Giornata mondiale dell'ambiente, cosa possiamo fare noi informatici e tecnomaniaci?
Il 5 giugno è la giornata mondiale dell'ambiente, patrocinata dall'UNEP (United Nations Environment Programme), per cui la puntata di oggi del Disinformatico radiofonico è dedicata al tema del riciclaggio, come lo è l'intera giornata di Rete Tre.
E' ovvio che non basta una giornata mondiale per risolvere i problemi: ogni giorno dell'anno dovrebbe essere una giornata per l'ambiente, e ogni giorno dell'anno dovremmo compiere scelte mirate ad evitare inquinamenti e sprechi. Non basta il pensierino pio una volta l'anno. Ma giornate come queste sono un'occasione per discutere e riflettere sul tema portando qualche dato sul quale ragionare.
Per esempio, sapevate che un televisore al plasma, specialmente se non recente, può consumare fino a 600 watt, e che anche certi modelli LCD non sono lontani da questi valori? Gran parte di questo consumo finisce sotto forma di calore, che viene introdotto nella stanza che magari stiamo cercando disperatamente di rinfrescare usando il condizionatore. Che consuma altra energia elettrica: è come tenere mezzo asciugacapelli acceso. Pensateci. Cnet ha compilato una tabella dei consumi dei televisori di grande formato (LCD, plasma e retroproiezione) ricca di dati e sorprese.
Altri dati interessanti sul riciclaggio dei prodotti informatici e dell'elettronica di consumo in Svizzera sono disponibili presso l'Ufficio Federale dell'Ambiente (UFAM), presso la fondazione SENS e presso l'associazione Swico o SwicoRecycling.ch in un rapporto che segnala che nel 2008 sono state ritirate ben 50.753 tonnellate di apparecchi dismessi: rispetto al 2007, è aumentato il tonnellaggio dell'elettronica di consumo ed è diminuito quello dell'elettronica da ufficio e dell'informatica, che insieme rappresentano l'87% circa di tutto il tonnellaggio ritirato.
Un altro dato significativo che emerge da questo rapporto è che ogni anno vengono immessi sul mercato svizzero circa 18 chili di apparecchi elettrici ed elettronici per persona, mentre finisce al riciclaggio oltre l'85% del materiale: il resto viene riutilizzato in Svizzera come merce di seconda mano, esportato all'estero oppure conservato dagli stessi utenti.
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