Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
Informativa privacy e cookie: Questo blog include cookie di terze parti. Non miei (dettagli)
Prossimi eventi pubblici – Sostegno a questo blog – Sci-Fi Universe
Cerca nel blog
2019/08/09
Bitcoin, truffatore paga la propria vittima
Capita spesso di dover parlare di truffe online, soprattutto nel settore delle criptovalute, ma stavolta no. Ben Perrin, un canadese appassionato ed esperto divulgatore sul tema delle criptovalute, si è trovato a dialogare con un truffatore che lo voleva turlupinare proponendogli via Instagram un affarone: se Perrin gli avesse spedito dei bitcoin, il truffatore (che si faceva chiamare Susan Williams 2121) glieli avrebbe restituiti raddoppiati in 24 ore grazie alla potente “tecnologia blockchain 3.0”.
Ovviamente Perrin ha capito che si trattava di una truffa e ha deciso di fingersi ingenuo e incompetente, per cui ha creato con Photoshop delle finte schermate di transazioni e ha usato un po’ di social engineering per incantare il truffatore: ha cominciato a dirgli che era interessato a fare l’investimento cominciando con 20.000 dollari, ma che Stu Reid, un concorrente di Susan, gli aveva fatto un’offerta analoga mandandogli addirittura un pagamento dimostrativo. Quello che il truffatore non sapeva era che Stu Reid era un’invenzione di Perrin.
La faccio breve, perché Perrin ha tirato in lungo e costruito una storia ricca e articolata (che vi consiglio di leggere integralmente) per incantare “Susan Williams 2121”, ma alla fine la trappola è scattata: per non farsi rubare la vittima da quello che pensava fosse un rivale, il truffatore si è offerto di fare anche lui un pagamento dimostrativo. Sì, avete capito bene: il truffatore si è offerto di mandare soldi alla vittima. E così Perrin ha ricevuto dal truffatore 50 dollari in bitcoin, che ha prontamente donato in beneficenza per poi rivelare tutto all’aspirante criminale.
Ovviamente Perrin ha capito che si trattava di una truffa e ha deciso di fingersi ingenuo e incompetente, per cui ha creato con Photoshop delle finte schermate di transazioni e ha usato un po’ di social engineering per incantare il truffatore: ha cominciato a dirgli che era interessato a fare l’investimento cominciando con 20.000 dollari, ma che Stu Reid, un concorrente di Susan, gli aveva fatto un’offerta analoga mandandogli addirittura un pagamento dimostrativo. Quello che il truffatore non sapeva era che Stu Reid era un’invenzione di Perrin.
La faccio breve, perché Perrin ha tirato in lungo e costruito una storia ricca e articolata (che vi consiglio di leggere integralmente) per incantare “Susan Williams 2121”, ma alla fine la trappola è scattata: per non farsi rubare la vittima da quello che pensava fosse un rivale, il truffatore si è offerto di fare anche lui un pagamento dimostrativo. Sì, avete capito bene: il truffatore si è offerto di mandare soldi alla vittima. E così Perrin ha ricevuto dal truffatore 50 dollari in bitcoin, che ha prontamente donato in beneficenza per poi rivelare tutto all’aspirante criminale.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento