Ieri la Radiotelevisione Svizzera ha dedicato articoli e servizi TV a un caso di pirateria audiovisiva piuttosto particolare, quello del sito Abbotv.ch, che in Svizzera offriva abusivamente accesso ai canali TV a pagamento italiani. La vicenda ha portato alla denuncia di tre persone “per infrazione alla Legge federale sui diritti di autore nonché per titolo di Fabbricazione e immissione in commercio di dispositivi per l'illecita decodificazione di offerte in codice”.
Sembra un caso informaticamente interessante, ma il comunicato stampa della Polizia cantonale è molto stringato e non fornisce dettagli. Come si fa a procurarsi questi dettagli e scoprire per esempio quali canali TV erano offerti, a che prezzo e da quanto tempo, in modo da poter imbastire un servizio giornalistico che sia più di una semplice ripetizione del comunicato stampa? Il sito attualmente mostra solo la schermata di oscuramento:
Eppure nel servizio del Quotidiano, al quale ho contribuito, si vedono le schermate del sito com’era prima dell’oscuramento.
Preveggenza? Ero uno degli abbonati al servizio, che ora saranno comprensibilmente preoccupati perché sono coinvolti con nome, cognome e account PayPal in una vicenda illecita? Ho ricevuto un’indiscrezione dalle autorità?
No, semplicemente un pizzico di tecnica di giornalismo digitale. Per prima cosa ho cercato la copia cache del sito, acquisita da Google il 26 dicembre, ma mostrava il sito già oscurato; così sono andato su Archive.org, che è un sito che registra copie cronologiche delle pagine Web, e vi ho cercato le copie d’archivio di Abbotv.ch, che vanno dal 6 agosto 2015 (sito in costruzione) al 6 ottobre 2017, e questo mi ha permesso di definire grosso modo il periodo di operatività del sito (era online al 17 settembre 2015):
Sfogliando Archive.org ho recuperato l’aspetto del sito al 6 ottobre scorso e tutti i dettagli: Abbotv.ch offriva “Un piccolo Decoder con un mondo di canali, Champions League, Serie A, Serie B, Formula 1, film in prima TV, documentari, serie TV, cartoni animati e molto altro ad un prezzo fenomenale!”. Il sito proponeva un “abbonamento” che comprendeva “una vastissima scelta di canali che trasmettono film in prima visione assoluta, Champions League, serie TV in prima visione, canali per bambini e adulti, sport e molto altro. Inoltre, è disponibile una libreria On demand aggiornata periodicamente con i film del momento!”.
Con lo stesso sistema ho recuperato la modalità di pagamento (solo PayPal) e i prezzi (da 204 CHF per un mese, decoder incluso, a 497 CHF per un anno, sempre con decoder incluso), decisamente convenienti rispetto all’offerta ufficiale per chi voleva guardare le partite di calcio, i film di prima visione o gli altri contenuti a pagamento, magari offrendo il tutto agli avventori del proprio locale e incrementando così il proprio flusso di clientela con relativi incassi.
Sono emerse così anche le condizioni generali del servizio, le FAQ e la pagina dei contatti (con tanto di numero di telefonino e indirizzo di mail).
Procurarsi la lista esatta dei canali piratati ha richiesto un po’ più di impegno: le pagine archiviate da Archive.org includevano il link al documento PDF che le elencava ma non il documento stesso. Ma avendo il link è stato sufficiente cercare in Google il nome del documento e recuperarne la copia cache:
Domaintools, invece, mi ha dato i dati d’intestazione e di hosting del dominio Abbotv.ch, registrato presso GoDaddy il 3 agosto 2015, gestito da Domains by Proxy e ospitato presso una società di hosting di Ginevra.
La ricognizione permessa da Archive.org e da Google mi ha consentito di vedere che il sito era costruito in modo a prima vista professionale e credibile, ma che il visitatore si sarebbe dovuto comunque insospettire perché gli unici dati di contatto erano un numero di telefonino e un indirizzo di mail (nessun indirizzo di sede legale, nessun nome di ditta, nessun nome di referente) e perché l’offerta era decisamente troppo bella per essere vera.
Tutte le informazioni necessarie per costruire un servizio giornalistico dettagliato, insomma, sono risultate reperibili rapidamente, pubblicamente e gratuitamente via Internet. Questo è il potere del giornalismo digitale.
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