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2016/07/22
Visita virtuale alla cabina del veicolo spaziale che portò l’umanità sulla Luna 47 anni fa
Per commemorare il quarantasettesimo anniversario di Apollo 11, la missione spaziale che portò per la prima volta sulla Luna degli esseri umani, il museo Smithsonian ha pubblicato una dettagliatissima scansione digitale tridimensionale dell’unica parte del veicolo tornata dal viaggio, ossia la strettissima cabina del Modulo di Comando nella quale i tre astronauti dell’equipaggio trascorsero quasi tutta la missione (due di loro scesero sulla Luna usando un’altra parte del veicolo, il Modulo Lunare, mentre il terzo astronauta rimase nella cabina principale).
Il veicolo originale è esaminabile dal vivo al museo, ma è comprensibilmente impossibile visitarne l’interno entrando attraverso il portello d’accesso. Così i tecnici hanno fotografato e scansionato in 3D, centimetro per centimetro, tutto interno e hanno applicato le immagini alla scansione: il risultato consente di effettuare un’approfonditissima visita guidata virtuale, sia dell’esterno sia dell’interno, guardando in ogni anfratto e ruotando la capsula in posizioni impraticabili dal vero. Basta usare un computer oppure un telefonino (meglio se con gli adattatori per la realtà virtuale) per accedere a 3d.si.edu/apollo11cm. Le immagini sono ricche di didascalie (per ora solo in inglese) che spiegano la funzione delle tantissime parti che compongono un veicolo che ha fatto la storia.
La scansione digitale è inoltre scaricabile per stamparla con le stampanti 3D.
Chicca: durante la realizzazione della scansione sono stati scoperti dei “graffiti” degli astronauti che erano rimasti sconosciuti per quasi mezzo secolo: appunti scritti a matita sui pannelli o sulle pareti della cabina, un calendario dei giorni della missione in cui sono barrate tutte le date della missione (tranne quella del giorno di ritorno) e una dedica scritta dal pilota del modulo di comando, Michael Collins: Spacecraft 107 - alias Apollo 11 alias “Columbia” – The Best Ship to Come Down the Line – God Bless Her – Michael Collins CMP (“Astronave 107, alias Apollo 11, alias Columbia – La nave migliore uscita dal cantiere - Dio la benedica – Michael Collins, Pilota del Modulo di Comando”).
Fonti: Si.edu, Infodocket.
Il veicolo originale è esaminabile dal vivo al museo, ma è comprensibilmente impossibile visitarne l’interno entrando attraverso il portello d’accesso. Così i tecnici hanno fotografato e scansionato in 3D, centimetro per centimetro, tutto interno e hanno applicato le immagini alla scansione: il risultato consente di effettuare un’approfonditissima visita guidata virtuale, sia dell’esterno sia dell’interno, guardando in ogni anfratto e ruotando la capsula in posizioni impraticabili dal vero. Basta usare un computer oppure un telefonino (meglio se con gli adattatori per la realtà virtuale) per accedere a 3d.si.edu/apollo11cm. Le immagini sono ricche di didascalie (per ora solo in inglese) che spiegano la funzione delle tantissime parti che compongono un veicolo che ha fatto la storia.
La scansione digitale è inoltre scaricabile per stamparla con le stampanti 3D.
Chicca: durante la realizzazione della scansione sono stati scoperti dei “graffiti” degli astronauti che erano rimasti sconosciuti per quasi mezzo secolo: appunti scritti a matita sui pannelli o sulle pareti della cabina, un calendario dei giorni della missione in cui sono barrate tutte le date della missione (tranne quella del giorno di ritorno) e una dedica scritta dal pilota del modulo di comando, Michael Collins: Spacecraft 107 - alias Apollo 11 alias “Columbia” – The Best Ship to Come Down the Line – God Bless Her – Michael Collins CMP (“Astronave 107, alias Apollo 11, alias Columbia – La nave migliore uscita dal cantiere - Dio la benedica – Michael Collins, Pilota del Modulo di Comando”).
Fonti: Si.edu, Infodocket.
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