Due firme importanti della scena mediatica italiana sono scese in campo oggi a proposito degli attentati dell'11 settembre. Sul blog di Beppe Grillo è comparso un articolo (non un commento di un lettore, ma proprio un articolo) che ospita una lettera di Giulietto Chiesa. La lettera afferma che:
La versione ufficiale fornita dal governo degli Stati Uniti non spiega assolutamente nulla. Peggio: è dimostrabile che in decine di punti dice il falso, esplicitamente, e in altre decine di punti decisivi omette di dare una qualsiasi spiegazione.
Ho scritto a Chiesa tramite il suo sito, chiedendogli quali sono questi punti, così possiamo valutarli serenamente, e sono in attesa di risposta.
Giulietto Chiesa prosegue affermando, sempre nel blog di Grillo, che su Internet è già presente da tempo una impressionante quantità di materiali che dimostrano la menzogna" e invita tutti a fare riferimento a un dossier preparato dal sito Megachip e a visionare il film Loose Change 2nd edition.
Il dossier in questione è, per ora, soltanto un elenco di link a documentari e pubblicazioni complottiste già in gran parte discusse in questo blog e altrove.
Per esempio, il dossier presenta come prova il lavoro del professor David Ray Griffin, che è sì professore, ma di teologia, cosa che non lo qualifica certo come esperto di esplosivi o demolizioni controllate; eppure Griffin afferma con certezza che le torri del WTC sono state distrutte da una demolizione controllata, senza spiegare come sia stato possibile piazzare, oltretutto di nascosto, tutto l'esplosivo necessario per farlo, come discusso in un mio recente articolo.
Griffin, inoltre, non spiega come sia possibile che un'impresa di raffinatezza sublime come minare di nascosto due grattacieli di cento piani ciascuno (più il WTC 7), con un rischio di errore altissimo, sia stata ordita da un governo come quello statunitense, che non riesce neppure a nascondere gli orrori di Abu Ghraib o a "trovare" le armi irachene che sarebbero state così utili per giustificare un'invasione.
Si cita In Plane Site, che ho già analizzato e trovato gravemente lacunoso sui fatti e fazioso nel presentarli, per cui non ripeto qui l'elenco dei suoi errori e delle sue distorsioni.
Si cita anche Steven Jones, che a differenza di Griffin è un professore universitario di fisica; questo dovrebbe qualificarlo maggiormente per valutazioni sulla fisica degli eventi dell'11 settembre, ma va notato che Jones è il tipo di persona che afferma di avere prove materiali che Gesù Cristo s'è fatto un giretto in America dopo la crocifissione (lo dimostrano inoppugnabilmente, dice Jones, dei reperti dei Maya).
Affermazioni come queste gettano dubbi sul rigore generale delle sue pubblicazioni. Altrove, in questo blog, si è già discusso della sua citazione scientificamente scorretta delle leggi della termodinamica, con errori che un fisico non dovrebbe assolutamente fare ("i circa 34 piani superiori cominciano a ruotare in blocco, verso sud e est. Cominciano a rovesciarsi, come previsto dalla seconda legge della termodinamica"; consiglio di consultare la definizione della seconda legge della termodinamica, che non ha alcuna attinenza ai crolli).
Cosa più importante, si cita Loose Change 2nd edition, che sembra essere il documentario complottista più in voga del momento. Non ho tempo di guardarmelo tutto stasera, e il documentario fa un enorme numero di affermazioni prive di fonti (come capita spesso), che andrebbero verificate una per una, con un lavoro immane. Ne ho comunque guardato i primi venti minuti ed ho trovato alcune perle interessanti.
- Viene presentata come oggetto sospetto la copertina di un manuale sul terrorismo, datato giugno 2000, che mostra una delle torri del WTC nel mirino. Il WTC era stato oggetto di un attentato-bomba nel 1993 che fece molto scalpore: è quindi più che logico metterlo in copertina su un manuale antiterrorismo.
- Si presenta come elemento sospetto la polizza antiterrorismo da 3,5 miliardi di dollari sottoscritta da Larry Silverstein poche settimane prima degli attentati. Sarebbe semmai sospetto, anzi stupido, se il proprietario di un edificio che è già stato oggetto di un attentato non si fosse premunito assicurandosi contro attentati futuri.
- A 10 minuti circa viene mostrato il crollo delle torri del WTC. La vista dal basso, a distanza ravvicinata, non mostra alcuno dei famosi squib, o sbuffi, che i sostenitori della demolizione controllata indicano come prova della loro teoria. Un'altra ripresa mostra la pioggia dei frammenti del WTC che cadono più velocemente di quanto crolli l'edificio, dimostrando che il crollo non è avvenuto a velocità da caduta libera come affermano invece i complottisti come Griffin.
- Si mostra il crollo del WTC7, indicandolo come sospetto, ma lo si mostra dalla facciata opposta a quella colpita dai detriti del crollo delle torri; questo dà l'impressione che l'edificio sia molto meno danneggiato di quanto sia realmente. Cercando in Internet, tuttavia, ci sono foto che mostrano l'altra facciata, quella colpita, prima del crollo, e rivelano chiaramente che l'edificio era tutt'altro che intatto ed era in preda a un incendio molto vasto.
- A 11.00 circa, si vede che il crollo "controllato" delle torri ha lasciato in piedi delle altissime "guglie" della struttura. Ho in archivio altre foto che mostrano ancora più chiaramente queste guglie. Sembra improbabile che una demolizione controllata possa avere un effetto di questo genere.
- A 12:00 circa, si cita la famosa frase di Rumsfeld che parla di "missile to damage this building". Ma missile in inglese si usa per indicare genericamente qualsiasi oggetto lanciato nell'aria: per esempio, "After the final whistle, people started overturning cars and throwing missiles and stones" (cito dalla cronaca sportiva della BBC). Inoltre sembra improbabile che Rumsfeld sia così cretino da svelare il complotto con un lapsus freudiano.
- A 14:00 circa, prima si teorizza che Hani Hanjour fosse totalmente incapace di pilotare, poi si mostra un testimone che dichiara che Hanjour era già certificato e aveva già la licenza da pilota commerciale. La cosa più grave che il testimone riesce a dire (ricordiamoci che questo è un testimone per l'accusa) è che Hanjour "aveva capacità di pilotaggio medie o inferiori alla media". Quindi non un asso, ma di certo non un incapace, se ha comunque già una certificazione ottenuta in USA.
- Si afferma che il volo 77 è riuscito a "sradicare cinque pali della luce senza danneggiare le ali o i pali". Non è chiaro come facciano questi documentaristi a sapere che le ali non si sono danneggiate, visto che l'aereo s'è schiantato pochi istanti dopo. Per quanto riguarda i pali "intatti", direi che le foto parlano da sole, se si considera che i pali sono ancorati in modo che gli ancoraggi cedano se colpiti con forza sufficiente, come ovvia misura antinfortunistica.
- Si afferma che "basta guardare le foto di quel giorno per rendersi conto che qualunque cosa abbia colpito il Pentagono non è rimbalzato sul prato...". Infatti nessuno afferma che l'aereo sia rimbalzato sul prato. Bella tecnica, quella di mettere in bocca all'avversario cose che non ha detto e poi smentirgliele per "provare" la sua malafede. È una tecnica ricorrente in Loose Change come in altri documentari complottisti.
- Si dice "perché non c'è assolutamente alcuna traccia del Volo 77?". Eppure le tracce ci sono, come mostrato da queste foto.
- Si dice "la spiegazione ufficiale è che il calore intenso del carburante avio ha vaporizzato l'intero aereo". Questa è una bugia messa in bocca all'avversario per far bella figura, come già fatto prima. Non c'è alcun punto della versione ufficiale che affermi una cosa del genere. Come consueto, inoltre, i documentaristi evitano accuratamente di fornire fonti per le loro affermazioni.
- Una delle perle migliori del pezzo che ho visto finora è a 18 minuti circa: dicono che hanno chiamato la Boeing per sapere di cosa sono fatti i Boeing 757, ma la centralinista ha detto che la Boeing non fornisce queste informazioni a causa dell'11 settembre. Il tutto viene presentato come se vi fosse un mistero, un segreto orribile da non rivelare. Ma non c'è nessun mistero: gli aerei di linea sono fatti di titanio, alluminio, materiali compositi, eccetera. Diamine, lo so io che sono un semplice appassionato d'aerei. A parte il fatto che un giretto sul sito della Boeing basterebbe a farsi un po' di cultura: ci sono persino le percentuali dei vari materiali.
- Altra perla a 18 minuti circa: "il 757 ha due motori Pratt & Whitney". Sbagliato. Il 757 del volo 77 era un Boeing 757-223, matricola N644AA, equipaggiato con motori Rolls-Royce RB211-535. Questi sono dati facilissimi da trovare in Rete presso fonti super partes, eppure i documentaristi non li hanno trovati (o non li hanno cercati). Eppure il tipo di motore è indicato proprio in un fotogramma del documentario a 19:19 ("if the aircraft that struck the Pentagon was a Boeing 757-200 owned by American Airlines, then it would have to be a Rolls Royce engine", dichiara per iscritto Mark Sullivan, portavoce della Pratt & Whitney). Non si tratta di un dettaglio trascurabile, visto che sull'identificazione dei motori viene imbastita tutta una serie di "prove" nei minuti successivi.
- A 19:00 circa, i documentaristi dicono che il loro esperto afferma che il frammento circolare trovato al Pentagono è un "turbogetto JT8D di un A3 Skywarrior della US Air Force". Per cui l'aereo che ha colpito il Pentagono, sembrano sottintendere i documentaristi, è un A3 Skywarrior, non un aereo di linea. Ma gli A3 Skywarrior, vecchi aerei militari nati nel 1952 e pensionati nel 1991, non hanno mai montato motori JT8D, per cui l'intero ragionamento cade. Gli A3 usavano sì motori della Pratt & Whitney, ma dei J57, non dei JT8D; per chi se ne intende è uno svarione colossale, come dire che le Ferrari montano motori diesel. L'esperto, quindi, non sembra essere molto esperto.
- A 20:40 circa, i documentaristi mostrano il disegno di un componente di motore che, a loro dire, è quello di un Boeing 757 (non ne viene specificata la marca o il modello). Poi mostrano il frammento di motore presente in alcune foto del Pentagono e dicono che è diverso (gli mancano dei particolari triangolari) e quindi non può appartenere a un Boeing 757. Ergo, dicono loro, l'aereo del Pentagono non è un Boeing 757. Ma si è visto prima che i documentaristi non sanno quali motori montava il 757 della American Airlines, e di conseguenza hanno probabilmente preso il disegno di un motore che non c'entra nulla: non c'è da stupirsi, quindi, che il disegno presentato dai documentaristi non combacia con la foto. Questo, infatti, è il disegno esatto, fornito dalla Boeing, dei motori Rolls Royce presenti sui 757 della American Airlines. Corrisponde al frammento fotografato al Pentagono.
- A 21:00 si mostra un'immagine (quella che vedete qui sotto) di "dipendenti del Pentagono che portano via una grande scatola coperta da un telo blu. Perché tanto mistero?". Nessun mistero: è una tenda, non una scatola. È semplicemente una tenda come quelle che si vedono, cerchiate in giallo, nella parte inferiore della foto qui sotto. Se fosse una scatola, magari anche piena, come farebbero a sollevarla a forza di braccia e tenersela disinvoltamente sopra la testa?
Basta. Mi fermo qui, ai primi venti minuti, perché se tanto mi dà tanto, il resto del filmato è una pari accozzaglia di errori, manipolazioni e stupidaggini. Il vero mistero è come mai una persona qualunque come me, nel tempo libero e senza sponsor milionari ma con una semplice connessione a Internet e una manciata di neuroni già logori, riesce a trovare queste contraddizioni, questi errori e queste scorrettezze, mentre gente ben più blasonata e dotata di risorse se le fa scivolare sotto il naso.
E questo sarebbe il meglio che i complottisti riescono a produrre in cinque anni di ricerche? Signori Chiesa e Grillo, siete ancora dell'idea che questo filmato dimostri che la versione ufficiale dice il falso?
Parliamone. Sapete dove trovarmi.
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