Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
Informativa privacy e cookie: Questo blog include cookie di terze parti. Non miei (dettagli)
Prossimi eventi pubblici – Sostegno a questo blog – Sci-Fi Universe
Cerca nel blog
2006/05/03
Il formato OpenDocument diventa standard ISO
Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "angelogr" e "pingu".
OpenDocument, il formato usato da OpenOffice.org, NeoOffice, AbiWord, Kword e altri programmi per creare testi, fogli di calcolo e presentazioni, è da oggi uno standard ISO.
Restano alcune formalità burocratiche, ma il grosso è fatto. Il formato OpenDocument (ODF) acquisisce la sigla ISO/IEC 26300, e questo lo rende molto più appetibile per istituzioni e governi che di queste benedizioni formali fanno spesso una ragion d'essere o un requisito essenziale.
OpenDocument è utilizzabile liberamente e gratuitamente da chiunque e per qualsiasi scopo, senza licenze e senza vincoli: le sue specifiche sono pubblicate qui. Chi scrive i propri documenti elettronici in questo formato standard evita di essere costretto a usare uno specifico programma per leggerli: è vero padrone dei propri dati.
Chi invece preferisce usare un formato non documentato è obbligato a usare il programma che usa quel formato ed è quindi schiavo di chi vende quel programma. Se domani il venditore decide che la licenza del programma costa il doppio, l'utente non ha scelta, se non vuole prima o poi perdere l'accesso ai propri dati.
Anche OpenXML, il formato proposto da Microsoft come alternativa ai formati binari non documentati della sua suite Office, è in procinto di essere esaminato dall'ISO/IEC come possibile standard, ma è più indietro nell'iter.
Per usare sin da subito il formato OpenDocument, potete scegliere uno dei vari programmi citati sopra, sia a pagamento, sia gratuiti.
OpenDocument, il formato usato da OpenOffice.org, NeoOffice, AbiWord, Kword e altri programmi per creare testi, fogli di calcolo e presentazioni, è da oggi uno standard ISO.
Restano alcune formalità burocratiche, ma il grosso è fatto. Il formato OpenDocument (ODF) acquisisce la sigla ISO/IEC 26300, e questo lo rende molto più appetibile per istituzioni e governi che di queste benedizioni formali fanno spesso una ragion d'essere o un requisito essenziale.
OpenDocument è utilizzabile liberamente e gratuitamente da chiunque e per qualsiasi scopo, senza licenze e senza vincoli: le sue specifiche sono pubblicate qui. Chi scrive i propri documenti elettronici in questo formato standard evita di essere costretto a usare uno specifico programma per leggerli: è vero padrone dei propri dati.
Chi invece preferisce usare un formato non documentato è obbligato a usare il programma che usa quel formato ed è quindi schiavo di chi vende quel programma. Se domani il venditore decide che la licenza del programma costa il doppio, l'utente non ha scelta, se non vuole prima o poi perdere l'accesso ai propri dati.
Anche OpenXML, il formato proposto da Microsoft come alternativa ai formati binari non documentati della sua suite Office, è in procinto di essere esaminato dall'ISO/IEC come possibile standard, ma è più indietro nell'iter.
Per usare sin da subito il formato OpenDocument, potete scegliere uno dei vari programmi citati sopra, sia a pagamento, sia gratuiti.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento