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Il Disinformatico: chemtrails

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2009/03/16

Faccia a faccia con uno sciachimista / 3

A tu per tu con chi crede alle "scie chimiche" (terza parte)


Prosegue e si conclude il resoconto dell'incontro-intervista con un sostenitore della teoria delle "scie chimiche". La prima parte e la seconda parte del resoconto sono già disponibili. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Gli eventi dell'incontro descritti sono reali e sono avvenuti il 28 febbraio 2009 a Barbengo, vicino a Lugano. Questo non è un racconto di fantasia.

Chiedo allo sciachimista (che in tutto questo resoconto, per rispetto della privacy, è identificato soltanto con il suo nom de plume, "Vibravito") come fa a sapere che c'è un nesso fra la presunta malattia denominata "morbo di Morgellons" e le scie chimiche. Lui risponde che il nesso è dato dai polimeri filamentosi che, a suo dire, piovono dal cielo.


Entomologi coinvolti nel complotto


Anticipa subito la mia risposta: i filamenti segnalati dagli sciachimisti si sono sempre rivelati essere le bave di ragnatela usate da alcune specie di ragni per farsi portare dal vento verso nuovi territori, come descritto in questo articolo e confermato dagli entomologi (o più propriamente dagli aracnologi, mi fanno notare i lettori più pignoli). Nulla di misterioso, insomma. Cerca di attribuire questa spiegazione al chimico Simone Angioni, che è stato già coinvolto in discussioni con gli sciachimisti, ma gli ricordo che Angioni, come me, ha semplicemente riferito il parere esperto degli entomologi. "A proposito", chiedo io, "gli entomologi fanno anche loro parte del grande segreto?"

Vibravito non risponde alla domanda, ma chiede di sapere chi sarebbero questi entomologi. Mi offro di tirargli fuori la lista che ho con me proprio per casi come questo (giro sempre con una raccolta di "best evidence" sull'iPod Touch). Lui teorizza che sì, magari esistono anche questi ragnetti, ma che i filamenti che dice lui sono tutt'altro. Chiede che io raduni gli entomologi la prossima volta che si manifesta il fenomeno.

Io obietto: "Ma voi raccogliete mai queste cose, o aspettate che siano sempre gli altri a fare le analisi?" È questo il problema di fondo dello sciachimismo: tante parole, tante congetture, ma fatti zero. Loro sparano la loro teoria e poi si aspettano che siano gli altri a sbattersi per sbufalarla.


La curiosa invulnerabilità di Straker


Vibravito prosegue parlando di analisi fatte da un "tizio del Veneto a cui è stato gentilmente consigliato di lasciar perdere". Gli chiedo il nome: non lo sa, mi suggerisce di chiederlo a Straker. Io mi limito a far notare che è curioso che ci siano persone, secondo lui, che appena parlano di queste cose vengono zittite, ma altre invece vengono lasciate libere di parlare: Straker stesso, per esempio. Non è strano?

Vibravito s'arrabbia e comincia a definire il nostro incontro una "pagliacciata". Gli chiedo perché. Poi si calma e si corregge e dice che tutto sommato non è una pagliacciata se porta a un faccia a faccia fra me e Straker. Gli ribadisco la mia piena disponibilità (ma come abbiamo visto in seguito, Straker rifiuta ogni incontro).


La Sindrome del Complottista Poliedrico


Io gli dico che per quanto mi riguarda l'incontro è soddisfacente e può quindi finire, ma Vibravito prosegue (e proseguirà per altri quaranta minuti; siamo solo a metà della storia). Mi chiede delle immagini subliminali pornografiche nei cartoni Disney di cui avrei parlato in una puntata de Le Iene e mi chiede come mai lì non parlo di complotto. Gli confermo che ci sono di fatto immagini nascoste o poco visibili, spesso a sfondo sessuale, nei cartoni animati di tutte le case di produzione, ma non c'è nulla di subliminale e non c'è alcun complotto: sono chicche, easter egg, lasciate dagli animatori (un esempio è descritto in Bianca e Bernie in questo articolo del Disinformatico NSFW). Ma durando un ventiquattresimo scarso di secondo, non vengono captate dallo spettatore.

Vibravito dice che invece sono captate eccome e si scandalizza non poco per quest'esposizione dei minori alla "pornografia". È interessante notare che gli esempi che gli faccio (il topless in Bianca e Bernie e la gonna alzata di Jessica Rabbit) sono per lui pornografia. Evidentemente Vibravito ha una visione piuttosto repressiva di questi argomenti, ma non sta a me approfondire quest'aspetto. Chissà se si è mai accorto delle centaurette a seno nudo di Fantasia.

Decisamente Vibravito vede complotti dappertutto, anche nei cartoni animati, a conferma del Principio del Complottista Poliedrico: la mentalità complottista non crede quasi mai a una singola teoria di complotto riguardante un singolo argomento, ma a una varietà di teorie, in una sorta di "paghi 2 prendi 3" del cospirazionismo. Spesso chi crede alle teorie sull'11 settembre crede acriticamente anche alle teorie sull'omicidio Kennedy e chi crede alle scie chimiche crede agli UFO e ai cerchi nel grano e ad Atlantide, e questa è una vulnerabilità devastante nei dibattiti pubblici. Se si fa notare al pubblico che il complottista di turno crede anche a teorie notoriamente strampalate, come la Terra cava o i nodi di Hartmann, la gente si mette a ridere e il complottista è perduto.

Ma torniamo alle immagini subliminali. Vibravito è convinto che agiscano sul subconscio. Gli chiedo delle prove, e lui risponde così: "Non servono le prove. Basta l'intuito. A volte non servono per forza le prove. Come anche per le scie chimiche, basta l'intuito. Basta l'osservazione". Una frase da incorniciare. L'intuito è quella bella cosa che per secoli ha fatto dire che la Terra era piatta e che la volta celeste era una struttura solida (donde il nome).

Gli chiedo se allora tutti coloro che studiano approfonditamente una materia invece di affidarsi sublimemente all'intuito sono cialtroni. "Non sono cialtroni" risponde Vibravito. "Sono superficiali". Loro, che fanno le analisi e hanno competenze specifiche, sono superficiali; gli sciachimisti che misurano la quota degli aerei a occhio no. Vibravito lamenta che anche gli enti regionali preposti alle analisi non fanno niente. Saranno anche loro parte del complotto.

Vibravito ha anche una giustificazione interessante per la mia obiezione sul numero incredibile di partecipanti al complotto. Piloti, manutentori, rifornitori, organizzatori, controllori di volo... tutti partecipano e poi la sera tornano a casa e respirano disinvolti la stessa aria che (secondo gli sciachimisti) hanno appena irrorato di sostanze pericolose? Tengono famiglia anche loro, osservo. Non pensano ai loro figli? Secondo Vibravito, molti di loro non sanno cosa stanno facendo, e gli altri credono di partecipare a un'attività segreta ma benefica o necessaria per la difesa del Paese.

È curioso che questo non abbia impedito ai veterani del Vietnam, giusto per fare un esempio, di parlare delle atrocità o delle irrorazioni di defolianti (fatte a bassissima quota, volando appena sopra gli alberi, niente a che vedere con le scie degli sciachimisti) che li hanno avvelenati. L'omertà, nel mondo di Vibravito, è straordinariamente ermetica.


Contrail (scia di condensazione) discontinua sopra Lugano, 16 marzo 2009.
Foto pubblicata per gentile concessione di Rodri Van Click.


A pesca di scie chimiche


Gli chiedo perché gli sciachimisti non tagliano la testa al toro e vanno in quota con un aereo da turismo a prelevare campioni di scia chimica: è facile, visto che loro dicono che le scie chimiche sono a bassa quota e quindi sono raggiungibili. Potrebbero fare anche un semplice test preliminare da soli, senza la nostra presenza, tanto per cominciare a vedere che succede: così poi quando facciamo il test insieme sono sicuri di umiliarci. I test con il telemetro li hanno fatti senza esigere il nostro controllo, no? Vibravito ribatte che mancano i soldi.

Scusa un po' scarsa, obietto. Di fronte a una cospirazione genocida, fermarsi perché mancano i soldi pare davvero puerile. Ce lo vedete von Stauffenberg che si rifiuta di far saltare in aria Hitler perché non trova i soldi per l'esplosivo? "Voi sareste depositari di questo colossale segreto, sapreste questa cosa che sta per uccidere o far comunque male... e allora? I soldi per il telemetro, però, li avete."

Vibravito dice che spetta alle istituzioni dare queste risposte. Ma le ha date, ribatto io; le hanno date i chimici, i meteorologi. "Non sono risposte; sono risposte evasive che non hanno soddisfatto le persone", dice Vibravito. Ho l'impressione che qualunque risposta, da qualunque fonte, sarà insufficiente per lui fino a quando non gli dirà esattamente quello che vuole sentirsi dire. Temo che la sua attesa sarà lunga.


Loop infinito


Gli ribadisco che allora invece di attendere le istituzioni dovrebbero armarsi loro di analisi fatte in quota. Non si può, dice Vibravito: troppo complicato, ci vorrebbe addirittura il notaio, secondo lui, altrimenti noi poi li accuseremmo di falsificazione. Ed è difficile perché bisogna farlo a sorpresa, altrimenti siccome noi debunker siamo "spioni", saboteremmo tutto.

Vibravito è infatti convinto che tutti gli sciachimisti siano sotto sorveglianza: "Io sono controllato dagli amici dei servizi... chiaramente voi sapete come muovervi". Chiarisce che il suo "io" non si riferisce personalmente a lui, ma a chi dovesse organizzare il raid acchiappa-scia. Ma cambia poco: è convinto che noi siamo tutt'uno con i servizi di spionaggio e in combutta con gli enti addetti alla gestione degli spazi aerei italiani (e anche svizzeri, presumo).

E qui arriviamo al punto. Supponiamo che si attrezzino con notaio, strumenti di analisi e cattura di un campione di scia chimica, e vadano in aereo a catturarlo. I controllori di volo fanno parte del complotto e quindi eviteranno che gli aerei chimici spruzzino dove c'è l'aeroplanino sciachimista. E quand'anche dovesse scappare una scia chimica che venisse catturata dagli strumenti, chi sarà a fare le analisi? Ci vuole qualcuno che sappia usare i macchinari. E chi li sa usare? I chimici. Quegli stessi chimici che secondo Vibravito e i suoi compagni di fede fanno parte del complotto.

Ma allora, concludo io, non potrete mai avere i risultati che sperate. Se dovete passare per i chimici e i controllori di volo, e i chimici e i controllori di volo fanno tutti parte della cospirazione, saboteranno ogni risultato. "Quindi non avete nessuna speranza," gli dico.

"Penso proprio di sì. È molto difficile" risponde sconsolato Vibravito.

"E allora cosa farete?" chiedo.

"Allora basta osservare il cielo per dire che quella non è condensa... Per il momento sensibilizziamo le persone" dice Vibravito. "Nel momento in cui questo Morgellons si comincia a diffondere..."

Vibravito è convinto che l'esplosione dell'epidemia sia imminente. Ma io gli ricordo che è dal 1995 che si parla di scie chimiche, e non è successo nulla. "Sono quattordici anni. Non avete ancora combinato niente. Che speranze avete?"

Lui risponde che vanno avanti lo stesso perché la loro coscienza dice loro di andare avanti.


Come vive uno sciachimista?


"C'è un'altra cosa che m'intriga" gli dico "Come vive la vita un sostenitore della teoria delle scie chimiche?". Vibravito tergiversa e divaga sul mineralogramma, che a suo dire rivelerebbe valori di bario e alluminio anomali in "tutti quelli che fino ad adesso l'hanno fatto".

Gli chiedo se sa che il bario è presente nella carta (come solfato; fonte; fonte) e in moltissimi altri prodotti di uso comune (è un riempitivo delle plastiche, nelle vernici e negli inchiostri, per fare qualche esempio). Lui ripete che i valori nei mineralogrammi sono fuori range, poi sbotta con tono di scherno: "Sì, la crosta terrestre è tutto bario e alluminio, ormai tutto il mondo è bario e alluminio e silicio e via dicendo! Sì, sì..."

"Si chiama geologia. È una scienza. Provala." rispondo.

Torno alla domanda iniziale. "La consapevolezza di questa macchinazione ti spinge, per esempio a dire, non so, 'Non voglio crescere i miei figli in questo mondo, per cui...' – non so – 'non faccio figli, non mi sposo'?". Mi pare una domanda legittima, visto il contesto. Se ci crede veramente, a tutta questa cospirazione, dovrà pur regolare la propria vita di conseguenza. Sapere se lo fa è un buon indicatore della serietà delle sue convinzioni.

Vibravito m'interrompe seccato. "Quello che voglio fare io personalmente sono cavoli miei, se permetti... Perché se poi andiamo sul personale, voglio dire, io... sulle vite personali... cioè, voglio dire, a te che t'importa di quello che faccio io? Cioè tu sei venuto qui per sapere uno sciachimista come vive! Cioè, intervista allo sciachimista? Io vivo come tutti gli altri, tranquillamente. Con la coscienza a posto, qualsiasi cosa succede, io sto tranquillo".

Invoca Straker ripetendo che io devo andare a trovarlo a Sanremo. Lo dice come se fosse una sfida, ma gli ricordo che io sono tuttora disponibile: è Straker che non vuole incontri.

Si lamenta dei blogger che copiano e archiviano gli articoli di Straker e i suoi, ma gli ricordo che anche Archive.org lo fa, e che se non teniamo copia di quello che scrivono, loro quando vengono colti in flagrante delicto cancellano gli articoli, "e le prove spariscono. Non ti sembra strano che Straker cancelli le cose?" No, a lui sta bene.


La laurea di Straker? L'abbiamo falsificata noi del NWO


Gli chiedo della famosa laurea falsificata di Straker: "Quello della laurea è tutto un discorso... sappiamo bene che si può entrare nei server" dice Vibravito. "Lui ha detto che quel sito lì non lo seguiva perché aveva il blog e il sito Fast Service Informatica non lo seguiva. Lì ne hanno fatto... ne hanno fatte di cotte e di crude, in quel sito lì, si saranno infiltrati, insomma, gli attacchi si riescono a fare, le infiltrazioni ai siti."

In altre parole, Vibravito giustifica la laurea vantata da Straker (qui copia su Archive.org) ma poi rimossa alla chetichella dicendo che qualcuno gliel'ha piazzata sul sito a tradimento.

"Ma scusa, lui non è un esperto d'informatica, e si è fatto infiltrare?" gli chiedo sarcastico. Vibravito difende Straker dicendo che ha tanto da fare.

Ma se c'è stata un'infiltrazione nel suo sito, perché non cancellare tutto invece di limitarsi a ficcarci una laurea fasulla? Perché così è più subdolo, spiega Vibravito. "È stata studiata bene, anzi, complimenti ai tuoi... a quelli del tuo staff che si sono infiltrati..."

"Tu mi stai formalmente accusando di intrusione informatica?" scandisco io.

Vibravito si è forse reso conto che sta dicendo cose che lo possono compromettere legalmente, ed è consapevole che c'è una registrazione consensuale in corso (guarda nervosamente la sua fotocamera che dovrebbe registrare l'audio per lui, ma gli riserverà una fallimentare sorpresa), per cui ridimensiona subito l'accusa attribuendo l'intrusione a dei miei "aficionados" e dicendo che è una sua "opinione".

Discutiamo della sua partecipazione alla conferenza di Novi Ligure: lui è offeso perché ho scritto che è stato maleducato a interrompere ripetutamente il relatore, ma è offeso anche perché ho scritto che è stato mite come un agnellino (in conferenza, e in altri contesti faccia a faccia, si è ben guardato dal fare le accuse pesantissime che ha fatto nei commenti online). Ha l'offesa facile, ma offende gli altri con altrettanta facilità.


Orwell incontra Stanlio e Ollio


Vibravito dice di aver appurato che Clouds of the World (uno dei tanti libri che mostra foto di scie persistenti prima del 1995, quando gli sciachimisti dicono che non ce n'erano) è un falso. "Secondo te" gli chiedo "noi avremmo falsificato tutte le copie di Clouds of the World al mondo, tranne quella che è rimasta casualmente in mano a voi. Cioè, non siamo un po' pasticcioni?"

Secondo Vibravito, avremmo sostituito il capitolo intero e corretto anche la pagina dell'indice. Dice: "Esisteva il capitolo 'Condensation Trails', però l'hanno modificato con quelle immagini delle scie persistenti. Hanno poi sostituito le pagine. Io ho fatto vedere che nella mia copia sono state strappate delle pagine che erano state incollate nella posizione sbagliata".

Siamo in piena Sindrome del Cospiratore Pasticcione. Saremmo così abili da rifare tutte le copie del libro in circolazione, ma così deficienti da incollare le pagine nella posizione sbagliata.

Curiosamente, dopo avermi descritto come un abilissimo malfattore che comanda nugoli di rilegatori ninja, tenta di ridimensionarmi: "Hai qualche titolo tu? Tu sei come me! Siamo uguali, sei un ex DJ! Non è che hai tante più competenze di me."

Io sorrido: l'ho già sentita tante volte questa storiella. "Certo che siete buffi con questa storia dell'ex DJ. Cioè, secondo te uno che recapitava i giornali da bambino rimane un giornalaio per tutta la vita? Non può studiare di più? Non può diventare esperto in nulla?"


Il telemetro che va a infrarossi


Il discorso passa alle quote degli aerei, e io chiedo come mai Straker non pubblica più video di riprese fatte con l'ormai mitico telemetro laser. Vibravito risponde così: "Perché io l'ho visto il telemetro, ed è vero quello che ha scritto, è verissimo. È arrivato con un floppy disk... con un software fasullo."

Chiedo chiarimenti. "Il software di interfacciamento del telemetro è arrivato difettoso, e quindi non è utilizzabile. Può solo fare le riprese e vederle direttamente lui senza poterle documentare" risponde Vibravito.

Questa è una spiegazione molto comoda ma senza senso, dato che il telemetro è in sostanza un binocolo al quale è accoppiato un misuratore laser di distanze: all'interno del binocolo c'è un display che visualizza la distanza misurata (come si vede nell'immagine qui accanto, che si riferisce a un modello molto simile ma non identico a quello di Straker). Se l'oggetto funziona quando Straker ci guarda dentro, come sostiene Vibravito, allora funziona anche se al posto dell'occhio di Straker si mette una videocamera. Glielo dico, e lui balbetta e non sa più che pesci pigliare.

Cambia discorso e spiega che i telemetri sono due, e che uno l'abbiamo sabotato noi. "I tuoi amici americani dei servizi hanno chiamato quelli della Newcom [la marca produttrice del telemetro] e hanno detto 'Quei telemetri...'".

Manifesto il mio divertito stupore alla mia onnipotenza e lo invito a proseguire.

"L'altro telemetro" dice Vibravito "è quello a doppio oculare, che misura se non sbaglio fino a 2500 metri, però quello, per poter fare una prova documentata, bisognerebbe mettere, senza essere sicuri dell'esito, una telecamera a infrarossi, attaccata con qualche barbatrucco."

"Perché la telecamera a infrarossi?"

"Per la ripresa della... indiretta... della misurazione della quota."

"No, scusa, il telemetro non ti dà sul display... non viene fuori? Non puoi mettere la telecamera che guarda attraverso l'obiettivo?" Questo è appunto il metodo usato per l'immagine mostrata sopra, che è tratta da questo video.

Balbetta di nuovo, come se si rendesse conto di aver detto una sciocchezza dalla quale non riesce a uscire. Come prima, quando è in difficoltà invoca Straker: "Io questo dop... tete... telemetro a doppio oculare non l'ho visto, devi andare da Straker e fartelo dire da lui."

"Guarda che io li conosco i telemetri", gli ricordo, "sono dei binocoli con l'indicazione e con la misurazione. Si usano anche per andare a caccia."

"Però ci vuole una telecamera a infrarossi per fare questa cosa."

"Ma chi te l'ha detta questa cosa?" gli chiedo divertito. Elude la domanda.

Insisto. "Chi ti ha detto questa cosa che ci vuole la telecamera a infrarossi?" Vibravito esita, elude di nuovo invocando Straker e invitandomi ad andare da lui. Ma io insisto e rifaccio la domanda. Mai mollare un intervistato in difficoltà: è il momento in cui viene fuori la vera natura della persona.

Vibravito ripete che ha visto solo il telemetro con il software difettoso e che "l'altro telemetro è in mano a un altro... attivista." Gli chiedo quale dei due ha visto: il modello 2500 o il modello 4000 (quello che Straker aveva dichiarato inizialmente di aver acquistato tramite colletta dei suoi seguaci). Vibravito s'inalbera. "Il 4000 l'avete fatto sparire dalla circolazione!"

"L'abbiamo fatto sparire dalla circolazione?" ripeto incredulo io. "Quindi siamo bravi anche in questo, grazie, apprezzo... questo lo considero un attestato di stima. Siamo talentuosissimi."

"Siete inarrivabili" risponde lui. E io torno a chiedergli perché ci vuole la telecamera a infrarossi. Lui non sa come rispondere, non vuole dire chi gli ha detto la scusa della telecamera a infrarossi (e ho la sensazione che si sia reso conto solo ora che è una scusa) e si rifugia rinviando tutto a Straker.


Gli inarrivabili


E che dire del software difettoso? È impossibile farsene mandare una nuova copia, dice Vibravito, perché la Newcon "sta in America" (email, questa sconosciuta) e ci vogliono gli avvocati. E c'è di più: "Quelli della Newcon ormai hanno fatto sparire... il telemetro da 4000 metri [è il modello 4000, che ha appunto questa portata], anche se volesse ricomprarlo, non è più in listino, non è più... hanno smesso di venderlo. Chissà perché."

"Quindi abbiamo fatto anche smettere di vendere i telemetri" deduco io. Non riesco a farmi ubbidire dal mio gatto, eppure per Vibravito sarei in grado di far togliere dalla circolazione un'intera gamma di telemetri laser. In tutto il mondo. SPECTRE, mangia la mia polvere. Sembra quasi che gli sciachimisti mi vedano come l'incarnazione dell'Imperatore di Star Wars (grazie a Paolo B. per il magnifico fotomontaggio qui accanto). Lui usa i midichlorian, io i pelucchi morgellonosi: entrambi sono nanocosi sottocutanei, sarà un caso? George Lucas voleva mandarci un messaggio tra le righe?

In realtà, come mi ha segnalato un amico e lettore, Stefano (che ringrazio), dopo la prima stesura di quest'articolo, il telemetro modello 4000 è ancora perfettamente disponibile e non è affatto sparito: è in vendita per esempio presso Newcon-optik.com, Binocularsdirect.com, Shopping.com e Dealtime.com.

Propongo di chiudere l'incontro. Vibravito insiste per il faccia a faccia fra me e Straker; ripeto – ancora una volta – che sono disponibile.

Ma mentre sembra che stia per terminare l'incontro, si apre una parentesi che merita di essere trascritta per intero.


Vibravito: "Basta con questo metodo scientifico"


"Giusto per ricapitolare" gli dico "tu dici [che] io ho un conto numerato su una banca di Lugano sul quale ricevo dei soldi?"

"Probabilmente sì."

"'Probabilmente'?"

"Cioè, se lo fai gratis, saresti stupido [ridacchia], eh scusa, saresti stupido."

"Ne hai delle prove?"

"Non ho prove, non ho prove, è una mia opinione. Tu hai chiesto la mia opinione, io ti sto dicendo la mia opinione. Questo discorso delle prove, non lo tirare sempre in ballo. Non è necessario per ogni affermazione dire 'hai le prove, hai le prove'. Ci si confronta, si sta dialogando, sono... ed è un confronto di opinioni."

Vibravito ribadisce il suo concetto molto personale di "opinione", che secondo lui lo legittima ad accusare impunemente chiunque di qualsiasi sconcezza (accusare per esempio me di essere un giornalista corrotto e venduto). Le prove non servono. Come ai tempi della caccia alle streghe. Qualcuno nei commenti ha parlato di nuovo medievalismo nel pensiero a proposito del risorgere dei cospirazionismi: non ha tutti i torti.

Ma la comprensione della realtà non si basa sulle opinioni. Si basa sui fatti. Il confronto di opinioni è un approccio che può andar bene forse per le chiacchiere calcistiche al bar, ma non per un'ipotesi di sistematico genocidio come la teoria delle scie chimiche, che ha implicazioni gravissime. Qui gli ipse dixit non servono. È dai tempi di Galileo che s'è capito che la realtà se ne frega delle opinioni, e che per conoscerla ci vuole un altro metodo.

"Forse non hai ben presente il metodo scientifico" inizio a dire, ma Vibravito m'interrompe seccato.

"Ah be', tu con 'sto metodo scientifico, che due palle! [ridacchia] Basta con questo metodo scientifico!"

"Sai" gli ricordo io "il metodo scientifico è quello che permette alla tua automobile di funzionare. È quello che ti permette di fare il mineralogramma. Cioè: o lo accetti, o non lo accetti."

"Io lo accetto, però, questo razionalismo alla massima potenza, insomma, quando basta soltanto l'osservazione del cielo, è inutile secondo me."

"Guarda che anche gli antichi facevano l'osservazione del cielo e hanno preso un sacco di cantonate. È per quello che abbiamo inventato la scienza: perché abbiamo capito che le stelle fisse..."

Vibravito è parecchio seccato e interrompe ripetutamente. "Bei discorsi, i soliti discorsì, sì..."

"...non sono buchi nella volta celeste, per esempio."

"Va bene, va bene, tutti bei discorsi che con le scie chimiche, con quello che osservo in cielo, non c'entrano nulla."

"No, servono per farti capire..."

"Per farmi capire che nonostante la scienza sì, la scienza no..."

"Mi stai interrompendo ancora." gli ricordo io. Vibravito sembra rendersi conto che il suo comportamento non fa che confermare quello che è stato detto di lui e che lui ha preso come un'offesa: la sua abitudine a interrompere gli altri è maleducazione. Mi lascia proseguire.

"Servono" gli dico "per farti capire che l'osservazione da sola non basta; è per questo che abbiamo gli strumenti che servono a misurare, che non si misura a occhio la quota degli aeroplani, non si guarda una scia per determinare se è strana o non è strana, e ci si documenta in proposito. E si chiede consulto agli esperti. Questo è il metodo scientifico. Questo è quello che facciamo noi. Se tu non lo vuoi accettare, ritieni che ci sia questa colossale cospirazione, ne prendo atto, non c'è problema."

"Io dico che c'è malafede nel modo di operare" ribatte Vibravito. "C'è malafede, ci sono contraddizioni, ci sono... c'è una scorrettezza di fondo in come scrivi."

"Io sono in malafede?" gli chiedo.

"Probabilmente sì, a meno che non sei condizionato anche tu" risponde lui.

"Condizionato in che senso?"

"Nel senso che credi in quello che scrivi, stupidamente. Perché le contraddizioni in cui scrivi [sic] sono... insomma, sono troppo evidenti."

"Quindi, allora...?"

"Io penso... allora, io penso che sei in malafede, però, siccome sono una persona scrupolosa, metto anche una piccola percentuale che potresti essere effettivamente convinto di quello che scrivi in maniera errata. Perché magari condizionato negativamente anche tu dal CICAP. Anche perché credi... sei uno che... sei un razionalista... un estremista razionalista, che ne so."

Sentire che una persona che misura la quota degli aerei a occhio si ritiene "scrupolosa" è decisamente surreale, e non è chiaro quale altro metodo vorrebbe usare Vibravito al posto di quello scientifico, visto che le sue presunte prove si basano su un telemetro (che funziona in base a principi scientifici), sulla chimica (che funziona in base a principi scientifici) e sui mineralogrammi (che funzionano in base a principi scientifici).


Come distruggere un movimento? Pilotandolo dall'alto


Vibravito mi ha già regalato una messe abbondante di citazioni citabili, per cui cambio argomento con una considerazione finale che lo prende in contropiede. Faccio riferimento alla grande confusione, rabbia e incertezza causate da Straker con la sua pubblicazione dei video telemetrici falsificati, a suo dire, per snidare presunte talpe nel movimento sciachimista. "Non pensi che persone, come dire, confusionarie e casiniste come Straker possano in realtà far parte di noi? Non ti è mai venuto questo dubbio?"

"Confusionar...." Vibravito si ferma: si è reso conto delle implicazioni di quello che ho detto. "Fa parte di 'noi', chi? Voi del CICAP? Non ho capito."

"Di noi."

"Noi in generale?"

"Di noi."

Vibravito è perplesso e nervoso. "Straker penso che è umano, quindi Straker è un essere umano, fa parte..." Ridacchia ma non finisce la frase.

"Supponi che... Supponiamo, eh? È un gioco" gli chiarisco. "Supponi che ci siano queste scie. Supponi che qualcuno se ne accorga e, come dici tu, eliminarlo fisicamente costa. È scomodo. Fa domande, eccetera. E allora cosa fai? Introduci, fra quelli che sostengono questa tesi, una persona che si mette in prima fila e dice questa cosa. Stranamente a questa persona non succede niente. Vive tranquilla; nessuno disturba; non arrivano i Men in Black a disturbare, nessuno gli dice 'Shhhh!'. Mentre ai meteorologi che dicono queste cose dicono 'Vola basso!', a lui stranamente non dicono niente. Non ti è mai venuto il dubbio?"

"Mi è venuto il dubbio non per Straker. Mi è venuto il dubbio per altre persone."

"Hmmm... Perché per Straker no?"

"Straker lo massacrate troppo. Si vede che ce l'avete proprio con lui. Invece, per esempio, Sciechimiche.org, che fa il vostro gioco, secondo me, e Sciechimiche.org fa il vostro gioco, secondo me, non lo attaccate più di tanto. Non so se hai capito quello che voglio intendere. Sciechimiche.org fa il vostro gioco. Invece Straker è uno che si è un po'...". Lascia a metà la frase.

"Non pensi che faccia parte del gioco?" gli chiedo. "Cioè, se tu crei un person...". Mi interrompe: lo fermo. "Aspetta, aspetta, fammi finire. Tu crei un personaggio... cioè, mettiamo, noi creiamo un personaggio come Straker. Lo mettiamo lì, e poi è chiaro che è come il gioco del poliziotto buono e del poliziotto cattivo. Lui dice le sue cose, e noi rispondiamo. In questo modo, lui acquisisce credibilità e autorevolezza all'interno del sistema. Fra gli sciachimisti, Straker è considerato una fonte indubbiamente affidabile. Ti è mai venuto il dubbio che questo sarebbe il metodo migliore per farvi fare una figura ridicola?"

"Straker... secondo me quelli che sono più ridicoli non è Straker, sono quelli di Sciechimiche.org, con l'orgonite."

"Oh, lasciamo stare l'orgonite."

"Ecco, invece Straker s'è sempre dissociato dall'orgonite, perché magari c'è gente che è convinta che funzioni, lo può fare tranquillamente."

"Infatti, è proprio questo il concetto. Secondo te chi gli ha suggerito di restare lontano dall'orgonite, per rimanere vagamente plausibile?"

"Questo non lo capisco... secondo me, in quelli di Sciechimiche.org c'è qualcuno – infiltrato – che sponsorizza l'orgonite, per rendere tutto il movimento degli sciachimisti inaffidabile. Perché dice 'Questi qua sono come la Sacra Setta degli Orgoni', che fa molto ridere in effetti. La Sacra Setta degli Orgoni che cerca di salvare il mondo con questi chembuster."

"Infatti. È proprio questo che Straker non è. Non... non ti sembra..."

"E invece Straker si è dissociato da questa posizione."

"Esatto."

"Ecco perché a voi Straker fa tanto... dà tanto fastidio. Perché è l'unico che alza le chiappe davanti al monitor del computer e se ne va in giro a fare le conferenze. Quelli di Sciechimiche.org hanno fatto una petizione [incomprensibile], conferenze manco una. Non fanno niente di vero attivismo, non fanno nulla. L'unico che fa vero attivismo è Straker, ecco perché a voi Straker vi dà tanto fastidio."

"Fastidio non è la parola che userei" dico io divertito. "Va be', comunque mi fa piacere che... la cosa funzioni."


Deluso dalla tecnologia, stordito dalla barista del Nuovo Ordine Mondiale


Dopo alcune parole conclusive di Vibravito, l'incontro si chiude. Sono le 18.20. Vibravito guarda la sua fotocamera, quella che avrebbe dovuto registrare per lui la conversazione, e fa una smorfia di delusione. "Mi sa che qualcosa s'è... perso". Dalla sua espressione, direi che s'è perso ben più di "qualcosa". Gli offro di duplicargli al volo la mia registrazione, se ha una penna USB.

In chiusura, gli segnalo che è mio dovere ricordargli che la diffamazione è un reato perseguibile. Lui si assume la responsabilità legale delle accuse che mi ha rivolto. "Se ho fatto una fesseria, pagherò le conseguenze," aggiunge.

La registrazione finisce alle 18:25.

Entriamo all'Osteria degli Amici per duplicare la registrazione e pagare il conto. Uso il mio laptop per copiare al volo per Vibravito la registrazione dell'incontro dal mio dittafono (che è digitale e quindi fornisce l'audio direttamente in forma di file) alla sua penna USB.

Al momento di pagare il conto, faccio per offrire io, visto che Vibravito ha fatto tanta strada per venire nella tana del lupo, ma lui non ne vuol sapere. Così guardo la barista, dico a Vibravito che lei fa parte del Nuovo Ordine Mondiale e che quindi prende ordini soltanto da me, e poi mi rivolgo alla barista e le ordino di non accettare gli euro di Vibravito.

La barista, che ha sentito quello che ho detto a Vibravito, annuisce e ubbidisce al mio ordine, rifiutando i soldi di Vibravito, che guarda incredulo e stordito la scena.

Usciamo, e io cerco di restituire a Vibravito i suoi cinque euro, ma lui non ne vuole sapere. È molto seccato e dice che non vuole che si possa dire in giro che Attivissimo gli ha pagato da bere. Sale in macchina e se ne va.

E con questo finisce il mio racconto.

2009/03/11

Faccia a faccia con uno sciachimista / 2

A tu per tu con chi crede alle "scie chimiche" (seconda parte)


La prima parte di questo articolo è pubblicata qui. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Le immagini di scie di condensazione e di aerei sono state scattate da me a Carona, vicino a Lugano, l'8/3/2009 e non si riferiscono agli aerei citati nel resoconto. Gli eventi dell'incontro descritti sono reali e sono avvenuti il 28 febbraio 2009 a Barbengo, vicino a Lugano. Questo non è un racconto di fantasia.

Prosegue il resoconto dell'incontro che ho avuto alcuni giorni fa con un sostenitore della teoria delle "scie chimiche", noto su Internet con il nomignolo di Vibravito, allo scopo di conoscere di persona la psicologia di chi crede alle grandi ipotesi di complotto.

Stiamo conversando da una ventina di minuti. Vibravito sostiene che vi sia una contraddizione fra una frase scritta da La Russa e una scritta da me sull'argomento: La Russa dice (secondo Vibravito): "in assenza di vento la permanenza delle scie così prodotte può protrarsi anche per diverse ore". Io ho scritto, nota sempre Vibravito, che il mio video di ripresa temporizzata (time-lapse) delle scie sopra casa mia a Lugano "permette di apprezzare la persistenza delle scie di condensa quando le condizioni in quota sono favorevoli e di notare come il vento le trasporti senza alterarne molto la linearità e senza disperderle granché". Secondo Vibravito, questo è "l'esatto opposto di quello che ha detto La Russa", e sono queste "contraddizioni" che gli inducono dubbi sulla della sincerità dei debunker.

Tento di spiegare che la contraddizione non c'è, perché bastano conoscenze elementari di fisica e un po' di osservazioni del mondo reale per notare che una scia di condensa, esattamente come una nuvola, può persistere e mantenere la propria forma generale sia quando non c'è vento, sia quando è trasportata da un vento uniforme. Ma è troppo interessante l'aspetto psicologico: Vibravito osserva e scova (a suo parere) contraddizioni ovunque nella tesi "avversaria", ma non si accorge delle contraddizioni e delle assurdità delle tesi sciachimiste. Le scie chimiche servirebbero per far piovere, ma anche per non far piovere; servirebbero per le comunicazioni militari, ma anche per disseminare nanomacchine e il morbo di Morgellons. Oppure, come vedremo tra poco, per i rilevamenti tridimensionali del terreno. Scie davvero tuttofare, secondo questa visione; meglio di un coltellino svizzero.

Gli chiedo quindi come spiega il fatto che lui, che non è un esperto, trova queste contraddizioni, ma i meteorologi, i chimici, i piloti, insomma gli esperti, dicono che tutto va bene e che non ci sono queste presunte contraddizioni.

"Perché gli è stato gentilmente consigliato di lasciar perdere".


I meteorologi sanno ma tacciono


Gli chiedo in concreto come funzionerebbe questo "consiglio": che so, uno arriva in accademia aeronautica, o va a scuola di meteorologia, e appena fa qualche domanda sulle scie di condensa arriva qualcuno che gli dice "No, figliolo, tu non devi parlare di questa cosa"? Vibravito glissa ed elude ripetutamente la domanda, secondo un modello comportamentale molto diffuso fra i sostenitori delle più disparate teorie di cospirazione quando si trovano a corto di argomenti, ma io continuo a rifarla.

"Dovresti saperlo tu meglio di me come funziona", ribatte. Sembra realmente convinto che io sia parte di una cricca di Men in Black che si aggira nelle università e nelle accademie per zittire chi osa fare domande proibite. È molto a disagio nel rispondere, ma io insisto.

Alla fine argomenta che i meteorologi ormai sono tutti militari, che come tali hanno il segreto militare e quindi viene detto loro di non parlare. "I meteorologi sono quelli più... facilissimi da coinvolgere, ormai sono tutti militari". Gli faccio notare che in molti altri paesi i meteorologi sono invece dei civili. Ammette che non lo sapeva. La sua tesi si sgonfia completamente, come il tendone di un circo al quale cedono di colpo tutti i sostegni.

Gli chiedo anche se non pensa che ci sarebbero modi assai più efficienti per avvelenare la popolazione o disseminare sostanze (gli acquedotti, per esempio, o gli scarichi delle automobili). No, risponde Vibravito: "questo è il sistema migliore". Rilasciare sostanze a chilometri d'altezza, a suo parere, è meglio che spargerle direttamente sul bersaglio. Un po' come dire che se ho una zanzara in camera, mi conviene spargere il Flit in Danimarca. Anche in questo Vibravito non rileva alcuna contraddizione.

Passa un aereo, che lascia una bella scia di condensa, e colgo la palla al balzo per chiedergli esplicitamente, indicando il velivolo: "Perché dovrei spargere a dieci chilometri di quota, quando io posso metterti nel bicchiere [dell'acqua minerale che sta bevendo] quello che mi serve?". Non sembra cogliere l'allusione.

Vibravito si difende dicendo che non è affatto certo che le scie chimiche siano un progetto per avvelenare la gente (Straker e altri della stessa fede forse non saranno molto d'accordo): "L'unica cosa certa che sappiamo è che non è condensa". Gli chiedo su che basi ha questa certezza.


Vibravito, l'uomo-telemetro


Vibravito risponde che la certezza è "sulle mie osservazioni mie e di tante persone". Osservazioni di dilettanti, gli faccio notare. E a questo punto lui misura a occhio la quota dell'aereo che sta generando una scia sopra di noi (non è quello nella foto qui accanto, che è soltanto un esempio). Faccio fatica a stare serio. "Già questo, per esempio [indica l'aereo] non sta volando a 8000 metri. Cinquemila, quattromilacinquecento."

"Tu sai identificare la quota degli aeroplani... guardandoli??"

Vibravito dice di essere allenato e di saperlo ormai fare a occhio. Così gli chiedo di identificare il modello d'aereo che ci sta passando sopra, perché le dimensioni dell'aereo sono fondamentali per una stima del genere (che è fattibile, ma non a occhio, bensì con un binocolo graduato o un altro strumento che dia un riferimento di misura angolare, come documentato dagli osservatori impiegati durante la Seconda Guerra Mondiale).

Infatti un Boeing 737-500 (bimotore a getto) ha un'apertura alare di 29 metri, mentre un Airbus A330, anch'esso bimotore a getto, ha 60 metri d'apertura alare. Visti da sotto, questi due aerei, grandi uno il doppio dell'altro, sono molto simili. Non sapere se si sta guardando un oggetto largo 60 metri o uno largo 30 introduce errori di valutazione colossali. La risposta di Vibravito è molto illuminante.

"L'aereo non lo so... però anche se fosse un aereo di... dunque, ci sono due scie... è un bimotore..." e la voce s'affievolisce mentre guarda in su. Insisto: "Che aereo è?". Non lo sa. Ma argomenta che siccome un bimotore può avere dai 30 ai 60 metri d'apertura alare (su questo, perlomeno, è preparato), secondo lui la quota di quell'aereo è "per come lo sto osservando io, dai 3000 ai 6000 metri".

Viene da chiedersi per quale motivo gli sciachimisti abbiano speso migliaia di euro per dotarsi di un telemetro laser (che adesso non usano, stranamente) quando Vibravito, a occhio, riesce a calcolare le quote aeronautiche con tale precisione.

La conversazione passa brevemente al tema delle analisi di scie raccolte in quota: lui dice che sono impossibili per un gruppo di civili come gli sciachimisti. Gli ricordo che la cosa è invece fattibile senza alcun problema, se davvero le scie sono così basse come sostiene.

Poi cita l'ipotesi che le scie chimiche servano per la rilevazione del sottosuolo. "Cioè", gli chiedo io, "uno va in aria con un aeroplano e spruzza della roba per vedere cosa c'è... sottoterra?". Messa in questi termini concreti, la teoria pare evidentemente ridicola per un istante anche a Vibravito, che esita e poi precisa che è per "la rilevazione tridimensionale... sono cose militari... che sapete meglio voi di me... io non le so".

"Che so io meglio? Nel senso che io sono a conoscenza di quali misteri e segreti?"

"Tu sai, non ti preoccupare..."

Di nuovo questa convinzione di avere a che fare con un superagente del Nuovo Ordine Mondiale. Convinzione che viene ribadita quando Vibravito ripresenta le sue accuse: io avrei un "conto numerato in una banca di Lugano" sul quale qualcuno deposita "laute somme di denaro". Anche qui, Vibravito non nota la contraddizione: se fosse vero tutto quello che crede di me, lui sarebbe seduto a un tavolino insieme a uno spietato assassino manipolatore prezzolato. E si sarebbe fatto servire da bere in un locale che io conosco come le mie tasche (e lui lo sa). Dovrebbe sudare freddo e temere per la propria vita. Macché.


Gli impianti bioplasmatici


Vista la situazione ormai surreale, vado ancora più avanti nell'assurdo: lo guardo negli occhi e gli dico serenamente, "Io avrei degli impianti bioplasmatici?".

Mi riferisco a una delle accuse più deliranti che gli sciachimisti mi hanno rivolto, e che Vibravito conosce bene: quella di essere "un'entità, evidentemente alla percezione tridimensionale appare una 'persona', un umano ma non è così. Egli e dotato di grossi impianti bioplasmatici. Nella fronte c'è l'impianto più importante; Presumo quello che ha la funzione di proiettare l'ologramma umano... curiosamente in tutte le foto accuratamente esaminate appaiono evidenti grossi impianti distribuiti in diverse zone della faccia. Alcune parti del viso sono state ricostruite per occultare la vera entità che c'è dentro di lui."

Giuro. È scritto qui. Qui accanto trovate la schermata, per sicurezza e ulteriore conferma. E che dice in risposta Straker? "Non dire scemenze, stai rendendo ridicolo il movimento sciachimista"? Noooo. Scrive "non penso tu sia molto lontano dalla realtà dei fatti. Gli antichi riponevano molta importanza nello studio della fisiogniomica."

Se è per quello, gli antichi "riponevano molta importanza" nelle cure tramite salassi e clisteri*. Non voglio sapere se Straker applica l'antica sapienza anche in questi campi.

* I clisteri si usano ancor oggi, ma non sono più il toccasana per ogni malanno, e nessuno si sognerebbe di curare un tubercolotico con un bel salasso.

Lo so, la domanda è assurda, ma ormai ho assodato che Vibravito mi crede un arcicattivo onnipotente tirato direttamente fuori da un film di James Bond; tanto vale vedere se crede anche a questa storia degli impianti e degli ologrammi.

Vibravito glissa, ma io insisto: secondo lui, è stupida o no la storia degli impianti bioplasmatici? Mi chiede se mi può guardare fisso negli occhi (servirà per determinare se sono un ologramma?). Certo che sì. Allora, li ho o no questi impianti?

"Non lo so, non mi intendo di impianti bioplasmatici". Invece di rispondere che si tratta inequivocabilmente di una scemenza, come sarebbe sensato fare, lui è possibilista. Non lo esclude. Glissa ancora, cerca di tirare in ballo Straker, ma io insisto. "Non sono in grado di dare giudizi", risponde.

"Cioè non ti sembra una stupidaggine già così, a livello pelle?" gli chiedo. "Ma sai che cos'è un impianto bioplasmatico?". E lui: "Ecco perché non esprimo giudizi."

Questo apre un nuovo argomento d'indagine: quali sono i processi mentali che permettono a una persona di valutare se un'idea è idiota in partenza o se merita di essere considerata almeno un istante? Quanto può essere avulsa dalla realtà una persona che è disposta a prendere in considerazione l'idea che io abbia un proiettore di ologrammi incorporato? Speriamo sia almeno full HD.

Se per esempio qualcuno scrive in un blog che io possiedo un unicorno, lui che fa, gli risponde subito che sta dicendo stupidate oppure gli dice "non posso esprimermi perché non sono esperto di unicorni"? Faccio questa domanda a Vibravito.

La sua lunga pausa di meditazione, e il gesto che fa per indicare il concetto di unicorno come lo intende lui, sono irresistibili. Mi guarda in fronte, e io non capisco perché. Poi con la mano mima un corno che gli spunta dalla fronte.

"Cioè, questa cosa qua?" chiede lui.

"No. L'animale." rispondo io.

"No, non lo conosco, non ce l'ho presente" dice Vibravito. "Fammi il disegnino."

Ho quindi di fronte una persona che sostiene di saper distinguere a occhio nudo la quota degli aerei di linea e che vi sia un'omertà internazionale di piloti e meteorologi per nascondere una cospirazione che lui invece sa smascherare con la semplice osservazione visiva. Ma non ha mai sentito parlare di unicorni.

Tento con un altro approccio. Pegaso lo conosce? Sì. Bene, se gli dicono che io ho un cavallo alato in casa, ci crede? "È chiaro che non ci credo" risponde Vibravito.

"Perché?"

"Perché non esistono i cavalli alati."

"Neanche gli impianti bioplasmatici."

Vibravito ribatte debolmente che magari qualcuno li sperimenta di nascosto. Poi cambia discorso e protesta perché io l'ho fatto venire fino a Lugano per fargli l'esame psicologico e non per farmi dire in faccia quello che lui ha scritto di me. Certo, gli rispondo: a me interessa la psicologia delle persone che credono alle scie chimiche e ad altre megacospirazioni, e di questo non ho mai fatto mistero.

Lui si lancia in una difesa dello sciachimismo in chiave ecologista: noi debunker saremmo antiambientalisti e chi crede alle scie chimiche sarebbe invece attento alle problematiche dell'ambiente. L'idea che credere a un omertosissimo megacomplotto a base di migliaia di aeroplani che spruzzano di nascosto roba sconosciuta possa invece screditare e rendere ridicola la difesa dell'ambiente contro chi lo inquina davvero tutti i giorni non lo sfiora nemmeno (come del resto non sembra aver sfiorato certe sezioni dei Verdi).


Il telemetro di Straker e il Morbo di Morgellons secondo Vibravito


Gli chiedo della vicenda del telemetro laser, o meglio dei telemetri laser, quelli che "Straker" afferma di aver acquistato spendendo migliaia di euro per dimostrare la quota impossibilmente bassa alla quale si formerebbero le scie sospette e che sono stati al centro di video falsificati pubblicati da Straker stesso (come dettagliato qui). Vibravito accetta la giustificazione di Straker per questi falsi: sono stati esche per rivelare presunti infiltrati. Come no.

Gli ricordo che quando a Straker è stato chiesto di mostrare questi benedetti telemetri, ha rifiutato e posto una serie ridicola di condizioni, compresa la chiusura preventiva di tutti i blog di debunking. Così Vibravito si offre di nuovo come mediatore di un faccia a faccia fra me e Straker per dimostrarmi che questi telemetri li ha acquistati davvero, ma gli faccio notare che è Straker a rifiutare ogni incontro con me. Io sono disponibile ad andare a Sanremo, dove sta Straker, per vedere i telemetri in questione. Tutti e due, però: non solo il Newcom 2500 che certamente possiede (come mostrato nello sbufalamento del suo secondo video tarocco), ma anche quello che Straker ha affermato inizialmente di aver acquistato, mostrando tanto di fattura fasulla, cioè il modello 4000, quello da ben 3800 euro. Staremo a vedere.

Qui Vibravito apre una parentesi personale e mi chiede se sono di origini pugliesi. "Ho scoperto ahimé che ci sono purtroppo molti Attivissimo in Puglia". Secondo lui, insomma, faccio parte di una stirpe di dannati e anche i miei parenti sono spregevoli esseri coinvolti nel complotto. Avranno anche loro gli impianti bioplasmatici?

Poi salta al Morbo di Morgellons. Gli dico che per quel che se ne sa finora, i pelucchi misteriosi che spuntano dalla pelle delle persone che dicono di esserne affette sono in realtà semplici fibre provenienti dall'ambiente.

La spiegazione più banale e logica è che queste persone si grattano ossessivamente fino a produrre lesioni, sulle quali si forma la crosta di cicatrizzazione. La crosta, prima di solidificarsi, intrappola pelucchi e fibre d'ogni sorta, per esempio dagli indumenti e dalle superfici con le quali viene in contatto, come si vede qui accanto in un foto presa appunto da uno dei siti che sostengono l'esistenza del morbo. Tutto qui.

Per smentire questa spiegazione sarebbe sufficiente prendere chi è affetto da questo disturbo, coprirgli ermeticamente una porzione di pelle affetta (usando per esempio con una benda che impedisca il grattamento e non rilasci fibre) e tenerlo sotto monitoraggio visivo continuo per alcuni giorni. Che io sappia, finora questo semplice test non è stato fatto.

Dico a Vibravito che pelucchi intrappolati nelle crosticine sono capitati anche a me da bambino: saranno stati i miei impianti bioplasmatici? "Questo è uno scoop" dice Vibravito ridendo nervosamente. "Attivissimo malato di Morgellons!"

E come fa a sapere che c'è un nesso fra questa presunta malattia e le scie chimiche? Il racconto prosegue nella terza parte.

2009/03/01

Faccia a faccia con uno sciachimista / 1

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Gli eventi dell'incontro descritti sono reali e sono avvenuti il 28 febbraio 2009 a Barbengo, vicino a Lugano. Questo non è un racconto di fantasia.

Ieri pomeriggio ho intervistato un sostenitore della teoria della cospirazione delle "scie chimiche", noto in Rete come Vibravito, per conoscere di prima mano psicologia, idee e comportamenti di un credente in un complotto. Avevo già avuto esperienze dirette con i complottisti dell'11 settembre e con quelli lunari: mi mancava uno sciachimista. La mia curiosità, infatti, era vedere se risultava confermato o meno un modello generale del pensiero cospirazionista che progressivamente si sta delineando.

Vorrei dare un resoconto dettagliato, ma la cosa potrebbe richiedere un po' di tempo. Aggiornerò quindi progressivamente questo articolo.



Preliminari


Riassumo l'antefatto per chi non avesse seguito l'intera vicenda che ha portato all'incontro e che si svolge nell'arco degli oltre 700 commenti a questo mio articolo precedente sulle presunte "scie chimiche".

Lo sciachimista, Vibravito, mi accusa di essere uno dei "cospiratori infami (o insulsi disinformatori prezzolati)", di avere un "conto numerato in una banca di Lugano" sul quale gli organizzatori delle irrorazioni fatte con le scie chimiche depositerebbero "laute somme di denaro", e altre espressioni colorite.

Visto che mi interessa conoscere di persona uno sciachimista in un contesto privato, ossia al di fuori delle situazioni pubbliche come le conferenze, nelle quali non c'è tempo di sedersi a tu per tu e discutere, lo invito a venire da me a ripetermi in faccia queste ed altre accuse che configurano i reati di diffamazione o ingiuria (articoli 594 e 595 del Codice Penale italiano).

Vibravito accetta l'invito e propone luogo, data e ora. Dato che teme che io raduni "compagnia e supporto", la trattativa avviene via mail privata. Io accetto subito luogo, ora e data proposti da Vibravito; non accetto, invece, quando lui chiede di cambiarli due giorni prima dell'incontro. Ho già pianificato il weekend con la mia famiglia, sono venuto incontro alla proposta di Vibravito senza esitazioni, ma c'è un limite a quanto sono disposto a farmi scombussolare il fine settimana mio e dei miei cari.

Concordiamo che per reciproca garanzia l'incontro verrà registrato da entrambi: Vibravito chiede solo audio, niente video.

Il luogo dell'incontro è l'Osteria degli Amici a Barbengo, a poca distanza da casa mia, sabato 28 febbraio alle 17. Gli avventori del locale che dovessero leggere queste pagine possono ora capire chi erano i due individui che discutevano in modo così strano al tavolino all'aperto.

Vibravito arriva puntuale alle 17 e inizia la discussione. Posso dare subito atto a Vibravito di aver ripetuto le sue accuse di fronte a me e di averne anche aggiunte altre. Ma questo non è importante, perché non era questo lo scopo fondamentale dell'incontro. Non so quale fosse per Vibravito, ma per me era intervistare uno sciachimista. E in questo senso è stata un'intervista estremamente illuminante.


Il meteorologo morituro


Vibravito fa partire il proprio registratore (usa la sua fotocamera digitale come registratore, puntandola verso la strada, non verso di noi) e io il mio. Ha portato anche un orologio radiocontrollato per certificare l'ora (si vede che per lui è importante). Legge da appunti scritti a mano le parole di accusa nei miei confronti "disinformatore prezzolato" e gli chiedo di chiarire cosa significa. "Prezzolato è che... qualcosa ti danno". Si affretta a dire che questa è una sua "opinione". Gli chiedo se ne ha delle prove. Risponde di no.

Chiaramente Vibravito non ha ben chiaro il concetto che una "opinione" ingiuriosa espressa in pubblico è comunque ingiuria o diffamazione. Io non posso andare in giro a dire "Il signor Rossi è cornuto" o "Il signor Bianchi prende soldi sottobanco" e difendermi dicendo che è una mia "opinione".

Vibravito obietta che lui è stato insultato per primo definendolo (a suo dire) "contaballe", "falsificatore", "maleducato". Gli rispondo che c'è una differenza fondamentale fra l'insulto, che è un'accusa infondata che si rivolge a una persona in assenza di prove, come lui ha appena fatto e confermato, e quello che viene detto di lui: non sono insulti, sono constatazioni, basate sui suoi comportamenti. La sua maleducazione di interrompere continuamente, sia durante la conferenza di Novi Ligure sia durante l'intervista sia durante le conferenze sulla meteorologia alle quali partecipa (come questa in cui molesta Luca Mercalli), è documentata. Il suo riferire le storielle di Straker è raccontar balle.

Quali sono le prove dell'esistenza delle scie chimiche? "Basta osservare quello che c'è in cielo", dice Vibravito. Quando gli chiedo come mai, allora, i meteorologi di tutto il mondo danno torto a chi crede a questa teoria, lui afferma che non è vero, che c'è qualche meteorologo che fa "voce fuori dal coro". Chi? "Quello tedesco", dice, ma non se ne ricorda il nome. A suo dire, questo meteorologo avrebbe parlato pubblicamente di nubi create da aerei militari.

Secondo i commenti qui sotto, si tratta probabilmente di Karsten Brandt e l'episodio è quello mostrato in questo video, oppure si tratta di Gunther Tiersch; in entrambi i casi, la traduzione italiana è stata manipolata per farlo parlare di scie chimiche; basta chiedere a un madrelingua tedesco.

Gli rispondo che la traduzione corretta di quello che ha detto il meteorologo ha semmai a che fare con il chaff rilasciato durante un'esercitazione: attività comunissima, come si vede nell'immagine qui accanto, presente su Wikipedia alla voce Radar jamming e prodotta dall'Istituto Meteorologico Olandese, nella quale la mezzaluna che si estende sopra l'Olanda è proprio frutto di una di queste esercitazioni. In entrambi i video, quello di Brandt e quello di Tiersch, infatti, si parla di Düppel, che è il termine usato in tedesco per indicare il chaff; basta guardare in Wikipedia.

Vibravito non ha mai sentito parlare di chaff e non sa cosa sia. Glielo spiego pazientemente. È totalmente incredulo: le sue espressioni sono eloquentissime. È un chiaro esempio di come i sostenitori della teoria sciachimista arrivano a conclusioni grossolanamente errate perché non conoscono la materia di cui parlano con tanta apparente certezza.

È chiaro che i ragionamenti anche solo vagamente tecnici non possono dare grandi risultati, perché per quel che ne sa Vibravito potrei essermi inventato il termine chaff sui due piedi. Esploro un altro approccio, quello logico. Se questo meteorologo è andato in televisione a dire che le scie chimiche supersegretissime esistono, come mai è ancora vivo? Vibravito sostiene che "chi sta provando a parlare viene – anche dal tuo staff, diciamo – bombardato psicologicamente". Io avrei, dunque, uno "staff". Alla mia obiezione all'uso di questo termine, corregge il tiro: "collaboratori". Cambia poco: nella sua visione del mondo, io avrei ai miei comandi un esercito di agenti pronti a fare bombardamento psicologico agli sciachimisti. Su questa questione si agita e interrompe ripetutamente.

Vibravito: "C'è gente che osserva e che nota cose strane."

Io: "Sì, ma sono strane perché non conosce la materia."

Vibravito: "No, no, questo discorso del non conoscere la materia è relativo."

Emerge insomma ancora una volta la pretesa di cogliere la verità per intuizione, senza dover essere preparati sulla materia. Anzi, essere preparati è pericoloso: è sintomo di lavaggio del cervello e di collusione con il nemico. Un modo di pensare comune a tante credenze parapsicologiche, nelle quali chi ha studiato fa parte della "scienza ufficiale", è legato mani e piedi dal "sistema" e quindi è inaffidabile. Solo i dilettanti hanno la purezza necessaria per cogliere la Verità.

Vibravito sostiene poi che il meteorologo canterino non viene fatto fuori perché la cosa desterebbe troppe attenzioni. Io gli obietto che però un incidente d'auto passerebbe inosservato, e lui risponde "Ah, staremo a vedere, è passato solo un mese..." Il povero meteorologo tedesco starà facendo gesti scaramantici a iosa. "Magari se farà altre dichiarazioni... al momento gli avranno detto 'stai calmo'... se poi continua a esporsi può darsi che ne paga le conseguenze".

Nella sua visione del mondo, quindi, la cospirazione delle scie chimiche si spinge anche a minacciare prima, e a uccidere poi, chi osa parlare pubblicamente dell'argomento. Ma quando gli chiedo allora come mai, secondo lui, sono ancora vivi altri personaggi che ne parlano pubblicamente in TV oltre che su Internet, come "Straker" (Rosario Marcianò), la sua giustificazione è che "hanno raggiunto una buona visibilità". Marcianò non viene eliminato, insomma, perché è ormai troppo famoso. Mentre il meteorologo tedesco che è in TV ogni sera non se lo fila nessuno e quindi è liquidabile senza problemi.

Questa è la logica del cospirazionismo: una forma di bispensiero orwelliano, ossia la capacità di sostenere contemporaneamente due idee che si negano a vicenda senza accorgersi, né tanto meno curarsi, della contraddizione insanabile.


I libri riscritti


Il secondo quarto d'ora dell'intervista inizia con Vibravito che si irrita non poco perché io accenno al fatto che se esistesse questa supercospirazione onnipotente, sarebbe un gioco da ragazzi far sparire Straker e il suo blog. Lui obietta che resterebbero comunque i ricordi delle persone, e io faccio notare che i ricordi spesso sono confusi. "Ah! Ecco! I ricordi confusi che piacciono a te, come quelli delle scie chimiche! Bello questo modo... questo modo di parlare! Mi piace questo 'ricordi confusi'. Ovviamente noi sciachimisti abbiamo tutti i ricordi confusi" (purtroppo la trascrizione non rende efficacemente il tono della voce).

Gli ricordo che lui stesso ha fornito un ottimo esempio di ricordi confusi. Il libro Clouds of the World, datato 1972, che il chimico Simone Angioni gli aveva mostrato alla conferenza di Novi Ligure, documenta chiaramente, e anche fotograficamente, l'esistenza di scie di condensazione persistenti ben prima degli anni Novanta, come si può vedere qui sotto in questo video fornitomi da Angioni.

Il video non ha una traccia audio per ridurne le dimensioni. L'audio originale non conteneva nulla di significativo. Ricordo a Vibravito che lui e altri sciachimisti hanno affermato che queste scie persistenti non esistevano prima di quell'epoca. Il libro documenta che hanno torto e che quindi evidentemente i loro ricordi sono confusi. "Il libro è stato manipolato" si giustifica Vibravito, aggiungendo di averlo "dimostrato" nel suo blog. Dunque io, secondo Vibravito, farei parte di una megacospirazione così sofisticata da poter addirittura stanare tutte le copie di un libro esistenti in giro per il mondo e falsificarle sistematicamente, ma nel contempo così cialtrona da sbagliare il codice ISBN del libro e lasciare vistosi segni dell'alterazione. Siamo quindi in piena Sindrome del Cospiratore Pasticcione: la credenza autocontraddittoria che i cospiratori siano al tempo stesso abilissimi, potentissimi, sofisticatissimi ed incredibilmente dilettanteschi nelle loro manipolazioni. Siamo di fronte ai classici meccanismi di difesa della visione paranoica: quando emerge un fatto che mette a repentaglio l'integrità della visione, invece di porsi il dubbio di essersi sbagliati si inventa un'ulteriore cospirazione che isoli e neutralizzi il fatto pericoloso. E in questo modo la cospirazione, e il numero degli organizzatori e persecutori, aumenta sempre più, a dismisura. Tanto per dare un'idea di quanto Vibravito debba ritenere vasta la macchinazione, grazie al lettore Justfrank segnalo anche un altro libro, Come osservare il Cielo, di Colin A. Ronan, Storm Dunlop e Brian Jones, edito dall'Istituto Geografico De Agostini nel 1987 come traduzione del testo inglese The Skywatcher's Handbook del 1985. Anche questo libro parla già di scie persistenti. Falsificato anche questo?
Pagine 88-89 di Come osservare il cielo (1987). La didascalia recita inequivocabilmente: "Sopra, le scie di vapore segnano spesso il passaggio di un jet. La persistenza delle scie indica che probabilmente è in arrivo una depressione."
A questo punto chiedo a Vibravito: "Fammi capire: tu sei venuto qua [Vibravito interrompe] sei venuto qua a parlare con una persona che ritieni essere un 'disinformatore prezzolato', che fa parte di un'organizzazione che è in grado di sostituire [Vibravito interrompe di nuovo] - aspetta, fammi finire – che è in grado di sostituire libri in tutte le biblioteche del mondo e in grado di far volare aeroplani invisibili, avere alle sue dipendenze migliaia di cospiratori omertosi [Vibravito interrompe ancora] - no, aspetta, aspetta, questa è la premessa – e tu vieni qua, come dire, in bocca al leone? Non ti sembra di correre un rischio?" "Correrò questo rischio. Qual è il problema?" risponde Vibravito. Ancora una volta, un atteggiamento duale: Vibravito pensa che io sia parte di una megacospirazione assassina, ma non si pone il dubbio che i miei agenti possano, per esempio, averlo attirato in una trappola per avvelenargli l'acqua minerale o mettergli una microspia nell'auto (sono solo esempi ipotetici, sia chiaro). A questo punto la conversazione passa all'idea-perno di Vibravito: quella che si vede in cielo, dice, "non è condensa; semplice condensa non è". Tutto il resto viene dopo. Gli chiedo come fa a sapere che non è condensa: "Basta osservarla". P: "Sei un esperto di condensa?" V: [pausa mentre cerca le parole] "Cosa vuol dire 'esperto di condensa'? Ci sono gli esperti di condensa?" P: "Un chimico, per esempio, è una persona esperta nel comportamento dei materiali quando condensano..." V: "Se questo chimico non è in buona fede, io non è che mi fidi tanto di quel che dice..." P: "OK. Tutti i chimici del mondo, pensi che siano in malafede?" V: "Non tutti i chimici del mondo sono stati interpellati... tutti quelli che sono stati interpellati sono stati messi bene in evidenza, no?" P: "Ne conosci qualcuno che sostiene la tesi che quella non è condensa?" V: "Ci sono stati. Eh, Fenu, ingegneri aeronautici, ci sono stati, poi stranamente hanno taciuto." P: "Un ingegnere aeronautico non è un chimico." [Fenu, come notato nei commenti qui sotto, è nome ricorrente nelle citazioni degli sciachimisti, ma non si sa bene chi sia: l'unico ingegnere con questo nome di cui si abbia traccia documentata non di parte è un ingegnere civile edile, e non risultano altri Luigi Fenu ingegneri aeronautici o aerospaziali]. V: "Meteorologi?" P: "Ne conosci qualcuno?" V: "Allora, questo discorso qui su chi... i dottori che dicono... a me non m'importa chi ha le competenze per dire cosa. A me importa quello che vedo io. Io so benissimo che quelle strisce nel cielo non sono condensa. Adesso ci sono le spiegazioni che mi sono state date da quelli del Cicap non mi hanno convinto, quindi io non credo che quella è semplice condensa. Quando darete delle spiegazioni plausibili e reali allora magari comincerò... però fino ad adesso le spiegazioni che sono state date sono zero assoluto. Ci sono molte contraddizioni in quello che affermano". Vibravito, quindi, non si fida degli esperti e ritiene di essere lui sufficientemente esperto da saper distinguere a occhio nudo una scia di condensazione da una scia chimica. È autorità di se stesso. "Ma... dato che appunto non sei un esperto..." inizio io, ma Vibravito, visibilmente agitato, interrompe ancora una volta: "Allora questo discorso dell'esperto, per piacere, basta! Perché siamo tutti ignoranti, voi del Cicap siete gli unici intelligenti. Però c'è tanta gente che osserva..." Di nuovo, insomma, un concetto centrale dei cospirazionismi: non servono gli esperti, basta la saggezza del popolo, che è suprema.

Intermezzo: Vibravito si autoelimina dal Web

Non ho ancora terminato questo resoconto dell'intervista, e già è arrivata la reazione sorprendente di Vibravito: dice che si autocancellerà dalla Rete. Potete trovare il suo annuncio ancora per qualche giorno qui nel suo blog; resterà archiviato qui. Vibravito è convinto che io gli abbia teso un "tranello" e che la "mente lucida e cinica del re dei debunkers ha saputo ordire una provocazione coi fiocchi". Dice: "A distanza di qualche giorno, a mente fredda, devo ammettere che sono stato un vero pollo." Francamente non capisco perché: è stata un'occasione di confronto. Io ho conosciuto meglio la sua visione del mondo, lui ha conosciuto meglio la mia. Non c'era nessun tranello: ha avuto l'occasione di ripetermi in faccia le sue accuse e in più, visto che ormai la strada fino a Lugano l'aveva fatta, l'occasione di farmi domande anche personali, alle quali ho risposto (dettagli in seguito). Ma la cosa più significativa è la sua decisione di autosospendersi: "A causa di quanto esposto prima, ho deciso di abbandonare questo tipo di blog-avventura. Il presente sarà il mio ultimo articolo" dice, e aggiunge più avanti: "giovedì 5 marzo cancellerò il presente e tutti i vecchi articoli tranne quello intitolato: Scie Chimiche: ne hanno parlato, [...] Anche i video presenti nel mio canale YouTube saranno cancellati alla stessa data." Specifica anche che non dà il proprio consenso alla pubblicazione della registrazione audio dell'incontro, fatta con il consenso mio e suo. Pertanto non chiedetemela: non verrà pubblicata. Vibravito sottolinea anche che non si autocensura sotto minaccia di "ripercussioni penali" da parte di "chi ben immaginate", ma di propria sponte. Non manca la reazione di Straker, come qui:
Il punto cruciale è uno solo: dall'altra parte non ci sono essere umani civili con cui è possibile scambiare opinioni, ma vermi venduti e foraggiati da frange occulte dello Stato. Sulla base di questo presupposto è chiaro che qualsiasi confronto è non solo impossibile, ma da evitare. Qualcuno ha voglia di interloquire con un micchio [sic] di tafani?
È abbastanza chiaro, da queste melliflue parole, che le (peraltro sensate) proposte di mediazione fatte da Vibravito durante il nostro incontro, per arrivare a un mio faccia a faccia con Straker nel quale avrei visto dimostrare l'esistenza del mitico telemetro acchiappa-aerei, sono inutili. Vibravito non era convinto di quello che gli ho detto nell'incontro, ossia che era Straker a non voler vedere nessun debunker o scettico e che quindi qualunque viaggio a Sanremo per vederlo sarebbe stato inutile. Ora ne ha la conferma direttamente da Straker. Dal suo tono, Straker sembra convinto che io abbia soggiogato psichicamente Vibravito con la sola imposizione dei miei impianti bioplasmatici in un'oretta al bar, e che dopo quest'episodio abbia addirittura il terrore d'incontrarmi ("da evitare") perché sono foraggiato "da frange occulte dello Stato". La paranoia è proprio una brutta compagna di vita. Manco riesco a farmi ridare le ritenute d'acconto dal Fisco, figuriamoci se da quelle parti arriva addirittura foraggio. Il resoconto dell'incontro prosegue nella seconda parte.

2009/02/20

Corriere, Raul Bova cade in minestrone di capelli, UFO e scie chimiche

Mi avete segnalato in tanti questo incredibile articolo-minestrone pubblicato da una testata che in teoria conosciamo per una certa sua sobrietà e rispettabilità, ossia il Corriere della Sera, che ha titolato addirittura "La caccia agli Ufo, quattro casi italiani - Un globo bianco comparso anche nel film «Milano-Palermo» alle spalle di Raul Bova".

Abbiamo dunque le prove che almeno qualcuno li guarda, i film di Raul Bova, ma con conseguenze nefaste per la propria capigliatura spaziale e flatulenze chimiche ancora più moleste. Infatti secondo l'autore dell'articolo, Flavio Vanetti, "in Milano-Palermo: il ritorno, film del 2007, compare un globo bianco alle spalle di Raul Bova". Wow.

Ci sarebbero anche altri episodi di avvistamenti misteriosi che avverrebbero in "assenza di spiegazioni scientifiche" e, guarda caso, in concomitanza con il fenomeno delle presunte "scie chimiche", che l'articolista descrive come se fossero un fatto assodato: "Non è la prima volta che gli avvistamenti sono concomitanti con il fenomeno del «chemtrails» e non è la prima volta che si registrano nel Nord-est".

Se non bastassero UFO e scie chimiche per partorire l'equivalente letterario liofilizzato di Voyager, arrivano in soccorso anche i "capelli d'angelo":

Sempre il Nord è stato infine caratterizzato da una pioggia di filamenti. Siamo dal 6 all'8 novembre. I capelli d'angelo, lunghi da 50 centimetri a 2 metri, cadono a Parma, Treviso, tra Milano e Pavia e in altri posti. Erano elettrizzati: acciuffati con le mani, si appiccicavano. Non solo: collocati in contenitori di vetro, si appallottolavano a gran velocità. Un caso? No. Qualcosa di simile accadde il 27 ottobre 1954: su Firenze apparvero oggetti bianchi e dall'alto scese una bambagia vetrosa i cui fiocchi si scioglievano al suolo.


Il tutto è condito da una foto di un oggetto, descritta come "avvistamento in Sicilia del comandante Garofalo", che è il solito oggettino circolare sgranato e sfocato, mostrato senza alcun contesto. Solo che Paolo Toselli su Focus.it nota che l'UFO mostrato dal Corriere con tanta sicurezza ha una straordinaria somiglianza con il veicolo alieno del film Chicken Little, specialmente la versione offerta insieme alle merendine Kinder. La seconda foto è tratta da Pianetahobby.it.



Sarà un caso? Davvero gli alieni fanno reverse engineering dei regali delle merendine?

Quello che colpisce di tutto l'articolo è che si fanno affermazioni apparentemente precise, ma che poi risultano essere solo vaghe approssimazioni. Si parla di "un velivolo di linea italiano in crociera da Catania a Napoli" del 15 ottobre o di "un aereo civile" a Verona il 27 settembre 2008: ci voleva tanto a dare il numero del volo e l'orario? Un link a un rapporto tecnico sull'evento? Chi sono coloro che l'avrebbero "osservato simultaneamente da terra"? Niente. Questo non è giornalismo, è pettegolezzo da portinaia; e dispiace notare che gran parte della "ricerca" ufologica usa questi metodi.

Nell'articolo del Corriere manca persino un link al filmato dell'UFO durante le riprese del film con Raul Bova: è forse un bene, perché guardandolo si rivela una gran delusione: una macchiolina sgranata che potrebbe essere qualunque cosa, per esempio lo sfocato riflesso momentaneo di un aereo che passa e che in quell'istante è angolato in modo da riflettere il sole (una cosa analoga mi capitò durante un volo di linea, e solo il teleobiettivo mi permise di capire che era un altro aereo visto quasi di punta).


I link ai video su Youtube sono pubblicati nel blog ufologico di Ivan Ceci. Buona visione.

Lo stesso Ceci, stando alle ricerche di Gianni Comoretto effettuate mediante invocazione a San Google, ha pubblicato qui nello stesso blog la ripresa video di Montebelluna citata dall'articolo: il solito zoom al massimo che mostra un oggetto indistinguibile e completamente sfocato. Considerato che le telecamere di solito mettono a fuoco all'infinito quando non riescono a mettere a fuoco automaticamente, questo indica che l'"UFO" è in realtà vicino all'obiettivo, come indicato dal fatto che l'autofocus riesce, per un istante, a focalizzare sull'oggetto e poi torna all'infinito.

E i "capelli d'angelo" citati nell'articolo? Ho fatto un po' di ricerche e ho chiesto il parere di chi segue i fenomeni di questo genere da tempo, come per esempio Massimo Polidoro (che ne parla qui con specifico riferimento all'episodio di Firenze del 1954), e Simone Angioni, già noto ai lettori del Disinformatico per il suo articolato lavoro sulle presunte "scie chimiche". I "capelli d'angelo" sono un fenomeno che appassiona gli ufologi, ma che è con tutta probabilità maggiormente pertinente per gli entomologi, perché i filamenti sono, guarda caso, molto simili a quelli delle specie di ragno che tessono una sorta di mini-paracadute di ragnatela per propagarsi, come descritto per esempio dall'entomologo John Jackman, della Texas A&M University, citato nel numero 40 (novembre-dicembre 2001) di Scienza & Paranormale, la rivista del CICAP.

Jackman ha infatti illustrato che dopo la nascita, un certo tipo di giovani ragni migratori secerne lunghi fili di seta che, sollevati dal vento, trasportano l'animale lontano, anche per molti chilometri. "È più facile vedere i filamenti in un giorno di sole che fa seguito a un temporale", spiega Jackman, "è un fenomeno molto comune. Quando la luce è giusta se ne possono vedere centinaia di migliaia volare in cielo".


Angioni ha ripreso recentemente in video questo fenomeno stagionale:

Il chimico ha inoltre svolto delle analisi tecniche sui "capelli d'angelo" che ne confermano la natura proteica e non sintetica, men che meno aliena, come spiegato in questo articolo e questo di Angioni e telefonicamente da Angioni stesso durante la diretta radiofonica del Disinformatico.

Invece di rivelarci presunte verità aliene, l'episodio getta insomma luce sul fascino reale della natura, che troppo spesso qualcuno ignora perché è troppo preso a guardare il cielo e a scambiare giocattoli delle merendine per astronavi intergalattiche.

2008/11/28

“Scie chimiche”, nuovo video, nuovo falso esilarante. La prova che dimostra il complotto: quello per gabbare i creduloni...

L'articolo è stato aggiornato e integrato dopo la pubblicazione iniziale. Vignetta di Moise, pubblicata inizialmente su AFNews e ripubblicata qui per gentile concessione dell'autore.

Mi sono sbagliato. Pensavo che lo sciachimismo non potesse arrivare a nuove e più alte vette d'ilarità, ma stavolta dal ridicolo si è arrivati al raggiro vero e proprio ai danni di chi, probabilmente in buona fede, ha creduto alle parole del principale sostenitore italiano della teoria delle scie chimiche e gli ha dato dei soldi.

Come raccontato in un articolo precedente, Rosario Marcianò alias Straker, il guru sciachimista in questione, ha indetto una colletta (immagine qui accanto) per acquistare un telemetro laser modello Newcon LRB 4000 CI al prezzo di ben 3799 euro.

Lo scopo dell'acquisto è misurare le quote di volo degli aerei che rilasciano scie che, secondo gli sciachimisti, non sono scie di condensazione ma sarebbero “scie chimiche”, perché verrebbero prodotte a quote bassissime, alle quali le scie di condensa (secondo loro) non si possono formare.

Il primo video pubblicato da Marcianò sembra mostrare misurazioni e riprese fatte con il telemetro in questione, ma salta fuori ben presto che si tratta di un falso, realizzato montando immagini del display del telemetro sopra un video ripreso con una normale videocamera. Indizio traditore: la ripresa fa una zoomata, ma il telemetro non ha uno zoom.

Marcianò, dopo lo sbufalamento, ammette questa manipolazione: “Al telemetro è stata abbinata la telecamera, montata in parallelo ed in seguito le immagini sono state sincronizzate. Le immagini non possono provenire direttamente dal telemetro. Il display viene ripreso da una piccola telecamera Wireless”. Il video che doveva rendere credibili le tesi sciachimiste si rivela invece una patacca. Ops.

Fine del riassunto della puntata precedente. E ora il seguito, che è frutto del lavoro di tanti lettori e amici, che ringrazio infinitamente: spero di citarli tutti correttamente.


Il secondo video sciachimista con il telemetro fasullo


Pochi giorni dopo la vicenda descritta qui sopra, Marcianò pubblica un secondo filmato, nel quale mostra quella che lui afferma essere una ripresa fatta stavolta con una sola telecamera: “The range finder proof (test two) using only one camera”, come è scritto nelle informazioni del video citato, di cui vedete qui accanto un fotogramma, con relativa didascalia scritta da Marcianò. Notate bene: Marcianò dice di aver usato una sola telecamera. Tenetelo a mente per dopo.

Anche qui Marcianò afferma di presentare una prova inconfutabile in favore delle “scie chimiche”: l'aereo ripreso sarebbe a 1858 metri di distanza, secondo quando indicato nel video, quindi a quota bassissima.

In realtà anche questo secondo video è falsificato, ma sulle prove di falsificazione tornerò fra un momento. Quello che è molto più significativo è che il video mostra una breve ripresa nella quale la telecamera si avvicina all'oculare del telemetro (poi c'è una dissolvenza, per cui non ci sono garanzie che la ripresa successiva sia fatta davvero attraverso quell'oculare). È significativo perché l'oculare non ha la forma di quello del modello di telemetro dichiarato da Marcianò.


L'aspetto che dovrebbe avere il telemetro e quello che si vede invece nel video

A sinistra vedete una foto di un telemetro Newcon LRB 4000 CI, quello che Marcianò dice di aver acquistato; a destra vedete un fotogramma tratto dal secondo video “telemetrico” di Marcianò (ringrazio Fozzillo per la segnalazione). La differenza di posizione dell'oculare, molto più esterno rispetto a quello mostrato nella foto a sinistra, è evidente. Come mai? Sembra che nel video Marcianò stia usando un modello di telemetro diverso da quello che ha dichiarato di aver acquistato tramite le donazioni dei suoi sostenitori.

C'è di più. Un'altra immagine nella quale Marcianò ha mostrato il telemetro che afferma di avere acquistato e usato per i video è questa (tratta da qui):


Notate niente di strano? Tanto per cominciare, il telemetro pesa 1,3 kg (secondo quanto indicato dal venditore) eppure produce soltanto un infossamento minimo del cuscino su cui è ritratto. Provate a prendere un oggetto compatto, da un chilo e tre etti, e metterlo su un cuscino. Noterete che il cuscino s'infossa. Nella foto pubblicata da Marcianò, invece, questo non avviene. Come mai? Cuscino di marmo?

C'è poi un altro particolare interessante di questa foto. Confrontiamola con la foto del telemetro che c'è sulla copertina del manuale, scaricabile da Internet (a destra).


Per una coincidenza davvero sorprendente, l'angolazione di ripresa e persino i riflessi sul corpo del telemetro corrispondono perfettamente. Cambia soltanto il riflesso sulle lenti, che curiosamente nella foto pubblicata da Marcianò somiglia molto all'effetto che si ottiene con il pennello eccessivamente sfumato in un programma di fotoritocco.

Non solo: mentre nella foto del catalogo le lenti riflettono vivacemente ciò che hanno davanti, nella foto di Marcianò le lenti riflettono, per così dire, il nero totale. Eppure da altre immagini del telemetro (come quella qui accanto) sappiamo che le lenti sono molto riflettenti. Che Marcianò le abbia puntate, per uno strano incidente del destino, contro un grande telone nero che tiene appeso in casa?

Nonostante ripetute richieste, finora Marcianò non ha fatto la cosa più semplice: non ha mostrato immagini inequivocabili che dimostrano che effettivamente possiede e usa questo benedetto telemetro laser da quasi quattromila euro. L'unica altra foto della sua attrezzatura è quella mostrata qui accanto, sulla quale il guru sciachimista, per motivi incomprensibili, ha applicato un retino e una tinta seppia che ne rende difficile l'interpretazione. Il telemetro sarebbe l'oggetto in basso; la parte in alto, con l'antenna, sarebbe la telecamera wireless citata prima. L'originale di quest'immagine è qui sul blog di Marcianò.

Sulla base di tutte queste considerazioni, ad alcuni è venuto il dubbio atroce ma comprensibile che le immagini mostrate qui sopra, e la reticenza di Marcianò nel documentare fotograficamente con chiarezza il suo possesso del telemetro laser, nascondano una buggeratura: qualcuno avrebbe falsificato queste immagini perché in realtà il telemetro in questione non è mai stato acquistato, e quindi non solo i video delle misurazioni sono tutti falsi, ma qualcuno si è intascato i soldi della colletta. I soldi dei fedelissimi di Marcianò, insomma.

Sono dubbi che Marcianò potrebbe appunto risolvere in un battibaleno con qualche foto nitida del telemetro in azione, nelle sue mani. Ma sentite invece come si giustifica Marcianò di fronte a questa (peraltro ragionevole) richiesta di prove fotografiche di possesso:

...non appena mi ripareranno la videocamera, mi farò immortalare con il telemetro NEWCON LR B 4000 CI Laser Range Finder.

Un'altra straordinaria coincidenza: proprio quando sarebbe risolutivo pubblicare qualche immagine del telemetro, la videocamera di Marcianò si guasta. Funziona benissimo finché ci sono da fare i video degli aerei chimici, ma poi sul più bello va in tilt.

Non solo: Marcianò parrebbe non avere nessun altro dispositivo in grado di fare foto. Anche la telecamera wireless mostrata prima avrebbe avuto un inopportuno mancamento. E non ci sarebbe a disposizione neppure un telefonino con fotocamera. Neppure quello di un amico. Neanche quello di un vicino di casa. O una vecchia Polaroid. Una vera sfortuna.


La fattura trasformista


Di fronte a questi misteri, persino alcuni sostenitori delle “scie chimiche” cominciano a porsi qualche domanda e fanno le pulci alla fattura d'acquisto pubblicata da Marcianò. Per esempio, rev.stone di Sciechimiche.org, uno che non è certo amico dei debunker, contatta il negozio indicato in fattura, gli manda uno screenshot del documento, e scopre che la fattura pubblicata da Marcianò è taroccata. Il negozio, infatti, dichiara, e rev.stone con correttezza riferisce:

The item on that screenshot is not the item that was ordered. There is model 4000 on screenshot, while the customer ordered model 2500. I have no idea why on the screenshot you provided a link to it has model 4000 in the order. I'm not saying it's definitely a fake screenshot, but it looks suspicious.

In altre parole, Marcianò ha detto a tutti di aver ordinato un telemetro modello 4000, al prezzo di 3799 euro, ma in realtà ha ordinato un telemetro modello 2500, che costa molto meno: da 1500 a 2350 dollari (ossia da 1160 a 1820 euro). E poi ha pubblicato una fattura truccata che mostra invece l'acquisto del modello 4000, ma non a 3799 euro, bensì a 3799 dollari. Perché?

L'intera questione della fattura di Marcianò e del suo taroccamento è ben documentata in due video di axlman (uno e due) e nelle schermate catturate da Ananka e Hanmar (una e due), che mostrano come la prima versione del taroccamento aveva addirittura i totali sbagliati, come si vede nel dettaglio qui accanto.

Naturalmente gli sciachimisti che si erano fidati del guru ci restano maluccio. Scrive il suddetto rev.stone (perdonate il suo turpiloquio):

andiamo ragazzi, con tutte le premesse del mondo, compreso il "fare squadra", non esiste che io qui ancora non abbia letto di nessuno che si sia INCAZZATO per come siamo stati presi per il culo da Straker.
ripeto, io continuo ad aspettarmi (e lo spero con tutto il cuore) un colpo di scena da rosario...o anche solo una bella smentita, ma a questo punto deve essere realmente convincente.
a questo punto deve essere sincero.
di puttanate se ne sono viste e sentite fin troppe!

e se è vero che lui con sciechimiche.org in realtà non c'entra più nulla, così come è vero che lui è UNO dei tanti ricercatori indipendenti (sebbene il più in vista), è pur vero che questa cosa che ha fatto, se rimane come sembra, è di una gravita assoluta per TUTTO l'ambiente sciachimista...
altro che "ha fatto una cazzata"...altro che "comunque vale più di voi"...come ho appena letto.

con questo episodio ha sputtanato grandemente anche il nostro lavoro e la nostra serietà, altro che cazzi.

personalmente, finchè non ci sarà un eventuale sviluppo, con tutto il dolore che mi costa, io prendo le distanze in modo pubblico da Straker e da quello che ha fatto.
mi sento preso per il culo. e di molto.

Persino alcuni individui funestati da fettasalamite acuta, insomma, cominciano ad aprire gli occhi: è già un timido passo avanti. Ma c'è di meglio, e ne parlerò fra un attimo. Prima chiudo la questione del telemetro.

L'ipotesi che Marcianò abbia acquistato un modello inferiore di telemetro rispetto a quanto da lui dichiarato, e che il modello sia il Newcon 2500, sembra confermata dal confronto fra l'unica immagine mostrata da Marcianò del telemetro in azione (nel secondo video) e un disegno del modello Newcon 2500 tratto dal suo manuale:



Noterete che il modello 2500 ha un oculare singolo, situato vicino al lato sinistro (per chi guarda attraverso il telemetro): esattamente come quello mostrato fugacemente da Marcianò nel suo secondo video.

È insomma emersa una rete di menzogne, taroccamenti e manipolazioni. Quale credibilità possa avere a questo punto Marcianò, anche per i sostenitori delle “scie chimiche” e per tutti coloro che l'hanno invitato a parlare in televisione e a varie conferenze, resta da vedere. Tutta questa storia viene documentata rigorosamente proprio per poterla rinfacciare ai vari Decollanz e Giacobbo che hanno dato credito mediatico a Rosario Marcianò, e per evitare che altri giornalisti facciano lo stesso errore.

Ma non è finita.


Il secondo video: Marcianò si è copiato addosso


Sembra comunque che Marcianò un telemetro di qualche genere ce l'abbia. Mettendo da parte (si fa per dire) il castello di frottole che Marcianò ha pubblicato fin qui, vediamo cosa c'è nel suo secondo video, che dovrebbe dimostrare più del precedente i persistenti sorvoli di Sanremo a bassa quota con rilascio di scie.

Va detto subito che il secondo video non è una sequenza unica: fra l'immagine dell'oculare e le immagini delle misurazioni c'è una dissolvenza che indica un lavoro di montaggio e invalida in partenza ogni pretesa di considerare il video come prova di ripresa attraverso il telemetro (di qualunque modello). Ma soprattutto, grazie all'eccezionale memoria visiva di Zer0, che ringrazio, emerge che il video è falsificato nella maniera più stupida: prendendo un vecchio filmato dello stesso Marcianò.

Questo è un fotogramma del video nel momento culminante della misurazione del volo “chimico” a quota impossibilmente bassa:


E questo è un fotogramma tratto da un altro video di Marcianò, pubblicato un mese fa, più precisamente il 29 ottobre 2008, quindi in epoca pre-telemetro:



Grazie alle riprese di axlman possiamo confrontare i due filmati (la parte interessante inizia al minuto 3:50):


Una somiglianza davvero impressionante, vero? Ma è più di una somiglianza. Infatti grazie all'ottimo lavoro di Scie-nziato è stato possibile sovrapporre il video nuovo di Marcianò e quello vecchio. Sono perfettamente identici, come potete vedere nella sovrapposizione qui sotto, in cui anche le oscillazioni dell'inquadratura sono identiche, tanto che le scie di condensazione rimangono allineate sia nella zona circolare (l'immagine originale del video “telemetrico” di Marcianò), sia nella zona nera (nella quale le scie provengono esclusivamente dal vecchio filmato):


In conclusione: neanche questo secondo video è stato ripreso attraverso l'oculare del telemetro, contrariamente a quanto affermato categoricamente da Marcianò. Questo video è dunque un falso.

Chi ancora crede che i leader sciachimisti siano in buona fede faccia le opportune riflessioni.


In conclusione: che tristezza


Le “scie chimiche” sono state sbufalate da una serie massiccia di risposte tecniche degli esperti; i sostenitori della loro esistenza si sono rivelati degli incompetenti o, peggio, dei falsari. Dello sciachimismo, a questo punto, non resta più niente.

E con questo spero di non dovermi più occupare di questa teoria idiota per un bel po'. Almeno fino alla prossima interrogazione parlamentare del genio di turno.


2008/11/28: Marcianò ammette di aver “giocato sporco”


Lo dice qui: “Mi spiace aver giocato sporco, ma il sacrificio varrà la pena. Giusto come dici tu, questo giochetto serve a snidare i finti paladini ed a sputtanare definitivamente i disinformatori”.

Una spiegazione che finisce per essere un vero autogol. Marcianò, infatti, afferma di aver fabbricato tutta la vicenda per tendere una trappola ai “finti paladini”. Una messinscena davvero complicata. Ma allora come faranno d'ora in poi i suoi seguaci a sapere quando sta fingendo e quando sta parlando sul serio?

Se le cose stanno come afferma Marcianò, a questo punto potrebbe benissimo mostrare il telemetro che dice di possedere. Come mai non lo fa? Se c'è ancora qualcuno che crede alla scusa delle telecamere tutte rotte, si accomodi. Io, invece, quasi quasi faccio un salto a Sanremo, a casa Marcianò, per farmelo mostrare. Se ce l'ha, non sarà un problema mostrarmelo. Se non me lo mostra, ognuno sarà libero di trarre le proprie conclusioni.


2008/12/03: Era tutto un piano astuto di Marcianò e i telemetri sono due


Oggi è comparso su Tankerenemy.com un lunghissimo delirio paranoico di Marcianò. La definizione non è esagerata: vengo accusato, insieme ad altri, addirittura di aver ordito intercettazioni telefoniche, tentato di violare account Internet, intercettato e-mail, fatto “telefonate minatorie anche nel pieno della notte”, arrecato “danni ai veicoli di proprietà” e pure di “pedinamento”. Io avrei anche delle “evidenti aderenze” presso la RAI e i suoi “amministratori conniventi” dei forum, ed avrei avuto accesso a “documentazione riservata alle sole autorità ben inserite nelle istituzioni”.

Il medico mi dice che io di “evidenti aderenze” proprio non ne ho; però m'è quasi venuta l'ernia a furia di ridere, vale lo stesso?

Infatti io e i miei Men in Black, stando a quanto scrive Marcianò, avremmo anche sabotato il suo acquisto del telemetro laser, ma lui sarebbe stato ancora più subdolo e, intuendo le nostre diaboliche intenzioni, ne avrebbe ordinati in segreto ben due, di modelli differenti, facendone intestare uno (quello caro) ad un conoscente. Certo, come no.

Avremmo, dice Marcianò, compiuto “un minuzioso lavoro di équipe. Ognuno di questi personaggi svolge il suo compito ed è per questo motivo che costoro possono essere definiti una squadra di disinformatori legati a frange oscure. Costoro periodicamente si scambiano informazioni con i vertici del C.I.C.A.P., con i militari, con i servizi segreti e con il "giornalista" (ricordate… ex DJ dalla carriera fulminante) Paolo Attivissimo, il coordinatore del gruppo”. Addirittura i servizi segreti.

Ma lui sarebbe stato ancora più furbo dei servizi segreti, usando esche mediatiche e così “portando alla luce (per chi vuol vedere oltre le apparenze) il coinvolgimento di zone d'ombra del nostro sistema Stato (i finti fruitori disinteressati del Web, paladini dell'”antibufala”, in realtà disinformatori legati a centri di potere strategici), uniti a doppio filo al "giornalista" Paolo Attivissimo nonché al C.I.C.A.P.”.

Siamo insomma alle frasi da megalomania terminale. Marcianò, pur di giustificarsi per le falsificazioni che ha pubblicato spacciandole per riprese autentiche, inventa una storia complicatissima e immagina di essere così importante da avere alle calcagna i servizi segreti e le immancabili “zone d'ombra del nostro sistema Stato”. Pensa addirittura che qualcuno si prenda la briga di intercettargli le telefonate e pedinarlo. Come sempre, per mostrare l'assurdità dello sciachimismo non c'è modo migliore che lasciar parlare uno sciachimista.

Marcianò sembra non aver considerato, nella sua fantasiosa narrazione, che se davvero fossimo collusi con i servizi segreti e le zone d'ombra eccetera, non saremmo così stupidi da farci beccare. Non saremmo così sciocchi da sabotare un telemetro, come afferma, e lasciare tracce evidenti della manipolazione: lo faremmo in modo invisibile. Più semplicemente, gli toglieremmo i video da Internet grazie agli “amministratori conniventi”.

Se per esempio volessimo pedinarlo, non manderemmo certo un agente con l'impermeabile alla Clouseau, ma useremmo una nano-RFID sottocutanea, di quelle disseminate appunto tramite le irrorazioni degli aerei: a qualcosa serviranno pure tutti quei sorvoli a bassa quota proprio di Sanremo, no? E naturalmente ne maschereremmo la presenza agli scanner, sfruttando per esempio una cicatrice preesistente e quel dolore ricorrente al ginocchio. È solo un esempio, s'intende.

Di presentare nuove prove filmate realizzate con uno o l'altro di questi fantomatici telemetri, invece, non se ne parla proprio: “Non mostreremo foto e non mostreremo filmati”, dice Marcianò. In tal caso, sarà molto difficile spiegare ai seguaci rimasti perché s'è fatta la colletta per un telemetro, anzi due, per poi non usarli e non mostrarne i risultati.

La puntata della telenovela è insomma deludente, prevedibile e priva di veri colpi di scena. Speriamo in meglio per la prossima.
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