Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
Informativa privacy e cookie: Questo blog include cookie di terze parti. Non miei (dettagli)
Prossimi eventi pubblici – Sostegno a questo blog – Sci-Fi Universe
Cerca nel blog
2017/06/16
Attenti ai rubapassword su Educanet2.ch: perché attaccare docenti e studenti?
Tante vittime di furti di password non prendono precauzioni perché pensano “Chi vuoi che mi prenda di mira? Non ho nulla che valga la pena di rubare e non sono nessuno”. Ma in realtà tutti siamo un bersaglio interessante per qualcuno.
Prendete per esempio un docente: a cosa mai potrebbe servire rubargli le password di gestione del suo account scolastico? A qualcosa sicuramente serve, visto che un lettore, Decio, mi segnala questo tentativo di phishing ai danni degli utenti di educanet², che si descrive come “la piattaforma principale per l'insegnamento e l'apprendimento online in Svizzera”, creata nel 2001 su mandato della Confederazione e dei cantoni. “Oggi più del 90% delle scuole svizzere attive su di una piattaforma online lavorano con educanet²”, dice il sito.
Il phishing è stato bloccato nel giro di poche ore, ma era ospitato su educanetserviceaccounts punto weebly punto com: un dominio che avrebbe ingannato sicuramente più di uno dei 478.000 allievi e 153.000 insegnanti, specialmente se distratti dal messaggio d’allarme visualizzato, che diceva che l’account risultava bloccato.
Le motivazioni dietro un attacco del genere possono essere varie: per esempio, uno studente potrebbe procurarsi informazioni utili per gli esami (il periodo di fine anno scolastico potrebbe non essere una scelta casuale); uno spammer potrebbe usare l’account rubato per saccheggiarne la rubrica degli indirizzi e mandare spam che proverrebbe da un indirizzo fidato; un truffatore potrebbe semplicemente catturare gli indirizzi di mail e le password, confidando nel fatto che le persone tendono a usare la stessa password dappertutto e che quindi altri servizi Internet usati dalla vittima (per esempio a pagamento oppure personalmente compromettenti e quindi usabili per ricatti, come gli archivi delle foto personali) saranno accessibili con la stessa coppia indirizzo-password.
Occhi aperti, quindi: come al solito, non lasciatevi ingannare dal logo familiare o dai messaggi d’allarme, ma prima di digitare qualunque password, anche quella del sito o servizio che ritenete più innocuo e insignificante, controllate che la barra di navigazione mostri il lucchetto chiuso di autenticazione e il nome esatto del sito.
Prendete per esempio un docente: a cosa mai potrebbe servire rubargli le password di gestione del suo account scolastico? A qualcosa sicuramente serve, visto che un lettore, Decio, mi segnala questo tentativo di phishing ai danni degli utenti di educanet², che si descrive come “la piattaforma principale per l'insegnamento e l'apprendimento online in Svizzera”, creata nel 2001 su mandato della Confederazione e dei cantoni. “Oggi più del 90% delle scuole svizzere attive su di una piattaforma online lavorano con educanet²”, dice il sito.
Il phishing è stato bloccato nel giro di poche ore, ma era ospitato su educanetserviceaccounts punto weebly punto com: un dominio che avrebbe ingannato sicuramente più di uno dei 478.000 allievi e 153.000 insegnanti, specialmente se distratti dal messaggio d’allarme visualizzato, che diceva che l’account risultava bloccato.
Le motivazioni dietro un attacco del genere possono essere varie: per esempio, uno studente potrebbe procurarsi informazioni utili per gli esami (il periodo di fine anno scolastico potrebbe non essere una scelta casuale); uno spammer potrebbe usare l’account rubato per saccheggiarne la rubrica degli indirizzi e mandare spam che proverrebbe da un indirizzo fidato; un truffatore potrebbe semplicemente catturare gli indirizzi di mail e le password, confidando nel fatto che le persone tendono a usare la stessa password dappertutto e che quindi altri servizi Internet usati dalla vittima (per esempio a pagamento oppure personalmente compromettenti e quindi usabili per ricatti, come gli archivi delle foto personali) saranno accessibili con la stessa coppia indirizzo-password.
Occhi aperti, quindi: come al solito, non lasciatevi ingannare dal logo familiare o dai messaggi d’allarme, ma prima di digitare qualunque password, anche quella del sito o servizio che ritenete più innocuo e insignificante, controllate che la barra di navigazione mostri il lucchetto chiuso di autenticazione e il nome esatto del sito.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento