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Il Disinformatico: cospirazionismo

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2017/10/06

L’origine del mito degli Illuminati

Ultimo aggiornamento: 2017/10/06 19:30. 

Gli Illuminati, la presunta società segretissimissima che governerebbe di nascosto i destini del mondo, sono un caposaldo del cospirazionismo su Internet e fuori dalla Rete. Ma mi chiedo quanti di quelli che ci credono (o hanno qualche dubbio) sanno realmente com'è nata questa storia.

Lo spiega la BBC in un bell'articolo che ricostruisce la genesi degli Illuminati così come vengono raccontati oggi dai complottisti: l'omonima società segreta bavarese del Settecento non c'entra nulla. Tutto nacque invece negli anni Sessanta del secolo scorso, quando fu pubblicato in tiratura molto modesta un libro autoprodotto, Principia Discordia, che era stato pensato come una parodia delle religioni e dei culti. Il libro presentava con finta serietà il culto di Eris, dea appunto della discordia, e si proponeva come manifesto di un gruppo di anarchici buontemponi che voleva ispirare forme di disubbidienza civile, scherzi e finte notizie satiriche.

I suoi autori, Greg Hill e Kerry Wendell Thornley, decisero che uno degli strumenti di creazione del caos che faceva parte di questo manifesto sarebbe stata appunto l'invenzione di false notizie sugli Illuminati. Un loro compare, Robert Anton Wilson, lavorava per la rivista Playboy: lui e Thornley iniziarono a inviare alla rivista lettere inventate, attribuendole a lettori inesistenti, che parlavano di questa élite segreta degli Illuminati. Alcune lettere smentivano le altre, con l'intento di creare maggiore scetticismo nei confronti delle notizie pubblicate. Ma le cose andarono ben diversamente: Wilson e Robert Shea scrissero una trilogia dedicata agli Illuminati (The Illuminatus! Trilogy), ai quali attribuirono ogni cospirazione e dramma dell'epoca, come l'assassinio del presidente Kennedy, in un vortice parodistico che somiglia a una versione cartacea di Lercio.it. L'intento era umoristico, ma la trilogia fu presa sul serio dal sottobosco dei cospirazionisti e divenne un successo inatteso, che persiste da decenni.

Oggi anche celebrità come Jay-Z e Beyoncé usano i simboli degli Illuminati creati da Thornley, Hill, Shea e Wilson e durante i concerti alzano le mani per formare il triangolo che sarebbe il segno di riconoscimento della setta inesistente. Chissà quante di queste celebrità, dei loro fan e degli appassionati di teorie di complotto sanno di essere cascati in una burla inventata a tavolino.

2017/09/28

Lo studio sulla pirateria insabbiato dalla Commissione Europea

Di solito mi capita di smentire le tesi di complotto e d’insabbiamento da parte dei governi, ma in questo caso faccio un’eccezione: una ricerca commissionata della Commissione Europea è stata davvero insabbiata.

Si tratta di uno studio, costato 360.000 euro e completato nel 2015, sugli effetti della pirateria sui contenuti vincolati dal diritto d’autore. Si intitola Estimating displacement rates of copyrighted content in the EU,  è lungo oltre 300 pagine e oggi è scaricabile qui, ma non era mai stato reso pubblico.

Sappiamo di questo studio non grazie alle indagini dei complottisti, ma alla tenacia di una parlamentare europea, la tedesca Julia Reda, che ha scoperto che esisteva questo rapporto grazie alla Regola dell’Informazione Laterale che cito spesso nelle tecniche d’indagine giornalistica digitale: per sapere se un dato è vero o falso conviene sempre cercare le informazioni di contorno a quel dato. Se un documento è stato omesso o segretato, può darsi che altrove ci siano informazioni amministrative che ne tengono traccia.

In questo caso, per esempio, la parlamentare si è accorta dell’esistenza di questo studio perché ha scoperto la relativa gara d’appalto, risalente al 2013, e a quel punto ha richiesto accesso al documento. La Commissione, racconta la Reda, non ha risposto in tempo alla richiesta ben due volte.

Come mai tanta riluttanza nel pubblicare uno studio costato fior di quattrini? Può darsi che sia colpa dei suoi risultati, che “non mostrano prove statistiche dello spostamento delle vendite da parte delle violazioni del coypright online” con l’eccezione dei film più popolari e recenti. Risultati che stridono con i vari provvedimenti governativi che mirano a sorvegliare il traffico dei file caricati su Internet di tutti gli utenti, indistintamente, con la giustificazione della tutela del diritto d’autore.

Sia come sia, è indubbio che servono prove robuste per legittimare un intervento del genere e che, come dice la parlamentare, “dati preziosi sia finanziariamente, sia in termini di applicabilità dovrebbero essere disponibili a tutti se sono finanziati dall’Unione Europea: non dovrebbero raccogliere polvere su uno scaffale fino a quando qualcuno li richiede attivamente”.


Fonti aggiuntive: Boingboing.

2016/10/05

Antibufala: I video di al-Qaeda “made in USA”

Questo articolo vi arriva gratuitamente grazie alla segnalazione di ”kilotr*” e alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete farne una per incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento). Pubblicazione iniziale: 2015/10/05 15:17. Ultimo aggiornamento: 2017/08/20 16:30.

Mi manca il tempo di rispondere immediatamente e in dettaglio alle segnalazioni che mi stanno arrivando a proposito di un articolo del Corriere del Ticino di oggi, a firma di Marcello Foa (copia su Archive.org, ora bloccata; copia su Archive.is), secondo il quale “certi filmati di Al Qaeda erano "made in USA"”. Un articolo sostanzialmente identico è stato pubblicato da Foa nel proprio blog presso Il Giornale con il titolo iniziale I video di Al Qaeda? Li produceva il Pentagono (copia su Archive.org; copia su Archive.is).

Ho già chiesto via Twitter a Foa come mai il suo articolo omette di citare due fatti importanti (dichiarati, fra l’altro, dalle sue stesse fonti):

a) che i video erano realizzati riprendendo attentati realmente effettuati da al Qaeda (“Bell Pottinger would send teams out to film low-definition video of al Qaeda bombings and then edit it like a piece of news footage”) o rimontando materiale originale di al-Qaeda (“He was given precise instructions: ‘We need to make this style of video and we’ve got to use al Qaeda’s footage’”) e non fabbricando scene o simulandole.

b) che i video venivano confezionati su CD con un accorgimento tecnico che consentiva di tracciare via Internet chi li guardava, quindi erano esche informatiche antiterrorismo (“The CDs were set up to use Real Player, a popular media streaming application which connects to the internet to run. Wells explained how the team embedded a code into the CDs which linked to a Google Analytics account, giving a list of IP addresses where the CDs had been played”).

Questi due fatti cambiano completamente l’interpretazione della notizia ma mancano dall’articolo di Foa, pur essendo chiaramente riportati nella notizia originale. Come mai?

Nella notizia originale manca invece ogni indicazione che i video venissero prodotti “perché scoprire filmati di quel genere in località insospettabili avrebbe aumentato il clamore e l'interesse mediatico” come dice Foa e manca l’affermazione, fatta da Foa, che questi video venivano poi autenticati dalla CIA o dalla Casa Bianca (“erano la CIA o la Casa Bianca a certificarne l'autenticità”, scrive Foa).

Sto aspettando chiarimenti o smentite, ma per il momento sembra proprio che Foa abbia preso un grosso granchio giornalistico, suggerendo per omissione la tesi che i video di al-Qaeda siano fabbricati (tutti o alcuni) ex novo dal Pentagono e alimentando il bislacco filone complottista che sostiene che al-Qaeda sia una messinscena americana.

Questo vale in particolare per il titolo dell’articolo nel suo blog, ossia “I video di Al Qaeda? Li produceva il Pentagono” (successivamente cambiato in “Quei video di Al Qaeda? Li produceva il Pentagono”, ma del titolo originale rimane traccia nel link, che è ancora http://blog.ilgiornale.it/foa/2016/10/05/i-video-di-al-qaeda-li-produceva-il-pentagono/): formulato così, sembra che Foa sostenga che tutti i video attribuiti ad al-Qaeda siano opera degli Stati Uniti.

Non ho ancora ricevuto alcuna risposta da Marcello Foa. Va notato che Foa “dirige il gruppo editoriale svizzero Corriere del Ticino-Media Ti ed è docente di Comunicazione e Giornalismo” (fonte), per cui un suo errore avrebbe conseguenze e implicazioni ben più gravi rispetto a quello di un articolista comune.

Intanto segnalo queste fonti per maggiori dettagli:

Breve analisi di Francesco Sottobosco.
The Daily Beast racconta la storia attribuendola anche al Sunday Times, ma non ho ancora reperito l'articolo del Times per verifiche.
Questo articolo del Bureau of Investigative Journalism, che sembra essere la fonte originale della notizia riportata da Foa e la riporta con completezza.
– Un articolo di GAS che verifica e analizza l’articolo di Foa, definendolo “scoop tarocco”.

Per evitare derive e deliri di puro complottismo e berciamenti politici, avviso subito che verranno pubblicati soltanto i commenti che sono pertinenti a questa specifica notizia e che la smentiscono, confermano o chiariscono. Risparmiatevi rantoli sull’11 settembre e tutto il resto. Grazie.


2016/10/07 8:30. Marcello Foa ha pubblicato un secondo articolo nel quale conferma i concetti che ho segnalato qui sopra e che mancavano nel primo articolo. Ma ormai il danno è fatto, e Foa usa di nuovo frasi come “un filmato di Al Qaeda possa essere in realtà una produzione del Pentagono” che continuano a suggerire l’idea che i video siano falsificazioni integrali anziché rimontaggi di materiale autentico per inserirvi codici di tracciamento.

2017/08/20 16:30: Ho aggiornato alcuni link non più funzionanti o modificati e preso nota del cambio di titolo dell’articolo su Il Giornale.

2015/06/16

11/9, oggi l’Università di Teramo ospita un complottista da un milione di euro

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale con il contributo di @roccapi.

Oggi (16 giugno) alle 10.30 l'Università di Teramo ospiterà in videoconferenza Thierry Meyssan, l'autore di L'Effroyable Imposture, un libro di tesi alternative sugli attentati dell'11 settembre 2001. L'incontro avviene nell'ambito del Master Enrico Mattei in Vicino e Medio Oriente, a cura di Claudio Moffa.

Vi consiglio di andare a sentirlo e di fargli tante domande, perché Meyssan è un personaggio interessante: è uno che ha incassato un milione di euro scrivendo un libro pieno di idiozie. Non lo dico per partito preso: sono idiozie dimostrabili.

Per esempio, a pagina 18 dell'edizione originale di L'Effroyable Imposture, Meyssan “dimostra” che il Pentagono non può essere stato colpito da un aereo perché, dice lui, “scendendo di quota il carrello esce automaticamente” ma nel prato del Pentagono non se ne vedono i segni.

Chiedetegli cortesemente chi gliel'ha detto, perché è una cazzata monumentale, come vi può confermare qualunque pilota. È come dire che quando una Fiat Panda rallenta, si aprono da sole le portiere. Eppure con bestialità di questo genere Meyssan “dimostra” le proprie tesi di complotto e viene persino invitato a parlarne in università.

Meyssan è quello che prende le parole del giornalista e testimone oculare Mike Walter e le taglia per fargli dire che il Pentagono è stato colpito da un missile Cruise. La frase completa di Walter è invece questa: “Ho visto un aereo, un jet, della American Airlines... si è tuffato e ha colpito un lampione. Poco dopo si è schiantato contro il Pentagono. Le ali sono collassate, ho udito l'esplosione e poi ho visto la palla di fuoco. Chi lo pilotava sapeva cosa stava facendo. Si è comportato come un missile Cruise." Il riferimento al Cruise è un semplice paragone, insomma.

Meyssan è quello di Asile.org, un sito che nel 2002 pubblicò foto dello squarcio nel Pentagono scegliendo guarda caso quelle nelle quali lo squarcio era coperto dai getti degli idranti:



Stranamente non pubblicò questa, che mostra la stessa zona, sempre prima del crollo della facciata:



Meyssan è anche quello che s'inventò un misterioso incendio sviluppatosi in un edificio vicino alla Casa Bianca l'11 settembre e poi censurato dalla stampa, senza rendersi conto che era semplicemente l'incendio al Pentagono visto da lontano, dietro l'edificio.

Un'altra perla: nel libro Pentagate, Meyssan dice che chiaramente qualcuno sapeva in anticipo degli attacchi perché prima dell'11 settembre 2001 era già stato registrato il dominio wtc2001.com. Peccato che il dominio appartenesse ai campionati mondiali di bicicletta su pista (World Track Championships). Non ridete. Questo è il suo livello d'indagine.

Se volete leggere tutte le altre idiozie conclamate scritte da Thierry Meyssan, date un'occhiata qui e qui. E considerate che questo signore ha incassato, scrivendo queste panzane, circa un milione di euro, secondo i dati del canale televisivo britannico Channel Four che lo sbugiardava già oltre dieci anni fa.

Andate a sentirlo, se siete da quelle parti, e chiedetegli conto di queste dimostrazioni di totale incompetenza. E chiedete al coordinatore del master, Claudio Moffa, di spiegare perché mai porta in università un incompetente di questo calibro. Sarà perché Moffa è un negazionista dell'Olocausto e fra incompetenti e complottisti ci si aiuta? Fategli queste domande.

2015/01/24

Oggi a Fontanafredda c’era una conferenza degli sciachimisti. Con il patrocinio del Comune

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alla gentile donazione di “diego.bell*” e “4ngel*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2015/01/25 14:30.

Nuove frontiere del ridicolo. A Fontanafredda il Comune ha dato il patrocinio alla giornata odierna di deliri pubblici dei sostenitori della teoria delle "scie chimiche”: persone prive di qualunque competenza tecnica, che senza alcun contraddittorio formale hanno seminato paure inutili nei presenti.

Il ridicolo non è che gli sciachimisti parlino in pubblico: per carità, hanno il diritto di dire le proprie cretinate e di documentare pubblicamente la propria stupidità. Ma se si possono vantare di avere il patrocinio del Comune, come fanno vistosamente nel volantino qui accanto, le loro idee ridicole, sbugiardate da cinquant'anni di scienza, di analisi e di esperimenti internazionali, si ammantano di un'autorevolezza ingannevole. Il Comune, insomma, finisce per autenticare un'idiozia che, a detta del sindaco di Fontanafredda Claudio Peruch, sta suscitando paure nella popolazione.

Credit: Orsodan

Finché gli sciachimisti fanno sprecare tempo ai parlamentari gonzi, convincendoli a fare interrogazioni su fenomeni inesistenti, pazienza: li si può liquidare come uno dei tanti branchi di complottisti che non hanno di meglio da fare e si può obiettare che le interrogazioni sono solo uno dei tanti sprechi del malgoverno. Ma se davvero le “scie chimiche” cominciano a creare paura fra la gente, tanto da spingere un sindaco a dare spazio all'argomento e a riempire un palasport, allora lo sciachimismo sta diventando un allarme sociale e non si può più stare in disparte e limitarsi a ridere. Non si può più dire “ma chi vuoi che ci creda?”. A furia di sentirne parlare senza smentite, la gente ci sta credendo. Adesso basta: questa cazzata delle “scie chimiche” ha fatto troppi danni ed è ora di stroncarla. Fra l'altro, il Circolo territoriale del PD di Fontanafredda si è dissociato dall'iniziativa.

Lo streaming della conferenza di oggi è disponibile qui; su Facebook il gruppo Le scie chimiche sono una cazzata ha pubblicato delle foto e un resoconto davvero desolante.

Per chi volesse dei fatti tecnici sui quali farsi un'opinione, la documentazione degli esperti è raccolta presso Scie-chimiche.info. Se eravate presenti e avete raccolto le impressioni del pubblico, raccontatemele, in privato via mail oppure nei commenti qui sotto.


Aggiornamento 2015/01/25


Una persona che era presente alla parte iniziale della conferenza mi ha raccontato la propria esperienza: “il succo del discorso è stato: le scie chimiche esistono perché qualcuno lo dice, e visto che qualcuno rema contro, allora esistono”. Prove inoppugnabili, insomma. Sono state mostrate “due foto ritoccate malissimo: una originale del 1970, ritraente una famiglia in campagna, e quella rimasterizzata con una scia chimica dietro” e una foto “notturna della luna con una scia davanti”.

È stata mostrata anche “la foto dello scarico di un generatore ausiliario di un aereo (personalmente ne ho manutentati qualcuno) dicendo che era l'irroratore!”. In pratica gli sciachimisti non sanno neanche come funziona un aereo. È come se dicessero che nelle automobili c'è un misterioso dispositivo che si scalda fino a diventare incandescente, senza sapere che stanno parlando dell'accendisigari.

La persona aggiunge che le spiegazioni degli scopi presunti delle altrettanto presunte “scie chimiche” sono state tante ma le più belle sono state la “mappatura elettronica del territorio con il Toxicbario” e “il controllo climatico per avere radiocomunicazioni efficienti a livello militare e civile.. avrei voluto stracciare la mia licenza da radioamatore”.

Com'è stata l'affluenza? “All'inizio ho contato poco più di 550 persone”, dice la persona presente, ma “dopo 20 minuti una cinquantina se ne erano già andate.”

Commenti fra il pubblico? “Gli unici commenti che ho potuto sentire, perché erano urlati, sono stati quelli sulla scarsissima qualità audio. Veramente nei video non si capiva nulla”. Lo stesso, a quanto pare, è accaduto per il collegamento Skype con Marcianò.

Sarebbe interessante sapere, a questo punto, se il sindaco di Fontanafredda è contento di aver dato il patrocinio del Comune a una cazzata presentata da incapaci e se sarà altrettanto patrocinante per la mia conferenza che lancia l'allarme sulla presenza di unicorni invisibili clandestini nel Nord-Est. Se non fosse che c'è sempre chi abbocca a queste idiozie e poi minaccia di accecare i piloti degli aerei con i puntatori laser, ci sarebbe da ridere per la figuraccia degli sciachimisti, che s'illudono di combattere un nemico capace di organizzare flotte di aerei clandestini e non sanno neanche organizzare un collegamento Skype.


Aggiornamento 2015/01/25 14:30


Secondo quanto pubblicato dal Messaggero Veneto, l'assessore alla cultura del Comune di Fontanafredda, Vanni Zandonà, ha dato “la disponibilità a patrocinare un eventuale “contro - convegno” per chi volesse esprimere un punto di vista alternativo a quello affrontato ieri al palasport”. Se al Comune interessano dei fatti scientifici, anziché dei punti di vista, sono a disposizione.

2015/01/16

Antibufala: se scrivi “itanimulli.com” (“Illuminati” al contrario) finisci sul sito della NSA!

È vero che digitando “Illuminati” a rovescio, seguito da “.com”, si viene portati al sito della NSA, la National Security Agency del governo degli Stati Uniti? Si tratta di una rivelazione, di una trappola di un malfattore? C'è chi teme di essere schedato o infettato se prova a digitare itanimulli.com nel proprio browser.

Niente panico! Sì, è vero che digitare itanimulli.com in un browser fa comparire sullo schermo il sito dell'NSA, ma non perché c'è qualche messaggio in codice o attacco informatico: si tratta semplicemente di una burla che risale al 2009.

Chiunque può registrare il nome di un sito Internet, come appunto Itanimulli.com, e poi impostarlo in modo che dirotti i suoi visitatori verso un altro sito (in questo caso, quello dell'NSA). Chi registra un nome può anche celare la propria identità, ma in questo caso l'identità del titolare di Itanimulli.com non si è occultato: è il signor John Fenley, di Provo, nello Utah. Come racconta in dettaglio il sito antibufala Snopes.com, il signor Fenley ha registrato Itanimulli.com nel 2002 e nel 2009 ha deciso per scherzo di deviarne i visitatori sul sito dell'NSA. Tutto qui.

Antibufala: il presidente francese cita gli Illuminati a proposito dell’attentato a Charlie Hebdo

Sono già arrivate parecchie segnalazioni di un video nel quale il presidente francese François Hollande dice, durante un discorso alla TV nazionale del 9 gennaio scorso, che Parigi è stata attaccata dagli “illuminés”, ossia – dicono coloro che diffondono il video – dagli Illuminati, una società segreta che secondo gli appassionati di cospirazionismo controllerebbe occultamente le sorti del mondo.


La frase di Hollande avrebbe una traduzione chiarissima e inequivocabile, dicono i sostenitori di questa tesi: “coloro che hanno commesso questi atti: quei terroristi, quegli Illuminati, quei fanatici....”. Ma si tratta di un banale errore di traduzione: “illuminés”, in francese e in questo contesto, non significa “Illuminati”. Vuol dire “esaltati, fanatici, visionari”. Basta consultare un dizionario e chiedere a chiunque sappia il francese.

Del resto, se davvero Hollande avesse voluto denunciare il ruolo della società segreta degli Illuminati nella strage di Parigi, non l’avrebbe certo fatto semplicemente citandone distrattamente il nome in un discorso per poi passare oltre.

Ma la mentalità cospirazionista è fatta così, e questo è un caso esemplare di come funziona. Una persona normale che non conosce bene il francese, quando sente Hollande usare la parola illuminés, presume che abbia un significato normale che gli sfugge, che sia magari un falso amico, ossia una parola che somiglia foneticamente a un’altra della propria lingua ma non ha lo stesso significato, e va a procurarsi un dizionario per cercarne il significato nel contesto. Un complottista pensa invece immediatamente che si tratti di un messaggio in codice; il dizionario non gli serve, perché lui ha già capito tutto. E più gli dici che ha frainteso, più si convince di essere l’unico che ha realmente visto la verità.

2014/09/11

11/9, scaricabile gratis il libro smontacomplotti del CICAP

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Nel 2007, all'apice della popolarità mediatica in Italia delle tesi alternative sugli attentati dell'11 settembre 2001, l'editore Piemme chiese al CICAP di preparare un libro di verifica di queste tesi e al tempo stesso invitò Giulietto Chiesa a prepararne uno che le sostenesse.

Il CICAP realizzò 11/9 La cospirazione impossibile: oltre 360 pagine di analisi puntuale e inesorabile delle asserzioni dei complottisti e di spiegazione divulgativa di cosa era successo realmente quel giorno, sulla base delle indagini tecniche e delle competenze degli esperti intervistati, lasciando da parte il fumo della geopolitica. Io scrissi due capitoli, dedicati alle Torri Gemelle e al World Trade Center in generale, mentre gli altri aspetti dell'11/9 furono affrontati dagli autori del CICAP avvalendosi anche del materiale tecnico e delle consulenze degli esperti raccolti dal gruppo Undicisettembre.

Giulietto Chiesa, invece, uscì con Zero, nel quale si dice che il Pentagono fu colpito da un “parassita militare” (pagina 80). C'è proprio scritto così. Se volete, ce n'è una recensione qui.

A metà agosto scorso, Piemme ha restituito agli autori de La cospirazione impossibile i diritti perché il libro ormai è fuori catalogo, e così mi sono messo di corsa a convertirlo in e-book in tempo per la ricorrenza degli attentati, intanto che Massimo Polidoro raccoglieva i consensi degli altri autori per la ripubblicazione. E così da oggi La cospirazione impossibile è scaricabile gratis in formato PDF ed è disponibile in formato EPUB sul sito del CICAP a prezzo simbolico (due euro).

Un'avvertenza: il tempo disponibile è stato pochissimo ed era impraticabile aggiornare tutto il testo, per cui considerate questa prima edizione digitale come una versione iniziale che fotografa la situazione del debunking e del complottismo nel 2007, con una manciata di aggiornamenti nel mio capitolo sulle Torri Gemelle. Inoltre per problemi tecnici non ho potuto usare il file finale adoperato da Piemme per la stampa, per cui possono esserci delle discrepanze. Anzi, se avete la copia cartacea, confrontatela con la versione digitale e ditemi se trovate errori o differenze, così le sistemerò nelle versioni successive.

Tenete presente, inoltre, che per ora il PDF è generato automaticamente partendo dall'EPUB, per cui non aspettatevi finezze d'impaginazione. Ma i contenuti e i link alle fonti ci sono (anche se alcuni sono obsoleti e recuperabili con Archive.org). Poca forma, molta sostanza. La forma, se vediamo che c'è ancora interesse, arriverà.

Insomma, scaricate il libro e tenetelo a disposizione per quando vi capita un complottista che inizia la propria litania: linkategli La cospirazione impossibile e non perdete altro tempo. Non ne vale la pena.

Per quest'anniversario, il blog Undicisettembre lascia da parte le tesi cospirazioniste e si dedica, come è ormai abitudine da tempo, alla raccolta delle testimonianze dei protagonisti diretti di quel giorno: oggi viene pubblicata l'intervista ad Alexander Spano, sopravvissuto all'incendio e al crollo delle Torri Gemelle (disponibile anche in inglese). E il 17 settembre Undicisettembre pubblicherà l'indagine sulle 28 pagine ancora secretate dei rapporti delle commissioni d'inchiesta, di cui tanto si parla in questi giorni.

Bene, Giulietto: noi “debunker” la nostra ricostruzione tecnica dei fatti l'abbiamo messa a disposizione di tutti, senza chiedere soldi. Ora tocca a te.

2014/08/28

“Paolo, risponderesti alle domande di questo ennesimo video complottista?” Ma anche no

Spesso mi capita di ricevere la richiesta di guardare un video di qualche sostenitore di tesi di complotto e poi rispondere dettagliatamente alla sua montagna di presunti misteri e alla sua diarrea di domande. Ho preparato una risposta standard che magari può essere utile ad altri che si trovano nei miei panni, per cui la pubblico qui.


Buongiorno,

purtroppo non ho ore di tempo da dedicare all'ennesimo video dei sostenitori delle tesi di complotto. In realtà dovrei dedicare molto più tempo della semplice durata del video, perché ogni singola affermazione andrebbe verificata, ogni singola fonte andrebbe trovata, ogni singola immagine andrebbe controllata per eventuali tagli o manipolazioni: questo è necessario perché i sostenitori delle tesi alternative sono già stati colti ripetutamente a tagliare, manipolare e mentire per sostenere le proprie idee preconcette.

Fare tutta questa verifica sarebbe un lavoro immenso, che dovrei oltretutto fare gratuitamente. Purtroppo non vivo di rendita, per cui non posso permettermi di togliere così tanto tempo al lavoro remunerato del quale anch'io, come tutti, ho bisogno per campare.

Inoltre presumo che molte delle domande presentate nel video abbiano già avuto abbondante risposta dagli esperti di settore, ma che il complottista, come al solito, non si sia informato o semplicemente abbia rifiutato la risposta fornita. Cosa spinga un inesperto della materia, quale è il realizzatore di quel video, a rifiutare le risposte degli esperti è una domanda molto interessante.

Se i sostenitori delle tesi alternative vogliono risposte ai propri dubbi, non devono fare altro che incaricare degli esperti qualificati nei settori tecnici pertinenti e chiedere a loro di rispondere in dettaglio e di formalizzare quei dubbi, sotto forma di articoli scientifici documentati, da sottoporre per verifica alle riviste specialistiche dei settori interessati.

Questo è quello che si fa in qualunque campo nel quale si voglia realmente fare ricerca scientifica e fornire chiarezza: si interpellano gli esperti, e se gli esperti confermano la tesi, la si pubblica (con accurata documentazione) in una rivista scientifica, dove verrà vagliata da altri esperti. In tutti questi anni, però, nessuno dei sostenitori delle tesi alternative lo ha fatto, preferendo invece vendere DVD e produrre video interminabili. Vale la pena di chiedersi perché.


Cordiali saluti,

Paolo Attivissimo

2014/03/16

Ci vediamo domani (17/3) a Cesena per parlare di complotti(smi)?

Domani sera (17 marzo) alle 20:45 sarò a Cesena, presso il Museo di Scienze Naturali (Piazza Zangheri 6), per parlare sul tema “Internet, complotti e leggende” nell'ambito dei “Lunedì del Museo”.

Segnalo inoltre altri appuntamenti golosi presso il Museo: lunedì 31/3 ci sarà Photobuster, alias il fototecnico Paolo Bertotti, esperto smascheratore di falsi fotografici e di inganni ufologici, che parlerà appunto sul tema “UFO: le prove fotografiche”; lunedì 7/4 ci saranno Pier Luigi Bazzocchi e Lorenzo Rossi, che parleranno di “Animali in mezzo a noi: fascino e paure”; il 14/4 sarà il turno di Medbunker, al secolo Salvo di Grazia, medico che spiegherà gli inganni delle pseudomedicine in una conferenza intitolata “Salute e bugie: come difendersi da farmaci inutili, cure fasulle e ciarlatani”.

2013/11/12

Stasera parlo di Luna e dei suoi misteri e complotti a Trento

Questa sera alle 18 sarò a Trento, al Dipartimento di Lettere e Filosofia di via Tommaso Gar 14, per parlare delle missioni di esplorazione della Luna passate, presenti e future e per rispondere alle tesi di complotto intorno ai sei sbarchi lunari umani statunitensi.

L'incontro si tiene nell'ambito di Scienza dietro le quinte, un ciclo di incontri organizzati dal Laboratorio di Comunicazione delle Scienze fisiche del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, ed è aperto a tutti. Porterò con me copie del mio libro Luna? Sì, ci siamo andati e delle penne USB contenenti il mio documentario Moonscape, di cui proietterò alcuni brani. A stasera!

2013/08/29

Attacco chimico in Siria: pochi fatti, molte fantasie

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Faccio brevemente il punto delle poche fonti non propagandistiche e di parte che possono gettare luce sul presunto attacco chimico avvenuto vicino a Damasco, in Siria, visto che i complottisti da tastiera si stanno dando parecchio da fare ipotizzando, per esempio, che si tratti di una messinscena organizzata dagli Stati Uniti, dai paesi occidentali o pro-occidentali oppure dalle forze siriane contrarie al governo di Assad per giustificare un attacco, secondo un copione già visto un po' troppe volte nella storia recente.

Il problema di questo dramma è che non ci si può fidare di nessuna delle parti coinvolte. Ognuna cerca di tirare acqua al proprio mulino di propaganda, e a differenza di altri casi (11 settembre, per esempio) non ci sono riscontri oggettivi di natura tecnica che possano chiarire oltre ogni dubbio come stanno le cose.

L'unico riscontro che si avvicina all'oggettività che ho trovato finora è il rapporto di Medici Senza Frontiere, che dice che tre ospedali hanno “accolto circa 3600 pazienti che manifestavano sintomi neurotossici nel giro di meno di tre ore la mattina di mercoledì 21 agosto 2013. Di questi è stato asserito che ne sono morti 355.” MSF, insomma, non ha riscontri di primissima mano e i suoi membri “non sono stati in grado di accedere a queste strutture”.

MSF aggiunge anche che “non può confermare scientificamente né la causa di questi sintomi né stabilire chi è responsabile dell'attacco. Tuttavia i sintomi riferiti dei pazienti, insieme allo schema epidemiologico degli eventi – caratterizzato dal massiccio influsso di pazienti in un arco di tempo breve, la provenienza dei pazienti e la contaminazione degli operatori medici e di pronto soccorso – indicano fortemente un'esposizione di massa a un agente neurotossico.”

Parole molto caute, insomma, che stridono con le immagini e i video terribili (Al Jazeera; The Revolting Syrian; elenco di video su Youtube; Boston.com) che stanno affollando Internet. Cadaveri di bambini che spingono a reazioni emotive, a fare qualcosa, qualunque cosa pur di non stare a guardare. E su queste reazioni di pancia c'è già chi ricama per trovare giustificazioni alla propria visione del mondo e magari vendere qualche libro in più. Io preferisco non ricamare e fermarmi ai fatti, che sono davvero pochi, per ora. Forse a quei pochi fatti si può aggiungere la considerazione che l'origine dell'attacco potrebbe essere resa evidente dalla sua stessa scala: se il numero delle vittime fosse molto elevato, sarebbe ben poco credibile che si tratti di un attacco improvvisato dalle forze anti-Assad e sarebbe piuttosto chiara la natura militare dell'azione. Ma è presto per dirlo.

Chiudo questi appunti pubblici con la segnalazione, come commento personale, di questa lucida sintesi storica di Charlie Stross, che sembra aver capito quello che i governi a quanto pare non riescono a ficcarsi in testa:

“le proposte nel Regno Unito e negli Stati Uniti di effettuare bombardamenti contro il regime di Assad in Siria non sono soltanto criminali (in mancanza di una decisione solida del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in merito): sono stupide. Un'avventura imperiale di questo genere può essere un caso, due possono essere una coincidenza, ma imbarcarsi in una terza entro un decennio dal fiasco grondante di sangue che è stato l'Iraq e la traumatica occupazione contro gli insorti che è stato l'Afganistan dovrebbe essere una motivazione per incarcerare qualunque politico occidentale che lo proponga in un istituto per pazzi criminali.”

Come al solito, nessuno che pensi all'unico bombardamento costruttivo: quello che recapiti medicinali e maschere antigas. Che pena.


Aggiornamenti


21:20 – Giornalisti di Le Monde confermano numerosi attacchi chimici in Siria. L'articolo completo è qui in francese e qui in inglese. Agghiacciante.

2013/08/16

I temi del Disinformatico radiofonico di oggi

Come consueto, oggi ho condotto una puntata del Disinformatico radiofonico per la Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera (podcast disponibile qui). Questi sono i temi che ho trattato.


Antibufala: squalo inghiotte uomo, uomo l'accoltella da dentro


Circola un po' ovunque in Internet una foto impressionante: un uomo, inghiottito vivo da uno squalo, riesce a far uscire un braccio attraverso le branchie della creatura e la accoltella in mezzo agli occhi in un disperato tentativo di salvarsi.

C'è chi sospetta che si tratti di un fotomontaggio e chi crede che sia reale, e una volta tanto ha ragione la seconda scuola di pensiero. Infatti la foto non è stata ritoccata: l'uomo è davvero dentro lo squalo. Ma non tutto è come sembra. Lo spiegone è qui.


Nufologia: avvistata astronave degli Anunnaki in una foto astronomica


Un lettore/ascoltatore, smailliw87, ha segnalato questa foto che viene disseminata su Facebook presentandola come “l'immagine più nitida di un'astronave Anunnaki” accanto al nostro Sole.

La prima domanda che viene spontanea, perlomeno a uno scettico allegro, è come facciano a sapere che è proprio un'astronave degli Anunnaki (delle divinità dei popoli mesopotamici antichi, per esempio i Sumeri, interpretati come visitatori extraterrestri da alcuni ufologi) e non, per esempio, dei Grigi o dei Rettiliani o dei Vogon, visto che non ha segni identificativi. La risposta è in questo articolo.


Google Chrome rivela facilmente le password salvate


Se usate Google Chrome per navigare e per custodire le password dei siti che visitate, fate attenzione a non lasciarlo aperto quando vi allontanate dal computer: spiffera le vostre password un po' troppo facilmente.

Il problema è stato messo in evidenza da un blogger, Elliott Kember: basta andare in Chrome e scegliere Preferenze – Mostra impostazioni avanzate – Gestisci password salvate per trovarsi davanti una finestra che elenca i siti e le rispettive password salvate in Chrome. Se volete qualche dritta su come rimediare a questo problema, date un'occhiata a questo mio articolo.


Adesso è ufficiale, l'Area 51 esiste, ma che c'entrano gli U2?


Credit: CIA
È uno dei miti di Internet e della cultura del cospirazionismo: l'Area 51, la base segreta nel Nevada dove, secondo alcuni ufologi, gli Stati Uniti custodirebbero addirittura veicoli extraterrestri.

Ieri è stata rilasciata una collezione di documenti ufficiali della CIA, intitolata The Secret History of the U-2 (Storia segreta degli U-2), nella quale viene citata formalmente l'Area 51. A quanto risulta, si tratta del primo documento ufficiale che riconosce l'esistenza della base facendone apertamente il nome e raccontandone anche la storia. Dettagli qui.


Sicurezza informatica surreale: anche le lampadine sono sotto attacco


I futurologi dicono che stiamo andando verso “l’Internet delle cose”: una Rete alla quale sono connessi non solo computer, tablet e smartphone, ma dispositivi di ogni genere, dai televisori ai sistemi di sorveglianza e di gestione a distanza dell’ambiente di casa.

Il problema di questa visione magica è che sta portando molte società che producono questi dispositivi da tempo a entrare nel campo della sicurezza informatica, nella quale hanno poca esperienza. Il risultato è che molti di questi dispositivi comandabili a distanza hanno delle falle informatiche che permettono a malintenzionati di prenderne il controllo.

Per esempio, il ricercatore informatico Nitesh Dhanjani ha segnalato che il sistema d’illuminazione a LED Hue della Philips, comandabile via computer e smartphone, è molto vulnerabile ad attacchi informatici che possono permettere a un aggressore per esempio di spegnere di colpo tutte le luci di un’abitazione, di un ufficio o di un ospedale. V'intriga la cosa? Maggiori info qui.

2013/05/05

Le cose che non colsi - 2013/05/05

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “federicapad*” e “matteo.ros*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Si può discutere serenamente di complottismo? Sì. Ho registrato per Border Nights un confronto con Paolo Franceschetti, che non si può definire “complottista” perché gli manca il livore tipico di queste persone e ci si può anche scherzare insieme, ma è comunque un sostenitore di numerose tesi di cospirazione. Ne è venuta fuori una chiacchierata interessante (spettacolari i commenti sul blog di Franceschetti). Io mi congedo a 102 minuti circa; il resto è un delirio totale (specialmente la musica) nel quale manca l'elemento fondamentale: uno straccio di prova. Nota a margine: i dettagli sulla tecnologia satellitare pervasiva asserita da Franceschetti non mi sono ancora arrivati.





Ieri era lo Star Wars Day. Il 4 di maggio è lo Star Wars Day, giorno nel quale si celebra tutto quello che riguarda la saga creata da George Lucas. Perché il 4 di maggio? Perché in inglese “4 di maggio” si dice “May the fourth”, che suona molto come “May the Force [be with you]”, l'inizio della versione originale della frase-slogan “Che la Forza sia con te”. E oggi, ovviamente, è il Revenge of the Fifth.

C'è chi fa i pancake a tema (la moglie di Wil Wheaton di Star Trek: The Next Generation):



Partecipa allo Star Wars Day anche il comandante della Stazione Spaziale Internazionale, Chris Hadfield, che twitta “There is no try - only do. May the 4th be with you” e manda la foto qui sotto. Se qualcuno sa dirmi dove si compra quel magnifico mappamondo gonfiabile che mostra la Terra com'è dallo spazio, me lo dica: lo voglio fortissimamente.


Intanto ci sono delle belle foto d'epoca dal set di Return of the Jedi, pubblicate per l'uscita del libro di J.W. Rinzler The Making of Star Wars: Return of the Jedi.


La Stazione passa sopra Stonehenge. Un monumento all'ingegno antico incontra un monumento all'ingegno moderno. Chissà cos'avrebbero pensato i creatori di Stonehenge se avessero saputo che un giorno la loro opera sarebbe stata sorvolata da esseri umani che vivono in una casa nel cielo. Bellissima foto di Tim Burgess.

EXPLORED - Stonehenge ISS Pass


Luca Parmitano sta per andare nello spazio. Il 28 maggio un astronauta italiano partirà per la Stazione Spaziale Internazionale. Viaggerà a bordo di una Soyuz russa insieme a Fyodor Yurchikhin e Karen Nyberg e tenterà la traiettoria veloce già sperimentata con uno volo precedente dello stesso vettore. Farò un livetweet con tutti i link per seguire l'evento e Astronauticast farà una diretta speciale in streaming video.


Un anno nello spazio. Scott Kelly e Mikhail Kornienko saranno i primi a passare un anno ininterrotto a bordo della Stazione Spaziale Internazionale: è un passo indispensabile per capire come si logora l'organismo nel corso di missioni lunghe, per esempio verso Marte. Non stabiliranno un nuovo record assoluto: Valeri Polyakov e Sergei Avdeyev hanno trascorso più di 365 giorni in orbita in una singola missione e Sergei Krikalev ha totalizzato 803 giorni in sei missioni.


Penn e Teller, illusionisti così bravi che la spiegazione del trucco è bella quanto il trucco. È un video ormai classico, per loro, ma io resto sempre senza parole.



È un dottore, tutti lo chiamano “il Dottore” e di nome fa Tim Lord. Come fa a non essere fan di Doctor Who? (The Bloggess).

Meno male che erano quelli che sapevano usare Internet. Membri del M5S si fanno soffiare le mail. Nuova infornata, subito resa “inaccessibile” tramite i provider italiani (Par-Anoia.net).

Codici segreti d'epoca. Finalmente il Daily Mail pubblica qualcosa di decente: la spiegazione di come gli inglesi riuscivano a nascondere messaggi cifrati dentro lettere apparentemente innocenti durante la prigionia. Mentre i tedeschi contavano sulle macchine di cifratura, i britannici preferivano l'enigmistica.

2013/05/01

Il video della sessione sul complottismo al Festival del Giornalismo

Se vi può interessare, ecco il video (purtroppo non integrale) della sessione “Le teorie del complotto: come e perché si formano e come smontarle” con Andrea Boda, Gaia Giorgio Fedi e il sottoscritto al Festival del Giornalismo di Perugia. C'è uno spazio per la discussione anche qui sul sito di Andrea. Buona visione.


Piccola correzione: la nave-spia che cito si chiamava Glomar Explorer, non Glomar Challenger come ho detto (andavo a memoria e mi sono sbagliato). La storia avvincente di questo complotto reale, che coinvolge anche una figura enigmatica come Howard Hughes, è delineata su Wikipedia in inglese. Grazie ad Alex per aver snidato il mio errore.

2013/04/16

Attentato a Boston, attenzione ai link che promettono immagini drammatiche

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Il dramma delle esplosioni alla maratona di Boston ha scatenato il meglio e il peggio di Internet. Se da un lato la Rete permette di informare, coordinare i soccorsi e ritrovare i dispersi (per esempio con il Person Finder attivato subito da Google), dall'altro sta permettendo una vera e propria pornografia della violenza alimentata dal basso oltre che dall'accanimento di certi giornalisti.

Vedo che su blog e social network vengono pubblicate e inoltrate immagini terribili delle vittime. Piantatela. Non servono a niente. Non fanno altro che amplificare l'effetto di shock desiderato dai vigliacchi che hanno organizzato il massacro. Dimostrano solo un voyeurismo morboso verso la sofferenza altrui. Pensate all'effetto che possono avere sulle menti dei giovani e dei bambini che si affacciano alla Rete e si trovano questa roba in bacheca su Facebook.

Come accade sempre quando ci sono notizie di portata planetaria, i creatori di truffe e attacchi informatici approfitteranno (anzi, probabilmente stanno già approfittando) di questa curiosità per disseminare link che promettono immagini scioccanti o rivelazioni clamorose e portano invece a siti infettanti o rubapassword. Motivo in più per evitare questo materiale.

Non mancano, anche qui come al solito, le bertucce che strillano le tesi complottiste più idiote e si chinano ossessivamente sui filmati e sulle immagini alla ricerca di chissà quali indizi che confermino la loro visione del mondo. Anche qui, inoltrare o additare questi deliri non serve a nulla se non ad amplificarli e a far perdere tempo alla gente distraendola dai problemi veri, per cui non darò pubblicità alle elucubrazioni basate su foto sgranatissime di passanti misteriosi e via discorrendo.

Se vedete in televisione o in Rete questi imbecilli in cerca di attenzioni, ricordate che potete sempre cambiare canale o sito e spendere il vostro tempo in qualcosa di più produttivo e positivo di una battaglia di commenti o dell'ennesimo bollettino di ipotesi rigurgitate da teste parlanti ansiose di riempire il vuoto dei fatti: per esempio, una parola di cortesia in più verso uno sconosciuto, un abbraccio in più alle persone amate. O la lettura di queste parole potenti di Bruce Schneier: vinciamo il terrorismo se rifiutiamo di farci terrorizzare.

In tutta questa giostra insanguinata d'immagini è facile perdere di vista l'unico fatto degno di attenzione e riflessione. Non le persone dilaniate, non le grida di panico, non quei pochi coglioni senza nome che hanno piazzato le bombe. Ma la gente che corre ad aiutare.


2013/01/26

Falso lo sbarco sulla Luna? Forza, complottisti, diteglielo in faccia



Buzz Aldrin on WhoSay

Questo è Buzz Aldrin, membro del primo equipaggio a sbarcare sulla Luna, fotografato in Alaska ieri mentre era ospite dell'ANSEP.

I complottisti un po' mi fanno pena. Sempre pronti ad attaccar briga via Internet, ma quando si tratta di fare accuse dirette se la fanno sotto. Eppure per loro, specialmente quelli che abitano in America (sto guardando te, Massimo Mazzucco), sarebbe così facile affrontare i loro antagonisti. La sicurezza intorno agli astronauti è minima. A novembre sono stato negli Stati Uniti per un raduno di astronautica (ampiamente pubblicizzato) e Aldrin girava per l'albergo senza scorta, così come gli altri astronauti lunari, da Ed Mitchell a Fred Haise a Richard Gordon a Gene Cernan. Avvicinarli e rinfacciar loro tutte le accuse che vengono rigurgitate online con così tanta disinvoltura sarebbe stato facilissimo. Ma di lunacomplottisti manco l'ombra.

Che strano.

2013/01/22

Antibufala: Obama rende obbligatori i microchip impiantati nel corpo

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “filippo” e “fabiomel*”.

C'è un piano del Nuovo Ordine Mondiale per inserire in tutti gli abitanti del mondo un microchip, e la recente riforma sanitaria di Obama ne è il primo passo, perché prevede l'inserimento di questi microchip per scopi medici dal 23 marzo prossimo nei cittadini americani. Poi arriverà il turno del resto del pianeta. Non ridete: questa è la tesi di complotto che sta ricominciando a girare in Rete.

Infatti l'idea di un complotto mondiale per impiantare microchip nelle persone è una vecchia storia di origine religiosa, le cui tracce risalgono ad almeno dieci anni fa: l'impianto del microchip (più specificamente un RFID, simile a quello che si usa per l'identificazione dei cani e dei gatti) sarebbe un marchio della Bestia, cioè di Satana, secondo un'interpretazione della Bibbia che cita il libro dell'Apocalisse, nel quale si parla di un “marchio sulla mano destra o sulla fronte” messo dalla Bestia su “tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi” in modo che “nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio”.

Anni fa questa storia prendeva di mira specificamente due marche di RFID impiantabili: Mondex e VeriChip. Lo sbufalamento meticoloso delle asserzioni riguardanti il caso Mondex è qui su Urban Legends e qui su Snopes e si applica pari pari al caso VeriChip. Adesso l'allarme è ritornato alla carica con un aggancio alla riforma sanitaria statunitense, l'Obamacare.

Nella versione corrente, infatti, si “dimostra” la veridicità della tesi citando con precisione un documento governativo statunitense. Siccome molti non vanno a controllare le citazioni, questo fa sembrare credibile l'appello. In particolare viene citato il disegno di legge HR 3962, approvato nel 2009 e disponibile qui in formato PDF: un malloppone di 1990 pagine nel quale però non c'è nessuna menzione di chip o di RFID. La parola“CHIP” (in maiuscolo) presente nel documento è una sigla che sta per Children's Health Insurance Program, ossia una copertura assicurativa sanitaria per bambini. Non c'entra nulla con i microchip.

Altre versioni dell'appello citano un altro documento, HR3200, che però è un disegno di legge che non è mai stato approvato, non faceva parte del progetto Obamacare e comunque non parlava di obblighi d'impiantare microchip, ma soltanto di istituire un registro nazionale dei dispositivi impiantati (pacemaker, protesi mammarie, eccetera). I dettagli della questione sono su Snopes.com, che spiega da dove viene la data del 23 marzo prossimo: è semplicemente la data entro la quale entra in funzione il registro in questione, presente anche nel disegno di legge HR3962 approvato.

In sintesi, la tesi dell'imminente microchippatura dell'umanità da parte del Nuovo Ordine Mondiale si basa su un brano della Bibbia interpretato a capocchia e su un disegno di legge che non dice quello che gli si attribuisce e comunque non è mai stato approvato. Questo è il livello di serietà di chi spara queste tesi di complotto. Ma se per caso non vi basta e avete ancora qualche dubbio, non c'è problema: il 23 marzo è vicino. A quella data, quando non succederà assolutamente niente, esattamente come non è successo niente il 21 dicembre 2012, sarà interessante vedere le reazioni di quest'ennesima categoria d'imbecilli menagramo.

2012/09/11

L’undicesimo 11 settembre


Da tempo non mi occupo più delle tesi di complotto intorno agli attentati dell'11 settembre 2001 per una ragione molto semplice: è il passare stesso del tempo a sbugiardarle. Undici anni dopo, lo stesso coretto di cocciuti cerca ancora di attirare l'attenzione su di sé per vendere libri e DVD. Cerca di trasformare una tragedia con tremila morti in uno spettacolino a base di scontri personali, come se proclamarsi trionfanti su di me o su qualche altro debunker in qualche remoto rivolo di commenti su Youtube rappresentasse una vittoria. Invece di andare in tribunale a mettere alla prova le proprie presunte verità, si autogratifica predicando ai convertiti tramite l'ennesimo inconcludente giro di video e dibattiti. Ai quali non fa più caso nessuno, se non per notare il cattivo gusto di presentarli e tenerli proprio nel giorno della commemorazione dei morti.

Cari complottisti dell'11 settembre, avete fallito. Avete avuto la vostra occasione, a metà degli anni Duemila, in cui eravate riusciti a destare l'interesse dei media. Avete avuto il vostro momento di necrofilo splendore nel freddo sole di settembre che filtrava dalla polvere delle macerie delle Torri Gemelle. E invece di stimolare il dibattito e l'indagine sui veri punti oscuri dell'11/9, avete sprecato la vostra occasione blaterando di ologrammi, aerei fantasma, microonde dallo spazio e nanotermite magica: al vostro repertorio mancavano soltanto gli unicorni mannari invisibili. Non sono stati i debunker o i poteri forti a fregarvi: vi siete fregati con le vostre stesse mani, per il semplice fatto di non aver fatto nulla se non strillare assurdità. Più passa il tempo senza che riusciate a concludere niente, più somigliate a quelli che insistono che Elvis Presley in realtà è ancora vivo ed è stato visto travestito da cameriere in un ristorante di Milwaukee.

Quello che c'era da dire, in risposta alle tesi alternative, è già stato detto. Anche perché da anni, ormai, le tesi che girano sono sempre le stesse: trite, incoerenti, già sentite e già smontate.

Per cui vi saluto. Andate pure avanti senza di me. Non lanciatemi sfide vuote, che non fanno altro che mostrare quanto siete ansiosi di buttarla in rissa pur di riconquistare la ribalta di cui siete così affamati. Il blog Undicisettembre, al quale ho dedicato molti anni insieme ai colleghi d'indagine, ha da tempo voltato pagina e sta pubblicando una serie di interviste personali ai testimoni diretti degli attentati e delle loro conseguenze: i vigili del fuoco Lenny Curcio, Dan Potter e John Picarello, il soccorritore Daniel Nimrod, il giornalista Jamie McIntyre, l'ufficiale di polizia Jacqueline Padilla Curcio, i sopravvissuti Jean Potter e Gina Lippis, e tanti altri. Queste sono le vere voci dell'11 settembre. Loro erano lì; voi no. Il resto è solo lo schiamazzo degli sciocchi.


Per favore: non riaprite il dibattito sulle tesi di complotto nei commenti. Non è me che dovete convincere: io non conto nulla. Se credete davvero di avere delle prove convincenti, organizzatevi e presentatele in tribunale, invece di friggere l'aria nei commenti di un blog.

Non ho tempo per rispondere a tutti i commenti e non ho intenzione di offrire questo spazio come pulpito per le tesi di complotto. Quindi per favore non chiedetemi di ripetere per l'ennesima volta le risposte che ci sono già su Undicisettembre.info e non venite qui a presentare tesi di complotto: le cestinerò. Grazie.

2012/06/27

XKCD e l’obiezione di fondo ai cospirazionismi

Complottismi lunatici



– Ha! Neil DeGrasse Tyson ha una risposta bellissima per la gente che dubita che gli astronauti siano andati sulla Luna.
– Davvero?
– “In cima a 3000 tonnellate di propellente per missili, dove altro pensi che andassero?”
– Carina. Ma tralascia un'argomentazione ancora più semplice.
– Che sarebbe?
– Se la NASA fosse disposta a falsificare dei grandi risultati, a questo punto ne avrebbe raggiunto un altro.
Ahia.
– ... Troppo crudele?
– Bruciante quanto un rientro dall'orbita.

La traduzione dell''ultima battuta non è letterale perché il gioco di parole è intraducibile: letteralmente sarebbe “Quell'accensione è stata così brusca che penso che ti abbia fatto scendere dall'orbita” e il gioco di parole si basa sul doppio significato di “burn”, che vale sia “accensione di motori a razzo” sia “ferita, offesa bruciante”.

Battuta nell'onmouseover: “OK, Spirit e Opportunity sono abbastanza eccezionali. E Kepler. E New Horizons, Cassini, Spirit e Opportunity, Curiosity, TiME e Project M. Ma siamo seri, se la Terra fosse una palla da basket, in quarant'anni nessun essere umano si è allontanato di più di un centimetro dalla sua superficie.”

Come al solito, XKCD centra in pieno il tema, evidenziando non solo l'assurdità del complottismo intorno allo sbarco sulla Luna, ma l'incoerenza di fondo delle grandi tesi di complotto in generale. Se esistono davvero organizzazioni fantasticamente omertose che gestiscono a comando i grandi eventi del mondo, perché non ne approfittano più spesso? Per esempio, se le “scie chimiche” servono per il controllo del clima e la regina Elisabetta fa parte del Gruppo Bilderberg che controlla il mondo, perché durante i recenti festeggiamenti è diluviato? Sarebbe bastata una spruzzatina degli aerei segreti per garantire cieli limpidi e un trionfo di propaganda invece dell'infradiciata che abbiamo visto.

Quest'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. XKCD è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale. Un altro copyright è possibile.
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