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2015/09/11
Antibufala: le foto di misteriose colonne di luce in cielo
Capita spesso di incontrare in Rete, specialmente nei siti dedicati ai misteri e all'ufologia, foto impressionanti che mostrano colonne di luce verticali nel cielo di varie località. Gli autori delle fotografie giurano di non aver manipolato in alcun modo le immagini e aggiungono un altro particolare sorprendente: a occhio nudo non avevano visto nulla.
Quale misterioso fenomeno viene visto dalle fotocamere ma non dai testimoni oculari? L'apertura di un portale interdimensionale? Un raggio di energia? No, semplicemente una caratteristica poco nota del funzionamento delle fotocamere che si chiama rolling shutter.
Quando facciamo una foto abbiamo l'impressione di scattare un'immagine di un istante ben preciso, ma in realtà non è così. Il sensore digitale di una fotocamera non raccoglie la luce contemporaneamente su tutta la propria superficie ma lo fa progressivamente ad altissima velocità. Questo vuol dire che ogni colonna di pixel che compone un'immagine digitale rappresenta un istante leggermente diverso. È come se la fotocamera lavorasse come uno scanner, scandendo l'immagine da sinistra a destra o dall'alto in basso. Questa scansione esiste anche nelle fotocamere a pellicola per via dell'otturatore a tendina.
Normalmente la scansione è talmente rapida che risulta impercettibile. Ma quando la foto mostra fenomeni molto brevi l'effetto diventa evidente, con effetti spesso bizzarri. Per esempio, il battito delle palpebre è talmente veloce da essere alterato dalla scansione, come in questa foto non ritoccata del volto di un bambino riflesso in un vetro, nella quale il bimbo ha gli occhi semichiusi ma il suo riflesso li ha aperti:
La scansione orizzontale effettuata dal sensore ha catturato l'immagine del volto del bambino in un istante leggermente diverso da quello in cui ha catturato l'immagine riflessa. Anzi, dato che la scansione è progressiva, anche gli occhi del bambino sono fotografati in istanti differenti l'uno dall'altro: ecco perché uno occhio è semiaperto e l'altro è quasi completamente chiuso.
Nel caso delle colonne di luce, l'effetto è prodotto dal fatto che la scansione inizia in un istante normale, per esempio dal bordo sinistro dell'immagine, e mentre è in corso si manifesta un fulmine. La luce intensa del fulmine rischiara tutta la scena, ma viene catturata soltanto dalla porzione del sensore che sta raccogliendo luce durante il bagliore. Il risultato è una colonna di luce impressionante.
L'effetto è facilmente riconoscibile dal fatto che la colonna luminosa è perfettamente verticale (è allineata con le colonne di pixel fotosensibili che formano il sensore della fotocamera). Mistero risolto.
Fonti aggiuntive: Metabunk.org.
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2012/03/04
Luce misteriosa al tempio Maya? Parliamone
Il Corriere segnala, con un articolo sorprendentemente meno sensazionalista del solito, il caso di una fotografia che sarebbe stata scattata da un turista di Los Angeles, Hector Siliezar, nel luglio del 2009 durante un viaggio in Messico. La foto sembra mostrare una colonna verticale di luce che emana verso il cielo dalla piramide di Kukulkan.
Moltissimi siti, specialmente quelli catastrofisti o parascientifici, ne discutono come se fosse una prova delle profezie attribuite ai Maya o un segnale d'avvertimento, addirittura scoprendo un “UFO” nella foto, ma il Corriere liquida la foto per quello che è: un affascinante inganno della tecnologia digitale in buona fede.
Se vi interessa scoprire come è possibile un effetto del genere senza che vi sia fotoritocco o manipolazione intenzionale dell'immagine, Paolo Bertotti (Photobuster) sarà a Lugano oggi pomeriggio alle 16, alla Sala Parrocchiale di Pambio-Noranco, per una conferenza su quest'argomento organizzata dal CICAP Ticino. L'ingresso è libero; i dettagli sono qui su CicapTicino.ch.
Moltissimi siti, specialmente quelli catastrofisti o parascientifici, ne discutono come se fosse una prova delle profezie attribuite ai Maya o un segnale d'avvertimento, addirittura scoprendo un “UFO” nella foto, ma il Corriere liquida la foto per quello che è: un affascinante inganno della tecnologia digitale in buona fede.
Se vi interessa scoprire come è possibile un effetto del genere senza che vi sia fotoritocco o manipolazione intenzionale dell'immagine, Paolo Bertotti (Photobuster) sarà a Lugano oggi pomeriggio alle 16, alla Sala Parrocchiale di Pambio-Noranco, per una conferenza su quest'argomento organizzata dal CICAP Ticino. L'ingresso è libero; i dettagli sono qui su CicapTicino.ch.
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