La prima parte di quest’indagine è qui. Ultimo aggiornamento: 2020/12/30 21:15.
Ci sono un po’ di aggiornamenti a proposito della presunta “certificazione” di una sensitiva, Susanna Gallesi, da parte di un’università italiana, inizialmente indicata erroneamente come l’Università di Pavia dal programma TV italiano Pomeriggio 5. L’attribuzione è poi passata all’Università di Padova, ma anche questa “certificazione” è stata smentita.
La “certificazione” è stata data in realtà da un gruppo di ricercatori che lavorano o studiano presso l’Università di Padova (non Pavia) ma hanno usato il marchio dell’Università senza alcuna autorizzazione.
C’è stata infatti una chiara presa di posizione dell’Università di Padova, riportata da PadovaOggi:
«L’Università di Padova ovviamente non certifica in alcun modo “facoltà medianiche», spiega Giulio Vidotto, direttore del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova @pomeriggio5 @disinformatico @UniPadovahttps://t.co/TjNmNPyum4
— PadovaOggi (@padovaoggi) December 24, 2020
Le parole di Giulio Vidotto riportate da PadovaOggi non lasciano spazio a dubbi (il grassetto è aggiunto da me):
L’Università di Padova ovviamente non certifica in alcun modo “facoltà medianiche” [...] L’uso non autorizzato di nome e logo, per di più da parte di persone che non fanno parte della comunità accademica patavina, verrà perseguito nelle sedi appropriate, in modo da tutelare ateneo e dipartimento di Psicologia Generale. Il Dipartimento di Psicologia è uno dei tredici dipartimenti dell’Università di Padova selezionati e finanziati come eccellenti, nel 2018, dall’allora Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Credit: Federico Ronchetti. |
La vicenda è stata analizzata in dettaglio e con grande aplomb da Silvano Fuso su Query, la rivista ufficiale del CICAP, che spiega che alcuni dei nomi coinvolti della vicenda sono vecchie conoscenze del CICAP, che aveva avvisato i ricercatori delle falle metodologiche nelle quali stavano incappando.
In particolare, uno di questi ricercatori, Fernando Sinesio, era stato in contatto con il CICAP proprio in merito a queste indagini sui sensitivi. Leggete tutto l’articolo di Query, che merita, ma in sintesi se avete fretta:
[...] Precisiamo subito che [Sinesio] non è professore e non appartiene all’Università di Padova. Residente a Genova, Sinesio nel giugno 2014 aveva preso contatto con me, in qualità di coordinatore del CICAP Liguria. Mi aveva detto che stava svolgendo la sua tesi di laurea magistrale, presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, sotto la guida del Prof. Sergio Morra, ordinario di psicologia a Genova, e del Prof. Patrizio Tressoldi, ricercatore universitario a Padova.
L’allora laureando mi spiegò che il suo lavoro di ricerca consisteva nel tentare di riprodurre i test condotti dall’americano Gary E. Schwartz dell’Università dell’Arizona e quelli condotti da altri gruppi di ricerca [...] Io lo informai subito sul fatto che i lavori di Schwartz erano stati oggetto di numerose critiche, mosse soprattutto da Ray Hyman e Richard Wiseman, e gli feci avere i relativi riferimenti bibliografi[ci]. Sinesio prese atto ringraziandomi, ma mi assicurò di essere consapevole della necessità di adottare tutte le precauzioni del caso per evitare di prendere cantonate [...].
L’articolo di Query prosegue spiegando che Fuso fu invitato in Dipartimento da Sinesio e vi andò con un cultore di illusionismo e di mentalismo, Carlo Cicala. Sinesio mostrò quello che secondo lui era l’estremo rigore delle precauzioni adottate:
[L]a verifica delle affermazioni dei medium veniva fatta fare al soggetto stesso che giudicava quanto certe affermazioni corrispondevano o no al vero. Feci notare che questo era già un grosso punto debole perché venivano forniti suggerimenti al soggetto ed è risaputo che vi è una inconsapevole tendenza a trovare corrispondenze anche dove in realtà non vi sono. Sinesio replicò che si erano già resi conto da soli che questo rappresentava un punto debole e che quindi, strada facendo, avevano modificato il protocollo nel modo seguente. Inizialmente al soggetto veniva fatto compilare un questionario relativo a diverse caratteristiche del defunto (età, aspetti caratteriali, modo di vestire, causa di morte, ecc.). Il questionario compilato veniva quindi conservato in busta chiusa e aperto solo dopo che il medium aveva completato la sua descrizione.
Fuso e Cicala parteciparono a un test con questa procedura:
[Cicala] aveva già precedentemente compilato il questionario, relativamente a un suo parente defunto. La prima sensitiva fu una signora che sosteneva di essere in grado di effettuare psicometria, cioè capire le caratteristiche di un soggetto esaminando un oggetto a lui appartenuto. Cicala aveva portato un suo vecchio orologio da polso. La signora, tenendo in mano l’oggetto, cominciò a pronunciare una serie di affermazioni che non corrispondevano neppure lontanamente alle reali caratteristiche di Cicala. Lo stesso laureando dovette ammettere il totale fallimento. A questo punto venne fatta entrare la seconda medium che, senza vedere Cicala, doveva descrivere le caratteristiche del suo parente defunto. La signora effettuò la sua descrizione e, alla fine, noi confrontammo le sue affermazioni con il questionario compilato da Cicala. Anche questa volta i risultati furono terribilmente deludenti. La medium non azzeccò niente, neppure il grado di parentela. Il laureando rimase molto deluso perché, a suo dire, la stessa medium aveva precedentemente ottenuto risultati molto positivi.
Dalla discussione con Sinesio
emerse in modo chiaro la sua totale sprovvedutezza in fatto di indagini critiche sui sedicenti medium, sull’uso delle tecniche di cold-reading, sull’effetto Barnum e su tutto ciò che può far apparentemente credere che certi soggetti possiedano realmente poteri medianici.
[...] Nonostante avesse dichiarato la sua intenzione di continuare la collaborazione, da allora non ebbi più notizie di Sinesio. [...] Patrizio Tressoldi, che ricopre il ruolo di ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia Generale [...] è una vecchia conoscenza del CICAP. Per un periodo aveva anche cercato di collaborare con noi, ricevendo da noi diverse indicazioni metodologiche. Ma, evidentemente, non ha tenuto conto dei nostri consigli e col tempo il suo senso critico si è un po’ troppo affievolito [...].
Silvano Fuso nota inoltre che aveva parlato di Sinesio, “mantenendo però il suo anonimato, al XII Convegno Nazionale del CICAP di Cesena del 2015, con una comunicazione dal titolo ‘Se i medium entrano all’Università’”. La potete vedere qui sotto, e contiene una (facile) profezia del CICAP: “Un fatto è certo: i medium coinvolti vanteranno nei loro curriculum di essere stati testati dall’Università” (a quell’epoca era quella di Genova). Cosa puntualmente avveratasi.
Il CICAP, aggiunge Silvano Fuso, ha inviato una lettera al rettore dell’Università di Padova, il cui sito ospitava delle pagine legate a questi ricercatori. Ora sono state rimosse. Ma Internet non dimentica.
La pagina principale del sito di Patrizio Tressoldi (copia permanente; screenshot qui sotto), uno dei ricercatori in questione, linka un Science of Consciousness Research Group, ospitato dal sito dell’UniPD.
Il link punta a http://dpg.unipd.it/en/soc, che attualmente dà un 404 not found, ossia non esiste più.
Ma fino a pochi giorni fa il link era funzionante, e il 18 dicembre 2020 portava a queste informazioni.
Dal sito dell’Università di Padova sono scomparse anche varie altre pagine riferite a questi ricercatori del paranormale:
- https://dpg.unipd.it/en/soc/people (copia su Archive.org)
- https://dpg.unipd.it/en/soc/collaborations (copia su Archive.org)
- https://dpg.unipd.it/en/soc/research (copia su Archive.org)
- https://dpg.unipd.it/en/soc/jointhelab
- https://dpg.unipd.it/en/soc/news
Alcuni screenshot tratti da Archive.org:
Fra le pagine scomparse spicca quella che c’era presso https://dpg.unipd.it/en/soc/participate (copia su Archive.org):
Ne riporto il testo:
Participate!
Stiamo raccogliendo esperienze personali definite di solito come "anomale", "eccezionali" o "straordinarie", ad esempio esperienze fuori corpo e durante arresti cardiaci o altri eventi traumatici, sogni o pensieri precognitivi, interazioni mente-materia, visioni di persone decedute, esperienze di canalizzazione con altre entità, ecc.
Descrivetele rispondendo al questionario (vedi allegato) e speditele a patrizio.tressoldi@unipd.it
L’allegato citato è sopravvissuto alla cancellazione: il formulario per la selezione dei presunti sensitivi, su carta intestata dell'UniPD, è ancora online qui al momento in cui scrivo la stesura iniziale di questo articolo. Vi consiglio di scaricarlo presto se volete leggerlo.
Sul sito dell’UniPD c’è anche questo comunicato stampa del 10 luglio 2020 che cita il Science of Consciousness Research Group:
Padova,10 luglio 2020
LA METELLI INCONTRA... I FENOMENI QUANTUM-LIKE DELLA MENTE
Science of Consciousness Research Group del Dipartimento di Psicologia Generale dell'Università di Padova e la Biblioteca Centrale di Psicologia "Fabio Metelli" organizzano l'incontro “I principi contro-intuitivi della fisica e i fenomeni quantum-like della mente”, con Fabio Fracas, fisico, Scientific Associate al CERN di Ginevra, e Patrizio Tressoldi, responsabile del Science of Consciousness Research Group che avrà luogo lunedì 13 luglio dalle ore 18.00 in videoconferenza al link: https://unipd.zoom.us/j/8485485183.
Grazie alla fisica quantistica la scienza ha potuto varcare la soglia dell’infinitamente piccolo per scoprire un universo dove valgono leggi e regole totalmente diverse da quelle della nostra realtà quotidiana. Principi contro-intuitivi che affascinano, stupiscono e al contempo suggeriscono innovative modalità di approccio – quantum-like – a molti quesiti che gli studiosi si pongono fin dall’antichità. E fra questi, naturalmente, anche a quelli sulla natura e il funzionamento della mente e della coscienza.
Intanto la vicenda ottiene attenzioni mediatiche, in un perfetto Effetto Streisand:
La pseudoscienza dilaga. Dal trash televisivo percola nel profondo delle istituzioni: politica, magistratura e università. Bisogna fermare la slavina prima che il sistema Paese venga travolto. Intervenga il Governo. Mio commento su @DomaniGiornale pic.twitter.com/zMd7sVIgjj
— Federico Ronchetti (@f_ronchetti) December 23, 2020
Il 25 dicembre scorso Libero ha pubblicato qui (copia permanente) il testo integrale di un’intervista a Susanna (Susi) Gallesi, che contiene frasi come “Chi è scettico sappia che questa signora ha superato i criteri di accuratezza previsti dal protocollo del gruppo di ricerca italiano sulla medianità riconosciuto dalla Facoltà di Psicologia dell'università di Padova. Test complessi, li definisce il dottor Fernando Sinesio, infatti per ora solo in 7 hanno superato le valutazioni in Italia.” Il trauma subìto dalla Gallesi nell’infanzia (la morte del padre) può offrire una chiave di comprensione della sua vicenda personale. Non metto in dubbio la sua buona fede: dubito invece della spiegazione paranormale offerta dai ricercatori.
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In una delle pagine dell’UniPD ora rimosse figura fra i membri del gruppo di ricerca anche Daniela Lucangeli, che dai dati pubblici (anche qui su Cineca.it) risulta essere Professore ordinario del Dipartimento di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’Università di Padova ed è prorettrice dell’Università.
Le ho scritto chiedendo una presa di posizione sulla vicenda. La sua risposta, molto sorprendente, è che non fa parte del gruppo di ricerca sulla medianità e non sa nulla del caso. Eppure il suo nome era nella lista dei membri del gruppo SOC.
In una successiva sua mail del 30/12, la professoressa mi ha diffidato dall’usare ulteriormente il suo nome in relazione alla vicenda della medium e mi ha inviato un chiarimento di Patrizio Tressoldi. Questo chiarimento dichiara che:
[...] l'adesione al SOC (Science of Consciousness Research Group) non prevede automaticamente che si aderisca a tutti i progetti di ricerca. Nel caso specifico della linea di ricerca inerente lo studio della medianità, solo io [Tressoldi] faccio parte del GRIM (Gruppo di Ricerca sulla Medianità), che è un gruppo autonomo rispetto al SOC. Quindi è possibile che alcuni membri del SOC non ne siano coinvolti e a conoscenza di tale attività di ricerca.
Riporto quanto sopra per dovere di cronaca.
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C’è ancora un dettaglio molto importante in tutta questa vicenda, ma per ora non ve ne posso parlare visti i possibili risvolti legali. Aggiornerò questo articolo man mano che arriveranno altre informazioni.
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