Ultimo aggiornamento: 2015/06/30 15:30.
Credit: NASA. |
Si tratta dell'ottavo rifornimento della Stazione affidato a SpaceX. Il carico (circa 1900 kg) includerà, fra le altre cose, anche un adattatore di attracco universale (l'International Docking Adapter), un esperimento di coltura di verdura per l'alimentazion degli astronauti, un apparato di conteggio delle meteore e degli occhiali per realtà aumentata HoloLens di Microsoft, che verranno collaudati dagli astronauti per verificare se sono utili nel coordinare il lavoro a bordo. La descrizione dettagliata del carico è qui su Spaceflight101.com.
Anche stavolta il primo stadio proverà ad atterrare per essere recuperato; sarà il terzo tentativo del genere. L'atterraggio avverrà su una chiatta nell'oceano, per motivi di sicurezza. La chiatta, battezzata Of Course I Still Love You (nome ispirato, come quello della sua gemella Just Read the Instructions, dalla letteratura di fantascienza di Iain M. Banks), è a circa 345 km di distanza dal punto di lancio, che è a Cape Canaveral, in Florida.
Credit: SpaceX. |
Per l'occasione SpaceX ha pubblicato un articolo di approfondimento e uno spettacolare video del tentativo di rientro precedente, avvenuto ad aprile e conclusosi con un inatteso coricamento esplosivo del razzo (come il precedente a metà gennaio). Il botto finale non deve però far dimenticare i risultati raggiunti fin qui: un veicolo ipersonico rientra dallo spazio e centra una chiatta (piccolissima rispetto al razzo) in un punto preciso dell'oceano.
Questa è la cronologia di massima del volo:
0:00:00 (16:21:11 ora italiana). Accensione dei nove motori Merlin del primo stadio; verifica del funzionamento e rilascio dei ganci che trattengono il razzo. Decollo e accelerazione.
0:01:10. Il Falcon raggiunge Mach 1 ed è quindi supersonico.
0:01:23. Massima sollecitazione aerodinamica (Max Q).
0:02:37. Spegnimento dei motori principali (MECO, Main Engine CutOff) a 80 km di quota e Mach 10.
0:02:41. Separazione del primo stadio dal secondo. Il primo stadio inizia una frenata per rientrare verso la chiatta d'atterraggio.
0:02:49. Accensione del secondo stadio per sette minuti.
0:03:29. Sgancio del cono protettivo della capsula Dragon.
0:09:00. Atterraggio del primo stadio sulla chiatta.
0:09:27. Spegnimento del motore del secondo stadio e inserimento in un'orbita di circa 199 per 365 km e inclinata a 51,6°.
0:10:02. Separazione della capsula Dragon dal secondo stadio.
0:12:00. Apertura dei pannelli solari.
Ce la farà stavolta il Falcon 9 ad atterrare intero? Potrete seguire il lancio e l'esperimento in diretta streaming presso NASA TV e Spacex.com/webcast e nel mio livetweet su @AttivissimoLIVE.
Aggiornamenti
Purtroppo il Falcon 9 si è disintegrato 2 minuti e 19 secondi dopo il decollo, quando era a 45 km di quota e volava a circa 4700 km/h, secondo i dati di telemetria pubblicati dal vivo e in tempo reale da SpaceX durante il lancio. Le cause sono al momento ignote. Dettagli a breve.
Qui sotto un video della disintegrazione (da 2:10 in avanti):
Un'altra angolazione (la disintegrazione avviene da 2:00 in avanti):
Importante: molti lettori hanno notato il suono che si sente a 1:11 dal decollo e l'hanno intepretato come un allarme, ma non è un allarme. Non si usano allarmi acustici nei centri di lancio: i controllori di volo non ne hanno bisogno e comunque interferirebbero con le comunicazioni in cuffia fra i controllori, che sono essenziali. Inoltre non avrebbe senso includere un allarme acustico come segnale diretto nel mix dell'audio del commento. È probabilmente un semplice disturbo di trasmissione dell'audio del commentatore.
Altrettanto importante: le “fiamme” che si notano sempre a 1:11 circa non sono fiamme: sono in realtà condensazione d'umidità atmosferica, prodotta dalla compressione dell'aria dovuta al passaggio del razzo. È un fenomeno frequente nei lanci durante l'accelerazione negli strati bassi dell'atmosfera.
Qui sotto potete vedere un dettaglio della disintegrazione al rallentatore:
Poco dopo Elon Musk ha tweetato che “Il Falcon 9 ha avuto un problema poco prima dello spegnimento del primo stadio. Forniremo maggiori informazioni non appena avremo esaminato i dati”. Brutto modo di festeggiare un compleanno.
Con questo sono ben tre i veicoli di rifornimento per la Stazione che sono andati persi negli ultimi otto mesi (Cygnus, Progress e adesso Dragon). A bordo della Stazione ci sono comunque provviste e risorse sufficienti fino a ottobre anche senza ulteriori lanci di rifornimento, che sono già in scaletta (Progress a luglio, HTV-5 ad agosto).
È decisamente presto per avere dati certi, ma è sicuramente interessante notare il distacco di un frammento molto grande, non si sa se prima o dopo l'inizio della disintegrazione. È possibile che il frammento sia l'intera capsula Dragon: ddettagli e analisi più avanti. Inoltre l'evento anomalo sembra iniziare nella parte superiore (nel secondo stadio o nella capsula Dragon), mentre il primo stadio continua a funzionare, tanto che si vede la fiamma dei suoi motori proseguire per vari secondi.
Incidenti come questo sono un promemoria potente del fatto che il volo spaziale non è mai facile: sembra facile, a volte, grazie al talento e alla metodicità di chi lavora in un settore di tecnologia estrema. C'è poco da fare: quando prendi un enorme serbatoio pieno di kerosene, lo accendi in un'esplosione controllata e gli fai trapassare l'atmosfera a velocità ipersonica, stai portando al limite le prestazioni delle persone e dei veicoli, e i margini di tolleranza sono sempre minimi. Non dimentichiamocelo mai.
17:50 circa (ora italiana). Musk ha tweetato che “C'è stato un evento di sovrapressione nel serbatoio d'ossigeno dello stadio superiore. I dati indicano una causa controintuitiva” e che “Questo è tutto quello che possiamo dire con certezza in questo momento. Avremo più cose da dire dopo un'esauriente analisi dell'albero dei malfunzionamenti”. Tra poco ci dovrebbe essere una conferenza stampa.
Intanto i radar meteo vedono la nube di detriti che lentamente ricadono nell'oceano (anche qui). Non c'è nessun pericolo per la popolazione: è per questi che i lanci avvengono in Florida sulla costa e in direzione dell'oceano. La zona d'oceano di possibile ricaduta era stata evacuata preventivamente da qualunque imbarcazione, come al solito, proprio per gestire questo tipo di eventualità.
20:00 circa. Nella conferenza stampa tenuta presso la NASA alcune ore dopo l'incidente è emerso che la capsula Dragon ha continuato a trasmettere, e a farlo inviando dati normali, dopo la disintegrazione del veicolo e quindi non sembra essere stata la causa dell'anomalia. Il comportamento del primo stadio è stato nominale. Il carico, per quel che si sa, è completamente perduto, compresa una tuta spaziale sostitutiva. È stato ribadito che non ci sono problemi o restrizioni per l'equipaggio della Stazione, che ha provviste in abbondanza per alcuni mesi, e che il 3 luglio è già in programma un altro lancio di rifornimento con un veicolo russo Progress. L'indagine verrà condotta da SpaceX sotto la supervisione della FAA e si presume che richiederà alcuni mesi. Tutti i lanci di SpaceX sono sospesi fino al completamento delle indagini. Non risulta che sia stato azionato il sistema di distruzione d'emergenza: il veicolo si sarebbe disintegrato spontaneamente.
21:30. Analizzando i video che sono stati pubblicati finora, l'evoluzione dell'anomalia sembra per ora essere questa (si tratta, sottolineo, di una mia congettura): in cima al razzo si nota inizialmente uno sbuffo bianco irregolare, che non è la tipica condensazione conica dovuta al volo transonico che si vede di solito, perché a questo punto il veicolo è già supersonico. Potrebbe essere un rilascio non programmato dell'ossigeno liquido contenuto nel secondo stadio.
Poi lo sbuffo diventa una nube bianca più ampia, che avviluppa il primo stadio mentre i motori del primo stadio sembrano funzionare ancora normalmente. Si notano alcuni frammenti che si staccano dal veicolo e si allontanano rapidamente, ma la nube bianca non aumenta ulteriormente di dimensioni, come se l'ossigeno liquido venisse rilasciato progressivamente invece che in un sol colpo. La nube continua a essere interamente bianca; solo dopo alcuni fotogrammi si nota una fiammata diffusa nella parte frontale della nube.
La fiammata prosegue, mentre i motori del primo stadio continuano a funzionare e il veicolo rimane in assetto e traiettoria stabile. Si staccano altri frammenti. Poi si stacca un frammento che in alcuni fotogrammi sembra avere una sagoma triangolare o trapezoidale e in altri sembra averne una sagoma circolare (ma bisogna fare attenzione agli artefatti di compressione). Queste forme sarebbero compatibili con quelle della capsula Dragon, ma per ora (ripeto) è puramente una mia congettura (che vedo però condivisa da altri in Rete). Potete notare questo frammento nelle tre immagini qui sotto, quasi al centro della nube bianca.
La nube bianca si dirada e si nota a un certo punto che la struttura cilindrica del Falcon è ancora intera e sulla sua estremità anteriore, su un lato, c'è un bagliore, forse una fiamma:
Soltanto dopo altri fotogrammi la nube bianca si trasforma bruscamente in una palla di fuoco e si espande molto rapidamente, come se ci fosse stata un'esplosione: non si sa, per ora, se è stata una disintegrazione spontanea o se è stato azionato il comando via radio di distruzione del veicolo (aggiornamento: ora si sa che è stato azionato, vedi sotto).
I motori del primo stadio continuano a funzionare ancora per altri fotogrammi, ma poi cedono caoticamente e il veicolo si disintegra in una pioggia di frammenti.
Consiglio di seguire la pagina apposita di Astronautinews.it con gli ultimi aggiornamenti.
2015/06/29 10:15. Elon Musk ha tweetato poco fa che “la causa è ancora ignota dopo molte migliaia di ore-tecnico di riesame. Ora stiamo facendo l'analisi dei dati con un editor esadecimale per recuperare i millisecondi finali”.
2015/06/30 (mattina). Il fotografo Walter Scriptunas ha pubblicato delle magnifiche fotografie del decollo. Alcuni scatti mostrano la frammentazione del Falcon ma non gettano nuova luce sulla sua dinamica o sull'ipotesi di distacco della capsula Dragon.
2015/06/30 15:30. L'aviazione militare degli Stati Uniti ha dichiarato di aver inviato un comando di autodistruzione al Falcon 9, come è prassi in questi casi, per garantire la sicurezza (grazie ad @aborgnino per la segnalazione).
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