CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
SITEMAP
Make a donation: IBAN: IT36M0708677020000000008016 - BIC/SWIFT:  ICRAITRRU60 - VALERIO DI STEFANO or
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Il Disinformatico

Cerca nel blog

2010/02/05

Facebook e il Gruppo Pedotrappola

Facebook, appello bufala per gruppi pedoporno


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "codisilver" e "glaucoserr" ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Oltre all'allarme descritto nell'articolo precedente, sta circolando anche questo:

ATTENZIONE NON ADERITE AL GRUPPO CHE CIRCOLA IN QUESTO MOMENTO SU FACEBOOK:
"DIVENTARE MAMMA O PAPA' E' STATO IL PIU'BEL REGALODELLA MIA VITA"
E' UN GRUPPO CREATO DAI PEDOFILI PER POTER ACCEDERE ALLE VOSTRE FOTO.
CONDIVIDETE!!! E' UNO SCHIFO

Questa è una delle catene di sant'Antonio più ridicole che m'è capitato di vedere. Verificarla richiede tre secondi: il tempo di andare su Facebook e cercare se esiste quel gruppo. Che non esiste.

Secondo la segnalazione del gruppo Le Bufale su Facebook, al 30 gennaio scorso il gruppo esisteva ma era "un gruppo con un membro solo e un solo amministratore e niente dentro. Inutile far girare il messaggio, se volevano fare uno scherzo a quella persona ci sono riusciti benissimo. Tantissime segnalazioni e l'hanno già chiuso. Contenuti non ce n'erano nel gruppo per dire se c'era pedofilia o meno dentro."

Ma evidentemente c'è molta gente che non ha tre secondi da spendere per verificare un appello e preferisce inoltrarlo a tutti i propri amici. Però tre secondi da spendere su Facebook li trova. Suvvia. Consoliamoci con una bella foto di un gatto affaticato dalle troppe ore spese nei... sorcial network.

2010/02/04

Facebook e i Venti Spioni di Automation Labs

Falso allarme per Facebook e Automation Labs


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "biemmic" e "Giulio Marti*****" e grazie alla segnalazione di Niebla.

Mi segnalano che su Facebook è in circolazione questo allarme:

Se avete problemi di lentezza con FV e/o FB, andate su IMPOSTAZIONE--PRIVACY e selezionate "Elenco utenti bloccati" nella prima casella (PERSONA) scrivete"Automation Labs",ora clikkate su BLOCCA, vi comparirà un elenco di individui che voi non conoscete ma loro vi conoscono benissimo, e stanno cercando...di...capire s...............e possono trarre vantaggio dalle vostre info personali. Dovete bloccarli uno alla volta

Niente paura. Stando al sito antibufala Snopes.com, è semplicemente la variante italiana di quest'appello fasullo, comparso pochi giorni fa:

All FB friends. This is important. Do this asap! Go to settings. Click on privacy settings. Click on block users. in the name box enter 'automation labs'. A list of approx 20 people you dont even know will come up. Block each one individually. These people have access to your facebook account/profile and spy on what You do!

Snopes dice che le istruzioni dell'appello in effetti producono una lista di una ventina di nomi, ma che non si tratta di persone che hanno accesso al vostro account Facebook o possono spiarlo: sono semplicemente i nomi degli utenti di Facebook che sono associati alla società Automation Labs, che offre applicazioni per barare al gioco Farmville di Facebook.

Io ho provato nel mio account Facebook: "Automation Labs" non ha restituito nessun risultato; "Automation" da solo, invece, ha restituito un cospicuo elenco. Non di spie, ma di utenti che hanno quella parola nel proprio nome. Tutto qui.

Snopes aggiunge che secondo alcune segnalazioni, se si bloccano gli utenti associati a questa società, che di solito sono bot, ossia programmi che fingono di essere utenti, si velocizza il gioco.

2010/02/03

Berlusconi su PhotoshopDisasters

Fotopropaganda falsificata di Berlusconi, media tradizionali battuti dai blogger


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

È approdata anche su PhotoshopDisasters la patetica foto truccata di propaganda di Silvio Berlusconi nel libro Noi amiamo Silvio edito da Peruzzo (che, stando al Corriere, s'è prestato al falso su richiesta diretta del Cavaliere). Ma il merito della scoperta spetta a Vacon Sartirani e al blog San Precario.

Ci sono pezzi di folla copiati, rovesciati e reincollati; bandiere aggiunte e duplicate dilettantescamente; un mazzo di fiori in mano a Berlusconi che pare disegnato da un bambino sotto Rohypnol; e altri dettagli squallidi che potete contemplare nelle versioni ad alta risoluzione che trovate per esempio qui. C'è persino il facepalm incorporato: la signora che si mette le mani nei capelli qui sopra è tratta dalla zona in basso a sinistra della foto.

La pagina di Photoshop Disasters.

Ditelo con i fiori.

Il lato destro e quello sinistro della foto.

Due bandiere con le stesse, identiche pieghe. Un nuovo miracolo italiano.

Complimenti a tutti i falsari interessati per la grande prova di onestà e per l'ennesima figuraccia internazionale regalata all'Italia.


14:45


Un lettore, Luca, segnala che la foto falsificata era già in circolazione dal 2003, data di pubblicazione di The Dark Heart of Italy, di Tobias Jones. Ma la didascalia della foto pubblicata da Peruzzo dice "Milano, 18 aprile 2008. Piazza del Duomo. Silvio Berlusconi saluta i simpatizzanti, convenuti da ogni città di Italia, per il 1°Congresso Nazionale di Forza Italia." Anche la didascalia, dunque, sarebbe falsa.

SirEdward mi ha mandato la scansione di una pagina del libro di 128 pagine "Una storia italiana", numero imprecisato della rivista "Linea Azzurra, periodico quindicinale, stampato da Mondadori Printing S.p.A., marzo 2001", distribuito a tappeto una decina d'anni fa prima delle elezioni, in cui compare una foto molto simile. C'è lo stesso mazzo di fiori fasullo, ma ci sono alcune differenze nel numero e nella posizione delle bandiere (alcune vistosamente già falsificate all'epoca) e nelle clonazioni di fette di pubblico. Questa versione della foto è datata, secondo la didascalia, "18 aprile 1998". Dieci anni prima di quanto scrive Peruzzo.

Eccola qua:

Le prove migliori degli sbarchi lunari (UPD 20100204)

Pronto un nuovo capitolo di Luna? Sì, ci siamo andati!


Ho appena finito la prima stesura del terzo capitolo del libro Luna? Sì, ci siamo andati!: quello che presenta le prove migliori del fatto che sulla Luna ci siamo proprio andati, checché ne dicano gli sfigati di Luogocomune, Roberto Giacobbo, Enrico Ruggeri e altri giganti del sapere.

I capitoli successivi tracceranno in dettaglio le tesi lunacomplottiste, smontandole una per una, e proporranno alcune chicche, una miniguida alle varie missioni e una bibliografia specifica. Il PDF scaricabile gratuitamente che trovate nella colonna di destra del blog ComplottiLunari.info contiene anche le versioni aggiornate, grazie ai vostri suggerimenti, dei due capitoli precedenti, che coprono la storia della corsa alla Luna e il profilo tipico di una missione lunare Apollo.

A libro terminato, ne produrrò una versione cartacea in formato pocket, utile da portare in giro come riferimento rapido in caso di discussioni con chi ha dubbi sull'argomento. Il PDF resterà sempre scaricabile gratuitamente.

Come sempre, se trovate errori o frasi poco chiare o avete suggerimenti, i commenti nel blog sono a vostra disposizione. Buona lettura.


2010/02/04


È pronto anche il quarto capitolo, che ho incluso nel PDF scaricabile insieme ai vostri suggerimenti e alle vostre correzioni. Le coordinate per scaricarlo sono sempre nella colonna di destra del blog ComplottiLunari.info.

2010/02/02

iPad, occhio ai raggiri

Truffatori subito all'opera per sfruttare il clamore dell'iPad


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "angela.brn" e "alxster" ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Mentre si litiga per decidere se l'iPad sia la migliore invenzione della storia dopo la carta igienica o se sia un'esca per indurre gli utenti a comperare software, musica, libri, film e telefilm solo attraverso i negozi Apple, c'è chi approfitta dell'indubbio clamore intorno alla tavoletta presentata pochi giorni fa da Steve Jobs.

L'iPad arriverà nei negozi europei "da fine marzo" per i modelli Wifi e "da aprile" per i modelli 3G, a prezzi ancora da definire, secondo Apple, e ci arriverà senza libri digitali (che mancano dall'elenco di funzionalità italiano, mentre ci sono in quello USA), ma i truffatori della Rete sono già partiti al galoppo.

Le società di sicurezza Symantec e CA, dice la BBC, hanno già trovato pagine Web-trappola, confezionate per posizionarsi in cima ai risultati di ricerca di chi Googla termini come "Apple" e "iPad" abbinati a "rumor" (voce, indiscrezione) o "size" (dimensioni).

Chi le visita si trova in siti che vendono falsi software di sicurezza che in realtà possono rubare dati all'utente. Il consiglio di fare attenzione vale anche per gli utenti Mac: per loro i siti-trappola offrono film pirata da pagare con la propria carta di credito oppure programmi fasulli per la sicurezza del Mac.

Vale insomma la raccomandazione standard: non andate in giro a casaccio su Internet. Scegliete dei siti affidabili (chiedete agli amici quali sono) e state su quelli. Se proprio volete cercare notizie, usate Google News o altri servizi che limitano la ricerca ai siti dei quotidiani o delle testate autorevoli.

Già che sono in argomento, segnalo alcune delle notizie che girano sull'iPad:
  • Come usarlo per farci "girare" apparentemente Windows 7 (è in realtà solo la visualizzazione a tutto schermo di un'esecuzione remota, grazie a Citrix).
  • Per chi dice che il supporto a Flash non serve, TheFlashBlog ha una bella rassegna di siti inservibili senza Flash (compresi quelli a luci rosse); alcuni hanno approntato di corsa una versione alternativa. Restano tutti gli altri.
  • I video promozionali di Apple mostravano iPad che visualizzava contenuto Flash, ma sono stati rimossi.
  • La ragione per l'assenza del Flash è che Apple non permette l'esecuzione di codice interpretato, altrimenti non avrebbe più il controllo assoluto delle applicazioni installabili.
  • Adobe vorrebbe Flash su iPhone, iPod touch e iPad, e ci sta lavorando da tempo, ma Apple non vuole, così Adobe segnala che oltre il 70% dei giochi e il 75% dei video sul Web sono inaccessibili senza supporto Flash.
  • L'assenza di multitasking potrebbe rendere difficile l'implementazione di antivirus o altri software di sicurezza per l'iPad; "Apple vende l'iPad come se fosse un computer, ma in realtà non è altro che un dispositivo per consumare media... a differenza di un computer, l'iPad semplicemente non è riconfigurabile... ha tutti i problemi della televisione senza nessuno dei benefici dei computer" (Io9.com).
  • Stephen Colbert tira fuori un iPad dalla giacca durante i Grammy; "Does this make me look cool?" Reazione impagabile della figlia Madeline.
  • Reazione altrettanto impagabile, ma per altri motivi, quella di Hitler.
  • Stephen Fry ne è invece innamorato.
  • "L'iPad è un netbook senza una tastiera utilizzabile. E' un iPhone senza telefono. E' una macchina per videogiochi che non gestisce bene la grafica. E' un lettore di libri digitali senza l'e-ink che renda ben leggibili i testi. In breve, è la vera teiera di cioccolato dell'hardware" (The Inquirer).
  • E-book ed e-reader? Il Kindle tanto pubblicizzato avrebbe venduto non più di 2,5 milioni di esemplari. Quindi l'iPad non deve vendere quanto un iPhone (9 milioni) per diventare la piattaforma dominante.
  • Margini di profitto dal 42% al 55% su ogni esemplare, secondo una prima stima (traduzione italiana qui).
  • C'è una cartella condivisa per i documenti nell'iPad, secondo Macitynet.it.
  • Secondo Alessandro Bottoni, l'iPad contiene circuiti Trusted Platform. Ricordate Palladium, TPM e compagnia bella? Quello.
  • C'è già chi s'è stufato di questo can can intorno all'iPad, con tanto di guerre di religione e atteggiamenti fideistici pro e contro. Difficile dargli torto.

2010/01/31

Savetaro, triste epilogo [UPD 2010/02/12]

Savetaro.com: Taro non ce l'ha fatta


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Nei giorni scorsi ha preso a circolare in Rete un appello per una raccolta di fondi per salvare la vita a Taro, un uomo di 38 anni abitante in Giappone, disperatamente alla ricerca di un trapianto urgente di fegato, senza il quale gli erano stati diagnosticati pochi mesi di vita. Il trapianto era fattibile solo negli Stati Uniti, ma a un prezzo molto alto: quasi 700.000 dollari da trovare entro tre settimane.

Ero in contatto con alcuni familiari di Taro, che si erano prodigati per fornire ogni ragionevole garanzia di autenticità in modo che potessi parlarne qui e confermare che non si trattava di un raggiro o di un falso appello. Mi ero ripromesso di pubblicare lunedì l'articolo con le informazioni che avevo raccolto.

Purtroppo tutto questo non ha più ragione d'essere. Mi hanno avvisato che Taro è morto improvvisamente oggi pomeriggio. Il sito Savetaro.com riporta laconicamente la notizia.

A differenza di quanto faccio di solito, non pubblico qui il testo integrale dell'appello, perché contiene i nomi delle persone e delle famiglie coinvolte e temo che la loro iniziativa continui a circolare in Rete e a tormentarli per anni come già accadde per Daniele Brandani.

La persona con la quale ero in contatto mi ha comunicato che le famiglie dirette decideranno come destinare i fondi raccolti dopo il funerale e che gli aggiornamenti saranno sul sito.

A tutte le persone coinvolte posso soltanto fare le mie silenziose condoglianze.


2010/02/12


Su Savetaro.com è stata annunciata la decisione di "rimborsare tutte le donazioni e di permettere a ciascuno di aiutare altre cause". Chi ha donato tramite Paypal, dice l'annuncio, riceverà automaticamente il rimborso; chi ha usato il bonifico bancario deve visitare il sito per fornire le coordinate bancarie.

2010/01/29

Facebook, le foto private sono pubbliche. Privacy in Facebook? “In realtà non esiste”, dice F-Secure

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "assant" e "gabriele.far****". L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2010/02/02.

Leggendo il magnifico blog di sicurezza della società F-Secure mi sono imbattuto in questa chicca molto educativa. Volete far capire a qualcuno che il concetto di foto privata su Facebook è pura fantasia? Fate anche voi quest'esperimento: andate alla vostra pagina Facebook, se ne avete una, o a quella dell'utente Facebook al quale volete dimostrare il concetto. Cliccate su Carica Foto e caricate una foto. Poi impostatene subito la privacy scegliendo Personalizzata e poi Solo io, come nell'esempio qui sotto.

In teoria dovreste poterla vedere soltanto voi, giusto? C'è scritto chiaro e tondo "Solo io posso vedere questo elemento". Ecco la foto privata, vista dall'interno del mio account su Facebook:

Date un'occhiata a cosa c'è scritto anche in fondo alla schermata: c'è un link che dice "Condividi questa foto con chiunque mandandogli questo link pubblico". Un momento. Se la foto è privata, perché ha un link pubblico, raggiungibile dall'esterno?

Provate voi stessi. L'esempio che ho mostrato qui sopra è reale e funzionante, e il link è questo. Per vederla non serve neanche essere membri di Facebook.

Non è difficile scoprire questi link a foto che gli utenti credono private. Morale della favola: se volete che una foto sia privata, non pubblicatela.


Aggiornamento ore 17:40


Una lettrice, Anna, poco convinta del rischio privacy di questi link, ha accettato simpaticamente la mia sfida: come potete leggere nei commenti qui sotto, ha impostato uno dei suoi album in modo che solo lei possa vedere le foto. Il suo nome su Facebook è Anna Calarco. Segnalate i link nei commenti qui sotto. Buona caccia.


Aggiornamento 2010/02/02


Non so se la caccia sta proseguendo e con quanto impegno, ma finora nessuno ha trovato la foto-bersaglio. Resta il fatto che è scorretto da parte di Facebook offrire un link pubblico, accessibile senza login, a una foto e al tempo stesso dichiararla privata e visibile soltanto all'utente.

Megamulta USA per file sharing, storia infinita

USA, 24 canzoni piratate costano 222.000 dollari. No, 1,92 milioni. No, 25.000 trattabili


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "goligiac" e "valesaddiction".


Ricordate il caso di Jammie Thomas, la donna del Minnesota che nel 2007 fu al centro del primo processo per pirateria musicale tenuto negli Stati Uniti di fronte a una giuria? All'epoca ci fu molto clamore intorno alla megamulta di 222.000 dollari inflitta per aver condiviso su Internet ventiquattro canzoni. Una cifra stabilita per legge. La giuria arrivò alla decisione dopo ben cinque minuti di riflessione.

Da allora la lite legale è andata avanti con sviluppi decisamente inattesi: nel giugno del 2009 si è tenuto un secondo processo a carico della Thomas, dopo che il primo era stato invalidato da un errore procedurale. Ma alla signora non è andata molto bene: la giuria l'ha trovata colpevole di violazione del diritto d'autore e le ha irrogato una pena di quasi due milioni di dollari, pari a 80.000 dollari per ogni canzone. Poteva andarle anche peggio, perché la legge avrebbe consentito anche un ammontare quasi doppio.

Ma Jammie Thomas ha contestato che la sanzione era talmente sproporzionata rispetto ai danni reali da essere incostituzionale, e il giudice ha accolto l'obiezione, riducendo l'importo a 54.000 dollari, definendo i due milioni iniziali come "mostruosi e scioccanti". La casa discografica Capitol Records, controparte nella causa, ha offerto di patteggiare un importo di 25.000 dollari. Pagabili in comode rate e da devolvere in beneficenza.

Niente da fare: le ultime notizie sono che la Thomas ha rifiutato quest'ultima proposta e si va quindi verso un terzo processo, per la semplice ragione che la signora non è in grado di pagare nessuna cifra (l'avvocato la difende gratuitamente).

La reazione dell'opinione pubblica alla vicenda è stata molto deleteria per le case discografiche e per la loro associazione, la RIAA, nonostante sia stato dimostrato che la Thomas ha effettivamente violato il diritto d'autore. La RIAA non può mollare, perché questo costituirebbe un precedente che consentirebbe ai giudici di cambiare a piacimento l'ammontare delle sanzioni in altri processi analoghi. E allora si va avanti. Quanti sono i processi analoghi in corso? Esattamente uno: quello contro Joel Tenenbaum, che ha già avviato la procedura d'appello contro la sanzione di 675.000 dollari alla quale è stato condannato.

Alla fine, il messaggio poco confortante che passa è che non c'è certezza della pena, cosa che indebolisce l'efficacia di qualunque legge, e che gli unici che guadagnano dalle liti legali fra case discografiche e utenti disonesti sono gli avvocati, ed è per questo che negli USA non ci sono altre cause analoghe. La signora Thomas, oggi Thomas-Rasset, forse riuscirà a pagare poco o nulla, ma è rimasta in ballo per ben tre anni (l'azione legale iniziò nell'aprile del 2006). Per ventiquattro canzoni. Non sarebbe stato più semplice scaricarle legalmente o comperarle in negozio?

Per chi fosse interessato, ecco i titoli incriminati:

Aerosmith - Cryin'
Bryan Adams - Somebody
Def Leppard - Pour Some Sugar on Me
Destiny’s Child - Bills, Bills, Bills
Gloria Estefan - Here We Are; Coming Out of the Dark; Rhythm Is Gonna Get You
Goo Goo Dolls - Iris
Green Day - Basket Case
Guns N' Roses - Welcome to the Jungle; November Rain
Janet Jackson - Let's Wait Awhile
Journey - Faithfully; Don't Stop Believing
Linkin Park - One Step Closer
No Doubt - Bathwater; Hella Good; Different People
Reba McEntire - One Honest Heart
Richard Marx - Now and Forever
Sarah McLachlan - Possession; Building a Mystery
Sheryl Crow - Run Baby Run
Vanessa Williams - Save the Best for Last

Fonti: sintesi e articoli citati da Wikipedia; Ars Technica; PC World.

2010/01/28

Aiped, aipad, aipod: *yawn*

L'articolo è stato aggiornato e ampliato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2010/04/09.

NOTA: prima che scriviate per l'ennesima volta che non posso criticare l'iPad se non l'ho provato, leggete bene l'articolo e notate il fatto che tutte le critiche sono documentate e basate sull'esperienza concreta di chi l'ha provato. La settimana prossima proverò un iPad, così non ci sarà più questa obiezione.



The iPad - watch more funny videos

Niente Flash. Niente multitasking. Retro bombato che rischia di farlo dondolare quando lo appoggi su un tavolo per scrivere [aggiornamento: mi dicono che non c'è questo rischio. Dettagli qui sotto]. Niente webcam per Skype e simili. Batteria sigillata. Niente USB se non compri (a parte) dei ciondolosi accessori. Dipende da un PC per i backup. Niente software non autorizzato da Apple. DRM come se piovesse. Comunque troppo grande da portare sempre con sé. 629 dollari più accessori e forse IVA per la versione minima con 3G. Caratteristiche tecniche non entusiasmanti. E cos'è questa storia della micro-SIM? Quanti operatori cellulare la offrono?

Uhm, no, grazie.

Soprattutto, a che cosa serve? Forse è un'alternativa al computer per chi odia il computer e ha soldi da spendere. Boh.


Aggiornamento 2010/01/31


Macworld se l'è presa un po' per il mio articolo e ha chiesto al giornalista Antonio Dini, che era alla presentazione dell'iPad, di verificare la mia ipotesi di rischio dondolio (sì, era un'ipotesi: non per nulla ho scritto "rischia"). Antonio, che ho il piacere di conoscere personalmente, dice che l'iPad non dondola, e se lo dice lui la questione è chiusa.

In quanto all'altra mia obiezione contestata ("troppo grande da portare sempre con sé"), Macworld cita sempre Antonio Dini, che dice che l'iPad sta nella tasca del suo giaccone. Anche qui accetto senza esitazione quello che dice Antonio. Dico solo che tasche da 25 x 19 centimetri sono belle grosse: e in estate che si fa? L'iPad è un oggetto da borsa, non da tasca, e questo ne limita la portabilità, esattamente come avviene per un netbook. Solo che il netbook è un vero computer sul quale installo quello che voglio io, non quello che decide qualcun altro.

Infine rispondo a tutti quelli che dicono che Flash non serve perché fra due anni non lo userà più nessuno: bene, allora aspetterò due anni per vedere se succede davvero, prima di comperare l'iPad. E a chi dice che la prossima versione di iPad risolverà varie lacune: bene, allora aspetterò di vedere che le risolva davvero ed eventualmente comprerò quella versione. Perché dovrei comperare questa? Per vedermela obsoleta nel giro di pochi mesi? Sulla fiducia? Sulla promessa di un venditore? Siamo seri.

Suvvia, mi pare di essere un ginecologo al MiSex. So ancora distinguere lavoro e passione. Solo perché l'argomento mi interessa e ne traggo grande soddisfazione, non vuol dire che mi debba piacere sempre e in qualunque forma si presenti.


Aggiornamento 2010/04/09: cose da sapere prima di decidere se comperare l'iPad


Ora che l'iPad è disponibile (negli Stati Uniti; arriverà ufficialmente in Europa a fine mese; qui accanto vedete quello arrivato a Rete Tre grazie ai potenti mezzi della RSI), riassumo qui alcuni fatti che è opportuno conoscere prima di decidere per l'acquisto. Praticamente tutti i recensori concordano sul fatto che l'iPad è un magnifico dispositivo, che trasforma l'esperienza d'uso della Rete e la rende più gradevole e intuitiva, se usato restando nei limiti delle sue capacità. L'importante è capire se questi limiti sono adatti alle esigenze del singolo acquirente potenziale.

Autonomia. La batteria dura molto a lungo: fino a 10 ore, secondo il produttore e i primi test.

Subito pronto. Come l'iPhone, e a differenza dei normali computer, l'iPad è sempre acceso e basta toccarlo per iniziare a usarlo. In viaggio è una differenza che si apprezza molto.

Solo Wifi, niente 3G. La versione attualmente disponibile è quella priva di funzioni di accesso alla rete cellulare: l'accesso a Internet funziona solo se connessa a una rete Wifi. Se nel vostro paese ci sono poche reti Wifi aperte, magari grazie a leggi antiterrorismo poco avvedute, avrete difficoltà a navigare o spedire posta quando siete in viaggio, oppure dovrete pagare per accedere alle reti degli alberghi.

Niente Flash. Se consultate siti che usano animazioni Flash, non funzioneranno correttamente sull'iPad. Questo è un problema significativo che potrebbe attenuarsi in futuro, se i realizzatori di siti Web decideranno di usare altre soluzioni, ma il vostro sito Web aziendale ultra-carino realizzato in Flash non sarà visibile sugli iPad dei vostri clienti.

Niente multitasking fino all'autunno 2010. Sull'iPad gira una sola applicazione per volta, a differenza di quanto avviene su un normale computer di oggi. Si torna all'equivalente del DOS, insomma. La versione 4 del sistema operativo di Apple per l'iPhone sarà installabile sull'iPad in autunno e risolverà in parte questa limitazione consentendo un multitasking limitato ma probabilmente sufficiente per l'uso medio dell'iPad.

Solo software autorizzato da Apple. Potete installare soltanto le applicazioni approvate da Apple, che sono tante, ma se non c'è quella che vi serve, non c'è niente da fare. Non potete neanche scriverla voi, se non pagate per diventare sviluppatori Apple.

Presentazioni e testi incompatibili. Keynote, il software per presentazioni di Apple, è disponibile sull'iPad, ma una presentazione creata su un Mac e trasferita all'iPad perde audio, note, commenti e grafici 3D. La versione iPad di Pages, il programma di scrittura di testi, perde note a piè pagina, note a fine testo e commenti, converte gli indici automatici in testo semplice e altera altri dati. Chi pensa di usare l'iPad per lavoro farà meglio a valutare il contenuto dei propri documenti e delle proprie presentazioni e le incompatibilità fra le versioni iPad e Mac di queste applicazioni.

Per ora serve un account dello Store USA. Per installare nuove applicazioni, al momento è indispensabile avere un account iTunes con indirizzo statunitense. Questa limitazione sarà probabilmente risolta quando l'iPad verrà commercializzato ufficialmente al di fuori degli USA.

Niente porte USB. Non è possibile collegare una stampante o una penna USB o altre periferiche che usano il diffusissimo standard USB. Potete stampare se avete una stampante dotata di connessione Wifi.

Dipende da un computer. L'iPad per ora si aggiorna tramite un computer esterno: serve un Mac (che deve essere dotato di sistema operativo recente, ossia Leopard o successivo) oppure un PC Windows (va bene anche XP con Service Pack 3). Questo limite verrà probabilmente ridotto nella prossima versione del suo sistema operativo.

Niente tethering. Scordatevi di usare l'iPhone o un altro dispositivo cellulare per navigare con la versione wifi dell'iPad. Steve Jobs ha detto "no". Letteralmente.

Retro bombato delicato e scivoloso. La curvatura del retro dell'iPad fa sì che se lo si appoggia su una superficie liscia, per esempio un tavolo, quando lo si sfiora per comandarlo tende a ruotare e scivolare. Inoltre l'alluminio, essendo tenero, si graffia facilmente. Una custodia è indispensabile.

Tastiera esterna. È disponibile una tastiera esterna che funge da reggi-iPad. Da autunno 2010 saranno usabili con l'iPad anche le tastiere Bluetooth.

Peso e ingombro. Il modello Wifi pesa 680 grammi, ed è un peso che si fa sentire, a detta di chi l'ha provato. La versione 3G peserà 730 grammi. È il doppio rispetto a un Kindle, per esempio, ed è un dato da considerare se si pensa di acquistare l'iPad come lettore di libri digitali. L'iPad misura 19 x 24 centimetri: sono dimensioni ottime per leggere libri, navigare in Rete o guardare film, ma lo rendono inevitabilmente molto meno portatile di un telefonino. Non è un oggetto da tasca, ma da valigetta o da borsetta.

Micro-SIM. La versione 3G userà SIM nel formato micro, che non tutti gli operatori cellulari forniscono. Di certo, quindi, non sarà possibile adoperare nell'iPad la SIM abilitata alla trasmissione dati del vostro telefonino, salvo che vogliate rischiare con lima e forbici.

Ditate. Anche se è trattato con un rivestimento protettivo, lo schermo si imbratta rapidamente di ditate, inevitabili visto che si tratta di un dispositivo con interfaccia tattile.

Surriscaldamento. La temperatura massima di utilizzo dell'iPad è 35°C (la stessa di altri laptop Apple). Se state in spiaggia o al sole, il rischio che si spenga per proteggersi dal surriscaldamento è molto alto.

Retroilluminazione e riflessi. A differenza dei lettori digitali di libri come il Kindle, l'iPad usa uno schermo da laptop, per cui i colori sono belli e vivaci, ma quando lo si colloca in un ambiente molto illuminato (all'aperto di giorno, per esempio) diventa molto difficile leggerne lo schermo; il Kindle, invece, usa un tipo di schermo che sfrutta l'illuminazione dell'ambiente, come i fogli di carta. Inoltre lo schermo dell'iPad è lucido e riflette quello che sta intorno all'utente, come si vede nella foto qui sopra, e questo può essere fastidioso.

La Madonna in Google Street View [UPD 2011/10/06]

Svizzera, c'è la Madonna nel cielo di Google Street View?


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "e.diatto" e "manassi".

Mettete alla prova i vostri talenti collettivi di detective antibufala e trovate la spiegazione a quest'immagine tratta da Google Street View e scattata dalla Googlemobile in Svizzera, vicino a Näfels, nel canton Glarona: una sagoma in cielo che somiglia sorprendentemente alla forma di una Madonna accompagnata da una figura alta e scura.

Escludendo che le figure sacre cristiane abbiano deciso di farsi pubblicità tramite Google, quale sarà in realtà la causa del fenomeno, tenendo conto del fatto che persiste in molte immagini lungo lo stesso percorso stradale? Le coordinate dell'immagine sono queste. Buona caccia.



2010/01/29


Ora che è passato qualche giorno possiamo fare il punto delle indagini. Dico subito che non ho la soluzione: ho solo alcune ipotesi non confermate, ma possiamo valutare qualche dato ed escludere alcune possibilità (oltre ovviamente a quella soprannaturale).

Innanzi tutto, Google Street View non è nuovo ad apparizioni di questo genere, ma solitamente si tratta di fenomeni momentanei e localizzati, dovuti ad errori del programma automatico che "cuce" insieme le fotografie scattate dai tanti occhi simultanei della Googlemobile. Quest'immagine anomala, invece, rimane visibile per vari chilometri, e questo la rende particolarmente interessante. L'immagine, infatti, compare qui lungo l'autostrada, appena prima di uno svincolo dove si trova una gru (schermata qui sotto), e termina qui.


Possiamo eliminare le ipotesi, fatte nei commenti, secondo le quali si tratterebbe di un riflesso o di oggetto situato sul parabrezza dell'auto di Google. Infatti le fotocamere di questi veicoli sono montate su un pilone collocato sul tetto e quindi non guardano attraverso il parabrezza.

Un altro aspetto da considerare è che l'oggetto in cielo è visibilmente sfocato, mentre le nuvole sono a fuoco: segno che l'oggetto è molto vicino alla fotocamera, perché anche i cartelli stradali a portale sono a fuoco.

Un lettore del sito della Rete Tre RSI, dove ho pubblicato lo stesso quiz, mi segnala che c'è anche un altro punto ancora più indietro, questo (all'uscita per Chur Sargans), dove succede una cosa curiosa: andando avanti sull'autostrada compare la "Madonna", come mostrato qui sotto, mentre uscendo non c'è.


Sempre più misterioso, vero?


Aggiornamenti


2011/10/06. Un lettore via Twitter, Coeranos, mi segnala un altro luogo dove si verifica la stessa “apparizione”: qui sull'autostrada A3, vicino a Quarten, sempre in Svizzera.
Static Wikipedia 2008 (no images)

aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -

Static Wikipedia 2007 (no images)

aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -

Static Wikipedia 2006 (no images)

aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -

Sub-domains

CDRoms - Magnatune - Librivox - Liber Liber - Encyclopaedia Britannica - Project Gutenberg - Wikipedia 2008 - Wikipedia 2007 - Wikipedia 2006 -

Other Domains

https://www.classicistranieri.it - https://www.ebooksgratis.com - https://www.gutenbergaustralia.com - https://www.englishwikipedia.com - https://www.wikipediazim.com - https://www.wikisourcezim.com - https://www.projectgutenberg.net - https://www.projectgutenberg.es - https://www.radioascolto.com - https://www.debitoformativo.it - https://www.wikipediaforschools.org - https://www.projectgutenbergzim.com