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Il Disinformatico

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2010/10/29

Ci vediamo a Bolzano per due chiacchiere sui pro e contro della Rete?

Stasera (29 ottobre) alle 21 sarò alla sala Don Bosco dell'Istituto Rainerum - Salesiani Don Bosco, in via Carducci 7 a Bolzano, per un incontro aperto al pubblico sull'uso e abuso dei nuovi media e dei social network intitolato "Mio figlio è al sicuro su Internet: ha l'antivirus!".

Porterò con me qualche copia a colori del mio libro "Luna? Sì, ci siamo andati!", con relativo DVD contenente 1400 foto ad alta risoluzione della missione Apollo 11 e le immagini del libro, e qualche DVD dell'edizione preliminare aggiornata del documentario Contact Light. Se siete in zona e avete già contribuito al progetto, vi spetta una copia di Contact Light: portate la mail di ricevuta della donazione. I dettagli sono qui.

2010/10/28

Crononauti come se piovesse?

Lui non viene dal futuro, ma la notizia viene dal passato


Per tutti coloro che mi stanno segnalando questo servizio di Yahoo Notizie che parla della fotografia mostrata qui accanto, ipotizzando che fra le persone rappresentate vi sia un viaggiatore nel tempo, segnalo che la storia è vecchia: risale almeno a marzo di quest'anno, quando ne scrissi in questo articolo.

Naturalmente non si tratta di un crononauta: siamo noi che interpretiamo con occhi moderni un vestiario che in realtà esisteva già all'epoca della foto: in altre parole, è un caso di cronopareidolia (termine che ho testé inventato).

Lo stesso vale per il video che mostrerebbe una donna che parla al telefonino in un film del 1928, come ipotizza Repubblica. Ne parlerò in dettaglio appena possibile, ma nel frattempo chiedo il vostro aiuto nel reperire una versione meno distorta e compressa dello spezzone di film, precisando che non proviene dal film Il Circo (The Circus) di Charlie Chaplin, come ha scritto Repubblica, ma da un documentario che mostra l'anteprima pubblica del film. Forse analizzando l'originale, invece di basarsi su una copia sgranata realizzata (chissà perché) riprendendo un monitor invece di effettuare una cattura diretta, potremo risolvere insieme l'arcano, se vi va.

Aggiornamento 1: Alessio V. mi ha segnalato il link a una copia dello spezzone presente su Youtube, utile per l'analisi.

2010/10/27

INPS, precari senza pensione?

Allarme: l'INPS dice che i precari non avranno pensione. La bufala avrà invece albergo



L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Ho fatto un'indaginetta per Wired.it [2014/12/17: rimossa, ripubblicata qui] su quest'allarme che gira in Rete:

Inps, è ufficiale: i precari saranno senza pensione

di P.F.

La notizia è arrivata e conferma la peggiore delle ipotesi. Rimarrà sotto traccia per ovvi motivi, anche se in Rete possiamo farla circolare. Se siete precari sappiate che non riceverete la pensione. I contributi che state versando servono soltanto a pagare chi la pensione ce l'ha garantita. Perché l'Inps debba nascondere questa verità è evidente: per evitare la rivolta. Ad affermarlo non sono degli analisti rivoluzionari e di sinistra ma lo stesso presidente dell'istituto di previdenza, Antonio Mastrapasqua che, come scrive Agoravox, ha finalmente risposto a chi gli chiedeva perché l'INPS non fornisce ai precari la simulazione della loro pensione futura come fa con gli altri lavoratori: "Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale".

Salta fuori anche un retroscena informatico divertente (o deprimente: dipende a che distanza vi trovate dal sistema pensionistico italiano).

Curiosità: anche a voi i miei articoli su Wired.it, se aperti con Firefox, danno pagina vuota con sfondo azzurrino? A me, con Firefox per Mac sì; con Firefox per Windows XP no. Bizzarro.

Aggiornamento: l'effetto era dovuto ad Adblock, che uso su Firefox; disattivandolo solo per Wired.it funziona tutto. Grazie della dritta pubblicata nei commenti.


2010/10/27


La registrazione della dichiarazione di Mastrapasqua c'è: ringrazio questo articolo di ACTA per averla segnalata negli archivi di Radio Radicale, dove resterà scaricabile però solo per tre settimane. La frase controversa attribuita a Mastrapasqua è un po' differente e soprattutto in un contesto abbastanza differente da quello presentato nell'appello (è a circa 4:30 dall'inizio dell'intervento di Mastrapasqua):

Noi ancora non forniamo la simulazione – siamo stati da qualcuno criticati – perché non riteniamo che tu possa improvvisamente dare a tutti i cittadini un'informazione se non prima c'è una confidenza, una cultura. Cioè, se io oggi riuscissi a dare – ed è impossibile – a un lavoratore a progetto al terzo anno la simulazione della pensione ci sarebbe forse un sommovimento sociale in Italia, ma non dovuto a una carenza del pubblico: dovuto a una non capacità delle persone di saper leggere il proprio futuro attraverso la previdenza.

La frase, calata nel contesto, assume un significato ben diverso da "Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale" (la versione citata dall'appello). Il "se dovessimo" è in realtà "se io oggi riuscissi": non un rifiuto a dare la simulazione, ma un'impossibilità di darla. Con la precisazione che la segue, inoltre, sembra piuttosto chiaro che Mastrapasqua non dice affatto che ci sarebbe un sommovimento sociale perché non ci sono i soldi. Il sommovimento ci potrebbe essere perché la gente non è tecnicamente preparata ad interpretare la simulazione.

Le cose che non colsi - 2010/10/27

P2P avvelenato, bombe atomiche ribelli, Lady Gaga da record e altro


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "fabio.col*" e "loris" ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Limewire, adieu. Il servizio P2P Gnutella di Limewire, grande luogo di scambio legale e illegale sin dal 2001, ha sostanzialmente chiuso i battenti. Come conseguenza di una causa intentata contro Lime Wire LLC da alcune case discografiche statunitensi e dalla RIAA, nelle ultime versioni del client Limewire (dalla 4.18 circa) è stato inserito del codice "tossico" che ora viene attivato per isolare i singoli client dal circuito P2P. Il circuito in sé continuerà ad esistere, ma molti utenti avranno la percezione che sia stato eliminato e non si renderanno conto di dover semplicemente cambiare client (o circuito). (PCMag)

Cinquanta missili nucleari fuori controllo (o quasi). In una scena che sembra un incrocio osceno fra il Dottor Stranamore e Dark Star, sabato scorso è andato offline un nono dell'arsenale statunitense di missili caricati a testate atomiche: 50 ICBM Minuteman III situati nella base aerea Warren in Wyoming. I missili erano comunque comandabili tramite i sistemi centralizzati d'emergenza. È il caso più grande di perdita di "comando e controllo e funzionalità" nella storia del deterrente atomico USA. Aspettatevi che gli ufologi dicano che è stato un avvertimento da parte degli extraterrestri (The Atlantic).

Lady Gaga, Youtube da record. La cantante non detiene solo il record dei fan su Facebook (oltre 20 milioni) e di seguaci su Twitter (quasi 7 milioni): ha anche totalizzato oltre un miliardo di visualizzazioni dei propri video su Youtube, stabilendo un nuovo primato. Il detentore del record per un singolo video è Justin Bieber, con oltre 367 milioni di visualizzazioni del suo singolo Baby. Grazie a Internet, stiamo diventando un popolo di primati (BBC).

2012? No, 2013. O 2523. La data del 21 dicembre 2012 annunciata con tanto vigore dai catastrofisti appoggiandosi a presunte profezie Maya non è per nulla affidabile: la fine del vituperato calendario Maya potrebbe cadere nel 2013 o anche nel 2523. Spiega infatti Mariano Tomatis, autore del libro 2012 - È in gioco la fine del mondo, che la correlazione fra il calendario Maya e il nostro è soltanto una congettura basata su indizi piuttosto vaghi, tanto che gli esperti hanno proposto varie correlazioni con discrepanze enormi (Query).

iPhone, sicurezza scavalcabile. BoyGeniusReport segnala (con demo video) che il PIN di blocco dell'iPhone con iOS 4.1 può essere scavalcato, consentendo di fare telefonate, mandare MMS e accedere ai contatti della rubrica e al registro delle chiamate: si tocca il tasto per le chiamate d'emergenza, si digita un numero fittizio (per esempio "###"), si preme Send e si pigia subito il pulsante fisico di blocco del telefonino. Questo aggira la richiesta del PIN e fa entrare nell'applicazione di telefonia. Ops.

Attenzione alle mail che vi accusano di aver scaricato musica illegalmente. Il Melani, la centrale svizzera d'annuncio e d'analisi per la sicurezza dell'informazione, mette in guardia contro "un'ondata di email inviati il 14 ottobre" che accusano il destinatario di aver scaricato illegalmente materiale protetto dal copyright e chiedono 100 euro di risarcimento tramite carta prepagata Ukash. Il link contenuto nella mail portava a un sito che era un clone di quello di uno studio legale di Amburgo (che ha pubblicato un avviso). Come al solito, i truffatori fanno leva sulla psicologia e sulla coscienza sporca degli utenti.

2010/10/26

Antibufala: allarme in Rete, l’INPS dice che i precari saranno senza pensione

Questo articolo era stato pubblicato inizialmente su Wired.it, dove non è più disponibile, per cui lo ripubblico qui nella versione aggiornata dopo la pubblicazione iniziale.

Sta circolando via mail e nel copiaincolla dei blog un allarme, intitolato "Finiscono i soldi dell'INPS / Inps, è ufficiale: i precari saranno senza pensione", che si presenta con lo stile di un inquietante trafiletto di giornale firmato dalla sigla "P.F." e sembra citare fonti autorevoli che preannunciano una congiura del silenzio sulle pensioni.

Dice l'allarme: “La notizia è arrivata e conferma la peggiore delle ipotesi. Rimarrà sotto traccia per ovvi motivi, anche se in Rete possiamo farla circolare. Se siete precari sappiate che non riceverete la pensione. I contributi che state versando servono soltanto a pagare chi la pensione ce l'ha garantita.”

L'appello prosegue: “Perché l'Inps debba nascondere questa verità è evidente: per evitare la rivolta. Ad affermarlo non sono degli analisti rivoluzionari e di sinistra ma lo stesso presidente dell'istituto di previdenza, Antonio Mastrapasqua che, come scrive Agoravox, ha finalmente risposto a chi gli chiedeva perché l'INPS non fornisce ai precari la simulazione della loro pensione futura come fa con gli altri lavoratori: 'Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale'”.

La frase dello scandalo viene attribuita a Mastrapasqua da fonti giornalistiche teoricamente autorevoli (per esempio il Corriere della Sera del 6 ottobre scorso e molte altre) e sarebbe stata pronunciata durante un convegno di Ania e Consumatori, ma Mastrapasqua ha smentito di averla detta (Repubblica.it; Walkonjob.it:“Io ho difficoltà a commentare quello che non ho detto”).

Viene da chiedersi come mai non sia stata resa pubblica l'eventuale registrazione di quello che è stato detto effettivamente, in modo da sciogliere ogni dubbio: sarebbe davvero ridicolo se un convegno di questo livello non venisse registrato in qualche modo (Aggiornamento: infatti la registrazione c'è, e dimostra che Mastrapasqua ha detto una frase ben diversa; i dettagli sono in fondo a questo articolo).

Comunque sia, è facile sospettare che l'appello abbia qualcosa di bufalino, perché contiene un paio di contraddizioni di fondo: Mastrapasqua avrebbe pronunciato l'ammissione top secret in un convegno pubblico, ma parlarne in pubblico non sembra un approccio particolarmente logico se davvero non si vuole che la notizia circoli.

Inoltre è abbastanza assurdo lamentare censure su una notizia citando come fonte proprio i quotidiani che l'avrebbero oscurata. La fame di complotto spesso fa sragionare, specialmente quando tocca le nostre paure, e così questi controsensi non hanno impedito alla notizia di esplodere in Rete (Agoravox, Il fatto quotidiano, Beppe Grillo, Cultumedia e altri). Ne è scaturita anche un'interrogazione parlamentare.

A giudicare dalla cronologia, la fonte originale dell'appello sembra essere un post su Conti In Tasca, che però non è così lapidario e categorico come l'appello circolante (Aggiornamento: una fonte ancora precedente è questo articolo di ActainRete.it).

Nel frattempo l'INPS ha replicato a Tempi.it (con approfondimento tecnico in questo articolo), spiegando che la presunta prova del complotto, ossia il fatto che l'INPS non fornisce ai precari la simulazione della loro pensione (e quindi, secondo l'appello, la pensione per i precari non c'è), è una bufala.

Scrive infatti l'INPS: "la non-proiezione riguarda tutti i lavoratori: non è una prerogativa riservata agli iscritti alla gestione separata. Non è possibile nemmeno per i lavoratori dipendenti".

Inoltre, stando a quanto mi ha riferito una fonte tecnica interna all'INPS, non è affatto vero che "i precari saranno senza pensione": i soldi ci sono e la pensione ci sarà, ma sarà da fame per quasi tutti a causa della bassa aliquota dei versamenti, nettamente inferiore a quella di un lavoratore dipendente a tempo indeterminato. Chi versa poco ottiene poco.

La stessa fonte spiega che l'impossibilità di fornire la simulazione della pensione non serve "per evitare la rivolta", ma è dovuta al caotico cambiamento del software dell'INPS. Fino a pochi anni fa, quasi tutto il software dell'INPS era creato dalla DCSIT (Direzione Centrale Sistemi Informativi e Telecomunicazioni) di Roma e tutto funzionava bene in AS400. Se un programma non era soddisfacente, si telefonava a uno dei programmatori (che erano dipendenti INPS), che provvedevano al più presto. Questo, dice, permetteva il calcolo di valori di pensione indipendentemente dai contribuiti versati e dall'età: una mera proiezione, con le settimane accreditate fino a quel momento, disponibile sia per i lavoratori dipendenti normali, sia per i precari.

Poi a qualcuno sarebbe venuta l'idea di violare la regola del "se non è rotto, non aggiustarlo" e di migrare tutto al Web facendolo fare ai privati, col risultato che oggi ci sono oltre 150 aziende appaltatrici e 1500 esterni, con costi astronomici e malfunzionamenti a pioggia, che includono il programma di previsione delle pensioni: ora se non si hanno almeno 60 anni neppure si mette in moto.

"La simulazione non viene fatta per il semplice fatto che se non sei ad un anno dall'età pensionabile il programma non fa calcoli", mi spiega la mia fonte.

Riassumendo: la frase attribuita dall'appello a Mastrapasqua è differente da quella effettivamente detta e le ragioni per le quali non viene fornita ai precari la simulazione della loro pensione sono tecniche e non c'entrano nulla con l'asserita mancanza di fondi. Anche stavolta, insomma, non c'è un omertoso complotto, se non quello collettivo di diffondere paure affidandosi al passaparola emotivo invece di andare a cercare i fatti.


Aggiornamento


La registrazione della dichiarazione di Mastrapasqua c'è, ed è negli archivi di Radio Radicale, come segnala questo articolo di ACTA uscito dopo la pubblicazione iniziale di quest'indagine. Nella registrazione, la frase controversa attribuita a Mastrapasqua non è quella che lui ha detto; anche il contesto è abbastanza differente da quello presentato nell'appello.

Queste sono le testuali parole del presidente dell'INPS, tratte dalla registrazione del convegno: “Noi ancora non forniamo la simulazione – siamo stati da qualcuno criticati – perché non riteniamo che tu possa improvvisamente dare a tutti i cittadini un'informazione se non prima c'è una confidenza, una cultura. Cioè, se io oggi riuscissi a dare – ed è impossibile – a un lavoratore a progetto al terzo anno la simulazione della pensione ci sarebbe forse un sommovimento sociale in Italia, ma non dovuto a una carenza del pubblico: dovuto a una non capacità delle persone di saper leggere il proprio futuro attraverso la previdenza.”

La frase, calata nel suo contesto, assume un significato ben diverso da "Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale" (la versione citata dall'appello). Il "se dovessimo" è in realtà "se io oggi riuscissi": non un rifiuto a dare la simulazione, ma un'impossibilità di darla.

Con la precisazione che la segue, inoltre, sembra piuttosto chiaro che Mastrapasqua non dice affatto che ci sarebbe un sommovimento sociale perché non ci sono i soldi. Il sommovimento ci potrebbe essere perché la gente, a suo avviso, non è tecnicamente preparata ad interpretare la simulazione.

2010/10/25

Sapessi com'è strano sentir creazionisti a Milano (e a Lugano)

Il 21 ottobre scorso l'allegra brigata di creazionisti di Harun Yahya apparsa a Lugano a gennaio di quest'anno (come avevo segnalato a suo tempo) si è presentata in pompa magna a Milano, con un'abbondante quanto costosa disseminazione di poster pubblicitari. Speravo di andarci, visto che ero anche stato contattato dall'organizzazione di Yahya per un'intervista con Yahya medesimo, ma non ce l'ho fatta.

Più bravi di me sono stati invece gli amici del CICAP, che hanno stilato un'anteprima seguita da un resoconto che oscilla fra l'esilarante e il deprimente: flop pressoché totale, con circa 70 persone presenti ad ascoltare un delirio di argomentazioni sconclusionate e di fallacie logiche classiche. Anche la conferenza stampa del 19 ottobre al Circolo della Stampa di Milano è "andata quasi deserta", secondo il comunicato stampa del "movimento italiano Harun Yahya e Fabrizio Fratus" che ho ricevuto. Potete leggere anche la cronaca dell'incontro scritta di Ocasapiens e il commento di Oggiscienza.

La riflessione più bella è quella pubblicata, insieme alle tante risposte alle stupidaggini affermate da Yahya e soci, presso Who is Harun Yahya: perché i creazionisti sono così arrabbiati? Perché ostacolano la scienza e l'accusano di essere materialista quando indaga le origini della vita? Dopotutto, se loro hanno ragione, l'avanzare delle scoperte della scienza non può che portare alle prove scientifiche che confermano la creazione. Quindi di cosa hanno paura, esattamente? Di scoprire che Dio è un po' meno misero e banale di come loro lo dipingono?


Lugano: la materia non esiste. Anche gli spettatori latitano


Colgo l'occasione per raccontarvi finalmente qualche dettaglio della conferenza dei medesimi creazionisti di gennaio a Lugano, alla quale ha partecipato un mio inviato (il cui nome deve restare segreto per dargli modo di essere presente in incognito ad eventi futuri di questo calibro). L'inviato mi chiede di specificare che era spesso impegnato a sghignazzare, nel caso ci sia qualche imperfezione nel suo racconto.

L'incontro di Lugano si è tenuto alla sala del Palacongressi, che ha una capienza di poco più di 1200 posti e costa uno sfracello di soldi, ma i presenti erano circa 130, molto sparsi in sala. L'effetto è mediaticamente devastante: i pochi sembrano ancora più pochi, sperduti nella vastità della sala.

Il momento di massimo affollamento.

Gli Irriducibili.

All'ingresso viene fornito un buon contributo cartaceo che ricalca quello che verrà detto, ridetto e ripetuto durante la conferenza. Ne ho qui copia, la mando volentieri se qualche volenteroso se la sente di trascriverla.

Il conduttore della serata è un fiume in piena, che riesce a snocciolare senza un attimo di tregua un trattato di chimica biomolecolare for dummies per due ore senza mai bere nemmeno un sorso d'acqua. Da encomio. Peccato che tutto il suo intervento sia in inglese, per cui il pubblico deve ascoltare la traduzione in cuffia (fornita gratuitamente – altro segno di quanti soldi hanno a disposizione queste persone).

La traduzione regala alcune perle, come "selezione nazionale" invece di "naturale", ciclo di evoluzione calcolato in "100 miliardi di anni" anziché milioni, e un indimenticabile intervento a microfono aperto di cui vi dirò dopo. Harun Yahya non c'è: apparirà solo in video più tardi.

Le cose dette dal conduttore della serata sono le stesse che verranno proposte a Milano: Darwin è l'origine di tutti i mali, responsabile di aver formulato una teoria che ha ispirato e giustificato il nazismo, il capitalismo, il comunismo, il fascismo, il marxismo, il leninismo e altro ancora; il solito trito esempio dell'occhio come prova della creazione; i riferimenti ad Allah e al Corano; presunta improbabilità dell'evoluzione; presunta assenza di prove scientifiche dell'evoluzione; mutazioni esclusivamente dannose; non c'è gradualità evolutiva tra i fossili, quindi non esiste evoluzione; non esistono prove del passaggio dei pesci dall'acqua alla terraferma. Eccetera, eccetera.

Verso le 22 arriva il collegamento video con Harun Yahya (immagine qui accanto), e viene offerto un momento che da solo vale la serata. Dimenticando entrambi i microfoni aperti, le traduttrici sbuffano lamentandosi che gli organizzatori non hanno neanche fornito loro le copie della presentazione Powerpoint usata per l'incontro e poi, non appena arriva il collegamento con Yahya, arriva un eccezionale "Madonna, quant'è bbbrutto questo qui!".

Risate a crepapelle in sala. Sguardi di fuoco dalla prima fila, dove siedono gli altri organizzatori, che siccome sono senza traduzione non hanno capito il perché delle grasse risate.

Yahya, inconsapevole dell'umorismo involontariamente generato, si lancia in altre affermazioni straordinarie: il mondo vivrà ancora per 1400 anni, su un'esistenza totale di 7000 (quindi Dio gioca a fare il burlone ingannando i geologi, gli archeologi e i paleontologi?); il periodo buio inizierà nel 2020 (con buona pace di quelli che credono alla fine del mondo nel 2012); Gesù (sì, Gesù, non Allah) tornerà tra 15 anni ma non ricorderà nulla del suo passato e avrà occhi grigi, capelli castani fino alle spalle, sarà bello, fisico atletico, sguardo vivace; l'Islam prevarrà comunque e Allah ha mandato 150 segnali per avvisare che sta per arrivare il suddetto periodo buio (il fatto che il fiume Eufrate sia stato bloccato da una diga, che ci siano state delle eclissi durante il mese del Ramadan degli anni 2002 e 2003, che l'Afghanistan sia stato occupato, eccetera).

L'inviato ha retto stoicamente fino alle 23.15, ben più di buona parte del pubblico, ma alle 23.15 è crollato mentre Yahya continuava a parlare. Meno male che l'orario d'inizio previsto per le domande era le 22. Se questo è il modo in cui il creazionismo di matrice pseudoislamica vuole conquistare nuovi adepti, dormiamo sonni tranquilli. Ma vigili.

2010/10/24

UFO e astronauti in “Alle Falde del Kilimangiaro”: Ed Mitchell oggi in TV

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2010/10/27.

Mi sono arrivate varie segnalazioni secondo le quali la trasmissione Alle falde del Kilimangiaro (Raitre) oggi ha avuto ospite l'astronauta lunare Edgar Mitchell. Vorrei rivedere lo spezzone, visto che pare che la conduttrice Licia Colò abbia citato presunte dichiarazioni di Mitchell su complotti della Nasa e/o del governo USA per nascondere la verità sugli UFO e che Mitchell abbia smentito tutto, con grande sorpresa/imbarazzo della Colò. Purtroppo dalle lande svizzere ove sorge sereno il Maniero Digitale i servizi di replay online della Rai non sono fruibili. Potete aiutarmi?

Intanto segnalo un mio articolo precedente su Mitchell e le sue passate dichiarazioni ufologiche.


2010/10/26


Grazie a tutti coloro che hanno risposto alla mia richiesta: ora ho tutto il materiale necessario. L'audio dell'intervista a Mitchell di Alle falde del Kilimangiaro è scaricabile qui e su Youtube c'è (non so per quanto tempo) il video (prima parte, seconda parte).

Licia Colò ha parlato della conferenza stampa degli ex militari pro-UFO, che ha portato molte parole ma zero prove.  In studio Pablo Ayo, scrittore pro-UFO, che naturalmente ha un libro da promuovere e regala agli spettatori un fiume di parole pseudoscientifiche ma non porta un fatto concreto neppure pagando un supplemento, e l'astrofisico Roberto Dolcetta Capuzzo, che ha fatto una discreta difesa del buon senso (possiamo fidarci di qualcuno che dice di aver visto qualche cosa, in assenza di prove oggettive?) ma è la persona sbagliata per rispondere alle fantasie di Ayo: ci vuole un debunker. Qualcuno che conosca i filmati e gli episodi e li smonti punto per punto.

Infatti né Ayo né Dolcetta Capuzzo hanno fermato la Colò per dirle che i video ufologici che ha mostrato sono classici sbufalati da un pezzo: le flotillas (che sono palloncini), la spirale prodotta da un missile, l'UFO del Concorde (puntino sulla pellicola), quello dello Shuttle (1984, missione STS-51A, goccia d'acqua sul finestrino), l'UFO gigante sopra il Cremlino (che stranamente non viene visto da nessuno tranne un videoamatore), l'UFO circolare nel cielo di Mosca (una semplice nuvola di tipo hole punch, notissima ai meteorologi) e le solite sfere luminose che visiterebbero le nostre stazioni spaziali (semplici particelle che si staccano dai veicoli e vengono mosse dal moto relativo dell'osservatore, dai getti dei razzi di manovra o dai tenui campi magnetici e di microgravità prodotti dai veicoli). Nulla che non si potesse falsificare con cinque minuti di lavoro e del software per gli effetti speciali digitali o un buon modellino. Sappiamo bene che in questo campo, purtroppo, non ci sono solo le persone in buona fede che interpretano in senso ufologico un difetto della pellicola o un palloncino, ma ci sono anche tanti ciarlatani a caccia di soldi, per cui ci vorrebbero delle prove un po' meno traballanti per accettare un'asserzione tanto straordinaria come quella di veicoli alieni che scorrazzano nei nostri cieli.

Per il resto, l'intervista con Mitchell è stata imbarazzante per la Colò: lei dice che Mitchell sostiene che la NASA ha nascosto molte cose, e lui dice che non è vero e la NASA non c'entra. Forse, dice, c'entra il governo, ma lui non accusa la NASA. La Colò tira in ballo il caso di Roswell (che lei pronuncia Ruswelt): anche qui, la solita solfa (mai nessuno che ricordi il progetto Mogul e l'astuzia dell'aviazione militare nell'usare i deliri ufologici come copertura per non far conoscere le tecnologie Mogul, all'avanguardia per quegli anni). Prove zero, chiacchiere tante, e anche Mitchell non si fa coinvolgere: dice che ha semplicemente raccolto i racconti delle persone del posto. Lui di prove non ne ha.

Il resto dell'intervista è sullo stesso livello. Faccio un solo esempio dei tanti collegamenti fantasiosi proposti da Pablo Ayo senza alcun contraddittorio: a circa cinque minuti dall'inizio della seconda parte su Youtube, Ayo dice che gli UFO sarebbero stati attratti dalle prime esplosioni nucleari nella Seconda Guerra Mondiale e precisa: "Voglio specificare che Roswell nel '47 era l'unica base americana che aveva la bomba atomica e tutto, diciamo, il 509° Stormo, che era quello che aveva sganciato le bombe a Nagasaki e Hiroshima, incluso il famoso aereo Enola Gay, era tornato poi alla base aerea di Roswell. Stavano lì gli armamenti nucleari, ed era probabilmente per quello che già da allora qualche visitatore si era interessato di andare a visitare la zona." Ho fatto un po' di ricerche e chiesto ai miei esperti (in particolare Stefano B.) e i fatti sono un po' diversi.

Primo: dopo aver sganciato una bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945, il B-29 Enola Gay non tornò affatto alla base aerea di Roswell, nel New Mexico, perché quella non era la sua base. Il 509° stava all'epoca a Wendover, nello Utah, ed era stato inviato a Tinian, nelle Marianne (Oceano Pacifico), per effettuare l'attacco nucleare, e a Tinian tornò dopo averlo effettuato. Enola Gay arrivò alla base di Roswell soltanto tre mesi più tardi, a novembre del 1945, e comunque poi se ne andò altrove per altri test nucleari. Il legame con Roswell è quindi molto più tenue di quello che dice Ayo.

Secondo: all'epoca dell'incidente di Roswell (avvenuto a giugno-luglio 1947), gli Stati Uniti disponevano in tutto soltanto di tredici bombe atomiche (tutte di tipo "Fat Man" Mark III), nessuna delle quali era operativa. Il 509° Stormo (509th Composite Group, a partire dal giugno del 1946 509th Bombardment Group (Very Heavy)) era sì l'unico ad avere esperienza operativa con armi nucleari e a possedere velivoli appositamente attrezzati, ma le armi atomiche non erano custodite a Roswell, bensì alla base aerea di Kirtland, vicino ad Albuquerque, dove c'erano i laboratori Sandia che le costruivano.

Non solo: il 509° non divenne operativo fino al settembre del 1948. Inoltre all'epoca gli Stati Uniti avevano un monopolio nucleare, per cui non avevano alcun bisogno di avere bombardieri pronti a decollare in pochi minuti, e comunque il ridotto numero di armi nucleari non ne consentiva l'uso per attacchi strategici: la deterrenza non c'era ancora.

Visto che le armi nucleari non erano custodite a Roswell, non si capisce perché i "visitatori" avrebbero dovuto avere interesse per questo luogo, che ospitava semplicemente gli aerei adibiti al trasporto delle bombe. Specialmente considerato che c'erano luoghi che (secondo le tesi di Ayo) sarebbero stati ben più interessanti: quelli dove quelle armi atomiche venivano usate, come l'atollo di Bikini, nel Pacifico, per i test nucleari Able e Baker (1 e 25 luglio 1946), e sviluppate, come il laboratorio di Los Alamos, nel New Mexico, i grandi separatori per l'uranio 235 a Oak Ridge, in Tennessee, e i reattori a plutonio presso Hanford, Washington.

È molto facile prendere dei fatti a casaccio e deformarli un po' per adattarli alle proprie tesi, ma non è così che si fanno le ricerche e non è così che si fa bene all'ufologia.


2010/10/27


Se volete vedere con quale ineffabile competenza Pablo Ayo scambia un pianeta per un UFO a Mistero, leggete questo articolo di Photobuster e guardate il video. Poi ci si chiede perché l'ufologia viene considerata da molti come una materia da svitati.

Fonti: The Air Force in the Cold War (Stephen McFarland, in Airpower Journal, autunno 1996); U.S. Nuclear Stockpile, 1945 to 1950 (D.A. Rosenberg, in Bulletin of the Atomic Scientists, maggio 1982, pagg. 25-26); Contractor Report SAND98-1617, Tech Area II: A History, Sandia National Laboratories, pagg. 14-16; Cybermodeler.com; Aviationexplorer.com; Strategic-air-command.com.

2010/10/22

Il Disinformatico di oggi

Novità Mac, falla FaceTime, additivi cancerogeni, Facebook sa se sei gay, 2 miliardi di internauti


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Stamattina alle 11 andrà in onda sulla Rete Tre della RSI la consueta puntata del Disinformatico radiofonico. Ecco i temi di oggi, che verranno aggiornati con i link ai dettagli durante la trasmissione.

Apple ha presentato un po' di novità hardware e software. Carino il nuovo MacBook Air, il netbook che fa finta di non essere un netbook, ma non è tutto oro (o alluminio Unibody) quel che luccica. Occhio alle specifiche tecniche: i dettagli sono qui. Ars Technica spiega le ragioni della CPU della versione da 11 pollici, ancora più lenta – come clock – rispetto all'Air precedente: evitare surriscaldamenti e guadagnare spazio per le batterie.

Sempre in casa Apple c'è una falla di sicurezza in FaceTime che è meglio verificare: si può cambiare la password senza sapere quella corrente.

Allarme per gli additivi tossici "garantiti" dal Centro Anti-Tumori di Aviano e per i deodoranti cancerogeni: sono tornati in forma ibridata questi due appelli classici, con alcune varianti e storpiature che rendono difficile trovare informazioni per chi non conosce già queste due vicende. I dettagli sono su Wired.it e negli archivi del Disinformatico.

Davvero gli inserzionisti di Facebook sono capaci di scoprire i gusti sessuali degli utenti attraverso le loro cliccate sulle pubblicità? Così pare da una ricerca effettuata da Microsoft Research India e dal Max Planck Institute for Software Systems.


Gli utenti di Internet saranno due miliardi entro fine anno: quasi un terzo della popolazione mondiale è online (Census.gov indica la popolazione attuale stimata in 6,87 miliardi di persone). Cinque anni fa gli internauti erano un miliardo. Ma la diffusione di Internet non è uniforme e i prezzi, rispetto al costo della vita, hanno differenze enormi.

2010/10/21

Star Trek e Playmate lunari

Una Playmate del 1968 andò sulla Luna e partecipò a Star Trek


Chicca per appassionati di Star Trek e spazio: la graziosa signorina qui accanto appare in una puntata delle Serie Classica, ma il suo nome non è nei titoli di coda. È la stessa le cui foto senza veli furono portate di nascosto sulla Luna durante la missione Apollo 12.

Chicca nella chicca, la puntata di Star Trek alla quale partecipò è proprio quella che mostra i preparativi di lancio di un "missile nucleare", che in realtà è un Saturn V delle missioni Apollo.

Ieri, purtroppo, è tornata a fare notizia per altre ragioni meno accattivanti. Se volete saperne di più, l'articolo completo è su Complotti Lunari.

2010/10/20

L’antispam per il libro di Berlusconi

Antibufala: se non volete ricevere il libro "Due anni di governo" di Berlusconi, fate così


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Sto ricevendo una vera e propria gragnuola di segnalazioni a proposito di un appello che gira e spiega le presunte modalità per non ricevere il libro "Due anni di governo" del Presidente del Consiglio italiano e per chiedere che il risparmio conseguente sia devoluto ad altre attività. L'appello è questo, con le solite varianti del caso:

Oggetto: FW: I: rifiuto libro di Berlusconi


Vi propongo di inviare il sottostante messaggio incollandolo nell'apposito riquadro della pagina che si aprirà cliccando qui:

http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp

"Con riferimento all'annuncio del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi di inviare ad ogni famiglia italiana il libro "Due anni di governo", mi preme comunicarVi che non desidero riceverlo, essendo un mio diritto in base alla legge per la tutela della privacy n. 675/1996 ed il relativo D.P.R. n. 501/1998, nella fattispecie articolo 13 comma e), e che la spesa relativa che si risparmierà venga messa a disposizione del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.

Porgo distinti saluti."

Invitate parenti, amici/e conoscenti/e ed anche sconosciuti/e a fare altrettanto,per decenza e dignità (ovviamente la destinazione del risparmio può essere variata).


Non ho tempo per un'indagine approfondita, e la questione dal mio punto di vista è decisamente poco stuzzicante, per cui posso proporvi di indagare insieme usando lo spazio dei commenti per sviluppare il lavoro.

Il libro in questione è stato effettivamente presentato il 6 ottobre scorso (Asca.it).

L'appello ricorda una catena di Sant'Antonio analoga del 2003, che proponeva di respingere al mittente una lettera inviata a tutti i cittadini italiani da Berlusconi in qualità di Presidente del Consiglio.

Il link proposto (http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp) non sembra adatto allo scopo descritto dall'appello, visto che si tratta di una pagina che permette di inviare "una e-mail al servizio per la trasparenza dell'attività normativa del Governo" e di "richiedere informazioni di carattere generale sui provvedimenti normativi deliberati dal Consiglio dei Ministri (contenuti, estremi di riferimento, indicazioni sull'iter procedurale del testo normativo)."

Anche i riferimenti di legge mi sembrano sbagliati, ma lascio la parola agli esperti: mi risulta che la "legge per la tutela della privacy" citata, la n. 675/1996, sia stata abrogata e sostituita dal D.Lgs. n. 196/2003 (info qui su Garanteprivacy.it), che dovrebbe aver sostituito anche il "relativo DPR n. 501/1998" (Iusreporter.it). L'"articolo 13 comma e)" citato mi risulta abrogato.

L'apparente origine dell'appello, un post pubblicato su Sonego.net qui, usa attualmente riferimenti di legge più aggiornati: "Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”,  nella fattispecie articoli 7 (comma 4b) e 23", ma probabilmente è stato corretto dopo la pubblicazione iniziale, perlomeno a giudicare dalle richieste di rettifica nei commenti.

Allo stato attuale della mia breve indagine, direi che il rischio di intasare Governo.it con una richiesta inutile è abbastanza alto, per cui eviterei di inoltrarla prima di aver verificato che gli estremi di legge siano perlomeno validi. Se ne sapete di più, segnalatelo nei commenti. Mi raccomando: evitate le polemiche politiche. L'unica questione pertinente, qui, è l'appello con la sua eventuale validità.
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