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Il Disinformatico

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2005/12/17

John de Lancie in Italia [UPD 2005/12/20]

Oggi e domani Q di Star Trek alla Sticcon Reunion di Abano Terme


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "andrea.e***", "claudio.bert***" e "mario.co***".

John de Lancie, l'attore che ha interpretato il personaggio di Q in varie serie di Star Trek, sarà in Italia oggi e domani (17 e 18 dicembre), ad Abano Terme, vicino a Padova, alla Sticcon Reunion, raduno dei fan della serie. L'incontro è previsto per le 21.15 di sabato 17 e le 16.00 di domenica 18.

Ci sarà anche Francesco Pannofino, voce italiana di "Q" oltre che di Denzel Washington, George Clooney, Antonio Banderas, Dan Aykroyd, Kurt Russell, Jean-Claude Van Damme, Joe Mantegna, e altri famosi attori.

Un altro ospite interessante è Giovanni Mongini, noto scrittore italiano di fantascienza.

Ci sarò anch'io, nella duplice veste di fan e di traduttore. So che la segnalazione arriva all'ultimo minuto, ma se siete da queste parti e non avete già preso impegni, potreste fare una capatina per vedere l'allegra banda di matti di cui ho il piacere di far parte. A differenza di altri eventi che ho segnalato, però, mi sembra corretto avvisare che questo è a pagamento.

Aggiornamento (2005/12/20): Cominciano ad essere pubblicate in Rete le prime foto dell'incontro, rivelatosi una vera chicca grazie anche alla stupenda cortesia e disponibilità di tutti gli ospiti. Ricevo e segnalo con piacere la disponibilità delle foto scattate dalla Nave Archimede.

2005/12/11

Sony, nuova falla in altro sistema anticopia

Per proteggere i suoi dischi, Sony rende vulnerabili i vostri PC. Di nuovo


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "fam.tasca", "iubatus" e "pot".

Dopo la figuraccia disastrosa fatta con il sistema anticopia XCP, che infetta volontariamente i computer degli utenti e li rende vulnerabili, Sony rimedia un altro sfacelo. Anche il sistema MediaMax usato per proteggere (si fa per dire) i suoi dischi apre il computer degli utenti ad attacchi informatici, dando a tutti (aggressori esterni compresi) accesso totale al computer.

La Electronic Frontier Foundation ha pubblicato un rapporto (PDF) che spiega la nuova vulnerabilità. In estrema sintesi, i dischi anticopia contenenti MediaMax installano sui PC Windows del software usando privilegi di accesso sbagliati: invece di essere eseguibile soltanto dall'utente normale, il software è eseguibile da chiunque, anche da comandi provenienti da Internet.

Questo rende inutile la tattica di protezione, molto diffusa nelle aziende, di concedere agli utenti diritti limitati di esecuzione, in modo che non possano installare giochini o altre porcherie trovate in Rete, e permette sia attacchi dall'esterno, sia "attacchi" da parte dell'utente stesso, che può installare e modificare quello che gli pare. Un incubo per gli amministratori dei sistemi informatici.

La EFF chiarisce la cosa con un'ottima analogia:

Immaginate un dipendente al quale vengono date le chiavi del proprio ufficio e della porta d'ingresso all'edificio in cui lavora, ma non le chiavi degli altri uffici o del magazzino. Ci sono molti modi per ottenere un accesso più ampio: scassinare le serrature, sfruttare una serratura dimenticata aperta, o rubare le chiavi del responsabile della sicurezza dell'edificio. Questa vulnerabilità è un ulteriore modo di ottenere maggiore accesso, analoga a lasciare appese fuori dalla porta le chiavi del responsabile della sicurezza. Rubandole, il dipendente può acquisire maggiori privilegi, come per esempio accedere ad ufficio o locali per i quali non è autorizzato.

Lo scenario di attacco descritto dalla EFF è questo: un utente normale (con diritti di accesso giustamente limitati) usa un computer Windows sul quale è stato suonato un CD dotato del sistema anticopia MediaMax. L'utente decide che non gli piacciono le limitazioni imposte dall'amministratore di sistema e decide di fare di testa propria, oppure visita un sito Web o apre un e-mail contenente un virus apposito.

Grazie alla falla Sony bis, l'utente deve semplicemente sostituire il programma mmx.exe installato da MediaMax con un altro programma di suo gradimento, come un giochino o un programma per scaricare film. L'aggressore, invece, può (tramite per esempio una pagina infetta) sostituire mmx.exe con un altro programma ostile, che può per esempio aprire ulteriori falle nel sistema operativo o eseguire funzioni non autorizzate o semplicemente copiare o devastare i dati contenuti nel computer.

La volta successiva che un utente con privilegi di amministratore inserisce nel computer un CD MediaMax, scatta la trappola: al posto di mmx.exe viene eseguito il programma ostile. Questo significa che ogni computer Windows sul quale è stato suonato un disco Sony MediaMax contiene una trappola a tempo, che può scattare anche a distanza di mesi dall'infezione.

Sony ha messo in Rete una prima patch di correzione di questa falla, ma la EFF dice che anche la patch è fallata. Così Sony ha pubblicato una seconda patch, che al momento viene studiata dagli esperti. La raccomandazione della EFF è, almeno per ora, di non installare queste patch.

Sony ha pubblicato un elenco dei dischi infettati da questo sistema anticopia.

A questo punto, la raccomandazione di sicurezza informatica non può che essere una: rifiutate di installare qualsiasi software proposto da CD musicali e non suonate CD anticopia nei vostri computer. Siamo arrivati infatti al paradosso che è più sicura la musica scaricata da Internet che quella confezionata dai discografici.

Videoproiettore autocostruito

Videoproiettore fai da te


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "bgmailbox", "tartam2002" e "skidonet".

State pensando di acquistare un televisore gigante per Natale? Pensateci due volte, specialmente se avete considerato l'ipotesi di un videoproiettore. Ho fatto qualche indagine sull'argomento, visto che anch'io avevo pensato di sistemare l'impianto di casa, che uso sempre più spesso (con i figli piccoli è difficile poter uscire per andare al cinema, per cui ricorro ai DVD), e ho una soluzione decisamente originale e a basso costo da proporvi.

Ci sono vari modelli di videoproiettore, e i centri commerciali ne sono pieni: sono molto compatti e ricordano i proiettori per diapositive. I prezzi sono abbordabili, specialmente se confrontati con quelli di un televisore al plasma o LCD di pari dimensioni; anzi, i videoproiettori sono l'unica vera soluzione se volete un "effetto cinema", ossia uno schermo gigante (oltre il metro). Richiedono però di poter oscurare la stanza anche di giorno, e non sono comodi da usare per uno zapping improvvisato, per cui non possono realmente sostituire un televisore, ma per le visioni-evento, tipo i film in DVD, sono impareggiabili.

Tuttavia c'è una fregatura: la lampada dei videoproiettori dura poco e costa quasi quanto metà del proiettore. È insomma una situazione simile a quella delle stampanti: costano poco, ma le cartucce e le testine hanno prezzi da capogiro e autonomie molto modeste. I costi a lungo termine di un videoproiettore, insomma, sono molto più elevati di quel che potreste pensare.

Durante le mie ricerche mi sono imbattuto in una soluzione davvero originale, da veri smanettoni: autocostruirsi un videoproiettore migliore di quelli in commercio e spendere molto, molto meno.

Un videoproiettore, fondamentalmente, è composto da una fonte luminosa, da una "diapositiva" composta da un piccolo schermo a cristalli liquidi che visualizza l'immagine, e da una lente che focalizza e proietta quest'immagine sullo schermo. Per ottenere dimensioni compatte, i videoproiettori in vendita usano lampade molto piccole e schermi altrettanto minuscoli, che hanno costi molto elevati. La compattezza impone di concentrare tanta luce in poco spazio all'interno del proiettore, e questo è difficile e quindi costoso.

Ma al posto del carissimo minischermo con minilampada si può usare un normale schermo LCD di un monitor: basta togliergli la retroilluminazione, in modo che diventi trasparente appunto come una diapositiva, e poi appoggiarlo su una lavagna luminosa. I risultati sono strabilianti, e oltre alla soddisfazione di autocostruirsi un videoproiettore c'è il piacere di risparmiare moltissimo sia come investimento iniziale (una lavagna luminosa di seconda mano costa poco) sia a lungo termine, perché le lampade delle lavagne luminose sono molto più a buon mercato e durevoli di quelle dei videoproiettori.

Certo le dimensioni non sono compatte, e ci vuole un po' di attenzione e spirito pratico, ma se vi piace questo genere di sfide, ho trovato su Tom's Hardware le istruzioni e le foto che mostrano come procedere. Mi raccomando, è importante assicurare il raffreddamento dello schermo LCD tramite una ventolina e proteggere lo schermo dalla polvere.

Buon divertimento!

2005/12/09

Alan Lee a Milano, mini-resoconto

Foto ricordo con Alan Lee


Alan Lee è stato ieri al Delos Day, a Milano, a presentare immagini e schizzi inediti tratti dal suo lavoro al Signore degli Anelli, ed ho avuto il piacere di conoscerlo e fargli da interprete. Su richiesta di Lee, non posso mostrarvi foto della sua presentazione, ma almeno una foto ricordo con lui sì... concedetemi questo momento di autocompiacimento.

Firefox 1.5 fallato, ma non gravemente come sembrava

Falla in FireFox. Non è critica ma sempre meglio aggiornare


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "eversordvl", "gennies" e "paolo.bon****".

Packetstorm Security ha annunciato una falla nella nuova versione, la 1.5, del popolare browser alternativo gratuito Firefox (disponibile per Linux, Mac e Windows in inglese e molte altre lingue, italiano compreso). La notizia è stata riportata inizialmente con molto allarme da parte di CNet.com. Tuttavia la falla è meno grave di quanto sembrasse inizialmente, e per molti utenti semplicemente non esiste. CNet.com ha pubblicato una rettifica.

La reputazione di sicurezza di Firefox rimane quindi piuttosto solida, specialmente se confrontata con le numerose falle devastanti che persistono in Internet Explorer. È per questo che consiglio da anni di usare Firefox o Opera al posto di Internet Explorer e pubblico il pulsante di invito a Firefox in questo blog.

A proposito: se usate già Firefox, vi consiglio vivamente di aggiornarlo alla versione 1.5, che ha migliorato nettamente le proprie prestazioni. Per esempio, adesso è attivo l'aggiornamento automatico; quando chiudete e riavviate Firefox, riapre automaticamente le pagine Web che stavate consultando. Ci vuole però una piccola cautela: se usate le estensioni di Firefox (piccole applicazioni aggiuntive che ne estendono le funzioni, come la Netcraft Toolbar, utile per rivelare i siti-trappola), verificate che siano già uscite le versioni aggiornate di queste estensioni. Firefox 1.5, infatti, disabilita per sicurezza le estensioni non aggiornate, per cui potreste trovarvi con un Firefox limitato rispetto al solito. Firefox 1.5, fra l'altro, cerca automaticamente gli aggiornamenti delle estensioni. Se non sapete cosa sono le estensioni e non le usate, aggiornate Firefox senza preoccupazioni.

Tornando alla presunta falla, si tratta di un errore nel modo in cui Firefox gestisce i titoli delle pagine Web se sono estremamente lunghi. Se Firefox si imbatte in una pagina che ha un titolo (quello che compare nella barra del browser) lunghissimo, creato con questo trucchetto, può piantarsi e rifiutarsi di ripartire. Il problema riguarda soltanto la versione Windows, e non si verifica sempre. Anzi, la Mozilla Foundation, che produce Firefox, non è riuscita a ricreare il problema nonostante numerosi tentativi, e lo stesso è successo a molti utenti.

Per quanto risulta finora, il difetto (se si presenta) non causa danni all'integrità e alla stabilità del sistema operativo e quindi non dovrebbe consentire attacchi o penetrazioni del computer dell'utente. Semplicemente, Firefox si pianta. Questo non è comunque un bene, ed è opportuno che la falla venga corretta al più presto.

Se vi imbattete in questo problema, potete rimediare in vari modi, descritti dal Sans Institute:
  • Impostate Firefox in modo che non conservi la cronologia dei siti visitati: scegliete Strumenti - Opzioni - Privacy - Cronologia, poi cliccate su Svuota e impostate a zero il numero di giorni per il quale Firefox ricorda le pagine visitate.
  • Trovate e cancellate manualmente il file history.dat, nel quale viene memorizzato il titolo ostile, e riavviate Firefox; Firefox ricreerà automaticamente il file.
  • Dopo aver chiuso Firefox, modificate il file prefs.js aggiungendo questa riga:
    user_pref("capability.policy.default.HTMLDocument.title.set","noAccess");
  • Usate l'estensione Noscript.
Se vi imbattete in questo problema, segnalatelo (insieme alla vostra soluzione) nei commenti.

Ciao da Paolo.

2005/12/07

Strano minispam virale: probabile trappola nascosta in falsi codec video

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "archilup", "massimiliano.ferr****" e "carlo.para****".

A partire dalle prime ore di oggi, un curioso mini-messaggio sta riempiendo caselle di posta, mailing list e forum della Rete italiana. Eccone alcuni esempi segnalatimi dai lettori:

ciao a tutti,
http://www.funnymoviesgallerie.com/72364/
guardate quello dei gatti! :-)

ciao a tutti,
ho trovato dei filmati veramente simpatici, soprattutto il secondo!!
http://www.funnymoviesgallerie.com/72364/

da morire!!!!! guardate gli ultimi due!!
http://www.funnymoviesgallerie.com/72364/

Aggiornamento (2005/12/14) Successivamente si sono varianti che puntano al sito http://www.bebotamovies.com.

Il mittente cambia nei vari messaggi e probabilmente è stato falsificato, oppure il messaggio è stato effettivamente spedito dalla casella di posta dalla quale dichiara di provenire, ma a insaputa dell'utente: in almeno un caso, infatti, l'indirizzo IP del mittente apparente coincide con quello effettivo dell'indirizzo di e-mail.

Il messaggio è privo di link-trappola (è in testo semplice, senza codici HTML che nascondono link mascherati) e privo di allegati che possano trasportare virus.

A prima vista, il sito citato nel messaggio presenta semplicemente dei rimandi a una collezione di video e non contiene codice ostile che possa iniettare virus o altre porcherie (ma è comunque opportuna molta prudenza nel visitarlo). L'unica particolarità è che digitando il nome del sito, senza la sottodirectory /72364/, si viene comunque rediretti a questa sottodirectory.

Tuttavia il sito nasconde una trappola: i video non si scaricano correttamente, e il sito reca la dicitura "se hai problemi a visualizzare i video devi aggiornare i codec di Windows Media Player. Puoi trovare i codec più aggiornati su VcodecDownload".

La dicitura linka a http://vcodecdownload.com/2, che sembrerebbe offrire dei programmi da scaricare (per Windows). Il sito dice che sono codec che consentirebbero a Windows Media Player di visualizzare i video, ma è sempre molto pericoloso scaricare programmi da siti sconosciuti e di dubbia affidabilità.

È molto sospetto che il sito dei video e il sito dei codec siano entrambi intestati a un improbabile "Brad Robertson, P.O.Box 31607, Code 1000, Addis Ababa Beijing ET, tel: 00 025 16610221 0, fax: 00 025 16610221 0, brad22584@post.cz". Cosa c'entra Beijing, altro nome di Pechino, con Addis Abeba? E come mai i numeri di telefono e fax iniziano con tre zeri? E perché un utente etiope (o pechinese) dovrebbe avere una casella di posta col suffisso cz della Repubblica Ceca? Ci sono anche altri dati contraddittori.

Inoltre la data di registrazione dei siti è recentissima (il 2 dicembre scorso) e la registrazione vale un solo anno: tipici segni di uno spammer o di un truffatore.

A giudicare dalla qualità dell'italiano usato, e dal fatto che lo spam e il sito sono in italiano, sembra che si tratti di uno spam destinato specificamente agli italofoni.

Il probabile meccanismo di attacco è questo: un utente riceve il messaggio di spam e, incuriosito, visita il sito dei filmati. Cerca di vederli e non ci riesce, e così segue il consiglio del sito: va all'altro sito, quello che ospita i "codec", e li scarica e installa, credendo che siano innocue aggiunte a Windows Media Player, mentre sono in realtà virus che infettano il suo PC Windows e lo trasformano in disseminatore di spam.

Al momento questa è un'ipotesi non verificata ma basata sulle circostanze: non ho a disposizione una macchina Windows sacrificabile sulla quale confermare la probabile natura virale di questi "codec" altamente sospetti: se qualcuno ce l'ha, può segnalare nei commenti i risultati dell'installazione del software scaricato.

Mi associo ai commenti già arrivati consigliando vivamente a chiunque abbia scaricato e installato questi "codec" di eseguire subito una pulizia antivirus usando un antivirus aggiornato. Va detto, tuttavia, che l'attacco è talmente recente che gli antivirus potrebbero non riconoscere l'infezione (AVG, per esempio, per ora non rileva pericoli), per cui conviene ripetere il controllo antivirus anche fra un paio di giorni, quando gli antivirus saranno stati aggiornati.

Aggiornamento (2005/12/14) L'ipotesi è confermata, e gli antivirus cominciano a identificare correttamente il virus che viene installato quando si scarica e si installa uno dei falsi "codec".

2005/12/06

“Grande Fratello”? No, grossa fregatura. Attenti agli inviti truffaldini.

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di di "roberto.ro**", "gigipav" e "mpaolo76".

Ricevo numerosissime segnalazioni di un e-mail d'invito molto sospetto, che parla di selezioni per il prossimo Grande Fratello:

Caro Amico/a,

Sei stato selezionato/a per partecipare al webcasting ufficiale del Grande fratello 2006, il più popolare Reality Show italiano, in 5 minuti potrai accedere alla prima fase delle selezioni, se sarai accettato verrai contattato dalla nostra redazione per una prova in video.

Partecipare è completamente gratuito e tra tutti i partecipanti verrà estratti un premio in danarro pari al € 100.000 che verranno assegnati all'inizio dell'edizione 2006 del Grande Fratello.

Il messaggio ha vari motivi per essere considerato sospetto:
  • proviene da un indirizzo che non è riferibile a Mediaset o alla casa di produzione del Grande Fratello, ma è un indirizzo generico che chiunque potrebbe avere aperto (webcasting@eutelia.net);
  • contiene un errore di battitura molto insolito (danarro), tipico dei messaggi-trappola di phishing, che sembra indicare che il testo sia stato scritto o trascritto da un non italiano;
  • il link contenuto nel messaggio non porta a un sito riferibile al Grande Fratello, ma a http://www.terzodesiderio.biz/gf, che attualmente risulta vuoto e con la pagina principale "in costruzione" con una scritta in ideogrammi credo cinesi (se qualcuno sa cosa vogliono dire, lo scriva nei commenti [vedi aggiornamento]);
  • il nome di dominio Terzodesiderio.biz è registrato in modo che il vero titolare sia anonimo, tramite WhoisGuard.

Secondo le indagini pubblicate da Magnaromagna, il sito linkato nell'"invito" nasconde (o nascondeva) un dialer: uno di quei simpatici programmi autoinstallanti che cambia la connessione a Internet facendola passare attraverso un numero a pagamento. Il dialer funziona soltanto con Windows usato in combinazione con Internet Explorer; chi non usa Internet Explorer per navigare, come si raccomanda da anni, non corre pericolo.

Secondo Sophos, il dialer in questione è Eocha/B, e altera le impostazioni di Internet Explorer in modo da fargli ritenere sicuri e affidabili numerosi siti-trappola, come baciamistupido.biz, dolcezze.biz, nanobyte.biz e altri dai nomi più esplicitamente pornografici.

Aggiornamento (2005/12/07 8:35). Secondo un lettore di Singapore ("beppesin", che ringrazio) la scritta è effettivamente cinese (nella versione usata nella maggior parte della Cina, quella semplificata, mentre nella zona di Canton, a Taiwan ed in altre zone usano ancora i caratteri classici) e significa semplicemente in costruzione: è l'equivalente di quanto è scritto in inglese. La traduzione è confermata nei commenti qui sotto.

Internet Explorer verrà modificato a causa dei brevetti software

Chi di brevetti ferisce...


Secondo The Register, Microsoft modificherà il funzionamento di Internet Explorer per aggirare un brevetto software molto controverso. Il brevetto è detenuto dalla microscopica Eolas Technologies insieme alla University of California, che hanno fatto causa a Microsoft nel 1999 e hanno vinto, ottenendo una sentenza che prevede che Microsoft paghi 520 milioni di dollari più gli interessi perché Internet Explorer contiene funzioni, in particolare l'accesso ad applicazioni interattive, che violano appunto il loro brevetto.

Microsoft ha fatto ricorso in appello e il processo è stato rifatto: ora deve dimostrare che il brevetto violato non è valido, se vuole salvarsi dalla megamulta.

La validità del brevetto Eolas è molto dubbia fra gli addetti ai lavori, ma l'Ufficio Brevetti USA l'ha riesaminato a settembre e l'ha ritenuto valido, e così Microsoft se la vede brutta. Da qui la scelta di modificare IE.

Le modifiche dovrebbero arrivare a gennaio 2006 sotto forma di patch per chi ha già installato Internet Explorer. A partire dai primi mesi del 2006, invece, usciranno nuove versioni di Windows 2000 e XP che conterranno direttamente le modifiche a IE.

Dal punto di vista degli utenti, il cambiamento dovrebbe essere comunque modesto: si ipotizza che possa trattarsi di dover cliccare un paio di volte in più per poter accedere alle applicazioni embedded, principalmente quelle in ActiveX, tramite IE.

Dettagli tecnici a parte, casi come questo dimostrano che il problema dei brevetti software non colpisce soltanto le piccole aziende di software, ma anche i colossi, e può portare il settore informatico alla paralisi. Sei anni di lite legale sono un'eternità in informatica.

IBM adotta il formato OpenDocument

IBM apre all'OpenDocument


La scusa che il formato OpenDocument è supportato soltanto da OpenOffice.org e qualche altro programma di nicchia regge sempre meno. Infatti IBM ha annunciato che la prossima versione del suo pacchetto di rete per la collaborazione e la produttività in ufficio, denominato Workplace Managed Client 2.6 e in uscita a inizio 2006, userà il formato OpenDocument (ODF) e supporterà anche i formati Microsoft. WMC è stato finora dedicato alle grandissime aziende (dal milione di utenti in su), e quindi è un peso massimo nel settore, composto da Lotus Notes, dal portale WebSphere e da un sistema di e-mail e messaggistica istantanea.

Secondo IBM, l'interesse principale per questa sua scelta proviene dai paesi emergenti (come la Cina o il Brasile), che stanno iniziando solo ora a digitalizzare la propria amministrazione e hanno capito il problema insito nell'adottare un formato di digitalizzazione di cui non possano disporre a proprio piacimento: per accedere ai propri dati, dovrebbero sempre dipendere da chi è titolare dei diritti di quel formato. E pagare, pagare, pagare, senza alcuna garanzia che potranno leggere tutto quello che hanno scritto se, fra una decina d'anni, il formato non viene più supportato dal fornitore.

Microsoft ha finora rifiutato di supportare ODF e ha recentemente annunciato che sottoporrà il proprio nuovo formato, Office Open XML, a un ente di standardizzazione perché venga ratificato appunto come standard. Ma IBM si è unita al coro di dubbi riguardanti questo annuncio: aspettiamo e vediamo cosa succede davvero, perché gli annunci sono facili da sfornare, i risultati davvero liberi da cavilli un po' meno. Arthur Fontaine, manager IBM per Workplace Managed Client, parla chiaro: "Vorremmo vedere qual è il risultato finale di questi standard, se il movimento open source li trova compatibili, e se dallo standard viene omesso qualcosa che verrà sfruttato dal singolo fornitore".

Con questa mossa, anche IBM sembra voler entrare in competizione con Microsoft Office, OpenOffice.org e StarOffice di Sun nel settore delle applicazioni d'ufficio, almeno al livello delle grandi aziende, ma la cosa interessante è che sfrutta il formato aperto e libero per conquistare più facilmente i clienti. L'open source, insomma, fa bene agli affari.

2005/12/02

Alan Lee a Milano giovedì 8

L'illustratore e scenografo de "Il Signore degli Anelli" parteciperà ai Delos Day, giovedì a Milano


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "andrea", "alienferrari" e "fsperuzzi".

Cosa fate giovedì prossimo (8 dicembre)? Io sarò a Milano a fare da interprete per Alan Lee, premio Oscar per le scenografie del Ritorno del Re e illustratore del Signore degli Anelli e altre opere di Tolkien. Alan Lee sarà infatti ospite d'onore del Delos Day, organizzato da Delos Books in collaborazione con StarConTrek e col sostegno di Giochi Sforzeschi.

Lee presenterà il suo nuovo libro, Il Signore degli Anelli — Schizzi e bozzetti, e presenterà immagini personali delle riprese della trilogia cinematografica. Poi ci sarà spazio per le domande del pubblico e per gli autografi. È un'occasione ghiottissima per conoscere uno degli artisti che ha maggiormente influenzato lo stile visivo dei tre film di Peter Jackson.

L'intervento di Alan Lee è previsto per le 11.00; la sessione autografi inizierà al Delos Store intorno alle 12.00.

Il Delos Day si tiene nell'ambito della manifestazione Giochi Sforzeschi e di StarConTrek, al Palazzo delle Stelline a Milano (Corso Magenta 61, vicinissimo alla Stazione Cadorna). L'entrata è libera e gratuita.

Potete vedere in Rete un'anteprima del lavoro di Lee, e trovare il programma completo del Delos Day e le istruzioni per arrivarci. Vi aspetto.
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