Per il presente, invece, la storia è ben diversa. Chi usa Facebook è abituato a pensare che esistano messaggi e post privati, e il social network ha una sezione informativa e una sezione delle impostazioni che sono dedicate alla privacy, ma gli avvocati di Facebook in tribunale dicono una cosa ben diversa.
In risposta a una class action riguardante il caso di Cambridge Analytica, infatti, i legali del social network hanno dichiarato che Facebook non può aver violato i diritti di privacy degli utenti perché “non c’è nessuna attesa di privacy” su Facebook e che “non c‘è nessuna invasione della privacy, perché non c’è privacy”. In originale: “no expectation of privacy... There is no invasion of privacy at all, because there is no privacy.”
Ricordatevene la prossima volta che qualcuno vi chiede di fare una discussione “privata” su Facebook.
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