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2018/04/26
Se il Corriere fa fake news: l’astronauta, l’UFO e la “macchina della verità”
Ultimo aggiornamento: 2018/04/27 11:20.
Il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo (link intenzionalmente alterato; copia su Archive.is), firmato da Flavio Vanetti, nel quale si afferma senza ombra di dubbio che il celeberrimo astronauta Buzz Aldrin, uno dei primi due esseri umani a camminare sulla Luna nel 1969, ha “superato la prova della macchina della verità” a proposito delle sue dichiarazioni di aver visto un UFO durante la propria missione spaziale di quasi cinquant’anni fa. Ringrazio @ufoofinterest per la segnalazione.
L’articolo dice che Aldrin ha “riconfermato l’episodio” dell’avvistamento ufologico ed è stato “sottoposto al test con una nuova tecnologia all’Institute of BioAcoustic Biology di Albany, in Ohio”. La notizia è stata ripresa da numerosi media di tutto il mondo.
Se fosse vera, sarebbe certamente clamorosa. Ma basta consultare il sito di questo istituto di Albany per scoprire che non si tratta affatto di un’autorevole istituzione scientifica, come il nome altisonante farebbe pensare, ma semplicemente di una privata cittadina americana, tale Sharry Edwards, che, senza alcuna prova, sostiene che i suoni della voce sono una “rappresentazione olografica” della salute delle persone e propone varie procedure pseudomediche bizzarre, come per esempio la “valutazione bioacustica delle allergie” e anche comode e pratiche istruzioni per mettersi in proprio in questo campo “per diletto e per profitto”.
Come se questo non bastasse, approfondendo la vicenda dell’astronauta emerge che non è vero che è stato sottoposto personalmente a un test dal sedicente istituto, come dà ad intendere Vanetti sul Corriere, ma l’istituto ha usato soltanto una vecchia registrazione della sua voce, analizzandola con un dispositivo imprecisato che non c’entra nulla con la “macchina della verità” usata nei processi, dato che questa macchina richiede la presenza del soggetto e misura numerosi parametri fisiologici durante un interrogatorio condotto da un esperto invece di analizzare soltanto una voce preregistrata.
Ciliegina sulla torta, con una rapida ricerca negli archivi digitali delle notizie si scopre che la fonte originale è il tabloid britannico Daily Star. Questa testata afferma (copia su Archive.is) che allo studio condotto dall’Institute of BioAcoustic Biology hanno “preso parte” anche altri astronauti storici, come Edgar Mitchell e Gordon Cooper. Ma questo è un dettaglio rivelatore, dato che Mitchell e Cooper sono morti da tempo e quindi difficilmente possono aver partecipato a un test svolto di recente.
La notizia, insomma, è una bufala, partorita da un sito pseudoscientifico senza alcuna credenziale di serietà e diffusa da un giornale scandalistico, ma questo non ha impedito a molte testate blasonate di diffonderla senza sottoporla a un minimo di verifica.
Aldrin stesso, fra l’altro, aveva già spiegato che l’avvistamento misterioso che gli viene attribuito non riguarda affatto un’astronave extraterrestre, ma fu dovuto semplicemente a un pannello staccatosi come previsto dal veicolo spaziale che li stava portando verso la Luna. L’astronauta, che oggi ha 88 anni, lo aveva spiegato a chiare lettere addirittura già nel 1969, nei rapporti tecnici di fine missione, e lo ha ribadito anche in occasione di questa notizia, ma la leggenda ufologica persiste.
Come mai? Forse la spiegazione sta in un motto dello scrittore americano Mark Twain: “Mai lasciare che la verità ostacoli una storia ghiotta”.
Il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo (link intenzionalmente alterato; copia su Archive.is), firmato da Flavio Vanetti, nel quale si afferma senza ombra di dubbio che il celeberrimo astronauta Buzz Aldrin, uno dei primi due esseri umani a camminare sulla Luna nel 1969, ha “superato la prova della macchina della verità” a proposito delle sue dichiarazioni di aver visto un UFO durante la propria missione spaziale di quasi cinquant’anni fa. Ringrazio @ufoofinterest per la segnalazione.
L’articolo dice che Aldrin ha “riconfermato l’episodio” dell’avvistamento ufologico ed è stato “sottoposto al test con una nuova tecnologia all’Institute of BioAcoustic Biology di Albany, in Ohio”. La notizia è stata ripresa da numerosi media di tutto il mondo.
Se fosse vera, sarebbe certamente clamorosa. Ma basta consultare il sito di questo istituto di Albany per scoprire che non si tratta affatto di un’autorevole istituzione scientifica, come il nome altisonante farebbe pensare, ma semplicemente di una privata cittadina americana, tale Sharry Edwards, che, senza alcuna prova, sostiene che i suoni della voce sono una “rappresentazione olografica” della salute delle persone e propone varie procedure pseudomediche bizzarre, come per esempio la “valutazione bioacustica delle allergie” e anche comode e pratiche istruzioni per mettersi in proprio in questo campo “per diletto e per profitto”.
Come se questo non bastasse, approfondendo la vicenda dell’astronauta emerge che non è vero che è stato sottoposto personalmente a un test dal sedicente istituto, come dà ad intendere Vanetti sul Corriere, ma l’istituto ha usato soltanto una vecchia registrazione della sua voce, analizzandola con un dispositivo imprecisato che non c’entra nulla con la “macchina della verità” usata nei processi, dato che questa macchina richiede la presenza del soggetto e misura numerosi parametri fisiologici durante un interrogatorio condotto da un esperto invece di analizzare soltanto una voce preregistrata.
Ciliegina sulla torta, con una rapida ricerca negli archivi digitali delle notizie si scopre che la fonte originale è il tabloid britannico Daily Star. Questa testata afferma (copia su Archive.is) che allo studio condotto dall’Institute of BioAcoustic Biology hanno “preso parte” anche altri astronauti storici, come Edgar Mitchell e Gordon Cooper. Ma questo è un dettaglio rivelatore, dato che Mitchell e Cooper sono morti da tempo e quindi difficilmente possono aver partecipato a un test svolto di recente.
La notizia, insomma, è una bufala, partorita da un sito pseudoscientifico senza alcuna credenziale di serietà e diffusa da un giornale scandalistico, ma questo non ha impedito a molte testate blasonate di diffonderla senza sottoporla a un minimo di verifica.
Aldrin stesso, fra l’altro, aveva già spiegato che l’avvistamento misterioso che gli viene attribuito non riguarda affatto un’astronave extraterrestre, ma fu dovuto semplicemente a un pannello staccatosi come previsto dal veicolo spaziale che li stava portando verso la Luna. L’astronauta, che oggi ha 88 anni, lo aveva spiegato a chiare lettere addirittura già nel 1969, nei rapporti tecnici di fine missione, e lo ha ribadito anche in occasione di questa notizia, ma la leggenda ufologica persiste.
Come mai? Forse la spiegazione sta in un motto dello scrittore americano Mark Twain: “Mai lasciare che la verità ostacoli una storia ghiotta”.
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2014/12/11
La piantiamo con questa bufala che Samantha Cristoforetti avrebbe visto un UFO?
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
No, no, no, no, e ancora no: Samantha Cristoforetti non ha visto un UFO. Ha semplicemente visto inaspettatamente, attraverso il piccolo finestrino della sua capsula Soyuz, lo spettacolo della grande Stazione Spaziale Internazionale illuminata dal sole radente, e la sorpresa causata da tanta bellezza improvvisa l'ha fatta esclamare. Lo ha spiegato subito, e con gioia palpabile, appena salita a bordo, in diretta TV, e poi nel suo primo diario di bordo dallo spazio. Fine della storia.
L'avevo già scritto due settimane fa, sperando di fare prevenzione, ma è servito a poco. La bufala imperversa in Rete e, peggio ancora, sui giornali: quelli dove lavora, in teoria, gente pagata per scrivere notizie, non cazzate. Riprovo a fare chiarezza.
Questo è un brano della diretta, trasmessa la notte fra il 23 e 24 novembre scorsi, dell'arrivo di Sam e dei suoi compagni di viaggio Terry Virts e Anton Shkaplerov alla Stazione Spaziale Internazionale, in orbita a 400 chilometri dalla Terra. L'inquadratura, ripresa da una delle telecamere esterne della Stazione, mostra il veicolo spaziale Soyuz nel quale si trovano i tre astronauti. In questo brano si sente Samantha fare l'esclamazione che ha fatto galoppare le fantasie dei fufologi.
Notate che la Soyuz, nel video, assume rapidamente un colore dorato? È perché il sole sta calando, per via del movimento della Soyuz e della Stazione intorno alla Terra. Lo stesso sta succedendo alla Stazione, grande quanto un campo di calcio, con pannelli solari dorati ampi quanto le ali di un Jumbo Jet. Samantha ha visto questo spettacolo a sorpresa (normalmente l'equipaggio non vede la Stazione dai finestrini durante l'avvicinamento) attraverso uno dei piccoli finestrini del proprio veicolo. La sua esclamazione forse è un po' fuori dai canoni dell'aplomb professionale, ma è sicuramente molto umana, perché Sam ha visto qualcosa di simile a questo:
Ditemi se anche a voi non sarebbe scappato da dire qualcosa.
Quindi piantatela, ufologi e giornalisti da quattro soldi, di scrivere che forse Sam ha visto un veicolo extraterrestre o un oggetto non identificato. Non l'ha visto. Ha visto di meglio: s'è trovata davanti agli occhi una testimonianza spettacolare dell'ingegno umano. Ha visto una casa che sta nello spazio.
E soprattutto vergognatevi di insinuare che Samantha stia mentendo per coprire una congiura che esiste soltanto nella vostra mente troppo piccola. Siete così stupidi che pur di adattare la realtà alle vostre piccole fantasie popolate di omini verdi che svolazzano segretamente siete disposti a scrivere che un'astronauta italiana è una bugiarda. Siete così ottusi che non riuscite a concepire che una persona possa meravigliarsi perché finalmente, dopo anni di faticoso addestramento, dopo aver rischiato la vita cavalcando un missile con trecento tonnellate di propellente infiammabile lanciato a ventottomila chilometri l'ora, vede di botto la magnifica destinazione che ha sognato di raggiungere per una vita, e la vede oltretutto nella luce più bella che le poteva capitare. Forse non ci riuscite perché la massima destinazione che riuscite a concepire è la porta dell'ufficio stipendi.
Sto parlando a te, Flavio Vanetti, e alla redazione del Corriere della Sera che è responsabile di ospitare queste tue parole: “a me suona tanto di bugia confezionata ad hoc”. Sto parlando a voi, Angelo Carannante ed Ennio Piccaluga, che esternate i vostri “dubbi sulla frettolosa spiegazione che ha dato del suo avvistamento ufo”. Che menti minuscole che avete: così ristrette che dovete sminuire tutti, compresa Samantha Cristoforetti, e misurarli col vostro metro. È colpa vostra, e soltanto vostra, se un argomento così bello e profondo come la vita extraterrestre è diventato una barzelletta.
Intanto Samantha Cristoforetti è troppo indaffarata a lavorare (come si vede nell'immagine qui accanto, ripresa ieri dalle webcam di bordo) e a fare scienza per sprecarsi a rispondere a queste cialtronate. Si è limitata a fare un tweet ironico in risposta a Fabio Fazio (Raitre):
No, no, no, no, e ancora no: Samantha Cristoforetti non ha visto un UFO. Ha semplicemente visto inaspettatamente, attraverso il piccolo finestrino della sua capsula Soyuz, lo spettacolo della grande Stazione Spaziale Internazionale illuminata dal sole radente, e la sorpresa causata da tanta bellezza improvvisa l'ha fatta esclamare. Lo ha spiegato subito, e con gioia palpabile, appena salita a bordo, in diretta TV, e poi nel suo primo diario di bordo dallo spazio. Fine della storia.
L'avevo già scritto due settimane fa, sperando di fare prevenzione, ma è servito a poco. La bufala imperversa in Rete e, peggio ancora, sui giornali: quelli dove lavora, in teoria, gente pagata per scrivere notizie, non cazzate. Riprovo a fare chiarezza.
Questo è un brano della diretta, trasmessa la notte fra il 23 e 24 novembre scorsi, dell'arrivo di Sam e dei suoi compagni di viaggio Terry Virts e Anton Shkaplerov alla Stazione Spaziale Internazionale, in orbita a 400 chilometri dalla Terra. L'inquadratura, ripresa da una delle telecamere esterne della Stazione, mostra il veicolo spaziale Soyuz nel quale si trovano i tre astronauti. In questo brano si sente Samantha fare l'esclamazione che ha fatto galoppare le fantasie dei fufologi.
Notate che la Soyuz, nel video, assume rapidamente un colore dorato? È perché il sole sta calando, per via del movimento della Soyuz e della Stazione intorno alla Terra. Lo stesso sta succedendo alla Stazione, grande quanto un campo di calcio, con pannelli solari dorati ampi quanto le ali di un Jumbo Jet. Samantha ha visto questo spettacolo a sorpresa (normalmente l'equipaggio non vede la Stazione dai finestrini durante l'avvicinamento) attraverso uno dei piccoli finestrini del proprio veicolo. La sua esclamazione forse è un po' fuori dai canoni dell'aplomb professionale, ma è sicuramente molto umana, perché Sam ha visto qualcosa di simile a questo:
Ditemi se anche a voi non sarebbe scappato da dire qualcosa.
Quindi piantatela, ufologi e giornalisti da quattro soldi, di scrivere che forse Sam ha visto un veicolo extraterrestre o un oggetto non identificato. Non l'ha visto. Ha visto di meglio: s'è trovata davanti agli occhi una testimonianza spettacolare dell'ingegno umano. Ha visto una casa che sta nello spazio.
E soprattutto vergognatevi di insinuare che Samantha stia mentendo per coprire una congiura che esiste soltanto nella vostra mente troppo piccola. Siete così stupidi che pur di adattare la realtà alle vostre piccole fantasie popolate di omini verdi che svolazzano segretamente siete disposti a scrivere che un'astronauta italiana è una bugiarda. Siete così ottusi che non riuscite a concepire che una persona possa meravigliarsi perché finalmente, dopo anni di faticoso addestramento, dopo aver rischiato la vita cavalcando un missile con trecento tonnellate di propellente infiammabile lanciato a ventottomila chilometri l'ora, vede di botto la magnifica destinazione che ha sognato di raggiungere per una vita, e la vede oltretutto nella luce più bella che le poteva capitare. Forse non ci riuscite perché la massima destinazione che riuscite a concepire è la porta dell'ufficio stipendi.
Sto parlando a te, Flavio Vanetti, e alla redazione del Corriere della Sera che è responsabile di ospitare queste tue parole: “a me suona tanto di bugia confezionata ad hoc”. Sto parlando a voi, Angelo Carannante ed Ennio Piccaluga, che esternate i vostri “dubbi sulla frettolosa spiegazione che ha dato del suo avvistamento ufo”. Che menti minuscole che avete: così ristrette che dovete sminuire tutti, compresa Samantha Cristoforetti, e misurarli col vostro metro. È colpa vostra, e soltanto vostra, se un argomento così bello e profondo come la vita extraterrestre è diventato una barzelletta.
Intanto Samantha Cristoforetti è troppo indaffarata a lavorare (come si vede nell'immagine qui accanto, ripresa ieri dalle webcam di bordo) e a fare scienza per sprecarsi a rispondere a queste cialtronate. Si è limitata a fare un tweet ironico in risposta a Fabio Fazio (Raitre):
#chetempochefa@fabfazio Ufo? Moltissimi e di ogni tipo! Tutti poi prontamente identificati con codice a barre nell’inventario di bordo.
— Sam Cristoforetti (@AstroSamantha) 6 Dicembre 2014
2014/12/05
Antibufala: Boyd Bushman, ex dipendente dell'Area 51, in punto di morte ha confessato che gli alieni sono fra noi
Boyd Bushman, ex dipendente della famosa Area 51, è morto il 7 agosto scorso, ma prima di morire ha registrato una videoconfessione nella quale mostra fotografie di esseri extraterrestri e altre chicche ufologiche.
Perlomeno questo è quello che scrivono molte fonti giornalistiche (Blitz Quotidiano, Corriere della Sera (Flavio Vanetti, Il Mattino, Il Gazzettino, l'immancabile Daily Mail), descrivendo Bushman senza esitazioni o dubbi come uno “scienziato” che ha “conquistato molti brevetti” e che ha lavorato “per aziende appaltatrici della difesa americana, come la Hughes Aircraft, General Dynamics e Texas Instruments”. La fonte di questo curriculum in apparenza di tutto rispetto, però, è una pagina di Wikipedia ora cancellata: nessun'altra credenziale, nessun altro riscontro.
Ciononostante queste fonti d'informazione riferiscono, in tutta serietà, i racconti di Bushman (anche questi privi di qualunque riscontro): gli alieni, dice, lavorano all'Area 51, sono “umanoidi alti circa 1,5 metri con mani palmate” e sono “impiegati a stretto contatto con gli esseri umani”. Hanno “dita lunghe, piedi palmati, e provengono da un pianeta noto come Quintumnia”, dice Bushman. Nessuna esitazione, neppure un istante d'incredulità, neanche di fronte alla dichiarazione che ci sono alieni “mandriani” e alieni “ladri di bestiame”. Cosa ci facciano col bestiame degli esseri ipertecnologici capaci di attraversare gli immensi spazi interstellari non se lo chiede nessuno.
Per fortuna non tutti sono così disposti a credere sulla parola al primo che passa su Youtube, dice di essere un ex dipendente dell'Area 51 e parla di piedi palmati e alieni mandriani. Il sito antibufala Snopes.com, per esempio, segnala un problemino in tutta questa storia: non solo non c'è nessun riscontro che l'uomo nel video sia davvero chi dice di essere (e che sia morto), ma l'alieno mostrato dal presunto signor Bushman somiglia stranamente a un alieno giocattolo che si compra ai grandi magazzini Walmart.
Secondo le ricerche di RationalWiki, il video (ora rimosso per una contestazione di copyright fatta da tale Chris Mooney) risale in realtà al 2007 ed è opera di David Sereda, noto sostenitore delle teorie più bislacche. Inoltre emerge un'ipotesi davvero triste, ossia che l'uomo nel video sia davvero un ex addetto ai lavori del settore aerospaziale (nel quale non mancano, come in ogni altro campo, persone che credono alle tesi più stravaganti) e che sia stato gabbato crudelmente per anni da colleghi che gli hanno fornito finte prove di incontri alieni per venire incontro alle sue idee strampalate.
Sia come sia, ancora una volta siamo alle solite: tante chiacchiere, tanto fumo, tanti raggiri, tanta voglia di credere, ma nessuna prova concreta per un argomento così importante come l'esistenza e il contatto con altre entità intelligenti. Sono casi come questo che rendono poco credibile tutto il settore dell'ufologia, perché invece di essere liquidati per mancanza di prove vengono diffusi acriticamente e anzi promossi come se fossero rivelazioni inoppugnabili.
Perlomeno questo è quello che scrivono molte fonti giornalistiche (Blitz Quotidiano, Corriere della Sera (Flavio Vanetti, Il Mattino, Il Gazzettino, l'immancabile Daily Mail), descrivendo Bushman senza esitazioni o dubbi come uno “scienziato” che ha “conquistato molti brevetti” e che ha lavorato “per aziende appaltatrici della difesa americana, come la Hughes Aircraft, General Dynamics e Texas Instruments”. La fonte di questo curriculum in apparenza di tutto rispetto, però, è una pagina di Wikipedia ora cancellata: nessun'altra credenziale, nessun altro riscontro.
Ciononostante queste fonti d'informazione riferiscono, in tutta serietà, i racconti di Bushman (anche questi privi di qualunque riscontro): gli alieni, dice, lavorano all'Area 51, sono “umanoidi alti circa 1,5 metri con mani palmate” e sono “impiegati a stretto contatto con gli esseri umani”. Hanno “dita lunghe, piedi palmati, e provengono da un pianeta noto come Quintumnia”, dice Bushman. Nessuna esitazione, neppure un istante d'incredulità, neanche di fronte alla dichiarazione che ci sono alieni “mandriani” e alieni “ladri di bestiame”. Cosa ci facciano col bestiame degli esseri ipertecnologici capaci di attraversare gli immensi spazi interstellari non se lo chiede nessuno.
Per fortuna non tutti sono così disposti a credere sulla parola al primo che passa su Youtube, dice di essere un ex dipendente dell'Area 51 e parla di piedi palmati e alieni mandriani. Il sito antibufala Snopes.com, per esempio, segnala un problemino in tutta questa storia: non solo non c'è nessun riscontro che l'uomo nel video sia davvero chi dice di essere (e che sia morto), ma l'alieno mostrato dal presunto signor Bushman somiglia stranamente a un alieno giocattolo che si compra ai grandi magazzini Walmart.
Secondo le ricerche di RationalWiki, il video (ora rimosso per una contestazione di copyright fatta da tale Chris Mooney) risale in realtà al 2007 ed è opera di David Sereda, noto sostenitore delle teorie più bislacche. Inoltre emerge un'ipotesi davvero triste, ossia che l'uomo nel video sia davvero un ex addetto ai lavori del settore aerospaziale (nel quale non mancano, come in ogni altro campo, persone che credono alle tesi più stravaganti) e che sia stato gabbato crudelmente per anni da colleghi che gli hanno fornito finte prove di incontri alieni per venire incontro alle sue idee strampalate.
Sia come sia, ancora una volta siamo alle solite: tante chiacchiere, tanto fumo, tanti raggiri, tanta voglia di credere, ma nessuna prova concreta per un argomento così importante come l'esistenza e il contatto con altre entità intelligenti. Sono casi come questo che rendono poco credibile tutto il settore dell'ufologia, perché invece di essere liquidati per mancanza di prove vengono diffusi acriticamente e anzi promossi come se fossero rivelazioni inoppugnabili.
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2011/08/21
No, la NASA non ha detto che gli alieni ci distruggeranno perché inquiniamo
“Gli alieni potrebbero distruggere l'umanità per proteggere altre civiltà, dicono gli scienziati”: così ha titolato il Guardian, subito ripreso dal Giornale (“Uno studio targato NASA avverte l'umanità: se l'inquinamento cresce, aumentano le possibilità di un attacco alieno”, a firma di Alessandro Gnocchi, per fortuna con tono semiserio).
Serissima l'ANSA, che scrive che “ridurre le emissioni di gas serra potrebbe contribuire a salvare l'umanità da un attacco alieno: questa possibilità, è sostenuta da uno scienziato affiliato alla Nasa e i suoi colleghi della Pennsylvania State University”.
Più drastico è BlitzQuotidiano: “Scienziato Nasa: 'Gli alieni ci stermineranno'”. Flavio Vanetti, sul blog del Corriere, titola che “Gli alieni potrebbero distruggerci per proteggere altre civiltà”.
Tranquilli: la NASA non ha annunciato niente del genere. Il Guardian ha lanciato erroneamente la notizia attribuendola a un “rapporto per la NASA” (e ha fatto correttamente pubblica ammenda) e tutti gli altri hanno ripetuto a pappagallo.
In realtà il “rapporto” è un articolo pubblicato un paio di mesi fa su Acta Astronautica e scritto per divertimento da un gruppo di persone, una delle quali ha semplicemente un'affiliazione alla NASA, non è un dipendente dell'ente spaziale statunitense e non parla o scrive a nome della NASA. Il rapporto non è stato finanziato o sostenuto in alcun modo dalla NASA, che anzi ha pubblicato una smentita e linkato la spiegazione di uno degli autori, Shawn Domagal-Goldman.
L'articolo esaminava in via puramente ipotetica i vari possibili scenari di contatto con altre civiltà; fra i tanti scenari positivi e negativi c'era anche quello dell'intervento “ecologista” di ET, che è stato gonfiato oltre misura dal Guardian. Domagal-Goldman ammette di aver commesso l'errore di aver indicato, nell'articolo su Acta Astronautica, la propria affiliazione scrivendo “NASA Headquarters”: è formalmente corretta, visto che è la sua reale affiliazione, ma ha tratto in inganno i giornalisti dal sensazionalismo facile.
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “andrea.br*”.
Serissima l'ANSA, che scrive che “ridurre le emissioni di gas serra potrebbe contribuire a salvare l'umanità da un attacco alieno: questa possibilità, è sostenuta da uno scienziato affiliato alla Nasa e i suoi colleghi della Pennsylvania State University”.
Più drastico è BlitzQuotidiano: “Scienziato Nasa: 'Gli alieni ci stermineranno'”. Flavio Vanetti, sul blog del Corriere, titola che “Gli alieni potrebbero distruggerci per proteggere altre civiltà”.
Tranquilli: la NASA non ha annunciato niente del genere. Il Guardian ha lanciato erroneamente la notizia attribuendola a un “rapporto per la NASA” (e ha fatto correttamente pubblica ammenda) e tutti gli altri hanno ripetuto a pappagallo.
In realtà il “rapporto” è un articolo pubblicato un paio di mesi fa su Acta Astronautica e scritto per divertimento da un gruppo di persone, una delle quali ha semplicemente un'affiliazione alla NASA, non è un dipendente dell'ente spaziale statunitense e non parla o scrive a nome della NASA. Il rapporto non è stato finanziato o sostenuto in alcun modo dalla NASA, che anzi ha pubblicato una smentita e linkato la spiegazione di uno degli autori, Shawn Domagal-Goldman.
L'articolo esaminava in via puramente ipotetica i vari possibili scenari di contatto con altre civiltà; fra i tanti scenari positivi e negativi c'era anche quello dell'intervento “ecologista” di ET, che è stato gonfiato oltre misura dal Guardian. Domagal-Goldman ammette di aver commesso l'errore di aver indicato, nell'articolo su Acta Astronautica, la propria affiliazione scrivendo “NASA Headquarters”: è formalmente corretta, visto che è la sua reale affiliazione, ma ha tratto in inganno i giornalisti dal sensazionalismo facile.
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “andrea.br*”.
2009/11/06
Antibufala: Obama il 27 novembre annuncerà che siamo in contatto con gli alieni!
Corre voce in Rete (ne parla anche il Corriere della Sera) che il presidente degli Stati Uniti farà un annuncio pubblico a proposito degli UFO il 27 novembre prossimo: “La data: il 27 novembre di quest'anno. L'esternazione: l'ammissione di un contatto pacifico con sei razze aliene. E poi, a cascata, una carrellata su episodi famosi, fino ai fatti del 1947 di Roswell e a quelli, addirittura precedenti, di Los Angeles 1942”.
Così scrive Flavio Vanetti, indicando come fonte un “recentissimo convegno di esopolitica in Spagna”. Gli fanno eco in molti, come per esempio Ufo-blogger.com e gli ufologi italofoni.
Ma qual è la fonte originale della notizia? Non certo la Casa Bianca. È un oracolo di Internet, ma non è un essere umano (e neppure un alieno): è un robot, o meglio, un Web Bot, ossia un programma automatico, come spiega Ufo-Blogger.com.
Il Web Bot Project è un programma che secondo i suoi creatori, Clif High e George Ure di Halfpasthuman.com, sarebbe in grado di predire gli eventi utilizzando ricerche mirate su Internet: va a caccia di circa 300.000 parole che hanno un contesto emotivo e memorizza le parole immediatamente vicine a quelle trecentomila. In questo modo, si dice, il software attingerebbe all'“inconscio collettivo” della Rete e quindi sarebbe in grado di prevedere catastrofi e grandi eventi.
Funziona? Non molto bene, si direbbe, ma forse è meglio così, visto che predice principalmente sciagure. Per esempio, aveva previsto per il 5 novembre (ieri) una guerra di Pakistan e Iran contro Israele per poi tirare in ballo anche la Corea del Nord, e mi pare che abbia toppato. Più in generale, le volte che afferma di averci azzeccato risulta che le sue previsioni erano più vaghe di quelle di una cartomante televisiva.
È dunque molto improbabile che Obama annunci davvero di essere amicone di sei tipi di ET in un sol botto il 27 novembre prossimo. Ma aspettiamo fiduciosi. Si può sempre sognare, no?
Così scrive Flavio Vanetti, indicando come fonte un “recentissimo convegno di esopolitica in Spagna”. Gli fanno eco in molti, come per esempio Ufo-blogger.com e gli ufologi italofoni.
Ma qual è la fonte originale della notizia? Non certo la Casa Bianca. È un oracolo di Internet, ma non è un essere umano (e neppure un alieno): è un robot, o meglio, un Web Bot, ossia un programma automatico, come spiega Ufo-Blogger.com.
Il Web Bot Project è un programma che secondo i suoi creatori, Clif High e George Ure di Halfpasthuman.com, sarebbe in grado di predire gli eventi utilizzando ricerche mirate su Internet: va a caccia di circa 300.000 parole che hanno un contesto emotivo e memorizza le parole immediatamente vicine a quelle trecentomila. In questo modo, si dice, il software attingerebbe all'“inconscio collettivo” della Rete e quindi sarebbe in grado di prevedere catastrofi e grandi eventi.
Funziona? Non molto bene, si direbbe, ma forse è meglio così, visto che predice principalmente sciagure. Per esempio, aveva previsto per il 5 novembre (ieri) una guerra di Pakistan e Iran contro Israele per poi tirare in ballo anche la Corea del Nord, e mi pare che abbia toppato. Più in generale, le volte che afferma di averci azzeccato risulta che le sue previsioni erano più vaghe di quelle di una cartomante televisiva.
È dunque molto improbabile che Obama annunci davvero di essere amicone di sei tipi di ET in un sol botto il 27 novembre prossimo. Ma aspettiamo fiduciosi. Si può sempre sognare, no?
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2009/11/01
Antibufala: Apollo 20, missione segreta per recuperare un'astronave sulla Luna
La storia è stata recentemente ripescata dalla trasmissione Mistero (Italia 1) e segnalata da Flavio Vanetti sul Corriere della Sera: vi sarebbe stata una missione Apollo segreta, denominata Apollo 20, svolta congiuntamente da astronauti statunitensi e cosmonauti sovietici per recuperare un'astronave extraterrestre scoperta sulla Luna.
Si tratta in realtà di una bufala classica, alla quale la redazione di Mistero ha abboccato alla grande senza fare alcun controllo sulla sensatezza o veridicità delle asserzioni dei personaggi intervistati, e che anche gli ufologi hanno sbugiardato da tempo. I dettagli, se volete, sono sul blog Complotti Lunari grazie al contributo di Hammer e Trystero.
Si tratta in realtà di una bufala classica, alla quale la redazione di Mistero ha abboccato alla grande senza fare alcun controllo sulla sensatezza o veridicità delle asserzioni dei personaggi intervistati, e che anche gli ufologi hanno sbugiardato da tempo. I dettagli, se volete, sono sul blog Complotti Lunari grazie al contributo di Hammer e Trystero.
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2009/02/20
Corriere, Raul Bova cade in minestrone di capelli, UFO e scie chimiche
Mi avete segnalato in tanti questo incredibile articolo-minestrone pubblicato da una testata che in teoria conosciamo per una certa sua sobrietà e rispettabilità, ossia il Corriere della Sera, che ha titolato addirittura "La caccia agli Ufo, quattro casi italiani - Un globo bianco comparso anche nel film «Milano-Palermo» alle spalle di Raul Bova".
Abbiamo dunque le prove che almeno qualcuno li guarda, i film di Raul Bova, ma con conseguenze nefaste per la propria capigliatura spaziale e flatulenze chimiche ancora più moleste. Infatti secondo l'autore dell'articolo, Flavio Vanetti, "in Milano-Palermo: il ritorno, film del 2007, compare un globo bianco alle spalle di Raul Bova". Wow.
Ci sarebbero anche altri episodi di avvistamenti misteriosi che avverrebbero in "assenza di spiegazioni scientifiche" e, guarda caso, in concomitanza con il fenomeno delle presunte "scie chimiche", che l'articolista descrive come se fossero un fatto assodato: "Non è la prima volta che gli avvistamenti sono concomitanti con il fenomeno del «chemtrails» e non è la prima volta che si registrano nel Nord-est".
Se non bastassero UFO e scie chimiche per partorire l'equivalente letterario liofilizzato di Voyager, arrivano in soccorso anche i "capelli d'angelo":
Il tutto è condito da una foto di un oggetto, descritta come "avvistamento in Sicilia del comandante Garofalo", che è il solito oggettino circolare sgranato e sfocato, mostrato senza alcun contesto. Solo che Paolo Toselli su Focus.it nota che l'UFO mostrato dal Corriere con tanta sicurezza ha una straordinaria somiglianza con il veicolo alieno del film Chicken Little, specialmente la versione offerta insieme alle merendine Kinder. La seconda foto è tratta da Pianetahobby.it.
Sarà un caso? Davvero gli alieni fanno reverse engineering dei regali delle merendine?
Quello che colpisce di tutto l'articolo è che si fanno affermazioni apparentemente precise, ma che poi risultano essere solo vaghe approssimazioni. Si parla di "un velivolo di linea italiano in crociera da Catania a Napoli" del 15 ottobre o di "un aereo civile" a Verona il 27 settembre 2008: ci voleva tanto a dare il numero del volo e l'orario? Un link a un rapporto tecnico sull'evento? Chi sono coloro che l'avrebbero "osservato simultaneamente da terra"? Niente. Questo non è giornalismo, è pettegolezzo da portinaia; e dispiace notare che gran parte della "ricerca" ufologica usa questi metodi.
Nell'articolo del Corriere manca persino un link al filmato dell'UFO durante le riprese del film con Raul Bova: è forse un bene, perché guardandolo si rivela una gran delusione: una macchiolina sgranata che potrebbe essere qualunque cosa, per esempio lo sfocato riflesso momentaneo di un aereo che passa e che in quell'istante è angolato in modo da riflettere il sole (una cosa analoga mi capitò durante un volo di linea, e solo il teleobiettivo mi permise di capire che era un altro aereo visto quasi di punta).
I link ai video su Youtube sono pubblicati nel blog ufologico di Ivan Ceci. Buona visione.
Lo stesso Ceci, stando alle ricerche di Gianni Comoretto effettuate mediante invocazione a San Google, ha pubblicato qui nello stesso blog la ripresa video di Montebelluna citata dall'articolo: il solito zoom al massimo che mostra un oggetto indistinguibile e completamente sfocato. Considerato che le telecamere di solito mettono a fuoco all'infinito quando non riescono a mettere a fuoco automaticamente, questo indica che l'"UFO" è in realtà vicino all'obiettivo, come indicato dal fatto che l'autofocus riesce, per un istante, a focalizzare sull'oggetto e poi torna all'infinito.
E i "capelli d'angelo" citati nell'articolo? Ho fatto un po' di ricerche e ho chiesto il parere di chi segue i fenomeni di questo genere da tempo, come per esempio Massimo Polidoro (che ne parla qui con specifico riferimento all'episodio di Firenze del 1954), e Simone Angioni, già noto ai lettori del Disinformatico per il suo articolato lavoro sulle presunte "scie chimiche". I "capelli d'angelo" sono un fenomeno che appassiona gli ufologi, ma che è con tutta probabilità maggiormente pertinente per gli entomologi, perché i filamenti sono, guarda caso, molto simili a quelli delle specie di ragno che tessono una sorta di mini-paracadute di ragnatela per propagarsi, come descritto per esempio dall'entomologo John Jackman, della Texas A&M University, citato nel numero 40 (novembre-dicembre 2001) di Scienza & Paranormale, la rivista del CICAP.
Jackman ha infatti illustrato che dopo la nascita, un certo tipo di giovani ragni migratori secerne lunghi fili di seta che, sollevati dal vento, trasportano l'animale lontano, anche per molti chilometri. "È più facile vedere i filamenti in un giorno di sole che fa seguito a un temporale", spiega Jackman, "è un fenomeno molto comune. Quando la luce è giusta se ne possono vedere centinaia di migliaia volare in cielo".
Angioni ha ripreso recentemente in video questo fenomeno stagionale:
Il chimico ha inoltre svolto delle analisi tecniche sui "capelli d'angelo" che ne confermano la natura proteica e non sintetica, men che meno aliena, come spiegato in questo articolo e questo di Angioni e telefonicamente da Angioni stesso durante la diretta radiofonica del Disinformatico.
Invece di rivelarci presunte verità aliene, l'episodio getta insomma luce sul fascino reale della natura, che troppo spesso qualcuno ignora perché è troppo preso a guardare il cielo e a scambiare giocattoli delle merendine per astronavi intergalattiche.
Abbiamo dunque le prove che almeno qualcuno li guarda, i film di Raul Bova, ma con conseguenze nefaste per la propria capigliatura spaziale e flatulenze chimiche ancora più moleste. Infatti secondo l'autore dell'articolo, Flavio Vanetti, "in Milano-Palermo: il ritorno, film del 2007, compare un globo bianco alle spalle di Raul Bova". Wow.
Ci sarebbero anche altri episodi di avvistamenti misteriosi che avverrebbero in "assenza di spiegazioni scientifiche" e, guarda caso, in concomitanza con il fenomeno delle presunte "scie chimiche", che l'articolista descrive come se fossero un fatto assodato: "Non è la prima volta che gli avvistamenti sono concomitanti con il fenomeno del «chemtrails» e non è la prima volta che si registrano nel Nord-est".
Se non bastassero UFO e scie chimiche per partorire l'equivalente letterario liofilizzato di Voyager, arrivano in soccorso anche i "capelli d'angelo":
Sempre il Nord è stato infine caratterizzato da una pioggia di filamenti. Siamo dal 6 all'8 novembre. I capelli d'angelo, lunghi da 50 centimetri a 2 metri, cadono a Parma, Treviso, tra Milano e Pavia e in altri posti. Erano elettrizzati: acciuffati con le mani, si appiccicavano. Non solo: collocati in contenitori di vetro, si appallottolavano a gran velocità. Un caso? No. Qualcosa di simile accadde il 27 ottobre 1954: su Firenze apparvero oggetti bianchi e dall'alto scese una bambagia vetrosa i cui fiocchi si scioglievano al suolo.
Il tutto è condito da una foto di un oggetto, descritta come "avvistamento in Sicilia del comandante Garofalo", che è il solito oggettino circolare sgranato e sfocato, mostrato senza alcun contesto. Solo che Paolo Toselli su Focus.it nota che l'UFO mostrato dal Corriere con tanta sicurezza ha una straordinaria somiglianza con il veicolo alieno del film Chicken Little, specialmente la versione offerta insieme alle merendine Kinder. La seconda foto è tratta da Pianetahobby.it.
Sarà un caso? Davvero gli alieni fanno reverse engineering dei regali delle merendine?
Quello che colpisce di tutto l'articolo è che si fanno affermazioni apparentemente precise, ma che poi risultano essere solo vaghe approssimazioni. Si parla di "un velivolo di linea italiano in crociera da Catania a Napoli" del 15 ottobre o di "un aereo civile" a Verona il 27 settembre 2008: ci voleva tanto a dare il numero del volo e l'orario? Un link a un rapporto tecnico sull'evento? Chi sono coloro che l'avrebbero "osservato simultaneamente da terra"? Niente. Questo non è giornalismo, è pettegolezzo da portinaia; e dispiace notare che gran parte della "ricerca" ufologica usa questi metodi.
Nell'articolo del Corriere manca persino un link al filmato dell'UFO durante le riprese del film con Raul Bova: è forse un bene, perché guardandolo si rivela una gran delusione: una macchiolina sgranata che potrebbe essere qualunque cosa, per esempio lo sfocato riflesso momentaneo di un aereo che passa e che in quell'istante è angolato in modo da riflettere il sole (una cosa analoga mi capitò durante un volo di linea, e solo il teleobiettivo mi permise di capire che era un altro aereo visto quasi di punta).
I link ai video su Youtube sono pubblicati nel blog ufologico di Ivan Ceci. Buona visione.
Lo stesso Ceci, stando alle ricerche di Gianni Comoretto effettuate mediante invocazione a San Google, ha pubblicato qui nello stesso blog la ripresa video di Montebelluna citata dall'articolo: il solito zoom al massimo che mostra un oggetto indistinguibile e completamente sfocato. Considerato che le telecamere di solito mettono a fuoco all'infinito quando non riescono a mettere a fuoco automaticamente, questo indica che l'"UFO" è in realtà vicino all'obiettivo, come indicato dal fatto che l'autofocus riesce, per un istante, a focalizzare sull'oggetto e poi torna all'infinito.
E i "capelli d'angelo" citati nell'articolo? Ho fatto un po' di ricerche e ho chiesto il parere di chi segue i fenomeni di questo genere da tempo, come per esempio Massimo Polidoro (che ne parla qui con specifico riferimento all'episodio di Firenze del 1954), e Simone Angioni, già noto ai lettori del Disinformatico per il suo articolato lavoro sulle presunte "scie chimiche". I "capelli d'angelo" sono un fenomeno che appassiona gli ufologi, ma che è con tutta probabilità maggiormente pertinente per gli entomologi, perché i filamenti sono, guarda caso, molto simili a quelli delle specie di ragno che tessono una sorta di mini-paracadute di ragnatela per propagarsi, come descritto per esempio dall'entomologo John Jackman, della Texas A&M University, citato nel numero 40 (novembre-dicembre 2001) di Scienza & Paranormale, la rivista del CICAP.
Jackman ha infatti illustrato che dopo la nascita, un certo tipo di giovani ragni migratori secerne lunghi fili di seta che, sollevati dal vento, trasportano l'animale lontano, anche per molti chilometri. "È più facile vedere i filamenti in un giorno di sole che fa seguito a un temporale", spiega Jackman, "è un fenomeno molto comune. Quando la luce è giusta se ne possono vedere centinaia di migliaia volare in cielo".
Angioni ha ripreso recentemente in video questo fenomeno stagionale:
Invece di rivelarci presunte verità aliene, l'episodio getta insomma luce sul fascino reale della natura, che troppo spesso qualcuno ignora perché è troppo preso a guardare il cielo e a scambiare giocattoli delle merendine per astronavi intergalattiche.
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