Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2015/02/11
Antibufala: l’America teme che la Russia pubblichi le proprie foto satellitari dell’11 settembre
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alla gentile donazione di “piero.giusep*” e “giorgio.bald*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora.
È da un bel po' che non mi occupo di tesi complottiste sull'11 settembre, ma faccio uno strappo alla regola per raccontarvi un piccolo esempio delle cose che mi capitano e che solitamente sopporto in silenzio, dirigendole direttamente verso lo sciacquone virtuale del mio client di posta.
Oggi si è fatto avanti di nuovo un complottista, tale “marco marconi” (mmarconi93@gmail.com), che già aveva detto alcuni mesi fa, fra un insulto e l'altro, che ben presto mi avrebbe sbattuto in faccia le prove del complotto che mi avrebbero sbugiardato. Gli avevo risposto, come faccio sempre, augurandogli cordialmente buona fortuna, visto l'insuccesso di tutti quelli che ci hanno provato negli ultimi tredici anni.
Nella mail di oggi, “marco marconi” ha scritto trionfante, fra le altre cose, “leggi leggi [...] Stati Uniti temono pubblicazione Russa delle foto satellitari della tragedia di 9/11 [...] sto mandando centinaia di email e ho detto di divulgare il piu' possibile [...] Non hai nemmeno idea di quanto sarai RIDICOLIZZATO”.
Lo ha fatto linkando un articolo pubblicato il 7 febbraio 2015 su Pravda.ru, secondo il quale “Gli Stati Uniti temono la pubblicazione, da parte russa, delle fotografie satellitari della tragedia dell'11 settembre”. L'articolo afferma inoltre che “la Russia sta preparando la pubblicazione di prove del coinvolgimento del governo e dei servizi d'intelligence americana negli attacchi dell'11 settembre” e che “l'elenco di prove include immagini satellitari”.
Roba che scotta, insomma. Tuttavia andando a leggere la “notizia” salta fuori che è priva di qualunque documentazione che confermi questo asserito timore o la presunta intenzione russa di pubblicare le suddette fotografie. L'articolo non fa nomi di fonti, non descrive l'ipotetico contenuto delle immagini, non spiega in che modo delle foto satellitari potrebbero dimostrare che si trattò di un autoattentato e in sostanza non propone alcun dato concreto a supporto di quello che afferma. Aria fritta, insomma.
Non c'è da sorprendersi: Pravda.ru dice di aver preso la “notizia” da Secretsofthefed.com, sito complottista che pubblica qualunque fantasia attorniandola (guarda caso) di una quantità spettacolare di pubblicità. Saranno indefessi nella lotta contro il sistema per smascherare la verità, ma i soldi e i metodi del sistema decisamente non fanno loro schifo.
Specificamente, l'articolo di Secretsofthefed.com è questo, che però a sua volta cita come fonte Conspiracyclub.co, altro sito che pubblica qualunque tesi complottista (esempi: “La Russia ordina a Obama: racconta al mondo degli alieni o lo faremo noi”; “demonio fotografato in ospedale mentre aleggia sopra un paziente moribondo”). L'articolo specifico di Conspiracyclub.co è questo.
Ma a sua volta, l'articolo di Conspiracyclub dichiara di essere la traduzione di un altro articolo: quello di Pravda.ru dal quale è partita tutta la faccenda.
In sintesi, l'articolo di Pravda.ru cita come fonte Secretsofthefed, che cita Conspiracyclub, che cita l'articolo di Pravda.ru. E il cerchio si chiude su se stesso, in un perfetto esempio del modo in cui il cospirazionismo costruisce le proprie “verità”.
Potrei sbagliarmi, ma ho l'impressione che quello che è stato ridicolizzato oggi non sono io.
È da un bel po' che non mi occupo di tesi complottiste sull'11 settembre, ma faccio uno strappo alla regola per raccontarvi un piccolo esempio delle cose che mi capitano e che solitamente sopporto in silenzio, dirigendole direttamente verso lo sciacquone virtuale del mio client di posta.
Oggi si è fatto avanti di nuovo un complottista, tale “marco marconi” (mmarconi93@gmail.com), che già aveva detto alcuni mesi fa, fra un insulto e l'altro, che ben presto mi avrebbe sbattuto in faccia le prove del complotto che mi avrebbero sbugiardato. Gli avevo risposto, come faccio sempre, augurandogli cordialmente buona fortuna, visto l'insuccesso di tutti quelli che ci hanno provato negli ultimi tredici anni.
Nella mail di oggi, “marco marconi” ha scritto trionfante, fra le altre cose, “leggi leggi [...] Stati Uniti temono pubblicazione Russa delle foto satellitari della tragedia di 9/11 [...] sto mandando centinaia di email e ho detto di divulgare il piu' possibile [...] Non hai nemmeno idea di quanto sarai RIDICOLIZZATO”.
Lo ha fatto linkando un articolo pubblicato il 7 febbraio 2015 su Pravda.ru, secondo il quale “Gli Stati Uniti temono la pubblicazione, da parte russa, delle fotografie satellitari della tragedia dell'11 settembre”. L'articolo afferma inoltre che “la Russia sta preparando la pubblicazione di prove del coinvolgimento del governo e dei servizi d'intelligence americana negli attacchi dell'11 settembre” e che “l'elenco di prove include immagini satellitari”.
Roba che scotta, insomma. Tuttavia andando a leggere la “notizia” salta fuori che è priva di qualunque documentazione che confermi questo asserito timore o la presunta intenzione russa di pubblicare le suddette fotografie. L'articolo non fa nomi di fonti, non descrive l'ipotetico contenuto delle immagini, non spiega in che modo delle foto satellitari potrebbero dimostrare che si trattò di un autoattentato e in sostanza non propone alcun dato concreto a supporto di quello che afferma. Aria fritta, insomma.
Non c'è da sorprendersi: Pravda.ru dice di aver preso la “notizia” da Secretsofthefed.com, sito complottista che pubblica qualunque fantasia attorniandola (guarda caso) di una quantità spettacolare di pubblicità. Saranno indefessi nella lotta contro il sistema per smascherare la verità, ma i soldi e i metodi del sistema decisamente non fanno loro schifo.
Specificamente, l'articolo di Secretsofthefed.com è questo, che però a sua volta cita come fonte Conspiracyclub.co, altro sito che pubblica qualunque tesi complottista (esempi: “La Russia ordina a Obama: racconta al mondo degli alieni o lo faremo noi”; “demonio fotografato in ospedale mentre aleggia sopra un paziente moribondo”). L'articolo specifico di Conspiracyclub.co è questo.
Ma a sua volta, l'articolo di Conspiracyclub dichiara di essere la traduzione di un altro articolo: quello di Pravda.ru dal quale è partita tutta la faccenda.
In sintesi, l'articolo di Pravda.ru cita come fonte Secretsofthefed, che cita Conspiracyclub, che cita l'articolo di Pravda.ru. E il cerchio si chiude su se stesso, in un perfetto esempio del modo in cui il cospirazionismo costruisce le proprie “verità”.
Potrei sbagliarmi, ma ho l'impressione che quello che è stato ridicolizzato oggi non sono io.
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