Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2015/12/28
Anonymous “attacca” la pagina Facebook di Salvini? Occasione per ripassare la sicurezza di base
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Leggo su ANSA che ieri sera c’è stato un “attacco” di Anonymous Italia alla pagina Facebook del segretario della Lega Matteo Salvini: nella pagina, dice ANSA, è stato postato un messaggio (il solito slogan di Anonymous) accompagnato da un’immagine della maschera-logo di Anonymous. Il Fatto Quotidiano ha lo screenshot completo e altri dettagli.
Lascio perdere qualunque considerazione politica, ma l’episodio mi sembra una buona occasione per ricordare che esistono alcune regole di base della sicurezza informatica che andrebbero rispettate:
– usare password non ovvie
– usare password non usate altrove
– attivare l’autenticazione a due fattori (ce l’ha anche Facebook dal 2011, ma è largamente ignorata)
– impostare i contatti fidati per il recupero dell’account
– controllare che ogni richiesta di password sia in HTTPS (lucchetto chiuso)
– non abboccare alle mail di phishing
Sarebbe interessante sapere se/quali/quante di queste regole sono state disattese, permettendo questo “attacco” (la mia chiave pubblica PGP è a disposizione). Uso le virgolette perché se manca il rispetto di queste basi, parlare di “attacco” è un’esagerazione: significa attribuire all’intruso una temibile sofisticazione che in realtà non è stata necessaria. Certo, violare un account è comunque un reato, ma se lascio la chiave di casa sotto lo zerbino, dico forse che mi hanno attaccato la casa? O semmai dico che sono pirla io che ho lasciato la chiave in un posto ovvio?
Cogliete insomma l’occasione per mettere a posto le impostazioni di sicurezza del vostro account Facebook e anche degli account che avete altrove. Non vorrete mica fare la stessa fine di Salvini.
Leggo su ANSA che ieri sera c’è stato un “attacco” di Anonymous Italia alla pagina Facebook del segretario della Lega Matteo Salvini: nella pagina, dice ANSA, è stato postato un messaggio (il solito slogan di Anonymous) accompagnato da un’immagine della maschera-logo di Anonymous. Il Fatto Quotidiano ha lo screenshot completo e altri dettagli.
Lascio perdere qualunque considerazione politica, ma l’episodio mi sembra una buona occasione per ricordare che esistono alcune regole di base della sicurezza informatica che andrebbero rispettate:
– usare password non ovvie
– usare password non usate altrove
– attivare l’autenticazione a due fattori (ce l’ha anche Facebook dal 2011, ma è largamente ignorata)
– impostare i contatti fidati per il recupero dell’account
– controllare che ogni richiesta di password sia in HTTPS (lucchetto chiuso)
– non abboccare alle mail di phishing
Sarebbe interessante sapere se/quali/quante di queste regole sono state disattese, permettendo questo “attacco” (la mia chiave pubblica PGP è a disposizione). Uso le virgolette perché se manca il rispetto di queste basi, parlare di “attacco” è un’esagerazione: significa attribuire all’intruso una temibile sofisticazione che in realtà non è stata necessaria. Certo, violare un account è comunque un reato, ma se lascio la chiave di casa sotto lo zerbino, dico forse che mi hanno attaccato la casa? O semmai dico che sono pirla io che ho lasciato la chiave in un posto ovvio?
Cogliete insomma l’occasione per mettere a posto le impostazioni di sicurezza del vostro account Facebook e anche degli account che avete altrove. Non vorrete mica fare la stessa fine di Salvini.
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