Tien An Men, quando una foto vale più di mille parole
Il Boston Globe presenta delle fotografie eccezionali per ricordare la strage di Piazza Tien An Men di vent'anni fa. Guardatele tutte, per non dimenticare questa repressione brutale avvenuta quasi in diretta TV, ma soffermatevi in particolare su quella celeberrima, potentissima immagine dell'uomo che, giacca e borsa della spesa in mano, si parò di fronte ai carri armati dei suoi connazionali, mandati dal governo per sedare nel sangue la richiesta di dialogo e democrazia della gente.
Queste foto e il video fecero il giro del mondo e risvegliarono non poche delle coscienze che oggi, a vent'anni di distanza, in buona parte hanno ripreso a sonnecchiare di fronte agli interessi economici. Non voglio fare polemica politica: una dittatura è sempre una dittatura, qualunque sia il suo colore, e la Cina è il principale censore di Internet (persino il Disinformatico è oscurato, mi dice chi è stato in quel paese) dal quale molti paesi vorrebbero imparare. Ma vorrei segnalare un fatto che pochi sanno: esiste un'altra angolazione di quel momento di coraggio incredibilmente simbolico. Eccola, pubblicata per la prima volta pochi giorni fa: rivela che già volavano proiettili e che il gesto non fu affatto istintivo come potevano far pensare le immagini note finora.
