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2014/10/09
Antibufala: Ebola e le bare preparate in anticipo dal governo USA
L'apprensione per la diffusione di Ebola circola in tutti i media e serpeggia nei social network. Come da copione, a soffiare sul fuoco sono arrivati i complottisti, spesso motivati dalle proprie preferenze politiche o semplicemente mossi dalla paranoia.
L'ultima tesi di complotto intorno a Ebola che hanno partorito è davvero sensazionale ed è stata citata di recente, con molta risonanza, anche dall'attrice Morgan Brittany (celebre per la serie TV Dallas degli anni '80, ma non per le sue competenze in virologia), che scrive per il sito World Net Daily, e dal sito Infowars.com. Secondo questa tesi, il governo americano avrebbe acquistato e predisposto sin dal 2008 “centinaia di migliaia” di bare ermetiche di plastica, accatastandole “in un campo nel bel mezzo di Madison, in Georgia”. Quindi, si insinua, il governo Obama sapeva da qualche anno dell'arrivo del virus e ha già una discreta idea di quante vittime ci saranno.
Le immagini (come quella qui accanto) e i video sembrano confermare queste affermazioni inquietanti, ma chi non si ferma alle foto e preferisce invece i fatti scopre una storia molto diversa, riassunta dal sito antibufala Snopes.com.
Prima di tutto, la presenza delle “bare” a Madison risale addirittura agli anni Novanta, quando la casa produttrice, la Vantage Products Corporation, affittò il terreno per depositarle a basso costo (tanto sono resistenti alle intemperie) in attesa di consegnarle ai clienti, che non sono gli enti governativi statunitensi, ma i privati che le prenotano e le lasciano in deposito fino al momento in cui le usano.
Inoltre non si tratta di bare, ma di contenitori protettivi nei quali si mettono le bare vere e proprie in caso di sepoltura in terreni affetti da infiltrazioni d'acqua.
Anche le “centinaia di migliaia” sono un'invenzione dei complottisti: il picco massimo di accumulo, secondo il fabbricante, fu circa 80.000 intorno alla fine degli anni Novanta. E il brevetto citato dai sostenitori della tesi si riferisce a un tipo di contenitore completamente differente.
Soprattutto, oggi il campo è vuoto e le “bare” non ci sono più, come si può vedere in Google Maps.
Certo, i complottisti diranno che è vuoto perché loro hanno scoperto il complotto e le “bare” sono state spostate altrove. Ma affermare senza avere prove e costruire una tesi sul nulla è facile, e la fantasia dei paranoici non dorme mai.
L'ultima tesi di complotto intorno a Ebola che hanno partorito è davvero sensazionale ed è stata citata di recente, con molta risonanza, anche dall'attrice Morgan Brittany (celebre per la serie TV Dallas degli anni '80, ma non per le sue competenze in virologia), che scrive per il sito World Net Daily, e dal sito Infowars.com. Secondo questa tesi, il governo americano avrebbe acquistato e predisposto sin dal 2008 “centinaia di migliaia” di bare ermetiche di plastica, accatastandole “in un campo nel bel mezzo di Madison, in Georgia”. Quindi, si insinua, il governo Obama sapeva da qualche anno dell'arrivo del virus e ha già una discreta idea di quante vittime ci saranno.
Le immagini (come quella qui accanto) e i video sembrano confermare queste affermazioni inquietanti, ma chi non si ferma alle foto e preferisce invece i fatti scopre una storia molto diversa, riassunta dal sito antibufala Snopes.com.
Prima di tutto, la presenza delle “bare” a Madison risale addirittura agli anni Novanta, quando la casa produttrice, la Vantage Products Corporation, affittò il terreno per depositarle a basso costo (tanto sono resistenti alle intemperie) in attesa di consegnarle ai clienti, che non sono gli enti governativi statunitensi, ma i privati che le prenotano e le lasciano in deposito fino al momento in cui le usano.
Inoltre non si tratta di bare, ma di contenitori protettivi nei quali si mettono le bare vere e proprie in caso di sepoltura in terreni affetti da infiltrazioni d'acqua.
Anche le “centinaia di migliaia” sono un'invenzione dei complottisti: il picco massimo di accumulo, secondo il fabbricante, fu circa 80.000 intorno alla fine degli anni Novanta. E il brevetto citato dai sostenitori della tesi si riferisce a un tipo di contenitore completamente differente.
Soprattutto, oggi il campo è vuoto e le “bare” non ci sono più, come si può vedere in Google Maps.
Certo, i complottisti diranno che è vuoto perché loro hanno scoperto il complotto e le “bare” sono state spostate altrove. Ma affermare senza avere prove e costruire una tesi sul nulla è facile, e la fantasia dei paranoici non dorme mai.
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