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Il Disinformatico: antiscienza

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2020/11/07

Trump fuori; Joe Biden sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti

Sarà un piacere avere alla Casa Bianca un presidente che crede nella scienza invece di un ciarlatano che crede solo a se stesso.

 

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2020/03/15

Si dimette il presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi in Italia, Vincenzo d’Anna. Anzi no

Ultimo aggiornamento: 2020/03/15 22:30.

Vincenzo D’Anna non è più presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi italiani (leggete l’aggiornamento in fondo). Ne dà notizia il sito dell’Ordine: ed è una gran bella notizia, perché D’Anna ha collezionato dichiarazioni non solo ottuse sul piano personale (come queste sugli stupri) ma anche comportamenti inequivocabilmente antiscientifici, come i finanziamenti dell’Ordine ai comitati antivaccinisti o le sue posizioni antivacciniste, che hanno scatenato le obiezioni dei biologi iscritti. Il Post riassume bene la vicenda, citando frasi di D’Anna come questa: “La stessa OMS ridimensiona il tiro e declassa il virus a poco più che un’influenza, batte in ritirata anche Burioni che si scusa”. L’OMS non ha affatto ridimensionato e Burioni non si è affatto scusato (anche perché non ne avrebbe motivo).

Una delle perle più recenti dell’ex presidente dell’ONB è stata la diffusione fra i biologi dell’Ordine di un sondaggio nel quale D’Anna affermava che il coronavirus avrebbe un ceppo domestico italiano che “non avrebbe nulla a che fare con quello cinese” ma “proverrebbe da animali, in particolare suini, allevati in Lombardia”.

La società Noto Sondaggi ha contestato le proteste per l’imbarazzante antiscientificità del sondaggio, dicendo che si sarebbe trattato di un “mero disguido” e che “Condividere oggi sui social una sola domanda del documento articolato è una operazione strumentale che porta discredito alla categoria professionale che l’Ordine ha l’obiettivo di tutelare.”

Va bene, allora prendiamone un’altra, di queste domande:

“Secondo l’Ordine dei Biologi, il Coronavirus non è il virus letale che l’Organizzazione Mondiale dichiara ma una virosi respiratoria a basso indice di mortalità, cioè poco più che una [sic] virus parainfluenzale”.



Chiedetelo agli abitanti di Bergamo.




2020/03/15 22:30.
ADNKronos comunica che D’Anna ha ritirato le dimissioni. La pagliacciata, insomma, continua.


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2019/01/23

Ma che male fa parlare di “lato oscuro della Luna”? Questo: la scemenza finisce nei libri di scuola

“...poiché la durata della rotazione lunare e della rivoluzione intorno alla Terra è la stessa, la Luna rivolge verso il Sole sempre la stessa parte, perciò una parte della Luna è sempre illuminata, l’altra sempre al buio.

Il libro di scuola, usato in terza media, è Progetto scienze 3, di B. Negrino e D. Rondano. L’editore è Il Capitello. Che a quanto pare è ben contento di far scrivere al primo imbecille che passa i libri fondamentali che dovrebbero insegnare a i nostri figli come funziona il mondo.

Per fortuna è stata la figlia del lettore (Diego Bellisai, citato col suo permesso) che mi ha inviato questa foto ad accorgersi della monumentale cazzata. Ho avvisato l’editore.



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2018/03/27

Webinar Zanichelli: “Il debunking. Come si smascherano le bufale scientifiche”

Ieri sono stato ospite della Zanichelli per un webinar sul debunking e sulle bufale e le fake news, particolarmente di carattere scientifico. Il video è disponibile qui sotto. Buona visione.

2017/12/28

Bufale, orsi e scimmiette: fare fake news con le buone intenzioni

Può sembrare strano, ma si può creare una fake news, nel senso di una notizia volutamente falsa, senza mentire e usando soltanto materiale autentico. In questi giorni circolano nei social network due storie parallele di questo genere, accomunate da un altro elemento condiviso: usano entrambe immagini di animali.

La prima storia si basa sul video, in sé autentico, di un orso polare magrissimo e visibilmente stremato che vaga in una landa brulla e completamente priva di ghiaccio. Il video è stato presentato anche da varie testate giornalistiche di tutto il mondo come una dimostrazione potente e palese dei cambiamenti climatici che stanno avvenendo.

Ma i giornalisti che si sono presi la briga di risalire all’origine del video hanno scoperto che è stato ripreso ad agosto in una zona dell’isola di Baffin, nel Canada nord-orientale, che in estate è regolarmente priva di ghiaccio. Anche i cambiamenti climatici, come il video, sono autentici, ma in questo caso non c’entrano. Insomma, due fatti reali sono stati uniti per creare una notizia falsa, generata da una coppia di attivisti ambientali per promuovere la propria causa.

La seconda storia riguarda un’immagine scioccante di una scimmietta brutalmente immobilizzata in un laboratorio e soggetta a esperimenti cruenti di cui vi risparmio la descrizione: è stata pubblicata su Facebook da un deputato come denuncia esplicita e visiva delle crudeltà atroci di quella che nel post sul social network viene chiamata “la falsa scienza della sperimentazione animale”.

Anche in questa seconda storia, l’immagine della scimmietta è di per sé reale e lo è anche il problema etico della sperimentazione sugli animali, ma manca un dettaglio importante: l’immagine è tratta da una scena simulata, creata per un film usando una scimmietta finta, e non mostra affatto le condizioni reali della sperimentazione animale, come ha scoperto il debunker David Puente.

In entrambe le storie, insomma, immagini non ritoccate ma usate fuori contesto sono state sfruttate per produrre un forte impatto emotivo che crea un inganno e rende difficile qualunque discussione razionale. Chi condivide queste immagini e gli slogan che le accompagnano crederà che siano una descrizione fedele della realtà, ma non lo sono. Cosa peggiore, se viene a sapere che le immagini sono ingannevoli, spesso ribatterà che non ha importanza, perché comunque sono state usate in buona fede, con le migliori intenzioni, per attirare l’attenzione su problemi seri e reali, e che se questi video e queste foto esagerano e drammatizzano un po’ i termini dei problemi non c’è niente di male.

Ma in realtà, a parte l’ovvia questione di correttezza, rimane il fatto che usare informazioni false o esagerate rischia di essere un autogol per le cause, magari perfettamente legittime, che si vogliono promuovere, perché quando poi la falsificazione viene scoperta getta discredito non solo sul singolo messaggio, ma sull’intero argomento, e probabilmente anche sul messaggero che la condivide sui social network, che potreste essere voi. Siate prudenti.


Questo articolo è il testo preparato per il mio servizio La Rete in 3 minuti per Radio Inblu del 28 dicembre 2017.

2016/12/11

FAQ: perché ce l’ho con Trump presidente? Perché sono un debunker

No, non è un fotomontaggio,
ma non è un saluto nazista.
Credit: Getty Images.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete farne una anche voi per incoraggiarmi a scrivere ancora. Ultimo aggiornamento: 2017/01/22 4:00.

Molti mi chiedono come mai twitto spesso di Trump e che c’entra con me, che sono un debunker, un cacciatore di bufale, uno che si occupa di scienza, non di politica. Semplice: Donald J. Trump è una bufala vivente. È un complottista alla Casa Bianca. Le sue decisioni influenzano l’intero pianeta. Le sue scelte per lo staff che lo circonderà sono antiscienza pura. È un idiota circondato da furbi: per un debunker è inevitabile occuparsene. E preoccuparsene.

Se avete dubbi su quello che dico, toglieteveli: documentatevi su cosa dice e fa e soprattutto su chi sono e cosa dicono i membri del suo staff. Leggete le loro dichiarazioni dirette, non filtrate. In confronto, George Bush Jr. era un genio circondato da sommi sapienti.

Forse chi non conosce l’inglese è un po’ schermato dalla barriera linguistica e non riesce a cogliere l’intonazione boriosa dell’imbecille che pensa di sapere tutto e in realtà non sa niente. Ma il modo di parlare, il modo di gesticolare, il modo di twittare di Trump ricorda senza ambiguità quello di tanti complottisti, sciachimisti, antivaccinisti con i quali ho avuto a che fare in questi anni di debunking. Il suo modo di fare è quello di chi dice “Non mi serve la scienza, non mi servono gli esperti, mi basta quello che so e quello che vedo”.

Sto cominciando a raccogliere qui le sue perle migliori: questo è solo un assaggio.


Trump e l’antivaccinismo


Donald Trump ha dichiarato di credere che i vaccini causano l’autismo (bufala conclamata). Lo ha detto ripetutamente.


Trump ha proposto un antivaccinista dichiarato, Robert F. Kennedy Jr, per presiedere una commissione sulla sicurezza dei vaccini.

Trump ha anche voluto incontrare personalmente Andrew Wakefield, il medico (ora radiato dall’albo per frode) che con il suo articolo fraudolento su Lancet ha inventato la bufala del legame fra vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia e autismo. Trump ha invitato e ospitato Wakefield alla propria festa d’insediamento.


Trump e il riscaldamento globale


Donald Trump afferma che “il concetto di riscaldamento globale è stato creato da e per i cinesi per rendere non competitiva l’industria americana”:




Trump e il complottismo dei birther


Non bisogna dimenticare il suo complottismo ossessivo a proposito del certificato di nascita di Obama. CNN ha compilato una collezione cronologica delle sue dichiarazioni ripetute e deliranti sull’argomento. È arrivato a sostenere che una delle persone che ha validato il certificato è morta in una cospirazione.


Trump e la storia americana


Questo è il modo in cui Trump ha risposto a una domanda basilare di storia americana: cosa fece Abramo Lincoln e perché ebbe successo. Uno dei concetti fondamentali della storia degli Stati Uniti. Quelle che seguono sono le sue esatte parole in un’intervista nientemeno che con Bob Woodward.

Beh, credo che Lincoln abbia avuto successo per varie ragioni. Era un uomo che era di grande intelligenza, cosa che la maggioranza dei presidenti sarebbe. Ma era un uomo di grande intelligenza, ma era anche un uomo che fece qualcosa che era una cosa molto vitale da fare a quell’epoca. Dieci anni prima o venti anni prima, quello che stava facendo non sarebbe mai stato neanche pensato possibile. Per cui fece qualcosa che era una cosa molto importante da fare, e specialmente a quell’epoca.

In originale:

Well, I think Lincoln succeeded for numerous reasons. He was a man who was of great intelligence, which most presidents would be. But he was a man of great intelligence, but he was also a man that did something that was a very vital thing to do at that time. Ten years before or 20 years before, what he was doing would never have even been thought possible. So he did something that was a very important thing to do, and especially at that time.

Se vi ricorda la risposta che si dà a scuola quando si viene interrogati e non si sa niente dell’argomento che si dovrebbe conoscere, non siete i soli. Questo è un futuro presidente americano che non sa cos’ha fatto Abramo Lincoln.


Trump e l’informatica


Vogliamo parlare di informatica? Questo è un tweet di Trump:

Se non acciuffi gli “hacker” sul fatto, è molto difficile determinare chi stava facendo hacking. Perché questa cosa non è stata sollevata prima delle elezioni?

In originale:

“Unless you catch "hackers" in the act, it is very hard to determine who was doing the hacking. Why wasn't this brought up before election?

La questione non è stata sollevata prima delle elezioni per una buona ragione: è una stronzata. Non lo dico io: gli ha risposto nientemeno che Kevin Mitnick, che sa sulla propria pelle che si può eccome essere acciuffati dopo l’atto di “hacking”:



In italiano: “Non è vero. Si possono acciuffare gli hacker anche dopo l’atto. Se lo lasci dire da qualcuno che sa bene questo fatto”.

E questa è una sua dichiarazione sulla guerra informatica durante uno dei dibattiti presidenziali:

...when you look at what ISIS is doing with the internet, they're beating us at our own game. ISIS. So we have to get very, very tough on cyber and cyber warfare. It is a, it is a huge problem. I have a son. He's 10 years old. He has computers. He is so good with these computers, it's unbelievable. The security aspect of cyber is very, very tough. And maybe it's hardly doable.

In italiano:

...quando guardi cosa fa l’ISIS con Internet, ci stanno battendo al nostro gioco. L’ISIS. Per cui dobbiamo diventare molto, molto duri nel cyber e nella cyberguerra. È un, è un problema enorme. Io ho un figlio. Ha dieci anni. Ha dei computer. È così bravo con questi computer, è incredibile. L’aspetto della sicurezza del cyber è molto, molto difficile. E forse è quasi irrealizzabile.

Parole in libertà, ovvietà assolute (e anche sbagliate, visto che gli Stati Uniti fanno guerra informatica con strumenti sofisticatissimi mentre l’ISIS riesce solo a postare video-shock su Youtube). Parole che non vogliono dire nulla e nascondono una totale incompetenza e impreparazione.

Sapete chi ha scelto come “zar per la sicurezza informatica”? Rudolph Giuliani. Sì, l’ex sindaco di New York, che oggi ha 72 anni e di informatica non capisce un’acca. La sua azienda di “cybersicurezza”, Giulianisecurity.com, è stata ridicolizzata da chi d’informatica ci capisce veramente: usa software obsoleto e ha diverse vulnerabilità basilari da puro dilettantismo. E questo è l’uomo che dovrebbe difendere l’America dagli attacchi degli esperti dei governi stranieri e fare da consulente a Trump?


Trump e le armi nucleari


Vogliamo parlare, che so, di una questioncella come le armi nucleari? L’uomo che tra poco avrà accesso ai più grandi poteri di distruzione mai affidati a un singolo individuo non sa neanche che cos’è la triade nucleare. E dire che non è difficile: la triade nucleare è composta da bombardieri, missili e sottomarini armati di testate nucleari. Glielo chiedono specificamente in un dibattito e lui risponde con un altro fiume di parole incoerenti da scolaretto impreparato. Guardate il video.

E poi c’è questo suo tweet di dicembre 2016: “Gli Stati Uniti devono rafforzare massicciamente ed espandere la propria capacità nucleare fino al momento in cui il mondo comincerà a ragionare sulle bombe atomiche” (“The United States must greatly strengthen and expand its nuclear capability until such time as the world comes to its senses regarding nukes”). Gli Stati Uniti hanno già milleottocento bombe atomiche pronte per l’uso rapido. Più altre duemila circa in riserva, caso mai non bastassero le prime milleottocento. Perché Trump vuole espandere quest’arsenale? Intende usarlo? Quando gli hanno chiesto di chiarire, Trump ha risposto “Lasciamo che sia una corsa agli armamenti”.


Trump, il razzismo e il sessismo


Ci sarebbero, poi, da considerare le sue parole razziste e sessiste, il suo chiamare le donne “scrofe” o il suo vantarsi di poterle palpeggiare come e quando gli pare, ma queste sono questioni fuori tema rispetto al debunking. Anche perché non c’è alcuna necessità di verificare che queste cose le abbia dette: lo ha fatto, documentatamente e pure in pubblico.


L’antiscienza e l’arroganza al potere


Come debunker, vedere l’antiscienza al potere, assistere al trionfo strafottente di chi pensa che le proprie opinioni contino più dei fatti, che studiare e prepararsi non serva, mi mette paura. Sì, paura: perché la storia è già abbastanza ricolma dei danni causati quando una nazione ha abbracciato l’antiscienza e l’ha portata al potere. Non abbiamo bisogno di “dargli una possibilità”, come sento dire a tanti. Sappiamo già come va a finire.

Se vi serve un ripasso, leggete questo mio breve saggio sulla pseudoscienza al potere nel passato: Reagan che decide in base all’astrologia, Stalin e la purga dei biologi che si opponevano alle teorie di Lysenko, l’inesprimibile orrore della pseudoscienza ariana alla base dell’Olocausto, i militari americani e sovietici che finanziano i sensitivi che promettono di attraversare i muri con la forza del pensiero, e via così, fino agli sciachimisti e agli antivaccinisti di oggi seduti nei posti di potere.

Se quello che dico vi scoccia, siete liberi di non seguirmi e di non leggermi. Fate pure. Ma non siete liberi di sfuggire alle decisioni della presidenza Trump. Alla Casa Bianca sta per insediarsi un negazionista del riscaldamento globale. Uno che vuole bloccare la ricerca della NASA sul clima, in modo da non avere più dati climatici e far sparire il problema. Uno che, spalleggiato da compari legati a doppio filo all’industria petrolifera, vuole spingerci tutti a ficcare la testa nella sabbia.

––

Ci aspettano almeno quattro anni di antiscienza pura al potere in America, che avrà effetto su di noi, perché le decisioni prese là, ci piacciano o no, influenzano anche noi; influenzano il mondo. Forse non dovrei chiamarla antiscienza, perché la scienza viene spesso percepita come fredda, astratta, soggetta a ripensamenti: dovrei chiamarla, molto semplicemente, antirealtà.

Non ne faccio questione di politica: i fatti non sono né di destra né di sinistra, sono fatti e basta, e sono quelli che sono. Non c’è quantità di lacca per capelli o di strilli isterici o di istigazione all’odio che tenga: la realtà ha da tempo immemorabile questo sublime difetto di infischiarsene delle opinioni e delle ideologie e di tutti gli idioti che pensano di poterla piegare al loro volere, e poi presentare il conto.

Come debunker, insomma, non posso stare a guardare mentre si fa scempio della scienza e del mondo. Ecco perché.

2015/07/03

È scientificamente provato: la causa dell’autismo è Jim Carrey

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alla gentile donazione di “s.poppi*” e “davide.web*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora.


Avrete sentito parlare del recente epic fail di Jim Carrey, l'attore comico, che si è lanciato su Twitter in una serie di accuse deliranti contro i vaccini che, a suo dire, conterrebbero mercurio, alluminio e altri veleni, e contro il governatore della California, Jerry Brown, che Carrey ha definito “fascista manovrato dalle aziende” per la sua legge sull'obbligo di vaccinazione per varie malattie infettive, compresi morbillo e pertosse.

Per fortuna Salvo di Grazia (MedBunker) ha scritto un ottimo articolo sul Fatto Quotidiano che spiega l'assurdità medica di quello che afferma Carrey. Io mi limito a ricordare che il fatto di essere celebre non lo rende un tuttologo: nulla da eccepire sulla sua competenza professionale come attore, per carità, ma la sua competenza in campo medico è nulla, e Carrey non è nemmeno in grado di portare esperti medici che confermino le sue affermazioni. Se la mia auto non funziona, vado da un meccanico, non da un salumiere o da un premio Nobel.

L'articolo di Salvo di Grazia cita anche il grafico che vedete qui sopra, che rende “scientificamente evidente” il nesso fra autismo e film di Jim Carrey. C'è poco da scherzare sull'autismo, e infatti il grafico non è uno scherzo: contiene lo stesso errore che viene commesso, senza rendersene conto, da chi lega i vaccini all'autismo, ossia pensare che un evento che accade dopo un altro deve per forza essere causato dal primo, e che un evento che si evolve di pari passo a un altro significa per forza che i due sono legati fra loro.

Il fatto che i sintomi dell'autismo compaiano dopo l'età alla quale si fanno alcune vaccinazioni non significa che le vaccinazioni causano l'autismo, esattamente come vedersi tagliare la strada da un gatto nero e poi farsi male non significa che i gatti neri portano iella. Correlazione non implica causa: non dimentichiamolo mai.

2015/06/21

Dalle “scie chimiche” al riscaldamento globale: come distinguere fra bufale e informazione, il 22 giugno a Porcia (Pordenone)

Come si fa a distinguere un falso allarme pseudoscientifico da un problema scientifico reale? Quali dei tanti allarmi quotidiani che ci arrivano dai media meritano interesse e tempo, e quali invece sono fuffa che distrae? Ci sono criteri e tecniche che permettono di fare questa distinzione anche senza essere superesperti (anche se ovviamente essere esperti nel settore aiuta parecchio): se vi va di conoscerle in modo sereno e discorsivo, venite il 22 giugno alle 20.15 all'auditorium R. Diemoz, in via delle Risorgive 3, a Porcia (PN).

Lì troverete il sottoscritto e soprattutto il fisico, astronomo e consulente scientifico Gianni Comoretto, per una conferenza divulgativa intitolata “Ci stanno avvelenando? Facciamo chiarezza”.

Partiremo da esempi ed argomenti abbastanza noti e discussi in Rete, come le “scie chimiche”, gli OGM, il riscaldamento globale, i vaccini, i campi elettromagnetici, per proporre analisi, spunti e riflessioni sul fenomeno dilagante della disinformazione, sia su Internet sia sui giornali e in TV.

L’ingresso è libero e gratuito e la serata è organizzata e presentata dal coordinamento pordenonese del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) e patrocinata dal Comune di Porcia. Per informazioni potete scrivere a cicap.pn{chiocciola)gmail.com oppure telefonare al numero 328-6589.175.


2016/06/22 13:45. Mi sono state segnalate le minacce pubbliche del Presidio Stop Modificazione Climatica: “CI VEDIAMO QUESTA SERA IN PRESIDIO ALLE 20 PER ANDARE A ROVINARGLI LA CONFERENZA A QUEI FASULLI PAGATI DAI POLITICI PARASSITI... SARÀ UN PIACERE!!!.. ALTRO SBIANCAMENTO!! Siamo già in 6, vi aspettiamo numerosi per darci una mano nel combattere il sistema!!!”


Un magnifico esempio di democrazia e dialogo civile. Invece di portare prove delle loro idee, portano intimidazioni e non capiscono che con quest'arroganza non fanno altro che mostrare al pubblico che hanno paura delle idee altrui e che chi usa la violenza per imporre le proprie idee ha già perso in partenza qualunque dibattito. Metto subito in chiaro che il dibattito civile con chiunque è ben accetto, ma che qualunque prepotente verrà accompagnato serenamente alla porta.

2014/12/14

Antibufala: l’OMS accusata di sterilizzare di nascosto le donne in Kenya tramite i vaccini

Ho pubblicato su Le Scienze di questo mese (n. 556) un'indagine su un'accusa gravissima lanciata, fra l'altro, da Tempi.it qui e qui a firma di Benedetta Frigerio e in Canton Ticino dal Giornale del Popolo qui: le vaccinazioni antitetaniche, si dice, servirebbero in realtà per sterilizzare clandestinamente le donne del Kenya.

Diffondere fandonie di questo genere ha effetti devastanti sulla lotta alle malattie in questi paesi nei quali ancora si muore di tetano. Prima di scriverle, bisognerebbe riflettere e documentarsi.

Per i dettagli vi rimando a Le Scienze, ma pubblico qui i link ad alcuni dei documenti di riferimento che ho utilizzato e che spiegano bene i meccanismi mentali e i pregiudizi che hanno portato ad alimentare una bufala che sta costando la vita a tante donne e ai loro figli: il tetano neonatale, che verrebbe debellato dal vaccino osteggiato, ha causato la morte di 550 bambini soltanto in Kenya nel 2013.

Damage to Immunisation Programmes from Misinformation on Contraceptive Vaccines, J Milstien, P D Griffin, J W Lee.

WHO, TT Vaccine Controversy by the Catholic Church of Kenya, 10 novembre 2014.

Does the Kenyan UNICEF Tetanus Vaccine contain HCG and make women infertile? (Rational Catholic Blog).

Fresh medical tests set to clear up controversy on tetanus vaccine, 11 novembre 2014.


2014/10/09

Caduti nella Rete: bufale e disinformazione scientifica

Questo articolo era stato scritto per essere pubblicato in occasione di BergamoScienza su un quotidiano che poi ha cambiato idea senza giustificazioni (grazie di avermi fatto lavorare per niente). È una sorta di falsariga del mio intervento a BergamoScienza e vi arriva qui grazie alla gentile donazione di “a.ferretti”.

Oggi tutto quello che facciamo dipende in un modo o nell'altro dalla scienza: dalla salute alle comunicazioni, dall'alimentazione alla socialità, tutto è mediato da processi e dispositivi che funzionano in base a princìpi scientifici (anche se a volte certi dispositivi “smart” sembrano posseduti da un folletto dispettoso). Le decisioni che prendiamo individualmente e collettivamente, dalla scelta delle fonti d'energia a quella delle terapie, si basano su fenomeni scientifici. Non conoscere la scienza, almeno nelle sue regole di base, è quindi pericoloso, per noi stessi e per gli altri, tanto quanto guidare un'auto senza avere la patente e senza conoscere le regole del traffico. Togliere di mezzo le bufale che riguardano la scienza è un passo necessario per tutti. Spesso è anche un passo divertente e illuminante, che non solo ci informa meglio sul mondo, ma diventa un'esplorazione interiore.

Le bufale, infatti, non sono semplicemente degli errori comuni: sono uno specchio sincero delle nostre paure, dei nostri pregiudizi e delle nostre speranze. Una diceria ha successo e si diffonde non perché è più verosimile di altre, ma perché agisce su una leva emotiva potente. Le cure anticancro propagandate dai ciarlatani fanno presa (e fanno soldi) perché si approfittano della disperazione dei malati e delle loro famiglie, che si attaccano a qualunque appiglio: è umano e normale. I dubbi sul riscaldamento globale della Terra esistono soltanto nella cocciutaggine di chi non vuole accettare di dover cambiare il proprio stile di vita e di dover smettere di lucrare sull'avvelenamento altrui: dal punto di vista scientifico non c'è alcuna controversia. La scienza serve proprio per proteggerci sia dall'emotività, sia dagli imbroglioni e dalle lobby, che spesso alimentano intenzionalmente confusione e paralisi.

Sia ben chiaro: la scienza non è perfetta. Commette errori: anzi, l'errore è lo strumento fondamentale che le consente di progredire imparando dai fallimenti. È fatta da esseri umani, che sono fallibili e influenzabili dai pregiudizi, dalla sete di potere e dal denaro. Ma è anche il metodo meno peggiore che abbiamo. Ci insegna a mettere in dubbio ogni autorità, a controllare ogni dato, a pretendere documentazioni e dimostrazioni rigorose, per correggere eventuali errori. Non per nulla il motto della Royal Society, una delle più antiche istituzioni scientifiche del mondo (fondata alla fine del Seicento), è “nullius in verba”: sulla parola non si crede a nessuno. Né al premio Nobel, né all'inventore solitario e sconosciuto.

Non esiste, quindi, una “scienza ufficiale”, per citare un'espressione preferita di tanti ciarlatani e creduloni: non c'è un sapere granitico calato dall'alto, da accettare dogmaticamente, ma esiste un insieme di fatti osservati, dimostrati, discussi, validati e verificati inesorabilmente e senza sconti. Se un fenomeno è osservato, misurato e confermato, diventa scienza e basta; non importa quanto sia bizzarro.

È per questo che il mondo scientifico è così critico nei confronti del metodo Stamina, della terapia Di Bella, della “cura” Simoncini, dell'energia pulita e facile di E-Cat, dell'omeopatia, dell'auto ad aria compressa, della parapsicologia, dell'ufologia e delle mille altre mirabolanti scoperte della “scienza alternativa”: sono tutte tesi non documentate e non verificate. Anzi, spesso i loro sostenitori rifiutano di divulgarne i dettagli con la scusa del diritto al segreto. Ma la scienza onesta non tollera i segreti e non accetta nulla sulla fiducia. Vuole conferme oggettive: nullius in verba, appunto. Più è sensazionale l'affermazione, più devono essere robuste le sue conferme. È una cautela cinica ma necessaria, perché è già successo troppe volte di aver concesso fiducia a chi si è poi rivelato un imbroglione e di aver pagato a caro prezzo quella concessione.

Per esempio, l'idea che i vaccini causino l'autismo è una bufala crudele inventata a tavolino, per denaro, da un medico britannico, Andrew Wakefield, allo scopo di promuovere un vaccino trivalente di una marca alternativa. L'imbroglio è stato smascherato anni fa dai giornalisti scientifici e dagli altri medici, che hanno messo alla prova le asserzioni di Wakefield (che per questa vicenda è stato radiato dall'albo); ma ancora adesso questa panzana prospera, causando una diffidenza letale nei confronti di tutte le vaccinazioni, che sono uno dei più grandi successi della scienza: se avete dubbi, chiedete ai vostri genitori o nonni come si viveva prima dell'antipolio.

Se il legame vaccini-autismo è stato sbugiardato, come mai continua a circolare lo stesso? Come in tanti altri casi, persiste perché non siamo macchine prive di emozioni: siamo influenzabili. Se una celebrità come Chuck Norris o Jenny McCarthy si schiera contro i vaccini, tendiamo a crederle anche se non ha alcuna competenza in materia, semplicemente perché le persone di successo ispirano fiducia, come ben sanno i pubblicitari. Quando non abbiamo competenza nostra su un argomento, guardiamo cosa fanno gli altri e li seguiamo: è la logica del gregge. Andare controcorrente, informarsi criticamente, è più faticoso. Aggiungiamoci la paura e la diffidenza nei confronti delle medicine, alimentata anche (ammettiamolo) dall'arroganza e scarsa compassione di molti medici, e otteniamo la ricetta per la bufala scientifica perfetta.

C'è un altro ingrediente fondamentale nel successo dilagante delle bufale: la complicità dei media. È facile dare la colpa a Internet e dire che le bufale vengono partorite dagli utenti ignoranti che preferiscono informarsi su Facebook invece di leggere un giornale o guardare un documentario, ma è falso. Troppi giornalisti si trovano a scrivere di argomenti di scienza senza alcuna competenza e senza alcun senso critico, spinti dalle redazioni a creare scandali e scoop per vendere più copie o catturare più spettatori: il mio lavoro è proprio quello di smascherare questo malcostume. Ricordate la bufala della fine del mondo che si diceva fosse stata prevista dai Maya per il 2012? Mentre agli archeologi veniva l'orticaria, Roberto Giacobbo ne parlava ripetutamente dagli schermi della Rai in una trasmissione confezionata come se fosse un documentario serio e vendeva centocinquantamila copie del suo libro sull'argomento, anch'esso targato Rai.

Nelle redazioni s'insegna che bisogna dare pari spazio a entrambe le campane in un argomento, dimenticando che la scienza non è un processo democratico nel quale le opinioni hanno tutte lo stesso valore. La legge di gravità mi fa cadere per terra che io ci creda o meno, a prescindere dalla mia opinione su Newton. Se si parla di chirurgia, non si mette sullo stesso piano l'opinione di un salumiere e quella di un chirurgo: sarebbe come farsi assistere in sala parto da un ostetrico e da uno che crede alle cicogne che portano i bambini.

Educare sin dalla scuola al senso critico, a pretendere dimostrazioni, in tutti i campi e non solo in quelli scientifici tradizionali, è quindi un dovere di ogni paese che voglia creare cittadini capaci di gestire una società basata sulla tecnologia. Ma questo significa educare a mettere in dubbio l'autorità e quindi paradossalmente la “scienza ufficiale” diventa un grimaldello sovversivo. Forse per questo fa paura a chi comanda.

2014/07/16

BeppeGrillo.it e i macachi di Modena: se siete nel giusto, perché falsificate i video?

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “magget*”.

BeppeGrillo.it ha pubblicato una petizione affinché “sia immediatamente interrotta la sperimentazione su primati presso lo stabulario dell'Università di Modena e Reggio Emilia” e un video che mostra presunti cinismi e crudeltà dichiarate dagli sperimentatori. Nella diffusione del video è coinvolto anche Paolo Bernini (quello del microchip sottopelle), che ha contribuito alla sua realizzazione.

Pensatela come volete sulla sperimentazione animale; le opinioni sono libere, ma i fatti sono fatti e sono uguali per tutti, ed è meglio conoscerli prima di farsi un'opinione. Soprattutto se poi c'è chi vuole manipolare le opinioni presentando distorsioni e falsificazioni.

Fatto: il video è stato montato scegliendo ad arte le dichiarazioni dei ricercatori in modo da farli sembrare cinici e spietati vivisezionisti.

Per esempio, il video cita una voce che dice che si tratta di “esperimenti condotti in assenza di anestesia”. Detto così, a prima vista sembra che i ricercatori aprano la testa ai macachi mentre sono svegli, per il gusto di far soffrire una creatura. In realtà l'operazione chirurgica necessaria per preparare la sperimentazione (inserimento di elettrodi sensibilissimi nel cervello) viene effettuata eccome in anestesia; è l'esperimento che avviene senza anestesia. Differenza fondamentale, perché la sperimentazione consiste nel vedere quali impulsi viaggiano nel cervello quando il macaco esegue dei compiti e quindi sarebbe difficile farglieli fare in anestesia, e perché il cervello non prova dolore (lo si vede anche nella chirurgia umana).

Un altro esempio: il video sceglie anche una frase di una persona che dice che “essendo ricerca di base ha il puro scopo della conoscenza”. Presa così e tolta dal suo contesto, la frase dà l'impressione che questi ricercatori ficchino elettrodi nei cervelli dei macachi un po' a caso, per vedere che succede e per il puro piacere della conoscenza fine a se stessa, senza lo scopo di curare qualche malattia specifica.

Forse chi pensa ai microchip magici ha una visione poco chiara di come funziona la scienza: la ricerca di base non è astratta. Si chiama di base perché è il fondamento indispensabile sul quale poggiano le ricerche delle cure delle malattie. Niente ricerca di base, niente cure. Se qualcuno pensa che le scoperte mediche emergano belle e pronte da asettici laboratori pieni di grandi pensatori con regoli calcolatori e foglietti di carta, ha bisogno di un ripasso urgente di realtà.

Quello che stanno dicendo i ricercatori, prudentemente, è che non possono garantire che la loro ricerca fornirà specificamente una cura per questa o quella malattia: semplicemente, se non sappiamo come funziona di base il cervello, non potremo mai sviluppare cure per le sue malattie. Sarebbe come pretendere che il vostro meccanico vi ripari l'auto che non va senza sapere come funziona un motore a scoppio.

Veniamo al colpo più basso: la foto della siringa piantata vicino all'occhio di un macaco. Raccapricciante. Ma non proviene dallo stabulario di Modena e non è una crudeltà inutile: è il test della tubercolina, necessario per evitare che la tubercolosi si diffonda fra gli animali. Se avete un gatto o un cane, sapete bene che a volte le siringhe servono anche dal veterinario. Non sono un bello spettacolo, ma servono. Ma c'è chi invece sceglie di prendere un'immagine che non c'entra nulla con la situazione di Modena, la toglie dal suo contesto e la carica di emozioni che impediscono di riflettere.

Questi sono metodi disonesti. Selezionare ad arte le immagini, tagliare e rimontare le dichiarazioni, fraintendere quello che è stato realmente detto, affrontare i temi senza saperne nulla e senza consultare gli esperti, fidandosi soltanto delle proprie sensazioni di pancia e dei propri preconcetti, non è informazione: è il repertorio tipico del complottismo più inutile.

Se volete saperne di più e verificare i fatti, leggete Autismo: una speranza grazie alla ricerca sui macachi dello stabulario di Modena; La verità sullo stabulario di Modena; Esperimenti comportamentali secondo il Cittadino Paolo Bernini. Poi leggete questa guida di Telethon sui fatti della sperimentazione animale. e sentite anche la campana diretta degli accusati, ossia dei ricercatori, in questo video:


Lo so, ci vuole tempo, ed è tutto più facile se si ignorano i fatti e si decide con l'intestino invece che con il cervello: dal cervello emergono soluzioni, dall'intestino... no. A voi la scelta.

2014/06/12

Il 14 giugno a Milano studenti e ricercatori in piazza per dire basta all’antiscienza

Non basta la lezione delle truffe di Wanna Marchi, di Stamina, della cura Di Bella e di tutte le altre panzane mediche: l'Italia si sta dimostrando culla ostinata e ottusa dell'antiscienza. Mentre negli Stati Uniti si comincia a capire, amaramente, che il legame vaccini-autismo è una balla che uccide, perché l'incoscienza di chi ci crede e non vaccina i figli sta rimettendo in circolazione malattie che sembravano relegate nei libri di storia, in Italia continuano allegramente a prosperare Le Iene.

La ricerca medica italiana paga il prezzo di questa deriva verso l'antiscienza, alimentata da governanti la cui miopia sembra scomparire soltanto quando c'è da vedere dove arraffare soldi. La paga sotto forma di leggi idiote, contrarie persino alle direttive europee, e sotto forma di posti di lavoro che vanno all'estero, dove le leggi invece consentono di proseguire la ricerca farmaceutica e biomedica.

E intanto gli animalisti si sentono forti e diventano violenti. Perché per gli animalisterici chi salva la vita alla gente facendo (magari a malincuore) sperimentazione animale è un crudele assassino da fermare a qualunque costo, secondo loro, ma il loro gatto Fuffi che stacca la testa a morsi ai topolini va benissimo. Giusto un numero: i gatti del mondo uccidono ogni anno almeno sette miliardi di piccoli mammiferi soltanto negli Stati Uniti, secondo la rivista scientifica Nature. Nessuno di quei sette miliardi di animali uccisi contribuisce alla ricerca medica. Non vedo animalisti sbracciarsi per avere una legge che tenga i gatti chiusi in casa e ponga fine alla strage.

Prima che me lo chiediate: sì, trovo angosciante la sperimentazione animale, e sì, ho due gatti che spesso uccidono adorabili topolini, talpe, passerotti e pettirossi nonostante abbiano tutto il cibo che possono volere. Proprio per questo non faccio l'ipocrita. Se permetto ai miei gatti di ammazzare i topi per puro diletto, di certo non mi posso permettere di criticare chi uccide topi allo scopo di curare le persone.

Sabato 14 giugno a Milano, in via Mercanti, dalle 15:30 in poi, si terrà una manifestazione aperta a tutti (in particolare a studenti, ricercatori e veterinari) e indetta da Pro-Test Italia per chiedere “alle istituzioni di ascoltare la comunità scientifica sulle leggi che impattano la ricerca. Per chiedere la revisione delle restrizioni aggiunte dall'Italia alla direttiva europea 2010/63/UE, restrizioni che la direttiva stessa nega agli Stati membri di poter istituire e per cui paghiamo ingenti multe. Per chiedere di aumentare i fondi alla ricerca: investire nel futuro è l'unico volano per uscire dalla crisi. Per chiedere più protezione dagli attacchi sempre più preoccupanti da parte dell'estremismo animalista.”

È un'occasione per informarsi invece di litigare a colpi di slogan: ci saranno approfondimenti sulla direttiva europea e sull'estremismo animalista, insieme a testimonianze di malati alle prese con l'antiscienza, la disinformazione e le leggi anti-ricerca italiane che salvano gli animali soltanto in apparenza. Se volete saperne di più, il link della manifestazione è http://bit.ly/ricerchiAMO. E per sbufalare il mito che sperimentazione significa vivisezione, date un'occhiata a questo quadro della situazione legale italiana. Verificatelo e fatevi un po' di domande razionali. Non è detto che le risposte vi piacciano. Non piacciono neanche a me. Ma le alternative mi disgustano anche di più.

2013/11/05

Antibufala: la petizione contro le concerie svizzere che vendono pelli di gatto

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “maurizio.bucc*” e “ddrienzo”.

C'è un appello, su Avaaz.org, “contro le concerie scoperte in Svizzera che vendono pelli di gatto” e vuole essere  “un grido di stop a livello mondiale affinchè il governo si impegni a fermare questo orrore. Si prega di intervenire immediatamente per rendere ancora più efficaci le pene contro i trasgressori delle norme a tutela degli animali e chi ancora commercia o raccoglie pelli di gatti domestici”.

Il modo in cui viene formulata la petizione fa sembrare che in Svizzera ci siano concerie che vendono tranquillamente pelli di gatto e che il governo non faccia niente. I fatti sono ben diversi, anche se non sono granché rassicuranti per chi, come me, ama i gatti.

In realtà esiste già in Svizzera una legge che vieta esplicitamente il commercio di pelli di gatto. È entrata in vigore soltanto il primo gennaio 2013, ma c'è (a titolo di confronto, la legge italiana analoga è entrata in vigore nel 2002). Prima di questa data, e dal 2008, era proibita soltanto l'importazione delle pelli di gatto. La sanzione per chi trasgredisce il divieto può arrivare a 20.000 franchi (circa 16.000 euro).

Nonostante le sanzioni e l'impegno in prima linea delle associazioni animaliste e di celebrità come Michael Schumacher, il commercio continua però tuttora in forma clandestina, secondo varie segnalazioni, soprattutto per via di una credenza scientificamente infondata che la pelle di gatto sia utile nella cura dei reumatismi. Il problema, insomma, non sta nella mancanza di leggi, ma nell'idiozia della gente che continua a credere a rimedi da fattucchiera. Un altro esempio da citare quando qualcuno chiede che male fanno l'antiscienza e la superstizione.

Fonti: Ufficio Federale di Veterinaria; Parlament.ch; Affaritaliani; BusinessInsider; NYTimes; Swissinfo.ch.

2013/03/06

Movimento 5Stelle, chip sottopelle, risate a crepapelle

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di “michele.rap*”, “franco.bagn*” e “roggi”.
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Utimo aggiornamento: ore 20:00

Premessa: questo non è un articolo politico. La stupidità non ha un colore politico preferito e io non faccio che segnalare le stupidità antiscientifiche di qualunque schieramento, senza eccezioni. Quindi, grillini, non incazzatevi con me, ma con chi spara fesserie, e incassate la figuraccia come tutti gli altri. Grazie. Fine della premessa.

La trasmissione televisiva Ballarò ha presentato un'intervista al neoeletto deputato Paolo Bernini del Movimento 5 Stelle (curriculum surreale qui), di cui sta spopolando uno spezzone (ripubblicato da Corriere e Repubblica e segnalato da ilPost, ilSussidiario, BlitzQuotidiano, Giornalettismo e un po' ovunque) nel quale Bernini afferma che negli Stati Uniti “hanno già iniziato a mettere i microchip all'interno del corpo umano per registrare, per mettere i soldi, quindi è un controllo di tutta la popolazione”.

Non ridete. Lo ha detto veramente. Per darvi un po' di contesto e togliere il dubbio che si tratti di una forma di sottile ed ermetico umorismo, questa è una trascrizione più ampia delle dichiarazioni di Bernini presentate nel brano:

Questo documentario si chiama... penso che la pronuncia sia “Zaigaist”. Mi ha fatto vedere il mondo in un modo completamente diverso. I media non... non fanno solo informazione, ma fanno... ma dirigono anche le... le scelte. È diviso in tre capitoli: religione, 11 settembre, che sarebbe inside job, la massoneria, alla fine il... cioè, il controllo globale. Non so se lo sapete, ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip all'interno del corpo umano per registrare, per mettere i soldi, quindi è un controllo di tutta la popolazione. Quelle persone che se lo fanno iniettare non sanno a cosa vanno incontro. Con Internet, visto che molte coscienze si stanno svegliando, queste verità stanno venendo fuori. Infatti con il Movimento 5 Stelle siamo... usiamo molto Internet, siamo molto coscienti di questa cosa e... andremo là a portare la voce dei cittadini.

La storiella dei microchip sottopelle usato non come sistema di riconoscimento (come i microchip per gli animali domestici) ma specificamente per il controllo (mentale o sociale) della popolazione è un classico del cospirazionismo di stampo religioso che gira da almeno un decennio (Snopes; Urban Legends; mio articolo). Di prove, finora, non ne sono emerse, anche se Sara Tommasi dice che la sua carriera nel porno è colpa di un microchip che le hanno impiantato. Non gli americani, ma gli alieni. De gustibus.

Ma evidentemente Paolo Bernini sa delle cose che a me, povero cretinetti di campagna, sfuggono perché ho la mente ottusa, tipica dei servi del potere e dei debunker prezzolati. Non può aver fatto quest'accusa gravissima semplicemente sulla base di un video complottista trovato su Youtube e pieno zeppo di errori come Zeitgeist (sbufalato minuziosamente qui): che diamine, Bernini è un deputato della Repubblica Italiana, eletto democraticamente, e gli elettori non possono essere così rincitrulliti da votare per uno che crede nei complotti a base di microchip per il controllo della popolazione o per movimenti che candidano persone che hanno queste credenze. Questi non possono essere i risultati del bombardamento di stronzate in libertà fatto per anni da Voyager e Mistero.

Soltanto un imbecille lancerebbe questi allarmi senza poter portare prove schiaccianti: documenti, referti medici, dati statistici sul numero di chip impiantati, magari qualche americano chippato da radiografare in diretta a Ballarò per vedere il nanocircuito sottocutaneo in azione. E se il suo Movimento non prende le distanze da queste accuse, se non liquida le asserzioni di Bernini come un momento di psichedelia da stress elettorale, vuol dire che le condivide e le appoggia. Sono quindi certo che a breve Paolo Bernini ci presenterà le prove definitive di quello che dice. Magari insieme alle dimostrazioni d'efficacia della Biowashball e dei cellulari cuociuova tanto care a Beppe Grillo, anima del Movimento 5 Stelle.

Altrimenti dovremmo concludere che quel bitorzolo che alcuni elettori sentono sottopelle non è un microchip a stelle e strisce, ma è l'ultimo neurone rimasto che sta cercando una via di fuga per non morire di solitudine.


Aggiornamenti e correzioni


14:40. Nella stesura iniziale dell'articolo avevo scritto che Zeitgeist e Bernini teorizzavano il microchip impiantato come sistema di controllo mentale della popolazione, come se fosse una sorta di radiocomando (e dai commenti arrivati in seguito sembra che siano in molti a sostenere questa tesi). Ma per amor di precisione mi correggo e chiarisco che Zeitgeist parla specificamente di controllo sociale, teorizzando un piano segreto per veicolare tutte le transazioni economiche di tutto il mondo tramite i microchip e quindi zittire gli oppositori monitorandone gli spostamenti e disabilitando il loro chip: “L'obiettivo finale è fare impiantare un chip RFID a tutti in questo mondo e trasferire tutto il denaro in questi chip e avere tutto in questi chip, in modo che se qualcuno protesta contro quello che facciamo o viola le nostre regole basta soltanto cancellare il loro chip” (Zeitgeist in italiano, parte 12, da 3:00 in poi). Grazie a chi mi ha segnalato l'errore: resta il fatto che negli Stati Uniti non c'è nessun complotto o obbligo per indurre i cittadini a farsi impiantare chip di controllo (mentale o meno). Segnalo inoltre un buon articolo di Il Post su Zeitgeist.

16:30. Ho aggiornato l'articolo per chiarire che Bernini non è stato scelto personalmente dagli elettori ma, secondo il sistema elettorale italiano, è frutto indiretto del loro voto ed è un candidato scelto dal Movimento, che quindi si prende la responsabilità della sua selezione.

20:00. Paolo Bernini ha pubblicato un commento sulla vicenda qui su Facebook:

Mi dispiace che dei parlamentari neoeletti del Movimento 5 Stelle si parli nell'esclusivo tentativo di metterli in cattiva luce di fronte alla pubblica opinione.

Mi sono trovato la troupe televisiva Rai, senza preavviso, davanti casa. E’ rimasta in camera mia una buona mezz’ora. Se si potesse vedere l’intero filmato, chiunque potrebbe rendersi conto che ho parlato per ventinove minuti di come funzioni il Movimento 5 Stelle, di temi vicini al nostro mandato, dei miei studi e di come vivo. Poi mi è stato domandato che cosa fosse il filmato “Zeitgeist”. Lo conosco, l’ho visto e l’ho semplicemente descritto, rispondendo ad una domanda precisa. Anche sul microchip, la questione è semplice: ho riferito di quelli utilizzati per controllo biomedico, di cui si parla nel filmato. Riferire qualcosa non significa per forza farlo proprio, o sbaglio? Sono cosciente del fatto che il filmato contenga errori, ma mi incuriosisce lo sguardo “alternativo” che fornisce nella lettura della realtà. Punto.
Poi è stato fatto un abile lavoro di post-produzione, et voilà, il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Sono stato un ingenuo ad accogliere una troupe in casa mia e mi scuso con eletti ed attivisti del Movimento 5 Stelle se ho creato loro un problema.

Adesso vi lascio, grazie per i messaggi di vicinanza, torno a studiare: abbiamo un sacco di cose da imparare e ce la stiamo mettendo tutta! Stateci vicini! =)

Intanto guardate questo filmato di National Geographic (nota testata grillina complottista) http://youtu.be/wzhsHK8ozSM?t=7s

PS: La prossima volta parlerò delle scie chimiche =)

2013/01/16

No, non è stata trovata vita aliena in una meteorite

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “marelott”. L'articolo è stato ampiamente aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2013/01/17.

La “vita extraterrestre” secondo Wickramasinghe
A furia di gridare “al lupo, al lupo”, quando troveremo davvero la vita extraterrestre non ci crederà nessuno. La notizia della scoperta di forme di vita extraterrestri unicellulari in una meteorite in Sri Lanka, diffusa in italiano per esempio da Meteoweb e AGI, è una bufala. Più precisamente, è un bell'esempio di come non si fa ricerca e comunicazione scientifica.

Lo sbufalamento tecnico preparato da Phil Plait (in inglese) spiega benissimo perché; in italiano potete leggere Sofia Lincos su Query e Federica Sgorbissa su Oggiscienza (grazie ai lettori che mi hanno segnalato i loro articoli).

Primo indizio: l'articolo contenente l'annuncio originale non è stato pubblicato su una rivista scientifica, come meriterebbe una scoperta così importante. Non è neanche stato pubblicato da una rivista non scientifica. Infatti Meteoweb dice che si tratta di “Una ricerca pubblicata sul ‘Journal of Cosmology’” e Mario di Martino su Focus.it dice che “il fatto che sia stata pubblicata su una rivista scientifica come Journal of Cosmology... fa pensare che possa essere vera” (Luigi Bignami, sempre su Focus, è un po' più cauto).

Ma il Journal of Cosmology non è una rivista: è un sito web. Se si trattasse di una scoperta seria, non verrebbe pubblicata da un semplice sito, ma dalle testate scientifiche più prestigiose, che farebbero a cazzotti per contendersela. Invece Plait mostra, attraverso un elenco di esempi eloquenti, quanto sia poco serio il Journal of Cosmology.

Secondo indizio: l'autore principale dell'articolo è N. C. Wickramasinghe, che è anche uno degli editor del Journal of Cosmology. Un conflitto d'interessi piuttosto curioso. Wickramasinghe è anche ferventissimo sostenitore della teoria (peraltro interessante) della panspermia, ossia che la vita si propaghi nello spazio e sia arrivata sulla Terra tramite le meteoriti. Wickramasinghe attribuisce alla panspermia qualunque cosa, dall'influenza alla pioggia colorata. La sua “scoperta” confermerebbe questa teoria.

Vale insomma la Regola dello Scienziato Innamorato (della Propria Tesi), che è parente del Principio di Belzebù: quando uno scienziato scopre qualcosa che conferma le sue idee predilette, è meglio non fidarsi; quando scopre qualcosa che smentisce le sue idee, probabilmente ci si può fidare.

Terzo: le forme di vita trovate, descritte come “fossili di diatomee”, non sono affatto fossili, ma a giudicare dalle immagini, analizzate dall'esperto contattato da Plait, sono tutte diatomee di specie terrestri, specificamente tutte d'acqua dolce. E tutte esistenti. Se provenissero dallo spazio, dovrebbero essere differenti, perché avrebbero avuto un'evoluzione differente. Non lo sono. In altre parole, la spiegazione più logica è che la meteorite sia stata contaminata per contatto con acqua dolce e che Wickramasinghe e colleghi abbiano scoperto, udite udite, che c'è vita sulla Terra.

La presunta meteorite.
Quarto: Meteoweb scrive che nella meteorite in questione “si possono ben osservare agglomerati di olivina tipici di questo tipo di rocce”, ma l'olivina è in realtà onnipresente sulla Terra e per nulla tipica delle meteoriti. E anche l'aspetto della meteorite (foto qui accanto) è molto differente da quello normale.

Tiriamo le somme. Come al solito, vale la Legge di Sagan: affermazioni straordinarie esigono prove straordinarie. Nell'annuncio di Wickramasinghe non c'è nulla che si avvicini a una prova. Men che meno una prova del livello qualitativo straordinario che occorre presentare prima di dichiarare una scoperta così sensazionale.

Gli ufologi si calmino: non sto dicendo che l'idea della vita extraterrestre è una bufala. Anzi, è un'idea sensata e per nulla osteggiata dalla comunità scientifica. Sto dicendo soltanto che non è così che la si alimenta e incoraggia. Così la si rende ridicola.

2012/12/30

Ode a un fiore, per chi dice che la scienza uccide la poesia

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “punto7556”.


L'animatore inglese Fraser Davidson ha creato una bella animazione basata su una citazione di Richard Feynman che credo risponda bene a tutti quelli che criticano la scienza perché uccide il meraviglioso e toglie la poesia.

Il video originale, sottotitolato in italiano, è disponibile qui. Ecco la mia traduzione:

Ho un amico artista e a volte lui ha un punto di vista che io non condivido granché. Lui prende in mano un fiore e dice: “Guarda quanto è bello”. E sono d'accordo, credo. Poi dice: “Vedi, io, in quanto artista, sono in grado di vedere quanto è bello; ma tu, in quanto scienziato, oh, lo riduci in pezzi e lo trasformi in una cosa scialba.” E io penso che lui sia un po' svitato. Prima di tutto, la bellezza che vede lui è a disposizione di tutte le persone e anche a me; credo, anche se io forse non sono esteticamente raffinato quanto lui, di poter apprezzare la bellezza di un fiore. Allo stesso tempo, io vedo in un fiore molte più cose di quante ne veda lui. Posso immaginare le cellule in quel fiore, le complesse azioni che si svolgono al suo interno; anch'esse hanno una propria bellezza. Voglio dire, non è soltanto bellezza a questa dimensione, quella di un centimetro, ma c'è bellezza anche alle dimensioni inferiori. La struttura interna, e anche i processi, il fatto che i colori e il fiore si sono evoluti per attirare gli insetti per impollinarlo è interessante. Significa che gli insetti vedono il colore. Aggiunge una domanda: questo senso estetico esiste anche nelle forme di vita inferiori? Perché è estetico? Domande interessanti d'ogni sorta, che la scienza e la conoscenza non fanno che aggiungere all'emozione, al mistero e alla meraviglia di un fiore. Non fa che aggiungere. Non capisco in che modo sottragga.”

In originale:

I have a friend who's an artist and has sometimes taken a view which I don't agree with very well. He'll hold up a flower and say, “Look how beautiful it is.” And I'll agree, I think. And he says, ”See, as an artist, I can see how beautiful this is. But you, as a scientist, oh, take this all apart and it becomes a dull thing. And I think that he's kind of nutty. First of all, the beauty that he sees is available to other people and to me, too; I believe, although I may not be quite as refined esthetically as he is, that I can appreciate the beauty of a flower. At the same time, I see much more about the flower than he sees. I could imagine the cells in it, the complicated actions inside, which also have a beauty. I mean, it's not just beauty at this dimension, one centimeter; there's also beauty at the smaller dimensions. The inner structure. Also the processes, the fact that the colors and the flower evolved in order to attract insects to pollinate it is interesting. It means that insects can see the color. It adds a question: does this esthetic sense also exist in the lower forms? Does it... Why is it esthetic? All kinds of interesting questions, which science, knowledge only adds to the excitement, the mystery and the awe of a flower. It only adds. I don't understand how it subtracts.

2012/11/23

Manca un mese alla fine del mondo e non so cosa mettermi

L'altroieri sera sono stato ospite della Società Ticinese di Scienze Naturali presso l'Auditorium dell’Università della Svizzera italiana a Lugano per parlare delle tesi di catastrofe attribuite ai Maya per il 21 o 23 dicembre 2012. Qui sotto trovate il video integrale della conferenza.


Per via del piazzamento del radiomicrofono della mia videocamera, le parole iniziali del moderatore Giovanni Pellegri e le domande del pubblico hanno un po' di rimbombo e sono poco udibili, e me ne scuso; meglio di così, con i miei modesti mezzi, non ho potuto fare.

Potete vedere il video a maggiore risoluzione qui su Vimeo. Buona visione.

2012/11/15

Aborto salvavita negato in Irlanda: qualche info

Prima di precipitarsi a giudicare la notizia dell'aborto negato in Irlanda a Savita Halappanavar che sta approdando anche sui giornali italiani, consiglio di leggere queste info di una ginecologa, Jen Gunter, gli appunti di Ben Goldacre e questo sunto di Michael Nugent.

Dall'articolo di Nugent segnalo in particolare questa nota: “In 1992, the Irish people held a constitutional referendum to allow women to travel outside of the state”. Un referendum per dare alle donne il diritto di andare all'estero? Seriamente? Se qualcuno ha dettagli, li segnali nei commenti.

2012/08/21

USA, candidato senatore: se è vero stupro, il corpo della donna blocca la gravidanza

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “fsco_v*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

La stupidità terminale tra i politici non conosce frontiere. Dagli Stati Uniti arriva la storia di Todd Akin, candidato senatore del Missouri, che in un'intervista televisiva sul tema dell'aborto dichiara che se una donna viene realmente stuprata, il suo corpo possiede un meccanismo che blocca la gravidanza. In altre parole, se rimane incinta non era vero stupro.

Intanto che raccattate la mascella con una mano e vi reggete la fronte con l'altra, qui c'è il video di questa perla agghiacciante di oscurantismo sessista:


Le parole esatte di Akin sono queste: “From what I understand from doctors that's really rare. If it’s a legitimate rape, the female body has ways to try to shut that whole thing down”. Traduco: “Stando a quello che mi dicono i medici, [una gravidanza indotta da stupro] è veramente rara. Se è uno stupro vero, il corpo femminile ha modi di cercare di bloccare tutta la cosa” (legitimate è usato nell'accezione di “autentico, genuino”, non in quello di “legittimo”).

Vi siete ripresi? Non è finita. Akin è membro del Comitato della Camera dei Rappresentanti per la Scienza, lo Spazio e la Tecnologia degli Stati Uniti (Science.house.gov), che ha giurisdizione sulla NASA e altri enti scientifici fondamentali. Uno che crede che le donne abbiano un utero magico contribuisce a decidere se andare su Marte o no. Uno che non sa come nascono i bambini fa parte del Sottocomitato per l'energia e l'ambiente e di quello per lo spazio e l'aeronautica.

Akin è stato criticato da tutti, compresi i suoi colleghi di partito (è un repubblicano, se ci tenete a saperlo, ma l'antiscienza è equamente distribuita), e s'è visto svanire i finanziamenti alla propria campagna politica, così ha pubblicato un video in cui corregge la propria dichiarazione e... chiede perdono. “L'errore che ho commesso sta nelle parole che ho detto, non nel cuore che ho”.

Uhm, no. L'errore sta nel cervello. L'errore magari si perdona, ma il fatto rimane che un incompetente assoluto resta al proprio posto a decidere di scienza. Scienza concreta, le cui conseguenze ci toccano tutti. Più che chiedere perdono, Akin dovrebbe offrire le proprie dimissioni e iscriversi a un corso di ginecologia for dummies. Come spesso accade, The Onion centra in pieno l'argomento, pubblicando una finta confessione di Akin che gli fa dire quello che avrebbe dovuto realmente dire.

Ci sarebbe poi da discutere di quell'agghiacciante, misogina distinzione fra presunti tipi di stupro. L'insinuazione alla base dell'idea dichiarata da Akin (e condivisa da quanti altri?) è che se ti stuprano e rimani incinta, dai, un po' ti dev'essere piaciuto, altrimenti non avresti concepito. Quindi non è vero stupro. Che alibi perfetto.

Ma da dove viene questa convinzione maschilista, bigotta e medievale propugnata con tanta certezza da Akin (che dice che gliel'hanno detta i medici) ma fatta a pezzi dai terribili fatti? Secondo le ricerche del Guardian, risale almeno al tredicesimo secolo, quando era addirittura codificata nelle leggi inglesi (“se, tuttavia, una donna ha concepito al momento citato nell'istanza, essa decade, perché senza il consenso della donna essa non potrebbe concepire”), ed era ancora inclusa nella giurisprudenza medica britannica nel 1814.  

Aggiornamento: BoingBoing ha trovato una citazione dello stesso principio nella letteratura latina del secondo secolo. Caso mai qualcuno avesse il dubbio che si tratti di un'aberrazione tutta anglosassone. Secondo CNN, i “medici” dai quali Akin ha tratto la sua diceria sono uno solo: specificamente John Willke, che però non ha alcuna credenziale specifica; inoltre gli esperti smentiscono con le cifre le sue tesi.

Akin non è l'unico politico a crederla ancora vera: The Week segnala Leon Holmes, oggi giudice federale in Arkansas, Stephen Freind, rappresentante della Pennsylvania, e Henry Aldridge, rappresentante della North Carolina. Ed è molto popolare fra gli antiabortisti (grazie a @prosopopea per la segnalazione), perché rende irrilevante il dilemma morale di cosa fare in caso di stupro che porti a una gravidanza. Non succede quasi mai! Il problema non si pone! Torniamo a discutere se le donne hanno l'anima o se la Terra è davvero rotonda.

Sia ben chiaro: non intendo entrare qui nella polemica sulla legittimità dell'aborto. Mi interessa solo chiarire come stanno i fatti e segnalare un caso preoccupante di antiscienza asservita all'ideologia e di governanti fermi letteralmente all'Ottocento nella loro comprensione del mondo.

2011/09/26

Ministero dell'Istruzione italiano: “tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso” non vuol dire “tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso”. Eh?

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Lo so, l'avete già letta e commentata tutti, ma ne voglio tenere traccia storica. Sì, storica, perché questa doppia bestialità attribuita al Ministro dell'Istruzione italiano è davvero spettacolare e merita di essere ricordata e soprattutto rinfacciata per gli anni a venire ai vari boriosi di governo che sistematicamente strangolano la ricerca ma poi ne usano i risultati per farsi belli.

È spettacolare perché ci vuole un talento speciale (o una faccia di bronzo massiccia) per scrivere una scemenza epica e poi riuscire a superarne l'epicità scrivendone una ancora più grossa. Perché quando un Ministro dell'Istruzione pretende di cambiare il senso della parola italiana “tra” pur di coprire la propria castroneria titanica, la diagnosi non è più manifesta incompetenza, ma è delirio di onnipotenza. Di solito queste cose si curano con due infermieri nerboruti e con una bella camicia con tante cinghiette.

Tutto inizia con un comunicato stampa, pubblicato sul sito del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca il 23 settembre scorso, che vedete qui accanto. È ancora pubblicato, al momento in cui scrivo: lo preciso perché il suo contenuto è talmente bizzarro che ha fatto pensare a molti che si trattasse di un falso.

Il comunicato stampa merita una dissezione dettagliata. Inizia precisando che si tratta di una “Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini” e le sue frasi successive sono virgolettate: secondo grammatica si ha quindi il chiaro intento di comunicare che si tratta di parole espresse direttamente dal ministro, non da un subalterno rimbambito da troppe puntate di Mistero.

“La scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza” dice il comunicato. “Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.”

Il comunicato considera già assodata la scoperta. Le parole di sensata prudenza dei ricercatori, che hanno invitato ripetutamente a non trarre alcuna conclusione dai dati dell'esperimento in attesa di ulteriori verifiche indipendenti, non contano. La Gelmini, stando al comunicato, ha già deciso ex auctoritate che l'esperimento è valido e incontrovertibile, tanto che cambierà il volto della fisica moderna. Metodo scientifico? Cos'è?

“Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.” Vittoria di chi? Dei neutrini? Dei ricercatori, capaci di ottenere questi risultati sperimentali nonostante governanti inetti e tagli di fondi? E chi ha perso? Roberto Giacobbo con la sua cintura fotonica sponsorizzata RAI? Il Mago Otelma?

A questo punto arriva la Perla dell'Anno, il capolavoro assoluto della castroneria (il grassetto è aggiunto):

Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.
Inoltre, oggi l'Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l'anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante.

Avete letto bene: la Gelmini parla della “costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento”. Parole chiare e inequivocabili, secondo le quali ci sarebbe un tunnel (che sarebbe stato costruito, e quindi non si tratta di un concetto teorico o di una similitudine) che si estende dal CERN al Gran Sasso. Un tunnel di settecentotrenta chilometri che trapasserebbe mezza Italia. Quei poveretti degli svizzeri che stanno tribolando per costruirne uno da 57 chilometri al San Gottardo e quei cialtroncelli francesi e inglesi che hanno penato per costruire 50 chilometri di tunnel sotto la Manica sono dei dilettanti. Per la Gelmini, almeno stando al comunicato stampa del MIUR, c'è un tunnel almeno dodici volte più lungo sotto l'Italia. In confronto il ponte sullo Stretto di Messina è una bazzecola e si fa con quattro stecchini di shanghai.

Questa frase basterebbe per iscrivere il comunicato negli annali delle più grandi scemenze tecniche partorite dai politici. Ci vorrebbe una sezione apposita nel Guinness dei Primati, da dare come lettura obbligata a chiunque si candidi in politica. Ma di fronte al coro di risate e di sberleffi partito in Rete subito dopo la pubblicazione del tronfio messaggio, il MIUR ha saputo comunque superare le alte vette di cretineide già raggiunte.

Il giorno dopo, infatti, il MIUR ha pubblicato un altro comunicato stampa, firmato stavolta dall'ufficio stampa (immagine qui accanto), che “precisa che, ovviamente, il tunnel di cui si parla nel comunicato di ieri, non è per nessuna ragione intendibile come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso. Questo è di facile intuizione per tutti e la polemica è assolutamente strumentale.”

Incalza il comunicato: “Il tunnel a cui si fa riferimento è quello nel quale circolano i protoni dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini che attraversando la terra raggiunge il Gran Sasso. Alla costruzione di questo tunnel e delle infrastrutture collegate l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Questa polemica è dunque destituita di fondamento ed è assolutamente ridicola.”

In altre parole, il MIUR sta dicendo che la frase “tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso” non vuol dire “tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso”, ma “tunnel... nel quale circolano i protoni”. Ossia, presumibilmente, il tunnel circolare del CERN, che sta a Ginevra. Che è come dire che “autostrada tra Roma e Milano” significa in realtà “Grande Raccordo Anulare”. Scemi noi che non l'abbiamo capito.

Sarebbe stato più dignitoso porre rimedio alla prima castroneria scrivendo semplicemente “Scusate, gente, abbiamo scritto una cazzata e adesso la rettifichiamo. Il ministro, per penitenza, donerà il suo prossimo stipendio mensile alla ricerca scientifica e andrà in televisione a chiedere scusa”. Macché: piuttosto che ammettere di aver scritto una bestialità, per ottusità o per boria si pretende di ridefinire il senso di “tra” e si insinua che sia colpa dei cittadini, che non sanno capire il senso della frase “tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso”.

Una simile crassa, “ridicola” ignoranza degli italiani non può restare impunita: è chiaro che il ministero responsabile deve pagare le conseguenze di aver fallito nel suo compito di educare i cittadini a leggere l'italiano. Uhm, aspettate un momento...

Per questo monumento all'ignoranza e all'arroganza è necessario inaugurare un tag apposito. Capre di guerra.


Aggiornamenti


9:55. Dai commenti prelevo e incornicio questa splendida sintesi: “Ogni mattina, un neutrino si sveglia e sa che dovrà correre più veloce della luce. Ogni mattina, la luce si sveglia e sa che dovrà arrivare al Gran Sasso prima del neutrino. Ogni mattina, non importa che tu sia neutrino o luce, ti toccherà ascoltare le minchiate della Gelmini che si è laureata a 732 km da casa e non riesce ad uscire dal tunnel.”

13:30. Anche al professor Antonio Ereditato, responsabile dell'esperimento CNGS in questione, la frase del primo comunicato pare sbagliata: “Deve essersi trattato di un lapsus, sicuramente”. Ereditato chiarisce che c'è un tunnel, lungo solo un chilometro, che è orientato verso il Gran Sasso (SkyTG24). Anche così, comunque, la frase “tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso” non è giustificabile. Altrimenti si potrebbe costruire una passerella su uno scoglio al largo di Cagliari e poi vantarsi che c'è “un ponte tra Cagliari e Palermo”.
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