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Il Disinformatico: James Randi

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2020/12/21

Storie di (pseudo)scienza 14: Quella volta che andai a una seduta spiritica

Ultimo aggiornamento: 2020/12/22 10:40.

La parapsicologia mi ha affascinato sin da ragazzino. L’idea che si potessero leggere i pensieri o trasmetterli a distanza, o che quei piegatori di cucchiai che vedevo alla TV fossero realmente una nuova frontiera della conoscenza, mi entusiasmava. Poi mi accaddero due cose che contribuirono tantissimo a farmi diventare il cacciatore di bufale e debunker che sono oggi.

La prima fu la lettura folgorante di Viaggio nel Mondo del Paranormale di Piero Angela (ho ancora qui la mia copia del 1979, che decenni dopo riuscii a farmi autografare da Angela e da James Randi), ispirata dalla visione della sua serie di documentari Indagine sulla parapsicologia alla Rai (1978). In TV avevo anche visto il prestigiatore Silvan che faceva un’operazione chirurgica a mani nude come i guaritori filippini (come descritto nel libro di Angela): persino sulla mia TV in bianco e nero era particolarmente impressionante. Coincidenza delle coincidenze, in quella serie di Piero Angela c’era anche un allievo di James Randi che anni dopo avrei ritrovato come figura chiave del complottismo sull’11 settembre, ma questa è un’altra storia.

Scoprire che quei fenomeni erano frodi o autoinganni fu un misto di delusione, incredulità e rabbia verso chi ingannava il prossimo, che però fu compensato dalla scoperta delle loro tecniche e dei meccanismi di autoinganno che si annidano in ciascuno di noi. Una porta si chiudeva, ma se ne apriva una ancora più interessante.

La seconda cosa che mi capitò fu una seduta spiritica. Ve la racconto come me la ricordo: i dialoghi sono grosso modo quelli reali, ossia ne rispecchiano il senso anche se non sono letterali.

All’epoca ero sedicenne e abitavo a Bereguardo, uno dei tanti nebbiosi e soporiferi paesini della Lombardia: quattro case, sei cascine, una chiesa, una rosticceria, una scuola, una scritta “Credere obbedire combattere” ancora leggibile sul muro nella piazza principale, uno scalcinato cinema all’oratorio, tante zanzare e poco altro. Una famiglia che arrivava da fuori, come noi, era talmente strana che eravamo noti semplicemente come “gli inglesi”. Una delle poche amiche di mia madre era convinta che noi avessimo la bocca fatta in modo diverso perché sapevamo pronunciare il th di toothpaste. C’era anche una “discoteca”, poco più di uno stanzone con un impianto audio, un po’ di luci colorate, qualche divano igienicamente discutibile e un modesto spazio centrale dove ballare, ma era sufficiente ad attirare i giovani della zona che non avevano l’auto per andare altrove. Purtroppo attirava anche gente poco raccomandabile da fuori, tanto che una sera la quiete del paesino fu scossa dalla notizia dell’uccisione di uno dei buttafuori.

Il locale rimase chiuso a lungo dopo la tragedia, e ad alcuni ragazzi della mia compagnia venne un’idea macabra: organizzare una seduta spiritica proprio in quella discoteca. Erano gli anni in cui andava in onda in TV lo sceneggiato La Traccia Verde (1975), in cui il testimone principale di un assassino era una pianta con la quale si poteva comunicare e che captava le “vibrazioni” del colpevole, ed erano di moda i piegatori di cucchiai “col pensiero” come Uri Geller. Alla TV si facevano esperimenti per trovare i “mini-Geller” italiani (la trash TV non è un’invenzione di oggi) e spopolavano i maneggiatori di pendolini (non i treni, ma i ciondoli appesi a un filo da far girare sopra un oggetto per estrarne messaggi ultraterreni). Il paranormale era, si direbbe oggi, diventato mainstream. Per cui la proposta fu accolta con brivido e interesse da molti di noi, me compreso.

La seduta sarebbe avvenuta usando la cosiddetta Ouija board: una tavola sulla quale si appoggiava un bicchiere capovolto, sul quale tutti i partecipanti appoggiavano un solo dito. Il bicchiere si sarebbe spostato, guidato dagli “spiriti”, verso le lettere dell’alfabeto disposte in cerchio sulla tavola (per facilitare le cose, oltre all’alfabeto molte Ouija board avevano anche un “Sì” e un “No” e le cifre).


Ispirato da una scena analoga di Le guide del tramonto di Arthur C. Clarke, in cui veniva descritta una Ouija board altamente tecnologica e ipersensibile grazie a cuscinetti che consentivano una scorrevolezza eccezionale e risultati straordinari, mi offrii di fornire io la tavola Ouija per la seduta. Invece del solito legno, che aveva un attrito notevole, mi procurai una lastra di alluminio levigatissima (mio padre lavorava come dirigente alla Alucaps, che faceva tappi partendo appunto da fogli di alluminio, per cui c’era parecchio materiale di scarto) e vi applicai delle lettere adesive. Un calice di vetro vi scivolava magnificamente.

Arrivò la sera della seduta. I proprietari del locale davano spesso il permesso ai ragazzi del paese di usare la sala per delle feste private, per cui ci trovammo sul posto con il loro consenso. Semplicemente ci, uhm, dimenticammo di dire loro che quella sera avremmo svolto una seduta spiritica e l’avremmo fatta proprio lì perché c’era morto qualcuno.

Con le luci basse e il silenzio in sala, ragazzi e ragazze appoggiarono leggermente un dito sul fondo del bicchiere rovesciato e lo feci anch’io. Uno dei ragazzi chiese ad alta voce, con un filo d’imbarazzo: “C’è qualcuno?”

Il bicchiere tremò un istante, poi cominciò a scivolare sull’alluminio, dirigendosi con crescente decisione verso il “Sì”, fra lo stupore di tutti. Beh, quasi tutti. Io e un’altra persona, alla quale avevo confidato il segreto sulle tecniche di manipolazione delle tavole Ouija, rimanemmo impassibili a osservare le espressioni degli altri. Alcune ragazze erano già agitatissime e volevano andarsene.

Cominciarono le domande: chi sei, con chi vuoi parlare, cosa ci vuoi dire. Il bicchiere si mosse a velocità impressionante: alcuni non riuscivano neppure a inseguirlo e le loro dita si staccavano dal calice. Le risposte degli “spiriti” erano vaghe: singole parole, che poi i partecipanti interpretavano in vari modi molto personali.

Dopo alcuni minuti, visto che avevo osservato a sufficienza gli indizi rivelatori suggeriti dal libro di Piero Angela e da altri libri di illusionismo, capii cosa stava succedendo. Avevo pensato inizialmente che fosse soltanto una questione di movimenti ideomotori, ossia dei tremolii inconsapevoli delle mani che, moltiplicati dal numero di dita appoggiate, generano gli spostamenti del bicchiere e lo rendono libero di scorrere in ogni direzione. Questi spostamenti inizialmente casuali poi vengono guidati inconsciamente dai partecipanti: quando tutti cominciano a notare che il bicchiere va verso una direzione, senza rendersene conto lo assecondano. Questo è quello che avviene normalmente nelle sedute spiritiche condotte in buona fede.

Ma qui era diverso. Due ragazzi fra i più grandi della compagnia stavano manovrando il bicchiere per farci paura, e io avevo capito chi erano. Non posso spiegare qui come era possibile accorgersene, perché queste tecniche di smascheramento possono tornare utili per altri debunking di altri imbroglioni, ma era un fenomeno fisico relativamente semplice che era evidente per qualunque osservatore attento che ne fosse a conoscenza ma passava inosservato agli occhi del profano incantato dall‘emozione di una seduta spiritica. Lo aveva notato anche la persona alla quale avevo confidato quelle tecniche segrete.

Guardando la paura sui volti delle persone presenti, decisi che una frode del genere era pericolosa e andava fermata in qualche modo prima che i due ragazzi approfittassero del loro potere di suggestione e la cosa sfuggisse di mano. Ma c’erano due rischi: il primo era di non essere creduto nella spiegazione (la superstizione abbondava) e il secondo era di essere menato dai due ragazzi, che non erano dei santarellini.

Così ebbi l’idea di usare contro i truffatori le loro stesse armi: presi il controllo del bicchiere.

Può sembrare strano, ma è molto più facile di quel che si pensa, e non se ne accorge nessuno. Feci scrivere al bicchiere una sola parola molto corta: M… O… R… T… E. I presenti ebbero un sussulto già dopo le prime lettere.

Mentre comandavo il bicchiere, guardavo le espressioni dei due sospettati: si stavano scambiando sguardi increduli, domandandosi con gli occhi “Ma lo stai muovendo tu?” e rendendosi conto che nessuno dei due stava pilotando il bicchiere. Si guardavano intorno, esplorando i volti dei presenti, cercando di capire chi avesse preso il controllo, e soprattutto come lo avesse preso.

“Morte? Di chi?” chiese qualcuno.

Il bicchiere cominciò a scrivere la risposta, muovendosi con risolutezza. I due ragazzi imbroglioni continuavano a guardarsi senza capire cosa stesse succedendo, perché io sapevo qual era la loro tecnica per muovere il bicchiere, mentre loro non sapevano quale fosse la mia (ci sono vari modi per farlo, alcuni più evidenti di altri) e quindi non riuscivano a identificare chi (o cosa) stesse spostando il bicchiere, che oltretutto spesso si muoveva anche mentre sembrava che mi sfuggisse da sotto il dito.

Non ricordo le parole esatte che feci scrivere agli “spiriti” quella sera, ma il senso della risposta fu molto chiaro: qualcuno sarebbe dovuto morire molto presto. Poi, all’ennesima richiesta di rivelare chi era il predestinato, il bicchiere cominciò a scrivere i cognomi dei due ragazzi che avevano tentato l’inganno.  

Lo spavento fu tale che la seduta fu interrotta immediatamente e nella nostra compagnia non se ne fecero mai più. Per superstizione o per timore di essere stati smascherati, i due ragazzi non provarono più a imbrogliare nessuno con lo spiritismo. 

Cosa più importante, nessuno mi menò.


 

Questo articolo fa parte delle Storie di Scienza: una serie libera e gratuita, resa possibile dalle donazioni dei lettori. Se volete saperne di più, leggete qui. Se volete fare una donazione, potete cliccare sul pulsante qui sotto. Grazie!

2020/10/22

James Randi, 1928-2020

“Voglio essere cremato, e voglio che le mie ceneri vengano soffiate negli occhi di Uri Geller”.

Grazie, maestro.

Credit: @r_montagnoni.

 

2019/05/24

No, il Pentagono non ha “finalmente ammesso che sta tuttora indagando sugli UFO”

Moltissime testate giornalistiche stanno pubblicando la “notizia” secondo la quale il Pentagono avrebbe “finalmente ammesso che sta tuttora indagando sugli UFO” e viene menzionata “un'iniziativa governativa segreta denominata Advanced Aerospace Threat Identification Program (Aatip)”.

Addirittura, un portavoce del Pentagono, Christopher Sherwood, avrebbe “riconosciuto che il dipartimento sta ancora indagando sui presunti avvistamenti di astronavi aliene.” (Tio.ch; Swissinfo.ch; ANSA; i link portano a copie permanenti su Archive.org).

È una stupidaggine, e per scoprirlo basta usare gli strumenti del giornalismo informatico.

Una ricerca in Google con le parole più significative della notizia, ossia il nome del portavoce e la sigla dell’iniziativa, porta subito alle fonti originali, che sono in lingua inglese e tra le quali spicca l’immancabile tabloid britannico The Sun. Chiunque faccia giornalismo serio sa che se c’è una fonte della quale non è opportuno fidarsi, è proprio il Sun.


Se si va a leggere l’articolo del Sun (copia permanente su Archive.org), salta fuori che è firmato da “Aletha Adu for Sun Online and Steven Greenstreet for NY Post”. In coda all’articolo c'è anche l’indicazione della fonte usata dal Sun: “A version of this story originally appeared on the NY Post.” E nel testo dell’articolo del Sun c'è anche un link alla notizia originale sul New York Post (copia permanente su Archive.org).

Leggendo sulla fonte originale (il NY Post) la dichiarazione del portavoce del Pentagono Christopher Sherwood, salta fuori che il portavoce non ha affatto parlato di “presunti avvistamenti di astronavi aliene”, come il NY Post vuole furbescamente suggerire con la sua grafica inequivocabile:



Sherwood ha infatti parlato di “aircraft”, ossia aerei, non di spacecraft (veicoli spaziali):

“The Department of Defense is always concerned about maintaining positive identification of all aircraft in our operating environment, as well as identifying any foreign capability that may be a threat to the homeland"

“The department will continue to investigate, through normal procedures, reports of unidentified aircraft encountered by US military aviators in order to ensure defense of the homeland and protection against strategic surprise by our nation’s adversaries.”

In traduzione: “Il Dipartimento della Difesa si preoccupa sempre di mantenere un’identificazione positiva di qualunque aereo nel nostro ambiente operativo, nonché di identificare eventuali risorse straniere che possano rappresentare una minaccia al territorio nazionale”; “Il Dipartimento continuerà a investigare, tramite le normali procedure, i rapporti di aerei non identificati incontrati dagli aviatori militari statunitensi per garantire la difesa del territorio nazionale e la protezione contro la sorpresa strategica da parte degli avversari del nostro paese.”

Le parole di Sherwood sono molto chiare: ci vuole una fantasia notevole, o una malizia ancora più notevole, per distorcerle e interpretarle come una rivelazione ufologica.

--

Anche quel “finalmente ammesso”, che fa sembrare che sia stato smascherato chissà quale segreto, è una fandonia. La cosiddetta “iniziativa governativa segreta” AATIP è in realtà nota e documentata dal 2017, come spiega questo articolo del New York Times che ne traccia le origini in dettaglio. Lo stesso articolo del NYT spiega che non è vero che “Il Pentagono finora aveva sempre detto di aver chiuso l'Aatip nel 2012”: il Pentagono aveva invece detto che aveva cessato di stanziare fondi per l’AATIP in quell’anno. Due cose molto diverse.

L’AATIP era stato finanziato in gran parte su richiesta del senatore Harry Reid, che è noto per la sua passione per l’ufologia, e gran parte dei soldi era finita nelle casse di una società di ricerca aerospaziale gestita dal miliardario Robert Bigelow, amico del Senatore Reid e ufologo altrettanto convinto.

Una situazione insomma piuttosto discutibile, poco extra e molto terrestre, che si abbina però molto bene con un altro dettaglio.

---

Infatti l’autore dell’articolo del New York Post, Steven Greenstreet, non è un giornalista qualsiasi che racconta un fatto di cronaca. È anche lui un ufologo convinto, come dichiara nel suo profilo Instagram:




Aggiungiamoci anche il fatto che un collega debunker, UfoOfInterest, segnala una curiosa coincidenza: guarda caso sta per uscire sul canale TV History un “documentario” che parla proprio di questa “notizia”. History è quello di Alieni: nuove rivelazioni, tanto per capirci.



Chi produce questo “documentario”? Una casa di produzione obiettiva e giornalisticamente distaccata? Non proprio. Si tratta della To The Stars Academy, come nota sempre UfoOfInterest: un’organizzazione diretta da Tom deLonge, quello dei Blink-182 e noto ufologo convinto, tanto da dichiarare di aver dovuto “lasciare la band” per dedicarsi “allo studio degli alieni” (Virginradio.it).

La dirigenza della To The Stars Academy include anche Hal Puthoff: il fisico che credette di aver scoperto i poteri paranormali di Uri Geller e fu smentito dal prestigiatore James Randi, come ben raccontato a suo tempo da Piero Angela. Un incidente che non depone a favore della sua cautela nell’abbracciare l’insolito.

Il team della TTSA include inoltre Luis Elizondo, che guarda caso è l’ex gestore dell’iniziativa “segreta” AATIP del Pentagono, come nota il New York Times.

Com’è piccolo il mondo.

Insomma, la “notizia” è non solo falsa: ha anche tutta l’aria di essere stata scritta a scopo autopromozionale da ufologi che se la suonano e se la cantano tra loro e intanto vendono pseudodocumentari alle reti televisive. Suggerirei un po’ di sano scetticismo.

2017/03/07

Torna il premio “Bufala d’Oro” del CICAP, stavolta dedicato alle false notizie: votate a chi assegnarlo

Si avvicina il XIV Convegno nazionale del CICAP, che si terrà a Cesena dal 29 settembre all’1 ottobre 2017, e fra i vari eventi del Convegno ci sarà anche la consegna di un premio particolare: la Bufala d’Oro.

È un premio satirico, che il CICAP inventò più di vent’anni fa e che viene ripreso quest’anno, dopo un periodo di inattività, in considerazione del boom del fenomeno delle “fake news”. La Bufala d’Oro verrà assegnata, annuncia il CICAP, “alla più strampalata, falsa, assurda o pericolosa tra le idee pseudoscientifiche (italiane) dell'ultimo anno.”

Potete votare per decidere a chi assegnare questo premio (e anche quello, decisamente più serio, “In difesa della Ragione”) visitando questa pagina entro il 31 marzo. Potete inserirne anche più di una proposta per ogni categoria: il CICAP selezionerà le più ricorrenti e poi aprirà una votazione per individuare i possibili vincitori.

Intanto segnalo una chicca che andrebbe imparata a memoria da tutti i giornali e programmi TV che parlano di “persone magnetiche” capaci di tenere attaccate al petto o alle mani posate, bottiglie, ferri da stiro e altro ancora grazie a “forze misteriose”: il prestigiatore e debunker storico James Randi (grande amico del CICAP e ispiratore della Bufala d’Oro) mostra eloquentemente che la “forza misteriosa” scompare miracolosamente non appena si applica un po’ di borotalco al petto della persona “magnetica”. Lascio a voi le conclusioni.

2016/10/22

Un sensitivo straordinario ieri sera alla TV svizzera

Pubblicazione iniziale: 2016/10/22 12:36. Ultimo aggiornamento: 2016/10/27 23:55.

Ieri sera è andata in onda alla Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana una puntata del programma Patti Chiari che ha presentato un sensitivo davvero notevole. La RSI ha chiesto ad alcuni volontari di metterlo alla prova nel rivelare cosa riusciva a sentire su di loro, senza averli mai visti o incontrati prima, e i volontari ne sono usciti scossi. Alcuni erano addirittura spaventati dalla precisione della chiaroveggenza del sensitivo.

Il sensitivo compare nei primi quattro minuti e mezzo di questo video, che ha richiesto almeno due giorni di lavoro soltanto per le riprese. Se volete godervelo per bene, non leggete il resto di questo articolo prima di averlo guardato. Buona visione.



L’idea del video è di Eleonora Terzi e Paolo Thoeni e l’ispirazione è, come alcuni commentatori hanno intuito, un famoso video di un altro santone, mescolata con le tecniche di cold reading e di affabulazione che insegnano i mentalisti nei corsi organizzati dal CICAP e con le tecnologie usate da alcuni televangelisti americani e smascherate tempo fa da James Randi e Piero Angela.

Il “santone” è l’incontenibile Claudio Moneta, che ha creato il personaggio e le sue peculiarità dal nulla (gli avevamo dato soltanto una tenue falsariga): ha improvvisato tutto sul momento e ha gestito magistralmente anche gli imprevisti personali e tecnici. Sì, i capelli sono una parrucca.

Il video è una sintesi di una giornata intera di riprese; in TV non c’è tempo di mostrarne più di qualche minuto, ma posso dirvi che in alcuni casi ci siamo spinti molto più in là nelle informazioni personali, scoprendo (e a volte dichiarando) indirizzi riservati, località frequentate, orientamenti sessuali e altro ancora. In molti casi, quando abbiamo visto che i volontari erano particolarmente agitati o scossi da queste “rivelazioni”, ci siamo trattenuti. Le reazioni delle persone non sono simulate o recitate: sono tutte genuine e spontanee.

Come spiegato nel video, volutamente ho lavorato con le mani legate: non ho violato account e non ho fatto social engineering e mi sono posto il limite di un’ora di ricerca per ciascuna persona. Tutto quello che mi è stato dato è il nome del volontario (o volontaria), una sua foto, un suo indirizzo di mail e (in alcuni casi) un numero di telefonino. Il video pubblicitario del santone social al quale ci siamo ispirati, invece, ha simulato le rivelazioni oppure ha usato tecniche illegali (altrimenti non avrebbe potuto avere accesso ai conti correnti o alle carte di credito dei soggetti).

Ringrazio Tukler, che mi ha indicato come fare l’embedding del video (l’opzione sul sito della RSI era un po’ nascosta) dopo la pubblicazione iniziale di questo articolo. La puntata completa di Patti Chiari è visibile qui.

2015/09/22

Ci vediamo a Cesena al convegno del CICAP?

Dal 25 al 27 settembre a Cesena c'è il Convegno Nazionale del CICAP: tre giorni di “avventure ai confini della scienza”, come titola la locandina. Io ci sarò, con una relazione inedita sulla pseudoscienza al potere e con i miei libri e le chiavette USB del mio documentario Moonscape.

Se vi interessa partecipare, il programma è presso convegno.cicap.org e la scheda di iscrizione è qui.

Lascio la parola al comunicato stampa del CICAP, che riassume meglio di me tutti i dettagli. Vi aspetto, fosse anche per una birra in compagnia: lo scopo del Convegno non è presentare relazioni dal pulpito, ma incontrarsi e fare scienza divertendosi insieme.


Parte tra una settimana, presso il teatro Bonci di Cesena (25-27 settembre), il XIII Convegno nazionale del CICAP: “L’arte del disinganno. 25 anni di avventure ai confini della scienza”. Venticinque anni di indagini tra i fenomeni più incredibili e più improbabili: dai medium e le case stregate fino alle teorie del complotto e le pseudo-medicine.

Sin dalla sua nascita il CICAP porta avanti un’opera di informazione e di indagine critica sui temi ai confini della scienza, teorie in cerca di conferma o vere e proprie bufale. E il Convegno che celebra il primo quarto di secolo di attività del CICAP sarà una full-immersion di tre giorni in questi argomenti.

Ci sarà Piero Angela, che il CICAP lo ha fondato, e parteciperanno oltre 40 relatori, tra cui scienziati illustri come il farmacologo Silvio Garattini, il genetista Edoardo Boncinelli, il nefrologo Giuseppe Remuzzi e il neurologo Sergio Della Sala, che è anche presidente del CICAP.

«Per questa specialissima occasione» dice Massimo Polidoro, segretario del CICAP, «abbiamo pensato di invitare alcuni dei nomi più brillanti del panorama scientifico, ma anche della divulgazione e della cultura in Italia: dal geologo Mario Tozzi, protagonista di tanti programmi televisivi di successo, allo scrittore Marco Malvaldi, autore della serie di gialli bestseller “I delitti del Bar Lume”; dall’anatomopatologa più famosa d’italia, Cristina Cattaneo, al chimico Dario Bressanini, celebre per le sue indagini sulle bufale legate al cibo.

«Si parlerà di indagini storiche tra fatti e fantasie con alcuni dei più rinomati storici del nostro Paese, come lo storico della scienza Marco Ciardi, o lo storico dell’arte Tomaso Montanari, che racconterà come spesso i giornali caschino nella bufala del “ritrovamento” di un Caravaggio o di un Leonardo perduto. E poi due studiosi di storia medievale, come Alessandra Veronese, che smonterà bugie e leggende nella rappresentazione del popolo ebraico, e Tommaso di Carpegna Falconieri, che invece racconterà un episodio legato alla Prima Guerra Mondiale, quello degli Angeli di Mons.

«Le sessioni in programma durante i tre ricchissimi giorni di convegno spaziano su numerosi argomenti, dalle indagini forensi alle medicine alternative, dal modo in cui si parla di scienza oggi fino agli animali del mistero. Interverrà dagli Stati Uniti James Randi, il più famoso indagatore di misteri del mondo. la Iena Nadia Toffa racconterà l’indagine che l’ha portata a sbugiardare le pseudo-cure di una sedicente “dottoressa miracolosa”. Paolo Attivissimo, l’antibufala per eccellenza, illustrerà come le pseudoscienze possano finire per influenzare in maniera nefasta le decisioni di chi ci governa.

«Federico Taddia, autore e ideatore di numerosi programmi che hanno portato la scienza ai ragazzi, condurrà una serata speciale dedicata a Piero Angela e al piacere della scoperta.

«Uno degli appuntamenti che non manca mai, a un convegno del CICAP, è quello della magia… ma quella vera, quella che realizzano (con il trucco) i più capaci illusionisti. Ci sarà Silvan, il re dei maghi, per raccontare i segreti della sua mirabolante carriera. E poi l’imprevedibile Raul Cremona, che condurrà una serata magica con la partecipazione di alcuni tra i più bei nomi della magia italiana: Marco Aimone, Francesco Busani, Gianfranco Preverino, Pino Rolle, Alex Rusconi, Max Vellucci e la partecipazione dell’antropologo forense e ora anche mentalista Matteo Borrini.

«E poi ci saranno giornalisti scientifici, come Silvia Bencivelli, Armando De Vincentiis, Salvo di Grazia, Marco Ferrari, Alice Pace, Lorenzo Rossi, Lisa Signorile e tanti altri studiosi e amici del CICAP.

«Per la prima volta al Convegno del CICAP sarà presentato l’Illusionarium, uno straordinario museo di illusioni ottiche interattive che il suo creatore, il poliedrico Carlo Faggi, metterà a disposizione dei partecipanti e illustrerà in prima persona».

Si potrebbe continuare ancora a lungo nell’elenco delle sorprese e delle iniziative che aspettano i partecipanti al XIII Convegno del CICAP, dalla sessione aperta agli “indagatori di misteri in erba” fino al workshop in cui i grandi nomi della magia insegnano come imparare alcuni strabilianti giochi di prestigio, ma ci fermiamo qui.

«Saranno tre giorni d’incanto, sospesi tra scienza e meraviglia» conclude Polidoro, «a cui chiunque nutra qualche curiosità per il mondo che lo circonda non può rinunciare».

Chi volesse saperne di più sull’evento, realizzato in collaborazione con il Comune di Cesena, non deve fare altro che visitare il sito http://convegno.cicap.org, iscriversi e venirci a trovare a Cesena dal 25 al 27 settembre.

Noi vi aspettiamo!

2015/05/29

Il meme della settimana: CharlieCharlieChallenge

Il delirio in Rete è partito pochi giorni fa, e ormai oltre due milioni di persone hanno usato l'hashtag #CharlieCharlieChallenge per identificare e condividere un bizzarro rito che abbina occultismo e informatica.

Il rito è questo: si traccia una croce su un foglio di carta per dividerlo in quattro settori. In ciascuno di questi settori si scrivono delle risposte predefinite (tipicamente dei semplici “sì” e “no”). Sulle righe disegnate sul foglio si appoggiano due matite, una sopra l'altra, disponendole a croce e poi si chiede ad alta voce la presenza quello che, secondo la credenza che sta circolando, sarebbe un “demone messicano di nome Charlie” (perché è ovvio che un demone messicano sceglierebbe sicuramente un nome inglese e non un più spagnoleggiante Carlos, per esempio).

La matita superiore si muoverà, dando l'impressione che il “demone” l'abbia mossa per rispondere alla chiamata e poi alle domande di chi l'ha invocato, in una sorta di seduta spiritica per cartolai, ma il movimento non è prodotto da entità soprannaturali che non hanno di meglio da fare che rispondere alle chiamate di internettari annoiati e muovere matite: molto più banalmente, l'equilibrio della matita  superiore (un oggetto leggero e molto allungato, appoggiato su una superficie molto piccola – quella dell'altra matita) è così instabile che basta una minima vibrazione o un lievissimo spostamento d'aria (generato magari dagli spostamenti delle persone che assistono al “rito”) per farla muovere. Il fenomeno è noto da anni ai prestigiatori e ai ciarlatani che si spacciano per sensitivi, come fece James Hydrick prima di essere sbugiardato pubblicamente in televisione nei primi anni Ottanta dall'illusionista James Randi.

In pratica, il CharlieCharlieChallenge è la versione 2015 del gioco del pendolino, che non è mosso da forze mistiche ma semplicemente dalla naturale instabilità dell'oggetto tenuto da una mano che inevitabilmente ha dei piccoli movimenti muscolari involontari.

Per verificare che il giochetto delle matite non ha origini paranormali c'è un metodo molto semplice: basta appoggiare le matite su un foglio privo di scritte e non invocare nessun demone, né messicano né di altra nazionalità. La matita superiore si muoverà lo stesso, grazie agli spostamenti d'aria inevitabili prodotti da chi le sta vicino.

Ovviamente ci sono in Rete segnalazioni di fenomeni strani avvenuti dopo aver sperimentato questo gioco, ma si tratta semplicemente di eventi che non c'entrano nulla e che la nostra mente, se è suggestionata e suggestionabile, tende ad attribuire al CharlieCharlieChallenge.

L'origine di questo nuovo meme sembra essere un video pubblicato su Youtube nel giugno del 2014, nel quale viene mostrato un altro gioco basato su matite instabili. Il video si chiama Jugando Charly Charlie.


Fonti: The Independent, BBC, Know Your Meme.

2012/05/18

A cena con James Randi

James Randi. Still the Amazing
Credit: Paolo Attivissimo. Ripubblicabile citando la fonte.
Ieri sera il CICAP ha organizzato una serata davvero magica con James Randi, che a 83 anni ha dimostrato un'energia e un talento stupefacenti. Praticamente potrebbe intascarsi il milione di dollari messo in palio dalla sua Educational Foundation per chiunque riesca a riprodurre un fenomeno paranormale, perché il fenomeno è lui: un misto di Yoda e Gandalf.

Come tutti i presenti, l'ho visto slegarsi dalle corde in un batter d'occhio con una scioltezza e una verve ironica da professionista assoluto. Ho avuto il privilegio di stare vicinissimo a lui durante la sua presentazione e pur conoscendo le tecniche usate non sono riuscito a vedere nulla. Geniale.

Ma Randi non è solo un grande illusionista: è da decenni un debunker supremo (come Houdini prima di lui, ha dedicato gran parte della propria vita a smascherare ciarlatani) e ha ricordato, nelle parole che ha rivolto al pubblico, che le associazioni scettiche combattono contro cialtroni che guadagnano milioni truffando consapevolmente la gente, stuprandola cinicamente nella mente, nella salute e nel portafogli, per usare l'espressione di Randi, che ha mostrato al pubblico alcune delle tecniche usate per smascherare telepredicatori e guaritori e indovinare disegni in busta chiusa come e meglio di Uri Geller. E ha ricordato come lui stesso è sopravvissuto al cancro non grazie all'omeopatia, alle preghiere o alle pseudomedicine, ma grazie alla scienza medica.

My daughter Lisa and Randi's Million Dollar Challenge
Mia figlia Lisa con una copia del Premio Randi.
Credit: Paolo Attivissimo.
Ripubblicabile citando la fonte.
Durante la cena ho chiacchierato con Randi e il suo accompagnatore, D.J. Grothe, presidente della James Randi Educational Foundation, e insieme al CICAP abbiamo gettato le basi per cose molto, molto interessanti di cui potrò darvi dettagli prossimamente.

Intanto, sensitivi, fatevi sotto: c'è un milione di dollari che vi aspetta se riuscite a dimostrare un singolo potere paranormale qualunque in condizioni concordate e controllate. Non c'è bisogno di andare in America davanti a Randi. Un milione, subito. Cosa aspettate? Di cosa avete paura?

2012/05/08

James Randi, illusionista e “debunker maximo”, sarà in Italia!

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2012/05/10.

Sensitivi di tutta Italia, è la vostra occasione. James Randi, l'illusionista che da anni offre un milione di dollari a chiunque riesca a dimostrare, in condizioni controllate (e concordate col sensitivo stesso), un qualunque fenomeno paranormale, sarà in Italia. Se i soldi del Premio Randi vi fanno schifo, potete sempre vincerli e poi darli in beneficenza.

Per chi non conoscesse Randi, è lo smascheratore di numerosi sensitivi celeberrimi, da Uri Geller a James Hydrick, ma ha lavorato anche a bufale scientifiche come la presunta "memoria dell'acqua". Come Houdini smascherava i trucchi dei medium che spillavano soldi alle vittime che speravano di entrare in contatto con i propri cari defunti, Randi sbugiarda chi oggi usa lo stesso repertorio di trucchi per defraudare e acquisire potere, spesso arrivando a causare la morte di chi si affida alle “cure” magiche.  

Il 15 maggio James Randi sarà a Torino e il 16 a Milano (i dettagli sono sul blog di Massimo Polidoro). Sempre il 16 terrà a Milano una conferenza allo SpaceCinema Odeon, accanto al Duomo: l'incontro sarà trasmesso in diretta via satellite negli SpaceCinema di tutta Italia. Le prenotazioni sono effettuabili qui.

Io vado a vederlo alla cena organizzata dal CICAP vicino a Padova (Due Carrare) il 17 maggio: se vi interessa, iscrivetevi in fretta, perché le prenotazioni per la cena chiudono domani.

2011/11/06

E-Cat, cauto ottimismo, cauto scetticismo

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2011/11/07.

Il 28 ottobre scorso a Bologna si è svolta una dimostrazione di un sistema E-Cat. Secondo i testimoni, l'apparato ha “funzionato continuamente per 5,5 ore producendo 479 kW” in media (2635 kWh totali) in modalità autonoma (autosostenuta) consumando piccole quantità di nichel e di idrogeno, senza inquinare e senza produrre scorie radioattive.

Se fosse vero, sarebbe una fonte di energia pulita che rivoluzionerebbe l'umanità. Proprio per questo bisogna essere molto cauti e severi nell'esigere conferme indipendenti e rigorose, che però finora non ci sono state: anzi, i dettagli del funzionamento e della struttura dell'apparato non vengono divulgati. Inoltre non è la prima volta che qualcuno annuncia di aver scoperto fonti energetiche altrettanto miracolose. Per cui, sulla base delle brutte esperienze del passato, resto cautamente scettico.

Sono scettico soprattutto perché c'è un dettaglio che mi rode. Magari ha una spiegazione logica, ma nel clima di reticenza e segretezza che circonda l'E-Cat mi suona sospetto. Il dettaglio è questo: il processo di generazione d'energia è stato innescato da un grosso generatore tradizionale, che però poi è rimasto acceso e collegato all'apparato E-Cat. Perché?

Ho letto i resoconti di alcuni dei presenti, nelle quali le spiegazioni di questo generatore sono perlomeno lacunose. La stima della potenza del generatore è di uno dei testimoni, Sterling D. Allan di Pure Energy Systems, in questo articolo, che include vari video. Daniele Passerini, su 22passi, dice che c'era un “gruppo elettrogeno da (mi è stato detto) 350 kW”.

Scrive inoltre Allan:

“L'energia per l'avvio (bobine resistive che fornivano calore alle camere di reazione) è stata fornita da un grande e rumoroso generatore (è quello che causa tutto il rumore) che si vede ed è grande quasi quanto il piccolo container nel quale era collocato l'impianto E-Cat da 1 MW. Una volta che le camere di reazione sono arrivate in temperatura, sono state mantenute dal calore prodotto dalla reazione. Non sono sicuro del motivo per cui hanno tenuto in funzione il generatore da quel momento in poi, ma ipotizzo che fosse per riserva o sicurezza. Sono certo che i tecnici che collaudavano il sistema si sono assicurati di quali fossero in ogni momento i livelli di potenza.”

“Ipotizzo”? “Sono certo che i tecnici...”? È un resoconto nel quale la fiducia è concessa, a mio avviso, un po' troppo disinvoltamente e i controlli scarseggiano. Allan, rendendosi conto esplicitamente che la presenza del generatore “apparentemente connesso all'E-Cat con dei cavi” è un facile appiglio per gli scettici, ribatte così:

“È il cliente che dev'essere contento, e a quanto pare questo cliente era soddisfatto che quei cavi non contribuivano all'erogazione di 470 kW durante la modalità autoalimentata.”

C'era, infatti, un misterioso cliente che ha effettuato dei test di cui non si sa nulla (né del cliente, né dei test). Ma la sua soddisfazione è pura ipotesi (“a quanto pare”). I dati dell'esperimento, inoltre, non sono stati verificati indipendentemente dagli ospiti presenti: sono stati forniti dal supervisore del cliente, come spiega un altro dei presenti, Mats Lewan di Ny Teknik, qui:

“Né Ny Teknik né altri ospiti hanno avuto alcuna possibilità di verificare le misure effettuate. Gli invitati hanno potuto soltanto osservare l'impianto in funzione per alcuni brevi istanti.”

Il rapporto sui risultati è scritto in un inglese davvero scarso e con uno stile non molto professionale. Inoltre nell'abbondanza di dati manca ogni indicazione della potenza del generatore d'innesco e del motivo per il quale è rimasto acceso. Forse non è nulla, ma in questo clima di misteri suona strano.

Vorrei tanto che si trattasse davvero di una scoperta rivoluzionaria, perché ne abbiamo davvero bisogno, e mi auguro che il mio scetticismo venga smentito. Ma questo non è un modo credibile di presentare al mondo un'invenzione tanto straordinaria.

Suvvia: staccate il generatore, appendete l'E-Cat a una gru e fatelo funzionare sotto il controllo di esperti che abbiano pieno accesso. E fra gli esperti assicuratevi che ci sia un prestigiatore pratico di sedicenti macchine per il moto perpetuo, come James Randi. Allora l'E-Cat comincerà a essere credibile.


Aggiornamento 2011/11/07


Un lettore, Marco, mi segnala una risposta che Andrea Rossi, uno dei responsabili del progetto E-Cat, avrebbe dato nel suo blog (però trovo solo questa citazione su Greenme.it): “Il generatore di corrente ha una potenza di 300 kW ed è stato utilizzato non solo per alimentare le resistenze dei reattori prima di arrivare alla modalità autosufficienti, ma anche per alimentare i motori elettrici accessori: le pompe d'acqua e i dissipatori di calore e questo è il motivo per cui il generatore di corrente è stato acceso anche durante la modalità auto-sostenuta dei reattori”. Non è chiaro quanti di quei 300 kW di potenza massima siano stati usati. Però a questo punto sembra che l'impianto E-Cat debba includere anche un generatore da 300 kW, che inquina e contribuisce parecchio ai 479 kW erogati.

In teoria, se comunque l'E-Cat genera più energia di quanta se ne immette, potrebbe autoalimentarsi e fare a meno del generatore da 300 kW una volta a regime. Per sciogliere il dubbio di apporti d'energia occulti, bisognerebbe che l'E-Cat si autoalimentasse completamente. Così, oltretutto, sapremmo se dopo essersi autoalimentato avanza ancora dell'energia sfruttabile.

2011/04/29

Le cose che non colsi - 2011/04/28

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Sai Baba. James Randi racconta le magagne del santone morto il 24 aprile scorso. Chicca: Sai Baba materializzava orologi che avevano il numero di serie di fabbricazione. Un video segnalato da un lettore di questo blog documenta altri suoi trucchetti da prestigiatore. Da parte mia aggiungo: se aveva poteri di guarigione così miracolosi, come mai s'è fatto ricoverare in ospedale? Oppure, come ha segnalato un altro lettore nei commenti, come mai non usava una brocca trasparente per la sua materializzazione dell'acqua magica? Se volete saperne di più, anche sulle accuse di abusi sessuali che lo hanno toccato, procuratevi il documentario della BBC The Secret Swami (articolo e trascrizione). Per quelli che mi hanno scritto sentendosi offesi, sia ben chiara una cosa: l'essenza della democrazia è la libertà di criticare le idee altrui. Tutte le idee: Philip Pullman l'ha detto bene. Le vostre idee non hanno diritto a una tutela speciale perché fanno parte della vostra religione, esattamente come non ne hanno diritto le idee sul funzionamento del martello di Thor o dei fulmini di Zeus. Fatevene una ragione e datevi una calmata.


Gesù sull'asciugamano. Una signora inglese trova una macchia sull'asciugamano estratto dall'asciugatrice. “Si vedeva benissimo che era Gesù”, dice. Giudicate voi dalla foto. La signora non spiega perché Gesù debba abbassarsi a comparire ambiguamente sul suo asciugamano invece di, che so, fermare gli tsunami.


In USA si paga se non si rifiuta un SMS di spam? Stando a quanto pubblicato da AZDisruptors (anche qui), negli Stati Uniti può capitare di ricevere un SMS pubblicitario che dice in sostanza “rispondi con STOP se NON vuoi iscriverti al servizio proposto”. Se (come è normale) non si risponde a quello che sembra uno spam truffaldino, ci si trova un addebito di 9 dollari e 99 centesimi al mese sulla bolletta per non aver rifiutato l'offerta. Ci sarebbero incassi per decine di milioni di dollari l'anno, ma vorrei vedere qualche conferma indipendente di come funziona il raggiro: Network World descrive la situazione in modo leggermente diverso e i commenti di Fark la descrivono in un modo ancora diverso. AZDisruptors ha pubblicato quella che sembra essere la copia di un documento di una causa fra l'operatore cellulare Verizon e i fornitori del servizio SMS in questione.


Google parla: anche in italiano. Google Translate offre la sintesi vocale: basta digitare un URL come questo. Usando il parametro tl=it si ottiene la sintesi in italiano. Risultati comici garantiti se gli chiedete di leggere una frase dandogli il parametro di una lingua non corrispondente.


Attacco virale tramite Flash dentro un documento Excel. Quando dico che bisogna controllare tutto con un antivirus, questo è quello che intendo. Squallore: la trappola sfrutta le paure per il terremoto giapponese. La falla è già stata patchata, ma molti non hanno fatto l'aggiornamento (F-Secure).


Nokia E75, codice di blocco scavalcabile. Aggiornate il firmware se avete questo cellulare (CERT-FI tramite Mikko Hypponen).


25 anni fa, Captain Midnight prendeva il controllo di un satellite TV. Protestava contro la scelta dell'emittente HBO di cifrare il segnale satellitare e praticare tariffe assurde e sleali ai clienti e ai fornitori: così John MacDougall decise di mandare lui stesso un segnale TV al satellite. Bei tempi. Ora John ha cinquant'anni e nessun rimpianto (o quasi): la sua storia è su Networkworld.

2011/02/12

Le cose che non colsi - 2011/02/12

Stasera alle 20 sarà a Lugano Salvo Di Grazia, alias WeWee, il medico autore del blog Medbunker, noto per le sue indagini sulle medicine e terapie “alternative”. L'appuntamento è all'Hotel Pestalozzi, in Piazza Indipendenza 9. La conferenza è organizzata dal CICAP Ticino e io sarò presente come moderatore. Il biglietto d'ingresso è di cinque franchi (4 euro) per i soci CICAP che presentano la tessera d'iscrizione e dieci franchi (8 euro) per i non soci. L'ingresso per la stampa è gratuito. Per informazioni: ticino@cicap.org.

James Randi, celeberrimo debunker, ha sfidato gli omeopati mettendo sul piatto un milione di dollari (da devolvere eventualmente in beneficenza) per il primo che riuscirà a dimostrare l'efficacia dei prodotti omeopatici. Ecco il video:


È scaricabile qui la puntata del Disinformatico di ieri, dedicata al presunto cratere meteorico scoperto in Canton Ticino, alla nuova versione 10.2 di Flash Player, alla tecnica per rubare le password dell'iPhone in sei minuti, all'eliminazione dell'Autorun per XP e Vista, e al kit per fabbricare "virus" per Facebook.

Ho fatto un'indagine su una storia di paranormale religioso islamico: la credenza che ci sia un masso che una volta l'anno rimane a mezz'aria a Gerusalemme o (in alcune versioni) al Al-Hassa. Il risultato è su Wired.

L'UE avrà finalmente un alimentatore unico per tutti i telefonini (o almeno per gli smartphone). Si ridurranno l'inquinamento e il numero di alimentatori da portare in giro, ma caleranno anche i prezzi?

Per i cultori della Trilogia Originale di Guerre Stellari segnalo Star Wars Begins: una curatissima raccolta di scene inedite o alternative e di chicche disponibile su Youtube (via Siamogeek).

L'Ares 1 non è morto, anzi si potrebbe accoppiare. Il vettore spaziale americano per il trasporto di passeggeri, bloccato da Obama dopo un primo lancio di prova e anni di sviluppo, sta continuando a crescere (ormai i fondi sono stati stanziati e dalla ricerca si ricavano comunque dati preziosi) e ora arriva la proposta di accoppiarlo con un secondo stadio europeo tratto dall'Ariane. Il nome del progetto è Liberty (SpaceflightNow).

Tra poco ci sarà l'ultima occasione di fotografare uno Shuttle attraccato alla ISS. Ma significa rischiare parecchio (SpaceflightNow).

La dichiarazione d'indipendenza del ciberspazio compie 15 anni ed è più attuale che mai. Il linguaggio un po' retorico di John Perry Barlow calza a pennello con gli eventi in Tunisia ed Egitto e anche, su scala ben più modesta, con la battaglia (persa) contro i "pirati" del copyright e i censori.

2010/10/11

CICAP Ticino a caccia di fantasmi? Se ci invitano, volentieri!

La Provincia di Varese ha pubblicato la notizia che Antonio Valmaggia, ricercatore e studioso di fenomeni paranormali, avrebbe invitato il Cicap Ticino come testimone di un suo tentativo di dimostrare l'esistenza dei fantasmi ed eventualmente aggiudicarsi il Premio James Randi (un milione di dollari al primo che dimostrerà un fenomeno paranormale).

Come presidente del Cicap Ticino vorrei chiarire che al momento non è stato ricevuto nessun invito formale dal Sig. Valmaggia e che ho appreso di questo invito dalla stampa.

In attesa che Valmaggia prenda contatto diretto, il Cicap Ticino è comunque disponibile al confronto con lui sulla questione dell'esistenza dei fantasmi. Se verrà definito insieme un protocollo di sperimentazione, il Cicap Ticino sarà inoltre disponibile come osservatore delle ricerche di Valmaggia.

Va detto, inoltre, che le modalità del Premio James Randi (disponibili presso Randi.org) sono differenti da quelle descritte da La Provincia di Varese: in particolare richiedono che il sensitivo definisca i propri poteri o fenomeni con precisione e li dimostri in condizioni di controllo concordate; aneddoti e testimonianze non sono ammissibili.

2010/08/04

Power Balance: perché dicono che il braccialetto magico non funziona? Spenna i polli magnificamente


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "lancioalo" e "suppah" ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

L'Autorità garante della concorrenza in Italia ha "avviato un'istruttoria per una 'possibile pratica commerciale scorretta' nei confronti delle società che distribuiscono il prodotto che promette 'forza ed equilibrio'", ha annunciato l'ANSA.

Le due società, Power Balance Italy e Sport Town, "attribuiscono ai colorati braccialetti di silicone e di neoprene [...] effetti positivi sull'equilibrio, sulla forza, sulla flessibilità e sulla resistenza fisica di chi li indossa." Ora hanno quindici giorni di tempo per documentare scientificamente che quello che dicono è vero e dimostrare che i braccialetti non hanno controindicazioni.

Ma mi permetto di dissentire. Il braccialetto Power Balance funziona. Semplicemente, le due società hanno sbagliato classificazione merceologica: dovevano collocarlo fra gli strumenti per la rimozione del piumaggio dei volatili. Perché in questo senso non c'è alcun dubbio sulla sua efficacia. Basta vedere quanto se ne parla, quanto vende e con quale ostinazione viene indossato e difeso da quelli che l'hanno comprato. Sportivi compresi.

Siamo di fronte all'ennesima trovata geniale per fregare i gonzi che non hanno ancora capito cos'è l'effetto placebo: se credo che un gingillo o una frase propiziatoria mi faranno tenere meglio l'equilibrio o mi daranno più forza, avrò più fiducia in me stesso e quindi tenderò ad avere risultati leggermente migliori o a ignorare con più facilità i miei fallimenti. Ma se sono un brocco resterò un brocco; se sono un campione, resterò campione. Tutto qui. Del resto, nota giustamente Walter Santilli, ordinario di fisiatria all'Università 'La Sapienza' di Roma, "[s]e il braccialetto fosse in grado di alterare i risultati sportivi, si dovrebbe muovere l'antidoping".

Power Balance e affini non sono altro che la riproposizione in termini moderni dei talismani e degli amuleti. Cambia solo la terminologia: un tempo la fattucchiera diceva "Lo spirito contenuto in questo talismano risponderà al tuo prana ed entrerà in armonia con esso", oggi PowerBalance.com scrive che "L'ologramma nel Power Balance è progettato per rispondere al campo energetico naturale del corpo ed entrare in risonanza con esso".

Non c'è nessun principio scientifico che permetta al braccialetto di funzionare: ologrammi, campi energetici e risonanze sono solo paroloni per stupire gli ignoranti. Quelli che rifiutano la scienza ma che al tempo stesso si fanno abbagliare e sfilare soldi da chi usa disinvoltamente la sua terminologia.

Un altro bel risultato della cultura dell'antiscienza. Se in televisione si rifilano cialtronate come Voyager o Mistero e l'informazione scientifica viene relegata nell'angolino (anche nelle scuole), queste sono le conseguenze: una popolazione più facile da abbindolare. C'è chi abbindola vendendo braccialetti magici e c'è chi abbindola vendendo cosmetici-patacca, cure anticancro (leggete l'articolo di MedBunker in proposito) o promesse elettorali. I meccanismi sono sempre gli stessi: il modo migliore per difendersene è conoscerli.

Conoscerli, per esempio, significa rendersi conto del potere assolutamente reale della persuasione. Guardate questo video di molti anni fa, in cui James Randi mostra che il cristallo magico che dona forza (vi ricorda qualcosa?) è indistinguibile dal veleno per topi in quanto a efficacia.


Qualcuno si starà magari chiedendo come mai la "dimostrazione" del Power Balance solitamente proposta sembra funzionare. La dimostrazione è questa: il sagace dimostratore del braccialetto (che spesso appartiene a una catena di marketing multilivello ed è quindi venditore tutt'altro che disinteressato) chiede allo scettico di mettersi in piedi a gambe unite, con le braccia a novanta gradi rispetto al corpo (vi ricorda qualcosa?), e poi gli chiede di alzare una gamba. Il dimostratore preme sul braccio corrispondente e fa perdere l'equilibrio allo scettico. Poi fa indossare il braccialetto e ripete l'esperimento: miracolosamente lo scettico non perde l'equilibrio.

Lascio a voi decidere se è più plausibile che un ologramma (come quelli che avete sulle carte di credito o sulle eurobanconote) possa "rispondere al campo energetico naturale del corpo ed entrare in risonanza con esso" o che la seconda volta il vostro corpo sappia cosa aspettarsi e quindi reagisca con la forza necessaria a mantenere l'equilibrio. E magari il "dimostratore" bari un po', consciamente o inconsciamente, per far funzionare l'esperimento.

Se avete ancora dei dubbi, fate una cosa molto semplice: invertite l'ordine delle prove. Prima con il braccialetto, poi senza. Oppure togliete dal braccialetto l'ologramma che gli conferisce i suoi presunti poteri e non ditelo alla cavia (e soprattutto al "dimostratore"). È quello che è stato fatto in Australia, come potete vedere qui:


L'aspetto più ironico di tutta la faccenda è che chi rifiuta la scienza (che non va messa sul piedistallo, ma è e rimane la migliore rappresentazione che abbiamo della realtà) dice di farlo perché non vuole farsi fregare dalle multinazionali e dai governi, e poi si fa fregare dai venditori di braccialetti, cristalli, amuleti e Biowashball (a proposito, che fine hanno fatto tutti quelli che giuravano sulla sua efficacia?). Venditori che sono organizzati in multinazionali, proprio come il presunto "nemico".

Per tutti coloro che ci vogliono credere a tutti i costi, ho una domanda molto semplice: se davvero questo oggetto ha poteri così intensi da modificare il vostro corpo in aspetti fondamentali come forza ed equilibrio, come potete essere sicuri che non abbia effetti collaterali? Magari vi stia sfrucugliando le cellule cerebrali o portando all'impotenza.

Evviva i diversamente furbi, vero motore dell'economia mondiale: sempre pronti a mettere mano al portafogli in cambio di prodotti inutili.

2010/05/16

La bufala dell’omeopatia: denuncia dei medici britannici, test di James Randi

Leggo sul Corriere (e vedo anche sul Telegraph) che la British Medical Association ha definito "stregoneria" l'omeopatia e l'ha denunciata come uno spreco di soldi: 4 milioni di sterline l'anno (4,6 milioni di euro, 6,5 milioni di franchi) per prodotti che sono, in sostanza, acqua fresca. L'omeopatia, infatti, si basa sul principio della diluizione estrema del principio attivo. Così estrema che nel "medicinale" omeopatico non c'è neppure una molecola di questo principio. Pseudofarmaci del genere dovrebbero costare praticamente zero, eppure l'industria del settore vale 40 milioni di sterline solo nel Regno Unito. Il Department of Health precisa, però, che la spesa per i medicinali in sé, a carico del contribuente, ammonta a 152.000 sterline l'anno: il resto va in spese di assistenza e per il personale nei quattro ospedali omeopatici di Londra, Glasgow, Bristol e Liverpool.

La mozione della BMA mira ad eliminare l'omeopatia dai trattamenti pagati dal servizio sanitario nazionale ed entrerà a far parte delle regole dell'associazione se verrà approvata dalla sua conferenza plenaria il mese prossimo. Speriamo in bene, così chi vuole curarsi con il nulla sarà libero di farlo, ma a spese proprie.   

Per una curiosa coincidenza, questa notizia mi è arrivata proprio mentre mi stavo godendo il video di James Randi (sottotitolato in italiano) che ingoia un'intera confezione di sonniferi omeopatici prima dell'inizio della sua relazione sulle pazzie dei sensitivi che frodano il prossimo al ritmo di 700 dollari per venti minuti al telefono. Ho sbagliato mestiere.

Per chi volesse saperne di più sull'omeopatia e sulle sue assurdità di fondo, consiglio questa serie di articoli su Medbunker: Introduzione all'omeopatia, Omeopatia: la conosciamo?, Omeopatia: l'incredibile caso del dottor Benveniste (più avvincente di un giallo, con tanto di complotto, ma non da parte dei soliti noti), e Omeopatia: funziona o no?.

2010/05/14

74 anni senza mangiare o senza farsi beccare? Finito l’esperimento di digiuno indiano; la credulità dei media, invece, è inesauribile

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2010/05/16.

Avete presente Prahlad Jani, l'uomo che dice di non aver mai mangiato o bevuto da prima della Seconda Guerra Mondiale e che sarebbe stato sotto scientificissima sorveglianza in un ospedale indiano per quindici giorni, allo scopo di dimostrare e studiare le sue straordinarie capacità di vivere senza cibo e soprattutto senz'acqua? Ne hanno parlato parecchio i media (Ansa, Repubblica, Bluewin.ch, Yahoo UK) e anche il Disinformatico, che ha osato porsi un dubbio: e se fosse semplicemente un imbroglione?

Ora l'esperimento è finito, ma la dose di entusiasmo acritico con la quale i media ne parlano continua. "Il santone indiano che non mangia e non beve da 74 anni dice la verità", dice Ilsussidiario.net. Bluewin scrive che "Dopo 15 giorni di esami, i medici non sono riusciti a spiegare il mistero dell'eremita indiano che sostiene di poter vivere senza bere e mangiare". I medici sono rimasti "con un palmo di naso" nonostante abbiano sottoposto lo yoghi "ad un accurato check-up in una stanza isolata di un ospedale sorvegliata da telecamere 24 ore su 24".

O almeno così ce la raccontano. Il Daily Mail, che pure non risplende maestoso nel firmamento dell'autorevolezza, ha comunque avuto il buon gusto di sentire qualche parere invece di fare copiaincolla delle notizie d'agenzia, e ha sentito Sanal Edamaruku, segretario generale dell'Associazione Razionalisti Indiani, che ha rivelato un dettaglio interessante. Quando ha chiesto il permesso di inviare un gruppo di osservatori per esaminare la stanza nella quale si svolgeva il test, la sua richiesta è stata rifiutata ripetutamente. Edamaruku ha sottolineato che Sudir Shah, il medico che ha coordinato il recente esperimento, è lo stesso che ha svolto altre indagini analoghe, nelle quali non ha mai concesso una verifica indipendente e non ha mai pubblicato rapporti scientifici in merito.

Emergono altri dettagli ancora più interessanti nella dichiarazione ufficiale del gruppo di medici rilasciata al termine dell'esperimento che avrebbe dimostrato che Jani vive senza ingerire acqua: "L'unico contatto con qualunque forma di fluido è stata durante i gargarismi e i bagni, periodicamente effettuati durante lo studio, a partire dal quinto giorno".

Gargarismi e bagni?

La foto qui sopra è tratta dall'esperimento del 2003 condotta dagli stessi medici di oggi; proviene da una presentazione Powerpoint scovata dall'Irregular Times. Dalla quale emerge che in quell'esperimento Jani non solo veniva a contatto con l'acqua per gargarismi e bagni, che faceva versandosi ripetutamente acqua proprio in testa (video qui), ma aveva perso quattro chili in dieci giorni.



Non è finita. Jani riceveva "visite di devoti", alla faccia della sicurezza antifrode (BBC). E nello stesso video, tratto da un documentario di Discovery Channel, si vede Jani che si fa mettere una mano in bocca da un visitatore e ne "estrae" del "cibo magico" che lui afferma di produrre. I prestigiatori che stanno leggendo si staranno sbellicando dalle risate.



Come se non bastasse, nel video il medico Sudir Shah invita le persone a fissare il sole per periodi sempre più prolungati, senza sbattere le palpebre, fino ad abituarsi e così ricevere energia. Questo, come del resto avvisa anche il video, è un comportamento pericolosissimo, che può portare a lesioni permanenti della retina. Se questo è il genere di consiglio scientifico che offre il medico garante degli esperimenti, forse un attimo di prudenza è d'obbligo prima di scrivere che Prahlad Jani ha dimostrato scientificamente di vivere senza cibo e acqua.

Il rischio di trovarsi di fronte a un arzillo imbroglione che si compiace della venerazione dei fedeli e si fa esaminare solo da medici molto creduloni e di competenza traballante è insomma stratosfericamente alto. Solo una verifica da parte di professionisti (prestigiatori) permetterebbe di risolvere la faccenda una volta per tutte, ma la proposta è stata rifiutata. Guarda caso.

Pazienza, direte voi. Che male fa voler fantasticare un po'? A parte l'insulto a chi muore davvero di fame, la preoccupazione degli scettici indiani è che "la gente cerca di imitare questi santoni e finisce per farsi del male", come già successo anche in Europa nei casi segnalati nel mio articolo precedente. In questo caso sono già morte delle persone, sedotte da queste panzane fino a lasciarsi morire d'inedia. Sarebbe opportuno non alimentare ulteriormente credenze così pericolose.


2010/05/16


James Randi, esperto prestigiatore e divertentissimo cacciatore di bufale paranormali, dice la sua senza troppi complimenti (in inglese) in questo video (grazie a Jacopo per la segnalazione):

2010/04/29

India, uomo vive senza cibo e acqua da 74 anni? Insulto a chi muore di fame davvero

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "ettoregio*" e "mattiasch*". L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2010/06/01.

Non capita spesso che una tesi paranormale sia contemporaneamente ridicola, pericolosa e offensiva. Volete credere che i globi luminosi che compaiono nelle foto siano anime di defunti anziché granelli di pulviscolo catturati dal flash, come è stato detto di recente a Mistero (Italia 1)? Fate pure. Non causate danno a nessuno.

Ma quelli che credono che si possa vivere letteralmente senza mangiare e senza bere lo causano eccome, questo danno. Soprattutto quando inducono gli altri a seguire queste credenze e li fanno morire. Hanno un nome: si chiamano breathariani o respiriani. Dicono di nutrirsi del prana, l'energia vitale secondo le credenze dell'induismo, o di energia proveniente dal Sole.

Non ridete. Ne parlo perché l'agenzia ANSA ha scritto oggi che in India un certo Prahlad Jani, "un asceta indù, sopravvive senza mangiare e senza bere da 74 anni" e che "un centro di ricerca della difesa intende scoprire qual è il segreto di questa sua straordinaria capacità di resistenza". Non un accenno di esitazione, di scetticismo o di dubbio. Anzi, si segnala che Jani "era già stato esaminato nel 2003 da un'altra squadra di medici, che non erano riusciti a spiegare scientificamente il fenomeno".

Annunciare la vicenda come se vivere d'aria fosse un dato di fatto è un gesto di giornalismo irresponsabile e di propaganda a una panzana pericolosa.

Perché panzana? Perché se davvero fosse possibile vivere d'aria, allora avremmo risolto il problema della fame nel mondo: anzi, se nel Terzo Mondo la gente muore di fame è colpa sua, perché non impara il breatharianesimo. Diffondere acriticamente la notizia che si può vivere senza mangiare e bere è, insomma, un insulto a chi invece muore davvero d'inedia. Ma l'hanno fatto comunque Libero.it, TGcom, La Stampa, Virgilio Notizie. Anche la stampa svizzera, con Ticinonline.ch, non s'è tirata indietro e non ha espresso dubbi sulla realtà delle affermazioni dell'asceta indiano.

Ho fatto un po' di ricerche, quelle che magari i giornalisti dovrebbero fare ogni tanto invece di esercitarsi col copiaincolla, e ho scoperto che altre testate sono state un po' meno scellerate e hanno pubblicato la notizia con molta cautela e dovizia di dettagli.

Leggendo per esempio il Telegraph inglese, che titola molto più correttamente "Uomo afferma di non aver assunto cibo o bevande per 70 anni", salta fuori che sono i militari indiani, non i medici, a voler credere al potere straordinario di Jani (foto qui accanto): lo hanno ricoverato in un ospedale ad Ahmedabad perché sperano di scoprire da lui come "aiutare i soldati a sopravvivere più a lungo senza cibo o permettere alle vittime dei disastri di resistere fino all'arrivo dei soccorsi". Buona fortuna. L'esperimento procede da sei giorni e durerà in tutto due settimane, entro le quali i medici si aspettano di riscontrare riduzione della massa muscolare, disidratazione grave, perdita di peso e insufficienza di vari organi.

Jani ha un solo medico dalla sua parte, Sudhir Shah, che si è già fatto raggirare da altri sedicenti fenomeni, come Hira Ratan Manek, che dice di vivere di sola acqua (con un tè o un caffè ogni tanto) dal 1995.  Secondo Shah, il signor Manek avrebbe vissuto 411 giorni senza cibo mentre era sotto osservazione. Un'osservazione così stretta che Shah stesso ammette che decine di persone avevano accesso a Manek e che il soggetto perse comunque 19 chili: un dato poco compatibile con le affermazioni del digiunatore estremo. Inoltre il fatto che il medico Sudhir Shah sia un seguace del jainismo, una religione che prevede fra gli altri riti quello del digiuno sacro, anche fino alla morte (sallekhana), pone qualche dubbio sulla sua imparzialità.

Tutti gli altri medici dicono che l'esperimento attuale è inutile e privo di senso, come riferisce il Courier Mail australiano. A differenza di molti altri giornali, il Courier Mail ha avuto il buon gusto di chiedere il parere di un nutrizionista, che ha chiarito senza mezzi termini come stanno le cose: "sarebbe molto difficile resistere per più di una settimana senz'acqua e senza cibo. Il corpo inizia a consumare i muscoli e poi aggredisce anche il muscolo cardiaco... poi si subisce un attacco cardiaco e si muore".

Non solo: Jani non è nuovo a questo tipo di prodezze, e quando fu esaminato nel 2003 visse a quanto pare senza cibo e acqua per dieci giorni, ma manifestò un calo di peso, modesto ma decisamente incompatibile con le sue asserzioni di vivere a digiuno da decenni.

Il problema particolare di questo genere di affermazioni paranormali è verificare che non ci siano frodi senza però ammazzare l'asceta di turno. Per esempio, un articolo dell'Associazione dei Razionalisti Indiani spiega che Kumari Neerja, nel 1999, viveva rintanata in uno stanzino e diceva di non aver mangiato da cinque anni e di essere prossima a trasformarsi in una statua di una divinità. La polizia, preoccupata, chiamò i razionalisti (l'India ha lezioni da dare a molti paesi europei, in questo campo). Scoprirono che dietro una serie di ripiani c'era nascosto un gabinetto e che un foro nel muro permetteva di passarle del cibo. Così fu introdotto nello stanzino un gas emetico (i razionalisti indiani non vanno per il sottile – immaginate se lo facesse il Cicap) e la signora vomitò chapati e patate. Kumari fu ricoverata e curata per la sue gravi turbe mentali. Lo stesso articolo cita anche altri truffatori e svitati e definisce Prahlad Jani "un ciarlatano del villaggio". Il sospetto, insomma, è che anche Jani un boccone lo ingerisca ogni tanto di nascosto.

Anche in Occidente non mancano quelli che sostengono queste tesi, e come sempre ci sono di mezzo i soldi. Tanti soldi. La signora Ellen Greve, ribattezzatasi Jasmuheen e diventata ricca tenendo conferenze in giro per il mondo e vendendo libri e oggetti collegati alla presunta terapia breathariana di ventuno giorni consecutivi di digiuno, fu messa alla prova per una settimana dal programma televisivo 60 Minutes (edizione australiana, ottobre 1999), che la sorvegliò 24 ore su 24 con il suo consenso. Yahoo News racconta che già dopo 48 ore la signora, che dichiarava di poter vivere senza mangiare e bere, mostrava i sintomi della disidratazione, ma disse che era colpa del programma TV che l'aveva messa in un luogo vicino a una strada trafficata che inquinava l'aria. Così fu portata in montagna, lontano dalla città. Al terzo giorno di digiuno parlava con fatica, aveva le pupille dilatate, il battito cardiaco accelerato e aveva perso quasi quattro chili. Lei diceva di sentirsi benissimo, ma uno dei medici chiese di porre fine alla prova perché sarebbe sopraggiunta un'insufficienza renale di cui il programma televisivo sarebbe stato ritenuto responsabile. L'esperimento fu interrotto e Jasmuheen accusò gli organizzatori di non aver dimostrato nulla.

Esiste inoltre nello Utah un Istituto Breathariano d'America, che chiede centomila dollari di parcella non rimborsabile per insegnare questa tecnica. Sì, centomila. Ma l'acconto è di soli diecimila.

Finché si tratta di spillare soldi agli ingenui, pazienza, ma il guaio è che c'è gente che crede a queste cose (Jasmuheen ha circa cinquemila seguaci in giro per il mondo), le mette in pratica e ci lascia la pelle. Nel 1997, Timo Degen, un insegnante trentunenne di Monaco, morì dopo dodici giorni di dieta d'aria dopo aver letto su Internet le tesi di Jasmuheen (Sunday Times). Nel 1999, la scozzese Verity Lynn, una breathariana seguace di Jasmuheen, fu trovata morta dopo sette giorni di un digiuno che si era autoimposto per "purificarsi spiritualmente", come racconta il suo diario (BBC). Nello stesso anno, l'australiana Lani Morris perse l'uso della parola e del braccio destro dopo sette giorni di astinenza da cibo e acqua e morì tre giorni più tardi. Jasmuheen commentò che la signora Morris forse non aveva la motivazione giusta. La rivista tedesca Esotera osservò che "una morte su cinquemila non è un prezzo troppo alto da pagare per combattere la fame nel mondo".

Come no. Per questi ciarlatani, la morte non è mai un prezzo troppo alto. Quella degli altri. E poi c'è ancora gente che va in giro a chiedersi che male fa credere ai misteri e al paranormale.

Fonti aggiuntive: HowStuffWorks.com, Randi.org.


Aggiornamento (2010/05/09)


The Hindu segnala che l'esperimento con Prahlad Jani si è concluso giovedì scorso, 6 maggio. Secondo il direttore del Defense Institute of Physiology and Allied Sciences (DIPAS) G. Ilavezhagen, le conclusioni in merito al meccanismo di sopravvivenza di Jani verranno tratte solo dopo un'analisi critica dei rapporti sui test effettuati durante l'esperimento.

Credo che il rigore della sorveglianza adottata nel corso del test, durante il quale Jani doveva sopravvivere senza mangiare e soprattutto senza bere, si riassuma in questa frase: "ha effettuato dei bagni occasionali e fatto gargarismi". Alla luce di questa violazione piuttosto macroscopica dei protocolli di test, le osservazioni secondo le quali Jani non avrebbe orinato o defecato per tutta la durata dell'esperimento e non avrebbe subito alterazioni metaboliche vanno prese con un pizzico di cautela.

Anche perché, considerato che lo scopo della prova era vedere se le tecniche di Jani erano applicabili a persone colpite da calamità, sembra improbabile che gente sepolta sotto le macerie o intrappolata senza cibo abbia modo di fare bagni e gargarismi.

Maggiori dettagli sono in questo mio articolo.

2009/05/17

Cercasi modello di Saturno V

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Ho una bella serie di appuntamenti spaziali per i quali chiedo il vostro aiuto: sto cercando un kit del Saturno V, quello della Airfix in scala 1:144 o quello della Revell in scala 1:96, costruito o da costruire: sembra introvabile nei negozi locali intorno a Lugano. Ne avete uno da vendermi o prestarmi? Servirebbe come oggetto didattico e supporto scenografico per vari eventi lunari di quest'anno.

  • Lunedì 25 maggio sarò a Lugano, al Parco Ciani alle 18, per presentare la mia conferenza sul lunacomplottismo "Siamo andati sulla Luna? Non ci posso credere!", nell'ambito del Festival della Scienza locale, organizzato dalla Fondazione Science et Cité, insieme alla Società Ticinese di Scienze Naturali e alla Società Astronomica Ticinese e altri partner. Il programma completo della manifestazione, che si tiene dal 22 al 30 maggio, è qui su Astroticino.ch. La partecipazione è libera.
  • Intorno al 20 luglio darò una mano anche al programma della TV svizzera dedicato allo sbarco sulla Luna. Dettagli a breve.
  • Il 14 agosto sarò a Tesero, alla Sala Bavarese del teatro, alle 21, per presentare la stessa conferenza.
  • Il 9-11 ottobre sarò al convegno del CICAP di Abano Terme, con una versione speciale delle mie indagini sul lunacomplottismo che includerà esperimenti dal vivo. Con Piero Angela, Umberto Guidoni, Silvan, Raoul Cremona e James Randi in sala, giusto per citare alcuni ospiti, ho già adesso la tremarella.
  • Fra il 23 ottobre e l'1 novembre sarò al Festival della Scienza di Genova insieme al CICAP per occuparmi di balle spaziali in generale.

Mi accontento di qualcosa di un po' più piccolo di questo modello volante, partorito da Steve Eves, il più grande esemplare di razzomodellismo mai realizzato (dettagli su Rocketryplanet.com):




Fra l'altro, per chi volesse cimentarsi, esistono dei fantastici cartamodelli gratuiti di moltissimi veicoli spaziali passati, presenti e futuri: sono scaricabili gratuitamente presso http://jleslie48.com/gallery_models_real.html (attenzione: Google ha segnalato l'url precedente come potenzialmente ostile e per questo non l'ho reso cliccabile, ma, a quanto mi risulta, il sito non è ostile ma ha subito un attacco informatico che lo ha infettato temporaneamente e per questo è ancora segnalato come pericoloso).

Buon divertimento!


Trovato!


Alla Sticcon 2009 mi sono aggiudicato all'asta questo splendido Saturn V della Revell con torre di lancio.
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