Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2015/05/27
Occhio alla pornotruffa che blocca il computer
Malwarebytes segnala un'evoluzione a luci rosse del ransomware: il malware che infetta i computer, li blocca e chiede un pagamento per sbloccarli. I criminali informatici guadagnano cifre enormi con questo trucco e quindi hanno scatenato la propria creatività.
Da anni girano la finta multa delle autorità locali di polizia e le finte schermate blu di blocco del computer, ma adesso è in circolazione una variante che massimizza lo shock e il panico bloccando il browser della vittima e facendo comparire nel browser stesso immagini pornografiche accompagnate da un avviso in inglese che parla di “attività sospette” e intima di chiamare un numero di “assistenza tecnica” (in realtà gestito dai truffatori).
Purtroppo non si può chiudere la finestra del browser per far sparire il messaggio offensivo (il blocco del browser è realizzato tramite un semplice Javascript che crea un loop molto lungo o addirittura infinito che impedisce di chiudere la pagina), e così le vittime finiscono per essere disposte a tutto pur di far sparire dallo schermo le immagini invereconde e chiamano il numero dell'“assistenza tecnica”, dove trovano dei complici dei criminali che li invitano a scaricare e installare un software che consente ai truffatori di avere accesso al controllo remoto del computer. In alternativa, i truffatori convincono le vittime ad acquistare un abbonamento a servizi di protezione informatica che in realtà non fanno nulla.
La versione pornografica ha il vantaggio (dal punto di vista dei criminali) che la presenza di immagini scioccanti o imbarazzanti nel browser mette a disagio le vittime, che quindi diventano riluttanti a chiedere aiuto ad amici o tecnici.
Da anni girano la finta multa delle autorità locali di polizia e le finte schermate blu di blocco del computer, ma adesso è in circolazione una variante che massimizza lo shock e il panico bloccando il browser della vittima e facendo comparire nel browser stesso immagini pornografiche accompagnate da un avviso in inglese che parla di “attività sospette” e intima di chiamare un numero di “assistenza tecnica” (in realtà gestito dai truffatori).
Purtroppo non si può chiudere la finestra del browser per far sparire il messaggio offensivo (il blocco del browser è realizzato tramite un semplice Javascript che crea un loop molto lungo o addirittura infinito che impedisce di chiudere la pagina), e così le vittime finiscono per essere disposte a tutto pur di far sparire dallo schermo le immagini invereconde e chiamano il numero dell'“assistenza tecnica”, dove trovano dei complici dei criminali che li invitano a scaricare e installare un software che consente ai truffatori di avere accesso al controllo remoto del computer. In alternativa, i truffatori convincono le vittime ad acquistare un abbonamento a servizi di protezione informatica che in realtà non fanno nulla.
La versione pornografica ha il vantaggio (dal punto di vista dei criminali) che la presenza di immagini scioccanti o imbarazzanti nel browser mette a disagio le vittime, che quindi diventano riluttanti a chiedere aiuto ad amici o tecnici.
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