Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2017/11/24
Gli smartphone Android hanno tracciato la posizione anche a localizzazione spenta
È piuttosto ben noto che gli smartphone hanno funzioni di geolocalizzazione, utili per esempio per orientarsi in una città o per trovare il ristorante più vicino. Ad alcuni utenti questa localizzazione dà fastidio perché significa regalare alle aziende la cronologia di dove vanno, per cui la spengono usando le apposite opzioni del telefonino. Problema risolto? No.
È emerso che Google ha raccolto le coordinate di localizzazione dei telefonini Android, e quindi dei loro utenti, anche quando le opzioni di localizzazione erano spente, non c’era inserita una SIM e non c’erano app installate. La scoperta riguarda qualunque telefonino Android e questa raccolta di dati non è in alcun modo disattivabile dall’utente se non spegnendo completamente il telefonino o mettendolo in modalità aereo.
Google ha confermato, ammettendo che dall’inizio di quest’anno ha raccolto questi dati usando i segnali delle antenne delle reti cellulari e facendo triangolazione. Secondo Google, questi dati servivano per provare a recapitare meglio le notifiche e i messaggi, non sono stati conservati e non verranno più raccolti a partire dalla fine di novembre 2017. Peccato non aver pensato di avvisarci che i nostri dispositivi non rispettavano i nostri desideri.
Google non è nuova a questo genere di raccolta di dati non annunciata: nel 2010 era stata colta a raccogliere per anni password, nomi utente e mail private tramite i Wi-Fi delle sue auto usate per creare le mappe e le foto di Street View, finendo davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti e ricevendo sanzioni e proteste da Francia, Australia, Regno Unito e molti altri paesi. Anche in quell’occasione, Google aveva detto che non raccoglieva e conservava questi dati, ma poi era emerso che lo faceva eccome.
Fonte aggiuntiva: Engadget.
È emerso che Google ha raccolto le coordinate di localizzazione dei telefonini Android, e quindi dei loro utenti, anche quando le opzioni di localizzazione erano spente, non c’era inserita una SIM e non c’erano app installate. La scoperta riguarda qualunque telefonino Android e questa raccolta di dati non è in alcun modo disattivabile dall’utente se non spegnendo completamente il telefonino o mettendolo in modalità aereo.
Google ha confermato, ammettendo che dall’inizio di quest’anno ha raccolto questi dati usando i segnali delle antenne delle reti cellulari e facendo triangolazione. Secondo Google, questi dati servivano per provare a recapitare meglio le notifiche e i messaggi, non sono stati conservati e non verranno più raccolti a partire dalla fine di novembre 2017. Peccato non aver pensato di avvisarci che i nostri dispositivi non rispettavano i nostri desideri.
Google non è nuova a questo genere di raccolta di dati non annunciata: nel 2010 era stata colta a raccogliere per anni password, nomi utente e mail private tramite i Wi-Fi delle sue auto usate per creare le mappe e le foto di Street View, finendo davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti e ricevendo sanzioni e proteste da Francia, Australia, Regno Unito e molti altri paesi. Anche in quell’occasione, Google aveva detto che non raccoglieva e conservava questi dati, ma poi era emerso che lo faceva eccome.
Fonte aggiuntiva: Engadget.
2013/04/14
Disinformatico radiofonico, puntata del 2013/04/12
È a vostra disposizione il podcast della puntata di venerdì scorso del Disinformatico che ho condotto per la Radiotelevisione Svizzera. Ecco i temi della puntata e gli articoli di supporto:
Facebook, messaggi a pagamento alle celebrità?
Windows XP: ancora un anno, poi niente aggiornamenti di sicurezza
Hyperlapse: video ipnotici con Google Street View
Come gestire un account Google in emergenza... o da morti
Aggiornamenti massicci per Windows, Adobe e Firefox da installare subito
Facebook, messaggi a pagamento alle celebrità?
Windows XP: ancora un anno, poi niente aggiornamenti di sicurezza
Hyperlapse: video ipnotici con Google Street View
Come gestire un account Google in emergenza... o da morti
Aggiornamenti massicci per Windows, Adobe e Firefox da installare subito
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2010/07/02
Google Street View ha sniffato password e mail via Wifi
Wifi e Street View, Google ha sniffato troppo
Ricordate la polemica a maggio di quest'anno intorno alla scoperta che le automobili di Google Street View, il servizio che permette di percorrere virtualmente le strade delle città del mondo, avevano raccolto i dati trasmessi dagli apparati Wifi non cifrati di privati e aziende in più di 30 paesi?
Google aveva dichiarato che la raccolta, finalizzata a catalogare identità e posizione delle reti Wifi per i propri servizi gratuiti di localizzazione, era stata effettuata in modo errato ma comunque poteva riguardare "normalmente... solo frammenti" di dati, perché le sue auto si spostano continuamente, uscendo quindi rapidamente dal raggio d'azione della singola rete Wifi, e i ricevitori installati nelle auto di Google "cambiano automaticamente canale circa cinque volte al secondo".
Successivamente è emerso che in quei "frammenti" di dati ci sono password ed e-mail degli utenti, secondo l'ente francese CNIL (Commission nationale de l’informatique et des libertés), che ha avuto accesso ai dati raccolti da Google. E c'è una domanda di brevetto, depositata da Google a novembre del 2008, che può essere interpretata come un tentativo di brevettare proprio questo genere di raccolta ed analisi di dati Wifi, secondo i legali di una class action avviata negli Stati Uniti contro Google da un gruppo di utenti che temono di essere stati intercettati. Google dice che il brevetto non ha nulla a che vedere con lo sniffing (intercettazione) di pacchetti Wifi.
La situazione è molto confusa: le autorità irlandesi, austriache, britanniche e danesi hanno chiesto a Google di cancellare i dati raccolti in quei paesi (cosa che Google ha fatto in presenza di verificatori indipendenti), ma altri stati, come Germania, Spagna, Francia, Belgio, Nuova Zelanda, Italia e Svizzera, hanno chiesto di conservarli per un esame. E altri ancora, come l'Australia, devono decidere che fare, mentre negli Stati Uniti ci sono varie iniziative a livello dei singoli stati e a livello federale. C'è ancora da capire se sia stato commesso un reato secondo le leggi vigenti nei singoli paesi e nell'Unione Europea.
Google ha pubblicato un rapporto, redatto da una società di sicurezza, che getta luce sul funzionamento del software di sniffing utilizzato dalle auto di Street View e sembra confermare che l'intercettazione ha riguardato soltanto i dati che venivano trasmessi dai sistemi Wifi degli utenti in forma non cifrata e non protetta. Questo significa che quei dati erano intercettabili da chiunque e che gli utenti sono responsabili di non aver rispettato le regole fondamentali della sicurezza delle reti senza fili.
Cosa deve fare un utente preoccupato? Innanzi tutto cifrare la propria rete Wifi usando le apposite funzioni descritte nel manuale degli apparati di rete, e poi cambiare le proprie password. Naturalmente, se l'utente ha la propria casella di posta su Gmail o ha un account per altri servizi di Google, cambiarne la password potrebbe essere una misura lievemente superflua.
Fonti: Infoworld, Ft.com, Punto Informatico, NY Times, The Register.
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2010/04/06
Repubblica, La Stampa: orrore, danni a L’Aquila assenti in Street View
Lamentele nei media: L'Aquila è ancora intatta in Google Street View. Persa un'altra occasione per starsene zitti
Repubblica, La Stampa, Euronews.net, Excite.it e altri segnalano e ripetono a pappagallo e con indignazione la lamentela di CNRmedia, che osserva che in Google Street View le immagini mostrano L'Aquila ancora intatta e chiede a Google di aggiornare le mappature. La Stampa critica Google dicendo che "la multinazionale di Mountain View non si è mai accorta del sisma del 6 aprile" e parla di "aggiornamento che la multinazionale USA dai dividendi miliardari non ha ancora avuto tempo, soldi e il buongusto di effettuare".
Nessuno che si ferma un nanosecondo a chiedere come diamine farebbe Google ad aggiornare le immagini. Forse questi signori non hanno ben capito come funziona Google Street View. Cosa pretendono, che Google mandi le proprie automobili dotate di fotocamere in giro per le strade della città disastrata e ancora ad accesso limitato? Bah. Si lamentano della mancanza di buongusto di Google, ma non della mancanza di buon gusto dimostrata dal non informarsi prima di lagnarsi a vanvera.
Grazie a Davide per la segnalazione.
2010/01/28
La Madonna in Google Street View [UPD 2011/10/06]
Svizzera, c'è la Madonna nel cielo di Google Street View?
Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "e.diatto" e "manassi".
Mettete alla prova i vostri talenti collettivi di detective antibufala e trovate la spiegazione a quest'immagine tratta da Google Street View e scattata dalla Googlemobile in Svizzera, vicino a Näfels, nel canton Glarona: una sagoma in cielo che somiglia sorprendentemente alla forma di una Madonna accompagnata da una figura alta e scura.
Escludendo che le figure sacre cristiane abbiano deciso di farsi pubblicità tramite Google, quale sarà in realtà la causa del fenomeno, tenendo conto del fatto che persiste in molte immagini lungo lo stesso percorso stradale? Le coordinate dell'immagine sono queste. Buona caccia.
2010/01/29
Ora che è passato qualche giorno possiamo fare il punto delle indagini. Dico subito che non ho la soluzione: ho solo alcune ipotesi non confermate, ma possiamo valutare qualche dato ed escludere alcune possibilità (oltre ovviamente a quella soprannaturale).
Innanzi tutto, Google Street View non è nuovo ad apparizioni di questo genere, ma solitamente si tratta di fenomeni momentanei e localizzati, dovuti ad errori del programma automatico che "cuce" insieme le fotografie scattate dai tanti occhi simultanei della Googlemobile. Quest'immagine anomala, invece, rimane visibile per vari chilometri, e questo la rende particolarmente interessante. L'immagine, infatti, compare qui lungo l'autostrada, appena prima di uno svincolo dove si trova una gru (schermata qui sotto), e termina qui.
Possiamo eliminare le ipotesi, fatte nei commenti, secondo le quali si tratterebbe di un riflesso o di oggetto situato sul parabrezza dell'auto di Google. Infatti le fotocamere di questi veicoli sono montate su un pilone collocato sul tetto e quindi non guardano attraverso il parabrezza.
Un altro aspetto da considerare è che l'oggetto in cielo è visibilmente sfocato, mentre le nuvole sono a fuoco: segno che l'oggetto è molto vicino alla fotocamera, perché anche i cartelli stradali a portale sono a fuoco.
Un lettore del sito della Rete Tre RSI, dove ho pubblicato lo stesso quiz, mi segnala che c'è anche un altro punto ancora più indietro, questo (all'uscita per Chur Sargans), dove succede una cosa curiosa: andando avanti sull'autostrada compare la "Madonna", come mostrato qui sotto, mentre uscendo non c'è.
Sempre più misterioso, vero?
Aggiornamenti
2011/10/06. Un lettore via Twitter, Coeranos, mi segnala un altro luogo dove si verifica la stessa “apparizione”: qui sull'autostrada A3, vicino a Quarten, sempre in Svizzera.
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