Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2019/08/02
Quanto sono intimi i dettagli raccolti da Siri e ascoltati dai dipendenti Apple? Molto
Una indagine del giornale britannico The Guardian rivela quanto è vasta la rete delle persone che ascoltano quello che gli utenti di dispositivi Apple dicono a Siri, l‘assistente vocale dell’azienda: non si tratta solo di dipendenti Apple, ma anche di dipendenti di società collegate, che lavorano al controllo qualità per verificare che Siri capisca correttamente le richieste vocali. Tanta gente, e come sempre quando tante persone devono tenere un segreto, il segreto finisce a spasso.
Uno di questi dipendenti, riferisce il Guardian, ha lanciato l’allerta: Siri si attiva spessissimo anche quando l’utente non vuole interrogare questo assistente vocale. Lo fa, per esempio, ogni volta che un utente alza il polso sul quale indossa un Apple Watch: se il dispositivo sente delle voci, quelle voci vengono mandate ad Apple, che l’utente lo voglia o no. I principali colpevoli di queste attivazioni accidentali sono il Watch e l’altoparlante smart HomePod.
Il risultato è che anche se Apple anonimizza le registrazioni dissociandole dagli altri dati che raccoglie dall’utente, non è difficile identificare chi parla: basta per esempio che qualcuno dica il nome e cognome, suo o di altri, o un indirizzo, e addio anonimizzazione.
I dipendenti e subappaltatori di Apple, secondo il whistleblower intervistato dal Guardian, sentono regolarmente informazioni mediche confidenziali (conversazioni fra medici e pazienti), transazioni di spaccio di stupefacenti, e attività amorose intime. E la selezione di questo personale è spesso molto sommaria: “Non ci sono particolari controlli di affidabilità di chi ci lavora... e il ricambio è elevato.” Ma Apple, nella sua pagina sulla privacy, non spiega che ci sono suoi dipendenti, e dipendenti di aziende terze, che ascoltano quanto captato dall’assistente vocale.
L’unica opzione salvaprivacy per gli utenti Apple è disabilitare Siri: su smartphone e tablet, si va in Impostazioni - Siri e Cerca, e si disattiva Abilita “Ehi Siri” e Usa Siri quando bloccato.
2019/08/02 13:25. Poco dopo la pubblicazione iniziale di questo articolo è arrivata la notizia che Apple, come Google, ha sospeso l’ascolto da parte dei dipendenti.
Uno di questi dipendenti, riferisce il Guardian, ha lanciato l’allerta: Siri si attiva spessissimo anche quando l’utente non vuole interrogare questo assistente vocale. Lo fa, per esempio, ogni volta che un utente alza il polso sul quale indossa un Apple Watch: se il dispositivo sente delle voci, quelle voci vengono mandate ad Apple, che l’utente lo voglia o no. I principali colpevoli di queste attivazioni accidentali sono il Watch e l’altoparlante smart HomePod.
Il risultato è che anche se Apple anonimizza le registrazioni dissociandole dagli altri dati che raccoglie dall’utente, non è difficile identificare chi parla: basta per esempio che qualcuno dica il nome e cognome, suo o di altri, o un indirizzo, e addio anonimizzazione.
I dipendenti e subappaltatori di Apple, secondo il whistleblower intervistato dal Guardian, sentono regolarmente informazioni mediche confidenziali (conversazioni fra medici e pazienti), transazioni di spaccio di stupefacenti, e attività amorose intime. E la selezione di questo personale è spesso molto sommaria: “Non ci sono particolari controlli di affidabilità di chi ci lavora... e il ricambio è elevato.” Ma Apple, nella sua pagina sulla privacy, non spiega che ci sono suoi dipendenti, e dipendenti di aziende terze, che ascoltano quanto captato dall’assistente vocale.
L’unica opzione salvaprivacy per gli utenti Apple è disabilitare Siri: su smartphone e tablet, si va in Impostazioni - Siri e Cerca, e si disattiva Abilita “Ehi Siri” e Usa Siri quando bloccato.
2019/08/02 13:25. Poco dopo la pubblicazione iniziale di questo articolo è arrivata la notizia che Apple, come Google, ha sospeso l’ascolto da parte dei dipendenti.
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