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2016/09/02
Quanto guadagna una celebrità da una foto su Instagram o Twitter? Tanto
Se vi siete mai chiesti come mai le celebrità passano così tanto tempo sui social network, il New York Times ha la risposta: non è solo questione di autopromozione, ma c'è un mercato pubblicitario davvero notevole intorno a una foto su Instagram, un video su Youtube o un messaggio su Twitter.
Secondo i dati raccolti dall’agenzia Captiv8, chi ha da tre a sette milioni di seguaci può percepire circa 187.000 dollari per un video su Youtube, 75.000 dollari per un post su Instagram o Snapchat e 30.000 dollari per un tweet. Chi ha da 50.000 a 500.000 follower può aspettarsi offerte di 400 dollari per un tweet, 1000 dollari per un post su Instagram o Snapchat e 2500 dollari per un video su Youtube.
Cifre notevoli, ma secondo il NYT sono nulla rispetto a quello che guadagnano celebrità che hanno decine di milioni di seguaci, come Kim Kardashian. Niente di male, per carità, ma le autorità statunitensi, in particolare la Federal Trade Commission, obiettano che i consumatori dovrebbero essere avvisati chiaramente quando una celebrità parla bene di un prodotto perché viene pagata per farlo e non perché lo ritiene davvero degno di essere segnalato. Finché non ci saranno avvisi che permettano di distinguere fra spot e opinioni sincere (per esempio l’uso di un hashtag come #ad), sarà meglio presumere che ogni prodotto citato da una persona con tanti seguaci possa essere fortemente sponsorizzato.
Secondo i dati raccolti dall’agenzia Captiv8, chi ha da tre a sette milioni di seguaci può percepire circa 187.000 dollari per un video su Youtube, 75.000 dollari per un post su Instagram o Snapchat e 30.000 dollari per un tweet. Chi ha da 50.000 a 500.000 follower può aspettarsi offerte di 400 dollari per un tweet, 1000 dollari per un post su Instagram o Snapchat e 2500 dollari per un video su Youtube.
Cifre notevoli, ma secondo il NYT sono nulla rispetto a quello che guadagnano celebrità che hanno decine di milioni di seguaci, come Kim Kardashian. Niente di male, per carità, ma le autorità statunitensi, in particolare la Federal Trade Commission, obiettano che i consumatori dovrebbero essere avvisati chiaramente quando una celebrità parla bene di un prodotto perché viene pagata per farlo e non perché lo ritiene davvero degno di essere segnalato. Finché non ci saranno avvisi che permettano di distinguere fra spot e opinioni sincere (per esempio l’uso di un hashtag come #ad), sarà meglio presumere che ogni prodotto citato da una persona con tanti seguaci possa essere fortemente sponsorizzato.
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