Il laptop era protetto, si fa per dire, da un software di riconoscimento facciale (probabilmente Windows Hello) e si sarebbe dovuto sbloccare soltanto con il volto del proprietario. Invece veniva regolarmente sbloccato di nascosto dai figli dell’europarlamentare usando, a quanto pare, una tecnica piuttosto astuta.
Visto che le elezioni europee sono imminenti, Carthy aveva in casa dei volantini elettorali. Sui quali c’era una nitidissima foto del suo volto. I figli, dice, hanno messo uno di questi volantini davanti alla telecamera del laptop, sbloccandolo.
So, I was wondering why the battery on my laptop was running down every time I left it at home.— Matt Carthy MEP (@mattcarthy) April 23, 2019
Turns out the kids have been using my election leaflets to get through the facial recognition lock...
I’m not sure whether to be proud by the wit or concerned by the sneakiness? pic.twitter.com/rtDsuNRB8B
Adesso Carthy, come nota nel suo tweet, non è sicuro se essere orgoglioso dell’ingegno dimostrato dai figli o preoccupato per la loro malizia.
L’europarlamentare non ha specificato il modello esatto di laptop HP e non ha fornito altre informazioni sulla sua scoperta, e c’è chi obietta che il riconoscimento facciale dei laptop HP usa gli infrarossi e quindi non dovrebbe farsi beffare da una fotografia. Ma in ogni caso è un incidente divertente che permette di ripassare una regola spesso dimenticata: usare il volto o l’impronta digitale come chiave magica per sbloccare un dispositivo significa usare delle informazioni che sono tutt’altro che segrete.
Va benissimo usarle in circostanze normali, ma quando ci si allontana da un dispositivo protetto dal riconoscimento facciale è meglio che intervenga un altro sistema di blocco più robusto e facile da tenere segreto, come una password lunga e complessa. Gli aggressori si nascondono nei luoghi più impensati.
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