Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2012/09/12
Per Giove!!!
C'è chi passa il tempo postando su Facebook quello che ha mangiato per pranzo e chi invece tiene un telescopio amatoriale puntato su Giove, così è pronto a registrare quando qualcosa produce sul pianeta un lampo di luce talmente potente che è visibile sulla Terra, a settecentoventinove milioni di chilometri di distanza.
È successo ieri a George Hall, di Dallas, nel Texas. L'avvistamento è stato confermato da almeno un altro osservatore e non sembra proprio che ci siano dubbi sul fatto che il fenomeno è avvenuto su Giove e non si tratta di un video falsificato o di un moscerino che passa davanti all'obiettivo o il bagliore di un satellite (o, men che meno, di un veicolo extraterrestre). I telescopi professionali vengono puntati in queste ore su Giove per vedere se il fenomeno ha lasciato tracce visibili.
Presumibilmente si tratta di un asteroide o di una cometa: eventi analoghi sono già avvenuti negli anni scorsi, per esempio nel 2009 e nel 2010. Spettacolare.
2012/09/11
L’undicesimo 11 settembre
Da tempo non mi occupo più delle tesi di complotto intorno agli attentati dell'11 settembre 2001 per una ragione molto semplice: è il passare stesso del tempo a sbugiardarle. Undici anni dopo, lo stesso coretto di cocciuti cerca ancora di attirare l'attenzione su di sé per vendere libri e DVD. Cerca di trasformare una tragedia con tremila morti in uno spettacolino a base di scontri personali, come se proclamarsi trionfanti su di me o su qualche altro debunker in qualche remoto rivolo di commenti su Youtube rappresentasse una vittoria. Invece di andare in tribunale a mettere alla prova le proprie presunte verità, si autogratifica predicando ai convertiti tramite l'ennesimo inconcludente giro di video e dibattiti. Ai quali non fa più caso nessuno, se non per notare il cattivo gusto di presentarli e tenerli proprio nel giorno della commemorazione dei morti.
Cari complottisti dell'11 settembre, avete fallito. Avete avuto la vostra occasione, a metà degli anni Duemila, in cui eravate riusciti a destare l'interesse dei media. Avete avuto il vostro momento di necrofilo splendore nel freddo sole di settembre che filtrava dalla polvere delle macerie delle Torri Gemelle. E invece di stimolare il dibattito e l'indagine sui veri punti oscuri dell'11/9, avete sprecato la vostra occasione blaterando di ologrammi, aerei fantasma, microonde dallo spazio e nanotermite magica: al vostro repertorio mancavano soltanto gli unicorni mannari invisibili. Non sono stati i debunker o i poteri forti a fregarvi: vi siete fregati con le vostre stesse mani, per il semplice fatto di non aver fatto nulla se non strillare assurdità. Più passa il tempo senza che riusciate a concludere niente, più somigliate a quelli che insistono che Elvis Presley in realtà è ancora vivo ed è stato visto travestito da cameriere in un ristorante di Milwaukee.
Quello che c'era da dire, in risposta alle tesi alternative, è già stato detto. Anche perché da anni, ormai, le tesi che girano sono sempre le stesse: trite, incoerenti, già sentite e già smontate.
Per cui vi saluto. Andate pure avanti senza di me. Non lanciatemi sfide vuote, che non fanno altro che mostrare quanto siete ansiosi di buttarla in rissa pur di riconquistare la ribalta di cui siete così affamati. Il blog Undicisettembre, al quale ho dedicato molti anni insieme ai colleghi d'indagine, ha da tempo voltato pagina e sta pubblicando una serie di interviste personali ai testimoni diretti degli attentati e delle loro conseguenze: i vigili del fuoco Lenny Curcio, Dan Potter e John Picarello, il soccorritore Daniel Nimrod, il giornalista Jamie McIntyre, l'ufficiale di polizia Jacqueline Padilla Curcio, i sopravvissuti Jean Potter e Gina Lippis, e tanti altri. Queste sono le vere voci dell'11 settembre. Loro erano lì; voi no. Il resto è solo lo schiamazzo degli sciocchi.
Per favore: non riaprite il dibattito sulle tesi di complotto nei commenti. Non è me che dovete convincere: io non conto nulla. Se credete davvero di avere delle prove convincenti, organizzatevi e presentatele in tribunale, invece di friggere l'aria nei commenti di un blog.
Non ho tempo per rispondere a tutti i commenti e non ho intenzione di offrire questo spazio come pulpito per le tesi di complotto. Quindi per favore non chiedetemi di ripetere per l'ennesima volta le risposte che ci sono già su Undicisettembre.info e non venite qui a presentare tesi di complotto: le cestinerò. Grazie.
2012/09/09
“Moonscape”, un altro capitolo pronto in italiano
Ultimo aggiornamento: 2019/07/24 14:55.
Ho completato la traduzione in italiano di un altro capitolo del mio documentario Moonscape, dedicato al primo sbarco sulla Luna: la discesa di Buzz Aldrin e i suoi primi passi insieme a Neil Armstrong. Tutto il materiale mostrato è originale e restaurato usando le fonti migliori disponibili.
Il capitolo nuovo è visionabile direttamente qui; se vi interessa tutto il documentario, lo trovate qui in inglese e qui (in parte) in italiano. Ringrazio Elena Albertini per l'inserimento dei sottotitoli. Buona visione.
Ho anche aggiornato il mio libro sulle tesi di complotto lunare per tenere conto, con malinconia, della scomparsa di Neil Armstrong. I file EPUB e PDF scaricabili gratuitamente sono qui. L'edizione cartacea è acquistabile tramite Lulu.com.
Meno malinconicamente, oggi è il decimo anniversario di un evento importante nella storia delle missioni lunari: il cazzotto dato da Buzz Aldrin al lunacomplottista Bart Sibrel, che lo molestava e lo accusava di essere un “codardo, un bugiardo e un ladro”. Era il 9 settembre 2002. Questo è il video dell’episodio, girato dalla troupe dello stesso Sibrel.
2019/07/24 14:55 - Il video qui sopra risulta rimosso per contestazione di violazione del copyright da parte di Bart Sibrel.
Ho completato la traduzione in italiano di un altro capitolo del mio documentario Moonscape, dedicato al primo sbarco sulla Luna: la discesa di Buzz Aldrin e i suoi primi passi insieme a Neil Armstrong. Tutto il materiale mostrato è originale e restaurato usando le fonti migliori disponibili.
Il capitolo nuovo è visionabile direttamente qui; se vi interessa tutto il documentario, lo trovate qui in inglese e qui (in parte) in italiano. Ringrazio Elena Albertini per l'inserimento dei sottotitoli. Buona visione.
Ho anche aggiornato il mio libro sulle tesi di complotto lunare per tenere conto, con malinconia, della scomparsa di Neil Armstrong. I file EPUB e PDF scaricabili gratuitamente sono qui. L'edizione cartacea è acquistabile tramite Lulu.com.
Meno malinconicamente, oggi è il decimo anniversario di un evento importante nella storia delle missioni lunari: il cazzotto dato da Buzz Aldrin al lunacomplottista Bart Sibrel, che lo molestava e lo accusava di essere un “codardo, un bugiardo e un ladro”. Era il 9 settembre 2002. Questo è il video dell’episodio, girato dalla troupe dello stesso Sibrel.
2019/07/24 14:55 - Il video qui sopra risulta rimosso per contestazione di violazione del copyright da parte di Bart Sibrel.
2012/09/08
Voyager 1, trentacinque anni di odissea nello spazio
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2012/11/11.
Il 5 settembre 1977, trentacinque anni fa, partiva dalla Terra la sonda automatica Voyager 1. Quella sonda è ancora in viaggio e trasmette ancora, fioca ma infaticabile voce dai confini del nostro sistema solare. In trentacinque anni di viaggio è arrivata a quasi diciotto miliardi di chilometri, ben oltre l'orbita del più distante dei pianeti, e si sta affacciando ora all'abisso infinito dello spazio interstellare. È così lontana che il suo debolissimo segnale radio, che manda ancora dati scientifici dopo tre decenni e mezzo di lavoro, ci mette sedici ore ad arrivare sulla Terra.
Il 14 febbraio 1990, tredici anni dopo l'inizio di questa vera Odissea nello spazio, la NASA, su suggerimento dell'astronomo Carl Sagan, chiese alla sonda Voyager 1 di voltarsi verso casa per un'ultima volta e scattare una foto del nostro mondo dalla distanza di sei miliardi di chilometri. Ne risultò l'immagine che vedete qui sopra: un tenue puntino azzurro sospeso in un riflesso della luce del Sole.
Ecco le riflessioni sul significato profondo di quell'immagine, scritte da Sagan stesso.
Ho letto quest'articolo, e soprattutto le parole di Sagan, in pubblico presso il centro commerciale di Grancia, vicino a Lugano, nell'ambito della Giornata Internazionale dell'Alfabetizzazione. Oggi è stato pubblicato il video insieme a quello degli altri lettori.
Per i tanti che mi hanno chiesto l'originale delle parole di Carl Sagan, ce ne sono molte versioni leggermente differenti. Una è nel suo libro Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space del 1994 (disponibile presso Amazon, per esempio), a pagina 6-7. Un'altra è letta da Sagan stesso in questo video. Qui sotto trovate la trascrizione di quest'ultima versione.
Il 5 settembre 1977, trentacinque anni fa, partiva dalla Terra la sonda automatica Voyager 1. Quella sonda è ancora in viaggio e trasmette ancora, fioca ma infaticabile voce dai confini del nostro sistema solare. In trentacinque anni di viaggio è arrivata a quasi diciotto miliardi di chilometri, ben oltre l'orbita del più distante dei pianeti, e si sta affacciando ora all'abisso infinito dello spazio interstellare. È così lontana che il suo debolissimo segnale radio, che manda ancora dati scientifici dopo tre decenni e mezzo di lavoro, ci mette sedici ore ad arrivare sulla Terra.
Il 14 febbraio 1990, tredici anni dopo l'inizio di questa vera Odissea nello spazio, la NASA, su suggerimento dell'astronomo Carl Sagan, chiese alla sonda Voyager 1 di voltarsi verso casa per un'ultima volta e scattare una foto del nostro mondo dalla distanza di sei miliardi di chilometri. Ne risultò l'immagine che vedete qui sopra: un tenue puntino azzurro sospeso in un riflesso della luce del Sole.
Ecco le riflessioni sul significato profondo di quell'immagine, scritte da Sagan stesso.
Da questo lontano punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi.
Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e cercatore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.
Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo. Quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino.
Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granello solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro posto, perlomeno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.
Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza che suscita umiltà e forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo.
Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro e di preservare e proteggere l'unica casa che abbiamo mai conosciuto. Questo puntino azzurro.
– Carl Sagan, 1934-1996
2012/10/03
Ho letto quest'articolo, e soprattutto le parole di Sagan, in pubblico presso il centro commerciale di Grancia, vicino a Lugano, nell'ambito della Giornata Internazionale dell'Alfabetizzazione. Oggi è stato pubblicato il video insieme a quello degli altri lettori.
2012/11/01
Per i tanti che mi hanno chiesto l'originale delle parole di Carl Sagan, ce ne sono molte versioni leggermente differenti. Una è nel suo libro Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space del 1994 (disponibile presso Amazon, per esempio), a pagina 6-7. Un'altra è letta da Sagan stesso in questo video. Qui sotto trovate la trascrizione di quest'ultima versione.
From this distant vantage point, the Earth might not seem of any particular interest. But for us, it's different. Consider again at that dot. That's here. That's home. That's us.
On it, everyone you love, everyone you know, everyone you ever heard of, every human being who ever was, lived out their lives. The aggregate of our joy and suffering, thousands of confident religions, ideologies, and economic doctrines, every hunter and forager, every hero and coward, every creator and destroyer of civilization, every king and peasant, every young couple in love, every mother and father, hopeful child, inventor and explorer, every teacher of morals, every corrupt politician, every “superstar,” every “supreme leader,” every saint and sinner in the history of our species lived there – on a mote of dust suspended in a sunbeam. The Earth is a very small stage in a vast cosmic arena.
Think of the rivers of blood spilled by all those generals and emperors so that, in glory and triumph, they could become the momentary masters of a fraction of a dot. Think of the endless cruelties visited by the inhabitants of one corner of this pixel on the scarcely distinguishable inhabitants of some other corner. How frequent their misunderstandings, how eager they are to kill one another, how fervent their hatreds.
Our posturings, our imagined self-importance, the delusion that we have some privileged position in the universe, are challenged by this point of pale light. Our planet is a lonely speck in the great enveloping cosmic dark. In our obscurity – in all this vastness – there is no hint that help will come from elsewhere to save us from ourselves.
The Earth is the only world known, so far, to harbor life. There is nowhere else, at least in the near future, to which our species could migrate. Visit, yes. Settle, not yet.
Like it or not, for the moment, the Earth is where we make our stand. It has been said that astronomy is a humbling and character-building experience. There is perhaps no better demonstration of the folly of human conceits than this distant image of our tiny world.
To me, it underscores our responsibility to deal more kindly with one another and to preserve and cherish the pale blue dot, the only home we've ever known.
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2012/09/05
Coccolone ufologico garantito: quadricotteri luminosi volano in formazione di notte
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “barcollo”.
Non manca mai di stupirmi il corto circuito mentale di chi vede un puntino luminoso che si muove in cielo e subito pensa “veicolo di visitatori extraterrestri”. È come sentire un rumore di zoccoli di cavallo e pensare “unicorno”. Con tutte le cose naturali e artificiali che ci sono in cielo, l'idea dell'astronave aliena che gironzola incurante di farsi notare dovrebbe essere l'ultimissima cosa che passa per la testa. Ma grazie alla propaganda dei fufologi, è un corto circuito molto popolare.
Figuratevi il coccolone che può venire a chi è vittima di questo corto circuito e si vede comparire in cielo, di notte, uno sciame di punti luminosi che si muovono in modo coordinato, come nel video qui sopra, o a chi trova su Internet questa foto e non ne conosce il contesto. Si tratta in realtà di alcune decine di piccoli quadricotteri radiocomandati Hummingbird della AscTec (simili a questo), dotati di una luce, che fanno parte dello spettacolo The Cloud in the Web organizzato a Linz, in Austria, e segnalato da Dvice. Geniale, magico e inquietante. Lo voglio.
Non manca mai di stupirmi il corto circuito mentale di chi vede un puntino luminoso che si muove in cielo e subito pensa “veicolo di visitatori extraterrestri”. È come sentire un rumore di zoccoli di cavallo e pensare “unicorno”. Con tutte le cose naturali e artificiali che ci sono in cielo, l'idea dell'astronave aliena che gironzola incurante di farsi notare dovrebbe essere l'ultimissima cosa che passa per la testa. Ma grazie alla propaganda dei fufologi, è un corto circuito molto popolare.
Figuratevi il coccolone che può venire a chi è vittima di questo corto circuito e si vede comparire in cielo, di notte, uno sciame di punti luminosi che si muovono in modo coordinato, come nel video qui sopra, o a chi trova su Internet questa foto e non ne conosce il contesto. Si tratta in realtà di alcune decine di piccoli quadricotteri radiocomandati Hummingbird della AscTec (simili a questo), dotati di una luce, che fanno parte dello spettacolo The Cloud in the Web organizzato a Linz, in Austria, e segnalato da Dvice. Geniale, magico e inquietante. Lo voglio.
2012/09/04
Bruce Willis NON sta facendo causa ad Apple
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “alessandro.du*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
L'ANSA e varie testate (Corriere della Sera; News.com.au; IBTimes; Rockit; America24) stanno riportando la notizia che l'attore Bruce Willis stia facendo causa, o pensando di farla, contro Apple per i diritti della propria collezione di musica acquistata da iTunes, perché ha scoperto che non la può legalmente tramandare agli eredi come si fa con i dischi normali.
La notizia è una bufala partorita, a quanto pare, dal Sunday Times e ripresa dal Daily Mail qui; è stata seccamente smentita dalla moglie di Willis via Twitter. Però la questione dei diritti sulla musica lucchettata e acquistata da iTunes e simili è reale. Maggiori dettagli sul Guardian, TechCrunch, CNN.
È interessante notare che ancora una volta il giornalismo “professionale” ha preso una storia e l'ha ripubblicata senza alcuna verifica, semplicemente perché era ghiotta e vendibile.
L'ANSA e varie testate (Corriere della Sera; News.com.au; IBTimes; Rockit; America24) stanno riportando la notizia che l'attore Bruce Willis stia facendo causa, o pensando di farla, contro Apple per i diritti della propria collezione di musica acquistata da iTunes, perché ha scoperto che non la può legalmente tramandare agli eredi come si fa con i dischi normali.
La notizia è una bufala partorita, a quanto pare, dal Sunday Times e ripresa dal Daily Mail qui; è stata seccamente smentita dalla moglie di Willis via Twitter. Però la questione dei diritti sulla musica lucchettata e acquistata da iTunes e simili è reale. Maggiori dettagli sul Guardian, TechCrunch, CNN.
È interessante notare che ancora una volta il giornalismo “professionale” ha preso una storia e l'ha ripubblicata senza alcuna verifica, semplicemente perché era ghiotta e vendibile.
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Scoperta “ufficiale” di esplosivo nelle Torri Gemelle: vecchia bufala made in Iran
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2012/09/24.
Mi sono arrivate parecchie segnalazioni di questa “notizia” sul sito Agenziastampaitalia.it, secondo la quale sarebbe “ufficiale” la scoperta di “tracce di esplosivi di nano-termite” tra i “detriti del WTC poco dopo il loro crollo dell'11/9/2001. Alla Brigham Young University, il professore di fisica, il dottor Steven Jones, ha fatto la scoperta dell'esplosivo insieme ad un team internazionale di nove scienziati.”
A quanto pare le notizie viaggiano lente, in Iran. Sì, perché Agenziastampaitalia.it non è un'agenzia di stampa italiana: è un sito gestito dall'Iran (come suggerito dal logo dell'IRIB accanto a ogni notizia) e la storia della “nanotermite” è vecchia di tre anni, come si può scoprire seguendo il link fornito nell'articolo, che porta allo stesso testo datato 2009. I simpaticoni di Agenziastampaitalia.it non hanno neanche aggiornato la notizia, perché oggi come allora una delle persone citate, Niels Harrit, continua ad avere 37 anni.
Cosa più importante, la notizia è una bufala smentita dagli stessi complottisti (specificamente da Jenna Orkin e Michael Ruppert). La presunta “nanotermite” non è altro che l'antiruggine applicato alle colonne d'acciaio delle Torri Gemelle, come spiegato tecnicamente in questo articolo di Enrico Manieri. E nessuno, in dieci anni, è riuscito a dimostrare come uno straterello di questa “nanotermite” sarebbe capace di tranciare istantaneamente delle colonne d'acciaio come quelle delle Torri Gemelle.
Il “rigoroso processo di peer-review” dichiarato nell'articolo è una fandonia: in realtà l'editore della rivista che ha pubblicato il documento della presunta scoperta pubblica qualunque cosa, anche parole senza senso, basta pagare. Per inciso, Steven Jones e colleghi avrebbero pagato almeno 600 dollari per farsi pubblicare.
La rivista non è affatto “una delle riviste più accreditate negli USA”: il “Bentham Chemical Physics Journal” (più precisamente il Bentham Open Chemical Physics Journal) ha pubblicato soltanto 4 numeri dal 2008 a oggi. In totale, in questi quattro numeri, ha pubblicato soltanto undici articoli. E ha un impact factor (indice di reputazione) pari a zero.
Vedete voi se fidarvi.
Mi sono arrivate parecchie segnalazioni di questa “notizia” sul sito Agenziastampaitalia.it, secondo la quale sarebbe “ufficiale” la scoperta di “tracce di esplosivi di nano-termite” tra i “detriti del WTC poco dopo il loro crollo dell'11/9/2001. Alla Brigham Young University, il professore di fisica, il dottor Steven Jones, ha fatto la scoperta dell'esplosivo insieme ad un team internazionale di nove scienziati.”
A quanto pare le notizie viaggiano lente, in Iran. Sì, perché Agenziastampaitalia.it non è un'agenzia di stampa italiana: è un sito gestito dall'Iran (come suggerito dal logo dell'IRIB accanto a ogni notizia) e la storia della “nanotermite” è vecchia di tre anni, come si può scoprire seguendo il link fornito nell'articolo, che porta allo stesso testo datato 2009. I simpaticoni di Agenziastampaitalia.it non hanno neanche aggiornato la notizia, perché oggi come allora una delle persone citate, Niels Harrit, continua ad avere 37 anni.
Cosa più importante, la notizia è una bufala smentita dagli stessi complottisti (specificamente da Jenna Orkin e Michael Ruppert). La presunta “nanotermite” non è altro che l'antiruggine applicato alle colonne d'acciaio delle Torri Gemelle, come spiegato tecnicamente in questo articolo di Enrico Manieri. E nessuno, in dieci anni, è riuscito a dimostrare come uno straterello di questa “nanotermite” sarebbe capace di tranciare istantaneamente delle colonne d'acciaio come quelle delle Torri Gemelle.
Il “rigoroso processo di peer-review” dichiarato nell'articolo è una fandonia: in realtà l'editore della rivista che ha pubblicato il documento della presunta scoperta pubblica qualunque cosa, anche parole senza senso, basta pagare. Per inciso, Steven Jones e colleghi avrebbero pagato almeno 600 dollari per farsi pubblicare.
La rivista non è affatto “una delle riviste più accreditate negli USA”: il “Bentham Chemical Physics Journal” (più precisamente il Bentham Open Chemical Physics Journal) ha pubblicato soltanto 4 numeri dal 2008 a oggi. In totale, in questi quattro numeri, ha pubblicato soltanto undici articoli. E ha un impact factor (indice di reputazione) pari a zero.
Vedete voi se fidarvi.
2012/09/01
Querela da un sostenitore delle “scie chimiche”? Tutta da vedere
Sì, sono al corrente della “querela” contro di me annunciata da Rosario Marcianò. Non volevo dedicare neanche un nanosecondo a questa faccenda surreale, ma dato che Giornalettismo l'ha pubblicizzata e mi sono arrivate richieste di commenti, rispondo brevemente qui:
1. Io non ho ricevuto nessuna querela formale. Conoscendo l'individuo, potrebbe benissimo trattarsi di una denuncia immaginaria quanto le “scie chimiche” che lo assillano.
2. C'è un punto 2, ma sto ridendo troppo per scriverlo.
1. Io non ho ricevuto nessuna querela formale. Conoscendo l'individuo, potrebbe benissimo trattarsi di una denuncia immaginaria quanto le “scie chimiche” che lo assillano.
2. C'è un punto 2, ma sto ridendo troppo per scriverlo.
Disinformatico radio, podcast del 2012/08/24 e 08/31
Sono disponibili temporaneamente sul sito della Rete Tre della RSI i podcast delle due puntate più recenti del Disinformatico radiofonico. Ecco i temi e i rispettivi articoli di supporto:
2012/08/31 (podcast)
Antibufala: Samsung paga ad Apple un miliardo di dollari di multa. In monetine
Le parole di Internet: autenticazione a due fattori
Aggiornate Java. Di nuovo. E subito
Facebook adesso cancella davvero le foto cancellate
Neil Armstrong (1930-2012): tutte le foto del suo sbarco sulla Luna
2012/08/24 (podcast)
Le parole di Internet: HFR, un dilemma per gli hobbit
Attenti a Melissa: il suo spogliarello-quiz è una trappola
Password, occhio anche ai suggerimenti
“Hackeraggio epico”, l'epilogo
2012/08/31 (podcast)
Antibufala: Samsung paga ad Apple un miliardo di dollari di multa. In monetine
Le parole di Internet: autenticazione a due fattori
Aggiornate Java. Di nuovo. E subito
Facebook adesso cancella davvero le foto cancellate
Neil Armstrong (1930-2012): tutte le foto del suo sbarco sulla Luna
2012/08/24 (podcast)
Le parole di Internet: HFR, un dilemma per gli hobbit
Attenti a Melissa: il suo spogliarello-quiz è una trappola
Password, occhio anche ai suggerimenti
“Hackeraggio epico”, l'epilogo
Tutte le foto di Apollo 11 a 20 megapixel
Questo articolo vi arriva grazie alla donazione per il libro “Luna? Sì, ci siamo andati!" di cod328* ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Ho pubblicato la serie completa delle scansioni in alta risoluzione (20 megapixel) delle fotografie Hasselblad scattate dagli astronauti durante la missione Apollo 11, che normalmente sono accessibili presso il sito GAPE soltanto con una procedura molto complessa.
Queste sono, al momento attuale, le migliori scansioni pubblicamente disponibili delle immagini di Apollo 11 e costituiscono un riferimento assoluto per chiunque voglia conoscere a fondo il primo sbarco sulla Luna.
Da oggi trovate le oltre 1400 foto presso Attivissimo.net, sia come immagini singole, sia come archivi ZIP, per un totale di 4,4 gigabyte. I dettagli sono in questo articolo di Complotti Lunari. Ringrazio Andrea Tedeschi, che si è occupato della correzione del colore, e Tarcisio Bee, che ha effettuato l'estrazione dal sito GAPE.
Attenzione: lo scaricamento può risultare lento a causa dell'elevato numero di utenti che stanno scaricando i file. Ho 10 megabit di banda a disposizione e più di così non posso fare. Alcuni utenti (Gospel e Andrea Draghetti, che ringrazio) stanno predisponendo dei Torrent: li trovate elencati nell'articolo su Complotti Lunari.
Neil Armstrong sulla Luna. Elaborazione di dettaglio della foto AS11-37-5529. |
Queste sono, al momento attuale, le migliori scansioni pubblicamente disponibili delle immagini di Apollo 11 e costituiscono un riferimento assoluto per chiunque voglia conoscere a fondo il primo sbarco sulla Luna.
Da oggi trovate le oltre 1400 foto presso Attivissimo.net, sia come immagini singole, sia come archivi ZIP, per un totale di 4,4 gigabyte. I dettagli sono in questo articolo di Complotti Lunari. Ringrazio Andrea Tedeschi, che si è occupato della correzione del colore, e Tarcisio Bee, che ha effettuato l'estrazione dal sito GAPE.
Attenzione: lo scaricamento può risultare lento a causa dell'elevato numero di utenti che stanno scaricando i file. Ho 10 megabit di banda a disposizione e più di così non posso fare. Alcuni utenti (Gospel e Andrea Draghetti, che ringrazio) stanno predisponendo dei Torrent: li trovate elencati nell'articolo su Complotti Lunari.
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