decenni più tardi? C'è una parte della nostra storia recente che è stata insabbiata? No: si tratta di una bufala partorita dal Daily Mail, che a settembre del 2012 ha frainteso il significato che aveva all'epoca l'espressione wireless telephone: negli anni Venti la si usava per indicare le radio portatili, come spiega la British Pathé stessa. Anche Smithsonian.com mostra molti esempi d'epoca dell'uso di wireless telephone per indicare la radio negli anni Venti.
I cellulari, insomma, non c'entrano nulla, come del resto si può intuire notando che le donne per strada non parlano nell'apparecchio ma si limitano ad ascoltare. L'equivoco nasce dal fatto che spesso non si considera che le parole cambiano di significato nel corso dei decenni.
Secondo il testo che solitamente accompagna l'immagine, si tratta di un fotogramma tratto da un cortometraggio muto della casa di produzione cinematografica britannica British Pathé datato 1922 e intitolato “Eve's Wireless”.
In effetti nel filmato si vedono le due signore che passeggiano per strada, collegano a un idrante, tramite un filo, una scatola piuttosto ingombrante e portano all'orecchio un auricolare. Si vede poi che all'altro capo del collegamento c'è una donna che parla, seguita da una canzone riprodotta su un giradischi. Come se non bastasse, la didascalia dice molto chiaramente che si tratta di un wireless ’phone: un telefono senza fili, insomma. Ecco il filmato:
Ma allora come mai i libri di storia della tecnologia dicono che i primi telefoni cellulari risalgono a parecchi decenni più tardi? C'è una parte della nostra storia recente che è stata insabbiata? No: si tratta di una bufala partorita dal Daily Mail, che a settembre del 2012 ha frainteso il significato che aveva all'epoca l'espressione wireless telephone: negli anni Venti la si usava per indicare le radio portatili, come spiega la British Pathé stessa. Anche Smithsonian.com mostra molti esempi d'epoca dell'uso di wireless telephone per indicare la radio negli anni Venti.
I cellulari, insomma, non c'entrano nulla, come del resto si può intuire notando che le donne per strada non parlano nell'apparecchio ma si limitano ad ascoltare. L'equivoco nasce dal fatto che spesso non si considera che le parole cambiano di significato nel corso dei decenni.
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2013/04/07
Le cose che non colsi - 2013/04/07
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “stuper” e “dlevi.m*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Torna, dopo una lunga pausa, la serie di post Le cose che non colsi: tutte le meraviglie che trovo in Rete e che non ho il tempo, purtroppo, di raccontare in dettaglio. Piuttosto che lasciarle andare, ve le segnalo almeno brevemente.
Nello spazio non si russa, si dorme benissimo, e si usano sia biro, sia matite. Cura definitiva per il russamento? Dormire in assenza di peso, come fa Chris Hadfield sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove contrariamente a una popolare leggenda metropolitana si usano sia biro, sia matite: specificamente portamine, Space Pen (biro con refill pressurizzato) e pennarelli inodori, oltre che stampanti ed etichettatrici. Lo ha detto lui su Twitter.
Il volo della capsula Dragon salvato per un pelo. Un microscopico errore di fabbricazione di una valvola stava per condannare al fallimento il secondo lancio del veicolo di rifornimento privato della ISS fabbricato da SpaceX. Software scritto in tempo reale, upload usando stazioni di trasmissione militari e altre cose da paura (Universe Today).
La NASA va a caccia di asteroidi per portarne uno a casa (forse). C'è un progetto NASA per andare a prendere un asteroide da 500 tonnellate e parcheggiarlo vicino alla Luna per studiarlo meglio, anche con equipaggi. Data prevista: 2019 (Associated Press). Ne parla in italiano Astronautinews.
Ma quanto è lontano Marte? Supponiamo che la Terra sia larga 100 pixel: a questa scala, quanto sarebbe lontano il pianeta rosso dove sta lavorando una squadra di nostri robot? Lo mostra graficamente, in maniera splendida, Distancetomars.com. Lo spazio è grande.
Time-lapse poetico dalla Stazione Spaziale. Non è il primo, lo so, ma la potenza delle immagini del nostro pianeta che arrivano dall'avamposto orbitante è sempre un incanto e non stanca mai.
Tappate la webcam; lo fanno anche gli esperti. C'è chi trova ridicolo ed eccessivamente paranoico mettere un pezzetto di nastro adesivo davanti alla webcam; ma esiste un circuito di guardoni digitali, i ratter, che spiano la gente attraverso queste telecamere. Ne ho parlato in una puntata recente del Disinformatico radiofonico. E si può disabilitare la luce-spia della webcam in alcuni modelli. Salta fuori che anche molti esperti di sicurezza, da Martin Muensch (FinFisher/FinSpy) a Mikko Hypponen (F-Secure) hanno, più o meno discretamente, tappato le proprie webcam (Sydney Morning Herald).
Sindone: le datazioni “alternative” di Giulio Fanti. Porta a porta e Voyager hanno presentato acriticamente le “scoperte” di Giulio Fanti che, guarda caso, dicono che la Sindone risalirebbe all'era di Cristo e non sarebbe quindi un falso medievale (come documentano invece tutte le altre indagini serie). Leggete questo articolo di Gian Marco Rinaldi per conoscere i metodi ben poco rigorosi di Fanti e la reazione della Chiesa a questa datazione. Spoiler: non è quella che immaginate (Queryonline).
Foto di ragazza che parla al cellulare nel 1938? Sabrina Pieragostini, nella sezione “scientifica” (sic) di Panorama, riprende un articolo del Daily Mail e ipotizza che un video del 1938 mostri una viaggiatrice nel tempo. Perché se vedi una ragazza che tiene qualcosa in mano vicino alla faccia in un filmato d'epoca, dev'essere per forza un cellulare e quindi lei dev'essere una crononauta. Non fa una grinza. A Panorama, quando sentono rumore di zoccoli, pensano subito che stia passando un unicorno. Aggiornamento (2013/04/10): Query fa le pulci alle varie ipotesi.
Torna, dopo una lunga pausa, la serie di post Le cose che non colsi: tutte le meraviglie che trovo in Rete e che non ho il tempo, purtroppo, di raccontare in dettaglio. Piuttosto che lasciarle andare, ve le segnalo almeno brevemente.
Nello spazio non si russa, si dorme benissimo, e si usano sia biro, sia matite. Cura definitiva per il russamento? Dormire in assenza di peso, come fa Chris Hadfield sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove contrariamente a una popolare leggenda metropolitana si usano sia biro, sia matite: specificamente portamine, Space Pen (biro con refill pressurizzato) e pennarelli inodori, oltre che stampanti ed etichettatrici. Lo ha detto lui su Twitter.
Il volo della capsula Dragon salvato per un pelo. Un microscopico errore di fabbricazione di una valvola stava per condannare al fallimento il secondo lancio del veicolo di rifornimento privato della ISS fabbricato da SpaceX. Software scritto in tempo reale, upload usando stazioni di trasmissione militari e altre cose da paura (Universe Today).
La NASA va a caccia di asteroidi per portarne uno a casa (forse). C'è un progetto NASA per andare a prendere un asteroide da 500 tonnellate e parcheggiarlo vicino alla Luna per studiarlo meglio, anche con equipaggi. Data prevista: 2019 (Associated Press). Ne parla in italiano Astronautinews.
Ma quanto è lontano Marte? Supponiamo che la Terra sia larga 100 pixel: a questa scala, quanto sarebbe lontano il pianeta rosso dove sta lavorando una squadra di nostri robot? Lo mostra graficamente, in maniera splendida, Distancetomars.com. Lo spazio è grande.
Time-lapse poetico dalla Stazione Spaziale. Non è il primo, lo so, ma la potenza delle immagini del nostro pianeta che arrivano dall'avamposto orbitante è sempre un incanto e non stanca mai.
Tappate la webcam; lo fanno anche gli esperti. C'è chi trova ridicolo ed eccessivamente paranoico mettere un pezzetto di nastro adesivo davanti alla webcam; ma esiste un circuito di guardoni digitali, i ratter, che spiano la gente attraverso queste telecamere. Ne ho parlato in una puntata recente del Disinformatico radiofonico. E si può disabilitare la luce-spia della webcam in alcuni modelli. Salta fuori che anche molti esperti di sicurezza, da Martin Muensch (FinFisher/FinSpy) a Mikko Hypponen (F-Secure) hanno, più o meno discretamente, tappato le proprie webcam (Sydney Morning Herald).
Sindone: le datazioni “alternative” di Giulio Fanti. Porta a porta e Voyager hanno presentato acriticamente le “scoperte” di Giulio Fanti che, guarda caso, dicono che la Sindone risalirebbe all'era di Cristo e non sarebbe quindi un falso medievale (come documentano invece tutte le altre indagini serie). Leggete questo articolo di Gian Marco Rinaldi per conoscere i metodi ben poco rigorosi di Fanti e la reazione della Chiesa a questa datazione. Spoiler: non è quella che immaginate (Queryonline).
Foto di ragazza che parla al cellulare nel 1938? Sabrina Pieragostini, nella sezione “scientifica” (sic) di Panorama, riprende un articolo del Daily Mail e ipotizza che un video del 1938 mostri una viaggiatrice nel tempo. Perché se vedi una ragazza che tiene qualcosa in mano vicino alla faccia in un filmato d'epoca, dev'essere per forza un cellulare e quindi lei dev'essere una crononauta. Non fa una grinza. A Panorama, quando sentono rumore di zoccoli, pensano subito che stia passando un unicorno. Aggiornamento (2013/04/10): Query fa le pulci alle varie ipotesi.
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2011/03/27
Uno strano caso di cronopareidolia
Sì, sono un viaggiatore nel tempo. Ecco la prova
Eccomi in compagnia di Modigliani e Picasso a Parigi nel 1916. No, non è un fotomontaggio.
2011/03/28
Ora che è passato un po' dalla pubblicazione iniziale e abbiamo giocato, posso spiegare come stanno le cose. Ho ricevuto la segnalazione da Gabriele Mattei, che mi ha inviato l'immagine lasciandomi a bocca aperta: non mi capita spesso di riconoscermi in una fotografia di quasi cent'anni fa.
Ho pensato inizialmente a un fotomontaggio, ma una ricerca in Rete ha confermato che la fotografia è originale e non ritoccata per farmi uno scherzo: il mio sosia è l'artista André Salmon (1881-1969) e la medesima immagine si trova in siti al di sopra di ogni sospetto (sito ufficiale, Comune di Catania, Museo Thyssen via Wikipedia, il libro Modigliani di Fiorella Nicosia a pagina 48, Repubblica) attribuendola nientemeno che a Jean Cocteau e indicando che fu scattata a Parigi davanti al Café de la Rotonde. Impressionante.
2010/10/28
Crononauti come se piovesse?
Lui non viene dal futuro, ma la notizia viene dal passato
Per tutti coloro che mi stanno segnalando questo servizio di Yahoo Notizie che parla della fotografia mostrata qui accanto, ipotizzando che fra le persone rappresentate vi sia un viaggiatore nel tempo, segnalo che la storia è vecchia: risale almeno a marzo di quest'anno, quando ne scrissi in questo articolo.
Naturalmente non si tratta di un crononauta: siamo noi che interpretiamo con occhi moderni un vestiario che in realtà esisteva già all'epoca della foto: in altre parole, è un caso di cronopareidolia (termine che ho testé inventato).
Lo stesso vale per il video che mostrerebbe una donna che parla al telefonino in un film del 1928, come ipotizza Repubblica. Ne parlerò in dettaglio appena possibile, ma nel frattempo chiedo il vostro aiuto nel reperire una versione meno distorta e compressa dello spezzone di film, precisando che non proviene dal film Il Circo (The Circus) di Charlie Chaplin, come ha scritto Repubblica, ma da un documentario che mostra l'anteprima pubblica del film. Forse analizzando l'originale, invece di basarsi su una copia sgranata realizzata (chissà perché) riprendendo un monitor invece di effettuare una cattura diretta, potremo risolvere insieme l'arcano, se vi va.
Aggiornamento 1: Alessio V. mi ha segnalato il link a una copia dello spezzone presente su Youtube, utile per l'analisi.
2010/03/24
Complottismo-quiz: tre secondi per creare una tesi di complotto, anni per smontarla. La teoria della montagna di m...
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento 2013/04/13.
Nello studio dei cospirazionismi esiste da tempo quella che piuttosto coloritamente viene denominata la Teoria della Montagna di M...: spalare il letame mentale prodotto da una qualunque tesi di complotto o credenza pseudoscientifica richiede sempre molta, molta più energia e sofferenza di quanta ne occorre per generare quel letame.
In forma più garbata, per inventare un mistero ci vogliono tre secondi: per smontarlo ci vuole a volte una vita. Faccio un esempio pratico sul quale potete dilettarvi per poi sottoporlo ai vostri amici (ma soprattutto ai nemici).
Guardate questa foto: non è ritoccata, è di fonte seria e affidabile, ma ha qualcosa che non va.
Si tratta chiaramente di una foto d'epoca, proveniente dal Canada. Una foto tutto sommato normale, almeno a prima vista. Ma avete notato l'unico uomo che indossa strani occhiali da sole e che a differenza di tutti gli altri non indossa una giacca e una camicia? Come mai la luce cade sul suo viso in modo così diverso dagli altri? Cosa ci fa in una foto d'epoca un uomo vestito in modo così moderno, e che cos'è quel dispositivo che ha in mano?
C'è una spiegazione semplice per tutte queste anomalie: è un viaggiatore nel tempo. Oggi lo riconosciamo come tale, perché il suo vestiario è così simile al nostro, ma all'epoca sarebbe stato scambiato per un giovanotto dall'abbigliamento strambo. È come un disegno di un fungo atomico in un giornale degli anni Venti: privo di significato per la gente di quell'epoca, che l'avrebbe interpretato come una nube dalla forma curiosa, ma eloquentissimo segno per chiunque viva nell'era post-Hiroshima.
Pensateci. Se i crononauti esistessero, finirebbero per essere immortalati nelle fotografie. Potrebbero sfuggire all'occhio dei presenti, ma la loro immagine resterebbe congelata per poi essere capita, e notata, nei decenni successivi. Forse, da qualche parte, annidati fra i miliardi di immagini che l'umanità ha scattato nei quasi duecento anni dall'invenzione della fotografia, ci sono le loro sembianze. Questo risponderebbe alla domanda classica di questo campo: se si può viaggiare nel tempo e quindi prima o poi verrà inventata una macchina del tempo, dove sono i viaggiatori che vengono dal futuro a visitare il ventunesimo secolo? Dove sono i turisti temporali?
La risposta classica a quest'argomentazione è che siccome non ce ne sono, vuol dire che i viaggi all'indietro nel tempo sono impossibili. Ma forse la soluzione è diversa: i viaggiatori sono fra noi, ma non sappiamo riconoscerli, se non a distanza di anni da quando sono passati a trovarci.
V'intriga questa parentesi giacobbesca? Ci ho messo pochi minuti a scriverla (l'idea non è mia, ma non posso dirvi la fonte ispiratrice: se la conoscete, non scrivetela nei commenti, altrimenti il gioco finisce). Ora provate a smontare la mia tesi. Vediamo quanto tempo ci mettete a trovare una spiegazione documentata e rigorosa delle anomalie che ho evidenziato. O anche soltanto a trovare l'origine della foto. I commenti sono a vostra disposizione. Buon divertimento.
Dopo oltre 280 commenti ricchi di idee, congetture e soluzioni, direi che la Teoria della Montagna di M... è stata illustrata più che adeguatamente: è proprio facilissimo creare una tesi pseudoscientifica, mentre smontarla richiede tempo a badilate. Complimenti a chi ha scoperto l'origine della fotografia: ha dimostrato talento di segugio della Rete. La soluzione è nei commenti qui.
Il popolare sito d'indagine sull'insolito Forgetomori ha pubblicato un articolo con nuovi dettagli sulla vicenda (in inglese).
Il Sacro Unicorno Petomane. (C) 2009 Liam Attivissimo. |
In forma più garbata, per inventare un mistero ci vogliono tre secondi: per smontarlo ci vuole a volte una vita. Faccio un esempio pratico sul quale potete dilettarvi per poi sottoporlo ai vostri amici (ma soprattutto ai nemici).
Guardate questa foto: non è ritoccata, è di fonte seria e affidabile, ma ha qualcosa che non va.
Si tratta chiaramente di una foto d'epoca, proveniente dal Canada. Una foto tutto sommato normale, almeno a prima vista. Ma avete notato l'unico uomo che indossa strani occhiali da sole e che a differenza di tutti gli altri non indossa una giacca e una camicia? Come mai la luce cade sul suo viso in modo così diverso dagli altri? Cosa ci fa in una foto d'epoca un uomo vestito in modo così moderno, e che cos'è quel dispositivo che ha in mano?
C'è una spiegazione semplice per tutte queste anomalie: è un viaggiatore nel tempo. Oggi lo riconosciamo come tale, perché il suo vestiario è così simile al nostro, ma all'epoca sarebbe stato scambiato per un giovanotto dall'abbigliamento strambo. È come un disegno di un fungo atomico in un giornale degli anni Venti: privo di significato per la gente di quell'epoca, che l'avrebbe interpretato come una nube dalla forma curiosa, ma eloquentissimo segno per chiunque viva nell'era post-Hiroshima.
Pensateci. Se i crononauti esistessero, finirebbero per essere immortalati nelle fotografie. Potrebbero sfuggire all'occhio dei presenti, ma la loro immagine resterebbe congelata per poi essere capita, e notata, nei decenni successivi. Forse, da qualche parte, annidati fra i miliardi di immagini che l'umanità ha scattato nei quasi duecento anni dall'invenzione della fotografia, ci sono le loro sembianze. Questo risponderebbe alla domanda classica di questo campo: se si può viaggiare nel tempo e quindi prima o poi verrà inventata una macchina del tempo, dove sono i viaggiatori che vengono dal futuro a visitare il ventunesimo secolo? Dove sono i turisti temporali?
La risposta classica a quest'argomentazione è che siccome non ce ne sono, vuol dire che i viaggi all'indietro nel tempo sono impossibili. Ma forse la soluzione è diversa: i viaggiatori sono fra noi, ma non sappiamo riconoscerli, se non a distanza di anni da quando sono passati a trovarci.
V'intriga questa parentesi giacobbesca? Ci ho messo pochi minuti a scriverla (l'idea non è mia, ma non posso dirvi la fonte ispiratrice: se la conoscete, non scrivetela nei commenti, altrimenti il gioco finisce). Ora provate a smontare la mia tesi. Vediamo quanto tempo ci mettete a trovare una spiegazione documentata e rigorosa delle anomalie che ho evidenziato. O anche soltanto a trovare l'origine della foto. I commenti sono a vostra disposizione. Buon divertimento.
2010/03/30 - Lo spiegone
Dopo oltre 280 commenti ricchi di idee, congetture e soluzioni, direi che la Teoria della Montagna di M... è stata illustrata più che adeguatamente: è proprio facilissimo creare una tesi pseudoscientifica, mentre smontarla richiede tempo a badilate. Complimenti a chi ha scoperto l'origine della fotografia: ha dimostrato talento di segugio della Rete. La soluzione è nei commenti qui.
2010/04/17 - L'indagine di Forgetomori
Il popolare sito d'indagine sull'insolito Forgetomori ha pubblicato un articolo con nuovi dettagli sulla vicenda (in inglese).
2005/04/21
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