Si avvicina il momento delle vacanze e soprattutto per chi si reca al mare c'è il consueto dramma della scottatura. Ma perché angosciarsi, quando c'è l'Internet delle Cose che viene in nostro soccorso?
Da un'azienda francese arriva la soluzione tecnologica per chi è troppo distratto a chattare sui social per rendersi conto spontaneamente che si sta abbrustolendo: un “bikini connesso”, dotato di un sensore impermeabile di raggi ultravioletti che rileva anche la temperatura e avvisa tramite lo smartphone, tenendo conto del fototipo della pelle dell'utente, quando l'esposizione al sole rischia di essere eccessiva.
Il bikini connesso non è a buon mercato: costa 149 euro, ma per chi vuole risparmiare è disponibile anche l'asciugamano connesso, a soli (si fa per dire) 99 euro. Chi non ha buon senso abbia soldi, insomma.
Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2015/06/11
Tutti i dettagli del rientro di Samantha Cristoforetti
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alla gentile donazione di “ugo.mor*” e “andrea.rugg*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora.
Samantha Cristoforetti ha tweetato poco fa questa bellissima foto di saluto dalla Cupola della Stazione Spaziale Internazionale: oggi rientrerà a Terra insieme allo statunitense Terry Virts e al russo Anton Shkaplerov a bordo di una capsula russa Soyuz.
Se volete seguire il rientro in streaming, avete a disposizione NASA TV, ESA e AstronautiCAST. Anche la Rai trasmetterà alcune fasi su Rainews24 e Rainews.it. Su Ustream ci sono le comunicazioni radio, che a volte includono l'audio di bordo della Soyuz. Io sto facendo un livetweet su @disinformatico.
Qui sotto trovate la cronologia prevista per il rientro; tutti gli orari sono riferiti all'ora dell'Europa Centrale. Questo articolo verrà aggiornato man mano che si evolve la giornata.
8:55. Saluti dell'equipaggio e chiusura dei portelli fra Soyuz e Stazione (video).
Depressurizzazione monitorata del volume fra i due veicoli intanto che Sam, Terry e Anton indossano le sottotute anti-g Kentavr e poi le tute esterne Sokol e chiudono il Modulo Orbitale della Soyuz (che verrà successivamente sganciato; l'equipaggio sta nel Modulo di Rientro).
Anton, comandante della Soyuz, si siede al centro; Sam sta a sinistra e Terry a destra. Si effettuano gli ultimi controlli di tenuta delle tute e del portello del Modulo di Rientro. La Soyuz inizia a usare l'alimentazione autonoma e i ganci sul modulo Rassvet della Stazione vengono aperti, in modo che la Soyuz sia trattenuta soltanto dai propri ganci. Cinque minuti prima dello sgancio, viene acceso il sistema di attracco e vengono dati gli ultimi comandi prima del distacco.
12:17:30. La Stazione disattiva i motori di manovra della sezione russa per evitare interferenze nell'assetto della Stazione durante lo sgancio; i giroscopi della sezione statunitense entrano in Fine Attitude Hold Mode, ossia tengono perfettamente stabile la Stazione (che è intrinsecamente instabile).
12:18:30. Sequenza di sgancio. La Soyuz inizia ad aprire i propri ganci.
12:20:00. Separazione fisica fra Soyuz e Stazione, prodotta da quattro dispositivi a molla, sopra la Mongolia. La Soyuz si allontana a circa 10 cm al secondo per circa tre minuti, senza usare i motori di manovra.
Video:
12:23:00. La Soyuz è a circa 20 metri dalla Stazione e accende brevemente (per 8 secondi) i motori di manovra per accelerare, poi cambia assetto per prepararsi alla manovra successiva.
12:24:30. Nuova accensione dei motori di manovra per 30 secondi. Le due accensioni consentono alla Stazione di non dover variare il proprio assetto, come invece avveniva spesso in passato, e quindi consentono di risparmiare il propellente di manovra. L'equipaggio compie poi un'orbita e mezza intorno alla Terra, allontanandosi progressivamente dalla Stazione.
14:51:17. A 12 km dalla Stazione viene acceso il motore principale per il rientro. L'accensione dura 4 minuti e 40.3 secondi e produce un delta V (variazione di velocità) di 128 m/s (460 km/h).
14:55:58. Fine dell'accensione di rientro. Quota 412.5 km, velocità 7,24 km/s (circa 26.000 km/h).
15:09:11. Attraversamento dell'equatore a 399 km di quota. La Stazione e la Soyuz sono separate da circa 200 km.
15:18:22. Separazione del Modulo Orbitale e del Modulo di Servizio dal Modulo di Rientro (che ospita gli astronauti). Quota 140 km, velocità 7,57 km/s (27.250 km/h). Il Modulo di Rientro usa i propri motori di manovra per rivolgere il proprio scudo termico in avanti lungo la direzione di caduta. L'equipaggio chiude i caschi.
15:20:48. Contatto con l'atmosfera sopra il confine fra Iran e Iraq. Quota 100 km, velocità 7,62 km/s (circa 27.400 km/h).
15:22:17. Inizia una serie di manovre per variare la portanza e dirigere il rientro del veicolo per farlo atterrare a 148 km a sud est della cittadina di Dzhezkazgan, in Kazakistan. Quota 80.3 km, 7,62 km/s (circa 27.400 km/h). La Soyuz frena contro l'atmosfera, convertendo la propria velocità in calore, che viene assorbito dallo scudo termico. La compressione dell'atmosfera davanti allo scudo genera un muro d'aria ionizzata che impedisce le comunicazioni radio.
Le squadre di recupero sono già in posizione presso due siti: quello di rientro nominale e quello di rientro balistico (in caso di emergenza), 450 km più indietro lungo la traiettoria normale. Per loro è un orario atipico, perché di solito si atterra di mattina, mentre stavolta si atterra nel tardo pomeriggio.
15:26:56. Picco di decelerazione: 3,9 g. Quota 35,2 km, velocità 2,2 km/s (circa 7920 km/h).
15:28:58. A 10,8 km di quota e 212 m/s (circa 760 km/h) di velocità, apertura dei due paracadute guida. Quando la velocità è scesa a 80 m/s (circa 290 km/h), apertura del paracadute primario, che riduce la velocità a 6,5 m/s (circa 24 km/h). L'equipaggio sgancia lo scudo termico, sfiata il propellente residuo, sgancia le coperture dei finestrini e bilancia la pressione interna con quella esterna.
15:43:18. Accensione dei razzi di frenata un secondo prima dell'impatto al suolo.
15:43:19. Atterraggio in Kazakistan, dove la temperatura è circa 29°C e manca circa un'ora e mezza al tramonto. La capsula, atterrata circa 15 km oltre il centro della zona di atterraggio prevista, viene raggiunta dalle squadre di recupero, che provvedono a estrarre l'equipaggio. Si comincia con il comandante Shkaplerov, perché occupa il sedile centrale, poi tocca a Samantha e infine a Terry. I tre posano per qualche foto e poi vengono portati in una tenda per i primi esami medici. Fra l'altro, l'astronauta canadese Chris Hadfield segnala che un rappresentante delle rispettive agenzie spaziali deve consegnare i passaporti agli astronauti e cosmonauti.
17:27:00. Tramonto in Kazakistan.
17:43 circa. Partenza dal sito di atterraggio. Due ore di volo in elicottero fino a Karaganda per una breve cerimonia (immagine qui accanto). Sam e Terry partono poi per andare direttamente a Houston per un periodo di semi-quarantena, allo scopo di proteggerli da infezioni mentre il loro sistema immunitario è depresso a causa della permanenza nello spazio. Anton fa la stessa cosa, ma va al centro di addestramento cosmonauti vicino a Mosca.
Epilogo. L'ANSA riesce a sbagliare la sequenza di uscita degli astronauti, nonostante abbia a disposizione il video dell'uscita e nonostante il fatto che le tute di Sam, Terry e Anton siano dotate di bandiere molto eloquenti. Scrive infatti che “Il comandante della Soyuz, Anton Shkaplerov è stato l'ultimo ad uscire dalla navetta, aiutato dal personale di soccorso, mentre il primo è stato l'americano Terry Virts”. In realtà è successo l'esatto contrario. Bah. Grazie a molgae per la segnalazione.
Fonti aggiuntive: RussianSpaceWeb.
Samantha Cristoforetti ha tweetato poco fa questa bellissima foto di saluto dalla Cupola della Stazione Spaziale Internazionale: oggi rientrerà a Terra insieme allo statunitense Terry Virts e al russo Anton Shkaplerov a bordo di una capsula russa Soyuz.
Se volete seguire il rientro in streaming, avete a disposizione NASA TV, ESA e AstronautiCAST. Anche la Rai trasmetterà alcune fasi su Rainews24 e Rainews.it. Su Ustream ci sono le comunicazioni radio, che a volte includono l'audio di bordo della Soyuz. Io sto facendo un livetweet su @disinformatico.
Qui sotto trovate la cronologia prevista per il rientro; tutti gli orari sono riferiti all'ora dell'Europa Centrale. Questo articolo verrà aggiornato man mano che si evolve la giornata.
8:55. Saluti dell'equipaggio e chiusura dei portelli fra Soyuz e Stazione (video).
Un ultimo selfie. |
Qualche lacrima di commozione è inevitabile. |
A zero g le lacrime s'attaccano alle ciglia invece di colare. |
Foto di gruppo prima di salutarsi. |
Altra foto di gruppo. Il fotografo è Scott Kelly. |
Sam abbraccia Gennady Padalka... |
...Mikhail Kornienko... |
...e Scott Kelly, che restano a bordo della Stazione. |
Il portello della Soyuz è chiuso. Sam, Terry e Anton hanno lasciato la Stazione e sono a bordo della Soyuz. |
Gennady chiude il portello della Stazione. |
Depressurizzazione monitorata del volume fra i due veicoli intanto che Sam, Terry e Anton indossano le sottotute anti-g Kentavr e poi le tute esterne Sokol e chiudono il Modulo Orbitale della Soyuz (che verrà successivamente sganciato; l'equipaggio sta nel Modulo di Rientro).
Schema di una Soyuz. L'equipaggio sta nella parte centrale (Descent Module); gli altri due moduli vengono sganciati durante la discesa e si disintegrano nell'atmosfera. |
Anton, comandante della Soyuz, si siede al centro; Sam sta a sinistra e Terry a destra. Si effettuano gli ultimi controlli di tenuta delle tute e del portello del Modulo di Rientro. La Soyuz inizia a usare l'alimentazione autonoma e i ganci sul modulo Rassvet della Stazione vengono aperti, in modo che la Soyuz sia trattenuta soltanto dai propri ganci. Cinque minuti prima dello sgancio, viene acceso il sistema di attracco e vengono dati gli ultimi comandi prima del distacco.
12:17:30. La Stazione disattiva i motori di manovra della sezione russa per evitare interferenze nell'assetto della Stazione durante lo sgancio; i giroscopi della sezione statunitense entrano in Fine Attitude Hold Mode, ossia tengono perfettamente stabile la Stazione (che è intrinsecamente instabile).
12:18:30. Sequenza di sgancio. La Soyuz inizia ad aprire i propri ganci.
12:20:00. Separazione fisica fra Soyuz e Stazione, prodotta da quattro dispositivi a molla, sopra la Mongolia. La Soyuz si allontana a circa 10 cm al secondo per circa tre minuti, senza usare i motori di manovra.
Video:
12:23:00. La Soyuz è a circa 20 metri dalla Stazione e accende brevemente (per 8 secondi) i motori di manovra per accelerare, poi cambia assetto per prepararsi alla manovra successiva.
La Soyuz con a bordo Sam, Terry e Anton, fotografata dalla Stazione poco dopo lo sgancio. Credit; Scott Kelly. |
12:24:30. Nuova accensione dei motori di manovra per 30 secondi. Le due accensioni consentono alla Stazione di non dover variare il proprio assetto, come invece avveniva spesso in passato, e quindi consentono di risparmiare il propellente di manovra. L'equipaggio compie poi un'orbita e mezza intorno alla Terra, allontanandosi progressivamente dalla Stazione.
14:51:17. A 12 km dalla Stazione viene acceso il motore principale per il rientro. L'accensione dura 4 minuti e 40.3 secondi e produce un delta V (variazione di velocità) di 128 m/s (460 km/h).
14:55:58. Fine dell'accensione di rientro. Quota 412.5 km, velocità 7,24 km/s (circa 26.000 km/h).
Profilo di rientro tipico. |
15:09:11. Attraversamento dell'equatore a 399 km di quota. La Stazione e la Soyuz sono separate da circa 200 km.
15:18:22. Separazione del Modulo Orbitale e del Modulo di Servizio dal Modulo di Rientro (che ospita gli astronauti). Quota 140 km, velocità 7,57 km/s (27.250 km/h). Il Modulo di Rientro usa i propri motori di manovra per rivolgere il proprio scudo termico in avanti lungo la direzione di caduta. L'equipaggio chiude i caschi.
15:20:48. Contatto con l'atmosfera sopra il confine fra Iran e Iraq. Quota 100 km, velocità 7,62 km/s (circa 27.400 km/h).
15:22:17. Inizia una serie di manovre per variare la portanza e dirigere il rientro del veicolo per farlo atterrare a 148 km a sud est della cittadina di Dzhezkazgan, in Kazakistan. Quota 80.3 km, 7,62 km/s (circa 27.400 km/h). La Soyuz frena contro l'atmosfera, convertendo la propria velocità in calore, che viene assorbito dallo scudo termico. La compressione dell'atmosfera davanti allo scudo genera un muro d'aria ionizzata che impedisce le comunicazioni radio.
Le squadre di recupero sono già in posizione presso due siti: quello di rientro nominale e quello di rientro balistico (in caso di emergenza), 450 km più indietro lungo la traiettoria normale. Per loro è un orario atipico, perché di solito si atterra di mattina, mentre stavolta si atterra nel tardo pomeriggio.
15:26:56. Picco di decelerazione: 3,9 g. Quota 35,2 km, velocità 2,2 km/s (circa 7920 km/h).
15:28:58. A 10,8 km di quota e 212 m/s (circa 760 km/h) di velocità, apertura dei due paracadute guida. Quando la velocità è scesa a 80 m/s (circa 290 km/h), apertura del paracadute primario, che riduce la velocità a 6,5 m/s (circa 24 km/h). L'equipaggio sgancia lo scudo termico, sfiata il propellente residuo, sgancia le coperture dei finestrini e bilancia la pressione interna con quella esterna.
Credit: NASA/ Bill Ingalls |
15:43:18. Accensione dei razzi di frenata un secondo prima dell'impatto al suolo.
Credit: NASA/ Bill Ingalls |
15:43:19. Atterraggio in Kazakistan, dove la temperatura è circa 29°C e manca circa un'ora e mezza al tramonto. La capsula, atterrata circa 15 km oltre il centro della zona di atterraggio prevista, viene raggiunta dalle squadre di recupero, che provvedono a estrarre l'equipaggio. Si comincia con il comandante Shkaplerov, perché occupa il sedile centrale, poi tocca a Samantha e infine a Terry. I tre posano per qualche foto e poi vengono portati in una tenda per i primi esami medici. Fra l'altro, l'astronauta canadese Chris Hadfield segnala che un rappresentante delle rispettive agenzie spaziali deve consegnare i passaporti agli astronauti e cosmonauti.
17:27:00. Tramonto in Kazakistan.
Credit: Bill Ingalls via Periscope |
Epilogo. L'ANSA riesce a sbagliare la sequenza di uscita degli astronauti, nonostante abbia a disposizione il video dell'uscita e nonostante il fatto che le tute di Sam, Terry e Anton siano dotate di bandiere molto eloquenti. Scrive infatti che “Il comandante della Soyuz, Anton Shkaplerov è stato l'ultimo ad uscire dalla navetta, aiutato dal personale di soccorso, mentre il primo è stato l'americano Terry Virts”. In realtà è successo l'esatto contrario. Bah. Grazie a molgae per la segnalazione.
Fonti aggiuntive: RussianSpaceWeb.
2015/06/10
Le macchie brillanti di Cerere continuano a stupire
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alla gentile donazione di “luca88feltre*” e “andrea.cob*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora.
La NASA ha pubblicato una nuova immagine delle macchie straordinariamente brillanti avvistate sulla superficie del pianeta nano Cerere dalla sonda Dawn, che ora si trova a circa 4400 chilometri da questo piccolo mondo. La nuova foto, scattata quattro giorni fa, offre una risoluzione maggiore delle precedenti (questa è a 410 metri per pixel) e permette di vedere che le macchie sono composte da numerosi punti luminosi raggruppati, ma la loro natura resta sconosciuta. L'opinione scientifica prevalente è che si tratti di ghiaccio, anche se non si esclude l'ipotesi che si tratti invece di sale, secondo il comunicato della NASA.
Per dare un'indicazione di scala, il cratere che contiene le zone luminose è largo circa 90 chilometri.
La sonda Dawn osserverà Cerere e i suoi misteriosi bagliori ancora più da vicino a partire dal 28 giugno, quando scenderà progressivamente per arrivare ai primi di agosto a 1450 chilometri di distanza e poi scendere ancora fino a 375 chilometri. Chissà se a quel punto si capirà, magari grazie agli altri strumenti di bordo, cosa c'è di così brillante su questo mondo situato fra Marte e Giove.
È comunque affascinante pensare che siamo in grado di mandare un robot a 326 milioni di chilometri dalla Terra (questa è l'attuale distanza di Cerere secondo Wolfram Alpha), riceverne foto così dettagliate e disseminarle immediatamente in tutto il mondo. E come se non bastasse, possiamo anche combinare queste immagini con i dati altimetrici per ottenere una bellissima animazione tridimensionale dell'intero pianeta nano.
Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA |
La NASA ha pubblicato una nuova immagine delle macchie straordinariamente brillanti avvistate sulla superficie del pianeta nano Cerere dalla sonda Dawn, che ora si trova a circa 4400 chilometri da questo piccolo mondo. La nuova foto, scattata quattro giorni fa, offre una risoluzione maggiore delle precedenti (questa è a 410 metri per pixel) e permette di vedere che le macchie sono composte da numerosi punti luminosi raggruppati, ma la loro natura resta sconosciuta. L'opinione scientifica prevalente è che si tratti di ghiaccio, anche se non si esclude l'ipotesi che si tratti invece di sale, secondo il comunicato della NASA.
Per dare un'indicazione di scala, il cratere che contiene le zone luminose è largo circa 90 chilometri.
La sonda Dawn osserverà Cerere e i suoi misteriosi bagliori ancora più da vicino a partire dal 28 giugno, quando scenderà progressivamente per arrivare ai primi di agosto a 1450 chilometri di distanza e poi scendere ancora fino a 375 chilometri. Chissà se a quel punto si capirà, magari grazie agli altri strumenti di bordo, cosa c'è di così brillante su questo mondo situato fra Marte e Giove.
È comunque affascinante pensare che siamo in grado di mandare un robot a 326 milioni di chilometri dalla Terra (questa è l'attuale distanza di Cerere secondo Wolfram Alpha), riceverne foto così dettagliate e disseminarle immediatamente in tutto il mondo. E come se non bastasse, possiamo anche combinare queste immagini con i dati altimetrici per ottenere una bellissima animazione tridimensionale dell'intero pianeta nano.
2015/06/09
La Soyuz che trasporterà Samantha sposta la Stazione per errore, ma niente panico
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alla gentile donazione di “texos*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora.
Oggi poco prima delle 18 ora italiana le comunicazioni radio pubbliche fra la Stazione Spaziale Internazionale e la Terra si sono fatte di colpo più concitate del solito. Da Terra, specificamente dal Centro di Controllo statunitense a Houston, è giunto l'ordine di chiudere “ASAP” (as soon as possible, il più presto possibile) le ante protettive di tutti i finestrini della parte statunitense della Stazione. Il tono dell'ordine era decisamente perentorio.
A bordo della Stazione, il comandante Terry Virts ha provveduto prontamente e ha chiesto la ragione dell'ordine; da Terra hanno risposto laconicamente che c'era stata un'improvvisa e inattesa variazione d'assetto della Stazione e che il controllo d'assetto veniva trasferito alla sezione russa dell'avamposto. Qualcosa aveva spostato bruscamente la Stazione.
La perplessità dei controllori era evidente nelle loro parole: hanno detto esplicitamente a Virts che si stavano “grattando le teste” (“scratching our heads”) per cercare di spiegare la variazione d'assetto.
Il controllo d'assetto è stato restituito alla sezione statunitense della Stazione intorno alle 20:15 italiane e le ante protettive sono state riaperte.
Poco fa Spaceflight101 ha pubblicato la spiegazione dell'anomalia: è stata causata dall'accensione non prevista di uno dei motori di manovra della Soyuz TMA-15M, la navicella con la quale Samantha Cristoforetti, Terry Virts e Anton Shkaplerov torneranno a Terra l'11 giugno e nella quale stanno svolgendo le prove generali delle operazioni di sgancio e rientro.
Spaceflight101 dice che Roscosmos (l'agenzia spaziale russa) ha pubblicato un comunicato stampa (probabilmente questo) nel quale dichiara che l'anomalia si è verificata intorno alle 15:32 UTC (17:32 italiane) durante una prova standard dei sistemi di comunicazione radio del veicolo spaziale, che è agganciato alla Stazione. Non c'è e non c'è stato alcun pericolo per l'equipaggio. La NASA ha pubblicato uno scarno comunicato che dice sostanzialmente le stesse cose.
Secondo Spaceflight101, uno dei motori di manovra della Soyuz (o più di uno, secondo il comunicato NASA) si è acceso erroneamente per circa 30 secondi, e questo ha iniziato a far ruotare la Stazione, che invece deve viaggiare con un assetto ben preciso (mostrato nell'immagine qui accanto) per una lunga serie di ragioni. La rotazione è stata in parte compensata dai giroscopi della sezione statunitense e poi sono intervenuti i motori di manovra della sezione russa della Stazione, stabilizzando il suo assetto. L'ordine di chiudere le ante protettive è servito per impedire che il getto dei motori di manovra potesse contaminare i finestrini, dato che il propellente dei motori è corrosivo.
L'accensione imprevista ha causato una lieve variazione dell'orbita della Stazione; è in corso il rilevamento della nuova orbita, che potrebbe causare una leggera variazione negli orari di rientro della Soyuz e del suo equipaggio.
I tecnici russi a terra stanno ora studiando i dati dell'accensione anomala per identificarne la causa e per assicurarsi che il sistema di controllo della Soyuz non abbia problemi. Per ora l'ipotesi più accreditata è un'attivazione inavvertita del sistema di controllo d'assetto della Soyuz. Bocche cucite sulla causa (umana o automatica) dell'attivazione.
Aggiornamento (2015/06/10 00:45): Astronautinews ha pubblicato un bell'articolo sull'argomento. Ho chiesto lumi via Twitter all'astronauta canadese Chris Hadfield, che ha risposto che “quando si riaccende la Soyuz dopo 6 mesi è possibile attivare inavvertitamente il suo controllo d'assetto e accendere i motori di manovra” e comunque “non è stato causato alcun danno effettivo, è successo anche durante la Expedition 7, spreca un po' di propellente e basta, e la Soyuz ne ha in abbondanza”. Gli ho chiesto se “inavvertitamente” implica un errore umano (un pulsante premuto per errore) o un difetto dei sistemi e ha risposto che “è difficile dirlo, specialmente dato che avevano effettuato una manovra per evitare detriti il giorno precedente. I tecnici russi stanno verificando.” Staremo a vedere.
Aggiornamento (2015/06/10 02:20): Spaceflight101 ha aggiornato il proprio articolo con i dati orbitali raccolti nelle ultime ore, che indicano che l'accensione del motore di manovra ha variato l'orbita della Stazione in misura davvero minima: circa 140 metri in meno al perigeo e dieci metri in più all'apogeo.
Aggiornamento (2015/06/10 13:40): alle 13:33 italiane, Anton Shkaplerov ha discusso l'evento via radio con i controllori russi, parlando (stando alla traduzione simultanea dal russo all'inglese) di “errore di natura procedurale”, di un “tipico errore procedurale”, di un indicatore disabilitato e di un'accensione di un motore di manovra che è stata interrotta automaticamente dopo circa 38 secondi. La situazione, dice, è stata “generata dall'hardware”. Nessun accenno a ipotetici errori da parte dell'equipaggio.
Oggi poco prima delle 18 ora italiana le comunicazioni radio pubbliche fra la Stazione Spaziale Internazionale e la Terra si sono fatte di colpo più concitate del solito. Da Terra, specificamente dal Centro di Controllo statunitense a Houston, è giunto l'ordine di chiudere “ASAP” (as soon as possible, il più presto possibile) le ante protettive di tutti i finestrini della parte statunitense della Stazione. Il tono dell'ordine era decisamente perentorio.
A bordo della Stazione, il comandante Terry Virts ha provveduto prontamente e ha chiesto la ragione dell'ordine; da Terra hanno risposto laconicamente che c'era stata un'improvvisa e inattesa variazione d'assetto della Stazione e che il controllo d'assetto veniva trasferito alla sezione russa dell'avamposto. Qualcosa aveva spostato bruscamente la Stazione.
La perplessità dei controllori era evidente nelle loro parole: hanno detto esplicitamente a Virts che si stavano “grattando le teste” (“scratching our heads”) per cercare di spiegare la variazione d'assetto.
Il controllo d'assetto è stato restituito alla sezione statunitense della Stazione intorno alle 20:15 italiane e le ante protettive sono state riaperte.
Poco fa Spaceflight101 ha pubblicato la spiegazione dell'anomalia: è stata causata dall'accensione non prevista di uno dei motori di manovra della Soyuz TMA-15M, la navicella con la quale Samantha Cristoforetti, Terry Virts e Anton Shkaplerov torneranno a Terra l'11 giugno e nella quale stanno svolgendo le prove generali delle operazioni di sgancio e rientro.
Spaceflight101 dice che Roscosmos (l'agenzia spaziale russa) ha pubblicato un comunicato stampa (probabilmente questo) nel quale dichiara che l'anomalia si è verificata intorno alle 15:32 UTC (17:32 italiane) durante una prova standard dei sistemi di comunicazione radio del veicolo spaziale, che è agganciato alla Stazione. Non c'è e non c'è stato alcun pericolo per l'equipaggio. La NASA ha pubblicato uno scarno comunicato che dice sostanzialmente le stesse cose.
L'assetto normale della Stazione, che viaggia nella direzione indicata dalla freccia |
L'accensione imprevista ha causato una lieve variazione dell'orbita della Stazione; è in corso il rilevamento della nuova orbita, che potrebbe causare una leggera variazione negli orari di rientro della Soyuz e del suo equipaggio.
I tecnici russi a terra stanno ora studiando i dati dell'accensione anomala per identificarne la causa e per assicurarsi che il sistema di controllo della Soyuz non abbia problemi. Per ora l'ipotesi più accreditata è un'attivazione inavvertita del sistema di controllo d'assetto della Soyuz. Bocche cucite sulla causa (umana o automatica) dell'attivazione.
Aggiornamento (2015/06/10 00:45): Astronautinews ha pubblicato un bell'articolo sull'argomento. Ho chiesto lumi via Twitter all'astronauta canadese Chris Hadfield, che ha risposto che “quando si riaccende la Soyuz dopo 6 mesi è possibile attivare inavvertitamente il suo controllo d'assetto e accendere i motori di manovra” e comunque “non è stato causato alcun danno effettivo, è successo anche durante la Expedition 7, spreca un po' di propellente e basta, e la Soyuz ne ha in abbondanza”. Gli ho chiesto se “inavvertitamente” implica un errore umano (un pulsante premuto per errore) o un difetto dei sistemi e ha risposto che “è difficile dirlo, specialmente dato che avevano effettuato una manovra per evitare detriti il giorno precedente. I tecnici russi stanno verificando.” Staremo a vedere.
Aggiornamento (2015/06/10 02:20): Spaceflight101 ha aggiornato il proprio articolo con i dati orbitali raccolti nelle ultime ore, che indicano che l'accensione del motore di manovra ha variato l'orbita della Stazione in misura davvero minima: circa 140 metri in meno al perigeo e dieci metri in più all'apogeo.
Aggiornamento (2015/06/10 13:40): alle 13:33 italiane, Anton Shkaplerov ha discusso l'evento via radio con i controllori russi, parlando (stando alla traduzione simultanea dal russo all'inglese) di “errore di natura procedurale”, di un “tipico errore procedurale”, di un indicatore disabilitato e di un'accensione di un motore di manovra che è stata interrotta automaticamente dopo circa 38 secondi. La situazione, dice, è stata “generata dall'hardware”. Nessun accenno a ipotetici errori da parte dell'equipaggio.
Sam Cristoforetti legge racconti nello spazio, mostra come si dorme sulla Stazione Spaziale
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
A bordo della Stazione Spaziale Internazionale, Samantha Cristoforetti, oltre a fare scienza, ha fatto anche un po' di letteratura: oltre a leggere brani della Guida Galattica per Autostoppisti di Douglas Adams ha letto per noi Il pianeta di cioccolato di Gianni Rodari in italiano (e anche in russo).
Fra l'altro, ieri è stato pubblicato un video in cui Sam recita un brano di Twinkle, Twinkle, Little Star di Iza Trapani, ma il video, inizialmente pubblico, ora è privato su Youtube e sono scomparsi anche i tweet che ne parlavano. Ce n'è comunque ancora una copia presso Yahoo.
Aggiornamento 17:20: è stata ripubblicata una versione più lunga del video rimosso; la vedete qui sotto ed è una lettura quasi integrale di Twinkle, Twinkle. La versione pubblicata e poi rimossa è la parte centrale con il globo terrestre.
Questo è il testo letto da Sam, leggermente differente dall'originale (ho messo in parentesi quadre il testo originale) e particolarmente adatto a chi come lei vive nello spazio, “in luoghi che solo i razzi conoscono”:
Twinkle, twinkle, little star
How I wonder what you are
Up above the sky [world] so high
Like a diamond in the sky.
Twinkle, twinkle, little star
How I wonder what you are.
Twinkle, twinkle, star so bright,
Winking at me in the night.
How I wish that I could fly
And visit you up in the sky.
I wish I may, I wish I might,
Have the wish I wish tonight.
Little child, your wish came true
Here I am right next to you.
I'll take you on a magic ride
[So] Come with me, I'll be your guide.
There's so much you'll see and do,
On this adventure made for you.
Out your window, through the sky,
Up above the world we'll fly
Higher than a bird would go,
To places only rockets know
Beyond the planes that soar up high,
That's where we'll travel, you and I.
Look around you, little one,
There's the moon and there's the sun.
See the planets – count them all,
Some are big and some are small.
Can you name them one by one,
As they orbit 'round the Sun?
Your planet Earth is quite [such] a sight
I look at her with great delight.
When half the earth is in the sun,
The other half I glow upon.
For it's my job to twinkle bright
On everyone who needs my light.
I shine on ships lost out at sea
They know they can depend on me.
For even on the darkest nights
I guide them to their harbor lights
And lonely travelers wandering free
Will find their way back home with me.
Everywhere I look below
I shed my light and cast my [a] glow.
Over cities, over farms,
On babies held in loving arms.
How I love to watch them grow
As I shine on Earth below.
Little child, look down with me
And tell me, tell me, what you see.
I see puppies in their bed.
A pony resting in his shed.
Little birds high in a tree
And sleepy children just like me.
Yes, it's late – we can't pretend
Our magic journey has to end.
I'll take you home, back to your bed,
You'll see me twinkling overhead.
But don't be sad – I do intend
To shine on you each night, my friend.
Ed ecco Sam che spiega (in inglese) come si dorme a bordo della Stazione: si sta in una cuccetta piccolissima (l'ho vista dal vivo pochi giorni fa a Houston dentro la replica di addestramento della Stazione, ed è decisamente claustrofobica). La sua è sul “pavimento” della Stazione e come le altre mette a disposizione due laptop: uno collegato ai sistemi di bordo e dotato di telefono IP in grado di chiamare qualunque numero terrestre e uno isolato dai sistemi informatici della Stazione e connesso direttamente via radio (con pochissima banda) come schermo remoto, in una sorta di VNC, di una macchina situata a Terra che a sua volta è connessa a Internet.
A bordo della Stazione Spaziale Internazionale, Samantha Cristoforetti, oltre a fare scienza, ha fatto anche un po' di letteratura: oltre a leggere brani della Guida Galattica per Autostoppisti di Douglas Adams ha letto per noi Il pianeta di cioccolato di Gianni Rodari in italiano (e anche in russo).
Fra l'altro, ieri è stato pubblicato un video in cui Sam recita un brano di Twinkle, Twinkle, Little Star di Iza Trapani, ma il video, inizialmente pubblico, ora è privato su Youtube e sono scomparsi anche i tweet che ne parlavano. Ce n'è comunque ancora una copia presso Yahoo.
Aggiornamento 17:20: è stata ripubblicata una versione più lunga del video rimosso; la vedete qui sotto ed è una lettura quasi integrale di Twinkle, Twinkle. La versione pubblicata e poi rimossa è la parte centrale con il globo terrestre.
Questo è il testo letto da Sam, leggermente differente dall'originale (ho messo in parentesi quadre il testo originale) e particolarmente adatto a chi come lei vive nello spazio, “in luoghi che solo i razzi conoscono”:
Twinkle, twinkle, little star
How I wonder what you are
Up above the sky [world] so high
Like a diamond in the sky.
Twinkle, twinkle, little star
How I wonder what you are.
Twinkle, twinkle, star so bright,
Winking at me in the night.
How I wish that I could fly
And visit you up in the sky.
I wish I may, I wish I might,
Have the wish I wish tonight.
Little child, your wish came true
Here I am right next to you.
I'll take you on a magic ride
[So] Come with me, I'll be your guide.
There's so much you'll see and do,
On this adventure made for you.
Out your window, through the sky,
Up above the world we'll fly
Higher than a bird would go,
To places only rockets know
Beyond the planes that soar up high,
That's where we'll travel, you and I.
Look around you, little one,
There's the moon and there's the sun.
See the planets – count them all,
Some are big and some are small.
Can you name them one by one,
As they orbit 'round the Sun?
Your planet Earth is quite [such] a sight
I look at her with great delight.
When half the earth is in the sun,
The other half I glow upon.
For it's my job to twinkle bright
On everyone who needs my light.
I shine on ships lost out at sea
They know they can depend on me.
For even on the darkest nights
I guide them to their harbor lights
And lonely travelers wandering free
Will find their way back home with me.
Everywhere I look below
I shed my light and cast my [a] glow.
Over cities, over farms,
On babies held in loving arms.
How I love to watch them grow
As I shine on Earth below.
Little child, look down with me
And tell me, tell me, what you see.
I see puppies in their bed.
A pony resting in his shed.
Little birds high in a tree
And sleepy children just like me.
Yes, it's late – we can't pretend
Our magic journey has to end.
I'll take you home, back to your bed,
You'll see me twinkling overhead.
But don't be sad – I do intend
To shine on you each night, my friend.
Ed ecco Sam che spiega (in inglese) come si dorme a bordo della Stazione: si sta in una cuccetta piccolissima (l'ho vista dal vivo pochi giorni fa a Houston dentro la replica di addestramento della Stazione, ed è decisamente claustrofobica). La sua è sul “pavimento” della Stazione e come le altre mette a disposizione due laptop: uno collegato ai sistemi di bordo e dotato di telefono IP in grado di chiamare qualunque numero terrestre e uno isolato dai sistemi informatici della Stazione e connesso direttamente via radio (con pochissima banda) come schermo remoto, in una sorta di VNC, di una macchina situata a Terra che a sua volta è connessa a Internet.
2015/06/08
Sicurezza di base: se hai un documento “riservato e non divulgabile”, non metterlo online e visibile a Google
A quanto pare sono ancora in molti a non aver capito che se un documento viene messo online in una cartella pubblica è inutile pensare che resterà privato perché nessuno ne conosce l'indirizzo: verrà indicizzato da Google e quindi risulterà cercabile da chiunque conosca le sue parole chiave.
Per esempio, digitare "documento riservato e non divulgabile" in Google produce risultati molto educativi, come potete vedere qui accanto. Sicurezza, questa sconosciuta.
Grazie a Luigi Rosa per la segnalazione.
Per esempio, digitare "documento riservato e non divulgabile" in Google produce risultati molto educativi, come potete vedere qui accanto. Sicurezza, questa sconosciuta.
Grazie a Luigi Rosa per la segnalazione.
2015/06/06
La Luna è tornata a Houston
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Poche ore fa Luigi Pizzimenti ed io siamo tornati alla NASA a Houston, da dove sto scrivendo questo post, a restituire il campione di roccia lunare che abbiamo portato in giro per l'Italia per circa un mese. Abbiamo festeggiato con birra e T-bone gigante il sollievo di non avere più l'ansia continua della responsabilità di un campione insostituibile da oltre 50 milioni di dollari e ci apprestiamo a tornare a casa, stanchissimi ma felici di aver regalato a tante persone l'opportunità di vedere da vicinissimo la Luna.
Insieme a Luigi vorrei ringraziare tutti gli organizzatori degli eventi riguardanti la Roccia, la NASA per aver messo a disposizione il campione lunare e per averci aperto ogni e qualsiasi porta, American Airlines per aver offerto il volo di ritorno, e tutto il pubblico che ha partecipato agli eventi con entusiasmo, calore e affetto, seguito il livetweet (a volte differito per ragioni di sicurezza) e condiviso foto e video con l'hashtag #tiportolaluna. Un grazie speciale va a mia moglie Elena, a Sara e ad Elena Albertini per il prezioso lavoro di supporto e coordinamento. E una menzione particolare va al bambino che, quando ha saputo che avremmo riportato la Roccia alla NASA alla fine del tour di conferenze-spettacolo, con logica impeccabile ci ha chiesto se a sua volta la NASA l'avrebbe rimessa a posto sulla Luna.
Di complottisti manco l'ombra: troppo difficile argomentare cretinate di fronte a un pezzo di Luna geologicamente inoppugnabile e portato sulla Terra dalla mano dell'uomo. Molti, invece, i dubbiosi ai quali la visione della Roccia e i dati che abbiamo presentato nelle conferenze hanno chiarito le idee. Soprattutto sono stati tanti coloro che, a qualunque età, ci hanno mostrato negli occhi l'incanto di trovarsi davanti a una roccia proveniente da un altro mondo. Lo scopo di Ti porto la Luna non era fare una lezione di geologia (per quello c'è tutto il materiale documentale NASA), ma offrire un'emozione purtroppo rara oggigiorno: la meraviglia. Luigi ed io pensiamo di esserci riusciti.
E ora via, verso nuove avventure!
Poche ore fa Luigi Pizzimenti ed io siamo tornati alla NASA a Houston, da dove sto scrivendo questo post, a restituire il campione di roccia lunare che abbiamo portato in giro per l'Italia per circa un mese. Abbiamo festeggiato con birra e T-bone gigante il sollievo di non avere più l'ansia continua della responsabilità di un campione insostituibile da oltre 50 milioni di dollari e ci apprestiamo a tornare a casa, stanchissimi ma felici di aver regalato a tante persone l'opportunità di vedere da vicinissimo la Luna.
Insieme a Luigi vorrei ringraziare tutti gli organizzatori degli eventi riguardanti la Roccia, la NASA per aver messo a disposizione il campione lunare e per averci aperto ogni e qualsiasi porta, American Airlines per aver offerto il volo di ritorno, e tutto il pubblico che ha partecipato agli eventi con entusiasmo, calore e affetto, seguito il livetweet (a volte differito per ragioni di sicurezza) e condiviso foto e video con l'hashtag #tiportolaluna. Un grazie speciale va a mia moglie Elena, a Sara e ad Elena Albertini per il prezioso lavoro di supporto e coordinamento. E una menzione particolare va al bambino che, quando ha saputo che avremmo riportato la Roccia alla NASA alla fine del tour di conferenze-spettacolo, con logica impeccabile ci ha chiesto se a sua volta la NASA l'avrebbe rimessa a posto sulla Luna.
Di complottisti manco l'ombra: troppo difficile argomentare cretinate di fronte a un pezzo di Luna geologicamente inoppugnabile e portato sulla Terra dalla mano dell'uomo. Molti, invece, i dubbiosi ai quali la visione della Roccia e i dati che abbiamo presentato nelle conferenze hanno chiarito le idee. Soprattutto sono stati tanti coloro che, a qualunque età, ci hanno mostrato negli occhi l'incanto di trovarsi davanti a una roccia proveniente da un altro mondo. Lo scopo di Ti porto la Luna non era fare una lezione di geologia (per quello c'è tutto il materiale documentale NASA), ma offrire un'emozione purtroppo rara oggigiorno: la meraviglia. Luigi ed io pensiamo di esserci riusciti.
E ora via, verso nuove avventure!
Come seguire il rientro di Samantha Cristoforetti l’11 giugno
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Samantha Cristoforetti rientrerà sulla Terra insieme a Terry Virts e Anton Shkaplerov giovedì 11 giugno. L'atterraggio in Kazakistan è previsto per le 13:43 GMT (15:43 italiane; 19:43 ora del Kazakistan).
Le operazioni di rientro verranno trasmesse in streaming da NASA TV a partire dalle 10:40 EDT (14:40 GMT; 16:40 italiane) di mercoledì 10 giugno, quando l'americano Terry Virts, attuale comandante della Stazione, cederà il comando al cosmonauta russo Gennady Padalka.
L'ESA, invece, trasmetterà il rientro in streaming a partire dalle 13 GMT (15 italiane) dell'11 giugno qui su Livestream.
Anche AstronautiCAST effettuerà una diretta in streaming in italiano a partire dalle 14:15 italiane dell'11 giugno.
La Rai trasmetterà alcune fasi del rientro su Rainews24 e e Rainews.it.
Sempre l'11 giugno, a partire dalle 2:30 EDT (6:30 GMT; 8:30 italiane), verrà trasmesso da NASA TV il saluto degli astronauti ai compagni che resteranno a bordo, seguito dalla chiusura del portello, prevista per le 2:55 EDT (6:55 GMT; 8:55 italiane).
Alle 6:00 EDT (10:00 GMT; 12:00 italiane) inizierà la trasmissione dello sgancio della capsula Soyuz di Sam, Terry e Anton dalla Stazione Spaziale Internazionale, previsto per le 6:20 EDT (10:20 GMT; 12:20 italiane).
Alle 8:30 EDT (14:30 italiane) inizierà lo streaming dell'accensione di rientro, prevista per le 8:51 (14:51 italiane) e seguita dall'atterraggio alle 9:43 EDT (13:43 GMT; 15:43 italiane). Inizialmente (fino all'8/6) l'ESA dava un orario di atterraggio differente dalla NASA: le 13:54 GMT (15:54 italiane), ma il 9/6 anche l'ESA si è allineata agli orari annunciati dalla NASA.
Il volo di ritorno sulla Terra durerà in tutto poco più di 200 minuti.
Ho compilato la cronologia che segue unendo i dati ESA e NASA (IT indica l'ora italiana).
10 giugno
14:40 GMT (16:40 IT) Cerimonia del passaggio di comando
11 giugno
6:30 GMT (8:30 IT) Inizio diretta dei saluti degli astronauti su NASA TV
6:55 GMT (8:55 IT) Chiusura portello Soyuz
10:20 GMT (12:20 IT) Sgancio della Soyuz dalla Stazione
12:51 GMT (14:51 IT) Accensione di rientro
13:18 GMT (15:18 IT) Separazione dei moduli della Soyuz
13:28 GMT (15:28 IT) Apertura del paracadute
13:43 GMT (15:43 IT; 19:43 in Kazakistan) Atterraggio
Il ritorno dei tre astronauti avverrà, secondo i conteggi ufficiali della NASA, dopo 199 giorni (200 secondo i conteggi dell'ESA), consentendo quindi a Sam di aggiudicarsi anche il record mondiale femminile di durata di una singola missione spaziale, finora spettante a Sunita Williams con 195 giorni nel 2007. Secondo Collectspace, Sam sarà stata nello spazio per 199 giorni, 16 ore e 42 minuti.
Sam detiene già il record italiano maschile e femminile di permanenza singola, il record italiano di permanenza cumulativa nello spazio e anche quello di permanenza singola per un astronauta ESA (finora spettante ad André Kuipers con 192 giorni, 18 ore e 58 minuti). Sam è la cinquantanovesima donna astronauta e si piazza al 74° posto sui 538 uomini e donne che hanno volato nello spazio. Il record assoluto di durata per una singola missione spetta a Valery Polyakov (437 giorni, 17 ore e 58 minuti sulla stazione sovietica Mir nel 1995); il record assoluto di tempo complessivo trascorso nello spazio è di Sergei Krikalev, con oltre due anni nel corso di sei missioni; il record femminile cumulativo è di Peggy Whitson (376 giorni, che aumenteranno con il suo prossimo volo, previsto per marzo 2016). Ulteriori dettagli sugli altri record maschili, femminili, europei e internazionali di tempo trascorso nello spazio sono in questo articolo e su Astronautinews.
Lo sgancio della Soyuz segnerà l'avvio formale della Spedizione 44 a bordo della Stazione, sotto il comando di Padalka, che con l'americano Scott Kelly e il russo Mikhail Kornienko gestiranno l'avamposto orbitante fino a luglio, quando è previsto l'arrivo di un'altra Soyuz che porterà a bordo lo statunitense Kjell Lindgren, il russo Oleg Kononenko e il giapponese Kimiya Yui.
Fonti aggiuntive: NASA Media Advisory M15-088, ESA (anche in italiano).
Foto ISS043E174193 |
Le operazioni di rientro verranno trasmesse in streaming da NASA TV a partire dalle 10:40 EDT (14:40 GMT; 16:40 italiane) di mercoledì 10 giugno, quando l'americano Terry Virts, attuale comandante della Stazione, cederà il comando al cosmonauta russo Gennady Padalka.
L'ESA, invece, trasmetterà il rientro in streaming a partire dalle 13 GMT (15 italiane) dell'11 giugno qui su Livestream.
Anche AstronautiCAST effettuerà una diretta in streaming in italiano a partire dalle 14:15 italiane dell'11 giugno.
La Rai trasmetterà alcune fasi del rientro su Rainews24 e e Rainews.it.
Sempre l'11 giugno, a partire dalle 2:30 EDT (6:30 GMT; 8:30 italiane), verrà trasmesso da NASA TV il saluto degli astronauti ai compagni che resteranno a bordo, seguito dalla chiusura del portello, prevista per le 2:55 EDT (6:55 GMT; 8:55 italiane).
La Soyuz TMA-15M che verrà usata per il rientro. Fonte: ESA |
Alle 8:30 EDT (14:30 italiane) inizierà lo streaming dell'accensione di rientro, prevista per le 8:51 (14:51 italiane) e seguita dall'atterraggio alle 9:43 EDT (13:43 GMT; 15:43 italiane). Inizialmente (fino all'8/6) l'ESA dava un orario di atterraggio differente dalla NASA: le 13:54 GMT (15:54 italiane), ma il 9/6 anche l'ESA si è allineata agli orari annunciati dalla NASA.
Il volo di ritorno sulla Terra durerà in tutto poco più di 200 minuti.
Ho compilato la cronologia che segue unendo i dati ESA e NASA (IT indica l'ora italiana).
10 giugno
14:40 GMT (16:40 IT) Cerimonia del passaggio di comando
11 giugno
6:30 GMT (8:30 IT) Inizio diretta dei saluti degli astronauti su NASA TV
6:55 GMT (8:55 IT) Chiusura portello Soyuz
10:20 GMT (12:20 IT) Sgancio della Soyuz dalla Stazione
12:51 GMT (14:51 IT) Accensione di rientro
13:18 GMT (15:18 IT) Separazione dei moduli della Soyuz
13:28 GMT (15:28 IT) Apertura del paracadute
13:43 GMT (15:43 IT; 19:43 in Kazakistan) Atterraggio
Il ritorno dei tre astronauti avverrà, secondo i conteggi ufficiali della NASA, dopo 199 giorni (200 secondo i conteggi dell'ESA), consentendo quindi a Sam di aggiudicarsi anche il record mondiale femminile di durata di una singola missione spaziale, finora spettante a Sunita Williams con 195 giorni nel 2007. Secondo Collectspace, Sam sarà stata nello spazio per 199 giorni, 16 ore e 42 minuti.
Sam detiene già il record italiano maschile e femminile di permanenza singola, il record italiano di permanenza cumulativa nello spazio e anche quello di permanenza singola per un astronauta ESA (finora spettante ad André Kuipers con 192 giorni, 18 ore e 58 minuti). Sam è la cinquantanovesima donna astronauta e si piazza al 74° posto sui 538 uomini e donne che hanno volato nello spazio. Il record assoluto di durata per una singola missione spetta a Valery Polyakov (437 giorni, 17 ore e 58 minuti sulla stazione sovietica Mir nel 1995); il record assoluto di tempo complessivo trascorso nello spazio è di Sergei Krikalev, con oltre due anni nel corso di sei missioni; il record femminile cumulativo è di Peggy Whitson (376 giorni, che aumenteranno con il suo prossimo volo, previsto per marzo 2016). Ulteriori dettagli sugli altri record maschili, femminili, europei e internazionali di tempo trascorso nello spazio sono in questo articolo e su Astronautinews.
Lo sgancio della Soyuz segnerà l'avvio formale della Spedizione 44 a bordo della Stazione, sotto il comando di Padalka, che con l'americano Scott Kelly e il russo Mikhail Kornienko gestiranno l'avamposto orbitante fino a luglio, quando è previsto l'arrivo di un'altra Soyuz che porterà a bordo lo statunitense Kjell Lindgren, il russo Oleg Kononenko e il giapponese Kimiya Yui.
Fonti aggiuntive: NASA Media Advisory M15-088, ESA (anche in italiano).
2015/06/03
Ultima tappa della Luna oggi a Trezzano
Oggi il campione di roccia lunare termina il proprio tour in Italia e Svizzera; dopo la puntata in Canton Ticino a Gravesano e agli studi della Radiotelevisione Svizzera e quella a Genova (che nella concitazione degli eventi non ho fatto in tempo a segnalare in un articolo, ma che comunque ha prodotto un museo Doria stracolmo), è il turno di Trezzano sul Naviglio, dove la roccia sarà in esposizione dalle 11 alle 13 presso la Casa Comunale, in via IV Novembre 2 e dalle 15 alle 19:30 presso il Centro Socioculturale in via Manzoni 12. Alle 21 Luigi ed io presenteremo la nostra conferenza-spettacolo sempre presso il Centro Socioculturale. Tutti gli eventi sono organizzati dal Comune di Trezzano e sono a ingresso gratuito.
Domani la Roccia ripartirà con noi alla volta di Houston, per cui Trezzano è l'ultima occasione per vederla in Italia. Luigi ed io vi aspettiamo per questo gran finale!
Domani la Roccia ripartirà con noi alla volta di Houston, per cui Trezzano è l'ultima occasione per vederla in Italia. Luigi ed io vi aspettiamo per questo gran finale!
2015/06/01
Oggi tappa svizzera per la roccia lunare Apollo
Stasera alle 20:30 a Gravesano (Canton Ticino) la Luna sarà più vicina del solito: ce ne sarà un campione nella sala adiacente al Municipio, in via Cantonale, e io e Luigi Pizzimenti terremo una conferenza sulla sua storia e sulle imprese che l'hanno portata sulla Terra.
Ospite e padrino della serata sarà Marco Blaser, conduttore della diretta dello sbarco sulla Luna nel 1969 e di molti altri eventi spaziali per la RSI).
L'ingresso è libero e l'evento è organizzato dall'Associazione Le Pleiadi in collaborazione con il Municipio di Gravesano e la Società Astronomica Ticinese.
Il punto di riferimento per chi volesse venire è il Municipio, dove ci saranno i cartelli che indicano come raggiungere la sala dell'evento.
Ospite e padrino della serata sarà Marco Blaser, conduttore della diretta dello sbarco sulla Luna nel 1969 e di molti altri eventi spaziali per la RSI).
L'ingresso è libero e l'evento è organizzato dall'Associazione Le Pleiadi in collaborazione con il Municipio di Gravesano e la Società Astronomica Ticinese.
Il punto di riferimento per chi volesse venire è il Municipio, dove ci saranno i cartelli che indicano come raggiungere la sala dell'evento.
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