Ultimo aggiornamento: 2020/12/09 13:30.
Nuova puntata del grande giornalismo di Repubblica: "Antonello Guerrera e la Mela di Newton". Guerrera, a proposito di Isaac Newton, scrive della "celebre mela che gli cadde in testa a Woolsthorpe Manor da un albero". E linka pure una fonte per questa caduta. Un bel gesto, piuttosto raro nel giornalismo italofono.
Ma cosa dice la fonte linkata? Quella che dovrebbe confermare la storia della mela caduta in testa? Questo (copia permanente):
In altre parole, vista così, si ha l'impressione che Antonello Guerrera
non abbia neppure letto le fonti che cita. Anzi, non ne avrebbe neppure
letto il titolo. Credo che sia la prima volta che un giornalista cita le fonti che smentiscono il suo stesso articolo.
Ma sono sicuro che ci sarà un'altra spiegazione creativa, tipo "è stato il titolista", "il software ci mangia i neretti ma abbiamo continuato a usarli lo stesso" o "i link li aggiunge lo Stagista Schiavo di Boris, ora lavora qui".
2020/12/09 00:15. Roby, nei commenti, segnala che c‘è un’altra perla nell’articolo di Guerrera:
“Spesso tutti noi non ci interroghiamo sul concetto di luce, ma è quella porzione dello specchio elettromagnetico che risulta visibile all’occhio umano.”
Sì, c’è proprio scritto “specchio”.
2020/12/09 13:30. Repubblica ha rettificato e risposto: “Nessuno stagista, quello dello specchio/spettro è solo un refuso in un contenuto d'archivio che non è stato @antoguerrera
ad aggiungere. Per quanto riguarda la mela, abbiamo esplicitato meglio
che si tratta di un mito, pensavamo bastasse definirla "celebre" con
tanto di link.”
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