Non è un effetto aggiunto in post-produzione. Questa spada laser è così dal vivo. Se volete saperne di più, dopo che vi siete ripresi, spiego qui come funziona (o perlomeno le congetture documentate su come potrebbe funzionare).
Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2014/11/23
SpaceX, il prossimo volo rientrerà su una piattaforma galleggiante
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “mmenest” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Oggi è il gran giorno di Samantha Cristoforetti, ma guardate cos'ha tweetato Elon Musk poche ore fa.
Questi tweet erano accompagnati da queste immagini, di cui per ora non ho trovato versioni a risoluzione superiore:
La prima foto mostra le alette ipersoniche (simili come forma a quelle usate da decenni sui vettori russi Soyuz) che verranno dispiegate durante il rientro per consentire un controllo “in stile X-wing”. Ciascuna aletta si muove indipendentemente per controllare rollio, beccheggio e imbardata.
Ma la chicca è l'annuncio e l'immagine dello spazioporto galleggiante, un vascello autonomo sul quale tenterà di atterrare il primo stadio del vettore Falcon. La base, scrive Musk, misura 90 metri per 30, con ali che la estendono in larghezza fino a circa 50 metri. I motori di manovra, provenienti dalle piattaforme petrolifere, tengono in posizione il vascello con una precisione di 3 metri anche durante una tempesta. E come nei migliori film d'azione, Elon Musk ha messo un bel logo al centro della sua base di atterraggio. Ne aveva parlato in un video, ma questa credo che sia la prima immagine che viene resa pubblica.
Secondo NASA Spaceflight, quel “next flight” che collauderà le alette è il volo CRS-5 di rifornimento cargo per la Stazione Spaziale Internazionale, previsto per il 16 dicembre. La stessa fonte indica che il primo stadio del vettore di quel volo tenterà di atterrare sulla piattaforma galleggiante usando le zampe già viste ma mai usate finora per un atterraggio su superficie solida: i test precedenti, infatti, sono stati condotti scendendo intenzionalmente sull'oceano.
Aggiornamento (2014/11/24): Un tweet propone una ricostruzione in scala della base di atterraggio a confronto con un primo stadio Falcon di SpaceX.
Aggiornamento (2014/11/25): Un articolo di NasaSpaceflight fornisce molti dettagli aggiuntivi.
Oggi è il gran giorno di Samantha Cristoforetti, ma guardate cos'ha tweetato Elon Musk poche ore fa.
elonmusk Testing operation of hypersonic grid fins (x-wing config) going on next flight http://t.co/O1tMSIXxsT 22/11/14 21:42 |
elonmusk Autonomous spaceport drone ship. Thrusters repurposed from deep sea oil rigs hold position within 3m even in a storm. http://t.co/wJFOnGdt9w 22/11/14 21:59 |
elonmusk Base is 300 ft by 100 ft, with wings that extend width to 170 ft. Will allow refuel & rocket flyback in future. 22/11/14 22:01 |
elonmusk Grid fins are stowed on ascent and then deploy on reentry for "x-wing" style control. Each fin moves independently for pitch/yaw/roll. 22/11/14 22:11 |
Questi tweet erano accompagnati da queste immagini, di cui per ora non ho trovato versioni a risoluzione superiore:
La prima foto mostra le alette ipersoniche (simili come forma a quelle usate da decenni sui vettori russi Soyuz) che verranno dispiegate durante il rientro per consentire un controllo “in stile X-wing”. Ciascuna aletta si muove indipendentemente per controllare rollio, beccheggio e imbardata.
Ma la chicca è l'annuncio e l'immagine dello spazioporto galleggiante, un vascello autonomo sul quale tenterà di atterrare il primo stadio del vettore Falcon. La base, scrive Musk, misura 90 metri per 30, con ali che la estendono in larghezza fino a circa 50 metri. I motori di manovra, provenienti dalle piattaforme petrolifere, tengono in posizione il vascello con una precisione di 3 metri anche durante una tempesta. E come nei migliori film d'azione, Elon Musk ha messo un bel logo al centro della sua base di atterraggio. Ne aveva parlato in un video, ma questa credo che sia la prima immagine che viene resa pubblica.
Secondo NASA Spaceflight, quel “next flight” che collauderà le alette è il volo CRS-5 di rifornimento cargo per la Stazione Spaziale Internazionale, previsto per il 16 dicembre. La stessa fonte indica che il primo stadio del vettore di quel volo tenterà di atterrare sulla piattaforma galleggiante usando le zampe già viste ma mai usate finora per un atterraggio su superficie solida: i test precedenti, infatti, sono stati condotti scendendo intenzionalmente sull'oceano.
Aggiornamento (2014/11/24): Un tweet propone una ricostruzione in scala della base di atterraggio a confronto con un primo stadio Falcon di SpaceX.
Aggiornamento (2014/11/25): Un articolo di NasaSpaceflight fornisce molti dettagli aggiuntivi.
2014/09/24
Sì, questo è il poster UFFICIALE della NASA con Samantha Cristoforetti
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Sì, questo è davvero un poster realizzato dalla NASA per la missione Expedition 42 sulla Stazione Spaziale Internazionale, alla quale parteciperà Samantha Cristoforetti a fine novembre. Sam aveva promesso che sarebbe stato “epico” ed è stata di parola (non che ne dubitassi).
Divertitevi a riconoscere i riferimenti alla Guida Galattica per Autostoppisti di Douglas Adams. Se siete, come me, lontani dalle sue pagine da troppo tempo, presso Astronautinews ci sono un po' di aiutini in italiano. Meglio ancora, cogliete l'occasione per perdervi di nuovo nelle pagine esilaranti della Guida.
Qui accanto vedete una versione annotata del poster, che associa i nomi degli astronauti a quelli dei personaggi; la versione ad alta risoluzione del poster originale è scaricabile qui su Nasa.gov insieme ai poster a tema delle altre missioni (imperdibili, specialmente quelli ispirati a Star Trek, Pirati dei Caraibi e Matrix).
Dal profilo Flickr di Samantha segnalo la nota di ringraziamento alla costumista Melissa Johnson (hanno davvero indossato i costumi, non sono stati aggiunti con Photoshop) e a Glenn Johnson, realizzatore dell'Arma a Punto di Vista (anche quella non aggiunta con Photoshop). La realizzazione grafica è di Sean Collins.
Quali altre chicche trovate? Il 42 è ovvio, l'inevitabile asciugamano sulla spalla di Elena Sedova è un po' nascosto, ma cosa c'entra la paperetta vestita da astronauta? Cosa c'è riflesso nella visiera di Robonaut? E perché la ISS ha un pannello solare girato rispetto agli altri (questa credo di saperla)?
Sì, questo è davvero un poster realizzato dalla NASA per la missione Expedition 42 sulla Stazione Spaziale Internazionale, alla quale parteciperà Samantha Cristoforetti a fine novembre. Sam aveva promesso che sarebbe stato “epico” ed è stata di parola (non che ne dubitassi).
Divertitevi a riconoscere i riferimenti alla Guida Galattica per Autostoppisti di Douglas Adams. Se siete, come me, lontani dalle sue pagine da troppo tempo, presso Astronautinews ci sono un po' di aiutini in italiano. Meglio ancora, cogliete l'occasione per perdervi di nuovo nelle pagine esilaranti della Guida.
Qui accanto vedete una versione annotata del poster, che associa i nomi degli astronauti a quelli dei personaggi; la versione ad alta risoluzione del poster originale è scaricabile qui su Nasa.gov insieme ai poster a tema delle altre missioni (imperdibili, specialmente quelli ispirati a Star Trek, Pirati dei Caraibi e Matrix).
Dal profilo Flickr di Samantha segnalo la nota di ringraziamento alla costumista Melissa Johnson (hanno davvero indossato i costumi, non sono stati aggiunti con Photoshop) e a Glenn Johnson, realizzatore dell'Arma a Punto di Vista (anche quella non aggiunta con Photoshop). La realizzazione grafica è di Sean Collins.
Quali altre chicche trovate? Il 42 è ovvio, l'inevitabile asciugamano sulla spalla di Elena Sedova è un po' nascosto, ma cosa c'entra la paperetta vestita da astronauta? Cosa c'è riflesso nella visiera di Robonaut? E perché la ISS ha un pannello solare girato rispetto agli altri (questa credo di saperla)?
2013/01/12
Petizione alla Casa Bianca: Costruite la Morte Nera. Risposta EPICA
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “fabioavit*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
We the People è un sito del governo statunitense che permette ai cittadini americani di formulare petizioni formali, alle quali il governo è tenuto a rispondere. Il 14 novembre dell'anno scorso qualcuno ha lanciato la proposta di “procurare le risorse e i finanziamenti e iniziare la costruzione di una Morte Nera entro il 2016”. Caso mai abbiate vissuto in una caverna per gli ultimi trentacinque anni, la Morte Nera è la gigantesca astronave sferica, grande come una luna, dei cattivi di Star Wars.
Proposta decisamente semiseria, alla quale però il 13 dicembre scorso avevano aderito più dei 25.000 partecipanti necessari per obbligare la Casa Bianca a rispondere ufficialmente.
La risposta è un vero capolavoro di nerditudine e di sapiente uso di Internet come mezzo di comunicazione politica (tutto il contrario del caso Vatinno, insomma). Ve la traduco qui sotto al volo; spero di aver azzeccato tutte le citazioni esatte.
Aggiornamento: per chi critica la traduzione di marshmallow, viene dai Peanuts.
We the People è un sito del governo statunitense che permette ai cittadini americani di formulare petizioni formali, alle quali il governo è tenuto a rispondere. Il 14 novembre dell'anno scorso qualcuno ha lanciato la proposta di “procurare le risorse e i finanziamenti e iniziare la costruzione di una Morte Nera entro il 2016”. Caso mai abbiate vissuto in una caverna per gli ultimi trentacinque anni, la Morte Nera è la gigantesca astronave sferica, grande come una luna, dei cattivi di Star Wars.
Proposta decisamente semiseria, alla quale però il 13 dicembre scorso avevano aderito più dei 25.000 partecipanti necessari per obbligare la Casa Bianca a rispondere ufficialmente.
La risposta è un vero capolavoro di nerditudine e di sapiente uso di Internet come mezzo di comunicazione politica (tutto il contrario del caso Vatinno, insomma). Ve la traduco qui sotto al volo; spero di aver azzeccato tutte le citazioni esatte.
Aggiornamento: per chi critica la traduzione di marshmallow, viene dai Peanuts.
Questa non è la risposta alla petizione che state cercando
di Paul Shawcross
L'Amministrazione condivide il vostro desiderio di creare posti di lavoro e avere una difesa nazionale robusta, ma una Morte Nera non è nei nostri piani. Ecco alcune ragioni:
Tuttavia, guardate attentamente (ecco come) e noterete che c'è già qualcosa sospeso in cielo – non è una luna, quella, è una stazione spaziale! Sì, disponiamo già di una Stazione Spaziale Internazionale gigante, grande quanto un campo di calcio, in orbita intorno alla Terra, che ci sta aiutando a imparare come gli esseri umani possono vivere e prosperare nello spazio per lunghi periodi. La Stazione Spaziale ha sei astronauti – americani, russi e canadesi – che vi vivono a bordo in questo momento e svolgono ricerche e imparano come vivere e lavorare nello spazio a lungo e per i quali è routine accogliere astronavi in visita, riparare gli schiacciatori di rifiuti di bordo, eccetera. Abbiamo anche due laboratori scientifici robotici – uno dei quali brandisce un laser – che vanno in giro su Marte per cercare se è mai esistita vita sul Pianeta Rosso.
- È stato stimato che una Morte Nera costerebbe oltre $850.000.000.000.000.000. Stiamo lavorando sodo per ridurre il disavanzo, non per aumentarlo.
- L'Amministrazione non è favorevole alla distruzione esplosiva di pianeti.
- Perché dovremmo spendere un'enormità di dollari dei contribuenti per una Morte Nera che ha un difetto fondamentale sfruttabile da un'astronave monoposto?
Tenete presente che lo spazio non è più riservato ai governi. Società private statunitensi, tramite il Commercial Crew and Cargo Program Office (C3PO) della NASA, stanno traghettando carichi – e presto equipaggi – nello spazio per conto della NASA e stanno considerando missioni umane sulla Luna in questo decennio.
Benché gli Stati Uniti non dispongano di nulla che possa fare la Rotta di Kessel in meno di 12 parsec, abbiamo due astronavi che stanno uscendo dal Sistema Solare e stiamo costruendo una sonda che raggiungerà gli strati esterni del Sole. Stiamo scoprendo centinaia di nuovi pianeti in altri sistemi solari e costruendo un successore molto più potente del Telescopio Spaziale Hubble la cui vista si spingerà fino ai primi giorni dell'universo.
Non abbiamo una Morte Nera, ma abbiamo sulla Stazione Spaziale degli assistenti robotici volanti, un Presidente che ha dimestichezza con una spada laser e con un cannone sparatoffolette avanzato, e la Defense Advanced Research Projects Agency, che sta sostenendo la ricerca per la costruzione del braccio di Luke, di droidi volanti e quattropodi.
Stiamo vivendo nel futuro! Godetevelo. Meglio ancora, aiutate a costruirlo intraprendendo una carriera in un campo legato alla scienza, alla tecnologia, all'ingegneria o alla matematica. Il Presidente ha tenuto la prima delle fiere scientifiche della Casa Bianca e la Notte dell'astronomia sul Prato Sud, perché sa che questi settori sono critici per il futuro del nostro paese e per assicurarsi che gli Stati Uniti continueranno a guidare il mondo nel fare grandi cose.
Se scegliete una carriera in campo matematico, scientifico, tecnologico o ingegneristico, la Forza sarà con noi! Ricordate che il potere della Morte Nera di distruggere un pianeta, o persino un intero sistema solare, è insignificante in confronto al potere della Forza.
No, non è stato usato Photoshop. |
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2012/09/05
Coccolone ufologico garantito: quadricotteri luminosi volano in formazione di notte
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “barcollo”.
Non manca mai di stupirmi il corto circuito mentale di chi vede un puntino luminoso che si muove in cielo e subito pensa “veicolo di visitatori extraterrestri”. È come sentire un rumore di zoccoli di cavallo e pensare “unicorno”. Con tutte le cose naturali e artificiali che ci sono in cielo, l'idea dell'astronave aliena che gironzola incurante di farsi notare dovrebbe essere l'ultimissima cosa che passa per la testa. Ma grazie alla propaganda dei fufologi, è un corto circuito molto popolare.
Figuratevi il coccolone che può venire a chi è vittima di questo corto circuito e si vede comparire in cielo, di notte, uno sciame di punti luminosi che si muovono in modo coordinato, come nel video qui sopra, o a chi trova su Internet questa foto e non ne conosce il contesto. Si tratta in realtà di alcune decine di piccoli quadricotteri radiocomandati Hummingbird della AscTec (simili a questo), dotati di una luce, che fanno parte dello spettacolo The Cloud in the Web organizzato a Linz, in Austria, e segnalato da Dvice. Geniale, magico e inquietante. Lo voglio.
Non manca mai di stupirmi il corto circuito mentale di chi vede un puntino luminoso che si muove in cielo e subito pensa “veicolo di visitatori extraterrestri”. È come sentire un rumore di zoccoli di cavallo e pensare “unicorno”. Con tutte le cose naturali e artificiali che ci sono in cielo, l'idea dell'astronave aliena che gironzola incurante di farsi notare dovrebbe essere l'ultimissima cosa che passa per la testa. Ma grazie alla propaganda dei fufologi, è un corto circuito molto popolare.
Figuratevi il coccolone che può venire a chi è vittima di questo corto circuito e si vede comparire in cielo, di notte, uno sciame di punti luminosi che si muovono in modo coordinato, come nel video qui sopra, o a chi trova su Internet questa foto e non ne conosce il contesto. Si tratta in realtà di alcune decine di piccoli quadricotteri radiocomandati Hummingbird della AscTec (simili a questo), dotati di una luce, che fanno parte dello spettacolo The Cloud in the Web organizzato a Linz, in Austria, e segnalato da Dvice. Geniale, magico e inquietante. Lo voglio.
2010/11/09
Tron. Devo dire altro?
Tron Legacy. Trama? Chi ha bisogno di una trama?
Se siete della generazione che vide il primo Tron, vi sfido a restare impassibili di fronte a questo trailer. Se non lo siete, beh, peggio per voi. Noterete solo Olivia Wilde in tutina aderentissima sadomaso-elettroluminescente.
2010/05/26
Doctor Who + bobine di Tesla = nerdgasmo
Il tema di Doctor Who suonato a 500.000 volt
Due bobine di Tesla da 500.000 volt suonano il tema di Doctor Who e permettono a un ballerino di scagliare veri fulmini di quattro metri dalle mani.
Nome della band: Arc Attack.
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2009/09/12
L’holodeck di Google (UPD20090914)
2009/06/21
Un nerd alla Casa Bianca. Era ora
Mi dispiace non avere il tempo di tradurlo e sottotitolarlo, ma questo video in cui John Hodgman (quello degli spot Apple "Io sono un Mac. Io sono un PC") prende affettuosamente in giro Barack Obama è un segno divertente ma profondo dei tempi incredibili in cui viviamo.
Avreste mai pensato di vedere il giorno in cui il destino dell'Iran sarebbe stato "legato ai cicli di sonno dei manutentori di Twitter e Youtube"? Un fatto che neppure il più fantasioso sceneggiatore di Hollywood avrebbe considerato plausibile. O di vedere il giorno in cui il presidente degli Stati Uniti sarebbe stato non solo di colore (pura fantascienza, fino a poco fa), ma avrebbe saputo cos'è un saluto vulcaniano e lo avrebbe saputo fare? E sarebbe stato disposto a litigare con gli addetti alla sicurezza pur di tenersi il telefonino? Santo cielo, l'inquilino precedente cadeva dai Segway (se capite l'allusione, siete anche voi nerd).
Sono cose che danno la sensazione che finalmente qualcuno nella stanza dei bottoni sia uscito dal medioevo polveroso e ottuso ed entrato nel mondo reale e che grandi cose possano succedere. Lo abbiamo sempre detto, fra noi, che un pugno di nerd informatici ben piazzati avrebbe potuto cambiare il mondo. Ne abbiamo piazzato uno alla Casa Bianca. Uno che sa cos'è un bubble sort. E' la rivincita dei nerd sui cowboy tutti azione e niente cervello. Visto il casino che hanno fatto finora i cowboy, c'è da sperare.
Forse sono io che mi illudo. Forse questo è soltanto un video divertente in cui un comico cicciottello prende in giro un presidente per le sue grandi orecchie "chiaramente finte e protesiche" come quelle di Leonard "Spock" Nimoy e lo saluta in un modo che farà venire i lucciconi ai Trekker. Ma forse no. Buona visione.
Aggiornamento (2019/08/20): Il video “embeddato” non funziona più. Il link, per chi volesse tentare di ritrovarlo, è questo.
Avreste mai pensato di vedere il giorno in cui il destino dell'Iran sarebbe stato "legato ai cicli di sonno dei manutentori di Twitter e Youtube"? Un fatto che neppure il più fantasioso sceneggiatore di Hollywood avrebbe considerato plausibile. O di vedere il giorno in cui il presidente degli Stati Uniti sarebbe stato non solo di colore (pura fantascienza, fino a poco fa), ma avrebbe saputo cos'è un saluto vulcaniano e lo avrebbe saputo fare? E sarebbe stato disposto a litigare con gli addetti alla sicurezza pur di tenersi il telefonino? Santo cielo, l'inquilino precedente cadeva dai Segway (se capite l'allusione, siete anche voi nerd).
Sono cose che danno la sensazione che finalmente qualcuno nella stanza dei bottoni sia uscito dal medioevo polveroso e ottuso ed entrato nel mondo reale e che grandi cose possano succedere. Lo abbiamo sempre detto, fra noi, che un pugno di nerd informatici ben piazzati avrebbe potuto cambiare il mondo. Ne abbiamo piazzato uno alla Casa Bianca. Uno che sa cos'è un bubble sort. E' la rivincita dei nerd sui cowboy tutti azione e niente cervello. Visto il casino che hanno fatto finora i cowboy, c'è da sperare.
Forse sono io che mi illudo. Forse questo è soltanto un video divertente in cui un comico cicciottello prende in giro un presidente per le sue grandi orecchie "chiaramente finte e protesiche" come quelle di Leonard "Spock" Nimoy e lo saluta in un modo che farà venire i lucciconi ai Trekker. Ma forse no. Buona visione.
Aggiornamento (2019/08/20): Il video “embeddato” non funziona più. Il link, per chi volesse tentare di ritrovarlo, è questo.
2009/05/03
L’ebbrezza indescrivibile della scienza: visita a un telescopio riflettore da 61 cm
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2009/05/04.
Ieri notte sono andato con famiglia e amici all'osservatorio del Monte Generoso, a 1700 metri di altitudine, vicino a Lugano: uno dei pochissimi luoghi dove chiunque può accostare l'occhio all'oculare di un telescopio dotato di uno specchio da 61 centimetri di diametro e spalancare una finestra sull'universo.
Non troverete qui foto della Luna di ieri notte, nitidissima e quasi tridimensionale nella sua maestosità, scolpita dalle ombre che la trasformano da disco nel cielo in oggetto solido, concreto, con valli e montagne, crateri colossali e picchi spettacolari; né troverete immagini di Saturno, perla impossibile tagliata in due dagli anelli e attorniata dai suoi satelliti come un collier irreale.
Perché l'astronomia ottica va vissuta: nessuna foto rende giustizia alla visione diretta. Nessuna immagine trasmette l'emozione intensissima di guardare il cielo in tempo reale, con i propri occhi, mediati soltanto da uno strumento meccanico, senza gadget elettronici di mezzo (a parte la motorizzazione), e vedere che quei puntini luminosi troppo spesso nascosti dal bagliore insensato delle nostre città sono oggetti solidi, sferici, animati e mutevoli. E pensare che quattrocento anni fa Galileo fece la stessa cosa con stupore ancora più grande, scoprendo come Neo in Matrix che l'universo non era affatto come lo si pensava e che tutto quello che gli avevano raccontato era una balla. E cambiò la Storia.
Ecco qualche foto ottenuta tirando per il collo la mia fedele fotocamera tascabile e usando tempi di posa lunghi per fotografare usando soltanto le luci naturali, il chiarore del tramonto e della Luna (tranne in un caso) e lottando contro il vento fortissimo che faceva tremare la fotocamera. Abbiate pietà.
Le informazioni sulle prossime occasioni di visita all'osservatorio sono, insieme al calendario degli altri eventi astronomici locali, sul sito della Società Astronomica Ticinese qui.
Ieri notte sono andato con famiglia e amici all'osservatorio del Monte Generoso, a 1700 metri di altitudine, vicino a Lugano: uno dei pochissimi luoghi dove chiunque può accostare l'occhio all'oculare di un telescopio dotato di uno specchio da 61 centimetri di diametro e spalancare una finestra sull'universo.
Non troverete qui foto della Luna di ieri notte, nitidissima e quasi tridimensionale nella sua maestosità, scolpita dalle ombre che la trasformano da disco nel cielo in oggetto solido, concreto, con valli e montagne, crateri colossali e picchi spettacolari; né troverete immagini di Saturno, perla impossibile tagliata in due dagli anelli e attorniata dai suoi satelliti come un collier irreale.
Perché l'astronomia ottica va vissuta: nessuna foto rende giustizia alla visione diretta. Nessuna immagine trasmette l'emozione intensissima di guardare il cielo in tempo reale, con i propri occhi, mediati soltanto da uno strumento meccanico, senza gadget elettronici di mezzo (a parte la motorizzazione), e vedere che quei puntini luminosi troppo spesso nascosti dal bagliore insensato delle nostre città sono oggetti solidi, sferici, animati e mutevoli. E pensare che quattrocento anni fa Galileo fece la stessa cosa con stupore ancora più grande, scoprendo come Neo in Matrix che l'universo non era affatto come lo si pensava e che tutto quello che gli avevano raccontato era una balla. E cambiò la Storia.
Ecco qualche foto ottenuta tirando per il collo la mia fedele fotocamera tascabile e usando tempi di posa lunghi per fotografare usando soltanto le luci naturali, il chiarore del tramonto e della Luna (tranne in un caso) e lottando contro il vento fortissimo che faceva tremare la fotocamera. Abbiate pietà.
Le informazioni sulle prossime occasioni di visita all'osservatorio sono, insieme al calendario degli altri eventi astronomici locali, sul sito della Società Astronomica Ticinese qui.
2008/07/10
iPhone 3G comperato e sventrato. Non da me
C'è chi vola in Nuova Zelanda per essere il primo possessore di iPhone 3G. E quando ce l'ha, lo sventra
Siamo al delirio. Ifixit.com ha mandato i propri emissari in Nuova Zelanda per approfittare del fuso orario ed avere subito in mano un iPhone 3G. Una volta acquistato, l'apparecchio è stato smontato immediatamente e le foto sono già online qui.
Si apre la caccia al chip per il Trusted Computing, ma nel frattempo spiccano già due cose molto interessanti: la prima è che la batteria non è saldata, e quindi è sostituibile se si smonta in parte l'iPhone. Di certo non la si può cambiare al volo come negli altri cellulari, ma la sua sostituzione è fattibile.
La seconda cosa è l'oggetto che vedete qui spra: è l'estrattore della SIM. Se viaggiate fra più paesi o avete due SIM per vari motivi, preparatevi ad avere quest'oggetto sempre con voi, altrimenti saranno guai. Sempre che il vostro iPhone non sia sim-locked.
Parere personale: mi tengo il mio iPod Touch e non mi sveno con uno dei contratti per l'iPhone. Così non devo diventare matto a disattivare la funzione di trasmissione dati automatica ogni volta che vado in roaming.
2008/07/11 00:05
Gizmodo annuncia che la versione 2.0 del firmware è stata craccata prima ancora di essere pubblicata ufficialmente (è disponibile con questo trucco, solo per iPhone, niente Touch, e non va usata sugli iPhone craccati). Questo dovrebbe consentire di cambiare la SIM all'iPhone, in modo da evitare le tariffe di roaming, e di installare anche applicazioni non benedette da Apple.
Sembra tutto calibrato per far promozione all'iPhone facendo tirare la gola ai gadgetomani: lucchettarlo, ma non troppo. Non in modo insormontabile.
Così da un lato Apple offre allo smanettone la soddisfazione di craccare un dispositivo (e in questo modo aumentare il mercato potenziale degli iPhone), e dall'altro crea un ostacolo al libero scambio di software, che per molti possessori di iPhone sarà insormontabile o troppo complicato da superare (e in questo modo attirare gli sviluppatori di software, che potranno contare su un sistema anticopia che non sarà perfetto ma farà aumentare le vendite dei loro programmi). Astuto.
2008/06/23
Quello è un giocattolo di Lego? QUESTO è un giocattolo di Lego
Voglio tornare bambino: 750.000 pezzi di Lego per creare un megamodello del Kennedy Space Center
Quando qualcosa di eccezionale combina armoniosamente due o più passioni viscerali, si ottiene quello che in inglese si chiama un nerdgasm: una singolare forma di esaltazione che soltanto uno smanettone può capire e che nei casi più drammatici può portare a trascurare il partner e ad isolarsi dagli eventi mondani, come la sconfitta della nazionale di calcio, alla ricerca di piaceri intellettualmente più appaganti.
Ecco un sublime esempio di nerdgasm prodotto dalla confluenza di tre passioni tipiche dello smanettone: il Lego, il software (usato qui per progettare i modelli e per sapere quante vagonate di pezzi di Lego ordinare) e le missioni spaziali: una ricostruzione del Kennedy Space Center realizzata con 750.000 mattoncini di Lego nell'arco di 2500 ore di lavoro, comprendente uno Shuttle alto quasi un metro e novanta, un Saturn 1B lungo quasi tre metri, e un VAB da 50.000 mattoncini, alto un metro e ottanta.
Il video completo è su Gizmodo. Ecco qualche fotogramma:
2007/09/25
Bobine di Tesla suonano “Fuga da New York”
Non provateci a casa: bobine di Tesla musicali e non solo
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Una bobina di Tesla è una macchina elettrica ad altissima tensione che sembra tratta direttamente da un film di Frankenstein (e infatti veniva usata come oggetto di scena in questi film), perché scaglia veri e propri fulmini, e questo ne fa un oggetto di passione fra gli smanettoni.
Attenzione: è tecnologia pericolosa, che può uccidere in mani inesperte (e a volte anche in mani esperte). Non provate a fare queste cose a casa se non sapete cosa state facendo. Io vi ho avvisato.
Gli appassionati si divertono a fare di tutto con le bobine di Tesla: c'è chi le mette nel proprio giardino per spaventare i vicini o fare spettacolo durante i party, e c'è chi si diverte a programmarle in modo che suonino musica. Ecco un assieme di bobine di Tesla che suona il tema del film-culto Fuga da New York.
Se vi interessa qualche altra dimostrazione della spettacolarità degli effetti delle bobine di Tesla, non dovete fare altro che immettere "Tesla coil" in Google. In alternativa, date un'occhiata a questo sito, dal quale traggo una foto dell'"antifurto" basato su bobina di Tesla.
E qui abbiamo il signor e la signora Megavolt (probabilmente è un nome d'arte) che si dilettano a farsi fulminare dalle bobine al Burning Man del 2006.
Buon divertimento, e prudenza!
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