Un paio di settimane fa sono stato invitato da Ivan Grieco e Umberto Bertonelli a una chat su YouTube decisamente a ruota libera su una varietà di argomenti, dall’energia nucleare all’intelligenza artificiale a 2001 Odissea nello spazio. Se vi interessa, è incorporata qui sotto.
Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2022/06/30
2021/01/21
Le nuove fotocamere digitali causano avvistamenti di UFO
Ultimo aggiornamento: 2021/01/22 21:00.
Una delle critiche tecniche più frequenti all’ufologia è che se davvero ci fosse qualche veicolo extraterrestre che vola nei nostri cieli dovremmo averne immagini in abbondanza e di altissima qualità, visto che ormai tutti giriamo costantemente con una fotocamera e telecamera digitale in tasca: il telefonino. Ci sono anche telecamere di sorveglianza ovunque, che registrano costantemente e spesso inquadrano anche il cielo. E ci sono le telecamere ipersensibili degli astronomi e astrofili, che registrano il cielo notturno per documentare le meteore. Ma di foto davvero nitide di veicoli inequivocabilmente extraterrestri non se ne vedono.
In compenso, negli ultimi anni sono aumentati fortemente i video che mostrano oggetti indistinti muoversi in cielo in modi assolutamente impossibili per qualunque veicolo terrestre, con oscillazioni e variazioni di traiettoria fortissime. La cosa più sorprendente è che questi video spesso provengono da persone in buona fede e non sono il frutto di manipolazioni digitali intenzionali.
Prima di concludere che si tratta di prove inconfutabili di veicoli anomali,
bisogna però tenere conto del fatto che ormai quasi tutti i telefonini sono
dotati di sistemi di stabilizzazione digitale dell’immagine. Questi sistemi
funzionano molto bene in condizioni normali, correggendo il naturale tremito
della mano del fotografo. Ma quando devono gestire situazioni insolite creano
degli artefatti digitali estremamente ingannevoli.
Nel video qui sopra, l’oggetto che si muove in modo così folle nel cielo a 1:44 è in realtà semplicemente un aereo da turismo che sta volando in linea retta. Lo sappiamo perché l’autore del video, Mick West di Metabunk.org, lo ha fotografato contemporaneamente anche con una fotocamera digitale dotata di un teleobiettivo molto potente che ne ha immortalato la forma in dettaglio.
Ma la ripresa video fatta con il telefonino è alterata direttamente dal telefonino stesso, senza nessun intervento dell’utente: lo stabilizzatore cerca di tenere fermo l’albero in primo piano e quindi “sposta” l’aereo. Più specificamente, il tremito della mano che tiene il telefonino altera la parallasse fra albero e aereo e lo stabilizzatore “ritaglia” l’inquadratura in modo da prenderne soltanto la porzione centrale, nascondendo i bordi che rivelerebbero la stabilizzazione. L’illusione, per chi non conosce il funzionamento degli stabilizzatori digitali, è perfetta.
Qui sotto vedete un esempio di stabilizzazione nella quale i bordi non sono stati ritagliati e quindi la correzione dell’inquadratura è chiaramente percepibile. Immaginate di prendere soltanto la porzione centrale di questo stesso video, tagliando tutto il resto, e otterrete quello che fa normalmente uno stabilizzatore da telefonino.
Un altro inganno visivo delle fotocamere integrate negli smartphone è lo zoom digitale, che ingrandisce l’immagine ma perde dettagli importanti. Per esempio, un aereo ripreso da lontano sembra spesso un sigaro senza ali perché le ali sono scure (da terra ne vediamo il ventre che è in ombra) mentre la fusoliera è fortemente illuminata dal sole. Se fotografiamo con una fotocamera tradizionale, le ali risultano visibili ma molto tenui; se fotografiamo con uno smartphone, lo zoom digitale elabora l’immagine perdendo i dettagli che non ha visto, come appunto le ali.
L’immagine qui sotto, tratta sempre dal video di West, mostra un aereo di linea fotografato dallo stesso punto usando una fotocamera normale (sopra) e lo zoom digitale di uno smartphone.
Si arriva così al paradosso delle fotocamere digitali che
creano artefatti che vengono scambiati per avvistamenti ufologici.
2020/08/09
I Formati Morti e la Maledizione delle MotionWavelet
Credit: BetaNews. |
All’epoca erano leggibili, ne sono certo. Ma ora persino VLC, veneratissimo grimaldello tuttofare per i video, si arrende sconsolato, blaterando qualcosa di un “formato MWV1” che non è in grado di decodificare. Ho disseppellito il laptop Windows e provato con il player video Microsoft di Windows 10. Niente da fare. Ho recuperato un vecchio Windows Media Player. Peggio che andar di notte.
Una ricerca in Google mi ha permesso di scoprire che MWV1 è la sigla del codec Aware MotionWavelet, usato dalla Aware Inc, la cui pagina di supporto (secondo l’enciclopedia dei codec AVI di Jim McGowan) è defunta e recuperabile solo tramite Archive.org. I codec non sono più distribuiti dalla Aware, per quel che ho visto.
Mi tocca andare su un sito russo a scaricarne una copia, ehm, presa in prestito. Scaricare e installare software da siti del genere non è mai salutare, ma tanto il laptop è sacrificabile e ben isolato dal resto della rete del Maniero. Così l’ho scaricato e installato. I video ora funzionano, ma non con VLC, non con il player di Windows 10: solo con il vecchio Windows Media Player.
Stavolta è andata bene, ma per quanti anni ancora sarà possibile fare questo accrocchio per poter vedere quei video? Sarà il caso di convertirli a un formato meno obsoleto. Il problema è trovare un programma di conversione che funzioni.
Alla fine ho trovato un workaround che potrebbe essere utile ad altri che si trovano nelle mie stesse condizioni e che quindi segnalo qui: Xbox. No, non sto scherzando. In Windows 10 c’è l’app Xbox Game Bar, che è uno screen recorder che consente di registrare il contenuto di una finestra insieme all’audio corrispondente. È pensato per registrare le sessioni di gioco, ma funziona egregiamente con qualunque altra applicazione, compreso Windows Media Player. Si invoca digitando il tasto Windows insieme alla G; si può anche avviare direttamente la registrazione usando Windows-Alt-R. Salva in formato MP4.
Ho quindi convertito i video senza problemi (a parte la perdita di tempo di cercare la soluzione, valutare e scartare app di conversione e riprodurre tutti i file). La qualità di una cattura dallo schermo non sarà sublime, ma nel mio caso si tratta comunque di video a bassissima risoluzione, ai quali tengo per motivi sentimentali e non tecnologici. Ora sto andando a caccia di altri video obsolescenti negli archivi del Maniero.
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2020/05/13
Video: App anti-coronavirus svizzera, come protegge salute e privacy
2020/04/24
Youtube quanto paga gli Youtuber?
La youtuber Shelby Church, che lavora in questo modo da oltre dieci anni, spiega nell’articolo che ha vari video che hanno oltre un milione di visualizzazioni, ma non tutti le vengono pagati da Youtube allo stesso modo. Per esempio, un suo video visto quasi quattro milioni di volte le ha fruttato circa 1300 dollari, ma un altro suo video visto solo 700.000 volte ha guadagnato di più.
Questa variabilità è molto estrema: tre milioni di visualizzazioni possono fruttare dai 6.000 ai 15.000 dollari, ma le è capitato di guadagnarne anche 40.000 con due milioni di visualizzazioni.
Le ragioni di questa variabilità sono importanti per chiunque stia pensando di fare carriera come youtuber. Prima di tutto, il guadagno dipende dal paese in cui risiedono gli spettatori. Church nota che gli spettatori in India fruttano 1,16 dollari per migliaio, mentre quelli americani generano incassi quasi quattro volte maggiori (4,08 dollari per migliaio). Altri paesi ad alto rendimento sono il Canada, la Germania e il Regno Unito.
Anche la durata del video ha la sua importanza: se dura più di dieci minuti, può contenere due pubblicità invece di una e quindi in genere frutta il doppio.
Occorre tenere presente, inoltre, che Youtube si trattiene il 45% di quei dollari per migliaio, per cui fate bene i vostri conti.
In ogni caso, Shelby Church rileva che a lei un milione di visualizzazioni produce un incasso medio che oscilla fra i 2000 e i 5000 dollari. Scegliete quindi bene gli argomenti, la durata e la lingua nella quale realizzate i vostri video, se avete ambizioni di farne una fonte di guadagno, e tenete presente che molti youtuber guadagnano dalle sponsorizzazioni o dall’indotto più che dalla monetizzazione diretta dei propri video.
2020/04/19
Video: Conferenza sui complottismi lunari a Cadro, ottobre 2019
2020/01/22
Bye bye, YouTube, visto che per te i miei video sono “senza valore didattico”, ti saluto
Hi Paolo Attivissimo,
During a recent review, our team of policy specialists carefully looked over the videos you’ve uploaded to your channel Paolo Attivissimo. We found that a significant portion of your channel is not in line with our YouTube Partner Program policies. As of today, your channel is not eligible to monetize and you will not have access to monetization tools and features. Please go to your monetization page to read more about the specific policy our specialists flagged.
We know this is tough news, and sometimes we have to make difficult decisions. We have a responsibility to ensure our community is safe for creators, viewers and advertisers. At the same time, we understand that you may have unintentionally made mistakes. That’s why you’ll be able to reapply for the YouTube Partner Program in 30 days. This 30-day time period allows you to make changes to your channel to make sure it’s in line with our policies.
Ho cliccato sull’apposito link per sapere quale “specific policy” avrei violato secondo i “policy specialist” di Youtube, e ho ottenuto questa risposta ancora più simpatica: sarei colpevole di “Riutilizzo di contenuti altrui senza valore didattico aggiunto o commenti originali significativi.”
Cliccando sulle “ulteriori informazioni” non mi viene detto quali video sarebbero “senza valore didattico aggiunto o commenti originali significativi”.
Avevo attivato la monetizzazione per vedere il funzionamento. Questi sono i risultati per i quali dovrei, secondo Youtube, rivedere i miei video per capire dove “posso aver commesso errori non intenzionalmente”.
In sei mesi, ben sei dollari e spicci. Certo, Youtube, perdonami, cambierò per te.
Con questa ennesima trovata la mia pazienza è finita: non è la prima volta che Youtube mi causa problemi e perdite di tempo. I suoi controlli sul copyright sono diventati vessatori e ridicoli (specialmente con il mio documentario Moonscape, che è stato bersagliato ripetutamente) e i suoi commenti sono una cloaca di complottisti, odiatori e imbecilli. Per cui lascio su Youtube quello che ho già pubblicato, in modo da non rovinare le pagine che hanno linkato o incorporato i miei video, ma non pubblicherò più nulla e bloccherò i commenti ai video che ho pubblicato.
Se siete Youtuber o aspiranti Youtuber, valutate bene se vale la pena di investire così tanto tempo in questa macchina tritacarne senza volto.
Se dovrò pubblicare qualcosa in video, lo troverete su Vimeo. Che pago di tasca mia, ma che non mi rompe l’anima, non mi fa perdere tempo e non infligge pubblicità a chi guarda i miei video.
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2019/09/17
Video: due chiacchiere sul lunacomplottismo per “Misteri Channel”
E questa è la seconda parte:
Premetto subito che non leggo i commenti su Youtube e non ho intenzione di farlo. Ricordo inoltre che chiunque volesse approfondire l’argomento e reperire date, dati e fonti può partire dal mio libro gratuito che fornisce tutte le informazioni da sapere prima di farsi un’opinione.
Qualunque commento polemico o a favore delle tesi di complotto inviato a questo blog verrà cestinato. Sono a disposizione dei dubbiosi, ma non ho tempo da perdere con gli incompetenti, gli ingenui e gli imbecilli.
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2019/03/22
Pasty.link: come scaricare copie dei video in streaming
Usarlo è abbastanza semplice: si copia il link del video in streaming che volete conservare e lo si incolla nella casella di Pasty.link. Il sito restituisce un link sul quale è sufficiente fare un clic destro (se siete a un computer) per scaricare il video.
Per esempio, se volete conservare per sempre una copia di questa perla del TG5, secondo la cui redazione (specificamente Susanna Galeazzi, autrice del servizio) la Luna dista “centinaia di migliaia di anni luce dal nostro pianeta”, andata in onda il 21 marzo scorso (ieri), potete visitare il sito del TG5, che ospita uno streaming del servizio, copiarne il link e incollarlo in Pasty.link. Otterrete questa schermata:
A questo punto vi basta un clic destro per salvare il video sul vostro computer.
2018/12/07
Elettrochiacchiere, prima puntata sperimentale
A 14.30 circa un automobilista non si accorge che la sua auto sta scivolando indietro verso la mia ELSA e devo suonare il clacson per svegliarlo. Poi la gente mi chiede perché non vedo l’ora che arrivi la guida autonoma.
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2018/05/11
Riparare video danneggiati: una storia a lieto fine
Facce da Tesla :-) |
Ho ripreso la scena con la mia GoPro, ma quando sono arrivato a casa ho scoperto con disappunto che il file video aveva un problema: era lungo zero byte. In altre parole, la minitelecamera non aveva registrato nulla.
Esaminando la schedina di memoria della telecamera, tuttavia, mi sono accorto che c’era un altro file con lo stesso nome ma l’estensione LRV e grande oltre 600 megabyte. Un’occhiata al sito di GoPro e a Fileinfo.com mi ha permesso di scoprire che un file LRV è un Low Resolution Video usato per la gestione di alcune funzioni dell’app della GoPro.
Ok, Low resolution è meglio che no resolution, per cui ho provato a rinominare il video da LRV a MP4. Niente da fare.
Googlando ho visto che molti suggerivano di caricare il file su Youtube, usando così il software di Youtube per decodificarlo, oppure di aprire il file LRV con VLC. Niente da fare.
Ho chiesto aiuto ai Disinformatici via Twitter e sono arrivati vari suggerimenti, come l’uso di Stellar Phoenix Video Repair (Windows e Mac), che però costa 70 dollari. La demo è gratuita ed è riuscita a farmi vedere il contenuto del file LRV, confermandomi che si trattava del video che volevo recuperare.
Ho provato anche Treasured di Aeroquartet, che ha analizzato il video e mi ha fatto una proposta più interessante: per 49 dollari, mandando ad Aeroquartet un breve campione del video lo avrebbero analizzato per preparare un software su misura per la codifica video della mia telecamera.
Mi sono registrato come possibile utente dando il mio indirizzo di mail e pochi minuti più tardi Aeroquarter mi ha mandato via mail il link per scaricare il software fatto su misura, RepairMovie, che ha decodificato il video e lo ha reso leggibile:
Finita la riparazione, il software mi ha permesso di vedere ed ascoltare gratuitamente l’intero video (mentre Stellar Phoenix me ne mostrava solo un pezzetto), in una versione coperta da una grande dicitura “TRIAL”.
Ho accettato la proposta e ho pagato i 49 dollari: mi è arrivato un codice di registrazione, che ho immesso nell’app.
Bingo! In pochi secondi RepairMovie mi ha fornito una copia del video recuperato senza diciture sovrimpresse. Eccone un pezzetto (il resto non lo posso ancora pubblicare perché non ho il permesso di tutte le persone ritratte):
Qui partiamo da circa 40 km/h e arriviamo a 100 km/h in circa 3 secondi e a 180 km/h in circa 11. Nella parte di video che non vi posso mostrare abbiamo fatto una partenza Ludricrous da fermi: 0-200 in 11 secondi. Impressionante.
Certo, 49 dollari sono tanti per un singolo video (ne potrei riparare molti altri entro la scadenza dell’app): ma ne è valsa la pena per riavere questo ricordo difficilmente ripetibile e per poter raccontare a voi come recuperare un video che sembra perduto per sempre.
2017/12/14
Video monetizzabili, motore di fake news
In questi giorni hanno iniziato a circolare due notizie apparentemente slegate ma in realtà parallele.
La prima riguarda un video che mostra un uomo che cammina in un grande giardino tenendo in mano un telo trasparente: quando lo dispiega davanti a sé, l’uomo diventa invisibile. Sembra quasi che il mantello dell’invisibilità di Harry Potter sia diventato realtà grazie alla scienza, se si dà retta alla descrizione che accompagna il video e che parla di “materiali quantici.. usabili dai militari”, ma in realtà si tratta di un effetto speciale video ottenuto con la tecnica cinematografica nota come chroma key oppure blue screen o green screen: il telo è di un particolare colore (di solito blu o verde) che viene sostituito digitalmente con un’immagine preregistrata di quello che sta dietro il telo, che così sembra creare l’invisibilità.
La seconda ha a che fare con un ventiduenne inglese, Jay Swingler, che ha deciso volontariamente di mettere la propria testa dentro un forno a microonde riempito di schiuma espandente, allo scopo di riprendersi in un video da pubblicare su Youtube insieme ad altri dello stesso genere demenziale. La schiuma si è solidificata e il ragazzo ha rischiato di morire soffocato, ma è stato salvato dall’intervento di ben cinque vigili del fuoco, come riferiscono la BBC e i pompieri delle West Midlands.
Cos’hanno in comune queste due storie? Lo stesso movente: fabbricare video che diventano popolari e generano soldi. Se un video riceve tante visualizzazioni, i social network e i siti come Youtube pagano i suoi creatori in cambio del diritto di inserirvi pubblicità. Questo meccanismo di monetizzazione dei video ha creato una vera e propria industria amatoriale di video falsi, con contenuti spesso scioccanti o demenziali, costruiti a tavolino per far parlare di sé ed essere condivisi, che non esisterebbero se non ci fosse l’incentivo del guadagno. E ci sono anche sciacalli che rubano i video virali altrui per monetizzarli.
Il video del mantello dell’invisibilità, per esempio, proviene dal social network cinese Weibo, ma è stato visto 32 milioni di volte da quando è stato condiviso su Facebook ed è stato citato da numerose testate giornalistiche (specificando chiaramente che si trattava di una finzione). Il video del gesto d’incoscienza del ragazzo britannico ha accumulato oltre tre milioni di visualizzazioni in pochi giorni. Questo significa che chi li ha pubblicati riceverà qualche migliaio di euro di compenso.
La monetizzazione su Internet di video falsi o fabbricati è una delle ragioni del boom delle notizie false basate su questi video: costano poco e rendono molto, anche per le testate giornalistiche che le ripubblicano senza verificarle. I social network stanno correndo ai ripari togliendo le pubblicità, e quindi l’incentivo economico, ai video che incoraggiano o promuovono comportamenti dannosi o pericolosi, ma questa rimozione avviene soltanto se un video viene segnalato dagli utenti (è successo per il video della testa nel microonde). Spetta quindi a noi utenti, insomma, agire per disincentivare questa forma di fake news.
Fonti aggiuntive: Bufale.net; Gizmodo; Snopes.com. Questo articolo è il testo preparato per il mio servizio La Rete in 3 minuti per Radio Inblu del 14 dicembre 2017.
2017/12/04
L’effetto speciale più spettacolare: la natura. Fulmini al rallentatore
Se volete sapere come è possibile catturare un fulmine così perfettamente, i dettagli sono qui.
2017/07/21
Video: perché questo uccellino sta a mezz’aria con le ali ferme?
Quasi due milioni di visualizzazioni per un video di un uccellino che svolazza davanti a una telecamera di sorveglianza domestica possono sembrare tante, ma se lo guardate (dura solo undici secondi) capirete il motivo di tanto interesse: il volatile sta sospeso in aria senza che si veda alcun movimento delle ali. Come è possibile?
Non è grafica digitale o un trucco fisico: l’uccellino non è stato appeso a un filo o creato digitalmente. Quello che si vede nel video è tutto reale. La spiegazione è poco intuitiva per chi non conosce il funzionamento di una telecamera: per una fortunata coincidenza, le ali si muovono con la stessa cadenza con la quale la telecamera acquisisce la sequenza di immagini fisse che compongono il video (circa 20 cicli al secondo, come spiegato dall'autore, GingerBeard), per cui il video ha registrato le immagini delle ali solo quando erano in una posizione sempre uguale del loro battito.
Questa tecnica, chiamata spesso stroboscopia, si usa da tempo in numerose varianti per esaminare movimenti rapidi e ripetitivi, per esempio di macchinari, ed è la ragione per la quale in alcuni film e video si vede che le ruote dei carri e delle auto sembrano girare in senso contrario a quello di marcia. Ma è rarissimo vederla in azione per caso e con risultati così magici come in questo video.
2017/06/12
Video: che rumore fa un aereo di linea in quota?
Questo video cattura un suono molto raro: quello di un aereo di linea a velocità di crociera, sopra le nubi. Per coglierlo non basta mettersi in cima a una montagna: bisogna trovarsi in quota a oltre 10.000 metri, su un aeromobile che non faccia rumore e che stia fermo. In altre parole, su un pallone sonda dotato di una GoPro.
Come spiegato nelle informazioni che accompagnano il video, il lancio del pallone sonda ha rispettato tutte le norme di sicurezza. Il video potrebbe suscitare un certo mal di mare, ma il silenzio che regna a quella quota e la vista che si gode sono impagabili. E pensare che in quell’oggetto che sfreccia nel cielo a ottocento chilometri l’ora ci sono probabilmente un centinaio di persone che neanche si rendono conto della meraviglia tecnica quotidiana che è il volo.
E che a terra ci sono gli imbecilli che gridano alle scie chimiche :-)
2016/05/14
L’appontaggio di SpaceX da tre angolazioni differenti
Qualche giorno fa SpaceX ha pubblicato un video che mostra da tre punti di vista differenti e molto ravvicinati l’atterraggio del primo stadio del suo lanciatore Falcon 9 sul ponte della nave di recupero Of Course I Still Love You nell’Oceano Atlantico, dopo aver collocato in orbita un satellite per telecomunicazioni, come raccontato in questo mio articolo. Spettacolare.
Notate, a 0:42, la scivolata laterale del razzo dopo l’appontaggio.
2016/02/12
Antibufala: il video antigravità degli OK Go
Il nuovo video degli OK Go, intitolato Upside Down, Inside Out, parte subito dichiarando che “Quello che state per vedere è reale. Lo abbiamo girato in gravità zero, in un vero aereo, in cielo. Non ci sono fili o green screen”. Seguono tre minuti abbondanti di evoluzioni spettacolari e impossibili che fanno davvero sembrare che gli OK Go abbiano annullato la gravità. Molti si stanno chiedendo come possa essere vera l’affermazione del gruppo musicale, noto per i suoi video stracolmi di illusioni ottiche e di effetti ottenuti dal vivo, senza trucchi digitali. È una bufala?
Non proprio. La tecnica descritta dagli OK Go, ossia usare un aereo per creare un effetto identico all’assenza di peso, è reale e documentata da decenni: la adoperano gli astronauti per allenarsi all’assenza di peso che troveranno nello spazio. Basta lanciare l’aereo su una traiettoria che lo faccia arrampicare in cielo e poi ridurre la spinta dei motori: il velivolo traccia un arco parabolico e poi inizia a cadere, e durante questo periodo di caduta libera a bordo si ha l’effetto dell’assenza di peso (non assenza di gravità: la gravità c'è ancora ed è infatti quella che attira l’aereo verso terra, ma siccome i passeggeri cadono alla stessa velocità con la quale cade l'aereo, gli oggetti e le persone a bordo fluttuano come se non ci fosse gravità).
OK Go - Upside Down & Inside Out
Hello, Dear Ones. Please enjoy our new video for "Upside Down & Inside Out". A million thanks to S7 Airlines. #GravitysJustAHabit
Pubblicato da OK Go su Giovedì 11 febbraio 2016
Fin qui, insomma, il video degli OK Go è realistico, ma c’è un piccolo problema: i periodi di caduta libera ottenibili con gli aerei durano al massimo una ventina di secondi (per non schiantarsi al suolo) e sono seguiti da un periodo di alcuni minuti nel quale i piloti fanno rialzare l’aereo dalla sua traiettoria diretta verso il suolo, con un’accelerazione che aumenta il peso degli occupanti. Nel video, invece, ci sono circa tre minuti di assenza di peso ininterrotti. Allora c’è un trucco?
Ebbene sì: il video è stato realizzato in spezzoni brevi che poi sono stati uniti in fase di montaggio, come sottolinea su Facebook persino la NASA. Secondo la spiegazione pubblicata sul sito ufficiale degli OK Go, si tratta di una ripresa singola di 45 minuti, che include otto periodi consecutivi di assenza di peso di circa 27 secondi intervallati da alcuni minuti di condizioni normali: questi minuti sono stati tolti dal video e gli stacchi non si vedono grazie a un piccolo ritocco digitale di morphing. Se li volete scovare senza troppa fatica, sono a 0:46, 1:06, 1:27, 1:48, 2:09, 2:30 e 2:50.
Avrete forse notato che fra uno stacco e l’altro non passano 27 secondi, ma 21: è esatto, perché le riprese sono state accelerate in post-produzione in modo da far corrispondere i 27 secondi di assenza di peso ai 21 delle varie sezioni della canzone. Gli OK Go, durante il volo, riproducevano la canzone rallentandola di quasi il 30%.
Le riprese si sono svolte su un grande aereo apposito del Centro di Addestramento per Cosmonauti vicino a Mosca, all’interno del quale è stata costruita una finta fusoliera d’aereo di linea, ben più lavabile dei normali interni di un velivolo. Geniale e divertente.
2016/02/18: È stato pubblicato un video che mostra in dettaglio quello che è successo dietro le quinte, comprese le complicazioni di nausea e vomito e il rallentamento della musica per adattarla alla durata dei periodi di assenza di peso, e spiega la teoria del volo parabolico.
Fonti aggiuntive: Nofilmschool, S7 Airlines, Buzzfeed, Redbull.com.
2015/12/10
Preparazione e decollo del cargo spaziale Cygnus in 4K
2015/07/17
Volo virtuale spettacolare con la Patrouille Suisse: l’inquadratura la scegliete voi
I video ripresi a bordo degli aerei delle pattuglie acrobatiche sono sempre spettacolari, ma ormai ce ne sono tanti, anche in altissima definizione. Se però volete un brivido nuovo e disponete di un browser recente in grado di riprodurre i video di Youtube ripresi a 360° (Google Chrome e Firefox vanno benissimo, per esempio), godetevi questo video della Patrouille Suisse e divertitevi a guardarvi intorno in tutte le direzioni trascinando il cursore o cliccando sulle frecce in alto a sinistra. Buona visione, preferibilmente a tutto schermo.
Per i tanti che se lo chiedono quando guardano in basso e si accorgono che i comandi si muovono da soli: no, l'aereo non è radiocomandato. Si tratta di un velivolo biposto e uno dei posti è occupato dal cameraman, che non deve toccare i comandi, mentre l'altro è occupato dal pilota, che invece i comandi li manovra eccome. Guardatevi intorno (anche dietro) e tutto sarà più chiaro.
2015/06/27
Paolo Nespoli tornerà nello spazio; Stazione Spaziale a 4K spettacolare
L'astronauta italiano Paolo Nespoli tornerà a visitare la Stazione Spaziale Internazionale nella seconda metà del 2017, partendo probabilmente verso maggio, con la Expedition 52/53: la voce circolava da qualche tempo, ma ora la notizia è ufficiale e pubblicata in dettaglio da Astronautinews.it. Per Paolo sarà la terza visita, dopo quelle del 2007 e del 2010-11 (quella che ci ha regalato, fra l'altro, le fantastiche foto dello Shuttle attraccato alla Stazione).
Troverà sicuramente molti cambiamenti nella Stazione, compresa la possibilità di effettuare riprese video in altissima definizione grazie alle videocamere 4K (UHD) presenti a bordo. La NASA ha già pubblicato alcuni spezzoni di questi video su Youtube e sono di una bellezza mozzafiato, sia per la qualità d'immagine, sia per il contenuto (magnifico il timelapse dello spostamento robotizzato del modulo PMM Leonardo da un punto all'altro della Stazione, senza dover ricorrere a una passeggiata spaziale). Se potete, guardateli a tutto schermo, al buio, su un monitor che regga la loro risoluzione originale. Non ve ne pentirete.
Se la vostra connessione a Internet non regge uno streaming 4K, potete scaricare i video rispettivamente qui e qui dall'Internet Archive. Buona visione.
Anche se non sono in formato 4K, segnalo dall'Internet Archive anche questi incantevoli video HD di passeggiate spaziali, realizzati con le videocamere GoPro montate sulle tute o agganciate temporaneamente alla Stazione (attenzione, alcuni sono piuttosto grandi):
– EVA russa del 27 dicembre 2013 (prima parte, 1,4 GB; seconda parte, 862 MB)
– EVA statunitense del 27 ottobre 2014, ripresa dai russi (prima parte, 3,7 GB; seconda parte, 1,5 GB; terza parte, 526 MB)
– EVA del 27 febbraio 2015 (20 GB)
– EVA del 2 marzo 2015 (15 GB)
I rumori che si sentono in questi video sono quelli trasmessi attraverso le tute o attraverso la struttura della Stazione.