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Il Disinformatico

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2008/11/07

Facebook ha esaurito lo spazio, colpa degli utenti inattivi

La bufala di MSN "piena" migra a Facebook


Prima o poi doveva capitare. Sta girando un messaggio su Facebook che avvisa di problemi di lentezza dovuti ai troppi utenti inattivi e minaccia la cancellazione di chi non si dà da fare.

Attenzione: a tutti gli utenti di Facebook
Facebook è ormai pieno di utenti. Molti utenti si sono lamentati che Facebook stia diventando molto lento. La ragione di ciò è che ci sono troppi utenti di Facebook che non sono attivi.
Manderemo questo messaggio a tutti gli utenti, per vedere se gli utenti sono attivi o meno.
Se sei un utente attivo per favore invia questo messaggio ad altri 15 tuoi amici, usando il Copia/Incolla, per mostrare che sei attivo.
Coloro che non invieranno questo messaggio entro 2 settimane, si vedranno il proprio account cancellato senza alcuna esitazione per creare nuovo spazio.
Se su Facebook ci saranno ancora troppi iscritti, chiederemo gentilmente dele donazioni a chi le voglia fare, ma sino ad allora fate circolare questo messaggio a tutti i vostri amici, sia per tenerli informati sia per mostrare che sei un utente attivo cosicché il tuo account non verrà eliminato.

Il fondatore di Facebook
Mark Zuckerb


A parte che il fondatore si chiama Zuckerberg, non Zuckerb, quest'appello ricorda molto quest'altro:

NOI SIAMO ANDY E JOHN I DIRETTORI DI MSN CI SCUSIAMO PER L'INTERRUZIONE PERO' MSN NON ESISTERA' PIU' PERCHE' MOLTE PERSONE HANNO TROPPI ACCOUNT MSN E NOI ABBIAMO SOLTANTO ALTRI 578 POSTI LIBERI. SE VUOI CHE CHIUDIAMO IL TUO ACCOUNT NON MANDARE QUESTO MESSAGGIO MA SE VUOI CONSERVARLO ALLORA MANDA QUESTO MESSAGGIO A TUTTI I TUOI CONTATTI.
NON E' UNO SCHERZO MANDALO, GRAZIE. PER USARE MSN E HOTMAIL, DALL'ESTATE 2006 BISOGNERA' PAGARE (ANCHE SE LI USI DA TEMPO) MA SE INVII QUESTO MESSAGGIO A 18 CONTATTI DIVERSI IL TUO OMINO DI MSN DA VERDE DIVENTERA' BLU E CIO' SIGNIFICA CHE PER TE SARA' GRATIS. SE NON CI CREDI VAI A WWW.MSN.COM E GUARDA. NON INVIARE LO STESSO MESSAGGIO COPIALO E INCOLLALO IN UNO NUOVO IN MODO CHE LE PERSONE POSSANO LEGGERLO.


Caso mai non fosse chiaro, entrambi gli appelli sono falsi. Non c'è nessuna carenza di spazio su Facebook e nessuno vi cancellerà se non aggiornate la vostra pagina. Pertanto, non c'è neppure bisogno di inoltrare qualcosa agli amici. Vi stanno prendendo in giro.

iPhone presto usabile come modem senza craccarlo

Finalmente il tethering anche per l'iPhone


Sono da tempo un utente Mac molto soddisfatto, ma non posso fare a meno di notare l'incredibile, perverso talento di Apple nel vendere prodotti inferiori a quelli della concorrenza a prezzi maggiori di quelli della concorrenza.

Mi riferisco in particolare all'iPhone: se qualunque altra azienda avesse messo in vendita un telefonino con la batteria non rimovibile, senza MMS, senza 3G (al debutto; ora ce l'ha), senza uno straccio di funzione "copia e incolla" e con una tastiera virtuale punitiva, sarebbe stato un suicidio commerciale. Ma visto che a offrirlo è stato Steve Jobs, allora la gente ha fatto la fila davanti ai negozi per comprarlo. Geniale.

Queste sono alcune delle ragioni tecniche per le quali mi sono rifiutato finora di iPhonizzarmi, preferendo invece un iPod touch come terminale mobile (solo wifi, niente telefonia). Costa meno, tiene la carica per giorni interi (meno cicli di batteria significano vita più lunga) e ha il grande vantaggio di essere usabile in aereo per ascoltare musica e guardare film e telefilm. No, non provate a dire alla hostess che il vostro iPhone ha il flight mode. Vi chiederanno di spegnerlo, punto e basta. Non impuntatevi, altrimenti potrebbero buttarvi fuori dall'aereo. Sono tempi difficili.

C'è anche un'altra ragione più importante: l'iPhone non ha il tethering. In parole meno gergali, non è possibile usarlo come modem cellulare per il computer. Praticamente tutti gli altri cellulari, invece, lo fanno. Magari in modo poco elegante, ma lo fanno.

Non è una limitazione tecnica: infatti se craccate il vostro iPhone, potete installare applicazioni come PdaNet, che attivano gratuitamente questa funzione (un tempo c'era anche Netshare, ma mi sembra sia scomparso).

Come mai Apple non offre direttamente questa funzione? La teoria che circola è che gli utenti finirebbero per usare eccessivamente la rete dati cellulare (l'iPhone è spesso venduto con contratti forfetari per la trasmissione dati), e questo ridurrebbe i profitti degli operatori telefonici. Per questo PdaNet non è disponibile tramite il negozio online di Apple, ma può essere installato soltanto sugli iPhone craccati. Trasforma il vostro iPhone in un router wifi 3G: niente cavetti da collegare fra computer e telefono. Attenzione, però, alle batterie: l'uso della trasmissione dati 3G insieme al wifi (per connettere computer e telefono) ne riduce drasticamente l'autonomia.

Sembra però che le cose stiano per cambiare: secondo Technologizer, Ralph De La Vega, uno dei capi della compania telefonica AT&T, ha dichiarato che il tethering ufficiale sarà disponibile "presto". Meglio tardi che mai.

Del copiaeincolla, per ora, non c'è invece alcuna traccia. Se qualcuno sa spiegarmi perché non c'è una funzione così basilare sull'iPhone, è benvenuto.

Antibufala: Obama è nato in Kenya, quindi ineleggibile?

Ultimo aggiornamento: 2011/04/28.

Vari lettori hanno segnalato la diceria che Barack Obama non sarebbe cittadino statunitense e quindi la sua elezione a presidente non sarebbe valida, dato che per essere presidenti occorre essere "natural born citizen". C’è persino una causa avviata da un avvocato in Pennsylvania.

Le ragioni di questa presunta non cittadinanza sono varie. Per esempio, alcuni sostengono che alla data di nascita di Obama, il 4 agosto 1961, le Hawaii (dove Obama è nato) non erano ancora formalmente uno stato degli Stati Uniti. In realtà, come nota il sito antibufala Snopes.com, le Hawaii divennero stato degli USA il 21 agosto 1959, quindi ben due anni prima della nascita di Obama.

Fallita questa strada, altri hanno asserito che il certificato di nascita hawaiiano di Obama fosse falso. Per combattere quest'accusa, durante la campagna elettorale è stata pubblicata una scansione del certificato, che è stato poi autenticato dalle autorità hawaiiane.

Questo non ha impedito all'avvocato Philip Berg di ripetere l'accusa in un procedimento presso i tribunali della Pennsylvania. Un'altra delle "prove" di questa falsificazione sarebbe che le edizioni di Wikipedia nelle varie lingue non concordano tra loro sul nome dell'ospedale dove Obama è nato. Giuro: leggete a pagina 5 dell'istanza di Berg. L'intero carteggio legale è disponibile presso Justia.com.

C'è un altro dettaglio importante: la strategia di Berg è stata quella di invocare la Regola 36 delle Federal Rules of Civil Procedure, che implicano una sorta di "chi tace acconsente", per cui Obama, non rispondendo alle accuse, avrebbe legalmente riconosciuto la validità delle asserzioni di Berg. La strategia, però, è fallita completamente, come riferiscono Philly.com e WorldNetDaily.

Una chicca: Philip Berg non è un avvocato qualunque. Infatti è una vecchia conoscenza del Disinformatico, perché è lo stesso che Giulietto Chiesa ha citato nel video cospirazionista Zero sull'11 settembre come avvocato difensore dei familiari delle vittime: solo che lo ha fatto "dimenticandosi" di presentare le carte entro i termini di legge. Berg è noto anche per aver avviato cause improbabili contro Bush e persino contro McCain. L'impressione che se ne trae, insomma, è che queste azioni legali siano in realtà espedienti pubblicitari poco professionali.


Aggiornamento


Altri dettagli sul caso: il Chicago Tribune intervista Eugene Volokh, professore di legge alla UCLA. Qualunque persona che nasce nei territori degli Stati Uniti è automaticamente cittadino naturale, e le Hawaii erano territorio USA alla data di nascita di Obama. Anche se Obama fosse nato fuori dagli Stati Uniti, la cittadinanza statunitense viene conferita automaticamente a chiunque sia figlio di almeno un genitore cittadino USA, e la madre di Obama, Stanley Ann Durham, era cittadina USA.

È vero che nel 1961 la legge esigeva che per essere cittadini USA bisognava essere residenti da almeno 10 anni negli USA, di cui cinque dopo il quattordicesimo anno d'età, e a mamma Obama mancavano tre mesi per arrivare al diciannovesimo compleanno quando nacque Barack, ma in seguito il Congresso ha modificato retroattivamente la legge.

Il PDF in cui la causa di Philip Berg viene respinta è qui. Factcheck.org conferma che il certificato di nascita è stato esaminato ed autenticato dalle autorità hawaiiane.


2011/04/28


La Casa Bianca ha ottenuto il rilascio del certificato di nascita completo. Tutti i dettagli e le reazioni dei complottisti sono in questo mio articolo.

Aereo perde un’ala, atterra intero: video vero o falso?

Piccolo corso di trucchi video: l'aereo che atterra senza un'ala


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

L'ho visto su Youtube. Ormai questa frase viene usata come se un video pubblicato online da chissà chi desse garanzie assolute di autenticità. Per questo è importante conoscere i trucchi e le possibilità di manipolazione offerte dalla tecnologia e affinare il proprio spirito critico e d'osservazione.

Un ottimo esempio ci arriva da questo video, che sta riscuotendo grande popolarità su Internet (è stato visto oltre 2,2 milioni di volte): un aereo acrobatico perde un'ala nel bel mezzo di un'esibizione, ma il pilota riesce a riprenderne il controllo ed eseguire un atterraggio di fortuna senza riportare ferite.

Possibile? Visto che di recente abbiamo visto un esempio di un aereo che addirittura decollava con le ali piegate a metà, e che esiste un episodio documentato di un caccia F-15 atterrato con un'ala sola, verrebbe da pensarlo. Allora osservate attentamente il video e provate a fare un'indagine usando gli elementi visivi e la vostra astuzia. Anche se non siete piloti e non sapete nulla di aerei, potete trovare la soluzione se avete spirito d'osservazione, appunto, e sapete cercare informazioni in Rete. Buon divertimento.



La soluzione verrà pubblicata alla fine della puntata di oggi del Disinformatico radiofonico.

Aggiornamento: Eccola.

Addio Windows 3.11

Si congeda Windows 3.11, balia di tanti informatici


La BBC segnala una dipartita importante nella storia dell'informatica: le licenze di Windows 3.x non sono più disponibili a partire dal primo novembre di quest'anno.

Il venerabile (almeno per anzianità, suvvia) ambiente operativo debuttò negli USA a maggio del 1990. La versione 3.11 fu quella che scatenò il boom di Windows nel mondo: non era il primo ambiente a finestre, perché qualcuno ricorderà per esempio GEM con il mitico Ventura Publisher, ma la sua compatibilità con il mondo MS-DOS e la ricchezza di applicazioni disponibili fecero la differenza.

Microsoft ha mantenuto il supporto per Windows 3.x fino alla fine del 2001, ma questo vecchio compagno di avventure resterà in uso in un luogo che di solito si vanta di usare le tecnologie più moderne: gli aerei di linea. La Virgin Atlantic e la Qantas, per esempio, usano Windows 3.x su alcuni velivoli come sistema operativo embedded per i sistemi di intrattenimento in volo dei passeggeri.

Attenti ai vigilantes armati che vi staccano l’acqua!

Antibufala: allarme per la privatizzazione dell'acqua pubblica


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "cricarn****" e "amass74".

Sta circolando da almeno metà ottobre un e-mail che segnala, tramite una scansione allegata, un articolo inquietante, secondo il quale in Italia, per via di un recente decreto legge, "l'acqua non sarà più un bene pubblico, ma una merce e, dunque, sarà gestita da multinazionali internazionali".

L'articolo (ne vedete un'immagine qui sotto) aggiunge che "a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%". Un dato decisamente preoccupante. Ma c'è di più.

Secondo l'articolo, infatti, "ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori".



Il tono lievemente allarmista prosegue preannunciando che "la privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri".

Gli ingredienti di un allarme-bufala classico ci sono praticamente tutti. Il classico riferimento alle multinazionali assassine; il complotto per privarci di un bene essenziale; la minaccia della violenza tramite addirittura vigilantes armati e carabinieri assoldati per staccare i contatori; e la paventata strage ad opera, naturalmente, delle solite multinazionali, che nelle leggende metropolitane e nelle bufale occupano il posto che hanno i nazisti nei film di Indiana Jones: un nemico buon per tutte le occasioni, al quale si può attribuire qualunque sconcezza senza urtare la sensibilità di nessuno.

Ci sono anche altri due sintomi classici: un autore (in questo caso un'autrice) che non sembra avere particolari titoli di competenza nell'argomento trattato (Rosaria Ruffini è indicata nella scansione che accompagna l'appello come "Docente di teatro allo Iuav") e la mancanza dell'indicazione della fonte e della datazione.

Ma i sintomi non sono fatti, e non bastano per etichettare come bufala o meno un appello (anche se possono indurre al dubbio): per cui provo a fare un po' di chiarezza raccogliendo qualche fatto su cui ragionare. Ecco i risultati della mia indagine preliminare.

La Veolia gestisce effettivamente l'acqua a Latina, come risulta dal sito della sua Srl italiana, Veolia Acqua, con sede a Milano. Ma lo fa sin dal 2001, come indicato dal medesimo sito: "In 2001 following an international call for tender Veolia Acqua was chosen by Ambito Territoriale Ottimale (ATO) de Latina to manage for 30 years the outsourced water and wastewater services for the public authority." In altre parole, non sarebbe corretto parlare di "dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica", perché in una forma o in un'altra questa privatizzazione già esiste da almeno sette anni nel caso di Latina.

Inoltre in questa gestione la Veolia ha come socio maggioritario i comuni dell'area: la società Acqualatina è infatti una "società mista a prevalente capitale pubblico (il 51% del capitale è detenuto dai Comuni dell' ATO 4 in proporzione alla popolazione residente)".

Anche Report si è occupato del caso due anni fa: la trascrizione è qui.

Il "decreto legge 112" citato dall'articolo dovrebbe essere quello del 2008, anche se l'articolo non lo specifica: in tal caso, il testo della legge 6 agosto 2008, n. 133, che converte in legge il DL 112/2008, è questo. L'articolo 23bis in effetti regolamenta la gestione dell'acqua.

Non è chiaro da dove provenga l'articolo. La sua impostazione fa pensare che provenga dalla carta stampata, ma finora non sono riuscito a trovarne la fonte. Il suo testo integrale è riportato da vari siti (per esempio Liberacittadinanza.it, Jacopo Fo), senza però indicarne la provenienza originale: moltissimi siti ritengono che provenga da Liberacittadinanza.it. Alcune fonti suggeriscono che la Ruffini scriva per ePolis, e in effetti la grafica di ePolis corrisponde a quella mostrata nell'appello, come si può vedere scaricando un PDF per esempio dal sito dell'edizione romana. Ho quindi contattato la redazione di ePolis via e-mail e sono in attesa di risposta.

Ho inoltre inviato oggi alla Veolia una richiesta di informazioni tramite l'apposito modulo online del suo sito. Appena avrò notizie, le pubblicherò nel proseguimento di quest'indagine.

Questi sono i fatti che ho raccolto fin qui. Se ne avete altri, segnalateli nei commenti qui sotto.

2008/11/04

Il vostro computer è sostenibile? Se ne parla a Genova il 5/11

Sommersi dalla spazzatura elettronica: facciamo qualcosa


Siete sicuri che regalare il vostro vecchio computer a un paese del Terzo Mondo sia un gesto utile e caritatevole? Sapete che fine fanno realmente, e in che mani vanno, i telefonini mandati al "riciclaggio"? Il CO2 generato dalla fabbricazione e dall'uso dei computer è maggiore o minore di quello generato dall'intera aviazione civile mondiale?

Sono domande alle quali spesso abbiamo preferito non cercare risposta, attratti inesorabilmente dal nuovo modello di computer, telefonino, iPod, telecamera, stampante. Il mercato e il progresso tecnologico ci spingono all'innovazione continua. Ma come gestiremo la catasta di computer resi improvvisamente "obsoleti" dall'arrivo del nuovo sistema operativo ipertrofico? E' davvero necessaria così tanta potenza di calcolo per gli usi quotidiani che facciamo del computer? Avere un PC su ogni scrivania è davvero il modo migliore per fare informatica?

Fare la cosa giusta, giusta per il portafogli ma anche per il pianeta che lasceremo in eredità ai nostri figli, non è facile. Giovanna Sissa ha scritto un libro, Il Computer Sostenibile, che fa molta chiarezza in proposito. Ne abbiamo parlato insieme al recente Linuxday di Cinisello Balsamo, e se ne parla di nuovo a Genova questo 5 novembre, alle 17.45, a Palazzo Ducale, nella Sala del Minor Consiglio.

Saranno presenti, oltre all'autrice, Andrea Ranieri (assessore alla Cultura del Comune di Genova), Maurizio Martelli (professore di Intelligenza Artificiale all'Università di Genova), Joy Marino (presidente di MIX e membro del Comitato per l'Internet Governance Forum presso il Ministero della Funzione Pubblica), Paola Girdinio (preside della Facoltà di Ingegneria e professore di Elettromagnetismo all'Università di Genova) e, in via del tutto eccezionale, il professor Serge Latouche, teorico francese della "decrescita felice".

Io purtroppo non ci potrò essere (sarò a Mestre per un impegno precedente), ma vi consiglio di andare a sentire la presentazione: alcuni dati del libro fanno veramente riflettere sul mito dell'informatica come un'attività "ecologica". La chiacchierata fuori onda che ho avuto in proposito con Giovanna Sissa a Cinisello è stata illuminante, e per questo il tema dell'informatica sostenibile comparirà spesso nel Disinformatico. Del resto, è una derivazione naturale della filosofia di Linux e del software libero: invece di potenziare l'hardware, si migliora il software e si levano tutti i fronzoli. E si riusa, senza per questo mortificarsi.

Per tutti i dettagli, date un'occhiata al sito del libro e al programma (PDF), che contiene l'invito.

Scie chimiche, ci siamo giocati anche Di Pietro

Antonio Di Pietro interroga la Camera sulle scie chimiche


Nella remota ipotesi che vi mancassero conferme che la politica italiana è in mano a dinosauri privi di senso critico e delle più basilari competenze scientifiche, due cose assolutamente indispensabili in un'epoca in cui tutto dipende dalla tecnologia e dalla sua conoscenza, ecco che arriva in groppa a una scia chimica nientemeno che Antonio Di Pietro, del gruppo Italia dei Valori.

Di Pietro ha infatti presentato un'interrogazione a risposta scritta, la 4-01044 del 17 settembre 2008, che riporto qui sotto.

Mi sono divertito (si fa per dire, ma di fronte a episodi come questo si ride per non piangere) ad intercalare le risposte che darei se potessi rispondere io al posto del Ministero dell'Ambiente al quale Di Pietro ha rivolto l'interrogazione.

Se qualcuno vuole segnalare a Di Pietro (o a chiunque abbia scritto per lui questo monumento alla scemenza antiscientifica) le informazioni tecniche sulle presunte scie chimiche redatte dagli esperti del CICAP, i link sono questi: prima parte, seconda parte.


Per sapere - premesso che:

le scie chimiche sono residui della combustione lasciati in alta quota dagli aerei.

Con tutto il dovuto rispetto, risulta invece agli atti che la locuzione "scie chimiche" ut supra è stata inventata da un gruppo di paranoici, altresì privi di qualsiasi preparazione scientifica, per indicare un fenomeno altrettanto inventato. I residui della combustione sono invece una cosa reale e completamente diversa, e si chiamano appunto "residui della combustione".

Per usare un gergo a lei familiare: che ci azzeccano le scie chimiche con i residui della combustione? Niente. La sua formulazione della domanda è priva di senso.

Pertanto, nell'interesse del mantenimento dell'efficienza del nostro glorioso sistema parlamentare, le è fatta cortese preghiera per il futuro di far redigere le interrogazioni a qualcuno che sappia cosa sta scrivendo, specialmente in merito a materie scientifiche.


Più precisamente si tratta di scie di condensazione che si presentano inizialmente sottili per poi espandersi e infine sparire nel giro di poche decine di minuti;

Ci pregiamo di risponderle con monosillabica semplicità: no. Le scie di condensazione non sono scie chimiche. Non sono neanche residui di combustione. Scie di condensazione, scie chimiche e residui di combustione sono tre cose differenti: due esistono, una no. Un po' come le mele, le pere e gli unicorni.

Le scie di condensazione sono acqua. Ha presente le nuvole? Quelle.


le scie chimiche che solitamente notiamo in alta quota sono scie di gas di scarico, e sono create da un fenomeno di condensazione.

Di nuovo: no, le scie chimiche non esistono e non sono scie di gas di scarico; i gas di scarico non sono creati da fenomeni di condensazione. Pere, mele, unicorni, ha presente?


Si formano quasi sempre in alta quota, oltre gli 8.000 metri di altezza, dove l'aria è particolarmente fredda;

Ancora: no. Le scie chimiche non si formano a nessuna quota, perché non esistono. Non esiste alcun fenomeno fisico che venga indicato scientificamente con questo termine. La preghiamo di smetterla di usarlo, perché fa soltanto confusione e il personale di quest'ufficio è già affetto da ulcere e dispepsia per l'eccessivo carico di lavoro. Grazie.


sulla base delle attuali conoscenze scientifiche la semplice condensazione dei gas di scarico di un aeroplano non è pericolosa per l'uomo;

Trattandosi di acqua, siamo lieti di poter confermare quest'affermazione.


secondo diverse teorie alcune scie chimiche potrebbero essere composte da sostanze chimiche, introdotte al fine di creare modificazioni climatiche. Secondo tali studiosi, le scie chimiche si distinguono dalle normali scie di condensazione, sono più spesse, perdurano a lungo nel cielo e tendono ad allargarsi in modo molto marcato;

Rispettosamente questo ufficio chiede di essere reso edotto su chi siano codesti "studiosi". Confidiamo che si tratti di meteorologi e climatologi di fama internazionale e che pertanto Lei vorrà sottoporci un elenco congruo di pubblicazioni scientifiche che descrivano e documentino le suddette "diverse teorie". Siamo certi che Lei non avrà imbastito la sua interrogazione semplicemente sulla base di quattro scemenze lette su Internet.


la prima protesta ufficiale contro questo fenomeno è arrivata dal Canada nel 1998, quando in seguito ad una notevole presenza di scie anomale, gli abitanti incominciarono ad accusare problemi di salute e vaste aree divennero aride, furono analizzati diversi campioni di terreno dai quali risultò che essi contenevano una quantità di particolato di alluminio venti volte superiore al limite indicato per l'acqua potabile;

Ci pregiamo informarla che l'alluminio è uno dei principali componenti della crosta terrestre e come tale è facilmente reperibile nel corso delle analisi, ovunque esse vengano condotte. Inoltre, come sa ogni addetto alle analisi chimiche, sorprendersi che nel terreno (sostanza solida) vi sia più alluminio che nell'acqua potabile (sostanza liquida) è come sorprendersi che nella lepre in salmì vi sia più carne che in un frappé di mirtilli o in un'orzata con latte.


contro l'irrorazione delle scie chimiche ci sono state diverse interrogazioni parlamentari, sia in Italia che all'estero, ma nessuna ha ottenuto una risposta esaustiva e convincente -:

Si ricorda rispettosamente all'Interrogante che, ahimè, un'interrogazione parlamentare non è garanzia dell'esistenza di un fenomeno. Per documentare tale esistenza, è prassi comune, accettata e preferenziale usare il c.d. "metodo scientifico", basato su osservazioni, misurazioni, rilevamenti fatti con scatolette dotate di tanti fili e lucette, denominate in gergo tecnico "strumenti".

Ci pregiamo ricordarle, meramente a titolo di esempio, che il Questore Ballaman fece a suo tempo un'interrogazione parlamentare nella quale sosteneva che esisteva un numero di telefono che addebitava 50 euro se lo si chiamava. Nonostante tale asserzione, il numero non non solo non addebitava alcunché, ma neppure esisteva.


se e quali chiarimenti sulla natura del fenomeno il ministro intenda dare al fine di tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini. (4-01044)

Si segnala con doveroso ossequio che a causa delle ristrettezze di bilancio imposte dall'attuale crisi, è al momento impossibile per questo Ufficio fornire chiarimenti sulla natura di un fenomeno che non esiste.

A titolo di rassicurazione preliminare, e con riserva di verifica, risulta agli atti che i fenomeni inesistenti solitamente non producono nocumento all'ambiente e alla salute dei cittadini. Invitiamo pertanto l'estensore dell'interrogazione, che sicuramente è persona diversa da Lei, a documentarsi prima di scrivere altre cazz inesattezze.

Con osservanza
Il Funzionario Incaricato
Ufficio Risposte alle Interrogazioni Notoriamente Asinine (U.R.I.N.A.)

Roma, lì 4 novembre 2008

Elezioni USA, parodia con Guerre Stellari

Votate per Lando Calrissian!


L'attore Billy Dee Williams, che interpretò Lando Calrissian nella saga di Guerre Stellari, si è prestato per una gustosa parodia dei messaggi elettorali statunitensi e delle polemiche e accuse che hanno caratterizzato entrambe le candidature presidenziali. Alcune allusioni sono decisamente feroci e azzeccate.

See more funny videos at Funny or Die


E visto che siamo in tema di Star Wars, godetevi questo talento creativo. Se seguite le parole è ancora più divertente.

2008/11/02

Cerco amici Facebook fasulli per una fiction televisiva

Domattina debutto ufficialmente come attore in una fiction della televisione svizzera, una spy-story a base di biologia e sorveglianza tramite DNA decisamente intrigante. Dobbiamo girare un paio di scene basate su Facebook: vi va di darmi una mano?

Spiego il problema: c'è una scena in cui io, nel ruolo di "esperto di reti" in stile Abby di NCIS, devo mostrare che un certo Gunther, che su Facebook è Rehtnug Relseiw, ha comunicazioni assidue con vari altri utenti Facebook: Stanislaus, Otto, Alwin, Fix, Fax. Questi a loro volta comunicano tutti tra loro. Poi Gunther comunica anche con Ninahagen e con Elena Savona; queste comunicano con lui, con altri corrispondenti qualsiasi, ma non tra loro.

Io ho creato Rehtnug: potreste creare utenze Facebook di nome Stanislaus, Otto, Alwin, Fix, Fax (cognomi a piacere), e scambiarvi un po' di messaggi?

Seconda cosa: qualcuno di voi potrebbe creare le utenze Ninahagen ed Elena Savona (esiste già una Elena Savona su Facebook, per cui serve un secondo nome di battesimo per differenziarsi) e non scambiarvi messaggi, comunicando invece con "Rehtnug"?

Terza cosa: qualcuno di voi potrebbe creare le utenze Lola, Atomino, Karli, Trommi, Felix (con cognomi a piacere) e metterle in contatto con Otto, Alwin, Fix e Fax?

Il tutto verrà poi esplorato con Touchgraph o simili per crearne un grafico da mostrare durante le mie battute. Certo, potremmo creare un grafico finto, ma ovviamente il risultato sarebbe meno realistico. Se vi va, il tutto dev'essere pronto entro domattina (sigh). Io sarò online per dubbi e domande. Prevengo subito le più evidenti: no, non avrò i codini e gli accessori sadomaso di Abby di NCIS; e sì, lei è decisamente più carina di me.

Grazie!

Una chicca: ho scritto "debutto ufficialmente" perché in realtà sono apparso, ma sotto falso nome per esigenze di scena insieme ad altri personaggi della scena informatica italiana (anche loro in incognito), in una fiction precedente della stessa emittente, In Fuga (2006), che potete vedere qui in formato Real.

Ecco la mappa dei contatti che occorre ottenere:

___AMICI DI GUNTHER___

Rehtnug Relseiw <-----> (Nina Hagen,
Otto,
Alwin,
Fix,
Fax,
Stanislaus,
Elena Maria Savona)

Otto, Alwin, Fix, Fax, Stanislaus:
-- si conoscono e si messaggiano tra loro.
-- NON conoscono Nina Hagen.
-- NON conoscono Elena Maria Savona.

Elena Maria Savona e Ninahagen NON si scambiano messaggi e NON si conoscono.



___AMICI DEGLI AMICI DI GUNTHER___

(Lola*, Atomino, Karli*, Trommi, Felix) <---> (Otto,
Alwin,
Fix,
Fax,
Stanislaus)

Questi due insiemi di amici si conoscono e si messaggiano tutti tra loro.
Gli amici degli amici di Gunther NON conoscono Elena e Nina.




Aggiornamenti


15:20. Sono già stati creati:

  • fra gli amici di Gunther: Elena Maria Savona, Nina Hagen, Alwin (Stepleton), Stanislaus (Rollah), Atomino (Locci), Otto (Peters), Fix (Baumer), Fax (Corrado);
  • fra gli amici degli amici di Gunther: Atomino (Locci), Trommi (Pacifico) e Felix (Schrodinger);
  • Restano da creare soltanto Lola e Karli (v. aggiornamento qui sotto).
  • Tutti gli utenti che devono essere amici di Gunther lo sono.

16:20.
Ecco il primo risultato della mappa di TouchGraph:



Ora bisognerebbe trovare il modo di visualizzare anche gli amici degli amici in questo grafo.

16:45. Sono stati creati anche Lola (Vonnegut) e Karli (Dvornik). A questo punto i personaggi sono tutti creati e resta da far conoscere fra loro tutti gli amici degli amici.

Ecco una prima bozza del grafo degli amici degli amici:



21:00. Siete fantastici. Il grafo degli amici degli amici è pronto:



Ed è pronto anche quello degli amici di Gunther (il personaggio ritratto a sinistra):



Grazie ancora a tutti coloro che hanno partecipato al progetto: il regista ha già visto le bozze ed è rimasto colpito dal potere del "motore umano" di Internet.

La cosa più bella è che tutti i profili di cui si parlerà nella fiction esistono realmente su Facebook, e questo non solo rende più facili le riprese, ma crea nel mondo reale (se questo termine si può usare per Facebook) un'estensione della fiction. I risultati dovrebbero essere piuttosto interessanti.

2008/11/04



Ecco un fotogramma del "backstage" delle riprese, così le malelingue che hanno sospettato una mia manovra per promuovere Facebook possono convincersi che non stavo inventandomi tutto:



Appena trovo un attimo di tempo pubblicherò qualche spezzoncino delle riprese, con le papere e uno sguardo dietro le quinte di come è difficile girare anche una scena apparentemente elementare come questa quando ci sono di mezzo i computer.
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