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2015/06/06
La Luna è tornata a Houston
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Poche ore fa Luigi Pizzimenti ed io siamo tornati alla NASA a Houston, da dove sto scrivendo questo post, a restituire il campione di roccia lunare che abbiamo portato in giro per l'Italia per circa un mese. Abbiamo festeggiato con birra e T-bone gigante il sollievo di non avere più l'ansia continua della responsabilità di un campione insostituibile da oltre 50 milioni di dollari e ci apprestiamo a tornare a casa, stanchissimi ma felici di aver regalato a tante persone l'opportunità di vedere da vicinissimo la Luna.
Insieme a Luigi vorrei ringraziare tutti gli organizzatori degli eventi riguardanti la Roccia, la NASA per aver messo a disposizione il campione lunare e per averci aperto ogni e qualsiasi porta, American Airlines per aver offerto il volo di ritorno, e tutto il pubblico che ha partecipato agli eventi con entusiasmo, calore e affetto, seguito il livetweet (a volte differito per ragioni di sicurezza) e condiviso foto e video con l'hashtag #tiportolaluna. Un grazie speciale va a mia moglie Elena, a Sara e ad Elena Albertini per il prezioso lavoro di supporto e coordinamento. E una menzione particolare va al bambino che, quando ha saputo che avremmo riportato la Roccia alla NASA alla fine del tour di conferenze-spettacolo, con logica impeccabile ci ha chiesto se a sua volta la NASA l'avrebbe rimessa a posto sulla Luna.
Di complottisti manco l'ombra: troppo difficile argomentare cretinate di fronte a un pezzo di Luna geologicamente inoppugnabile e portato sulla Terra dalla mano dell'uomo. Molti, invece, i dubbiosi ai quali la visione della Roccia e i dati che abbiamo presentato nelle conferenze hanno chiarito le idee. Soprattutto sono stati tanti coloro che, a qualunque età, ci hanno mostrato negli occhi l'incanto di trovarsi davanti a una roccia proveniente da un altro mondo. Lo scopo di Ti porto la Luna non era fare una lezione di geologia (per quello c'è tutto il materiale documentale NASA), ma offrire un'emozione purtroppo rara oggigiorno: la meraviglia. Luigi ed io pensiamo di esserci riusciti.
E ora via, verso nuove avventure!
Poche ore fa Luigi Pizzimenti ed io siamo tornati alla NASA a Houston, da dove sto scrivendo questo post, a restituire il campione di roccia lunare che abbiamo portato in giro per l'Italia per circa un mese. Abbiamo festeggiato con birra e T-bone gigante il sollievo di non avere più l'ansia continua della responsabilità di un campione insostituibile da oltre 50 milioni di dollari e ci apprestiamo a tornare a casa, stanchissimi ma felici di aver regalato a tante persone l'opportunità di vedere da vicinissimo la Luna.
Insieme a Luigi vorrei ringraziare tutti gli organizzatori degli eventi riguardanti la Roccia, la NASA per aver messo a disposizione il campione lunare e per averci aperto ogni e qualsiasi porta, American Airlines per aver offerto il volo di ritorno, e tutto il pubblico che ha partecipato agli eventi con entusiasmo, calore e affetto, seguito il livetweet (a volte differito per ragioni di sicurezza) e condiviso foto e video con l'hashtag #tiportolaluna. Un grazie speciale va a mia moglie Elena, a Sara e ad Elena Albertini per il prezioso lavoro di supporto e coordinamento. E una menzione particolare va al bambino che, quando ha saputo che avremmo riportato la Roccia alla NASA alla fine del tour di conferenze-spettacolo, con logica impeccabile ci ha chiesto se a sua volta la NASA l'avrebbe rimessa a posto sulla Luna.
Di complottisti manco l'ombra: troppo difficile argomentare cretinate di fronte a un pezzo di Luna geologicamente inoppugnabile e portato sulla Terra dalla mano dell'uomo. Molti, invece, i dubbiosi ai quali la visione della Roccia e i dati che abbiamo presentato nelle conferenze hanno chiarito le idee. Soprattutto sono stati tanti coloro che, a qualunque età, ci hanno mostrato negli occhi l'incanto di trovarsi davanti a una roccia proveniente da un altro mondo. Lo scopo di Ti porto la Luna non era fare una lezione di geologia (per quello c'è tutto il materiale documentale NASA), ma offrire un'emozione purtroppo rara oggigiorno: la meraviglia. Luigi ed io pensiamo di esserci riusciti.
E ora via, verso nuove avventure!
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