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2015/12/30
“Soft Kitty” di Big Bang Theory, accuse di copyright violato
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento). Ultimo aggiornamento: 2017/04/03 14:45.
Se seguite Big Bang Theory conoscete senz’altro la ninna nanna Soft kitty che Sheldon chiede spesso a Penny nei momenti di sconforto. Intorno alla canzoncina è nato un vivace mercato di merchandising. Magari pensavate, come me, che fosse stata inventata per la serie TV, ma invece è una canzoncina che ha quasi cent’anni sulle spalle. E ora è anche oggetto di una lite di copyright.
Le parole furono scritte e pubblicate nel 1937 da Edith Newlin, insegnante d’asilo nel New Hampshire, morta nel 2004. Le figlie hanno ora fatto causa alla CBS e ad altre case produttrici che collaborano alla produzione di Big Bang Theory, accusandole di aver usato il testo senza acquisirne i diritti.
Queste case produttrici hanno infatti chiesto il permesso d’uso del testo alla Willis Music, un’azienda del Kentucky che le aveva pubblicate in un libro di canzoncine per gli asili. Ma secondo le figlie della Newlin, CBS e soci avrebbero dovuto chiedere il permesso a loro, che dichiarano di essere le eredi e titolari dei diritti sul testo.
La notizia in sé è banale, ma mette in luce una delle assurdità delle attuali leggi sul copyright. Non va dimenticato, infatti, che il diritto d’autore nacque allo scopo di tutelare legalmente gli autori e di incentivarli a produrre altre opere dando loro un monopolio automatico temporaneo sulle proprie creazioni. Ma chiaramente è difficile produrre altre opere se si è morti, per cui l’attuale estensione del copyright per settant’anni dopo la morte dell’autore (e in alcuni casi anche oltre) tradisce l’intento originale della legge e non fa altro che creare un pantano legale che porta alla paralisi creativa e portare soldi nelle tasche di chi non ha creato un bel niente: in questo caso, le figlie dell’autrice, ma più in generale le case discografiche, editrici e cinematografiche.
Fonti: BBC, Time.
2017/04/03 14:45. La BBC riferisce che l’azione legale è stata respinta da un giudice.
Se seguite Big Bang Theory conoscete senz’altro la ninna nanna Soft kitty che Sheldon chiede spesso a Penny nei momenti di sconforto. Intorno alla canzoncina è nato un vivace mercato di merchandising. Magari pensavate, come me, che fosse stata inventata per la serie TV, ma invece è una canzoncina che ha quasi cent’anni sulle spalle. E ora è anche oggetto di una lite di copyright.
Le parole furono scritte e pubblicate nel 1937 da Edith Newlin, insegnante d’asilo nel New Hampshire, morta nel 2004. Le figlie hanno ora fatto causa alla CBS e ad altre case produttrici che collaborano alla produzione di Big Bang Theory, accusandole di aver usato il testo senza acquisirne i diritti.
Queste case produttrici hanno infatti chiesto il permesso d’uso del testo alla Willis Music, un’azienda del Kentucky che le aveva pubblicate in un libro di canzoncine per gli asili. Ma secondo le figlie della Newlin, CBS e soci avrebbero dovuto chiedere il permesso a loro, che dichiarano di essere le eredi e titolari dei diritti sul testo.
La notizia in sé è banale, ma mette in luce una delle assurdità delle attuali leggi sul copyright. Non va dimenticato, infatti, che il diritto d’autore nacque allo scopo di tutelare legalmente gli autori e di incentivarli a produrre altre opere dando loro un monopolio automatico temporaneo sulle proprie creazioni. Ma chiaramente è difficile produrre altre opere se si è morti, per cui l’attuale estensione del copyright per settant’anni dopo la morte dell’autore (e in alcuni casi anche oltre) tradisce l’intento originale della legge e non fa altro che creare un pantano legale che porta alla paralisi creativa e portare soldi nelle tasche di chi non ha creato un bel niente: in questo caso, le figlie dell’autrice, ma più in generale le case discografiche, editrici e cinematografiche.
Fonti: BBC, Time.
2017/04/03 14:45. La BBC riferisce che l’azione legale è stata respinta da un giudice.
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